Circ. 28 Pasto domestico 29 sett - Scuola Primaria Collodi

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Transcript Circ. 28 Pasto domestico 29 sett - Scuola Primaria Collodi

DIREZIONE DIDATTICA STATALE
“C. COLLODI”
C.SO B. CROCE, 26 – TORINO
Prot. n°4794/05-04
Circ. n° 28
Genitori/tutori
p.c. docenti
p.c. dott. F. Manca, Direttore.Generale USR Piemonte
Oggetto: pasto domestico
Premesso che la gestione e l’organizzazione del servizio di refezione scolastica E’ DI COMPETENZA
DEL COMUNE DI TORINO, ai cui uffici invito a rivolgervi per ogni informazione e chiarimento, la
scrivente precisa quanto segue.
Il Comune di Torino , Area Servizi Educativi, con la nota 12568/044 del 6/09/2016 pubblicata sul sito della
scuola, aveva comunicato che “ Sulla base dei dati fomiti dalle scuole, a decorrere dal 3 ottobre gli alunni
per i quali sarà stato richiesto il consumo del pasto domestico saranno considerati ritirati dal servizio di
ristorazione scolastica.” e “con riferimento alle competenze del Comune di Torino in qualità di titolare del
servizio di ristorazione scolastica, qualora la scuola richieda al Comune di utilizzare il refettorio anche per
il consumo del pasto domestico, il Servizio Ristorazione dell'Area Servizi Educativi valuterà situazione per
situazione”.
La scrivente ha comunicato al Comune il 9/09/2016 la richiesta di utilizzo dei refettori per il pasto promiscuo
e il 26 /09/2016 gli elenchi di chi aveva fatto richiesta di pasto domestico, chiedendo con urgenza il
sopralluogo tecnico del Comune di Torino, avvenuto il 26 /09/2016 ma di cui, ad oggi, non è pervenuto
ancora l’esito, ulteriormente sollecitato in data 28 /09/2016.
Con nota 13740/044 del 26/09/2016 il Comune ha ribadito “che fintanto che non saranno esperite le
necessarie valutazioni, il refettorio può essere adibito solo ed esclusivamente per il consumo della
refezione scolastica, intesa come pasto collettivo su richiesta dell'utenza, tenuta al pagamento di una
tariffa ((art. G, D.L. 28.2.1983 n.55 e DM.31.12.1983).
La scrivente ha reiteratamente informato le famiglie che hanno fatto richiesta del pasto domestico del fatto
che, fino a quando il Comune non abbia comunicato le sue valutazioni sull’uso promiscuo dei refettori, non è
consentita la fruizione del pasto domestico. Ringrazia le 166 famiglie che, con disagio ma con responsabile
atteggiamento di collaborazione e rispetto delle regole, hanno tenuto conto di tali indicazioni. Ricorda alle 30
famiglie che si sono assunte la responsabilità di non rispettare le indicazioni e sono state singolarmente
richiamate a farlo, che la scuola è una comunità in cui le regole di convivenza – anche provvisorie, come in
questo caso – hanno lo scopo di contemperare i diritti di tutti.
La scrivente ribadisce che finché il Comune non autorizzerà l’uso promiscuo del refettorio esso “può essere
adibito solo ed esclusivamente per il consumo della refezione scolastica, intesa come pasto collettivo su
richiesta dell'utenza, tenuta al pagamento di una tariffa ((art. G, D.L. 28.2.1983 n.55 e DM.31.12.1983)”.
Le famiglie interessate possono fare richiesta di uscita dalla scuola durante il tempo mensa, in attesa della
definizione della situazione.
La scrivente auspica che la questione venga chiarita in tempi brevi da chi ne ha competenza ed è consapevole
dei disagi che il ritardo e l’incertezza comportano, sia per le famiglie sia per l’Istituzione scolastica; ha fatto
e farà ogni passo possibile perché la situazione si normalizzi e faccia emergere i valori di civile convivenza
su cui è questa Istituzione scolastica è fondata.
29 settembre 2016
La D.S. Renata Merlo, firmato in originale