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Venerdì 9 Settembre 2016
Test per gli immigrati, Leitch copia Trump
La proposta della candidata alla leadership tory continua a far discutere: critiche pesantissime dai conservatori
TORONTO - Kellie Leitch continua a dividere il Partito Conservatore e l’opinione pubblica canadese con la sua proposta di introdurre un test ideologico per gli immigrati. Le critiche più pesanti alla
controversa proposta continuano
ad arrivare dai suoi compagni di
partito.
f ARTICOLO A PAGINA 2
f
USA 2016
f
Presidenziali,
guerra di nervi
in vista
del dibattito
NEW YORK - Guerra di nervi tra
Donald Trump e Hillary Clinton,
in vista del primo dibattito in queste presidenziali 2016. Trump torna a esprimere ammirazione per il
presidente russo, Vladimir Putin,
mentre l’ex First Lady accusa il
magnate del mattone di non “avere le capacità necessarie per guidare gli Stati Uniti”. Secondo Trump, invece, se gli Usa si alleassero
con la Russia, si arriverebbe a una
facile vittoria contro l’Isis. Mosca,
tirata in ballo, ha fatto sapere di
non avere intenzione di intromettersi nella campagna elettorale.
Bimbi migranti spariti, è allarme
Sono in media 28 al giorno. L’Onu: 28 milioni di bambini in fuga dalla guerra
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f ARTICOLI A PAGINA 3
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QUEEN’S PARK
FRANCIA
Hollande: sventati
nuovi attentati
ffARTICOLO PAG. 5
f
f ARTICOLO A PAGINA 5
f
CAOS A ROMA
Ontario, Wynne azzera tutto
Chiusura della sessione parlamentare, lunedì il Discorso dal Trono
TORONTO - Con un annuncio a
sorpresa, ieri Kathleen Wynne ha
deciso di chiudere la sessione parlamentare giocandosi la carta della “prorogation”. La premier ha dichiarato che il governo intende dare un’accelerata alla sua agenda politica e già lunedì prossimo ci sarà
ilf Discorso dal Trono. Saranno ripresentati tutti i progetti di legge di
iniziativa governativa.
”
f ARTICOLO A PAG. 2
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VENERDI 9 SETTEMBRE 2016 • CORRIERE CANADESE
2
CANADA
OTTAWA
Leitch come Trump, il brand tory in pericolo
•
FRANCESCO
VERONESI
TORONTO - Il ciclone Kellie Leitch si è abbattuto sul Partito Conservatore. E la corsa alla leadership dei tory, partita in sordina
per mille motivi - mancanza di
candidature di peso, scarso interesse, sondaggi che fotografano
un partito alle corde e in un grande difficoltà - si è improvvisamente ravvivata. Nei giorni scorsi la deputata di Simcoe-Grey aveva lanciato la bomba, proponendo
di approvare una sorta di test ideologico per gli immigrati desiderosi di venire a vivere in Canada.
Un esame - quello formulato dalla Leitch - che dovrebbe in qualche modo misurare il grado di aderenza del potenziale immigrato
ai “valori canadesi”.
La controversa proposta non è
stata accolta positivamente all’interno del partito. Tra i conservatori è iniziato un regolamento di
conti, con gli altri candidati alla leadership che hanno prontamente bocciato l’idea del test ideologico e con la leader ad interim, l’ex ministro Rona Ambrose,
a prendere le distanze dalla collega, sottolineando come la “posizione di Kellie Lietch non rispecchia quella ufficiale del partito”.
La mossa della parlamentare è sotto un certo punto di vista “trumpiana”, nella forma e nel
contenuto: da un lato - e in questo
il magnate americano è un fuoriclasse - ha avuto l’effetto di scioccare l’opinione pubblica, dall’altro è andata a toccare quelle corde - paura del diverso, difesa di una presunta “purezza”, ossessione del pericolo imminente - che
lo stesso Trump sta cavalcando
da mesi nella sua corsa alla Casa
Bianca.
I problemi che nascono da una
proposta del genere sono moltissimi. Quali sarebbero i valori canadesi, in una società multietnica,
multirazziale e multireligiosa che
si basa proprio sull’accettazione e
la difesa dei diversi valori? E chi
sarebbe il custode di questi valori? Lo Stato, le istituzioni, il governo? E quindi cambiando governo
cambierebbe anche l’interpretazione di questi valori?
La lista dei disastri politici, economici e sociali provocati dall’ex
primo ministro Stephen Harper è
lunghissima. Ma forse la sua colpa
La candidata alla leadership conservatrice Kellie Leitch. In basso, la premier dell'Ontario Kathleen Wynne
maggiore, dopo nove anni di potere, è stata quella di non aver aiutato a far emergere alle sue spalle
una classe dirigente conservatrice
capace di raccogliere la sua eredità. E la proposta della Leitch ne è
un esempio perfetto.
E non sorprende, quindi, che le
critiche più feroci all’idea lanciata dalla deputata non siano venute
dalla maggioranza liberale, ma dagli esponenti del suo stesso partito. «
Sono preoccupato - non si è nascosto Deepak Obhrai, mp conservatore in corsa per la leadership -
perché quando iniziamo a fare domande di questa natura stiamo
in realtà andando nella direzione
della paura verso l’immigrazione,
come recentemente successo con
la Brexit o Donald Trump. Non dimentichiamoci che il Canada è un
Paese fondato sull’immigrazione
e che siamo tutti immigrati, noi o
i nostri avi».
Durissimo
anche
Michael
Chong. «Mia madre viene dall’Olanda - ha sottolineato il deputato
conservatore - mia padre da Hong
Kong. Il focus sulle questioni divisive ci è costato le ultime elezioni. Stiamo parlando di far sottostare il potenziale immigrato a una sorta di test sulla purezza ideologica».
Eppure, nonostante le critiche
e le polemiche, la Leitch va avanti per la sua strada. Anche ieri la
parlamentare ha difeso con forza la sua proposta, sottolineando
come il test ideologico possa rappresentare un sistema di autodifesa del Paese verso chi non condivide i valori canadesi.
Ci ha così pensato un altro candidato alla leadership conservatrice, Maxime Bernier, ad accantonare la proposta una volta per
tutte. «Semplicemente non funzionerebbe. Non è un metodo appropriato per capire le reali credenze delle persone, che durante
il test potrebbero dare qualsiasi
risposta». Con uno spreco di tempo e denaro ingiustificato, senza
dimenticare il gravissimo danno
d’immagine per il Canada a livello
internazionale.
ONTARIO
Chiusa sessione parlamentare, lunedì discorso dal Trono
TORONTO - Kathleen Wynne si
gioca la carta della “prorogation”.
Per dare un’accelerata all’azione di
governo in questa seconda parte
della legislatura, la premier ha deciso di attivare la prerogativa che
le consente di chiudere la sessione parlamentare, azzerando di fatto tutti i progetti di legge in discussione a Queen’s Park - e fermi da
mesi, tenendo conto della pausa estiva che doveva concludersi il 12
settembre - ripresentando gli obiettivi e le priorità del suo esecutivo con il Discorso dal Trono, annunciato proprio per lunedì prossimo. Ma su questo punto il governo ha già messo le mani avanti. In
un comunicato stampa inviato ieri, la stessa premier ha sottolineato come il governo ripresenterà in
autunno tutti i progetti di legge governativi che erano in fase dibattimentale prima dell’estate. E tra
questi ci sarà anche quello sulla riforma al inanziamento dei partiti,
che sarà ripresentato il 13 settembre.
La Wynne chiude quindi il cerchio, dopo che a giugno, poco prima della chiusura estiva del parlamento, aveva approvato un profondo rimpasto governativo che aveva interessato numerosi dicasteri chiave.
«A metà strada del nostro mandato - ha dichiarato ieri la premier
- un Discorso dal Trono rappresenta l’opportunità di fornire un
resoconto di ciò che abbiamo raggiunto negli ultimi due anni, e di
delineare i prossimi passi nel nostro piano economico bilanciato
per raforzare l’Ontario e aiutare la
gente nella loro vita quotidiana. Mi
aspetto di avere un’altra sessione
legislativa produttiva sulla mia priorità numero uno, la crescita economica che crea posti di lavoro».
A livello provinciale l’ultima
volta che un premier ha fatto ricorso alla carta della “prorogation” è
stato Dalton McGuinty, nel 2012.
Nell’ottobre di quell’anno il leader
liberare anticipò la chiusura dei lavori parlamentari prima di dimettersi e permettere al partito di indire la corsa alla leadership per la
sua sostituzione.
A livello federale invece è passata alla storia la “prorogation” voluta dal primo ministro Stephen
Harper nel dicembre del 2008, una mossa - secondo molti analisti
di dubbia costituzionalità - che gli
permise di evitare un voto di iducia alla House of Commons e che
in sostanza salvò il suo governo di
minoranza.
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Corriere Canadese
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CORRIERE CANADESE � VENERDI 9 SETTEMBRE 2016
3
PRIMO PIANO
IL RAPPORTO
In Italia scompaiono 28 bimbi migranti al giorno
ROMA - Ogni giorno 28 bambini non accompagnati che arrivano
in Italia “scompaiono” a causa di
un sistema “inefficace e inadeguato”. La denuncia è di Oxfam che
nel rapporto “Grandi speranze alla deriva”, pubblicato ieri, sottolinea che il numero di bambini migranti e rifugiati non accompagnati arrivati quest’anno in Europa attraverso l’Italia è raddoppiato. A fronte però di “un sistema di
accoglienza che non riesce a fornire loro il supporto necessario”.
Molti bambini si ritrovano confinati per un tempo indeterminato
in centri da cui non possono uscire, costretti a vivere in alloggi inadeguati e insicuri, senza informazioni sui loro diritti. Altri, raccontano da Oxfam, hanno parenti in
altri Paesi europei e non vogliono
fermarsi in Italia.
Inevitabili le conseguenze: in
diversi fuggono dai centri di accoglienza e si ritrovano a vivere
in strada, trovandosi così esposti
a rischi ancora maggiori. Un quadro che mette in evidenza “l’inadeguatezza dell’approccio europeo al fenomeno migratorio”, sottolinea il dossier.
Nel 2016 si è registrato un forte incremento degli arrivi di minori stranieri non accompagnati:
secondo i dati UNHCR, dal primo
gennaio 2016 a oggi, ben il 15% di
tutti i migranti arrivati in Italia è
rappresentato da bambini e ragazzi che viaggiano soli. Questi dati
seguono un trend globale, secondo cui il numero di minorenni soli all’interno dei flussi migratori
è in costante aumento: gli ultimi
dati disponibili stimano che circa
la metà di tutti i rifugiati a livello mondiale siamo minori, e che,
nei Paesi di destinazione, dal 4%
al 15% dei richiedenti asilo siano
È sempre più impellente l'emergenza costituita da migranti minorenni che scompaiono in Italia
minori non accompagnati. Con il
termine minori stranieri non accompagnati si indicano i minorenni migranti privi di assistenza
o rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti: di fatto, ragazzini, a volte bambini, che compiono da soli l’estenuante viaggio
che dai loro paesi di origine li porta in Italia.
Per alcuni, solo la prima tappa
di un percorso che, nelle loro intenzioni, deve proseguire verso
altre destinazioni. Le motivazioni
alla base sono ampie e complesse,
e comprendono minori in fuga da
guerre, conflitti, insicurezza diffusa, impoverimento economico e
depauperazione delle loro reti familiari e sociali.
In Italia, ormai quasi esclusivo
punto d’arrivo dei flussi migratori diretti verso l’Europa - sottolinea il rapporto - dopo la chiusura della rotta balcanica e l’accordo tra Unione Europea e Turchia,
al 31 luglio 2016 erano sbarcati
13.705 minori soli, con un incremento di più del doppio rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente (basti pensare che, in tutto il corso del 2015, ne erano arrivati 12.3607).
Secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, circa il
40% dei minori non accompagnati
(quasi 4.800) si trova attualmente
in Sicilia. L’attuale normativa in-
fatti prevede che i minori soli siano automaticamente in carico ai
servizi sociali dei cosiddetti “comuni di rintraccio”, cioè i Comuni
in cui di fatto approdano.
Quanto al loro profilo demografico, la stragrande maggioranza dei minori soli (94,7%) è di sesso maschile, mentre il 5,3% sono
bambine o ragazze. L’82,2% risulta
compreso tra i 16 e 17 anni, il 10%
ha dichiarato 15 anni e solo il 7,8%
ha dichiarato un’età inferiore a 14
anni.
Si tratta però appunto di dati
basati sull’età dichiarata dai minori al momento dell’identificazione, che può non corrispondere a
quella effettiva. Le nazionalità, come è consuetudine nel panorama
dell’immigrazione italiano, sono
fortemente parcellizzate.
I gruppi più numerosi sono gli
egiziani (21%), i gambiani (12,3%),
gli albanesi (11,4%), gli eritrei
(7,1%) i nigeriani (6,2%) e i somali (5,2%). Un dato importante è
quello dei minori irreperibili: in
altre parole, quelli scappati, per i
motivi più diversi, dalle comunità
di accoglienza.
Nei primi sei mesi del 2016
quelli per i quali è stato segnalato l’allontanamento sono stati ben
522212. Sono minori di cui semplicemente si perdono le tracce. Invisibili, e per questo ancora più
vulnerabili ed esposti a rischi di
violenze e sfruttamento. La maggior parte sono egiziani (23,2%),
somali (23,1%) e eritrei (21,1%).
La prima anomalia del sistema
di accoglienza per minori - denuncia il dossier di Oxfam - riguarda il prolungarsi indefinito
della permanenza nelle strutture di prima accoglienza. “Il sistema di accoglienza italiano non ha
abbastanza posti per i minori non
accompagnati, nonostante non si
tratti certo di una novità”, racconta Paola Ottaviano di Borderline
Sicilia. “Il fatto che negli anni non
si sia voluta trovare una soluzione fa sì che i ragazzi restino bloccati a lungo in strutture concepite per permanenze di pochi giorni, o di poche settimane, in attesa
di essere trasferiti e troppo spesso finiscono per compiere 18 anni all’interno di queste strutture
di transito”.
L'ALLARME
Nel mondo 28 milioni di bambini
sono in fuga da guerre e conflitti
Il salario minimo è in crescita.
Ecco cosa occorre sapere:
Tariffa salariale minima
Salario minimo generale
$11,25 all’ora
$11,40 all’ora
Salario minimo per studenti:
Studenti di età inferiore a 18 anni che lavorano
per un massimo di 28 ore a settimana durante
il periodo scolastico oppure che lavorano durante
l’interruzione delle lezioni o le vacanze estive
$10,55 all’ora
$10,70 all’ora
Salario minimo per coloro che
servono alcolici
Un bimbo siriano sbarcato da un gommone giunto sulle coste di Lesbo, in Grecia
NEW YORK - Sono circa 28 milioni i minori che sono stati costretti a lasciare le loro
case in seguito a conflitti bellici. Lo denuncia un rapporto diffuso dall’Unicef, secondo il quale le guerre hanno prodotto dieci milioni di minori rifugiati all’estero e altri 17 di sfollati all’interno del loro Paese. I
numeri salgono a 50 milioni di minori se si
contano anche i migranti in fuga dalla povertà e la violenza di bande criminali.
