AcCORdo - L`Archetipo

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AcCORdo
La gioia di operare nel sacrificio delle ore, di continuo offerto ai bisognosi, ai pericolanti, ai
sopraffatti, compensa di ogni asperità o angustia o rinuncia. Tutto viene riconquistato, tutto
risorge, tutto viene rinnovellato, sempre grazie all’unica forza motrice del mondo, il Christo,
operante nell’anima.
Ma occorre operare secondo la virtú salvatrice di Michele, alla luce del pensiero che reca la
vastità e l’armonia unificatrice del Cosmo. L’intelligenza celeste di Michele parla attraverso il
nostro pensare liberato, parla direttamente al cuore, ma esige che il pensiero puro sia congiunto
con il cuore, trovi la propria essenza nel cuore: prima deve svincolarsi dall’organo cerebrale, ma
di continuo deve ferreamente determinarsi mediante tale organo. Ciò che si libera, già appartiene
al cuore.
Una vasta poesia, musica di segrete aspirazioni dell’anima, può allora divenire alimento che
estingue il male umano. Musiche planetarie, prodigi del firmamento, compensano di lunghe
ore di sofferenza, sempre offerta al Divino.
Ghirlande di melodie si avvivano nel rutilo mondo della contemplazione: veranda sull’Infinito
è il luogo del fugace riposo dopo l’intensa azione del giorno.
La luce dell’Intelligenza cosmica si fa individuale per un miracolo che nasce nel segreto
dell’umano, nel buio e nel caos, ma secondo un impulso divino. L’aurora di Michele desta il
piú dinamico dei mondi, ove anche la piú gelida pietra sente il moto del fiorire che scioglie la
sua mineralità.
Il ritmo della poesia sprizza dalla roccia dell’anima come limpida luce, come incorporeità
vittoriosa del corporeo: nel mattino del mondo, nella beatitudine sonora del nuovo creato.
Occorre superare i momenti di grande tensione con la gioia della tenzone e con il senso del
premio della vera beatitudine, là dove giunge il piú alto slancio del volere, della dedizione, del
sacrificio.
Oltre ogni tensione dialettica, va conseguita la verità liberatrice, la conoscenza pacificatrice.
Conoscenza che è la possibilità di essere liberi dalla sottile serie degli psichismi venefici, sempre
incontrollati, sempre spadroneggianti nella coscienza, che l’Io scambia sempre per sue determinazioni.
Molta luce sulla sconfinata tenebra, volontà,
impeto, speranza. Sempre perseguendo lo stesso segreto, che è la fede
riconquistata, la fede cosciente, la fede voluta:
nel Logos che è il potere
di tutto. Lui è la forza,
perciò è la vita.
Massimo Scaligero
Da una lettera dell’agosto 1978 a un discepolo.
L’Archetipo – Febbraio 2015
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