Rappresentazione di Solidi

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Rappresentazione e Disegno Tecnico
Il disegno tecnico si occupa della
rappresentazione di oggetti reali.
Viene usato sia in fase progettuale,
quando si forniscono indicazioni su
un manufatto ancora da realizzare,
sia per descrivere un oggetto già
esistente del quale vengono
evidenziate struttura, forme e
dimensioni

Realizzazione a cura del Prof. Porfido Francesco


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RAPPRESENTAZIONE
GRAFICA DEGLI OGGETTI
Scopo del disegno tecnico è di
fornire una immagine degli
oggetti per mezzo di un insieme
di convenzioni che consentono
di dedurne la forma e le
dimensioni e di ricostruirli nella
realtà.
Gli oggetti reali corrispondono,
in generale, a figure solide a tre
dimensioni (tridimensionali).
I disegni con i quali si vogliono
rappresentare questi
solidi
sono figure piane, tracciate
(disegnate) su un foglio da
disegno a due dimensioni
(bidimensionale): lunghezza e
larghezza del foglio.

• I sistemi fondamentali in uso per
rappresentare gli oggetti reali su di un
piano sono:
Rappresentazione
di solidi

Assonometria

Proiezioni
ortogonali

Prospettiva

Il sistema delle assonometrie e delle proiezioni
ortogonali è quello usato per ottenere la
rappresentazione nei disegni tecnici.
Di regola viene usata la proiezione ortogonale; la
proiezione assonometrica viene impiegata in casi
particolari.
Il sistema delle proiezioni prospettiche viene usato
esclusivamente nei disegni architettonici ed artistici;
non viene impiegato nel disegno meccanico (sarà
oggetto di studio in Arte e Immagine).


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ASSONOMETRIA

• Le assonometrie previste nelle norme
UNI sono:

Il sistema della proiezione
assonometrica consiste nel
proiettare da distanza infinita,
sul piano del disegno,
l’oggetto da rappresentare
secondo
una
direzione
ortogonale a detto piano.
L’oggetto da proiettare deve
essere disposto nello spazio
secondo una terna di assi
cartesiani
ortogonali
(formano tra loro angoli di
90°).
Le
rappresentazioni
in
assonometria
possono
apparire al tuo occhio un p0’
“innaturali” sebbene seguono
precise regole geometriche.

Assonometria: dal greco áxon = asse e métron = misura
perciò letteralmente significa misurazione sugli assi
Monometrica: dal greco monos = unica e métron = misura
perciò letteralmente significa unica misura
Fu introdotta alla fine del Settecento da Gaspard Monge
(1746 – 1818), matematico e disegnatore francese,
inventore della geometria descrittiva


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ASSONOMETRIA
MONOMETRICA
Nell’assonometria monometrica
le tre misure che si riportano
sui tre assi cartesiani x, y e z,
non
subiscono
alcuna
variazione.
Normalmente nella pratica i
segmenti si riportano sugli assi
nel rapporto:
lx : ly : lz = 1 : 1 : 1
Nell’assonometria isometrica
l’asse delle x e delle y sono
inclinati di 30° rispetto
all’orizzontale.
Nell’assonometria
parallela
l’asse delle x e delle y sono
inclinati di 30° e 60° rispetto
all’orizzontale.

• Le assonometrie
sono:

monometriche

ISOMETRICA
MONOMETRICA
PARALLELA

z
x

y
z
y

x

parallela


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ASSONOMETRIA
DIMETRICA
Nell’assonometria dimetrica la
misura che si riporta sull’asse
inclinato e/o più inclinato,
diventa la metà
Normalmente nella pratica i
segmenti si riportano sugli assi
nel rapporto:
lx : ly : lz = 1 : 1/2 : 1
Nell’assonometria
obliqua
l’asse delle y è inclinato di 45°
rispetto all’orizzontale, mentre
gli assi x e z formato un angolo
di 90°
Nell’assonometria
dimetrica
l’asse delle x è inclinato di 7°
quello delle y di 42° rispetto
all’orizzontale.

• Le assonometrie dimetriche sono:

OBLIQUA
DIMETRICA
DIMETRICA

z
y

z
y

x
x


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DISEGNARE IN ASSONOMETRIA
L’assonometria isometrica la misura
non presenta deformazioni su
lunghezza e larghezza rispetto alla
pianta, però variando gli angoli un
quadrato
viene
rappresentato
graficamente come un rombo e si
verificano sovrapposizioni di lati.
L’assonometria parallela privilegia la
visione dall’alto, cioè la vista in pianta
che non subisce deformazioni, anche
se l’effetto ottico può risultare
inconsueto e non immediatamente
intuitivo.
L’assonometria obliqua privilegia
l’immagine della faccia rivolta verso
l’osservatore. L’immagine risulta meno
innaturale, dimezzando la figura lungo
l’asse inclinato, l’effetto prospettico si
avvicina alla realtà.

Per convenzione indicheremo con:
• z l’asse verticale dove riporteremo l’altezza
del solido
• x l’asse di sinistra dove riporteremo la
larghezza e/o lunghezza del solido
• y l’asse di sinistra dove riporteremo la
profondità e/o spessore del solido