Il rapporto, pubblicato in vista del summit dell’Onu sulle migrazioni del 19 settembre, esorta i diversi Paesi a considerare “prioritaria” l’accoglienza dei minori, in
quanto particolarmente vulnerabili a violenza e sfruttamento.
I minori, sottolinea ancora l’Unicef, rappresentano circa la metà dei rifugiati che
hanno chiesto asilo nel 2015. Il 45% dei mi-
norenni rifugiati proviene da Siria e Afghanistan.
L’agenzia Onu per la tutela dell’infanzia
segnala inoltre come fra i rifugiati il numero di minori non accompagnati sia triplicato fra il 2014 e il 2015, raggiungendo il numero di 100mila l’anno scorso. Questi minori hanno presentato richiesta di asilo in
78 Paesi nel 2015.
I minori fuggiti dalle loro case sono facilmente vittime di xenofobia e hanno cinque
volte maggior probabilità di non frequentare la scuola rispetto ai loro coetanei, nota l’Unicef.
«Quale sarà il prezzo che dovremo tutti
pagare per non aver fornito a questi giovani
le opportunità di istruzione e di una infanzia normale?», si chiede Anthony Lake, direttore esecutivo dell’Unicef.
Dal 1° ottobre 2015 al Dal 1° ottobre 2016 al
30 settembre 2016
30 settembre 2017
$9,80 all’ora
$9,90 all’ora
Salario minimo per guide di caccia e pesca:
Tariffa per un numero di ore di lavoro
consecutive al giorno inferiore a cinque
$56,30
$56,95
Salario minimo per guide di caccia e pesca:
Tariffa per un numero di ore di lavoro al giorno
pari o superiore a cinque, indipendentemente
dal fatto che siano o meno consecutive
$112,60
$113,95
Salario minimo per lavoratori a domicilio:
Dipendenti che svolgono un’attività lavorativa
retribuita presso la propria abitazione, per
conto di un datore di lavoro
$12,40 all’ora
$12,55 all’ora
In data 1° ottobre 2016 il salario minimo generale salirà a $11,40, dall’attuale tariffa di $11,25.
La revisione del salario minimo avviene su base annua. Le tariffe vengono pubblicate il 1° aprile
ed entrano in vigore il 1° ottobre dello stesso anno.
Per maggiori informazioni sul salario minimo:
1-800-531-5551 | ontario.ca/minimumwage
Pagato dal governo dell’Ontario
•
VENERDI 9 SETTEMBRE 2016 • CORRIERE CANADESE
4
CANADA
LA VIGNETTA di Ynot
INDAGINE PER VIOLENZA SESSUALE
Mount Sinai Hospital,
arrestato un infermiere
MLS® Home Price Index
TORONTO - Il Mount Sinai Hospital prende le distanze e dichiara che “la sicurezza dei pazienti è
la nostra priorità”. È accaduto dopo che l’infermiere impiegato nel
pronto soccorso dell’ospedale Yan
(Arn) Xie, 34 anni, è stato arrestato dalla polizia per una presunta violenza sessuale avvenuta il 6
settembre scorso alle 5 del mattino.
Vittima dello stupro sarebbe una ragazza di 19 anni che si trovava al pronto soccorso per ricevere cure non specificate. “Stiamo
lavorando in piena collaborazione con la polizia di Toronto e faremo tutto il possibile per garantire lo svolgimento di una indagine completa e tempestiva. In attesa che l’indagine venga completata l’individuo accusato si trova
in congedo obbligatorio”, si legge nella dichiarazione diramata agli organi di stampa dal Mount Sinai Hospital.
Ad indagare sul presunto incidente è anche The College of
Mainland mentre la poNursesLower
of Ontario
lizia, che
teme
possano esserci alGreater Vancouver
tre vittime, invita chiunque abFraser Valleyutili alle indagibia informazioni
ni a contattare
416-808-5200 o in
Vancouver il
Island
forma anonima Crime Stoppers al
Victoria
416-222-8477.
Intanto Calgary
la direzione dell’ospedale che si trova al 600 UniversiRegina
ty Avenue di Toronto e che è riteSaskatoon
nuto eiciente
e dotato di strutture mediche all’avanguardia, invita
Greater Toronto
chiunque sia preoccupato in relaOttawa accaduto di rivolzione a quanto
gersi alGreater
suo reparto
che cura le reMontreal
lazioni con i pazienti.
Greater Moncton
STANZIATI $1.6 MILIONI
Training ai baristi contro la violenza sessuale
TORONTO - Identificare ed intervenire nei casi di violenza sessuale
e di molestie tra baristi e camerieri ed i clienti. È questo lo scopo del
programma che è stato lanciato dal
governo dell’Ontario: il costo sarà
di $1.7 milioni di dollari. Ad annunciarlo è stato Tracy McCharles, ministro per gli affari delle donne:
«La ricerca mette in luce come non
tutti siano bene informati riguardo
la violenza sessuale e le molestie
per cui la speranza è che attraver-
so un adeguato training che è stato preparato dalle organizzazioni
che operano nel settore dell’ospitalità coadiuvate dagli esperti di prevenzione della violenza, le persone
sapranno in modo più preciso cosa
sono violenza sessuale e molestie e
come intervenire», ha detto il ministro McCharles.
La maggioranza dei 450mila camerieri e baristi dell’Ontario, ha
aggiunto la McCharles, sono donne giovani.
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10.27
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10.45
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0.26
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32.64
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31.58
35.90
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20.01
24.89
5.51
9.19
5.16
$458,300
0.53
1.28
2.31
7.12
8.90
2.66
$444,000
-0.93
-2.03
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14.29
18.98
$281,600
1.27
0.81
-1.65
-0.68
-7.69
9.72
$303,100
-0.48
-1.35
-3.40
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2.07
9.39
$578,400
0.74
1.34
2.93
10.69
27.44
42.05
CRONACA
$328,400
0.07
-0.94
-1.93
1.10
1.59
7.06
$302,000
-0.25
-0.25
-0.95
1.48
4.04
9.02
$159,900
0.67
1.66
6.74
6.57
7.16
8.89
È morto ieri l’ex capo della polizia di Toronto Mike McCormack
TORONTO - È scomparso ieri pomeriggio all’età di 83 anni l’ex capo
della Metro Toronto Police William
McCormack. McCormack, padre del
presidente della Toronto Police Association Mike McCormack, è stato
chief della forza di polizia dal 1989 al
1995. Negli anni precedenti aveva lavorato come detective nella squadra
omicidi. William McCormack è stato il primo capo della polizia di Toronto di religione cattolica.
• La polizia di Toronto sta dando la
caccia ad un automobilista che alla
guida di una BMW ha investito una
donna ed il figlioletto intenti ad attraversare l’incrocio di Parliament e
Oak Street. L’uomo si è poi dato al-
la fuga. Secondo l’agente di polizia
Allyson Douglas-Cook la mamma e
il bimbo di 4 anni stavano attraversando sulle strisce pedonali quando
il conducente anziché rallentare ha
accellerato investendo i due pedoni: la donna è stata curata in ospedale per dolori ad una spalla e al torace. Chiunque abbia informazioni
in proposito può telefonare al 416808-5100.
• Si trova ricoverata in ospedale
con ferite gravissime una donna di
circa sessant’anni in seguito ad un
incendio che è divampato al secondo piano di un edificio che si trova su Donlands Avenue, in prossimità di Cosburn Avenue. Secondo
i paramedici la donna ha riportato
ustioni su circa il 30% del suo corpo. La causa dell’incendio non è stata ancora determinata ma secondo
l’ufficio dell’Ontario Fire Marshall
dell’Ontario che condurrà le indagini sarebbe da imputare ad una sigaretta accesa.
∏ Un automobilista è stato accusato di guida in stato di ebbrezza dopo essere andato a finire con la sua
vettura contro un’automobile della Peel Regional Police. Il palo di
un semaforo è stato divelto a causa
dello scontro avvenuto vicino Hovaird Drive East e Bramalea Road a
Brampton. Nessuno è rimasto ferito.
Le indagini proseguono.
Rocco Piccininno
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CORRIERE CANADESE • VENERDI 9 SETTEMBRE 2016
5
ESTERI
USA 2016
Trump-Clinton, guerra di nervi in vista del dibattito
NEW YORK - Il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald
Trump, ha elogiato con convinzione le qualità da leader del leader
russo, Vladimir Putin, assicurando che sono di grandi lunga superiori a quelle del suo omologo americano, Barack Obama.
A tre settimane dal primo dibattito molto atteso, e a due mesi dalle elezioni che designeranno
il successore di Obama, il magnate del real estate è apparso in tv,
in un’intervista che ha preceduto
di poco, sullo stesso canale televisivo, analoga intervista alla candidato democratica Hillary Clinton. Ed è evidente che è iniziata
una guerra di nervi verso lo scontro in diretta tv.
Trump, che ha sempre detto di
essere “totalmente preparato”a
guidare l’amministrazione grazie alla sua esperienza nel mondo
degli afari, ha insistito sulle sue
intenzioni di trasformare le relazioni con la Russia. Putin ha «un
controllo davvero molto forte sul
suo Paese», ha detto il magnate
che non ha mai fatto mistero della
sua ammirazione per il leader del
Cremlino. «È un sistema molto diverso, e non mi capita di ammirarlo. Ma certamente in quel sistema
egli è stato un leader, molto più di
quanto non lo sia stato il nostro
presidente».
A tre settimane dal faccia a faccia in il magnate repubblicano e
l’ex First Lady hanno condiviso lo
stesso studio televisivo, anche se
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump
non nello stesso momento.
Un format particolare - un duello a distanza - a bordo della vecchia portaerei Intrepid, che dal
1974 non opera più, che è suonato in qualche modo come il “via
libera” al tratto inale della campagna per le elezioni presidenziali e un’anteprima dei dibattiti televisivi che si terranno nelle settimane future.
Durante due turni di 25 minuti
ciascuno, rispondendo a domande di un moderatore della Nbc e
dei veterani di guerra presenti,
Trump e Clinton hanno avuto modo di esporre alcune delle idee in
fatto di sicurezza e difesa e hanno
spiegato quel che serve a un bravo
commander-in-chief.
«Deve avere la fermezza, la forza e la saggezza di adottare decisioni di vita e di morte», ha detto
la Clinton, presentandosi come una «roccia di fermezza».
L’ex segretario di Stato ha approittato dell’occasione per ricordare la sua esperienza al servizio pubblico, prima come senatore e poi come titolare del dipartimento di Stato, posizioni in cui ha detto di aver adottato decisioni chiave per la difesa del Paese; e
le ha oferto il destro per incalzare
il rivale: «Trump è inadatto a guidare l’America perché il suo temperamento instabile lo rende pericoloso».
Quando invece è stato chiesto
a Trump la sua esperienza in questo senso, il candidato repubblicano, ha a lungo insistito sul fatto di essersi «pienamente preparato» all’esercizio del potere grazie all’esperienza nel mondo degli afari: «Ho costruito una grande azienda e ho viaggiato in tutto
il mondo».
Trump ha inoltre aggiunto che
se andrà alla Casa Bianca chiederà ai generali americani che nei
primi 30 giorni presentino un piano per sconiggere l’Isis; e ha promesso forti aumenti al bilancio
della Difesa: le forze armate sono
state così «indebolite» che devono essere notevolmente raforzate, con più soldati, aerei e navi, ha
poi spiegato qualche ora più tardi in un comizio a Philadelphia. Il
miliardario ha anche accusato la
sua rivale di avere il “grilletto facile”: «L’eredità di Hillary Clinton
in Iraq, Libia, Siria ha portato caos, soferenza e morte».
La valanga di domande sull’uso del server privato quando era a
capo del Dipartimento di Stato ha
ancora una volta messo la Clinton
nei guai: lei ha ricordato che l’Fbi, dopo l’indagine, ha rilevato che
non c’era alcuna necessità di avviare un processo, ma ha dovuto
ammettere di aver fatto un errore.
Nel frattempo arrivano le prime reazioni da Mosca. La Russia
«non si orienta sulle dichiarazioni di candidati, ma su quelle del
presidente Usa e per questo, l’importante è quello che dirà il nuovo
presidente eletto degli Usa». Così
il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha commentato le dichiarazioni di Trump. Peskov ha
ribadito che Mosca sta seguendo
la campagna elettorale negli Usa
e le parole dei candidati che usano in modo attivo il tema russo.
"Speriamo che alla ine della campagna si osservi una volontà politica che vada nella direzione della
costruzione di buone relazioni tra
gli Stati», ha concluso.
FRANCIA
Hollande: sventati nuovi attentati
PARIGI - Negli ultimi giorni in Francia sono stati sventati dei tentativi di attentati.
Ad annunciarlo è stato il presidente francese François Hollande intervenendo a Parigi con un discorso su terrorismo e democrazia. «La democrazia sarà sempre più forte della barbarie che le ha dichiarato guerra - ha aggiunto Hollande - La democrazia
trionferà. Non ho dubbi, malgrado le prove, la paura, l’angoscia, la soferenza, vinceremo». L’inquilino dell’Eliseo ha poi sottolineato la necessità di «garantire la sicurezza senza mai rinunciare a vivere come vogliamo. Due sono le side che ci lanciano i
terroristi: sconiggerli e restare noi stessi».
«L’Islam può adattarsi alla laicità? - si è
chiesto il presidente francese - Può ammettere questa separazione della fede e della
legge? La mia risposta è sì. L’immensa maggioranza dei nostri compatrioti musulmani
ce ne danno ogni giorno la prova praticando la loro religione senza turbare l’ordine
pubblico».
E parlando della Repubblica, Hollande ha
ribadito: «È veramente pronta ad accogliere una religione che non aveva previsto? Io
rispondo sì, chiaramente sì, purché essi si
conformino alla legge».
E sul caso “burkini”, Hollande respinge
ogni «legislazione di circostanza».
Alludendo al desiderio di una parte della
destra francese di vietare per legge il “burkini” o estendere il divieto del velo, l’inquilino dell’Eliseo ha preso posizione in modo
chiaro: «Lo afermo qui, inché io sono presidente della Repubblica, non ci sarà legislazione di circostanza, tanto inapplicabile
quanto incostituzionale».
Intanto, sono 4 le persone messe in stato di fermo in Francia nel quadro dell’inchiesta sull’automobile sospetta ritrovata
non lontano dalla cattedrale di Notre Dame a Parigi, priva di targa e con a bordo sei
bombole di gas.
Si tratta di due coppie, originarie del Loiret. Una di queste era “ben nota” ai servizi di intelligence per la sua appartenenza ai
gruppi islamici radicali.
Le persone fermate hanno età comprese
tra i 26 ed i 34 anni.
