- Mario Gori

Download Report

Transcript - Mario Gori

Slide 1

MARIO GORI-MARIO TANGA

GLOSSARIO CINESICO
2006

1


Slide 2

A


























ABBASSARE
ABDURRE
ABILITÀ
ABITUDINE
ABULIA
ACROBATICA
ADATTAMENTO
ADATTAMENTO SENSORIALE
ADDESTRAMENTO
ADDURRE
ADUNATA
AEROBICO
AFFATICAMENTO
AFFETTIVO
AFFONDO
AGENTE (dell'azione motoria)
AGGREGAZIONE
AGONISMO
AGONISTA
ALLINEAMENTO
ALTRUISMO
AMBIENTAMENTO
AMBIO
AMPIEZZA RESPIRATORIA
ANALISI CINESICA




























ANALIZZATORE PERCETTIVO
ANDATURA
ANTICIPAZIONE MOTORIA
APNEA
APPOGGIO
APPRENDIMENTO MOTORIO
APRASSIA
ARRAMPICATA
ARTO PORTANTE
ASSI
ASSIMILAZIONE
ASSISTENZA
ATTEGGIAMENTO
ATTENTI
ATTENZIONE
ATTITUDINE
ATTO MOTORIO
ATTORE (o agente)
ATTREZZI
AUDIOMOTRICITÀ
AUTOMATISMO
AUTONOMIA (personale)
AUTOPOIETICITÀ
AVVITAMENTO
AZIONE
AZIONE MOTORIA

2


Slide 3

B



BALZARE
BISOGNO

3


Slide 4

C



































CADENZA
CADUTA
CAMBIAMENTO
CANDELA
CAPACITÀ
CARICAMENTO
CATEGORIE CINESICHE
CATEGORIE LINGUISTICHE
CAUSALITÀ
CENESTESI (o CINESTESI o KINESTESI)
CINE
CINEMA
CINEMANTICA
CINEMATICA
CINEMICA
CINEMIOLOGIA
CINEMORFEMA
CINEMORFO
CINEMORFOLOGIA
CINESI
CINESIA
CINESICA
CINESICOPATIA
CINESIOLOGIA
CINESIOPRAGMATICA
CINESIPATIA
CINESTESIA
CINESTETICA (percezione)
CINETICA
CINETICO
CIRCONDUZIONE
CODICE
CODICE SEMIOTICO
CODIFICAZIONE






































COLPO (di gioco)
COMANDO GINNASTICO
COMOTRICITÀ
COMPETENZA
COMPETIZIONE
COMPETIZIONE MOTORIA
COMPORTAMENTO CINESICO
COMPORTAMENTO MOTORIO
COMPUTAZIONE
COMUNICAZIONE
COMUNICAZIONE MIMO-GESTUALE
COMUNICAZIONE MOTORIA
COMUNICAZIONE NON VERBALE
COMUNICAZIONE PRASSICA
COMUNICAZIONE PRASSICA DIRETTA
COMUNICAZIONE PRASSICA INDIRETTA
CONDIVIDERE
CONDIZIONAMENTO
CONDIZIONE DI ESERCIZIO
CONDIZIONE PEDAGOGICA
CONDIZIONI RILEVANTI
CONDOTTA MOTORIA
CONTESTUALITÀ DELL'AZIONE
CONTRADDIZIONE
CONTRATTO LUDICO
CONTRAZIONE
CONTROCOMUNICAZIONE MOTORIA
CONTROLLO
COORDINATIVE (Capacità coordinative)
COORDINAZIONE
CORPO
CORRELAZIONE
CORRISPONDENTI
CORSA
COSCIENZA
COSTRUTTO SIMBOLICO

4


Slide 5

D























DA-SEIN
DEAMBULAZIONE
DECENTRAMENTO SOCIOMOTORIO
DECISIONE MOTORIA
DECODIFICAZIONE
DECODIFICAZIONE SEMIOTICA
DECUBITO
DEFATICAMENTO
DEGENERAZIONE
DIFFICOLTÀ
DISFONIA
DISGRAFIA
DISLESSIA
DISPOSIZIONE
DISTANZA DI ATTENZIONE
DISTANZA DI CARICA
DISTANZA DI GUARDIA
DISTANZA DI RAFFRONTO MOTORIO
DIVARICARE
DIVARICATA
DIVERSITÀ
DUELLO

5


Slide 6

E






















EDUCAZIONE FISICA
EFFETTO PERVERSO LUDICO
EGOCENTRISMO
EGOISMO
ELABORAZIONE
ELASTICITÀ
ELEMENTARI
ELEMENTI SEMIOTICI
ELEVARE
EMPATIA SOCIOMOTORIA
ENUNCIAZIONE
EQUILIBRIO
EQUIVALENZA FUNZIONALE (o EQUIFUNZIONALITÀ)
ERGOMOTRICITÀ
ERLEBNIS
ERRORE
ESERCIZIO
ESPERIENZA
ESPRESSIONE CORPOREO-MOTORIA
ESTENDERE
ETNOMOTRICITÀ

6


Slide 7

F





















FALCATA
FEED-BACK (o REAFFERENZA)
FEED-FOWARD (o CONTROLLO DI PRE-AZIONE)
FENOMENO
FILA
FINALITÀ
FISSATORI
FLETTERE
FONDAMENTALI
FONO-MOTRICITÀ
FORMA
FORZA
FRONTALE (PIANO FRONTALE)
FUNZIONALE
FUNZIONE
FUNZIONE METAMOTORIA
FUNZIONE PRASSICA
FUNZIONE SEMIOTICA
FUNZIONI SEMIOTICHE
FUNZIONE SEMIOTRICE

7


Slide 8

G
















GALLEGGIAMENTO
GENERE CINESICO
GERARCHIA
GESTEMA
GESTO
GINNASTICA
GIOCO
GIOCO SPORTIVO
GIRO
GLOBALITÀ DELL'AZIONE MOTORIA
GLOTTOCINESICA
GLOTTO-MOTRICITÀ
GRADO
GRAFO-MOTRICITÀ
GUIDATORI

8


Slide 9

H


K
HABITUS




KP (KNOWLEDGE OF PERFORMANCE).
KR (KNOWLEDGE OF RESULTS).

9


Slide 10

I


























IDENTITÀ
IMITAZIONE
IMMAGINE MENTALE DELL'AZIONE MOTORIA
IMMERGENTE
IMPLEMENTARE
IMPUGNATURA
INCERTEZZA
INCLINAZIONE
INCROCIARE
INDICE
INDIVIDUALITÀ
INDIVIDUALIZZAZIONE
IN PRIMA
INTEGRAZIONE
INTELLIGENZA MOTORIA
INTENZIONALITÀ EDUCATIVA
INTERAZIONE
INTERAZIONE MOTORIA
INTERESSE
INTERFUNZIONALITÀ DELLA PERSONA
INTERPRETAZIONE
INVOLUZIONE
(IPER)CIFOSI
IPERESTENSIONE
IPERLORDOSI

10


Slide 11

L














LANCIO
LATERALITÀ
LIBERTÀ
LINEA DI BASE
LINGUAGGIO
LINGUAGGIO CINESICO
LINGUAGGIO DEL CORPO (LDC)
LINGUAGGIO MIMO-GESTUALE (LMG)
LOCOGRAMMA
LOCOMOZIONE
LOGICA INTERNA DELL'AZIONE MOTORIA
LONGITUDINALE
LUDICO

11


Slide 12

M





















MARCATURA
MARCIA
MATRICE DELLE INTERAZIONI MOTORIE
MATRICE SEMIOTICA
MATRICE SIMBOLICA
MEMORIA
METACOMUNICAZIONE MOTORIA
METAMOTRICITÀ
METASEMIOLOGIA
MIOTASSIA
MIOTATTICO (RIFLESSO MIOTATTICO)
MISURA
MISURAZIONE
MOBILIZZAZIONE
MOLLEGGIO
MOTIVAZIONE
MOTRICITÀ
MOTRICITÀ INTELLIGENTE
MOVIMENTO
MULTILATERALITÀ

N


NUOTO

12


Slide 13

O











OBIETTIVO
OBIETTIVO EDUCATIVO
OGGETTIVITÀ
OMOLOGO
OPERAZIONE
OPERAZIONI
ORDINATIVI
ORIENTAMENTO
ORTOMOTRICITÀ
OSCILLAZIONE

13


Slide 14

P






























PALESTRA
PARAMETRI
PARTECIPAZIONE
PASSO
PATTERNS CINESICI
PERCEZIONE
PERSONALITÀ
PIANI
PIEGAMENTO
POLISPORTIVITÀ
POLIVALENZA
PORTANTE
POSATA
POSIZIONE
POSTURA
POTENZIALITÀ
PRAGMATICA
PRAGMATISNO
PRASSEMA
PRASSEMICA
PRASSEOGRAMMA
PRASSEOLOGIA MOTORIA
PRASSI
PRASSIA
PRASSICO
PRASSIOLOGIA
PRATICA
PREAZIONE
PREREQUISITO




















PRESA
PRESTAZIONE
PROAZIONE
PROCEDURA D'AZIONE
PROCEDURA COMUNICATIVA
PROCESSO
PRODUZIONE DIVERGENTE
PROGRESSIONE
PRONARE
PRONTEZZA DI REAZIONE
PROPEDEUTICO
PROPRIOCEZIONE
PROSSEMICA
PROTESA
PROTOTIPO
PSICOCINESICA
PSICODRAMMA
PSICOMOTRICITÀ

14


Slide 15

R


























RACCOLTA
RAPPRESENTAZIONE MENTALE
REAZIONE
RECETTORE
RECIPROCITÀ
RECUPERO
REGISTRO LINGUISTICO
RELATIVITÀ
RELAZIONE
RELAZIONE LINGUISTICA
RESISTENZA
RESPONSABILITÀ
RETE DI INTERAZIONI
RETRAZIONE
RETROAZIONE
RIFLESSIONE
RIFLESSO
RIGA
RIPETERE
RIPORTO
RISCALDAMENTO
RISPOSTA
RITTO
RUOLO SOCIOMOTORIO
RUOTARE

15


Slide 16

S


































SAGITTALE
SALIRE
SALTARE
SCHEMA CORPOREO
SCHEMA MOTORIO
SCHIERAMENTO
SCIOLTEZZA
SCONTRO
SCOPISTICA
SEGNO
SEMANTICA
SEMIOLOGIA
SEMIOTICA
SEMIOTRICITÀ
SEMIOTRICIZZARE
SEMIOTRICIZZAZIONE
SENSO
SENSORIALITÀ
SEPARAZIONE
SEQUENZA CINETICA
SEQUENZIALITÀ
SERIE
SERRAFILA
SERRARE
SIGNIFICANTE
SIGNIFICAZIONE
SIGNIFICATO E SENSO
SIMULAZIONE
SINERGICI
SINTAGMA
SINTASSI
SISTEMA
SISTEMA DEI PUNTEGGI







































SISTEMI DI DISPOSIZIONI
SITUAZIONE DI PARTENZA
SITUAZIONE MOTORIA
SITUAZIONE PROBLEMICA
SLANCIO
SOCIALITÀ
SOCIALIZZAZIONE
SOCIOCINESICA
SOCIODRAMMA
SOCIOMOTRICITÀ
SOCIOPRASSEMA
SOCIOPRASSIA
SOLIDARIETÀ
SOLLEVATA
SOSPENSIONE
SOTTO-RUOLO SOCIOMOTORIO
SPARO
SPAZIO
SPECIFICITÀ
SPETTACOLARITÀ
SPINTA
SPORT
STATUTO SOCIO-MOTORIO
STAZIONE
STILE COGNITIVO
STILE MOTORIO
STIMOLO
STRATEGIA
STRATEGIA MOTORIA
STRETCHING
STRUTTURAZIONE
SUPERVISIONE
SUPINARE
SUPPORTO DI MARCATURA
SUSSIDI DIDATTICI
SVANTAGGIO SOCIALE
SVILUPPO MOTORIO

16


Slide 17

T
















TATTICA
TECNICA
TEMPO
TEMPO DI MOVIMENTO (TM)
TEMPO DI REAZIONE (TR)
TEORIA DEI GIOCHI
TEORIA DEI GIOCHI SPORTIVI
TESO
TIPOLOGIA CINESICA
TORCERE
TRACCIA PERCETTIVA
TRANSFER
TRASLARE
TRASLOCARE
TRASVERSALE

17


Slide 18

U


UNIVERSALI

V






VALUTAZIONE
VELOCITÀ
VETTORE DI ATTIVAZIONE
VIDEO-MOTRICITÀ
VOLO

18


Slide 19

ABBASSARE
 Movimento lento, dall'alto verso il basso, di avvicinamento
dell'arto superiore o infiore, senza cambiare il suo
atteggiamento, rispettivamente verso il bacino o verso il
suolo.

INDICE

19


Slide 20

ABDURRE






Allontanare una parte del corpo (un arto, un'estremità, un
dito, etc.) dall'asse mediano del corpo stesso (movimento
inverso rispetto all'adduzione).
Abduttore: che abduce.
Abduzione: atto o effetto dell'abdurre.

INDICE

20


Slide 21

ABILITÀ
 Azione o complesso di azioni significative ed efficaci, rispetto ad un certo scopo o
ad un certo compito. Il termine azione ha qui un'accezione molto ampia, potendosi
trattare di un'espressione comportamentale (motoria) a carattere operativo e/o
comunicativo, oppure di una procedura computazionale (elaborazione cerebralementale) relativa a simboli linguistici, matematici o di qualunque altro tipo.
L'abilità corrisponde ad una competenza (come tale appresa) dimostrabile con la
sua applicazione nella prassi. Nella didattica l'abilità indica un comportamento
dell'allievo che dimostra il raggiungimento di obiettivi che sono stati scelti in sede
di programmazione. Le abilità devono essere osservabili dal docente, affinché la
valutazione sia coerente rispetto ai parametri decisi precedentemente. Ogni abilità
è quindi la risultante del rapporto tra apprendimento e rendimento. Tutti gli allievi
possiedono abilità precedentemente acquisite che vanno accertate all'inizio di ogni
percorso didattico. Le abilità non si raggiungono una volta per tutte, ma sono
strutture cerebrali-mentali aperte e quindi continuamente "aggiornabili" in
relazione all'esperienza esterna (rapporto con il mondo) ed interna (riflessività,
ricorsività, autogeneratività del pensiero, etc.).

INDICE

21


Slide 22

ABITUDINE
 Schema di comportamento ricorrente e stabile, acquisito attraverso
l'apprendimento. Corrisponde a una competenza, come tale appresa,
dimostrabile con la sua applicazione nella prassi. Indica altresì una
caratteristica individuale considerata dal punto di vista del rendimento,
ossia una disposizione naturale a riuscire in una attività, se si sviluppa
adeguatamente questa predisposizione.

INDICE

22


Slide 23

ABULIA
 In generale mancanza di intenzione o di
motivazione, che relega il soggetto in una
condizione di inerzia, di mancanza di iniziativa e
di interessi.

