Asl senza guida è un rebus il dopo Caporossi

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Transcript Asl senza guida è un rebus il dopo Caporossi

-MSGR - 05 LATINA - 42 - 10/01/16-N:
42
Latina
Domenica 10 Gennaio 2016
www.ilmessaggero.it
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00564023 | IP: 87.21.19.240
Asl senza guida
è un rebus
il dopo Caporossi
Il direttore generale che va all’ospedale di Ancona spiazza tutti
Incredulità tra gli operatori: «Vengono, tagliano e se ne vanno»
SANITÀ’
«Vengono, tagliano e se ne vanno.
Tanto in prima fila restiamo noi».
E’ un coro unanime quello che si
sente al “Santa Maria Goretti” dove l’ex direttore generale della Asl,
Michele Caporossi, nominato nelle Marche alla guida degli ospedali riuniti di Ancona, era stato dieci
giorni fa per quello che sarebbe
stato il suo ultimo “giro” tra i reparti. Il clima che si respira anche
tra chi lavora alla Asl è lo stesso.
La decisione a sorpresa - dopo mesi di voci poi sopite dal superamento delle “pagelle” regionali ha spiazzato tutti. In ospedale ieri
mattina c’è chi è andato solo per
confrontarsi con i colleghi e cercare di capire cosa succederà adesso. Qualunque sarà la soluzione
per il dopo Caporossi ci saranno,
inevitabilmente, delle ripercussioni per l’attività della Asl, delle
strutture ospedaliere e di quelle
territoriali. Chiunque arriverà,
poi, dovrà rendersi conto, capire,
magari avrà idee diverse dal precedessore. Un bel rompicapo, proprio mentre un “disegno” dell’offerta - sia pure contestato da alcune parti in causa - cominciava a
prendere forma.
LA SCELTA
La successione è un rebus. In primo luogo c’è una questione territoriale. E’ vero che nessuno è profeta in patria, ma da Malucelli alla
Coiro, da Cirignotta a Petti, da Battigaglia a Sponzilli, i manager della sanità sono sempre arrivati da
fuori. E non perché erano i migliori, bensì perché Latina era - e c’è il
rischio che sia ancora - solo una
“pedina” nello scacchiere del Lazio e negli equilibri della politica
romana.
Anche per questo il quadro su chi
prenderà il posto di Caporossi è
ancora fumoso. In teoria come facente funzioni resta il più anziano
di età, il direttore sanitario Alfredo Cordoni, ma non è detto che ri-
SUL SUCCESSORE
UNA SERIE D’INCASTRI
E DIFFICOLTÀ,
PER L’AZIENDA
SI APRE UN PERIODO
DI INCERTEZZA
manga al suo posto dopo che meno di un mese fa aveva lasciato
l'azienda anche la direttrice amministrativa Vania Rado. Altro nome
è quello del neo direttore amministrativo, Giorgio Casati, arrivato il
16 dicembre dal “Gemelli”. Non è
nell'elenco dei direttori generali
ma ha presentato domanda per
l'aggiornamento in corso da parte
della Regione. Lui, incontrando il
personale, si era lasciato sfuggire
con un lapsus che oggi assume tutt’altro significato di non essere
«venuto a fare il direttore generale
per imporre scelte dall’alto». Si
era poi corretto in «direttore amministrativo» ma intanto... Per no-
minare Casati serve il tempo di
consentire a Caporossi di passare
le consegne, un mese circa, e di inserirlo nell’elenco. Tra gli altri,
poi, si fa il nome dell'ex direttore
sanitario della Asl pontina Carlo
Saitto che fino a qualche tempo fa
è stato direttore generale alla Roma C chiusa per accorpamento.
Certo, invece, il rientro di Marina
Capasso che alla stessa Roma C
era direttrice sanitaria ma ha ancora un contratto con quella pontina, dove ha diretto gli ospedali di
Formia e Latina. Quale sarà il suo
ruolo è tutto da capire.
