Il basket a digiuno dopo il "triplete"

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Il basket a digiuno dopo il "triplete"
Stagione senza gloria per la Dinamo che non ripete l'exploit dell'anno precedente. La corsa scudetto si ferma ai quarti
di And reasini
» SASSARI
Dal vento in poppa al mare in
tempesta, con un percorso di ricostruzione non indolore ma
seguito con estrema determinazione dalla società. Il 2016 è stato per la Dinamo l'anno meno
brillante dal momento dell'arrivo nella massima serie. Dagli incredibili fasti del 2015, la stagione del triplete con la punta di
diamante dello scudetto, a
un'annata di transizione nel
senso più profondo del termine: chiuso già a fine 2015 il ciclo
Sacchetti, la società del presidente Stefano Sardara ci ha provato prima con Marco Calvani,
rimasto in sella soltanto per tre
mesi, sino a marzo, poi ha cambiato completamente rotta. Per
la panchina è stato designato il
general manager Federico Pasquini, prima come traghettatore, poi come oggetto di una scelta definitiva estremamente coraggiosa. Pasquini ha portato
una Dinamo con mille problemi ai playoff (che a un certo
punto sembravano una chimera), venendo poi eliminato in
appena tre gare da Reggio Emilia. Poi - accettata la sfida del
doppio incarico - si è messo immediatamente al lavoro per
progettare la nuova stagione.
Nelle intenzioni dell'entourage
biancoblù c'era la volontà di rifondare ancora il gruppo ma
con un progetto pluriennale.
Via le grandi delusioni (Petway
e Varnado), via abbastanza a
malincuore Logan e Alexander,
Sassari ha deciso di puntare su
uno zoccolo duro affidabile (Sti-
Un time out della Dinamo con il coach Marco Calvani
SERIE A
pcevic, D'Ercole e i veterani Devecchi e Sacchetti), e su diversi
giocatori di ottima esperienza.
Niente stelle, ma elementi rodati e in grado di formare un ottimo collettivo. Il raggiungimento della "chimica" di squadra,
come spesso accade con i nuovi
gruppi, ha richiesto però diversi
mesi, che sono costati alla Dinamo parecchie sconfitte sia in
campionato che in Champions
league (coppa di "riserva" dopo
la rinuncia forzata all'Eurocup)
e a Pasquiin le critiche di buona
parte della tifoseria. Una crisi
lunghissima, culminata con il ritiro punitivo di Olbia nella settimana di Natale, dal quale è uscita una nuova Dinamo: nuovi
equilibri, vittorie ritrovate e con
queste anche l'entusiasmo dei
giorni migliori.