INDICE

23


Slide 24

ACROBATICA
 In ginnastica artistica sono così chiamati gli
esercizi che implicano particolari difficoltà di
esecuzione.

INDICE

24


Slide 25

ADATTAMENTO
 Condizione di relazione armoniosa con l'ambiente in cui
una persona è capace di ottenere la soddisfazione della
maggior parte dei propri bisogni e di rispondere abbastanza
bene alle richieste del sociale; procedimento secondo il
quale si verificano modificazioni in conformità al sistema
della struttura comunicativa che lo riceve. Adattamento
non significa supina conformazione del soggetto
all'ambiente, ma si presuppone avvenga all'interno di un
processo interattivo.

INDICE

25


Slide 26

ADATTAMENTO SENSORIALE
 Processo che consiste in una modificazione funzionale dei
recettori. Si verifica quando lo stimolo non cambia in
modo sufficientemente rapido e ampio, così che il recettore
periferico alza la sua soglia di eccitabilità e finisce per non
reagire più allo stimolo stesso. A tal fine il cambiamento
può essere relativo, cioè, per es., ottenuto con una
variazione di posizione del recettore. Così ruotare gli occhi
equivale a percepire un'immagine diversa. I recettori più
refrattari all'adattamento sono quelli dolorifici.

INDICE

26


Slide 27

ADDESTRAMENTO
 Apprendimento eterodiretto (da parte di un genitore, di un
insegnante, di un istruttore, etc.) o, nel caso
dell'autoaddestramento, processo di apprendimento che
viene intrapreso deliberatamente per indirizzare la condotta
in una direzione ben precisa. L'addestramento interessa
l'aspetto esecutivo e non i processi generativi dell'abilità
che si acquisisce, la quale tende così ad essere rigida e
stereotipa.

INDICE

27


Slide 28

ADDURRE
 Avvicinare una parte del corpo all'asse longitudinale
mediano (movimento inverso rispetto all'abduzione).
 Adduzione: l'atto dell'addurre.
 Adduttore: che adduce.

INDICE

28


Slide 29

ADUNATA
 È il ritrovo e la disposizione dell'intero gruppo di
allievi di fronte o comunque presso l'insegnante,
secondo un ordine preciso e formalizzato (fila,
riga, etc.), oppure secondo un qualche criterio.

INDICE

29


Slide 30

AEROBICO
 Si dice del lavoro muscolare ottenuto per
ossidazione aerobica dei substrati.

INDICE

30


Slide 31

AFFATICAMENTO
 Condizione psico-fisica di esaurimento delle
risorse energetiche, che comporta inevitabilmente
una riduzione delle potenzialità prestative.
L'affaticamento viene di solito avvertito come
disagio o vera e propria sofferenza, oltre che come
fabbisogno di riposo e recupero di energie.

INDICE

31


Slide 32

AFFETTIVO
 Relativo ai sentimenti, alle emozioni, agli affetti
della persona (cfr. interfunzionalità della persona).

INDICE

32


Slide 33

AFFONDO
 Azione e posizione di un arto inferiore che, allontanandosi
(in avanti o lateralmente) da quello che rimane fermo in
appoggio al suolo, riceve il peso del busto e cede in modo
controllato piegandosi. In particolare nella scherma è
un'azione di attacco: proiettandosi in avanti si estende il
braccio armato in direzione dell'avversario, mentre l'arto
inferiore omolaterale esegue, appunto, un'azione di affondo
propriamente detta. In ginnastica si esegue spostando e
semipiegando un arto inferiore in avanti, lateralmente o
dietro, lasciando l'altro in atteggiamento lungo ed in
posizione obliqua rispetto al suolo, senza spostarne
l'appoggio.

INDICE

33


Slide 34

AGENTE (dell'azione motoria)
 V. Attore.

INDICE

34


Slide 35

AGGREGAZIONE
 Condizione interattiva in cui alcuni soggetti
collaborano, o confrontano le loro capacità in
situazioni problemiche o si costituiscono in un
gruppo più o meno strutturato, in riferimento ad
una caratteristica o ad un obiettivo comune. Può
essere più o meno coinvolgente e più o meno
stabile.

INDICE

35


Slide 36

AGONISMO
 Modalità, da parte di un soggetto, di interpretare il
contesto in una gara codificata (o non).

INDICE

36


Slide 37

AGONISTA
 Si dice dell'atleta che si impegna in una prova di
gara. Il termine agonista designa anche il ruolo di
un muscolo (o di un gruppo muscolare) che, in una
certa esecuzione, si accorcia provocando, con tale
accorciamento, il movimento.

INDICE

37


Slide 38

ALLINEAMENTO
 Disposizione secondo una linea retta.

INDICE

38


Slide 39

ALTRUISMO
 Atteggiamento interattivo della persona centrato
sull'esigenza dell'altro.
 Nell'elaborazione dell'esperienza il soggetto tiene
in conto prevalentemente il punto di vista altrui,
relativamente all'oggetto di conoscenza.

INDICE

39


Slide 40

AMBIENTAMENTO
 Si parla di ambientamento in occasione di mutamenti significativi
dell'ambiente del soggetto, che mette in atto un processo di graduale
armonizzazione di sé con l'insieme dei fattori ambientali, che possono
essere di natura fisica (climatica, etc.) o sociale ( presenza di altri soggetti,
loro ruoli, rapporti con essi, etc.). L'ambientamento consiste nella
(ri)conquista, da parte del soggetto, di condizioni di ottimalità psico-fisicosociale. Più che un processo di adattamento, reattivo e più o meno passivo
e determinato, l'ambientamento è un processo che dimostra la vitalità, la
creatività e la volontà del soggetto. Ambientarsi non significa infatti subire
e sopportare, ma trovare nuove e pertinenti modalità di rapporto con
l'ambiente. Perciò vengono coinvolte le risorse biologiche, psicologiche,
cognitive e relazionali, nonché le interrelazioni tra queste.

INDICE

40


Slide 41

AMBIO
 Andatura irregolare, naturale o acquisita per esercizio.
Consiste nel portare avanti simultaneamente i due arti dello
stesso lato. Nell'uomo, che ha un'andatura bipede, l'ambio
non consente la controrotazione della parte superiore del
corpo, controrotazione che bilancia e compensa la
rotazione della parte inferiore in relazione al passo.
 Si riscontra in cavalli, asini, muli, giraffe, cammelli, orsi.

INDICE

41


Slide 42

AMPIEZZA RESPIRATORIA
 Differenza di escursione perimetrale della gabbia
toracica considerata nelle due posizioni estreme di
massima espansione e di massima retrazione.

INDICE

42


Slide 43

ANALISI CINESICA



























Consiste in una registrazione di funzioni muovendo da successive partizioni della struttura del messaggio:
a) - Il comportamento motorio non è un codice in senso proprio (se non in alcuni contesti specialistici o comunque precisati) sebbene la consuetudine
al suo e il suo interscambio (o esplicazione o interpretazione) con il linguaggio verbale, ne permettano un uso approssimativamente simile a quello di
un codice.
b) - relazione sociale
- comportamento adattivo verso l’ambiente esterno
- comportamento adattivo verso l’ambiente interno
- rappresentazione scenica (mimica, recitativa, di danza...)
c) - espressioni del viso e/o delle sue parti (sguardi, ecc.)
- cambiamenti di posizione
- traslocazioni
- atteggiamenti delle mani (indicazioni...)
- atteggiamenti di tutto il corpo
- contatti fisici - autocontatti
- contatti con gli altri
- contatti con gli oggetti
- contatti diretti
- contatti mediati da oggetti
d) - v. funzione fàtica, ecc.
e) - segnali di ... (v. D. Morris)
f) - sintassi e pragmatica
g) - paradigmi, repertori astratti/effettuati-effettuabili (esterno-interno e interno-esterno)
h) - regole sintattiche a cui sottostanno:
- leggi biomeccaniche
- regole
- valori comportamentali
- coerenza di intenzionamenti e fini

INDICE

43


Slide 44

ANALIZZATORE PERCETTIVO
 Sistema funzionale biologico che comprende diversi ed eterogenei elementi
anatomici:
 1) un recettore (cfr.) periferico, capace di operare la trasduzione di uno stimolo
specifico in un impulso elettro-chimico (nervoso). Il recettore periferico può
quasi sempre essere pre-adattato attraverso il controllo nervoso centrale,
cosicché lo stesso stimolo può avere effetti diversi a seconda dei casi;
 2) gli elementi nervosi (centrali e periferici) che consentono il pre-adattamento
del recettore;
 3) gli elementi nervosi (centrali e periferici) che consentono il trasporto
dell'afferenza, la sua elaborazione (interpretazione, analisi, riconoscimento,
etc.) ed il suo utilizzo.

INDICE

44


Slide 45

ANDATURA
 Portamento, modo ed effetto dell'andare. Velocità
media. Spesso lo stesso che deambulazione.
 Rientrano nelle andature tutte le modalità relative
alle necessità contestuali o artificiose, di spostarsi
nello spazio. Sono andature lo strisciare, il
camminare a quattro appoggi, il saltellare, il
balzare, etc.

INDICE

45


Slide 46

ANTICIPAZIONE MOTORIA
 È l'attuazione di un comportamento in considerazione dello
sviluppo (potenziale, futuro) della situazione contestuale,
in modo da indirizzare, nei limiti del possibile, tale
sviluppo nella direzione desiderata, in relazione agli scopi
che il soggetto si pone. L'anticipazione motoria è,
ovviamente, collegata alla capacità di proazione (cfr.) e
consiste nella condotta motoria di un soggetto che cerca di
prevenire attivamente gli sviluppi futuri della situazione.

INDICE

46


Slide 47

APNEA
 Temporaneo arresto della ventilazione polmonare,
volontario o di origine fisiologica o patologica. Può essere
ottenuta tramite l'arresto dell'azione della muscolatura
respiratoria che può essere in contrazione isometrica (per
opporsi alla tendenza fisica dei polmoni e del torace a
svuotarsi, per esempio) o rilassata (si lascia che agiscano le
forze fisiche, come l'elasticità del parenchima polmonare,
il peso della griglia costale, etc. fino all'ottenimento
dell'equilibrio); altrimenti la chiusura della glottide (o un
impedimento accidentale della pervietà delle vie
respiratorie) può bloccare, indipendentemente dal resto,
l'attività ventilatoria.

INDICE

47


Slide 48

APPOGGIO
 In ginnastica è un'attitudine in cui il baricentro del
corpo si trova sopra il punto (o i punti) di presa e
quindi tende, per gravità, ad avvicinarglisi.

INDICE

48


Slide 49

APPRENDIMENTO MOTORIO
 È definibile propriamente motorio ogni apprendimento (cfr.) una cui parte
considerevole riguardi gli algoritmi di conversione della rappresentazione
mentale in esecuzione sul piano motorio, comportamentale, interattivo. Tale
conversione consiste nel giungere a provocare le contrazioni muscolari
necessarie, in relazione agli scopi che il soggetto si pone ed alle caratteristiche
della situazione. È una conversione tutt'altro che determinata o determinabile
in modo univoco e la pertinenza o l'idoneità delle contrazioni muscolari, esito
di tale procedura, possono essere valutate in rapporto agli scopi che il soggetto
si pone e agli effetti nelle dinamiche interattive. L'apprendimento motorio non
può quindi essere valutato esclusivamente rispetto alle caratteristiche
intrinseche dell'evento esecutivo, muscolare e meccanico.

INDICE

49


Slide 50

APRASSIA
 Disturbo della motricità, consistente
impossibilità di realizzare azioni.

INDICE

nella

50


Slide 51

ARRAMPICATA
 Azione di salita che implica l'uso degli arti sia superiori
che inferiori. Il supporto può essere una parete rocciosa,
una pertica, una fune, etc. L'azione di arrampicarsi implica
di solito una trazione effettuata con gli arti superiori ed una
spinta effettuata con gli arti inferiori; Si tratta, per lo più, di
un comportamento impegnativo dal punto di vista di
dispendio energetico, ma che, se opportunamente usato,
permette di superare ostacoli anche particolarmente
impervi. (cfr. salire).

INDICE

51


Slide 52

ARTO PORTANTE
 È l'arto che, in appoggio, sostiene il peso del corpo.

INDICE

52


Slide 53

ASSI
 Rette immaginarie che attraversano il corpo. Ne vengono considerati tre,
ciascuno perpendicolare agli altri due, e che si incontrano in un unico
punto all'interno del corpo. Si considerano i seguenti assi:
 1) longitudinale, passante per il vertice e per la giunzione dei talloni;
 2) trasversale, passante per le spalle;
 3) trasversale, passante per lo sterno e la colonna vertebrale, in modo da
attraversare l'incrocio degli altri due.
 Ogni coppia di assi individua un piano (cfr.) che attraversa il corpo
dividendolo in due parti. L'asse può essere considerato, analogamente,
anche per ogni singola parte del corpo.

INDICE

53


Slide 54

ASSIMILAZIONE
 Processo attraverso il quale un nuovo dato di
esperienza viene acquisito applicando regole e
schemi già esistenti, senza che questi vengano
modificati.

INDICE

54


Slide 55

ASSISTENZA
 Insieme di operazioni destinate a facilitare, per
l'allievo, lo svolgimento di un'attività, un processo
di apprendimento, etc. In particolare, nell'attività
motoria, può consistere anche nell'interazione
materiale con l'allievo stesso al fine di guidare e/o
agevolare la sua esecuzione.

INDICE

55


Slide 56

ATTEGGIAMENTO



















Condizione personale che caratterizza uno o più aspetti della sfera emotivo-affettiva del soggetto in situazione, quando
egli si dispone ad affrontare (o affronta) un compito. Riguarda la qualità della condizione umana davanti a una specifica
situazione operativa e/o relazionale (es. responsabile, collaborativo, protettivo, esuberante...).
In ginnastica è la figura che il corpo assume indipendentemente da qualsiasi elemento ambientale; si distinguono così i
seguenti atteggiamenti, riferibili a tutto il corpo o parte di esso:
1) Lungo: massima distanza reciproca tra i due estremi; bisogna distinguere però tra un atteggiamento fisiologico in cui il
corpo o il segmento sono naturalmente distesi ed un atteggiamento allungato in maniera forzata, in cui con una decisa
azione muscolare si accentua e si blocca l'atteggiamento stesso.
2) Breve: minima distanza reciproca tra i due estremi. Tra l'atteggiamento lungo e quello breve esistono infiniti
atteggiamenti intermedi, genericamente definiti semibrevi.
3) Torto o ruotato: avvolgimento intorno all'asse longitudinale.
Sottilizzando si potrebbe distinguere: torsione = deformazione elicoidale; rotazione = variazione di orientamento (perno
l'asse longitudinale). Si potrebbe dire che se i due estremi sono ruotati uno rispetto all'altro, il segmento interposto è
necessariamente torto.
Alcuni atteggiamenti del corpo nel suo complesso, sono definiti ginnasticamente:
A) tipo: massima autoelongazione; retrazione addominale, retroversione del bacino, retropulsione del mento, curve
sagittali del rachide attenuate (cfr. attenti).
B) Torto: avvolgimento longitudinale complessivo.
C) Arco: estensione dell'anca e del rachide.
D) In ginocchio: ginocchia a 90°.
E) Raccolta: flessione di anca e ginocchio.
F) Massima raccolta: flessione di anca, ginocchio e rachide.
G) Squadra: flessione delle anche a 90°.
H) Massima squadra: Flessione massima di anche e rachide.