La prima delle coppie fermate è stata intercettata dalle forze dell’ordine martedì in
un’area di sosta lungo l’autostrada vicino
Orange, nel Vaucluse.
L’uomo, 34 anni e la sua compagna, 29, avevano con sé tre bambini, tra i 3 e i 6 anni.
L’altra coppia è stata fermata a Montargis, nel dipartimento del Loiret. Ma su questa vicenda oscura gli inquirenti andranno
avanti nelle loro indagini: non si escludono
altri provvedimenti restrittivi nei confronti
di altre persone.
Celebrano Fall
il loroFest
Chartwell
quarto anniversario
a Chartwell
FESTEGGIAMO INSIEME L’AUTUNNO!
Da quando si sono trasferiti nella loro casa a Chartwell, Rita e Jean-Louis hanno
più tempo per stare con gli amici e partecipare alle loro attività preferite.
Ora siete invitati anche voi a conoscere nuove persone e a provare tutto ciò che
offre la stagione.
RITA E JEAN-LOUIS LAMARCHE,
A CHARTWELL DAL 2012.
CHARTWELL.COM
Sono passati quattro anni da quando Rita e Jean-Louis hanno deciso di lasciare
la loro casa e trasferirsi in uno dei nostri residence. Guarda la storia intera e
scopri perché loro hanno scelto di scrivere il prossimo capitolo a Chartwell.
CHARTWELL.COM
ITALIANI NEL MIRINO
OPEN
HOUSE
“Pronto attacco alla diga di Mosul”
RAQQA - “Un warning speciico e dettagliato” tiene in stato di massima allerta gli
italiani in Iraq: l’Isis si prepara a colpire la
diga di Mosul, alla cui difesa contribuiscono centinaia di militari inviati da Roma. A
lanciare l’allarme è Wikilao, sito web specializzato in temi di sicurezza e difesa, secondo cui nei piani dell’autoproclamato
Stato Islamico non ci sarebbe un singolo attentato ma “un attacco in grande stile, su
cui si lavora da mesi”.
Secondo fonti qualiicate interpellate dal
sito, “la macchina dell’operazione è ormai
avviata”, sebbene venga condotta in se-
gretezza dagli uomini del Califato: nessun
proclama online, come avviene alla vigilia
degli attacchi più spettacolari del sedicente Stato Islamico. Ci sarebbero però molti
movimenti sul terreno; movimenti che hanno tradito i miliziani, permettendo all’intelligence di sapere molto su quanto in preparazione.
“Consci della protezione eretta attorno
alla diga - avverte Wikilao - per rimodernare la quale è stata chiamata una ditta italiana, i leader dell’Isis hanno deciso di costituire un esercito vero e proprio, formato da
circa 200 elementi”.
Domenica
18 Settembre
1PM - 4PM
600 Valley Vista Drive
Vaughan
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essere
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della
vostra
storia.
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289-963-9974
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VENERDI 9 SETTEMBRE 2016 • CORRIERE CANADESE
6
PRIMO PIANO
ITALIAN EARTHQUAKE RELIEF
Stasera il Gala Benefit per le vittime del sisma
TORONTO - Tutto pronto al
Fontana Primavera Event Centre di Woodbridge per il grande
evento organizzato in sostegno
delle popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia che si
terrà stasera a partire dalle 7 pm.
Gli artisti che hanno risposto
all’appello dal comitato organizzativo, guidato dal presidente del
Volturno Club Tony Zingaro, sono molti e, pur venendo da percorsi musicali tra i più diversi, si
ritroveranno insieme per aiutare a raccogliere fondi per i terremotati.
È il caso di Tony Ieluzzi e Nicole Bernabei. Il primo, cantante
di grande esperienza e pupillo di
Mario Merola, ha diviso il palco
- oltre che con lo stesso Merolacon artisti italiani e internazionali del calibro di Al Bano, Nek, Pupo, Marco Masini, Manuela Villa,
Tony Bennett e Kenny Rogers, esibendosi in Italia, Usa, Messico
e Canada; nel 1998 ha conquistato
il secondo posto al Festival della
Canzone Napoletana di Napoli e
per 12 anni ha partecipato al Chin
Winter Picnic.
Nicole Bernabei, invece, a soli
23 anni ha già afascinato le platee canadesi e americane con la
sua voce cristallina e dolce da soprano.
Attualmente iscritta alla York
University, dove sta completando
il suo Bachelor of Fine Arts with
Honors Degree, Nicole ha iniziato la sua carriera precocemente,
alla tenera età di sei anni, quando ha iniziato a prendere lezioni
di canto e piano al Royal Conservatory of Music.
Nonostante sia ancora così giovane, si è esibita in occasione di
diversi gala, eventi di beneicienza, concerti e festival, da Toronto
BIO
Nicole Bernabei
and Tony Ieluzzi
together for
the Earthquake
Relief Event
Nelle foto, Tony Ieluzzi e
Nicole Bernabei
a Naples, in Florida.
Nel 2009 ha partecipato all’Arts Richmond Hill Music Festival,
dove è stata insignita del primo
premio per la performance vocale nella categoria “teatro musicale over 16” tra i cantanti di tutta la
York Region.
Bernabei ha quindi concorso in
svariate competizioni, tra cui Rising Star alla Cne e il Kiwanis Festival, che le ha fatto vincere l’Oro in diverse categorie.
Recentemente, nel 2014, è entrata come soprano tra le ila del
Toronto Mendelssohn Choir, istituzione tra le più prestigiose e rinomate a livello mondiale.
Con i Mendelssohn Singers si
esibisce regolarmente alla Roy
Thomson Hall di Toronto con
la Toronto Symphony Orchestra
e in molti altri concerti che registrano sempre il sold out nella
stagione coristica.
Ma ci sarà occasione di ascoltarla stasera, insieme a Tony Ieluzzi, l’attore e cantante folk Vinz
Derosa, il tenore Chris Dallo, Enrico Galante, la giovane cantante lirica Laura Rain, Bruno Nesci e altri.
La raccolta fondi vede artisti e
imprenditori uniti dal desiderio
di fare qualcosa di concreto per
rispondere, seppure da lontano,
alle necessità di chi si è ritrovato
senza più nulla dopo il terremoto
che lo scorso 24 agosto ha praticamente raso al suolo Accumoli,
Amatrice, Arquata e vari altri piccoli centri della Valle del Tronto,
incastonata tra Marche, Lazio e
Abruzzo.
Un evento di solidarietà che
promette anche grande intrattenimento.
I biglietti sono di 100 dollari per
gli adulti e 60 per i minori di 12
anni. Per ulteriori informazioni si
può chiamare il Fontana Primavera al 905 265 8100 o Tony Zingaro
al 416 587 3555.
GALA BENEFIT EVENT
TORONTO - Tony Ieluzzi and
Nicole Bernabei are among
the artists featured in the Gala
Event for the victims of the eartquake that hit central Italy last
August.
Ieluzzi is an experienced singer and performer, having shared
the stage with Italian and international talents such as Mario
Merola, Al Bano, Tony Bennett
and Kenny Rogers.
Soprano Nicole Bernabei, 23,
has appeared live on Chin Tv
and has performed at numerous
fundraisers, galas, festivals and
concerts. She has performed
throughout Ontario as well as
in the United States, capturing
many diverse audiences with
her sweet and pure voice.
As of 2014, she became a
member of the highly prestigious Toronto Mendelssohn
Choir where she sings with
the soprano section and performs regularly at Toronto’s Roy
Thomson Hall with the Toronto
Symphony Orchestra.
Nicole Bernabei, Tony Ieluzzi
and many others will be performing tonight at Woodbridge’s
Fontana Primavera Event Centre. Tickets are $100 (adults),
$60 (12 years and under).
Sponsors
Italian Earthquake Relief
Friday, September 9, 2016
LIVE PERFORMANCE
BY
VINZ DEROSA,
Chris Dallo
Enrico Galante
Nicole Bernabei
Tony Ieluzzi
Bruno Nesci
Laura Rafin
Rino Iannone (MC)
FONTANA PRIMAVERA EVENT CENTRE
77 Woodstream Blvd. (Martingrove & Hwy 7)
Starts 7:00 p.m. - Antipasto Bar
Tickets: $100.00 • $60.00 12 years and under
For information and tickets please call:
Fontana Primavera: 905-265-8100
Tony Zingaro: 416-587-3555
Woodbridge
Media Sponsor
ITALIAN COMMUNITY DAILY NEWSPAPER
CORRIERE CANADESE • VENERDI 9 SETTEMBRE 2016
7
ESTERI
ROMA - Dopo il caos al Campidoglio dei giorni scorsi, il mini Direttorio nato per coadiuvare Virginia Raggi nella sua esperienza di sindaco di Roma si è dimesso. Lo annunciano sul blog i componenti del mini Direttorio Paola
Taverna, Fabio Massimo Castaldo
e Gianluca Perilli. Perché, spiegano, “oggi quella macchina amministrativa è partita ed è giusto che
ora proceda spedita. Per questo,
con lo stesso senso di responsabilità di allora, riteniamo che oggi il
nostro compito non sia più necessario”. Prima dell’estate, aveva già
lasciato la deputata Roberta Lombardi.
“Come portavoce e attivisti
del Movimento 5 stelle - spiegano sul blog i 5 Stelle Taverna, Castaldo e Perilli - abbiamo accettato con senso di responsabilità ed
entusiasmo il compito di supportare Virginia Raggi per coadiuvarla nelle scelte giuridicamente più
complesse e delicate che il sindaco di una città come Roma si trova ad afrontare nei primi mesi del
suo mandato”.
“Sono stati mesi intensi e dificili: mesi nei quali il nostro apporto è stato di primaria importanza, in particolare, per l’individuazione della Giunta e per avviare la complessa macchina amministrativa. Mesi in cui non sono mancati neanche i dibattiti interni - ammettono - e le divergenze di opinione - come è giusto che
sia in un movimento che ha fatto
dell’orizzontalità e della democrazia diretta i suoi obiettivi e valori
- ma sempre animate da uno spirito franco e costruttivo: non abbiamo mai omesso di esprimere con
zelo e meticolosità il nostro punto di vista”.
Nel frattempo la Raggi ha fat-
MARÒ
Latorre in Italia,
il 20 settembre
un’udienza
Corte Suprema
Il sindaco di Roma Virginia Raggi
LA BUFERA POLITICA
Via il mini Direttorio del M5S
No all’incarico a De Dominicis
to sapere ieri che non aiderà l’assessorato al Bilancio a Rafaele De
Dominicis.
“In queste ore - ha scritto la
Raggi su Facebook - ho appreso che l’ex magistrato e già procuratore generale della Corte dei
Conti del Lazio in base ai requisiti
previsti dal M5S non può più assumere l’incarico di assessore al Bilancio della giunta capitolina, per-
tanto di comune accordo abbiamo deciso di non proseguire con
l’assegnazione dell’incarico. Siamo già al lavoro per individuare
una nuova igura che possa dare
un contributo al programma della giunta su Roma”.
La sindaca intanto cerca di voltare pagina.
La tregua con i vertici M5S resta fragilissima, prova ne sia che
la stessa Virginia Raggi si è già
mossa con un legale di iducia per
capire quali siano i margini di manovra consentiti dal contratto irmato prima della candidatura con
i vertici del movimento, che prevede una penale da 150mila euro
nel caso in cui l’eletta disattenda
ai principi fondamentali del movimento nelle decisioni principali di governo.
NEW DELHI - Si terrà il 20 settembre la nuova udienza della
Corte Suprema di New Delhi per
prolungare la permanenza in Italia del fuciliere di Marina, Massimiliano Latorre. Il marò è in Italia, da quando la Corte Suprema
indiana gli ha concesso il rimpatrio per cure mediche dopo aver
subito un ictus a New Delhi nel
2014. Gli avvocati del militare italiani hanno chiesto un ulteriore
prolungamento e inora gli è sempre stato concesso.
In realtà, dopo la decisione del
Tribunale internazionale per il diritto del mare - che un anno fa, il
24 agosto 2015, ha stabilito la sospensione da parte di India e Italia di tutti i procedimenti giudiziari interni ino alla conclusione
del percorso arbitrale avviato dal
governo italiano presso il tribunale arbitrale dell’Aja - la Farnesina
considera sospesa e quindi priva
di valenza giuridica la giurisdizione indiana sul caso.
Il ministero degli Esteri indiano tuttavia ha chiarito che la questione non è ancora stata deinita
e che i due marò restano sotto la
giurisdizione della Corte suprema
indiana.
I due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono accusati dell’uccisione di due
pescatori indiani, nel 2012 al largo
delle coste del Kerala.
EGITTO
“Giulio Regeni è stato torturato
in maniera crudele e sistematica”
ROMA - «I risultati dell’autopsia dimostrano quello che da mesi andiamo ripetendo,
Giulio Regeni fu torturato in maniera crudele e sistematica. Il suo corpo porta i segni
di torturatori professionisti. Per questo, a oltre sette mesi dal ritrovamento del corpo del
giovane ricercatore al Cairo, continuiamo a
chiedere la verità sulle cause e i responsabili del rapimento, le torture e la morte di Regeni, respingendo tutte le verità di comodo e
i depistaggi tentati dalle autorità egiziane».
Lo aferma Patrizio Gonnella, presidente di
Antigone e CILD, che a poche ore dall’incontro dei Pm romani con i magistrati egiziani auspica «che stavolta la collaborazione
da parte di questi ultimi sia massima e venga fornita tutta la documentazione richiesta,
a partire dai tabulati telefonici».
«Continuiamo inoltre a chiedere - prosegue Gonnella - che il governo italiano non
lasci nulla di intentato. Lo abbiamo fatto anche nei giorni scorsi quando Antigone, in-
Per saperne di più:
www.drawthelines.ca/additional-info-report
Opportunità di commenti sulle opzioni di
Ward Boundary per Toronto
sieme ad Amnesty International Italia, ha
chiesto, anche attraverso una petizione, che
permanga il provvedimento di richiamo
dell’ambasciatore italiano destinato al Cairo come primo elementare atto da cui non
recedere e, piuttosto, da raforzare con altre
e più incisive misure, almeno ino a quando
le istituzioni politiche e giudiziarie egiziane
non dimostrino nei fatti la volontà di collaborare».
PROGRAMMA DI INCONTRI
PUBBLICI
14 settembre|19:00 – 21:00
Metro Hall 214 Wellington St. W, Toronto, ON
15 settembre|19:00 – 21:00
Scarborough Civic Centre 150 Borough Dr., Scarborough, ON
19 settembre|19:00 – 21:00
North York Civic Centre 5100 Yonge St., North York, ON
TERRORISMO
Alfano: espulso 33enne marocchino
ROMA - “Con un’altra espulsione, nella tarda serata di mercoledì, è stato allontanato,
per motivi di sicurezza dello Stato, con volo
Fiumicino - Casablanca, un marocchino di
33 anni, segretario della Comunità islamica
di Treviso e provincia, oltre che, in assenza del titolare, imam supplente”. Lo fa sapere il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in una nota.