Giovanni Del Giaccio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SEDE Il palazzo di Latina Fiori dove si trovano gli uffici dell’azienda
Il centro-destra all’attacco
La Regione: «Nessuna fuga»
LE REAZIONI
«La nomina di Michele Caporossi a direttore generale dell’Azienda ospedali riuniti di Ancona è il
risultato del buon lavoro svolto
per quasi due anni alla guida della Asl di Latina. Non c’è stata nessuna fuga, al contrario il nuovo
incarico affidato a Caporossi dalla Regione Marche è la dimostrazione che la giunta Zingaretti ha
messo a disposizione del territorio pontino una delle migliori risorse presenti in Italia». Così la
Regione Lazio prova a gettare acqua sul fuoco, ma le polemiche
politiche per l’abbandono del direttore generale della Asl di Latina, Michele Caporossi, sono roventi.
FORZA ITALIA
Polemiche che partono soprattutto da Forza Italia, i cui esponenti chiedono ora un professionista locale, che conosca la realtà. Per il capogruppo di FI (vicepresidente della commissione
Salute), Antonello Aurigemma,
«un ruolo difficile e complicato
come manager di una Asl meriterebbe maggiore passione e spirito di sacrificio». Secondo Pino Simeone, consigliere regionale
pontino, «l’addio di Caporossi è
uno schiaffo alla provincia, è il
momento di dire basta a quanti
SINDACO Salvatore De Meo
«SERVE UNA GUIDA
STABILE, SI SCELGA
UN PROFESSIONISTA
DEL TERRITORIO»
Giuseppe Simeone
Consigliere regionale
«SAN GIOVANNI
DI DIO PENALIZZATO
E IL PIANO FA ACQUA
DA TUTTE LE PARTI»
Salvatore De Meo
Sindaco di Fondi
assumono incarichi, fondamentali in termini di servizi vitali per
i cittadini, non per dare un contributo, ma solo in attesa di qualcosa di più redditizio. Il presidente, Nicola Zingaretti, ha il dovere
di dare alle Asl una guida stabile
e lo può fare solo scegliendo tra i
tanti professionisti che questo
territorio lo conoscono e lo vivono».
Secondo il collega d’aula e di partito, Adriano Palozzi, «a Latina
ora si raccoglieranno i cocci di
due anni di disastri, in cui nulla è
stato risolto. Il presidente Zingaretti dovrà rendersi conto delle
inefficienti scelte sanitarie messe in campo».
Stesso tema anche per Mario Abbruzzese, che parla di «brutta pagina per la sanità pontina» e ammonisce che «nelle aziende sanitarie ci vogliono professionalità
che conoscano i territori: non
possono essere considerate come una sala d’attesa verso nuovi
incarichi».
Sempre da FI, il sindaco di Fondi,
Salvatore De Meo, boccia la vicenda: «L’arrivo di un nuovo Direttore Generale comporterà inevitabilmente delle lungaggini
perché questi dovrà ripartire da
zero per conoscere la realtà provinciale e di conseguenza trascorreranno altri mesi in attesa
che le urgenze dei territori possano essere opportunamente va-
L’EX CINQUESTELLE
Secco poi, il commento su facebook postato (alla notizia pubblicata da ilmessaggero.it) dalla senatrice di Latina, Ivana Simeoni
(fu eletta nel Movimento 5 stelle): «Meno male che se ne è andato».
IL PD
REGIONE Pino Simeone
gliate. Ciò riguarderà, pertanto,
anche la situazione in cui versa il
San Giovanni di Dio di Fondi,
che continuerà ad acutizzarsi,
con un ulteriore depotenziamento complessivo i cui effetti graveranno sui cittadini del nostro
comprensorio. Caporossi ci lascia con un atto aziendale che fa
acqua da tutte le parti, una rete
con le maglie bucate, il caos nei
Pronto soccorso, lo snaturamento del presidio centro e un’inadeguatezza complessiva della rete
ospedaliera in termini di personale, posti letto e strumentazione».
Di diversa opinione il consigliere
regionale pontino del Pd, Enrico
Forte, oggi candidato sindaco di
Latina per il massimo partito del
centrosinistra, che difende l’operato di Caporossi: «Penso che si
tratti di una scelta di natura personale - esordisce Forte - dettata
dal fatto che ha la possibilità di
tornare a operare nei suoi luoghi
di origine: non c’è alcuna lettura
di natura politica o di altro tipo».