INDICE

56


Slide 57

ATTENTI
 Nella ginnastica tradizionale indica una
particolare postura consistente nella stazione
eretta concomitante alla elongazione assiale del
rachide: bacino retroverso, addome retratto,
curve sagittali del rachide attenuate, mento in
retropulsione. Inoltre il torace è bene in
espansione, le spalle sono abbassate e addotte
posteriormente.

INDICE

57


Slide 58

ATTENZIONE
 Regolazione selettiva dell'attività percettiva.
comporta un aumento di efficienza mentale in una
direzione con inibizione di altre reazioni. È una
sorta di concentrazione di risorse cerebrali,
mentali e fisiche in un ambito limitato o
relativamente ad un aspetto particolare
dell'esperienza. Come dire intensità a spese di
estensione.

INDICE

58


Slide 59

ATTITUDINE









Indica una caratteristica individuale considerata dal punto di vista del (potenziale) rendimento, ossia una disposizione
naturale a riuscire in una determinata attività. In psicologia si distingue tra attitudini ed abilità; le prime riguardano un certo
tipo di potenzialità del soggetto che, all'attuazione, saranno, con ogni probabilità, facilitate per una sorta di pre-disposizione;
le seconde sono competenze già acquisite e collaudate. Tuttavia anche le prime, se devono essere valutate, vanno riferite ad
aspetti oggettivabili della persona, come il suo comportamento. Le attitudini vengono pertanto distinte e misurate in
rapporto a certi tipi di comportamento, soprattutto sotto il riguardo psico-sensoriale, psico-motorio e intelligente,
prescindendo quindi dagli aspetti affettivi... Poiché le disposizioni naturali facilitano od ostacolano l'apprendimento, dalla
misura di questo si può risalire alla misura delle a. che sono fondamentale presupposto delle abilità acquisite. La valutazione
delle attitudini ha grande importanza per l'orientamento e la selezione professionale. L'attitudine è in definitiva una risorsa o
un insieme di risorse di cui il soggetto dispone e che può essere indirizzato al raggiungimento di una competenza. Il
processo di genesi di una competenza, a partire da una attitudine, non è scontato né predeterminato né, come invece accade
nel caso delle potenzialità vere e proprie, è sufficiente un evento di innesco per attuare la competenza stessa. L'attitudine è
tuttavia qualcosa di ben concreto. È una sorta di disposizione che orienta le risorse più o meno specifiche del soggetto verso
il raggiungimento di certe competenze. L'attitudine ha un valore generale, nel senso che si proietta verso il raggiungimento
di una condizione o di una qualità del soggetto, mentre la potenzialità riguarda la (possibile) attuazione di un'azione qualora
un evento che si verifica all'interno e/o all'esterno al soggetto stesso, abbia le caratteristiche necessarie e sufficienti ad
innescare il processo di attuazione.
In ginnastica l'attitudine è la condizione del corpo (o di un segmento) in termini di rapporto con la presa, ovvero il contatto
con il supporto. Sono codificate le attitudini:
1) Di appoggio: il baricentro è sopra il punto di presa, la gravità tiene premuto il corpo contro l'appoggio.
2) Di sospensione: il baricentro è sotto il punto di presa, la gravità tende ad allontanare il corpo dal sostegno.
3) Neutra: intermedia tra le due, di solito è transitoria.
4) Di volo: senza rapporto con alcun sostegno.
5) Di galleggiamento: l'immersione totale (o pressoché totale) del corpo in acqua permette a quest'ultimo di ricevere una
spinta di Archimede di entità tale da controbilanciare il peso.

INDICE

59


Slide 60

ATTO MOTORIO
 Concretizzazione dell'intenzione, della volontà e
del progetto relativo all'atto motorio in questione.
È il compimento dell'azione motoria, considerata
più come prodotto che come processo, in termini
di: forma di movimento, obiettivo raggiunto,
risultato ottenuto.

INDICE

60


Slide 61

ATTORE (o agente)
 Soggetto che agisce volutamente per compiere un'azione
intenzionale. Il poter concepire, maturare, decidere
autonomamente, liberamente e consapevolmente il proprio
comportamento, contribuisce gradualmente a far acquisire
al soggetto la propria identità. Quest'ultima si forma grazie
anche al percepirsi come soggetti e attori dell'azione sul
mondo fisico e sociale. L'esercizio continuato e ripetuto
dell'agire ha quindi un'importanza per l'evoluzione
personale del soggetto nel sociale, a tutte le età.

INDICE

61


Slide 62

ATTREZZI
 Complesso di elementi che costituiscono il reale, aventi una struttura
data ad opera di agenti naturali ed artificiali. Questi elementi assumono
la definizione di attrezzi in relazione ad un'attività motoria educativa
e/o allenante durante la quale si interagisce con essi. Varie sono le
classificazioni cui possono essere soggetti gli attrezzi, data la loro
enorme varietà di struttura e di funzione. Così possiamo avere attrezzi
naturali (alberi, rocce, etc.) o artificiali (pertiche, palloni, spalliere,
etc.); piccoli (che possono essere mossi rispetto al corpo con l'azione di
quest'ultimo, come clave, palloni, etc.) o grandi (fissi, rispetto ai quali
il corpo si muove, come un albero su cui ci si arrampica).

INDICE

62


Slide 63

AUDIOMOTRICITÀ
 Insieme di atti motori correlati più o meno
direttamente all'ascolto: orientamento della testa,
avvicinamento/ allontanamento dalla fonte sonora,
orientamento dei padiglioni auricolari (capacità
persa dalla quasi totalità dei soggetti umani),
azione dei muscoletti dell'orecchio medio che
condizionano direttamente la percezione uditiva.

INDICE

63


Slide 64

AUTOMATISMO
 Esecuzione motoria che, secondo la definizione
tradizionale, avviene indipendentemente dal
controllo volontario. Ricerche più recenti
preferiscono far corrispondere all'automatismo
l'esecuzione di un'azione motoria pienamente
appresa, che si avvale di schemi e strutture
consolidati, ma sufficientemente elastici da poter
essere contestualizzati volta per volta.

INDICE

64


Slide 65

AUTONOMIA (personale)
 Caratteristica del livello di maturazione
dell'alunno, per mezzo del quale egli raggiunge
consapevolezza di identità personale, autostima,
fiducia nei propri mezzi, autocontrollo, capacità
personale di giudizio. Si struttura dinamicamente
in maniera permanente. Livello di maturazione in
cui il soggetto obbedisce alle leggi che si dà.

INDICE

65


Slide 66

AUTOPOIETICITÀ
 Proprietà di un sistema che riesce a provocare e a dirigere
autonomamente i propri processi genetici ed evolutivi in genere. Il
sistema, così facendo, sfugge alla totale determinazione da parte delle
cause esterne. L'autopoieticità (processo corrispondente alla proprietà
in oggetto) può coincidere con l'auto-organizzazione del sistema che è
in grado così di raggiungere livelli di complessità via via più elevati. In
tal senso l'autopoieticità contrasta la tendenza entropica dell'universo
fisico-chimico. Si muovono in questo senso antientropico i sistemi
biologici (nella filogenesi e nell'ontogenesi) ed i sistemi simbolici
(nella cognitività individuale e nella cultura a livello sociale e storico).

INDICE

66


Slide 67

AVVITAMENTO
 Rotazione del corpo intorno al proprio asse
longitudinale, eseguita in volo. Questo tipo di
azione fa parte dell'acrobatica, di alcune uscite
dagli attrezzi ginnastici e dei tuffi.

INDICE

67


Slide 68

AZIONE
 Complesso di gesti prodotti dall’uomo per modificare i rapporti fisici tra elementi
del reale e/o per modificare in altri soggetti le loro rappresentazioni mentali. È una
sequenza di atti finalizzati consapevolmente, pianificati rispetto alla efficacia
sociale e adattiva verso cui essi mirano e per la quale sono attuati. L’azione ha la
caratteristica di rappresentare una organizzazione (più che una rigida
strutturazione) dei gesti che la costituiscono in funzione della finalità che l’azione
si propone. Il fatto che il soggetto compia un’azione, presuppone consapevolezza,
competenza, intenzioni e valori di riferimento, sebbene la natura di questi elementi
abbia enorme variabilità.
 Segmento del comportamento di una persona. L'azione è caratterizzata da una
fisicità esecutiva, dalla funzionalità biologica del soggetto che la esegue, dal
significato e dalle finalità che le attribuisce il soggetto stesso (e i soggetti
interagenti). L'azione presuppone ed implica complesse integrazioni dei processi
che la caratterizzano quale luogo di articolazione delle dinamiche intra- ed interpersonali, in una sintesi sempre aperta ad integrazioni, regolazione,
contestualizzazione, valutazione, etc.

INDICE

68


Slide 69

AZIONE MOTORIA
 Processo di compimento delle condotte motorie di
uno o più soggetti che agiscono in una situazione
motoria determinata.

INDICE

69


Slide 70

BALZARE
 Compiere un'azione di volo per mezzo della propulsione di
un arto inferiore, mentre il controlaterale provvede a
rendere ammortizzato ed equilibrato l'arrivo. Il balzo può
essere composto modularmente con altri, come accade, per
es., nella corsa o in andature similari. Il termine balzare
può indicare anche la traiettoria del movimento, successivo
al rimbalzo, compiuto da un oggetto elastico (come una
palla) che urta su un supporto solido.

INDICE

70


Slide 71

BISOGNO
 Tendenza a compiere un'azione o a procurarsi particolari oggetti. I bisogni sono di natura
diversa e, tra quelli specifici dell'età evolutiva, ricordiamo: il bisogno di azioni motorie
(correre, saltare...), di conoscere l'ambiente (curiosità, esplorazione...), di autonomia, di una
guida autorevole, di comunicazione (parlare ed essere ascoltato), di sicurezza, di affetto...
L'insoddisfazione di un bisogno può portare ad anomalie del comportamento. Il termine b.
indica uno stato di tensione di un organismo determinato da una situazione di necessità,
dalla rottura di un equilibrio precedente. Il bisogno è una tendenza a soddisfare una
necessità, manifestata attraverso una tensione fisiologica o affettiva. Il concetto di bisogno è
stato formulato in ambito biologico, ma ha dimostrato la sua fecondità in significato
analogo anche nell'ambito psicologico e sociologico, come processo presente in ogni forma
di adattamento ove hanno luogo fenomeni di equilibrio. Il bisogno viene altresì considerato
come la più semplice ed elementare forma di motivazione. È evidente che oltre ai bisogni
primari, possono insorgere i bisogni secondari dovuti a situazioni ambientali o peculiari
dell'individuo. Nell'uomo acquistano peculiare importanza i bisogni indotti, cioè quelli
procurati da rapporto e confronto con i propri simili; alcuni di questi hanno significato
educativo positivo, altri sono effetti di alienazione. La teoria psicologica del bisogno e le
sue conseguenze in pedagogia, sono state messe in luce soprattutto nella scuola
funzionalistica (Claparède) e dallo strumentalismo pragmatico (Dewey). Ne è stata
particolarmente influenzata la pedagogia attivistica, per l'importanza accordata agli interessi
che scaturiscono dai bisogni.
INDICE

71


Slide 72

CADENZA
 Numero di volte che una certa azione può essere ripetuta
nell'unità di tempo (per es. un minuto primo). In generale:
ripetizione regolare e misurata di suoni o movimenti, quasi
sinonimo di ritmo; nel discorso o nel canto: modulazione
della voce prima della pausa; nel passo dei soldati in
marcia: caratteristica successione di accentuazioni della
posa del piede a terra secondo un preciso schema (in una
successione di 8 appoggi vengono marcati il 2°, il 4°, il 6°,
il 7° e l'8°).

INDICE

72


Slide 73

CADUTA
 Impatto al suolo dovuto ad una perdita di
equilibrio oppure consistente nell'arrivo dopo il
volo di un balzo, di un salto o dell'uscita da un
attrezzo ginnastico.

INDICE

73


Slide 74

CAMBIAMENTO
 Trasformazione processuale e graduale o virtualmente istantanea che porta un
sistema o un soggetto ad avere caratteristiche diverse rispetto ad un momento
precedente. Il concetto di cambiamento implica quindi quello di temporalità e di
possibilità di confronto tra una combinazione precedente e una successiva.
L'evento di cambiamento può essere causato dalla tendenza entropica (in un
sistema fisico-chimico), dalla autopoieticità biologica (in un organismo) o, infine,
dalla autopoieticità simbolica (in un soggetto dotato di mente). Ci sono interazioni
tra questi livelli di causalità del cambiamento e, in un sistema che li comprenda
tutti e tre, come nel caso dell'uomo, essi sono integrati. Nei processi di
cambiamento di un soggetto bisogna poi tener conto dei fattori di interazione
diretta o indiretta con altri soggetti. In particolare nella relazione educativa ci si
propone di promuovere una trasformazione continua in un soggetto o in un
gruppo di soggetti. Non si vuole (e non si deve) cercare di determinare i
cambiamenti del soggetto educando, ma si deve tener conto di caratteristiche,
esigenze e aspirazioni di quest'ultimo.

INDICE

74


Slide 75

CANDELA
 Posizione codificata dalla ginnastica, consistente in
un capovolgimento del corpo che rimane in
appoggio al suolo con occipite, spalle e braccia; gli
arti inferiori sono distesi verso l'alto.

INDICE

75


Slide 76

CAPACITÀ
 Potenzialità dei sistemi organici nella interazione della persona con l'ambiente. Si
hanno quindi numerose capacità: percettive, di attenzione selettiva, di
riorganizzazione delle informazioni, di elaborazione delle interpretazioni generali
relative alle informazioni attuali comparate con quelle già memorizzate, di
pianificazione di procedure finalizzate, di regolazione dell'intensità-durata, di
controllo dei risultati per la riprogettazione degli obiettivi (d'azione, di
rappresentazione, simbolici...). Insieme delle condizioni psichiche che sono
necessarie al compimento di un'attività. Una capacità è quindi operazionalmente
definita dall'attività ad essa associata. Il loro numero è infinito come quello delle
attività umane, difficile da catalogare e quantificare. È però esclusa dalla
definizione l'influenza che può facilitare l'attività come interesse, grado di
attivazione, esercizio ed altre esperienze. Alcune condizioni possono risalire ad
esperienze e fenomeni generali di apprendimento. Si è riconosciuta, in linea di
massima, l'impossibilità empirica di distinguere con sicurezza le condizioni
acquisite dalle condizioni congenite dei fenomeni psichici anche se le condizioni
innate appartengono alla nozione di abitudine. Il termine capacità indica anche la
durata limite di un meccanismo energetico (anaerobico alattacido o lattacido,
aerobico) impiegato continuativamente alla massima intensità.
INDICE

76


Slide 77

CARICAMENTO
 Azione tipica di preparazione di una spinta. Consiste nella
chiusura degli angoli articolari che dovranno venir aperti
nell'azione di spinta. Ciò distende la muscolatura
estensoria, aumentandone il rendimento, come spiega una
ben nota legge fisiologica. L'azione di caricamento
comprende anche l'efficace disposizione del carico
(ponderale o di altra natura) che si opporrà alla spinta, in
modo che quest'ultima sia particolarmente efficace e mirata
nei suoi effetti.