“Prestiamo grande attenzione all’attività di esponenti religiosi che, se in contrasto con le nostre leggi e se ostili alle nostre
tradizioni, possono condizionare e orientare negativamente i loro fedeli, alimentando
sentimenti di odio e di violenza”, evidenzia
il titolare del Viminale.
In particolare, “questa persona - ragguaglia la nota del Viminale - si era riiutata di
prestare giuramento per il conferimento
della cittadinanza italiana. Decisione, que-
Il team Toronto Ward Boundary Review (TWBR) è in
cerca di feedback da pubblico, stakeholder e membri
del Consiglio Comunale a proposito delle informazioni
presentate nel report TWBR con le informazioni
aggiuntive.
sta, maturata sulla base del convincimento secondo cui c’è piena incompatibilità tra
l’osservanza dei precetti salaiti e la fedeltà alla Repubblica, laddove la nostra legislazione sarebbe portatrice di valori inaccettabili per un musulmano vero: un insieme di peccati su peccati come, per esempio,
la parità tra uomo e donna”.
“In linea con questi sentimenti di avversione verso le nostre regole - prosegue la
nota - ha disprezzato i principi fondanti la
nostra Costituzione e ha invitato persino i
suoi familiari e i suoi conoscenti a riiutare
la cittadinanza italiana, proprio come lui aveva fatto”.
Dati alla mano, Alfano comunica che a
partire dal 2015 sono 12, dunque, gli imam
espulsi. Complessivamente, dall’inizio del
2015, si contano 115 rimpatri forzati, dei quali 49 sono stati eseguiti nell’anno in corso.
21 settembre|19:00 – 21:00
Etobicoke Civic Centre 399 The West Mall, Etobicoke, ON
SONDAGGIO ONLINE
www.drawthelines.ca/additional-information-participate
Su richiesta sono disponibili interpretariato in
11 lingue, Lingua dei segni americana, Servizi di
assistenza per i partecipanti.
Email: [email protected] Tel.(416) 365-0816 int.251
www.drawthelines.ca
VENERDI 9 SETTEMBRE 2016 • CORRIERE CANADESE
8
ITALIA
IL COMMENTO
In Italia tanto tuonò che piovve
Il fenomeno
dell’antipolitica
si è trasformato
nell’anti partito
MARCO
SCACCIA
FROSINONE - In Italia ormai da
tempo assistiamo al dilagare del
fenomeno dell’antipolitica che ora si è trasformato nell’anti partito.
Sì, perché tutti i mali della nostra amata Italia sono riconducibili, direttamente o indirettamente ai partiti politici, alle loro correnti interne, alle loro lotte intestine per il potere… e così in tutte le elezioni degli ultimi anni – di
ogni ordine e grado – abbiamo assistito alla nascita di numerosissime liste civiche e/o movimenti di
cittadini.
Antesignano di ciò è stato sicuramente Beppe Grillo con il Suo
MoVimento 5 Stelle che però ormai, da semplice voce contro, è
divenuto “forza di governo” con
tutte le problematiche che ciò
comporta.
Già, perché è facile essere contro “sempre e comunque”, è facile essere populisti, è facile parlare “alla pancia della gente” usando temi sempre caldi, di interesse
comune ma discorso ben diverso
è governare.
Non a caso, infatti, i problemi
per il M5S sono iniziati appena
vinte le prime elezioni, e da lì in
poi non si sono più fermati.
Emblematici sono i casi di Parma e Livorno, le prime città pen-
Beppe Grillo, fondatore del Movimento Cinque Stelle
tastellate di Italia che però assurgono agli onori della cronaca per
le difficoltà dei loro Sindaci, poi a
seguire i problemi a Comacchio, a
Gela, a Quarto con il primo cittadino Rosa Capuozzo, prima difesa
a spada tratta dal Direttorio e da
Beppe Grillo e poi scaricata.
Ancora Pomezia, Ragusa, Ba-
gheria, per non parlare delle accuse rivolte dagli epurati come
ad esempio Federica Salsi, cacciata nel 2012 la quale sostiene che
all’interno del MoVimento manchi del tutto la trasparenza e che i
nomi del Direttorio siano stati imposti dall’alto.
A tutto ciò si deve aggiunge-
SECONDO PIATTO
Merluzzetti al pomodoro
Pizzette di melanzane
DOLCE
Ciliegie affogate
Ingredienti per 4 persone:
- 2 melanzane
- una mozzarella
- 300 gr. di polpa di pomodoro
- un uovo
- farina
- pangrattato
- basilico
- origano
- olio di semi di arachidi per friggere
- sale e pepe.
Teresina
PRIMO PIATTO
Fusilli di mare
Calorie per porzione: 315
Tempo di preparazione: 40 min.
Economico: si Vegetariano: no
Preparazione: Soffriggere l’aglio nell’olio, unire i frutti di mare, lasciar insaporire, quindi irrorare con il vino e farlo
evaporare. Aggiustare di sale e pepe,
unire la panna e, appena calda, spegnere il
fuoco. Lessare e scolare la pasta al dente,
metterla in una zuppiera e condirla con la
salsa preparata. Spolverizzare il prezzemolo tritato e servire caldo.
CONTORNO
Marco Scaccia è uno dei
collaboratori del Corriere
Canadese dall’Italia.
I suoi articoli trattano temi
di politica e di attualità
Calorie per porzione: 315
Tempo di preparazione: 45 min.
Economico: si Vegetariano: si
La Cucina
di
Calorie per porzione: 605
Tempo di preparazione: 30 min.
Economico: no Vegetariano: no
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr. di fusilli
- 300 gr. di frutti di mare
- mezzo bicchiere di vino bianco
- un ciuffo di prezzemolo tritato
- una confezione di panna da cucina
- mezzo bicchiere di olio extravergine
d’oliva
- uno spicchio d’aglio
- sale e pepe.
re la situazione di Roma, la capitale della Nostra amata Italia, che
se nell’ultimo periodo della giunta Marino era una città bloccata,
dopo 90 giorni della elezione del
neo sindaco Virginia Raggi è ormai paralizzata.
La governance delle più importanti Azienda Municipalizza-
te semplicemente non esiste, gli
Assessori, quei famosi tecnici che
avrebbero risolto tutti i problemi della Città Eterna si dimettono in massa e la tanto sbandierata
equazione del M5S “avviso di garanzia = dimissioni” pare non valga per tutti.
In questo caos ed in piena bufera Loro cosa fanno? Danno la colpa “ai poteri forti che ci ostacolano…” oppure “..è colpa del PD..” o
nel caso del Sindaco Raggi, rispolverano un lessico c.d. politichese per dire tanto e non dire nulla, così caro ai politici della Prima
Repubblica.
Insomma, i fatti amministrativi
raccontano di un M5S che dopo aver sbandierato trasparenza, onestà, e molto altro, ora si trova ad
affrontare problemi concreti non
realtà virtuale, con una certa difficoltà.
Aspettiamo per vedere come si
evolveranno le cose, ma come dire, tanto tuonò che ora piove!
Ingredienti per 4 persone:
- 4 merluzzetti da 250 gr. l’uno
- 400 gr. di polpa di pomodoro
- 2 spicchi d’aglio
- un bel ciuffo di prezzemolo tritato
- 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- pepe in grani
- sale.
Preparazione: Tagliare le melanzane a
fette rotonde e piuttosto spesse, salarle
e lasciarle sgocciolare. Asciugarle, passarle nella farina, poi nell’uovo sbattuto
ed infine nel pangrattato. Friggerle in
olio ben caldo, scolarle, adagiarle in
una teglia, distribuirvi sopra la polpa di
pomodoro salata e pepata e il basilico
tritato. Coprire con la mozzarella a
fette, spolverizzare con l’origano ed
infornare a 200°C per 10 minuti.
Preparazione: Pulire, lavare e asciugare i merluzzetti. Tritare l’aglio e farlo
dorare nell’olio, unire il pomodoro i
pesci, salare, pepare con un cucchiaino di pepe in grani e cuocere coperto
per 20 minuti, rigirando i merluzzetti
a metà cottura. Infine spolverizzare il
tutto di prezzemolo tritato e servire
caldissimo nello stesso recipiente di
cottura.
Il Corriere Canadese invita le sue affezionate
lettrici a inviare le ricette a loro più care, quelle che
fanno leccare i baffi a tutta la famiglia, che magari vengono preparate per celebrare una occasione
speciale oppure che sono semplici da eseguire, ideali
Calorie per porzione: 275
Tempo di preparazione: 30 min.
Economico: si Vegetariano: si
Ingredienti per 4 persone:
- 500 gr. di ciliegie
- la scorza grattugiata di mezza
arancia
- 3 cucchiai di zucchero
- 3 bicchierini di Brandy
- 2 dl. di panna montata
- un pizzico di cannella in polvere.
Preparazione: Lavare, asciugare e
snocciolare le ciliegie, disporle in una
terrina e cospargerle con lo zucchero.
Unirvi il liquore e la scorza grattugiata dell’arancia, mescolare e lasciar
macerare in frigorifero per circa due
ore. Al momento di servire, distribuire le ciliegie con il loro liquido in
quattro coppette, guarnire ognuna di
queste con un ciuffo di panna montata, spolverizzare con la cannella e
portare in tavola.
quando si rientra a casa dal lavoro.
La cucina italiana di oggi nasce dalla tradizione:
condividete le vostre ricette con noi: le pubblicheremo
in italiano e in inglese!
L’indirizzo è: [email protected]
CORRIERE CANADESE • VENERDÌ 9 SETTEMBRE 2016
9
MEDICINA
L'INTERVISTA
Dall’Italia un nuovo trapianto oculare liquido
Nella foto il dottor
Emiliano Ghinelli,
medico chirurgo
oftalmologo
specialista
in microchirurgia
oculare
e direttore scientiico
di ILMO
CATIA
RIZZO
TORONTO - Il Ministero della Salute italiano ha da poco approvato
in campo oculistico l’utilizzo di un
innovatico trapianto liquido e privo
di chirurgia.
Si chiama “trapianto di unità elementari della membrana amniotica” ed è stato sviluppato dal dottor
Emiliano Ghinelli, direttore scientifico di ILMO (Istituto Laser Microchirurgia Oculare) di Brescia.
Il rivoluzionario trapianto viene somministrato come un semplice collirio, ma nonostante l’apparente banalità riesce a bloccare diverse patologie oculari fin dai primi segni di sviluppo, come ulcere
corneali e neurotrofiche, patologie
autoimmuni e rigetto del trapianto
di cornea.
Ghinelli ha seguito un insolito
percorso formativo che lo ha portato a maturare la sua esperienza medica in importanti Università estere quali l’Harvard Medical School
e il M.I.T. di Boston, ma contrariamente a molti suoi colleghi ha deciso di riportare in patria il suo sapere e le sue competenze professionli.
Il Corriere Canadese lo ha intervistato per avere maggiori informazioni circa la sua innovativa invenzione e tentare di comprendere, attraverso la sua personale esperienza, cosa porta un medico a lasciare
l’Italia e a tornarci.
In cosa consiste il trapianto di
unità elementari della membrana amniotica?
«Con il trapianto liquido il tessuto utilizzato viene ridotto in particelle piccolissime che non necessitano di chirurgia. È una tecnica innovativa nata dall’idea di curare alcune patologie prima che diventino
chirurgiche. In altre parole volevo
prevenire il cronicizzarsi di queste
malattie e ho quindi pensato di processare un tessuto umano capace di
riportare l’occhio alle sue condizioni fisiologiche prima ancora che il
danno si aggravi».
Qual è stato l’effettivo percorso di realizzazione del trapianto
liquido?
«Dopo le prime evidenze sperimentali ottenute in laboratorio abbiamo provato questa tecnica sugli
animali, poi su cellule umane in vitro e solo in fine siamo passati alla
sperimentazione clinica su un numero ristretto di pazienti. Il Ministero della Salute ha quindi approvato questo processo come un trapianto».
E come è nata invece la sua idea?
«L’intuizione l’ho avuta in Italia,
le prove negli Stati Uniti e in fine
il consolidamento e l’ingegnerizzazione della tecnica nuovamente in Italia. Negli Stati Uniti ho eseguito esperimenti sugli animali e
sulle cellule umane ma senza utilizzare estratti di membrana amniotica. In Italia invece ho potuto utilizzare il cocktail derivato dalla membrana amniotica per ottenere delle
guarigioni su patologie che portavano alla necessità di un intervento
chirurgico. In linea teorica sapevo
che questo composto avrebbe funzionato, ma non ne avevo le prove».
Come procederete adesso? È
già disponibile per i pazienti?
«Il prossimo passo sarà quello di
cercare di aumentare il numero di
trapianti effettuati, attualmente zero. Ho ottenuto solo recentemente
l’approvazione ministeriale quindi
le banche dei tessuti si stanno ancora attrezzando in attesa che i medici comincino ad ordinare questo trapianto. Nei mesi che verranno sarà necessario istruire i colleghi ad utilizzarlo nel modo corretto, per evitare che lo si bolli come i-
nefficiente per non averne in realtà
compreso la funzionalità».
Questo trapianto potrebbe essere efficace anche su altre patologie?
«La membrana amniotica è un
tessuto che viene applicato sull’occhio ormai da 50 anni attraverso ago e filo. Il trapianto di unità elementari può al 100 per cento sostituire la tradizionale tecnica per
le patologie oculari, ma può anche buttare le basi per la cura di altre malattie neurodegenerative. Il
cocktail contenuto dentro la membrana amniotica è infatti un pool di
fattori di crescita che potrebbe risultare efficace in tante altre patologie. Ovviamente serviranno anni
di sperimentazioni e ricerche, basti
dire che io cominciai a sviluppare
questa nuova tecnica nel 2001 ed è
stata approvata solo nel 2016».
Per quale motivo i tempi di
approvazione sono stati così
lunghi?
«Lo Stato italiano è molto cauto nel dare autorizzazioni in ambito medico, soprattutto per evitare
santoni e aspettative infondate di
guarigione. Voglio comunque rivolgermi ai miei colleghi - per esempio neurologi, dermatologi e ortopedici - e dire loro di rimboccarsi le
maniche per far autorizzare questo
genere di trapianto su altre patologie da loro trattate. A mio avviso,
sulla base della letteratura scientifica, ne potrebbero giovare patolo-
gie importanti come l’Alzheimer, la
Sclerosi multipla e il Parkinson».
Lei è molto giovane, appena
42enne ma ha alle spalle un pesante curriculum maturato soprattutto all’Estero.
«Non mi sento una rarità, forse
le coincidenze che si sono succedute nel mio percorso hanno tutte
remato nella direzione giusta. Sicuramente in generale ho bruciato le
tappe, mi sono sposato molto giovane e oggi ho cinque figli. Mia moglie è stata il mio punto d’appoggio
più forte, in America tornavamo a
casa con mille difficoltà ma lei trovava sempre la parola giusta. Siamo
sempre stati un team e grazie a lei
che badava ai bambini io ho avuto
il tempo di dedicarmi di più al mio
lavoro. Credo comunque che vi siano grandi menti italiane in giro
per il mondo che scelgono di andare all’Estero per i problemi che caratterizzano il nostro Paese e poi vi
rimangono considerato quanto è ostacolato il rientro dei cervelli».
