Atto Asl, rilievi sullo staff

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IL QUOTIDIANO - Venerdì 13 Febbraio 2015
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Latina
La Regione Lazio boccia i manager pontini. Nel mirino le scelte su avvocatura e personale
Atto Asl, rilievi sullo staff
Poco coraggio da parte di Caporossi e Rado nel semplificare l’organigramma
DI TONJ ORTOLEVA
i poteva fare di più, molto di più. Il
senso dell’analisi da parte della
commissione regionale sull’atto
aziendale Asl di Latina è più o meno
questo. Una serie di rilievi profondi alle
scelte effettuate dal direttore generale
Michele Caporossi e dalla direttrice amministrativa Vania Rado, la bocconiana
arrivata dal Veneto per dare una svolta
alla gestione amministrativa della sanità
pontina ma che, alla verifica da parte
della Regione Lazio, viene di fatto bocciata al primo compito messo nero su
bianco.
Flori De Grassi e Cristina Matranga
della direzione regionale Salute hanno
firmato la lettera inviata ieri al direttore
generale della Asl pontina Michele Caporossi. Cinque i rilievi sostanziali all’atto aziendale, tutti inerenti all’assetto delle
S
APPREZZAMENTO
INVECE
PER IL PIANO
STRATEGICO
MICHELE CAPOROSSI
funzioni di staff ed organizzativi. Secondo la Regione «l’unità operativa complessa di Avvocatura necessita di chiarimenti, in quanto non trova riscontro in
altre realtà del servizio sanitario nazionale». Insomma, una struttura simile, affidata a Massimo Valeriani, è una peculiarità pontina, del tutto inutile secondo la
Regione, in quanto potrebbe essere ricompresa «con incarico di alta professionalità nello staff». «Non si comprende
inoltre - si legge nella lettera della Regione - la motivazione di una Uoc per gli
adempimenti tributari, contenzioso contabile e gestione crediti, che peraltro
frammenta artificiosamente il contenzioso in contenzioso contabile da un lato e
contenzioso di altra natura dall’altro».
Nel mirino di Matranga e De Grassi
finisce anche la Uoc Epidemiologia «in
presenza di un dipartimento regionale
quale quello afferente alla Asl Roma E».
Altro rilievo, il quarto, è destinato a due
figure dello staff aziendale, Angelo Bertocchi e Giovanni Bernardi. Le posizioni
dei due sono ancora ricomprese nel nuovo atto aziendale messo a punto da Caporossi e Rado, ma la Regione ha da eccepire su questa scelta. «Non si comprende
- si legge ancora nella lettera - la motivazione circa la previsione (apparentemente ridondante) di due strutture complesse
per la gestione del personale». Tradotto:
ne potete anche prevedere una sola. Infine, «non appare opportuna l’attuale collocazione dell’unità operativa complessa
rischio clinico nel dipartimento organizzativo gestionale rete ospedaliera e se ne
auspica la collocazione in staff alla direzione». Chiarimenti vengono poi richiesti anche su emodinamica e sull’unità
relativa all’Università. Come si vede,
insomma, una bocciatura rispetto alle
scelte effettuate sullo staff, che invece di
essere ottimizzato è rimasto praticamente
invariato. Mezzo sorriso, per Caporossi,
arriva dal giudizio sul piano strategico,
sul quale la Regione esprime «un pieno
apprezzamento», pur sottolineando come
«l’incremento del personale ipotizzato è
puramente teorico», in presenza dei limiti
imposti dal piano di rientro della sanità.