INDICE

77


Slide 78

CATEGORIE CINESICHE
 Raggruppamenti di gesti, espressioni, posture,
atteggiamenti... che presentano fattori di
assimilabilità, analogia ed omogeneità al loro
interno e differenziazione, eterogeneità verso gli
altri, esterni al raggruppamento.
 Ogni raggruppamento così individuabile (su base di
forma, funzione o significato) è denominato classe
(o categoria).

INDICE

78


Slide 79

CATEGORIE LINGUISTICHE
 Elementi simbolici che traggono arbitrariamente o
naturalmente delle relazioni con insiemi di
referenti
aventi
caratteristiche
specifiche
assimilabili e perciò raggruppabili.

INDICE

79


Slide 80

CAUSALITÀ
 Connessione tra due eventi che assumono, rispetto ad essa, i ruoli uno di causa e
l'altro di effetto. Condizione indispensabile per l'assunzione di tali ruoli
(complementari), è che l'evento-causa preceda nel tempo l'evento-effetto ed abbia
la possibilità di influire su quest'ultimo con una qualche forma di mediazione. La
causalità può essere intesa in senso "forte" (un evento ne determina,
necessariamente, un altro e, conosciuto il primo, si può prevedere con certezza il
secondo) o in senso "debole" (di due eventi, uno successivo all'altro, il primo può
avere un potere causativo sul secondo, può averlo influenzato senza per questo
determinarne né l'accadere né le modalità di accadimento). La casualità, inoltre,
può implicare una connotazione fisica, meccanicistica (un evento, una volta
accaduto, indipendentemente da tutto, ha come necessario effetto un altro evento
che origina, ovvero deriva dal primo come inevitabile conseguenza; la ragione di
un evento è in ciò che lo precede) oppure finalistica (un agente dotato di
intelligenza ed intenzionalità agisce in vista di un effetto che desidera e che sarà
la conseguenza ragionevolmente prevedibile del suo agire.
 Tutte queste diverse accezioni di casualità possono essere applicate allo studio ed
alla definizione dell'azione motoria e dell'agire umano in generale, con il risultato
di quadri teorici e di conseguenze pratiche diverse.
INDICE

80


Slide 81

CENESTESI (o CINESTESI o KINESTESI)
 Funzione di percezione e utilizzo delle afferenze relative all'azione, processi
che in molti casi avvengono in tempo reale. La cenestesi è ottenuta grazie a
tutti i recettori che sono stimolati specificatamente dal movimento del corpo
(rispetto all'ambiente), di una sua parte rispetto ad un'altra. Rispondono a
questa caratteristica i recettori miotattici (i fusi neuro-muscolari), il labirinto, i
pressocettori (specie quelli plantari, ma non solo) e gli occhi. Nella
denominazione consueta la cenestesi viene spesso posta in sinonimia con
miotassia (cfr.). Ma noi riteniamo che, in ossequio al significato letterale, la
prima vada intesa nell'accezione più estesa e comprensiva di percezione
dell'evento motorio in termini multisensoriali; la seconda debba invece essere
intesa specificatamente come sensibilità muscolare ottenuta per mezzo degli
appositi recettori, i fusi neuro-muscolari. La c. è quindi una complessa
combinazione di processi proprio- ed estero-cettivi che convergono nella
formazione della rappresentazione dell'azione.

INDICE

81


Slide 82

CINE
 Elemento minimo di movimento corporeo
percepibile dotato o meno di significatività.
 - Allocine: cine che accompagna in parallelo un
altro cine.

INDICE

82


Slide 83

CINÈMA
 Sequenza di cini con significatività propria, unità
significativa di movimento entro una data
comunità culturale tale da modificare la
significatività di altri cinemi ove espresso in
parallelo o in serie ad essi.

INDICE

83


Slide 84

CINEMANTICA
 Disciplina che organizza le conoscenze relative
alla natura trans-culturale e culturale dei cinemorfi
(o espressioni non verbali sintetiche del corpo
umano) per codificare un codice non verbale in cui
siano evidenti le relazioni tra significanti e
significati utilizzati in una data comunità.

INDICE

84


Slide 85

CINEMATICA
 Disciplina che organizza le conoscenze relative
alle varie forme di movimento dei corpi sotto il
profilo funzionale cinetico e produce una struttura
interpretativa organica in cui siano evidenti le
caratterizzazioni cinetiche e le rispettive
opposizioni pan-culturali.

INDICE

85


Slide 86

CINEMICA
 Disciplina che organizza le conoscenze relative
alle forme dei movimenti significativi senza
entrare nel significato specifico di ciascuno, ma
creando delle categorie generali di significatività
per i vari cinemi.

INDICE

86


Slide 87

CINEMIOLOGIA
 Scienza che studia i segnali non verbali (o forme
di movimento) e le loro possibilità di realizzazione
formale, indipendentemente dal loro contenuto.
Individua, seleziona, analizza e descrive i
significati essenziali (cinemi) nelle espressioni
cinemiche.

INDICE

87


Slide 88

CINEMORFEMA
 Complessi di cinemorfi mutualmente sostituibili
rispetto
al
significato
espresso
durante
un’interazione comunicativa (classe di significanti
funzionali ad uno stesso significato).

INDICE

88


Slide 89

CINEMORFO
 Sequenze di cinemi, patterns di cinemi osservati in una parte
del corpo che assumono un significato globale specifico.
 - Omocinemorfo: sequenza di cinemi con significato simile
o identico a quello di altro cinemorfo.
 - Allocinemorfo: sequenza di cinemi che si associano a
quelli di un cinemorfo e ne integrano o differenziano la
significatività.
 - Eterocinemorfo: sequenza di cinemi con significato
diverso da quello di un cinemorfo.

INDICE

89


Slide 90

CINEMORFOLOGIA
 Scienza che studia le differenze di significatività
apportate da vari cinemi e cinemorfi rispetto ad
altri cinemi e cinemorfi, e studia le possibilità di
applicazione di tali variabili significative entro i
contesti interattivi.

INDICE

90


Slide 91

CINESI
 Secondo elemento di parole composte o derivate
che implicano movimento. Ciò che è frutto del
movimento corporeo.

INDICE

91


Slide 92

CINESIA
 Gioco di sinergismi muscolari che si svolgono
nella normale attività motoria.

INDICE

92


Slide 93

CINESICA
 Disciplina che organizza le conoscenze relative
alla significatività delle forme espressive mimogestuali (gesti, sguardi, mimica, posture, etc.)
idonee a sottolineare, integrare o determinare un
atto linguistico. Definisce le categorie e le
tipologie di significanti non verbali di una data
cultura.

INDICE

93


Slide 94

CINESICOPATIA
 Sindrome
cinesica
che
comporta
una
inadeguatezza funzionale delle modalità di
segnalazione mimo-gestuale.

INDICE

94


Slide 95

CINESIOLOGIA
 Scienza che studia le possibilità cinetiche delle
strutture corporee, classificandole rispetto alla
funzione (ad es. le articolazioni in coxartrosi,
enartrosi, ecc.).

INDICE

95


Slide 96

CINESIOPRAGMATICA
 Disciplina che organizza le conoscenze relative
alla significatività delle sequenze cinesiche entro i
contesti interattivi e rispetto ai ruoli ed agli stili
dei soggetti. Individua le competenze cinesiche dei
singoli soggetti riguardo al loro stile comunicativo
evidenziando le carenze o le eccedenze funzionali
di determinate sequenze cinesiche.

INDICE

96


Slide 97

CINESIPATIA
 Sindrome cinetica che determina dei disturbi del
movimento.

INDICE

97


Slide 98

CINESTESIA
 "Termine proposto da Basian H.C. per indicare la sensibilità propriocettiva i cui
recettori sono disposti nella compagine dei muscoli, nei tendini, nelle guaine e che
interviene nella regolazione della attività motoria", (Lessico della Lingua Italiana,
I.E.I., 1970,T. IV).
 La cinestesia o propriocettività origina soprattutto dai fusi neuromuscolari
disseminati in tutta la muscolatura striata e che somo in grado di fornire al SNC
(sistema nervoso centrale) i dati riguardanti il grado di allungamento del muscolo
in cui sono inseriti e le variazioni di tale allungamento.
 La sintesi dei dati relativi a tutti i muscoli che agiscono su una articolazione
corrisponde alla posizione dell’articolazione stessa.
 La sintesi complessiva relativa a tutta la muscolatura rende conto della posizione
corporea totale.
 I recettori tendinei e articolari completano il quadro della situazione. Ovviamente
i dati cinestesici propriamente detti si integrano con quelli di altri recettori
(labirintico, pressocettori plantari, visivo) per fornire un ragguaglio di rapporti del
corpo sia interni che relativi alla gravità e all’ambiente in genere.
 Cinestesia è in pratica sinonimo di propriocettività.
INDICE

98


Slide 99

CINESTETICA (percezione)
 Coscienza della dislocazione del proprio corpo
nello spazio-tempo (sinonimo di cinestesico).

INDICE

99


Slide 100

CINETICA
 Disciplina che organizza le conoscenze relative ai
corpi in movimento nello spazio-tempo.

INDICE

100


Slide 101

CINETICO
 Che riguarda il movimento.

INDICE

101


Slide 102

CIRCONDUZIONE
 Movimento descritto da un segmento corporeo, la cui
estremità libera ruota descrivendo una circonferenza il più
regolare possibile e definibile secondo quattro punti a due
a due opposti come i quattro punti cardinali. La
denominazione di due di questi (necessariamente in ordine
sequenziale) stabilisce il senso della circonduzione stessa.
Lo snodo avviene nel punto in cui il segmento è collegato
al resto del corpo.

INDICE

102


Slide 103

CODICE
 Sistema di indici, segnali, simboli, segni, gesti,
che per convenzione preliminare consente a due o
più interlocutori di rappresentare e trasmettere
delle informazioni.

INDICE

103


Slide 104

CODICE SEMIOTICO
 Sistema di segni e delle loro combinazioni
prodotti e/o interpretati per il soggetto agente.

INDICE

104


Slide 105

CODIFICAZIONE
 Atto del decodificare o processo nel quale si fa
riferimento ad un codice per realizzare un
investimento simbolico per referenti che entrano
in relazione con elementi semiotici che li
rappresentano (semiosi), nel rispetto di regole
sintattiche e pragmatiche.

INDICE

105


Slide 106

COLPO (di gioco)
 Tutta la sequenza di gioco compresa entro due
limiti definibili con fatti precisi; questi limiti
variano da gioco a gioco in funzione delle
caratteristiche di ciascuna situazione ludica
(Parlebas P.).

INDICE

106


Slide 107

COMANDO GINNASTICO
 Ordinativo codificato che richiede precisa e
univoca esecuzione motoria. In educazione fisica è
da intendersi come invito o richiesta.

INDICE

107


Slide 108

COMOTRICITÀ
 Campo e natura delle situazioni motorie
caratteristiche per la messa in gioco di interazioni
motorie essenziali (Parlebas P.).

INDICE

108


Slide 109

COMPETENZA
 Condizione personale concernente le modalità con
cui il soggetto dà risposte (progettuali o d'azione)
nel rapporto con le situazioni operative o
relazionali in cui agisce. Ciascun soggetto utilizza
capacità, atteggiamenti, conoscenze, abilità... per
strutturare una competenza in rapporto ad una
categoria di situazioni problemiche tra loro anche
diverse.

INDICE

109


Slide 110

COMPETIZIONE
 Atteggiamento personale e/o collettivo che si
adotta nel confronto agonistico con altri soggetti,
attraverso l'espressione di specifiche modalità
operative e relazionali entro contesti interattivi
organizzati con regole.

INDICE

110


Slide 111

COMPETIZIONE MOTORIA
 Situazione oggettiva di raffronto motorio nel corso
della quale uno o più individui compiono una
attività motoria sottomessa imperativamente a
delle regole (Parlebas P.).

INDICE

111


Slide 112

COMPORTAMENTO CINESICO
 Espressione rilevabile di atti motori significativi
nel
contesto
sociale
sul
piano
della
comunicazione.

INDICE

112


Slide 113

COMPORTAMENTO MOTORIO
 Insieme di manifestazioni motorie osservabili di
un individuo che agisce. Il comportamento
motorio si definisce per ciò che si osserva di
esteriore (Parlebas P.).

INDICE

113


Slide 114

COMPUTAZIONE
 Processo di trasformazione di una informazione (o di un complesso di
informazioni) che viene così convertita in un'altra. La relazione tra il punto di
partenza e quello di arrivo del processo equivale alla natura della
computazione stessa. Può venir attuata solo in un sistema opportunamente
strutturato, secondo gli algoritmi, paralleli e sequenziali, che la descrive. Il
nostro S.N. è specificatamente preposto ad eseguire numerose e complesse c.
o, definendole con altro termine, elaborazioni. Non va confusa con gli eventi
mentali correlati, che sono sempre di tipo elaborativo, ma in un'accezione
diversa: una cosa è la funzionalità (biologica) cerebrale e una cosa è l'attività
di pensiero. C'è un'elevato grado di correlazione tra le due cose, al punto che
ciascuna non è concepibile senza l'altra, tuttavia non vanno intese come
sinonimi o equivalenti interscambiabili. (cfr. cogito). La computazione non è
coscienza, ma è correlabile con la coscienza; non si ha coscienza della
computazione, né per mezzo della computazione, ma sempre e solo in
relazione ad essa.