Nonostante ciò lei però ha
scelto di rientrare.
«Si e sono convinto che se riuscissero a superare queste forti correnti avverse potrebbero avere grandi soddisfazioni. Nonostante sono stato fuori per molto tempo sono assolutamente un grande
fautore dell’italianità e vorrei davvero che tutti i nostri professionisti
facessero rientro. In Italia avrebbero sempre una marcia in più rispet-
to ai successi che potrebbero raggiungere in un altro Paese se non
sono nati lì».
Cioè si è più avvantaggiati nel
Paese natale?
«Non parlo di vantaggi scorretti,
intendo dire che i meccanismi intimi di un Paese li conosce davvero chi ci è nato mentre un immigrato farà sempre molta più fatica. Si
tratta di vantaggi culturali e ciò vale anche per il verso opposto. Come se il primario di un ospedale canadese provasse a formare la sua unità oculistica nell’ospedale in cui sono primario. Potrebbe anche essere un ottimo professionista, ma il
suo sistema di lavoro non si potrebbe mai incastonare completamente
con le modalità italiane».
Lei ha avuto modo di conoscere bene il sistema sanitario del
Nord America, cosa ne pensa?
«Ho potuto confrontarmi con
il sistema canadese solo indirettamente attraverso alcuni colleghi con i quali ho collaborato. Posso però fare un paragone con quello americano. In Italia il sistema sanitario è meno strutturato rispetto a quello degli Stati Uniti. Si basa
su un ragionamento clinico più che
su una flowchart asettica e impersonale. Negli Stati Uniti e nei Paesi multiculturali in genere, credo, i
medici devono affidarsi a un metodo e non a un ragionamento clinico, altrimenti ognuno curerebbe a
modo proprio secondo quanto appreso nel Paese d’origine. In America sono maestri di flowchart, ma
sono la passione il ragionamento clinico e la vicinanza del medico verso il paziente a fare la differenza».
La distribuzione dei farmaci è
più controllata secondo lei?
«Non credo sia più funzionale
perché si aumentano le tappe tra
la malatti e il farmaco. Anche questo è un fattore culturale, si pensa
che aumentando i passaggi si aumenta anche il controllo. Non sono
del tutto d’accordo. Da alcuni critici questo sistema è visto semplicemente come un modo per creare
posti di lavoro, quindi si riduce la
disoccupazione e ciò mette i governi sotto una luce favorevole. Stiamo
però uscendo dall’ambito sanitario,
insomma non è più la cura l’obiettivo. A volte i sistemi più semplici
sono anche più funzionali».
L’angolo
della poesia
Dopo
Una sola parola “dienticare”
un passato incerto e logorante
che nel cuor e nella mente ti fa stare
lontano da quel tempo,
da quell’istante
ma certi ricordi restano nel cuore
giornate amare e mai sepolte
giorni in cui abbiamo perso l’amore
nelle nostre menti, ormai sconvolte
soffocari da ’na forte amarezza
d’un presente che
mai abbiamo voluto
noi,con nel cuore una dolce brezza
col nostro fare, dopo abbiam goduto.
Lorenzo Maritano
VENERDI 9 SETTEMBRE 2016 • CORRIERE CANADESE
•
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SERIE A TERZA GIORNATA, ANCHE IL NAPOLI GIOCA DI ANTICIPO
Sassuolo primo test duro per la mega Juventus
NICOLA
SPARANO
TORONTO - La prima vittoria, e
la prima sconitta, di Ventura nelle
vesti di Ct della Nazionale sono in
archivio e la prima pagina del calcio torna alla Serie A con la terza
giornata che precede il primo assaggio in Champions per Juve e
Napoli.
Sarà un weekend tutto da seguire in serie A: si torna a giocare con
gli orari invernali, alle 12.30, alle 15
e alle 2.45 in Italia, corrispondenti
alle 6.30 del mattino, alle 9 sempre
del mattino e alla 2.45 del pomeriggio in Canada.
La terza giornata è divisa con la
solita forma a spezzatino, due anticipi il sabato (Juventus-Sassuolo
e Palermo-Napoli), un posticipo
lunedì (Empoli-Crotone), e domenica tutte le altre.
Chiaramente c’è grande attesa
tra i tifosi che cercheranno di capire di che pasta sono veramente
fatte le squadre alle quali tengono.
La tifoseria bianconera aspetta di
vedere se domani a mezzogiorno
(ora di Toronto, diretta tv) sarà
la prima volta che Higuian ballerà dal primo minuto il tango
con Dybala, se Pjanic ha i numeri
per non far rimpiangere Pogba, se
la super-corazzata di Allegri centrerà i suoi due obiettivi dichiarati,
scudetto numero 6 di ila e Champions. L’altra Italia, quella che vede
la Juve come il fumo negli occhi,
spera di avere dal Sassuolo la prova che anche le squadre imbattibili
possono essere battute.
Il Napoli scenderà in campo due
ore dopo la squadra alla quale si
Higuain e Dybala
dopo il gol alla
Fiorentina
pone come alternativa allo scudetto.
Sarri, le cui partenze in azzurro
sembrano avere il freno a mano
tirato, propone la stessa squadra
che ha riilato al Milan quattro gol,
due dei quali con la irma di Milik, colui che dovrebbe cancellare
Higuain dal cuore del napoletani.
Il Napoli va a Palermo contro una
squadra rifatta da capo a piedi da
Zamparini. Il neo allenatore De
Zerbi non potrà essere in panchina
per una vecchia squaliica.
Juventus-Sassuolo
(arbitro
Di Bello): i bianconeri sono ovviamente favoriti dai pronostici
per la conquista del terzo successo
di ila, anche perché tra gli ospiti
mancherà l’uomo migliore, vale a
dire Berardi.
Palermo-Napoli
(arbitro
Massa): in settimana i siciliani
hanno cambiato guida tecnica e
l’esordio per De Zerbi non sarà dei
più semplici, visto che al Barbera
arriva un Napoli che punta dritto
CALCIO IN TV
Derby di Manchester precede la grande abbuffata
ROMA - Il terzo turno della serie
A precede il primo turno della fase
a gironi sia della Champions che
della Europa League. Da sabato
ino a giovedì diretta tv a bizzefe.
Sabato
Si comincia con il derby di Machester, Unidet-City, TSN alle 7.30 am.
Juventus-Sassuolo, Raitalia a mezzogiorno.
Palermo-Napoli, Raitalia alle 2.45
pm.
Domenica
Bologna-Cagliari, Raitalia alle 6.30
amo.
Milan-Udinese, Pescara-Inter e
Empoli-Crotone non igurano nel
palinsesto della Rai, probabilmente per un errore: dovrebbe comunque andare in onda, nell’ordine,
domenica alle 9 am e alle 2.45, lunedì alle 2.45.
Martedì 13, Champions
Dynamo Kiev-Napoli, TSN3, 2.45
pm.
Mercoledì 14, Champions
Juventus-Siviglia, TSN4, 2.45 pm.
Giovedì Europa League
Plzen-Roma, TSN, 1.00 pm.
Paok-Fiorentina, TSN, 4.05 pm.
al successo esterno.
Bologna-Cagliari ( arbitro Abisso): punti preziosi in palio, con
gli emiliani che dovranno fare di
tutto per conquistare un risultato
positivo.
Atalanta-Torino (arbitro Mariani): si afrontano due squadre
che amano giocare a viso aperto,
senza particolari tatticismi. Per
questo motivo è lecito attendersi
una partita con almeno un gol per
parte.
Chievo-Lazio (arbitro Orsato): segnare al Chievo non è mai
impresa semplice, e anche se la Lazio ha ottimi attaccanti, si prevede
una partita molto equilibrata.
Genoa-Fiorentina
(arbitro
Banti): anche in questa sida è lecito attendersi almeno una rete per
parte. Il Genoa è partito fortissimo
in questo campionato, i viola però
hanno le carte in regola per fare
risultato.
Milan-Udinese (arbitro Calvarese): i rossoneri di Montella si
aggrappano al loro uomo migliore,
Bacca, per riuscire a mettere al
tappeto i friulani.
Roma-Sampdoria
(arbitro
Giacomelli): una partita molto insidiosa per i giallorossi, favoriti dai
pronostici, contro una Samp che
con i suoi attaccanti può mettere
in afanno la difesa di Spalletti.
Pescara-Inter (arbitro Damato): non una trasferta semplice per
l’Inter, in qui davvero deludente.
In questa terza giornata i nerazzurri devono per forza di cose trovare
un successo, ma battere il Pescara
non sarà facile.
Empoli-Crotone (arbitro Valeri): entrambe le squadre sono
ancora ferme a quota zero punti e
hanno bisogno di un risultato positivo.
«ALLARGHEREBBE IL GAP TRA CLUB RICCHI E POVERI»
CARLO ANCELOTTI
Leghe europee contro la nuova Champions
«Il Milan non sembrò una buona scelta»
AMSTERDAM - L’associazione
delle leghe calcistiche europee (Epl) è “fortemente contraria” alla
riforma della Champions League
varata dall’Uefa che entrerà in vigore a partire dalla stagione 2018’19.
In una nota diffusa in occasione
di una riunione del suo direttivo,
l’associazione chiede al prossimo
presidente dell’Uefa di ripensarci e
sottolinea che “la riforma avrà un
effetto devastante sui campionati
nazionali e porterà a un allargamento del gap tra i principali club
d’Europa e tutti gli altri, a scapito
della competitività”.
La riforma prevede l’attribuzione di quattro posti in Champions
a ognuno dei primi 4 paesi del
ranking della federazione continentale, ovvero Spagna, Germania,
Inghilterra e Italia, a scapito dei
club delle nazioni calcisticamente
meno rilevanti. Tutto ciò per l’Epfl
non è accettabile, e da qui l’appello
all’Uefa affinché ci ripensi.
Se l’appello non dovesse avere
successo, a partire dal 2018, alla
Champions League parteciperanno sempre quattro italiane. La riforma della competizione, discussa
prima alla riunione dell’Eca e poi
dal Club Competitions Committee
Uefa - di entrambi fa parte il presidente della Juventus Andrea Agnelli - stabilisce infatti che le prime quattro classificate di Premier
League, Liga, Bundesliga e Serie A
saranno ammesse alla competizione, ribattezzata SuperChampions,
senza che nessuna debba passare
dai play off, rischiosissimi come
insegna la Roma.
Una novità importantissima per
il calcio italiano, nell’ambito di una
revisione più ampia che coinvolge
anche la distribuzione degli utili:
soltanto il 15% sarà infatti destinato
al market pool (il montepremi che
si ottiene dalla vendita dei diritti
tv e da altri proventi commerciali
e che viene assegnato alle nazioni
rappresentate nella fase a gironi,
quindi redistribuito alle società
partecipanti), mentre il resto sarà
assegnato alla quota fissa e legato
ai risultati.
È un punto cruciale, perché,
tenendosi conto dell’albo d’oro,
oltre che dei risultati stagionali,
aumenteranno i ricavi dei club più
importanti. In qualche modo, sarà
così riconosciuto il valore del blasone che era alla base di un primo
progetto di riforma rimasto lettera
morta, ovvero l’assegnazione del
posto (sarà probabilmente il quarto) in Champions per merito storico. Per fare un esempio, in questa
edizione sarebbe stata garantita la
partecipazione a società tipo Manchester United, Milan o Inter tradite dalle posizioni finali in campionato.
MONACO DI BAVIERA - «Avrei
potuto andare a Milano, ma non mi
sembrava una buona scelta».
Carlo Ancelotti torna così sulla
decisione di non tornare sulla panchina del Milan la scorsa stagione.
Dopo la fine dell’esperienza al Real
Madrid il tecnico emiliano ha preferito, prima di iniziare la nuova
avventura in Bundesliga alla guida
del Bayern Monaco, concedersi un
anno sabbatico. «Mi è piaciuto, mi
sono riposato. Sono stato operato
alla cervicale, siamo andati a vivere a Vancouver», ha spiegato in
un’intervista ad As.
A Monaco di Baviera, ha proseguito Ancelotti, «ho trovato un
grande club, un buon ambiente,
una società molto ben organizzata.
Niente che potesse sorprendermi».
«Se mi manca Madrid? Lì ho
passato degli anni fantastici. La
gente era sempre molto calorosa.
A Madrid avevo Cristiano, Ramos,
Alonso, Kroos, Modric, Benzema,
giocatori molto forti. Ora ho un’altra rosa con le sue caratteristiche,
ma per me il lavoro è lo stesso. Il
mio obiettivo è quello di avere
un buon rapporto con i giocatori,
si chiamino Cristiano Ronaldo o
Lewandowski».
Da Ancelotti parole di elogio
per l’attuale tecnico del Real Zidane: «Ha carisma, viene rispettato
per quanto ha fatto in passato. Sta
facendo molto bene. Ho un buon
rapporto con lui, a Madrid mi ha aiutato molto, conosceva bene l’ambiente». «Quando ho firmato per il
Real Madrid sapevo che un giorno
avrei dovuto lasciare. Per un allenatore guidare il Real è un’esperienza unica e posso solo ringraziare Florentino. Mi ha preso e abbiamo vinto la Decima. Ho un bel
ricordo di Madrid, dal presidente
all’ultimo dei lavoratori. Sono stati
due anni molto belli».
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CORRIERE CANADESE � VENERDI 9 SETTEMBRE 2016
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CALCIO
DOMENICA LA VIOLA IN CASA DEL GENOA
Nervosismo a Firenze per il “caso” Sousa
FIRENZE - Il “caso Paulo Sousa”
continua a far discutere in casa
Fiorentina. Il ventilato addio da
parte del mister portoghese ha
scosso l’ambiente e il clima fra i
tifosi non è certo dei più sereni.
La piazza è dalla parte del proprio
allenatore, soprattutto perché
condivide in gran parte le ragioni
dell’ex Basilea, entrato spesso in
contrasto con la società a causa
del mercato.
La Fiorentina gli ha venduto Alonso senza reinvestire nemmeno
una parte dei 27 milioni incassati
dal Chelsea. Ma il tecnico accetta
la sfida, ha un contratto fino a giugno e poi si vedrà. A lui era dispiaciuto il fatto che a gennaio, con la
squadra seconda in classifica e in
lotta con l’Inter per il primato, la
società non avesse mosso foglia
sul mercato. Figuranti e difensori con la sciatalgia (Banalouane)
capaci di collezionare zero presenze. Sousa si è un pò intristito, e
la squadra con lui. Malinconia. Le
sue parole deluse non sono piaciute a Mario Cognigni, l’occhio
e la voce di Diego Della Valle,
che a un certo punto deve avergli
chiarito il concetto: lei si occupi
del campo, noi pensiamo al resto.
