Ma la Dinamo 2017 è già in cantiere

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Gli scenari. La squadra va comunque rifondata in estate a partire dal nuovo allenatore
Ma la Dinamo 2017 è già in cantiere
Nando Mura
INVIATO
SASSARI. L'unica certezza è
che Federico Pasquiiii, a fine
stagione, tornerà a fare il general manager. Perché è più
facile trovare un allenatore
migliore di Pasquini ma non
un general manager migliore
di Pasquini. Però non è vero
neanche questo perché il
terzo coach, dopo Sacchetti
e Galvani, della squinternata
Dinamo chiamata a difendere lo scudetto non si è mai
tolto i panni del dirigente
che deve occuparsi soprattutto del mercato: le sue antenne sono sempre accese.
Si preannuncia in "Gasa Di-
namo una estate rovente.
C'è soprattutto da scegliere
il nuovo tecnico, possibilmente uno che apra un nuovo ciclo: è già circolato un
nome, quello di Cesare Pancotto, coach del Cremona rivelazione, che a Sassari aveva allenato nella prima stagione in A2, nel 1989/90,
conquistando una incredibile salvezza.
Ma il popolo del Serradimigni si commuove solo al
pensiero che a guidare il
Banco di Sardegna della
prossima stagione sia Travis
Diener, oggi director player
di Marquette University nello Stato del Wisconsin. Suggestioni a parte, non dovreb-
be essere un problema: la
Dinamo è tuia società molto
ambita, anche perché le sue
casse sociali sono sane.
Sassari ripartirà, sul parquet, da due giocatori: Jack
Devecchi, a Sassari dal
2006, e Brian Sacchetti, a
Sassari dal 2010. Scontato
l'addio a Marconato, va valutata la posizione degli altri
due italiani a referto, Formenti e D'Ercole: i due sono
sostanzialmente gemelli ed
è abbastanza inutile tenerli
tutti e due. Altro problema
da affrontare: David Logan.
Il professore non è più giovanissimo: a dicembre compirà 34 anni.
È entrato nel cuore dei ti-
fosi, come soltanto i due Diener: deciderà lui che fare.
Varnado è stato deludente,
non solo nel rendimento ma
anche nell'atteggiamento,
mai positivo, Petway è stato
un fiasco, Alexander è ancora tutto da scoprire. Kadji
po' essere ancora un'ottima
alternativa, come forse Stipcevic, mentre Akognon è qui
da troppo poco tempo per
capire se può essere affidata
a lui la regia della Dinamo
2017. Di questa squadra non
resterà molto. Senza rimpianti: se un giorno torneranno qui da avversari, un
applauso non glielo leverà
comunque nessuno.
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Akognon al tiro: anche per lui un buona prestazione foro a e./
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