INDICE

114


Slide 115

COMUNICAZIONE
 Modalità simbolica di scambio di informazioni ed esperienze mediata da elementi semiotici
di varia natura (cinesici, grafici, iconici, musicali, ritmici, verbali, vocali, ecc.).
 Può dirsi comunicazione l’interazione tra due o più individui (o gruppi di individui) in cui il
comportamento di ciascuna delle parti nel suo strutturarsi, è influenzato da quello della
controparte e al contempo, lo influenza. Si tratta quindi di un rapporto dinamico, dialettico,
aperto e (relativamente simmetrico. Infatti i soggetti implicati nell’interazione devono
condividere quanto meno il dominio dell’interazione stessa.
 Processo di interazione tra viventi all'interno del quale si attua una reciproca influenza di
comportamenti in virtù della significatività degli atti comunicativi. Tale interazione avviene
sul piano simbolico ed è portatrice di significati appartenenti all'universo della cultura, sotto
qualunque aspetto si manifesti. All'interno di un processo comunicativo si possono
individuare i "linguaggi", ovvero i sistemi segnici la cui codificazione è più o meno fissata,
che costituiscono i mezzi (mediatori) di attuazione del processo stesso. Gli aspetti
complementari dello scambio comunicativo sono:
 - significante e significato,
 - codificazione e decodificazione,
 - emissione e ricezione,
 - rappresentazione e interpretazione.
INDICE

115


Slide 116

COMUNICAZIONE MIMO-GESTUALE
 È una componente semiotica delle interazioni
umane, affidata ad atteggiamenti, espressioni del
volto, dello sguardo, posizioni, distanze,
gestualità, etc. Può essere più o meno consapevole
e più o meno codificata rispetto allo scambio di
messaggi mediati dal complesso della mimogestualità; può essere integrata in varia misura con
la comunicazione verbale e para-verbale.

INDICE

116


Slide 117

COMUNICAZIONE MOTORIA
 Interazione motoria di cooperazione, essenziale e
diretta (Parlebas P.).

INDICE

117


Slide 118

COMUNICAZIONE NON VERBALE
 Forma di comunicazione definita per esclusione;
eliminando dai processi comunicativi complessivi
quelli verbali e para-verbali.

INDICE

118


Slide 119

COMUNICAZIONE PRASSICA
 Interazione motoria essenziale (Parlebas P.).

INDICE

119


Slide 120

COMUNICAZIONE PRASSICA DIRETTA
 Interazione motoria essenziale e diretta (Parlebas
P.).

INDICE

120


Slide 121

COMUNICAZIONE PRASSICA INDIRETTA
 Interazione motoria essenziale e indiretta (Parlebas
P.).

INDICE

121


Slide 122

CONDIVIDERE
 Atteggiamento di un soggetto o di un gruppo nel
porsi e porre obiettivi comuni da realizzare con il
contributo di tutti.

INDICE

122


Slide 123

CONDIZIONAMENTO
 Nella teoria dell'allenamento è un processo di incremento delle
potenzialità organiche (capacità condizionali), mediante opportune
esercitazioni. In psicologia è un processo mediante il quale si instaura
nel soggetto, a livello organico, un legame tra uno stimolo ed una
risposta, legame che in origine non esisteva (la prima definizione
compiuta di c. è stata data da Pavlov). Il condizionamento così inteso
ha implicazioni innegabilmente deterministiche. Oggi si tende a
preferire una concezione di reciproca influenza e di co-determinazione
(circolare) dei fattori che intervengono in un processo di cui è
protagonista un soggetto umano.

INDICE

123


Slide 124

CONDIZIONE DI ESERCIZIO
 Quella parte degli elementi dello stato di cose in
cui il progetto pedagogico si realizza, la quale
riguarda le strutture disponibili, lo stato (iniziale)
degli alunni, le risorse umane e materiali a
disposizione.

INDICE

124


Slide 125

CONDIZIONE PEDAGOGICA
 Quella parte degli elementi dello stato di cose in
cui il progetto si costruisce, la quale riguarda il
quadro culturale del gruppo sociale in cui il
progetto stesso si propone, l'istituzione
committente, eventualmente l'età dei soggetti in
educazione.

INDICE

125


Slide 126

CONDIZIONI RILEVANTI
 Quella parte degli elementi dello stato di cose che,
rispetto alle trasformazioni causate (concausate)
dalla azione educativa (insegnamento), possono
indurre mutamenti nell'azione prevista (mutamenti
proeretici) allo scopo di assicurare il
raggiungimento dell'obiettivo.

INDICE

126


Slide 127

CONDOTTA MOTORIA
 Flusso di attività di un soggetto, caratterizzata da
continuità semantica e scopistica. La condotta
motoria implica l'organizzazione significativa del
comportamento motorio.

INDICE

127


Slide 128

CONTESTUALITÀ DELL'AZIONE
 Carattere di mediazione del rapporto tra lo scopo
dell'azione e le circostanze contingenti. In tal
senso la c.d.a. equivale alla sua tatticità. La
contestualizzazione dell'azione può essere
semplicemente la conformazione dell'azione stessa
al contesto, senza che in quest'ultimo il soggetto
porti uno scopo diverso dal tentativo di
integrarvisi.

INDICE

128


Slide 129

CONTRADDIZIONE
 Rapporto di opposizione tra due elementi, che non ammette soluzioni o
posizioni intermedie. Il principio di non c., formulato da Aristotele,
vuole che "niente simultaneamente può essere e non essere", cioè
niente può essere insieme sé e il suo contrario. Tutto il pensiero
occidentale si è sempre basato su questo principio; anche la
definizione, classificazione e organizzazione della motricità umana si è
sempre rifatta ad esso più o meno direttamente: un gesto poteva essere
di approvazione o di diniego, un'azione di un gioco sportivo di difesa o
di attacco, e così via. Un radicale cambio di concezione rispetto al
principio di non contraddizione si ha con la logica sfumata (cfr.
sfumata, logica), che introduce un modello di interpretazione della
realtà, decisamente più plastico e dinamico.

INDICE

129


Slide 130

CONTRATTO LUDICO
 Accordo esplicito o tacito che lega i partecipanti
ad un gioco, fissando o riportando il sistema delle
regole di questo gioco, creando così la base e la
condizione per un'intesa tra i partecipanti e per la
stessa riuscita del gioco (Parlebas P.).

INDICE

130


Slide 131

CONTRAZIONE











Letteralmente diminuzione dimensionale dovuta ad un'azione di convergenza degli elementi che costituiscono l'oggetto
(fisico, biologico o, semplicemente, metaforico) interessato da tale processo. Spesso il termine contrazione è usata per
indicare l'attivazione muscolare con conseguente aumento di forza tensiva tra origine e inserzione del muscolo stesso.
L'attivazione neuro-muscolare non necessariamente produce una contrazione, ovvero un'accorciamento del muscolo. A
definire l'esito dell'attivazione è la somma vettoriale dell'aumento di forza tensiva e dell'insieme di forze (esterne e
interne) che agiscono sul segmento sul quale ha effetto quel muscolo. Può instaurarsi un equilibrio, oppure può prevalere
la forza muscolare, oppure, ancora, possono prevalere le forze che agiscono in senso contrario a quella muscolare;
Rispettivamente si configurano tre situazioni caratteristiche denominate tutte e tre, anche se impropriamente, contrazione,
sebbene con l'aggiunta di un aggettivo. Più precisamente si parla (seguendo l'ordine già indicato) di contrazione:
- isometrica; il muscolo sviluppa una forza equivalente alla resistenza oppure agisce contro un vincolo fisso; in
quest'ultimo caso pur variando la forza rimane della stessa lunghezza (quindi non c'è vera e propria contrazione); i
margini di accorciamento sono minimi, compresi entro le possibilità di estensione dei tendini e di deformazione della
struttura osteo-articolare;
- isotonica; la tensione viene mantenuta costante; la velocità di accorciamento varia in funzione del variare delle forze di
resistenza esterna ; si verifica una vera e propria contrazione;
- isocinetica; la forza tensiva viene regolata in modo da mantenere costante la velocità di accorciamento, il che
presuppone che il muscolo vinca la resistenza esterna; anche questa è una vera e propria contrazione; l'apparente
semplicità e linearità dell'azione dissimula un sottile controllo neuro-muscolare, al fine di produrre tale risultato;
- eccentrica; la resistenza esterna prevale sulla forza del muscolo; non solo non si tratta di una vera e propria contrazione,
ma si tratta del suo esatto contrario: il muscolo si estende, aumenta la sua lunghezza; il contrario di eccentrica è
concentrica, comprendente l'isotonica e l'isocinetica.
Una precisazione: i muscoli che si trovano ad avere funzione di fissatori usano molto le contrazioni di tipo isometrico,
mentre per frenare, arrestare, regolare il movimento si usano contrazioni eccentriche. Altra precisazione: quando si parla
di forza tensiva di un muscolo si intende quella sviluppata tra origine e inserzione; la forza che si esprime nell'interazione
con un oggetto esterno dipende sì da quella muscolare, ma si deve considerare che è mediata dalla geometria
dell'apparato osteo-articolare; altresì le forze che dall'esterno agiscono sul muscolo lo fanno sempre mediatamente lo
stesso apparato osteo-articolare.

INDICE

131


Slide 132

CONTROCOMUNICAZIONE MOTORIA
 Interazione motoria (cfr.) di
essenziale e diretta (Parlebas P.).

INDICE

opposizione,

132


Slide 133

CONTROLLO
 Insieme di operazioni che consistono nel monitoraggio e
nella comparazione con un modello di riferimento. Se
l'oggetto del controllo ha una dimensione temporale (come
nel caso dell'azione motoria), il monitoraggio e la
comparazione devono essere eseguiti in modo continuo e,
almeno per certi aspetti, in tempo reale. Il significato del
termine c. può considerarsi molto simile a quello di
supervisione (cfr. supervisione; cfr. circuito di controllo
motorio).

INDICE

133


Slide 134

COORDINATIVE (Capacità coordinative)
 Nella denominazione tradizionale sono l'insieme
delle capacità di organizzazione, gestione,
controllo dell'azione motoria e vengono articolate
in capacità di associazione motoria, di controllo,
etc. (cfr. coordinazione).

INDICE

134


Slide 135

COORDINAZIONE








Organizzazione unitaria delle risorse personali (fisiche, cognitive, affettive, relazionali) per l'attuazione
dell'azione motoria, che può così essere strutturata in modo appropriato. In senso strettamente esecutivo è
l'organizzazione dei vari interventi muscolari in termini di tempi, durate e intensità di attivazione, oltre
che di effetti prodotti. Il concetto di coordinazione presuppone sia applicata ad un'azione motoria
significativa orientata ad un fine e indica l'efficacia e l'efficienza dell'azione stessa. È quindi un parametro
qualitativo-quantitativo frutto delle elaborazioni mentali e cerebrali. In ossequio all'etimologia, secondo
la quale due o più elementi devono trovare un ordine comune, la c. indica lo stabilirsi di armoniose
integrazione tra i fattori coinvolti nell'esecuzione. Si distinguono:
- Coordinazione intermuscolare: regolazione di tempi, ordine e combinazioni di intervento dei singoli
muscoli per poter realizzare e combinare i cini nel modo adeguato;
- Coordinazione intramuscolare: attivazione in giusto numero di unità neuro-motorie di un certo muscolo
nella singola contrazione. Ciò dipende dalla capacità di inviare al muscolo in questione un impulso di
intensità ben modulata (fattore di complessa determinazione neurologica e psicologica) così da superare
la soglia di attivazione del giusto numero di fibrocellule muscolari. Il livello di tali soglie, nel muscolo, è
scaglionato lungo una scala abbastanza astesa ed articolata per poter graduare la contrazione nel modo
desiderato. Così, anche se la singola fibrocellula si attiva secondo la legge del tutto/niente, il muscolo nel
suo insieme può graduare in modo sottilmente discriminatorio la sua contrazione.
- Coordinazione contestuale: è la regolazione dell'azione rispetto ad eventi fisici percepiti tramite gli
appositi recettori.
- Coordinazione interpersonale: è la regolazione del comportamento in relazione a quello altrui in termini
di collaborazione, subordinazione, prevaricazione,etc.

INDICE

135


Slide 136

CORPO
 Nello studio dell'uomo e dell'azione è la componente estesa
e percepibile dell'uomo stesso. La sua natura è sia fisica
che biologica. Il rapporto con la componente non corporea
della persona è stata intesa, nella storia del pensiero, nei
modi più diversi; L'autonomia dello studio del corpo in
quanto realtà in sé definibile, si raggiunge con Cartesio,
che finalmente gli riconosce uno statuto scientifico suo
proprio, esente dalla strumentalità nei riguardi dell'anima;
Oggi si tende a strutturare un modello unitario di persona,
in cui corpo e mente hanno pari dignità e influenza
reciproca.

INDICE

136


Slide 137

CORRELAZIONE
 Funzione di specificazione, complementarità e
autonomia tra i membri di un paradigma (classe)
di un sistema semiotico per dare contenuto alla
espressione linguistica.

INDICE

137


Slide 138

CORRISPONDENTI
 Nello specifico della corporeità è lo stesso che
omolaterali.

INDICE

138


Slide 139

CORSA
 Nella motricità umana è una successione di balzi
ottenuti con appoggi-spinte monopodalici
alternati; tra un appoggio e il successivo c'è un
momento di volo, a differenza del cammino in cui
si ha una fase di appoggio bipodalico.

INDICE

139


Slide 140

COSCIENZA
 In psicologia è connessa allo stato di veglia, di vigilanza, di attenzione
ed è definita come quel dominio di vissuto (interiore-esteriore) del
quale si ha consapevolezza, ovvero che si avverte rendendosene conto.
La sua natura è attiva, caratterizzata dalla soggettività e
dall'intenzionalità del soggetto cosciente. La coscienza è il modo,
tipico dell'uomo, di rapportarsi con se stesso, trascendendosi e
giudicandosi (coinvolgendo in questo atto le dimensioni teoretica e
morale). Ma il soggetto-oggetto della c. è il “se stesso” non solipsistico
e assoluto, bensì inserito nel e rapportato con il mondo, in modo
indissolubile.

INDICE

140


Slide 141

COSTRUTTO SIMBOLICO
 Complesso organizzato di elementi semiotici
espressi da un soggetto in funzione di uno scopo
comunicativo. Implica l’articolazione di forme
simboliche idonee a mediare per gli altri un
contenuto significativo per sé.

INDICE

141


Slide 142

DA-SEIN
 Termine di lingua tedesca che significa "esserci".
Heidegger lo ha usato per riferirsi al modo di essere
dell'uomo, sempre e comunque in relazione ad un
orizzonte esistenziale di riferimento, ad un contesto di cui
è al tempo stesso parte integrante ed interlocutore,
facendone parte ed essendone distinto al tempo stesso. Per
l'uomo cioè non c'è "essere" senza "-ci", il che implica
anche la coscienza (dell'esserci) e quindi il rapporto
riflessivo con se stesso. Nello studio dell'azione motoria è
impossibile eliminare questa prospettiva, in quanto ogni
azione costituisce un vissuto, un momento ed un modo
dell'esserci.