Il ritorno di Corvino ha ridato a
Sousa qualche respiro di fiducia,
ma un mercato mirato a ripianare
il bilancio gli ha fatto capire che
a volte è meglio non dire. E così
ora l’allenatore parla in pubblico
della sua passione per Firenze
con la voce calda da doppiatore
di telenovelas e lentezza quasi
zen. Tanti si chiedono: ma ci è o
ci fa? E quando chiama una ditta
di traslochi per trasferirsi a Bagno
a Ripoli, mezzo chilometro più in
là, ecco il panico mediatico («Si è
dimesso»), con reazione innervosita della società. Ma non si è
dimesso, Paulo è sempre qui. È il
passato a scavare nel dubbio.
Insomma, l’avvicinamento alla
trasferta di Marassi contro il Genoa non è stato dei migliori. Una
sfida che sia annuncia complicata,
visto l’ottimo momento di forma
attraversato dalla squadra di Ivan
Juric, partita con sei punti nelle
prime due giornate, e la tradizione poco favorevole della Viola in
terra ligure contro i rossoblù: diciotto vittorie per il Grifone, venti
pareggi e quattordici successi per
la Fiorentina.
Terza maglia, la Viola si fa arancione - Ieri è stata presentata la terza maglia della Fiorentina per la stagione 2016-2017.
Modelli d’eccezione i difensori Gonzalo Rodriguez e Davide Astori. La terza maglia si caratterizza per lo stile, sempre
elegante, e per il colore inedito e audace, che i giocatori indosseranno per la prima volta in occasione della sfida di
Europa League con il Paok Salonicco, giovedì 15 settembre.
IL PORTOGHESE COSTATO 40 MILIONI
De Boer a Pescara si gioca il jolly Joao Mario
MILANO - Cambiare l’Inter, e da
subito: è questo l’arduo compito di
Joao Mario, centrocampista arrivato dallo Sporting Lisbona per 40
milioni di euro più 5 di bonus, una
cifra alta ma che non spaventa il
portoghese, pronto ad inserirsi al
più presto nella sua nuova realtà.
Reduce dai pochi minuti disputati con la maglia del Portogallo
nel match perso per 2-0 dai lusitani contro la Svizzera, Joao Mario
è tornato in Italia in fretta e furia:
ieri ha disputato il suo primo allenamento in nerazzurro, destando
già un’ottima impressione per serietà e compostezza.
Joao Mario è il secondo acquisto
più prezioso nella storia nerazzurra. Logico che l’attesa per vederlo
in campo sia già alta, e domenica a
Pescara potrebbe essere il giorno
dell’esordio per il centrocampista
portoghese, 23 anni, campione
d’Europa in carica dopo la vittoria dello scorso luglio in Francia.
Joao Mario si sta allenando alla
Pinetina da un paio di giorni ed è
stato raggiunto dal gruppo dei sudamericani, reduci dalle qualificazioni mondiali: ora il gruppo è al
completo, De Boer può fare le sue
scelte in vista di domenica.
Quanto a Joao Mario, la sua caratteristica principale è che non
sembra proprio avere un ruolo
definito. Ufficialmente viene considerato un’ala destra, ma è una
definizione superficiale. Basta aver seguito le gare del Portogallo
agli Europei, o anche solo i suoi
spostamenti di ruolo nell’ultima
stagione allo Sporting, per capire
che Joao Mario è un vero “tuttocampista” moderno, o secondo la
terminologia anglosassone uno
che gioca “box to box”, insomma copre ogni zona del campo e
in ogni zona del campo fa valere
caratteristiche di interdizione o di
proposizione del gioco, a seconda
delle esigenze.
Agli Europei partiva a destra
nell’implacabile arrocco che aveva
tirato su il tecnico Fernando Santos, e da quelle zona si muoveva
verso il centro, per costruire gioco quando necessario, o ripiegava
profondamente fin sulla linea dei
terzini per aiutare in fase di non
possesso (che era poi quella preferita dai portoghesi in Francia).
Rare le sortite in avanti, perché
lo spartito lo imponeva. E dato
che dispone di buone qualità tecniche, Joao Mario era diventato
indispensabile per il Portogallo,
perché faceva respirare la squadra
nei momenti difficili. Nello Sporting invece, pur partendo spesso
da destra, lo si è visto giostrare in
molte partite da centrale di centrocampo, o da mezzala, persino
da rifinitore. Non da regista, perché lì ci vogliono altre caratteristiche. Ma in definitiva il nuovo
acquisto nerazzurro ha qualità
simili a quelle dell’altro nerazzurro Brozovic, forse con minor precisione al tiro, ma probabilmente
con più tenuta atletica e con maggiore impatto in fase di interdizione. È un centrocampista completo,
ma anche per lui vale la regola di
tutti gli stranieri che arrivano in
Italia: avrà bisogno di un periodo
di adattamento, perché in serie A
la tattica è sovrana e molti nuovi
giocatori faticano a decifrare le
micidiali strategie che ogni allenatore propone. Per questo conviene
che Joao Mario entri subito nella
mischia, già da Pescara.
Sousa è comunque fiducioso,
a maggior ragione dopo aver recuperato gli infortunati Ciprian
Tatarusanu e Gonzalo Rodríguez.
Restano in dubbio invece la presenza di Matias Vecino, che non
ha ancora smaltito del tutto il
guaio muscolare rimediato contro
il Chievo, e quella di Carlos Sanchez, che torna ad allenarsi con la
squadra gigliata solo oggi, dopo
essere stato impegnato con la propria Nazionale.
Conquistare tre punti in uno
stadio come quello del Genoa significherebbe per il gruppo viola
rispondere nel migliore dei modi
ai rumors circolati in questi giorni, dimostrando il proprio attaccamento a Sousa. Del mister portoghese e delle sue parole rilasciate
in occasione del “Torrino d’Oro”
ha parlato un suo ex collega, che
conosce l’ambiente come pochi
altri, avendo allenato la Fiorentina
nelle stagioni 1985/86 e 1992/93.
«Certe dichiarazioni d’amore
non mi piacciono, il giorno che
troverà una squadra superiore a
quella gigliata se ne andrà e passerà per traditore», commenta
Aldo Agroppi -. Il tifoso non deve
affezionarsi troppo a calciatori e
allenatori, ma alla bandiera e alla
maglia, al passato».
«Sousa per i risultati che ha ottenuto in carriera forse guadagna
troppo, forse il fatto che sia straniero lo ha aiutato a trovare un
ingaggio maggiore», aggiunge l’ex
tecnico fra le altre anche del Torino, che chiude con un pensiero
sulla gara che attende la Fiorentina. «Domenica a Genova? Servirà
una grande prestazione, Marassi è
un “campaccio”».
MILAN
Mati Fernadez
fuori un mese
MILANO - Mati Fernandez, nuovo calciatore del Milan, arrivato
nell’ultimo giorno di mercato con
tanto di polemica con il Cagliari di Giulini, è tornato infortunato dall’impegno con la sua nazionali cilena. Il calciatore dovrebbe
ritornare in campo tra non meno
di un mese.
RECUPERO SERIE B
SERIE B, 3A GIORNATA
Il Pisa resta subito in 10 e la Ternana ne approfitta
Ascoli-Spal si gioca regolarmente
TERNI - Il Pisa di Gattuso ha perso, 1-0, contro il
Terni il recupero dalla prima giornata del campionato di Serie B. Buona la seconda per la Ternana.
La gara è stata condizionata da un episodio dubbio
al 4’ del primo tempo, quando Crescenzi ha commesso un fallo da ultimo uomo in area su Falletti ed è
stato espulso per un tocco leggero, lasciando così il
Pisa in dieci praticamente per 92’ se consideriamo
anche il recupero.
Dal dischetto non ha sbagliato Avenatti, bravo a
spiazzare Ujkani di sinistro. Un gol da tre punti che
permette agli umbri di agganciare in classifica il Pisa
nel gruppone a quota 3 punti.
Nella ternana ha debuttato Lorenzo Di Livio. Per
il figlio d’arte, cresciuto nel settore giovanile della
Roma, si tratta dell’esordio assoluto in B. Positiva la
prestazione del classe 1997 considerando che spesso si è trovato davanti Lisuzzo, non proprio l’ultimo
arrivato. Tra i titolari anche Germoni, terzino scuola
Lazio.
Il Pisa, sotto di un uomo e di un gol, bada soprattutto a difendere con un coperto 3-4-1-1. Tanti falli,
molte interruzioni, qualche cartellino giallo di troppo. Traduzione: sono pochissime le occasioni nel
primo tempo.
Al 73’ il Pisa segna con Mannini in spaccata ma la
rete viene annullata per fuorigioco.
I toscani fanno la partita nell’ultimo quarto d’ora
ma la porta di Di Gennaro resta poco più di un miraggio.
ASCOLI PICENO - Ascoli-Spal,
partita della terza giornata del
campionato di calcio di serie B, si
giocherà regolarmente sabato 10
settembre alle 15 nello stadio Del
Duca di Ascoli Piceno. Le prove
di staticità condotte sull’impianto sportivo, sotto controllo dopo
il terremoto del 24 agosto scorso
che ha comportato il rinvio della
partita Ascoli-Cesena del 4 settembre, hanno dato esito positivo.
Le verifiche si sono concluse ieri, e il sindaco Guido Castelli ha
confermato che la tribuna coper-
Celebriamo il 30.mo Anniversario
A.H.I.P Member
UDI
A.D.P.
MIGLIORA I TUOI INDICI D’ASCOLTO
ta ovest e la parte superiore della
curva sud non presentano problemi.
La terza giornata comincia con
l’anticipo di oggi Cesena-Carpi
c (dirige Chiffi, di Padova). Due
invece i posticipi. Lunedì pomeriggio, alle 17.30, in campo Ternana-Spezia: affidata a Marinelli.
Infine, martedì sera, la volta di
Entella-Pisa: dirige Abbattista.
Per il resto, Avellino-Trapani a
Marini , mentre il derby laziale
Frosinone-Latina è stato affidato
a Pasqua.
DOMENICO COSENTINO
COSENTINO (HIS)
DOMENICO
(HIS)
Specialista
Apparecchi
Acustici
Specialista Apparecchi Acustici
DR. G. CASTILLO (M.D.F.R.C.S.’C’)
DR. G. CASTILLO
(M.D.F.R.C.S.’C’)
SILVANA KASI
(HIS)
FILIPPO
(HIS)
FILIPPO COSENTINO
COSENTINO (HIS)
Ear Science Division Dizziness & Balance Institute of Canada
8760 Jane Street, #102 Vaughan, ON L4R 0E8 905 597-7737
Columbus Medical Arts building
8333 Weston Rd #105
Woodbridge L4L 8E2
905 264 9975
ProSound
1420 Burnhamthorpe Rd # 350
Mississauga, On L4X 2J9
905 232 0606
Chin Building
622 College St #204
Toronto M6G 1B6
416 924 5033
�
VENERDI 9 SETTEMBRE 2016 � CORRIERE CANADESE
�
��
12
12
Classified Tel: 416-782-9222 - Fax: 416-782-9333 - Email: [email protected] - Sito web: www.corriere.com
O ROSCOPO
DI OGGI
Giornata produttiva. Marte e la Luna
accendono l’entusiasmo, vi danno la
giusta carica e mettono in luce il vostro spirito da combattenti. Fermento,
ARIETE agitazione, passione. In tale vortice di
sentimenti, troverete spinta e coraggio
22 MAR - 21 APR per ufficializzare un legame.
Cambiamenti lavorativi favorevoli in
vista: saprete delimitare meglio i vostri
compiti e farvi rispettare. Ventata di
e i tentennamenti.
arrinovità
nella routine.ÈSifinalmente
aprono nuove
TORO prospettive di guadagno, i redditi da
lavoro dipendente subiscono una pia22 APR - 21 MAG cevole
esagerare,
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impennata.
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di
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aRiflsinghiozzo
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vi
ribalterà
vostro
favore
alla fine vi
procurano qualche preoccupazione.
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cantare vittoria, ma state uscendo
22 MAG - 21 GIU dal tunnel del… passivo.
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fidatevi del primo venuto! Puntate sul
vostro intuito per testare le persone
con cui
dovretedietro
interagire.
Puòdiffi
capitagle?
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le spalle
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Lasciate
le
denCANCRO re di perdere qualche colpo, nessuno
è perfetto e tanto meno infallibile: non
22 GIU-21 LUG fatene un dramma.
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con
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CORRIERE CANADESE • VENERDI 9 SETTEMBRE 2016
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Chiesa 2000
A CURA DELLA COMMISSIONE PASTORALE ITALIANA DELL’ARCIDIOCESI DI TORONTO IN COLLABORAZIONE CON IL CORRIERE CANADESE
RESPONSABILE: P. AMEDEO NARDONE O.F.M.
Madre o Santa Teresa?
4 settembre 2016: Papa Francesco
eleva Madre Teresa agli Onori degli Altari.
Non è questione di titoli né
di semplici parole. È lo stesso
papa Francesco che, al termine
della cerimonia di canonizzazione della suora macedone,
fondatrice delle Missionarie
della Carità, ha detto che è
diicile chiamare santa madre Teresa di Calcutta, perché
siamo abituati a sentirla così
vicina a noi, che ci piace chiamarla madre più che santa. Ma,
ovviamente, santa essa rimane
e che santa!
Non è semplice dire in poche
righe i suoi grandi meriti, tutto
quello che ha fatto e soprattutto il molto che ha patito sia per
fare del bene agli altri, sia perché non è stata amata da taluni,
da quelli che, per esempio, non
accettavano che lei fosse contraria in tutti i modi all’aborto.
A mio giudizio, comunque, c’è
un pensiero di madre Teresa
che, pur con tutta la prudenza
del caso, può riassumere benissimo il suo insegnamento e
la sua missione quaggiù: dare
amore finché fa male.
È forte questa espressione,
che madre Teresa ha pronunciato in una occasione del tutto
speciale, a Oslo nel 1979, quando tenne il suo discorso in occasione del conferimento del
premio Nobel per la pace. In
quel discorso, davanti a personalità di spicco, disse cose tremende, che devono far tremare
il cervello a chiunque. Amare
finché fa male: è un’idea che
ha una profondità immensa.
Amare il prossimo dando quello che noi abbiamo in sovrabbondanza, non è proprio ciò
che deve fare un seguace di
Cristo: è cosa buona, piuttosto
che sprecare il superluo, come
ancora si fa in tutto il mondo,
ma non basta. Perché? Lo spiega madre Teresa stessa.
EDITORIALE
Dio, mandando suo Figlio
su questa terra, non ci ha dato
qualcosa, o un pezzettino di
quello che Lui aveva: ci ha dato
tutto. E Maria non si è tenuta
suo Figlio gelosamente per sé,
ma lo ha dato al mondo intero.