Per l’esponente del Pd, poi, «con
l’opera di Caporossi è stato tracciato un percorso che ritengo sia
importante ora proseguire. Ci sarà da migliorarlo e potenziarlo,
ma va perseguito il cammino segnato nell’atto aziendale, che
parla prima volta delinea con
chiarezza come riorganizzare la
Asl con realtà collegate tra loro
per un’azienda che si muova unitariamente. Già l’arrivo del nuovo direttore amministrativo sta a
dimostrare l’intenzione della Regione di dare maggiore impulso
alla valorizzazione della Asl di
Latina». Sui tempi per la nomina
del nuovo direttore, Forte assicura che «la Regione deciderà entro febbraio».
Andrea Apruzzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Atto aziendale e nomine: ora è tutto appeso a un filo
LE CONSEGUENZE
Domani mattina Michele Caporossi sarà in Regione per pianificare l’uscita dalla Asl di Latina.
Parliamo sempre dell’azienda
più importante della provincia 3.500 dipendenti circa e 1 miliardo di bilancio - che offre il bene
più prezioso: quello della salute.
Un vertice che servirà ad affrontare questioni burocratiche e
non solo, dati i diversi punti che
ora rischiano di restare in sospeso. Il direttore uscente non fa dichiarazioni, ma negli ambienti si
apprende che intende lavorare e
decidere per la Asl pontina fino a
quando ne sarà alla guida, sulla
base dell’atto aziendale e del piano strategico che hanno costituito e costituiscono il “faro” della
sua azione.
Quali sono, allora, le vicende
aperte e che rischiano di rimanere tali?
Dipartimenti. Le nomine previste per fine dicembre sono
slittate di un mese. I papabili sono in fibrillazione, anche perché
la nuova organizzazione prevede
appunto la riduzione dei dipartimenti e una “rete” che riguardi
ospedale e territorio. Sarà Caporossi a nominare i vertici - sulla
base delle indicazioni avute dai
consigli di dipartimento - o si
dovà attendere il suo successore?
La terapia intensiva neonatale al “Goretti” - attesa da 20
anni - sta per diventare realtà. I
lavori avevano subito un rallentamento ma sono ormai in fase
conclusiva. Non dovrebbero subire rallentamenti, ma il concorso
per il nuovo dirigente sì dato che
il direttore generale che verrà
inevitabilmente avrà voce in capitolo.
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Radioterapia. Sull’acceleratore lineare è stata presentata una denuncia per turbativa
d’asta, mentre la gara va avanti.
Caporossi nell’incontro al “Goretti” ha detto che ci sarà «il meglio
della tecnologia necessaria», anche qui però è facile prevedere
un rallentamento.
«Polvere di cantieri, polvere
di stelle» ha sempre detto Caporossi. Proprio sul “Goretti” dal pronto soccorso da ampliare
all’ex 118 - c’era un piano definito.
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DIRETTORE Michele Caporossi
DOMANI L’INCONTRO
IN REGIONE
PER PIANIFICARE
L’USCITA
I PUNTI CHE RESTANO
DA AFFRONTARE
Sarà confermato?
L’ospedale del Golfo è nel
piano strategico, la Asl ci
punta da anni ma il nuovo direttore dovrà per forza di cosa rinegoziare con la Regione.
Il piano delle assunzioni,
sbloccato anche con una recente delibera, prevede anche
qui di “trattare” con la Regione e
la cabina di regia per superare la
logica delle deroghe e dei contratti a tempo determinato.
Dopo quella di Sezze, sono attese le Case della salute ad
Aprilia e Gaeta. Le pratiche sono
ormai avviate, ma anche in questo caso il cambio al vertice può
avere ripercussioni sull’iter.
La presa in carico, il rapporto con i medici di famiglia, le
unità di cure primarie. Alla «medicina di prossimità» ha fatto
spesso riferimento Caporossi. E’
un valore ormai condiviso da
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-TRX IL:09/01/16
chiunque si occupa di sanità , ma
anche in questo caso chi arriva
dovrà riallacciare rapporti con i
medici, ribadire la necessità di
prescrizioni appropriate,
Era in pieno svolgimento la
trattativa sulle posizioni organizzative e il coordinamento
dei servizi con i sindacati. La prima reazione è che non c’è un interlocutore con il quale rapportarsi e prima di avere il prossimo
passerà chissà quanto tempo.
Sull’orario di servizio con
le nuove norme che obbligano al riposo non c’è stata, finora, una direttiva precisa dell’azienda. Non serve un direttore
generale per farla, certo, ma chi
si assume adesso la responsabilità? Si continua a navigare praticamente a vista?
G.D.G.
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