INDICE

142


Slide 143

DEAMBULAZIONE
 Lo stesso che cammino. È la forma di locomozione umana più economica e
più usata, se non intervengono particolari esigenze. Anche se non consente
velocità di spostamento elevate, tuttavia è molto plastica e può essere adattata
a terreni anche diversissimi da quello piano : pendenze, dislivelli, scale,
ostacoli, etc. possono essere agevolmente superati. La deambulazione si
effettua con appoggi monopodalici alternati intercalati da un appoggio
bipodalico. Prima di sollevare il piede che rimane dietro viene appoggiato
l'altro nella posizione più avanzata. Il contatto della pianta del piede a terra
avviene iniziando dal tallone per poi passare a tutta la pianta e concludersi con
l'avampiede e, in ultimo, le dita. Uno spostamento del baricentro nella
direzione verso la quale si intende procedere precede il passo propriamente
detto. La parte superiore del corpo (lo "snodo" si considera collocato tra D7 e
D8) ruota in senso contrario a quella inferiore, per creare equilibrio e stabilità.
Gli arti superiori oscillano in modo contrario rispetto a quelli inferiori per
motivi analoghi. Se non ci sono motivi particolari la d. tende ad assumere un
andamento ritmico e regolare.

INDICE

143


Slide 144

DECENTRAMENTO SOCIOMOTORIO
 Processo per il quale un soggetto agente adotta il
punto di vista di un altro soggetto, come
"mettendosi al suo posto", così da potersi
rappresentare mentalmente il vissuto connesso ad
un'esperienza motoria che non è la propria
(Parlebas P.).

INDICE

144


Slide 145

DECISIONE MOTORIA
 Condotta motoria che manifesta nel suo
svolgimento una scelta legata all'incertezza di una
situazione. Questa decisione presenta l'originalità
di prendere corpo in un comportamento motorio,
nel corso del fluire stesso dell'azione e di
partecipare sul campo alla risoluzione di una
pratica motoria (Parlebas P.).

INDICE

145


Slide 146

DECODIFICAZIONE
 Atto del decodificare o processo nel quale si fa
riferimento ad un codice per realizzare il
contenuto rappresentativo della percezione di
elementi semiotici espressi da qualcuno, ponendoli
in relazione (arbitraria o naturale) con i referenti
rappresentanti (semiosi), nella considerazione di
regole sintattiche e pragmatiche.

INDICE

146


Slide 147

DECODIFICAZIONE SEMIOTICA
 Processo di interpretazione e di svolgimento e/o
del comportamento di altri in base a un codice
acquisito in esperienze anteriori e che si manifesta
nel corso stesso dell'azione motoria del praticante
(Parlebas P.)

INDICE

147


Slide 148

DECUBITO
 Posizione in cui l'intero corpo è in appoggio al
suolo con l'asse longitudinale parallelo ad esso. Si
distinguono: decubito prono (appoggio della parte
ventrale del corpo); decubito supino (appoggio
della parte dorsale); decubito laterale (appoggio
della parte laterale).

INDICE

148


Slide 149

DEFATICAMENTO
 Processo di ripristino delle condizioni di riposo, ovvero di
eliminazione delle conseguenze del lavoro e
dell'affatticamento. Tale processo può essere facilitato e/o
accelerato tramite opportune pratiche mentali (per es.
inducendo intenzionalmente il rilassamento muscolare
tramite concentrazione, condizionando ampiezza e ritmi
respiratori, etc.) e motorie (esercizi di stiramento o di
blanda attività muscolare così da facilitare il ricambio
circolatorio, etc.).

INDICE

149


Slide 150

DEGENERAZIONE
 Trasformazione peggiorativa di un sistema che tende a
perdere le proprie caratteristiche e le proprie funzioni.
Etiologicamente può essere imputata a un'azione esterna o
alla semplice tendenza entropica. Ci sono sistemi che
mostrano un'elevata tolleranza dei processi degenerativi,
mantenendo, nonostante il loro verificarsi, pressoché
inalterata la loro funzionalità. È il caso di molti sistemi
artificiali di elaborazione, in parallelo, delle informazioni.
Il nostro S.N. è un esempio biologico di tolleranza della
degenerazione, intesa come perdita o disfunzione di alcune
sue unità.

INDICE

150


Slide 151

DIFFICOLTÀ
 Condizione di impedimento parziale o totale riguardo
all'esecuzione di un'azione o di un comportamento. La
difficoltà può essere legata alla situazione contingente ed
essere transitoria oppure, all'opposto, essere connaturata ad
una caratteristica del soggetto. In quest'ultimo caso può
essere talvolta avviata, almeno in parte, modificando
opportunamente l'ambiente. Il fattore che causa
l'impedimento può essere di varia natura: cognitiva,
emotiva, anatomica, fisiologica...

INDICE

151


Slide 152

DISFONIA
 Disturbo o difficoltà nell'emissione sonora vocale
dovuta di solito a problemi strutturali o funzionali
delle corde vocali. L'emissione vocale richiede
una buona funzionalità respiratoria e delle stesse
corde vocali, oltre che la competenza nel gestire il
loro uso coordinato.

INDICE

152


Slide 153

DISGRAFIA
 Disturbi o difficoltà nell'attività grafica. Interessa
l'educazione fisica soprattutto dal punto di vista
motorio, cioè della organizzazione e della gestione
dell'azione che consente la produzione del segno
grafico.

INDICE

153


Slide 154

DISLESSIA
 Disturbi nell'apprendimento e nell'esercizio della
lettura. Riguardano l'educazione fisica soprattutto
se derivanti da difficoltà di orientamento visivo
nel foglio scritto e nella coordinazione del
"puntamento" oculare in modo dinamico, così da
scorrere opportunamente la scrittura.

INDICE

154


Slide 155

DISPOSIZIONE
 "Il concetto di disposizione è generale: esso comprende tutte le potenzialità
della persona. In prima approssimazione possiamo considerare come
disposizioni le capacità cognitive, linguistiche, affettivo-emotive, ecc. La
capacità di classificare, di comprendere e produrre un testo linguistico, la
capacità di dominare gli impulsi, ad esempio, sono disposizioni. Le stesse
predisposizioni psicologiche del linguaggio comune come possono essere
l'ottimismo (ovvero la capacità di vedere sempre i lati positivi delle situazioni)
e l'aggressività (se intesa come capacità di usare la forza) sono da considerarsi
d.", (Larocca F., in Dalle Fratte G., 1986) Le disposizioni sono dunque delle
qualità della persona. "Se in sostanza le disposizioni coincidono con delle
capacità, non tutte le disposizioni sono funzionali alla realizzazione di progetti
storici diversi. Tuttavia prima che un soggetto operi la scelta del suo concreto
progetto storico, è opportuno che in lui si sia sviluppata la maggior parte delle
disposizioni che in qualche modo gli possono essere utili in seguito, qualunque
sia la scelta che egli farà. È il problema dell'offerta da parte della società delle
medesime opportunità educative", (Larocca F., in Dalle Fratte G., 1986)

INDICE

155


Slide 156

DISTANZA DI ATTENZIONE
 Distanza media che un giocatore lascia tra sé e il
detentore del diritto di presa (in certi giochi
sportivi il detentore della palla), (Parlebas P.).

INDICE

156


Slide 157

DISTANZA DI CARICA
 Distanza di raffronto motorio che separa due
avversari di un gioco sportivo quando uno "carica"
l'altro che è in possesso del pallone (Parlebas P.).

INDICE

157


Slide 158

DISTANZA DI GUARDIA
 Distanza di raffronto motorio che separa i due
avversari di un duello ludosportivo al momento
che precede immediatamente l'atto offensivo di
uno di loro (Parlebas P.).

INDICE

158


Slide 159

DISTANZA DI RAFFRONTO MOTORIO
 Distanza codificata (mediamente) che separa due
avversari di un gioco sportivo al momento del loro
raffronto diretto (di guardia: nei duelli; di carica:
nei giochi di squadra), (Parlebas P.).

INDICE

159


Slide 160

DIVARICARE
 Allontanare simultaneamente i due arti inferiori o
due segmenti corporei (per es. le dita delle mani)
con asse parallelo, in modo che tra di essi si formi
un angolo.

INDICE

160


Slide 161

DIVARICATA
 Apertura degli arti inferiori ottenuta mediante un
saltello.

INDICE

161


Slide 162

DIVERSITÀ
 Caratteristica di un soggetto, di un sistema o di un oggetto che
comparativamente evidenzia una non-coincidenza rispetto al termine di
paragone. La diversità può essere espressa in modo qualitativo come
non-identità oppure secondo una metrica che stabilisce quanto è
diverso un oggetto (un sistema o un soggetto) rispetto ad un altro. La
diversità è relativa ad una caratteristica o ad un insieme di
caratteristiche. Sul piano della continuità il compito della scuola è da
una parte di eliminare le diversità socio-etico-politico-economico, ma
contemporaneamente di sollecitare in ciascuno la consapevolezza e
l'accettazione della diversità di sé attraverso il riconoscimento della
diversità dell'altro.

INDICE

162


Slide 163

DUELLO
 Situazione di raffronto che oppone due avversari,
nei quali gli interessi sono diametralmente
opposti: ciò che uno guadagna è a detrimento
dell'altro che lo perde (Parlebas P.).

INDICE

163


Slide 164

EDUCAZIONE FISICA
 Prassiologia educativa delle condotte motorie.

INDICE

164


Slide 165

EFFETTO PERVERSO LUDICO
 Effetto collettivo che, in corso di svolgimento di certi
giochi sportivi, sembra irrazionale o aberrante e che,
benché non esplicitamente ricercato per tutti gli individui
che agiscono, risulta facente parte della composizione delle
loro condotte motorie individualmente razionali. L'e.p.l. è,
a ben vedere, illogico, o meglio è legato alla logica interna
del gioco, alla sua struttura d'interazione, al suo risvolto di
comunicazione motoria (Parlebas P.).

INDICE

165


Slide 166

EGOCENTRISMO
 Atteggiamento interattivo della persona centrato
sulle proprie esigenze. Conseguentemente il
proprio essere dinamicamente attivi, rende
necessaria l'elaborazione dell'esperienza a partire
da una "messa a fuoco" del proprio punto di vista
nei vari ambiti conoscitivi anche tenendo conto dei
punti di vista altrui. È una caratteristica umana che
va mantenuta e sviluppata (in equilibrio con la
socialità).

INDICE

166


Slide 167

EGOISMO
 Atteggiamento interattivo della persona centrato
sulle proprie esigenze. Nell'elaborazione
dell'esperienza il soggetto non tiene conto dei
punti di vista altrui, relativamente all'oggetto di
conoscenza.

INDICE

167


Slide 168

ELABORAZIONE
 In linea generale è lo stesso che computazione
(cfr.). Il termine elaborazione ha tuttavia
un'accezione più generale, intendendosi con esso
una
trasformazione
non
necessariamente
computazionale. Il processo di elaborazione
implica
l'azione
di
un
soggetto
che,
intenzionalmente ed in modo finalizzato, elabora.

INDICE

168


Slide 169

ELASTICITÀ
 Proprietà di una struttura o del movimento che esegue (in virtù delle
proprie caratteristiche). Nell'azione motoria il termine fa riferimento
alle caratteristiche generali degli apparati articolare e muscolare (il
margine di elasticità delle ossa è giocato entro valori non apprezzabili
macroscopicamente, anche se sufficienti ad evitare traumi o lesioni),
caratteristiche per le quali l'azione può svolgersi secondo variazioni di
velocità morbide e progressive, senza scatti bruschi, pericolosi per
eventuali traumi o disarmonie esecutive. Oltre alla reattività fisica delle
strutture articolari (legamenti, cartilagini e capsule) e muscolari che, se
opportunamente sollecitate, rispondono in modo elastico, nell'azione
motoria ci si può avvalere di contrazioni muscolari adeguatamente
dosate per ampliare questa caratteristica o per conferirla ad azioni che,
per le loro caratteristiche esecutive, non solleciterebbero la intrinseca
e. delle strutture.

INDICE

169


Slide 170

ELEMENTARI
 Si dicono quei movimenti che non è possibile
decomporre in movimenti più semplici.
L'elementarità "visiva", geometrica di tali
movimenti non è detto corrisponda a quella
"muscolare", in quanto per ottenerli, così semplici
e "puliti", può darsi occorra un insieme anche
complesso e ben coordinato di interventi
muscolari.

INDICE

170


Slide 171

ELEMENTI SEMIOTICI
 Componenti semiotici in cui viene ad essere sintetizzata
una relazione tra forma dell’espressione e contenuto del
relativo significato. "Sistemi di espressione diversi
possono corrispondere a uno stesso sistema del contenuto.
Compito del teorico del linguaggio non è solo di descrivere
il sistema dell’espressione effettivamente presente, ma
anche di calcolare quali sistemi dell’espressione in
generale siano possibili come espressione di un certo
sistema di contenuto e viceversa"" (Hjelmslev L., 1968).

INDICE

171


Slide 172

ELEVARE
 Azione lenta e progressiva di sollevamento di una
parte del corpo.

INDICE

172


Slide 173

EMPATIA SOCIOMOTORIA
 Processo per il quale un soggetto, coinvolto in un
interazione motoria, riesce a mettersi dal punto di
vista di un altro partecipante e utilizza questo
decentramento per regolare le risoluzioni della
propria condotta motoria.

INDICE

173


Slide 174

ENUNCIAZIONE
 Formalizzazione e trasmissione di un insieme di
informazioni secondo il codice linguistico.

INDICE

174


Slide 175

EQUILIBRIO
 Condizione in cui può trovarsi un sistema fisico e che consiste nel valore nullo
della risultante di tutte le forze applicate su tale sistema. Nella motricità umana
si considera in equilibrio il soggetto che riesce, in condizioni statiche o
dinamiche, ad evitare cadute indesiderate o sbilanciamenti in direzioni che
compromettono lo svolgimento dell'azione, così come era stata programmata.
Più che di equilibrio in senso strettamente fisica (statico) si dovrebbe parlare di
un rapporto complesso e finemente articolato con la gravità ed altre forze
come quelle inerziali, gli attriti, etc. Tale rapporto è gestito tramite un continuo
monitoraggio (effettuato polisensorialmente) ed un corrispondente
adattamento dell'azione per evitare, contenere, modificare, assecondare o
amplificare gli effetti delle forze che tendono a cambiare l'assetto del corpo.
Molte azioni si avvalgono, infatti, di incipienti "perdite" di equilibrio, come
quando si avvia il cammino o la corsa, si cambia direzione o velocità, quando
ci si siede o ci si tuffa in acqua, etc. La gestione contestualizzata dell'equilibrio
è pertanto delicata e fondamentale praticamente nella totalità delle azioni
motorie o, se si preferisce, delle situazioni con cui ci si trova ad interagire.

INDICE

175


Slide 176

EQUIVALENZA FUNZIONALE (o EQUIFUNZIONALITÀ)
 Proprietà di soddisfare la medesima esigenza, proprietà riscontrabile in
oggetti, eventi, funzioni, etc. anche molto diversi tra loro. La capacità
di valutare se due o più oggetti (eventi, funzioni, etc.) sono equivalenti
funzionalmente, permette di scegliere alternative più economiche o
meglio attuabili, dimostrando la plasticità strategica e tattica da parte
del soggetto che è così in grado di adottare comportamenti anche molto
diversi per soddisfare una medesima esigenza o perseguire uno stesso
scopo. La capacità di riconoscere equifunzionalità a comportamenti o
azioni i più diversi possibile, evita la stereotipizzazione. Delle
soluzioni equifunzionali possiamo dire che implementano
(cfr.implementare) ugualmente bene la necessità di risolvere il
problema che si era posto.