Allora madre Teresa arriva alla
stessa conclusione: dobbiamo dare non ciò che abbiamo
in più, ma tutto. E Lei così ha
fatto, donandosi a tutti, senza
distinzione alcuna di religione,
di pelle, di appartenenza politica o di ceto sociale, e ha dato
ino a consumarsi, cioè ha dato
tutto quello che essa aveva.
Di più: ha dato quello che
essa era. Amare finché fa
male non è una cosa impos-
sibile che solo alcuni possono fare. È un comportamento che possiamo tutti seguire anche quotidianamente.
Ecco un esempio che racconta la stessa madre Teresa. Un
giorno un poveraccio le diede
15 dollari. Poca cosa, direte! Invece no; quei 15 dollari erano
tutto ciò che quel poveraccio
era riuscito a risparmiare evitando di fumare per due intere
settimane, sapendo che per lui,
lebbroso, il fumo era l’unico
piacere rimasto.
Oppure ancora: madre Teresa visita un ospizio per anziani, un ospizio che sembrava un
albergo a cinque stelle. Dentro
c’erano tutti i comfort desi-
derabili in questa terra. Ma la
Madre si accorse che nessuno
sorrideva e, soprattutto, tutti
avevano lo sguardo sempre isso alla porta di ingresso dell’ospizio. Chiese: “Come mai
nessuno sorride e tutti guardano all’ingresso?” Le fu risposto: “Perché nessuno dei
familiari viene mai a trovarli”. Ecco che cosa in concreto
vuol dire amare inché fa male.
È comodo, nelle nostre società del benessere mettere
in parcheggio, ad esempio, i
nostri genitori anziani, preoccupandoci che siano trattati
bene. Ma trattati bene da chi?
Dal personale che è pagato per
svolgere quel compito, men-
IL TACCUINO
Volontariato in parrocchia
Il 6 settembre scorso si è tornati alla
vita ordinaria dopo i due mesi estivi caratterizzati dalle vacanze. I ragazzi ed i
giovani sono tornati a scuola insieme a
tutti gli addetti ai lavori ed ognuno al
posto delle proprie responsabilità.
Anche le nostre parrocchie riprendono il loro cammino normale nel
costante impegno di costruirsi come
comunità di fede e di amore. È tempo,
quindi, di riprendere le nostre attività per curare i molteplici aspetti della
nostra vita di comunità cristiana che
deve fare di Cristo il suo centro di vita:
catechismo ai piccoli, catechesi per
ragazzi e per i giovani, preparazione
al sacramento del matrimonio, cura
degli anziani e dei malati, assistenza
ai poveri, servizio liturgico. Tutto ciò
richiede cooperazione e impegno da
parte di tutti. I sacerdoti si augurano
che si moltiplichi il numero di persone
generose pronte a dare del loro tempo
ed energie a beneicio della comunità.
Il “volontariato”, inteso come libera prestazione di servizio a quanti si
trovano in qualsiasi necessità, perché
abbia la connotazione di “cristiano”
deve avere come fondamento e modello Cristo Gesù, il quale, “pur essendo
di natura divina, non considerò un
tesoro geloso la sua uguaglianza
con Dio, ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo e
divenendo simile agli uomini” (Fil
2,6-7).
Egli ci ha dato l’esempio del servizio
lavando i piedi agli apostoli (Gv 13,15)
e ci ha assegnato il “comandamento
nuovo”, “che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15,12).
Questa speciicazione “come io ho
amato voi” costituisce l’originalità
dell’amore cristiano, che deve essere
pertanto un amore gratuito, di donazione, di condivisione trasformatrice,
universale.
Il “volontariato”, perciò, non è per
il cristiano un optional, ma una doverosa conseguenza della fede, un necessario esercizio di carità.
Lunedì 5 settembre la «piccola»
donna di Calcutta è stata proclamata
santa in concomitanza con il Giubileo
degli operatori e dei volontari della misericordia. Madre Teresa, che ha speso
la vita a favore dei “più poveri tra i
poveri” e che è stata la mano misericordiosa di Dio per tantissimi diseredati che, grazie a lei e alle sue suore,
tre noi, che siamo igli di quei
genitori e che spesso godiamo
dei sacriici del loro lavoro, siamo avari di tempo da dedicare
a loro stessi.
Potremmo continuare con
tanti altri episodi ediicanti
della vita di madre Teresa, ma
quello che conta - come mi diceva una ragazza, mentre assieme guardavamo in televisione
la cerimonia di canonizzazione
che si svolgeva in piazza san
Pietro – quello che conta è evitare di fare di queste igure dei
“personaggi” da spettacolo.
Per una ragione semplice: se
diventano personaggi da spettacolo, la prima idea che ci viene in mente è che sono per noi
persone fuori dall’ordinario,
persone che hanno fatto cose
che solo pochi possono fare.
Invece no! Questi santi dei nostri giorni sono persone estremamente normali, persone
che hanno vissuto una vita che
ciascuno di noi può fare nel
proprio ambiente, con i propri mezzi, con le persone che
gli stanno vicine. Diceva spesso madre Teresa: “Comincia
da chi ti è vicino, perché il
prossimo è chi ti è vicino”.
Ed aggiungeva, pensando anche ai grandi e gravi problemi ambientali che l’uomo ha
causato e spesso continua ad
aggravare: “Inizia a spazzare
il cortile davanti alla porta
della tua casa e tutto il mondo sarà più pulito”. Ma vi è
un altro tema assai urgente sul
quale madre Teresa non si è
mai risparmiata: i bambini che
vengono riiutati perino dalle
loro madri mediante l’aborto.
Essendo argomento alquanto
delicato, gli dedicherò il prossimo articolo.
Lino Sartori
ilosofo
hanno potuto morire dignitosamente,
non poteva che essere celebrata in un
giorno cosi signiicativo. Il miracolo
che l’ha portata alla canonizzazione riguarda la guarigione di un uomo, oggi
quarantaduenne, ridotto in in di vita
da ascessi multipli cerebrali con idrocefalo ostruttivo e già sottoposto a trapianto renale.
Un caso clinico con una prognosi decisamente infausta, che a fronte di una
terapia ineicace e senza intervento
chirurgico si risolve repentinamente,
nel dicembre 2008, in modo completo
e duraturo. Madre Teresa lavora a Calcutta per diciassette anni come insegnante in una scuola cattolica.
Nel I946 decide di lasciare il convento e autorizzata dal Vaticano, inizia a lavorare per le strade, cercando
di difondere anche nozioni basilari di
sanità tra i poverissimi. Nel 1950 fonda
I ‘Ordine delle Missionarie della Carità, di cui sceglie il sari bianco a strisce
azzurre, i colori della casta indiana dei
“paria”, gli “intoccabili". Nel I979
riceve il Nobel per la pace. Muore il 5
settembre 1997, a 87 anni.
Padre Amedeo Nardone, ofm
1) Festa di San Francesco
di Paola
Domenica 11 settembre, nella
Chiesa di St. Jane Frances (sita su
Jane St. a nord di Sheppard Ave.)
sarà celebrata la festa in onore di
san Francesco di Paola nel Sesto
Centennario della sua nascita. Tutti
sono invitati a partecipare. La celebrazione inizierà alle 2:30 p.m. con
la Santa Messa solenne celebrata
dal Parroco P. Amedeo Nardone
O.F. M. Dopo la Santa Messa ci sarà
la processione, seguita dalla benedizione del pane di S. Francesco.
2) Festa della Madonna
Addolorata
Venerdì 15 settembre sempre nella chiesa di St. Jane Frances, sarà
celebrata una Santa Messa solenne
in onore della Madonna Addolorata
particolarmente venerata nel paese
di Caira (Frosinone). Tutti i cairesi
sono invitati a partecipare insieme
alle loro famiglie ed amici. L’invito
è rivolto anche a chiunque altro volesse vivere uno speciale momento
di devozione verso la Madonna. La
celebrazione inizierà alle 7:00 p.m.
con la recita della Corona dei sette
Dolori seguita dalla Santa Messa.
Subito dopo ci sarà in sala un rinfresco per tutti.
VENERDI 9 SETTEMBRE 2016 • CORRIERE CANADESE
14
Chiesa 2000
A CURA DELLA COMMISSIONE PASTORALE ITALIANA DELL’ARCIDIOCESI DI TORONTO IN COLLABORAZIONE CON IL CORRIERE CANADESE
XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
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Domenica 11 Settembre 2016
COMMENTO
Rallegratevi perché ho ritrovato la moneta perduta
L’amore sconfinato di Dio verso di noi, e il nostro odio, il nostro peccato
nei suoi confronti: qui sta lo sconvolgente messaggio attraverso il quale
Gesù evangelizza Dio, lo rende buona notizia una volta per sempre.
Ascoltiamo oggi il capitolo quindicesimo del vangelo secondo Luca,
in cui Gesù narra le tre parabole della misericordia di Dio: quella della pecora perduta e ritrovata; quella della moneta perduta e ritrovata;
quella del iglio perduto e ritrovato, la cosiddetta parabola del «figlio
prodigo», o, meglio, del «padre prodigo d’amore».
Dopo il suo farsi uomo in Gesù, il nostro Dio può essere solo e
unicamente il Dio narrato da Gesù: con la sua vita Gesù di Nazaret ha
raccontato Dio, tanto che ormai si può andare al Padre solo attraverso
di lui, si può conoscere Dio solo conoscendo lui (cf. Gv 14,6). Anzi,
possiamo addirittura afermare che Gesù ha evangelizzato Dio, nel
senso che lo ha reso buona notizia per gli uomini: narrando Dio con la
propria vita, Gesù ha giudicato tutte le immagini di Dio che gli uomini
si fabbricano con le loro mani, ha giudicato tutte le proiezioni umane
che sovente attribuiscono a Dio il volto di un Dio a nostra immagine,
il quale ci amerebbe solo «se noi siamo buoni»…
Al cuore di questa narrazione vi è l’annuncio della misericordia gratuita e preveniente di Dio, che in dal giardino dell’in-principio non si
stanca di venirci incontro nei nostri sentieri di peccato, per chiamarci
a ritornare a lui (cf. Gen 3,9). Ecco perché è signiicativo il modo in
cui Luca introduce le tre parabole: «Si avvicinavano a Gesù i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: “Costui riceve i peccatori e mangia con loro”. Allora Gesù
disse…». Gesù ama i peccatori secondo il canone ricevuto dal Padre;
ma questo comportamento scandalizza gli «uomini religiosi»; egli
è dunque quasi costretto a rivelare l’amore incondizionato del Padre,
il quale ci chiede solo di riconoscerci peccatori e di accettare il suo
perdono. Dio è il pastore folle d’amore che lascia incustodite novantanove pecore e va in cerca di quella perduta, senza darsi pace inché
non la trova: e non lo fa perché questa sia la pecora più grassa – come
si legge in un vangelo apocrifo – ma semplicemente perché la ama…
Tutto questo è ribadito dallo straordinario racconto del padre
prodigo d’amore, che conosciamo bene e che abbiamo già meditato
durante la Quaresima. Gesù pone l’accento sul fatto che il padre ha
continuato ad amare e ad attendere il iglio peccatore, che ne aveva invocato la morte anticipata chiedendo l’eredità prima del tempo.
Questo iglio si perde negli abissi del peccato eppure il padre non
cessa di amarlo, ino ad accoglierlo a braccia aperte: «Quando era
ancora lontano, il padre lo vide e commosso gli corse incontro,
gli si gettò al collo e lo baciò». «Quando era ancora lontano»:
Dio non ama il peccato degli uomini, ma ci ama nel nostro peccato, ci
riconcilia con lui mentre noi siamo peccatori! Questa è l’esperienza
che ha cambiato la vita di tanti uomini e donne. Possiamo ricordare il
caso di Paolo: l’essere amato e chiamato da Dio, attraverso Gesù, proprio mentre egli odiava Gesù con tutte le sue forze, questo soltanto
ha infranto tutti i suoi meccanismi di difesa, ino a renderlo un’altra
persona (cf. At 9,1-19). Sì, essere amato nella propria capacità di bene
è possibile e umanamente abbastanza consueto, ma essere amato nel
momento stesso in cui si odia l’altro, è inaudito! Rilettendo su questa
scandalosa simultaneità Paolo giungerà a dire: «Dio dimostra il suo
amore verso di noi perché, mentre eravamo peccatori, Cristo è
morto per noi» (Rm 5,6-8).
L’amore sconinato di Dio verso di noi, e il nostro odio, il nostro
peccato nei suoi confronti: qui sta lo sconvolgente messaggio attraverso il quale Gesù evangelizza Dio, lo rende buona notizia una volta
per sempre. Chiede forse il padre al iglio perduto di giustiicarsi? No,
ma lo trascina a fare festa e in cambio gli domanda solo di credere
al suo amore (cf. 1Gv 4,16). Ogni peccatore, in altre parole ciascuno
di noi, in profondità è una persona in attesa di poter piangere tra le
braccia di Dio, qualunque sia il sentiero di morte in cui si è smarrito.
Presto o tardi viene l’ora in cui desideriamo mettere il nostro capo tra
le braccia di Dio, perché siamo stanchi del nostro peccato: e questo
abbraccio è un dono dell’inesauribile amore di Dio rivelato a noi in
Gesù Cristo…
Enzo Bianchi
ANGOLO DI
CATECHESI
RESPONSABILE: P. AMEDEO NARDONE O.F.M.
PRIMA LETTURA
Dal libro del’Esodo (32, 7-11.13-14)
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’,
scendi, perché il tuo popolo,
che tu hai fatto uscire dal paese d’Egitto, si è pervertito. Non
hanno tardato ad allontanarsi
dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello
di metallo fuso, poi gli si sono
prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacriici e hanno detto:
“Ecco il tuo Dio, Israele; colui
che ti ha fatto uscire dal paese
d’Egitto”».
Il Signore disse inoltre a Mosè:
« Ho osservato questo popolo
e ho visto che è un popolo dalla
dura cervìce.
Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori.
Di te invece farò una grande
nazione». Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse:
«Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro
il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente?
Ricordati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi
servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come
le stelle del cielo e tutta questa paese, di cui ho
parlato, la darò ai tuoi discendenti, che lo possederanno per sempre». Il Signore si pentì del
male che aveva minacciato di fare al sio popolo.
Parola di Dio.
A - Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE (50/51)
Rit. Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; / nella tua
grande misericordia / cancella la mia iniquità. /
Lavami tutto dalla mia colpa, / dal mio peccato
rendimi puro. Rit.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, / rinnova in
me uno spirito saldo. / Non scacciarmi dalla tua
presenza / e non privarmi del tuo santo spirito.
Rit.
Signore, apri le mie labbra / e la mia bocca proclami la tua lode. / Uno spirito contrito è sacriicio a Dio, / un cuore contrito e afranto,tu, o
Dio, non disprezzi. Rit.