INDICE

176


Slide 177

ERGOMOTRICITÀ
 Campo e natura delle pratiche motorie, considerate
come "lavoro" e quindi dal punto di vista delle
risorse energetiche che mobilitano nel soggetto e
del "rendimento" che producono.

INDICE

177


Slide 178

ERLEBNIS
 Termine di lingua tedesca che significa "esperienza
vissuta", riferendosi alla coscienza, alle sue dinamiche, alle
sue espressioni, intese anche come base di comprensione
intersoggettiva. Come dire che non può fondarsi una reale
comprensione tra persone se non ci si rifà alla prospettiva
di vissuto, interiore, di ogni esperienza, decentrando il
proprio punto di vista e vedendo nell'altro un altro me
stesso, un altro centro di identità e di soggettività. Anche
l'azione motoria (ogni azione motoria) va considerata in
tale ottica, in quanto costituisce sempre e necessariamente,
un vissuto.

INDICE

178


Slide 179

ERRORE
 Nel linguaggio comune l'errore è l'alternativa della risposta esatta. In
termini cibernetici viene considerato uno scarto o una differenza tra
segnale presente all'entrata di un sistema a regolazione automatica e
segnale in uscita. Nell'apprendimento l'errore può essere considerato la
differenza tra l'ipotesi e la verifica, vale a dire tra la risposta data e la
conoscenza dei risultati (Trisciuzzi L.). L'errore, che nella storia del
pensiero ha assunto le più diverse denotazioni e connotazioni (da
percettive a intellettive, da conoscitive-teoretiche a operative, da
scientifiche a morali, con giudizi che vanno dal rifiuto
all'approvazione), nelle scienze dell'educazione deve essere rivalutato e
considerato come occasione di verifica e di generalizzazione delle
competenze. Specie nei contesti operativi (come in ogni azione
motoria) l'errore va relativizzato e posto in relazione a condizioni di
efficacia, sicurezza, pertinenza.

INDICE

179


Slide 180

ESERCIZIO
 Situazione operativa, di solito appositamente predisposta
per scopi didattici, implicante un compito e un ambito di
adeguatezza delle risposte, reso noto a colui che deve
esercitarsi. Ciò vale anche per gli esercizi motori
propriamente detti. Nella denominazione tradizionale il
termine e. indica il movimento o l'insieme di movimenti
ginnastici voluti e precisati. L'esercizio consiste comunque
in una forma empirica di messa in atto di cognizioni o
competenze o qualità (anche fisiche) che si intendono
consolidare, completare, strutturare oppure, semplicemente
verificare.

INDICE

180


Slide 181

ESPERIENZA
 A questo termine possono essere assegnate diverse accezioni:
 - aspetto sensibile della conoscenza e dell'interazione con il mondo;
 - rappoto diretto ed immediato con ciò che si prova interiormente:
pensieri, sentimenti, emozioni, etc.;
 - nella scienza: comportamento intenzionale, sistematico ed
organizzato di interazione con il mondo, progettato, realizzato e
rilevato per implementare l'intenzione di accedere ad un evento o
alle qualità di un oggetto e raggiungere la conoscenza di questo.
 Tutti i comportamenti dell'uomo possono, in un senso o in un altro di
quelli indicati, costituire esperienza. Ciò rende ogni azione
un'occasione di conoscenza, un momento della propria storia, del
costituirsi della propria identità.

INDICE

181


Slide 182

ESPRESSIONE CORPOREO-MOTORIA
 È l'espressione affidata a gesti, atteggiamenti,
mimica, etc. Dato anche il basso livello di
codificazione formale di queste componenti, esse
permettono un ampio margine di libertà e di
divergenza espressiva. Il che non significa
completa anomia, né impossibilità di comprendere
adeguatamente. Anche se in modo non rigido né
precisato, formalmente esistono categorie di
significati ricche ed efficaci affidate all'e.c.m.

INDICE

182


Slide 183

ESTENDERE
 Azione di allontanamento reciproco delle
estremità di due segmenti corporei contigui ed
articolati tra loro. Si può e. un arto o il busto,
facendoli passare da un atteggiamento (cfr.) breve
ad uno lungo. È il contrario di flettere (cfr.).

INDICE

183


Slide 184

ETNOMOTRICITÀ
 Campo e natura delle pratiche motorie viste sotto l'angolo del loro
rapporto con la cultura e l'ambiente sociale, in seno ai quali esse si
sono sviluppate. Nella etnomotricità bisogna considerare come
determinanti: il peso dei fattori socio-culturali, la logica interna delle
pratiche e norme sociali, la portata sociale della motricità, etc. Così
come si parla di etnometodologia, etnofisiologia, etc., si può parlare di
etnomotricità, nel senso di una motricità che si è sviluppata secondo
specificità storico-geografiche, in modo empirico, al di fuori dei canali
della "cultura culta", ufficiale, scolastico-accademica. La gestualità
quotidiana e quella lavorativa (specialmente dei mestieri che si
insegnano e si apprendono al di fuori di contesti organizzati
industrialmente) possono considerarsi tali e rivelano in molti casi
efficacia e pertinenza sorprendenti.

INDICE

184


Slide 185

FALCATA
 L'azione che costituisce il ciclo della
deambulazione e della corsa. Consiste di due
passi ed è considerata compresa tra l'appoggio di
un piede e il successivo appoggio del medesimo
piede. Con il termine falcata si intende anche la
distanza percorsa con tale azione.

INDICE

185


Slide 186

FEED-BACK (o REAFFERENZA).









È la raccolta e l'effetto delle informazioni (relative all'azione) di ritorno, che informano il soggetto
agente sull'azione stessa e che gli permettono di avere coscienza dell'esecuzione e delle sue
conseguenze fin anche nei minimi particolari. Molte informazioni (visive, cinestesiche, tattili, etc.)
giungono al soggetto durante l'esecuzione, in tempo utile per intervenire sull'esecuzione stessa, che
può ritenersi controllata tramite un circuito definito "chiuso" (cfr.). Molte altre di queste informazioni
giungono in pratica solo dopo e sono utili all'eventuale riprogrammazione di un'azione analoga.
L'azione in corso non può avvalersi del f. per essere modificata mentre viene eseguita.
Il feed-back può essere suddiviso in due tipologie fondamentali, secondo la sua natura e della sua
origine, che corrispondono alle seguenti definizioni:
- intrinseco, relativo alle informazioni derivanti dagli analizzatori del soggetto che raccolgono dati
relativi all'azione in corso; i canali afferenziali sono quelli tattile, visivo, vestibolare, cenestesico,
uditivo...
- estrinseco, proveniente da fonti esterne, fornisce informazioni aggiuntive e, in un certo senso,
indirette. Può trattarsi di registrazioni quantitative (cronomretriche, metriche) o riprese audio-visive,
resoconti verbali di un osservatore, o altro ancora.
In ogni caso il feed-back deve permettere al soggetto di realizzare una conoscenza della prestazione,
cioè dell'esecuzione in sé (o "knowledge of performance", in sigla: KP) o una conoscenza del risultato,
cioè del raggiungimento o meno degli obiettivi (o "knowledge of results ", in sigla KR). Il feed-back è
una sorta di ricaduta informativa, il cui flusso procede a ritroso rispetto all'impulso che comanda
l'azione ovvero al senso di transizione dell'azione (dal soggetto all'ambiente, ma anche dal centro alla
periferia dello stesso soggetto); Apprendimento, miglioramento, perfezionamento, adattamento delle
abilità non possono avvenire senza il flusso di informazioni retroattive.

INDICE

186


Slide 187

FEED-FOWARD (o CONTROLLO DI PRE-AZIONE).
 È la valutazione delle informazioni che costituiscono il programma
motorio. Ciò permette un controllo in anticipo sull'azione. Gli organi
nervosi sono in grado, grazie agli apprendimenti pregressi e
all'esperienza in genere, di interpretare questi dati in vista dei risultati
che produrrebbero se portati all'esecuzione. Il S.N. può cioè anticipare
gli effetti attuativi del programma motorio e fare, in anticipo
sull'esecuzione (e sul relativo feed-back) gli aggiustamenti necessari.
L'afferenza dei dati cenestesici avviene con un ritardo di 10-12 msec.
rispetto all'esecuzione e tale scarto temporale, in azioni molto veloci,
potrebbe essere eccessivo rispetto alle esigenze regolative dell'azione
stessa.

INDICE

187


Slide 188

FENOMENO
 Aspetto che appare e modalità in cui appare un oggetto o
un evento. Il fenomeno in tal senso è mediatore tra
l'oggetto o l'evento in sé e la conoscenza che l'uomo ne ha.
Anzi è la forma, il modo con cui l'oggetto o l'evento si dà
alla conoscenza dell'uomo; e siccome la conoscenza, in
senso lato, è il modo (e non un modo) dell'uomo di
rapportarsi con il mondo ne consegue che l'universo è un
universo di fenomeni più che di oggetti in sé. L'azione
motoria è un fenomeno se la si osserva compiuta da altri,
come evento che ci riguarda solo in terza persona; ma
questo non può essere l'unico punto di vista da cui la si
considera: è anche e soprattutto erlebnis (cfr.), ovvero
vissuto in prima persona.
INDICE

188


Slide 189

FILA
 Modo di disporre gli allievi uno dietro l'altro, tutti
con la fronte orientata nel solito modo. Il primo è
il capofila, l'ultimo il serrafila.

INDICE

189


Slide 190

FINALITÀ
 Scelte di basi irrinunciabili, idee di fondo verso le quali
è diretta l'azione complessiva di uno o più soggetti entro
una situazione interattiva o specificamente didattica. La
procedura per il conseguimento di una finalità prevede:
 - accertamento delle condizioni ambientali
 - accertamento delle condizioni d'esercizio (relative al
soggetto)
 - definizione della successione cronologica delle
sottodisposizioni e dei possibili percorsi alternativi.

INDICE

190


Slide 191

FISSATORI
 Sono fissatori quei muscoli che, con la loro contrazione
(isometrica per definizione) in una certa azione tengono
ferme alcune parti del corpo, evitando che siano coinvolte
nell'azione per ragioni meccaniche. Il ruolo di fissatori, che
ora questi, ora quei muscoli assumono, non depone affatto
a favore della frammentabilità dell'azione motoria, ma
semmai il contrario: riconferma, se mai ce n'era bisogno,
che il corpo nell'azione è sistemico; l'apparente esclusione
dall'azione di certe sue parti è solo dovuta ad un artificio
che è attivo e fa parte dell'azione almeno quanto la
componente cinematica e più vistosa.

INDICE

191


Slide 192

FLETTERE
 Azione con cui si avvicinano reciprocamente gli
estremi di un segmento o dell'intero corpo, a
condizione che la parte interessata (o l'intero
corpo) non si trovi in attitudine di appoggio. In
questo caso l'azione prenderebbe il nome di
piegamento. In ogni caso il passaggio
dall'atteggiamento lungo a quello breve si ottiene
per la chiusura degli angoli delle articolazioni
intermedie dello stesso segmento.

INDICE

192


Slide 193

FONDAMENTALI
 Sono così definite tutte le azioni specifiche di un
certo sport.

INDICE

193


Slide 194

FONO-MOTRICITÀ
 È la motricità della muscolatura della respirazione e delle corde vocali,
motricità che permette l'emissione del suono vocale. Riguarda
soprattutto la regolazione di intensità, tono e durata (entro i limiti
imposti dalle proprie caratteristiche). L'emissione vocale compare fin
dal momento della nascita, mentre la sua regolazione si apprende per
tutto il corso della vita. La fono-motricità può essere solo
artificiosamente separata dalla glotto-motricità (cfr.), anche se ciascuna
di queste due forme di motricità, o, se si vuole, funzioni motorie ha un
suo specifico, come si può evincere dalle loro definizioni. Vorremmo
che il rapporto non fosse ricondotto allo schema semplicistico secondo
cui con la fono-motricità si produce il suono grezzo e con la glottomotricità lo si articola, lo si "raffina". È uno schema stadiale,
sequenziale, che non rispecchia il rapporto di simultaneità e di codipendenza di queste due specifiche forme di motricità, sia a livello
fisiologico che semiotico, sia dal punto di vista neurologico che
estetico.
INDICE

194


Slide 195

FORMA
 Riprendendo la concezione aristotelica si può dire che la forma è uno dei due aspetti
di ogni oggetto o soggetto esistente. L'altro è la materia. Per Kant la forma è invece
"ciò per cui il molteplice del fenomeno può essere ordinato". Tale operazione o
criterio di ordinamento avverrebbe secondo le categorie di spazio e di tempo.
Quest'ultima concezione non è stata priva di conseguenze nella storia del pensiero
occidentale.
 L'accezione kantiana può, pur con qualche forzatura, essere ricondotta al concetto di
prototipo (cfr.), il cui contenuto ha caratteristiche spazio-temporali definibili e
definite e, nello stesso momento, ha funzione unificatrice (di attrattore, potremmo
dire) dei fenomeni che presentino una qualche correlazione significativa o rilevante
con esso. La forma dell'azione motoria deve tuttavia includere, oltre alla sua
rappresentazione mentale prototipica (cfr. prototipo), anche specificazioni sullo
schema motorio (cfr.) ovvero su modalità esecutive particolari.
 Per forma si intende anche l'insieme di condizioni favorevoli che riguardano gli
aspetti fisico, mentale, emotivo, etc., che determinano il massimo rendimento
nell'azione. In ambito sportivo il suo raggiungimento e il suo mantenimento
(tutt'altro che scontato) sono il fine dell'allenamento e si tende a far coincidere il
massimo della forma con gli impegni agonistici più importanti.
 Caratteristiche percepibili di una struttura semiotica.
INDICE

195


Slide 196

FORZA
 cfr. condizionali, capacità.

INDICE

196


Slide 197

FRONTALE (PIANO FRONTALE)
 In tecnica ginnastica è il piano verticale che divide
il corpo in due metà, una anteriore ed una
posteriore.

INDICE

197


Slide 198

FUNZIONALE
 Che adempie allo scopo per cui è stato costruito o
per cui si intende preposto. Relativo alla funzione
(cfr.).

INDICE

198


Slide 199

FUNZIONE
 Attività o insieme di attività svolte da un sistema
biologico (organo o organismo) o dall'uomo. Tale
o tali attività sono in relazione a un fine con cui
esse sono in rapporto in virtù dell'intenzionalità
(biologica o simbolica, rispettivamente) del
sistema stesso. Il sistema intenzionale può altresì
coinvolgere sistemi fisici e/o chimici nella propria
azione, assegnando o attribuendo ad essi una
funzione che intrinsecamente non avrebbero.

INDICE

199


Slide 200

FUNZIONE METAMOTORIA
 Organizzazione delle condotte motorie che
presentano l'originalità di produrre significati di
secondo grado, di tipo strumentale, affettivo o
referenziale (Parlebas P.).