SECONDA LETTURA
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a
Timòteo (1, 12-17)
Figlio mio, rendo grazie a colui che mi ha reso
forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha
giudicato degno di iducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un
persecutore e un violento. Ma mi è stata usata
misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede; e così la grazia del Signore nostro
ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità
che è in Cristo Gesù. Questa
parola è degna di fede e di
essere accolta da tutti: Cristo
Gesù è venuto nel mondo per
salvare i peccatori, il primo
dei quali sono io. Ma appunto
per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù
ha voluto in me, per primo,
dimostrare tutta quanta la
sua magnanimità, e io fossi di
esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la
vita eterna. Al Re dei secoli,
incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio.
A - Rendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO
(Cfr 2Cor 5,19)
Rit. Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, aidando a noi la parola della riconciliazione.
Rit. Alleluia.
VANGELO
Dal vangelo secondo Luca (15, 1-32)
lettura breve: 15,1-10
A - Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltario.
I farisei e gli scribi mormoravano dicendo:
«Costui accoglie i peccatori e mangia con
loro». Allora egli disse loro questa parabola: «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde
una, non lascia le novantanove nel deserto
e va in ricerca di quella perduta, finché non
la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia
se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli
amici e i vicini e dice loro: Rallegratevi con
me, perché ho trovato la mia pecora quella che si era perduta. Così, vi dico, vi sarà
gioia nel cielo per un solo peccatore che si
converte, più che per novantanove giusti i
quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete
e ne perde una, non accende la lampada e
spazza la casa e cerca accuratamente finché
non la trova? E dopo averla trovata, chiama
le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi
con me, perché ho ritrovato la moneta che
avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia
davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte»
Parola del Signore.
A – Lode a te, o Cristo.
La batteria del cristiano per fare luce è la preghiera
La batteria del cristiano per fare luce
è la preghiera. E’ quanto afermato da
Papa Francesco in una Santa Messa mattutina a Casa Santa Marta. Il Ponteice
ha ammonito i cristiani dal diventare
sale insipido ed ha aggiunto che bisogna
vincere la tentazione della “spiritualità dello specchio” per cui si è più
impegnati ad illuminare se stessi che a
portare agli altri la luce della fede.
Luce e sale. Gesù, ha detto Francesco
commentando il Vangelo del giorno,
parla sempre “con parole facili, con
comparazioni facili, perché tutti
possano capire il messaggio”. Di qui
la deinizione del cristiano che deve essere luce e sale. Nessuna delle due cose,
ha osservato il Papa, è per se stessa: “La
luce è per illuminare altro; il sale è
per insaporire, conservare altro”.
La batteria del cristiano per fare
luce è la preghiera
Ma come può dunque il cristiano far
sì che il sale e la luce non vengano meno, si chiede Francesco, far sì che non
inisca l’olio per accendere le lampade?
“Qual è la batteria del cristiano
per fare la luce? Semplicemente la
preghiera. Tu puoi fare tante cose,
tante opere, anche opere di misericordia, tu puoi fare tante cose grandi
per la Chiesa – un’università cattolica, un collegio, un ospedale… - e
anche ti faranno un monumento da
benefattore della Chiesa, ma se non
preghi quello sarà un po’ oscuro o
buio. Quante opere diventano buie,
per mancanza di luce, per mancanza
di preghiera. Quello che mantiene,
quello che dà vita alla luce cristiana,
quello che illumina, è la preghiera”.
La preghiera “sul serio”, ha ammonito, “la preghiera di adorazione al Padre, di lode alla Trinità, la preghiera
di ringraziamento, anche la preghiera di chiedere le cose al Signore, ma
la preghiera dal cuore”.
Il cristiano insaporisce la vita degli altri con il Vangelo
Quello, ha detto, “è l’olio, quella
è la batteria, che dà vita alla luce”.
Anche il sale, ha proseguito, “non
insaporisce se stesso”:
“Il sale diventa sale quando si dà. E
questo è un altro atteggiamento del
cristiano: darsi; insaporire la vita
degli altri, insaporire tante cose col
messaggio del Vangelo. Darsi. Non
conservare se stesso. Il sale non è
per il cristiano, è per darlo. Lo ha il
cristiano per darlo, è sale per darsi,
ma non è per sè. Tutti e due - è curioso questo – luce e sale, sono per gli
altri, non per se stessi. La luce non
illumina se stessa; il sale non insaporisce se stesso”.
Certo, ha osservato, ci si potrebbe
chiedere ino a quando potranno durare
il sale e la luce se continuiamo a darci
senza sosta. Lì, è la risposta di Francesco, “entra la forza di Dio, perché il
cristiano è un sale donato da Dio nel
Battesimo”, è “una cosa che ti è data
in dono e continua ad esserti data in
dono se tu continui a darla, illuminando e dando. E non finisce mai”.
Guardarsi dalla tentazione della
“spiritualità dello specchio”.
Questo è proprio quello che succede
nella Prima Lettura alla vedova di Zarepta che si ida del profeta Elia e così
la sua farina e l’olio non si esauriscono
mai. Quindi, il Papa ha rivolto un pensiero alla vita presente dei cristiano:
“Illumina con la tua luce, ma difenditi dalla tentazione di illuminare te
stesso. Questa è una cosa brutta, è
un po’ la spiritualità dello specchio:
illumino me stesso. Difenditi dalla
tentazione di curare te stesso. Sii
luce per illuminare, sii sale per insaporire e conservare”.
Il sale e la luce, ha afermato ancora,
“non sono per se stessi”, sono per
dare agli altri “in buone opere”. E così,
ha esortato, “risplenda la vostra luce
davanti agli uomini. Perché? Perché
vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei
Cieli. Cioè: ritornare a Colui che ti
ha dato la luce e ti ha dato il sale”.
“Che il Signore ci aiuti in questo – ha
ripreso il Papa – sempre avere cura
della luce, non nasconderla, metterla in alto”. E il sale, “darlo il giusto,
quello che è necessario, ma darlo”,
perché così cresce. “Queste – ha
concluso – sono le buone opere del
cristiano".
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VENERDI 9 SETTEMBRE 2016 • CORRIERE CANADESE
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SPORT
CICLISMO, VUELTA
Nielsen vince allo sprint, oggi crono decisiva
MADRID - Uno dei pochi veri arrivi allo sprint della Vuelta a España 2016 vale alla Orica-BikeExchange la terza vittoria
di tappa nella 71ª edizione della
corsa spagnola; dopo Simon Yates e Jens Keukeleire, oggi tocca
al ventitreenne danese Magnus
Cort Nielsen regalare il successo
alla sua squadra.
Una splendida volata ha visto
il giovane danese imporsi sul tedesco Nikias Arndt (Giant-Alpecin) e sul lussemburghese Jempy Drucker (BMC); quarto posto
per Daniele Bennati (Tinkof),
che – pur non possedendo più lo
spunto veloce dei giorni migliori (l’aretino compirà 36 anni il 24
di questo mese) – non ha esitato
a lanciarsi nella volata.
«È fantastico, è un grande sogno che diventa realtà - commenta Court Nielsen-. Sono io il
vero sprinter della squadra, il nostro primo obiettivo è la classiica generale con Chaves e Simon
Yates, poi ogni tanto ci proviamo ed oggi è andata bene». Ancora un tentativo fallito da un comunque ottimo Daniele Bennati (quarto) che ha provato all’esterno non riuscendo però a farsi largo nell’afollato sprint. «Ma
la mia priorità è portare Contador in maglia rossa a Madrid.
Non sarà facile ma Alberto è uno
che non molla mai», dice convinto l’esperto aretino. Il leader resta il colombiano Nairo Quintana (Movistar).
Frazione inevitabilmente in-
terlocutoria quella odierna, una
delle poche occasioni a disposizione delle ruote veloci per cercare il successo di tappa e degli
uomini di classiica per “tirare il
iato” (nei limiti del possibile) in
vista delle ultime diicoltà che
li attenderanno in questa Vuelta
tra domani (oggi per chi legge) –
giorno della cronometro – e sabato, quando in cima all’Alto de Aitana conosceremo il vincitore del
terzo grande giro stagionale.
A guidare la classiica generale – al momento – è sempre il colombiano Nairo Quintana (Movistar), forte dei 3’37” di vantaggio su Chris Froome e dei 3’57”
sul connazionale Estaban Chaves
(Orica-BikeExchange).
La tappa di ieri – da Requena a
Gandía, nella Comunità Valencia-
na – è caratterizzata come spesso
avviene da una fuga iniziale, che
parte al km 6 dei 200,6 previsti;
ne fanno parte Fumiyuki Beppu
(Trek-Segafredo), Quentin Jauregui (AG2R-La Mondiale), Pierre Rolland (Cannondale-Drapac)
e Mattia Cattaneo (Lampre-Merida), ai quali un paio di chilometri dopo si aggiunge anche Louis
Vervaeke (Lotto-Soudal). Il gruppo controlla l’azione dei cinque
uomini al comando e l’arrivo allo sprint non è mai seriamente in
discussione.
A 32 km dalla conclusione Cattaneo si rialza e viene presto ripreso dal gruppo; anche il destino degli altri quattro è comunque
segnato: la loro azione si conclude a 11 km dalla linea d’arrivo,
quando il gruppo torna compatto.
DOMENICA GP SAN MARINO
Rossi: «Misano è casa mia»
BOLOGNA - «L’aria che si respira qui è diversa, e non solo perché sono dietro casa:
è il pubblico che fa la diferenza». Sorridente e carico al massimo: Valentino Rossi
si aspetta grandi cose dal Gran Premio di
San Marino.
«Questa è casa mia, la mia gara, sarà il
week-end più speciale della stagione. Non
vediamo l’ora di partire», spiega il Dottore.
«Su questa pista andiamo abbastanza bene
e, di conseguenza, spero proprio di essere
competitivo.
Ci sarà una grande atmosfera: tanti tifosi, tanta gente e anche tanta pressione. Dovremo dare il 120%, sarà importante partire nel modo giusto in dalle prime libere»,
aggiunge il pilota della Yamaha, distante
50 punti da leader della classiica mondiale Marc Marquez.
«È una pista totalmente diversa rispetto
a Silverstone, dove ho commesso un errore che ci ha penalizzato», l’analisi dello
spagnolo, «Misano è diversa: è più stretta
e piccola, noi abbiamo ancora qualche problema di accelerazione, anche se sembra
che adesso riusciamo a gestirlo meglio».
Ritirare il numero 46? Spero di no - Tra
i temi in conferenza stampa anche il futu-
ro del 46: «Ritirarlo? Ci ho pensato, la mia
impressione è che mi piacerebbe che non
venisse ritirato e se qualche altro pilota
volesse prenderlo può farlo, anche se spero il più tardi possibile. Insomma, penso
che sarebbe negativo se il numero venisse
cancellato dalla MotoGP», chiarisce Valentino.
*Nella foto, Valentino Rossi
FERNANDO ALONSO
«Alla Ferrari mi davano la colpa di tutto»
LONDRA - Cinque stagioni in sella al
Cavallino, poi le strade della Ferrari e di
Fernando Alonso si sono separate. Lo spagnolo, arrivato a siorare il titolo con la
Rossa, ha accettato l’oferta della McLaren
sposando il progetto di Ron Dennis.
Nel suo cuore, però, la Ferrari occupa
ancora un posto speciale tanto che non
perde occasione per nominare il team di
Maranello. L’asturiano, stavolta, non ha
parole al miele per la sua ex squadra, anzi: «Quando sono arrivato a Maranello il
presidente era Montezemolo e il ds Domenicali. Era un ottimo gruppo di persone ma, soprattutto nel mio ultimo anno, ci
sono stati tanti cambi e ho avuto la sensazione di essere fuori posto. Sono successe
cose strane, mi davano la colpa di tutto,
pure della sospensione anteriore che non
funzionava correttamente. Sono stato vicecampione del mondo con la Ferrari tre
volte e non volevo esserlo una quarta» ha
dichiarato in un’intervista ai media tedeschi.
Una storia che si ripete, la Ferrari non
sembra aver risolto i propri problemi e
vive tutt’ora la stessa situazione. Proprio
quello che non voleva Alonso che ha preferito cambiare aria: «In quel momento
sentivo che potevamo lottare solo per il
secondo posto, avevo la sensazione che
non si potesse vincere e che la Mercedes
era troppo forte. Sapevo che sarei partito
da più dietro ma sapevo anche che la motivazione era molto alta e che i progressi sarebbero stati rapidi. In Ferrari siamo partiti migliorando del 95% ma ci siamo fermati
lì» ha concluso lo spagnolo.
Nondimeno vi è ancora chi
fa del suo meglio per scongiurare l’imminente arrivo allo sprint:
nella fattispecie Jan Bakelants ,
che a 3 km dalla conclusione tenta in maniera coraggiosa – quanto velleitaria – ad avvantaggiarsi
sul gruppo lanciato a folle andatura; ma l’azione del belga ha vita
breve e tutto è ormai pronto per
la volata.
È la Giant-Alpecin a prendere
l’iniziativa per lanciare lo sprint
di Nikias Arndt, il quale nulla
può tuttavia contro la progressione vincente di Cort Nielsen: il danese lo salta e conclude a braccia
alzate.
Oggi è in programma la 19/a tappa della Vuelta a España 2016, la
cronometro individuale (non
completamente
pianeggiante)
da Xàbia a Calp di 37 chilometri.
Quintana avrà il suo ben da fare per proteggere la maglia rossa
dall’assalto di Froome specialista
nelle corse contro il tempo.
Classififa generale
1) Quintana (Col) Movistar Team.
2) Froome (GBr) Team Sky a 3’37”
3) Chaves (Col) Orica a 3’57”
4) Contador (Spa) Tinkof a 4’02”
5) Yates (Gbr) Orica a 6’03”
6) Talansky (Usa) Cann. a 7’34”
7) Sanchez (Spa) BMC a 8’12”
8) Formolo (Ita) Cann. a 8’13”
9) Scarponi (Ita) Astana a 8’28”
10) De la Cruz (Esp) Et. a 8’52”.
*Nella foto, la volata vincente
di Cort Nielsen
IL PRIMO OTTOBRE
Giro di Lombardia
con salite inedite
MILANO
- Il Lombardia
cambia volto per l’edizione
numero 110. Partenza a Como, arrivo a Bergamo dopo
240 chilometri con due salite
inedite inserite in un inale
che farà selezione: l’ascesa
di Sant’Antonio Abbandonato
sarà seguita dal Miragolo San
Salvatore, nuovi antipasti per
il Selvino, ultima asperità dove cercare il guizzo vincente.
Un percorso molto duro: il
dislivello è passato dai 3500
metri del 2015 ai 4400 metri
dell’edizione che si terrà sabato 1 ottobre.
Sui partecipanti alla “Classica delle Foglie Morte” è ancora mistero: la Vuelta è ancora in corso e molti dei big,
considerata la durezza della
corsa, potrebbero decidere di
chiudere la stagione proprio
al Lombardia per mettere la
ciliegina sulla torta oppure
riscattarsi.
Lo stesso Vincenzo Nibali,
reduce dalla frattura alla clavicola rimediata alle Olimpiadi di Rio, potrebbe stringere i
denti per bissare il successo
dell’ultima edizione.