INDICE

200


Slide 201

FUNZIONE PRASSICA
 Organizzazione delle condotte motorie nella messa
in opera finalizzata alla realizzazione di una
attività motoria, ovvero di una prestazione
(Parlebas P.).

INDICE

201


Slide 202

FUNZIONE SEMIOTICA
 Organizzazione di una capacità generale di
significazione che ha per ruolo la produzione
(codificazione) e la ricezione (decodificazione) dei
segni (Parlebas P.).

INDICE

202


Slide 203

FUNZIONI SEMIOTICHE
 Operazioni che permettono di realizzare delle trasformazioni nel sistema di
segni sia sul piano della espressione (gesti, parole, icone, ritmi ecc.), che in
relazione al piano del contenuto (concetti, condizioni, significati vari, ecc.):

Commutazione: mutazione e scambio fra membri di un paradigma sul
piano dell’espressione e corrispondente mutazione e scambio tra i membri
di un paradigma sul piano del contenuto,

Sostituzione: assenza di mutazione e scambio fra membri di un
paradigma sul piano dell’espressione e corrispondente assenza di mutazione
e scambio tra i membri di un paradigma sul piano del contenuto,

Permutazione: mutazione e spostamento fra le parti di una catena sul
piano dell’espressione e corrispondente mutazione e scambio tra le parti di
una catena sul piano del contenuto.

Manifestazione: implicazione derivata dall’uso linguistico di forme
semiotiche (elementi o catene) che trovano una relazione con lo schema
linguistico.

INDICE

203


Slide 204

FUNZIONE SEMIOTRICE
 Settore della funzione semiotica che ha per campo
di svolgimento l'azione motoria (Parlebas P.).

INDICE

204


Slide 205

GALLEGGIAMENTO
 Attitudine in cui il corpo, immerso (solitamente in acqua) interagisce con la
spinta di Archimede o spinta di galleggiamento; tale spinta è una forza che
agisce in direzione opposta a quella di gravità, contrastandola in modo
significativo, ovvero annullandola di fatto. L'attitudine di galleggiamento si
può ottenere con una parte del corpo emersa (la parte emersa non riceve la
spinta di galleggiamento) oppure con il corpo interamente immerso. In
entrambi i casi si deve avere un assetto idrostatico neutro o pressoché neutro,
affinché si possa parlare di attitudine di galleggiamento. La densità media dei
tessuti del corpo, quella dell'acqua (si ricorda che la densità dell'acqua varia
sensibilmente a seconda che si tratti di acqua molto salata, salata o dolce), la
quantità di aria nei polmoni, la pressione idrostatica che condiziona il volume
di quest'ultima, l'eventuale influenza di oggetti di vestiario sono tutti fattori
che contribuiscono a definire l'attitudine di galleggiamento.

INDICE

205


Slide 206

GENERE CINESICO
 Classi di significati non verbali (gestuali,
posturali, ecc.) che hanno:

analoga forma e analogo contenuto,

diversa forma e analogo contenuto,

analoga forma e diverso contenuto,

diversa forma e diverso contenuto,
 nei rispettivi contesti interattivi di una data
cultura.

INDICE

206


Slide 207

GERARCHIA
 Differenziazione e organizzazione dell'insieme dei
ruoli dei componenti di un sistema. La
differenziazione è tale che comporta asimmetrie
dei poteri di causazione tra i componenti, i cui
ruoli e le cui funzioni vengono ad integrarsi in
vista di una funzione o di uno scopo che coinvolge
il sistema in toto. La gerarchia non comporta
necessariamente la rigidità della struttura che
costituisce.

INDICE

207


Slide 208

GESTEMA
 Classe di atteggiamenti, mimica, gesti,
comportamenti compiuti nell'atto di trasmettere di
seguito ad una domanda, ad una indicazione, ad
una ingiunzione tattica o relazionale per semplice
sostituzione della parola (Parlebas P.).

INDICE

208


Slide 209

GESTO
 Azione motoria considerata dal punto di vista di
attribuzione di significato e quindi per il suo
valore e per la sua funzione semiotica, ovvero
comunicativa; Può non esserci convergenza tra il
significato assegnatogli dal soggetto emittente e
quello assegnatogli dal ricevente. Nel linguaggio
gestuale, a causa del basso livello di codificazione,
questa
evenienza
può
presentarsi
più
frequentemente che in altre forme di
comunicazione.

INDICE

209


Slide 210

GINNASTICA
 Insieme di pratiche motorie definite e formalizzate nei loro particolari
esecutivi. Tali pratiche motorie, codificate come esercizi, sono, di
solito, pensate e messe a punto con finalità addestrative, educative o di
condizionamento fisiologico. Il termine nasce nell'antica Grecia ed
etimologicamente derivava direttamente da "nudo" (data la pratica di
esercitarsi senza abbigliamento). Con la ginnastica si intendeva un
sistema di esercizi destinati al perfezionamento del corpo. Praticata dai
romani, trascurata nel medio evo, si riafferma con l'umanesimo e l'età
moderna e dal secolo scorso è obbligatoria nelle scuole; Il termine
ginnastica definisce anche alcuni sports (g. artistica e g. ritmicosportiva) che pongono la bellezza e la forma dell'azione come criterio
per valutare il risultato, quantificato in punteggi.

INDICE

210


Slide 211

GIOCO
 Nell'educazione fisica è un mezzo educativo per
eccellenza, in cui ogni soggetto deve poter
sperimentare le proprie capacità, abilità,
conoscenze, competenze, etc. in ragione di regole
introdotte e convenute situazionalmente.

INDICE

211


Slide 212

GIOCO SPORTIVO
 Situazione motoria di raffronto codificato, denominata
"gioco" o "sport" per le istanze sociali. In un gioco
sportivo è definitorio il sistema di regole che ne
determina la logica interna. Si distinguono due tipologie
fondamentali di gioco sportivo:
 - istituzionale, regolato da un'istanza ufficialmente
riconosciuta (federazione sportiva); lo stesso che sport;
 - tradizionale, che pur essendo consolidato da una lunga
tradizione di cultura e di pratica, non è codificato
all'interno di una federazione sportiva.

INDICE

212


Slide 213

GIRO
 Rotazione completa del corpo (360°) attorno ad un
asse, longitudinale, sagittale o trasversale. L'asse
di rotazione può attraversare il corpo o essere
esterno ad esso.

INDICE

213


Slide 214

GLOBALITÀ DELL'AZIONE MOTORIA


Carattere dell'azione motoria secondo il quale questa coinvolge la persona in tutti i suoi aspetti
(fisico, cognitivo, affettivo-emotivo e socio-relazionale), ma anche in relazione al solo aspetto fisico
non si può mai considerare un'azione motoria come pertinenza esclusiva di un certo segmento
corporeo o di un certo gruppo muscolare, con l'esclusione di altri. In particolare la muscolatura può
dirsi tutta coinvolta, pur con funzioni molto diversificate (muscoli agonisti, sinergici, antagonisti,
fissatori, correttori, parassiti, questi ultimi da tenere debitamente disattivati, e così via). Esistono, è
vero, prevalenze quantitativo-qualitative di questo o quel muscolo (o gruppo muscolare) in funzione
della specifica azione motoria che si sta compiendo, ma questo non deve mai far perdere di vista la
globalità dell'azione motoria stessa. Non bisogna assecondare le apparenze grossolane secondo le
quali viene rilevata (da un osservatore esterno o dallo stesso soggetto agente) l'azione come propria
ed esclusiva del segmento corporeo che compie un movimento macroscopico o che è coinvolto in
modo diretto al conseguimento dello scopo dell'azione stessa (per esempio l'arto superiore se lo si
protende per afferrare qualcosa con la rispettiva mano); non esiste solo la macro-motricità
dell'evidenza, scontata e ovvia: esiste anche, nella totalità o quasi dei casi, tutta una serie di azioni
parziali complementari, compensatorie, di aggiustamento, di ottimizzazione, il cui esito percepibile
può anche essere l'immobilità di una certa parte, ma questo non equivale certo al non coinvolgimento
di quest'ultima. Un semplice esempio: se solo solleviamo, dalla stazione eretta, un arto superiore, c'è,
istante per istante (in tempo reale o con un leggero anticipo), tutto un lavorìo di continuo
riaggiustamento dell'assetto dell'intero corpo, per mantenere l'equilibrio e per la massima economia
d'azione.

INDICE

214


Slide 215

GLOTTOCINESICA
 Disciplina che organizza le conoscenze relative
alla evoluzione storica della significatività di un
gesto o di un contenuto cinesico.

INDICE

215


Slide 216

GLOTTO-MOTRICITÀ








È la motricità dei muscoli labiali, linguali e, in genere, della parte antero-inferiore della testa.
Questi muscoli, con la loro azione opportunamente coordinata, permettono l'articolazione dei suoni
che costituiscono il messaggio vocale. Più esattamente permettono di:
- conferire la specificità timbrica a tutti i suoni vocalici, ben più numerosi delle cinque vocali
dell'alfabeto (ricordiamo che alcune caratteristiche timbriche caratterizzano la voce del soggetto,
altre i suoni vocalici; le prime si ritrovano, difficilmente eliminabili, in tutta la produzione vocale
del soggetto, le seconde, relativamente indipendenti dalle prime, possono essere prodotte in modo
convergente da ogni soggetto per pronuciare un certo suono vocalico);
- articolare i suoni consonantici;
- produrre suoni onomatopeici, non codificati come consonantici.
Oltre alla concordanza con l'atto respiratorio (direttamente, per la precisione, con quello
espiratorio, ma, indirettamente, anche con quello inspiratorio) opportunamente regolato (come
durata, modulazione dell'intensità dello sforzo, etc.), occorre che sia coordinazione con i
movimenti della mandibola e, soprattutto, delle corde vocali. È una motricità complessa, le cui
specificità sono legate anche a fattori ereditari (tonalità della voce, timbro, eventuali imperfezioni
dell'apparato fonatorio, etc.), ma soprattutto apprenditivi, come l'appartenenza ad un certa comunità
linguistica e dialettale. (cfr. fono-motricità)

INDICE

216


Slide 217

GRADO
 Suddivisione della progressione ginnastica. può
indicare anche il piolo di un attrezzo (es. della
spalliera). I gradi vengono numerati dal basso
verso l'alto (il 1° g. è quello più vicino al suolo).

INDICE

217


Slide 218

GRAFO-MOTRICITÀ


È la motricità connessa con la produzione di segni grafici, per definizione bi-dimensionali. La grafomotricità è tuttavia da considerarsi tri-dimensionale, per quanto riguarda la posizione e gli
spostamenti del soggetto rispetto alla superficie, l'impugnatura, l'appoggio , la graduazione della
pressione e il distacco dell'oggetto che lascia il segno rispetto alla superficie stessa, e così via. In
genere più sono di grande dimensione i segni che si tracciano, più sono coinvolti dinamicamente
segmenti più prossimali, a partire dall'estremità che impugna l'oggetto "scrivente"; in ordine: dita,
mano, polso, avambraccio, braccio, spalla, busto, l'intero corpo. Sebbene praticamente nella totalità
dei casi la g.m. competa agli arti superiori, soggetti portatori di handicap hanno ampiamente
dimostrato come certe competenze grafiche siano trasferibili agli arti inferiori o alla bocca (in
quest'ultimo caso sarebbe più opportuno parlare di testa). Il segno grafico viene appreso nella sua
configurazione caratteristica (e indipendentemente da caratteristiche come la dimensione o certi
particolari, se ritenuti ininfluenti), che lo renda riconoscibile ad un eventuale osservatore o che lo
renda comunque efficace e pertinente rispetto allo scopo che ha la sua tracciatura. Di volta in volta il
soggetto può, per eseguire tale segno, attivare muscoli anche completamente diversi da quelli che usa
di solito, a seconda della propria posizione rispetto alla superficie, rispetto alla dimensione del segno
o a certe eventuali variazioni di alcuni aspetti. Ciò che lo guida nella tracciatura sembra essere, più
che una memoria muscolare diretta, l'idea, la rappresentazione, generabile ed elastica, che il soggetto
stesso si è fatto del segno in questione. In ciò consiste aver appreso a tracciare quel segno.

INDICE

218


Slide 219

GUIDATORI
 Ruolo dei muscoli che, con il loro intervento,
indirizzano con precisione l'azione provocata da
altri muscoli; è un ruolo attivo che contribuisce ad
un'esecuzione pertinente ed efficace.

INDICE

219


Slide 220

HABITUS
 L'insieme di abitudini e attitudini socialmente acquisite,
tratte dalla cultura e, in genere, dalle dinamiche
interazionali e mediate dalla personalità del soggetto
(caratteristiche apprenditive, orientamenti attitudinali
personali, scelte, preferenze, etc.). L'h. è in un certo senso
il risultato della interazione del sociale-culturale con il
soggettivo,
interpersonale,
risultato
che
viene
continuamente rimesso in gioco nello stesso ambito
sociale. L'h. mostra la misura e i modi in cui il soggetto
partecipa al sociale.

INDICE

220


Slide 221

KP (KNOWLEDGE OF PERFORMANCE)
 Letteralmente: conoscenza della prestazione. È costituita
dall'insieme delle informazioni di ritorno relative
all'esecuzione motoria, quindi alla sua forma ed alle sue
modalità. Permette di sapere come si è eseguito l'azione e
di programmare eventuali modifiche, in corso di
esecuzione se si è in tempo o, altrimenti, per la successiva
esecuzione. La fonte di reafferenze può essere la
propriocezione (o cenestesi) oppure il resoconto verbale di
un
osservatore
esterno
oppure,
ancora,
una
documentazione filmica o di altro genere.

INDICE

221


Slide 222

KR (KNOWLEDGE OF RESULTS)
 Letteralmente: conoscenza dei risultati. È
costituita dall'insieme di informazioni relative
all'esito dell'azione, ed è relativamente
indipendente dalle modalità esecutive vere e
proprie. Può derivare dalla constatazione
personale o dal resoconto di un osservatore
esterno

INDICE

222


Slide 223

IDENTITÀ
 La maniera in cui in questi ultimi anni si è modificato il significato di identità dà risalto
al parallelismo esistente tra evoluzione della percezione di sé ed evoluzione della
percezione della realtà esterna. Nel linguaggio comune, dove tale termine fino a non
molto tempo fa manteneva le caratteristiche tradizionali di uguaglianza di se stessi e di
continuità, è entrato il significato psicosociale indicante un io fluido, multiforme e
problemico, definito dal ruolo sociale svolto dall'individuo, dal gruppo di riferimento cui
appartiene oppure dal controllo intenzionale dell'immagine. In ogni caso tale significato
psicosociale indebolisce, se non elimina del tutto, il collegamento tra identità e
continuità della personalità. Esclude anche la possibilità che l'identità venga definita
dalle azioni compiute da una persona e dalla testimonianza pubblica di queste azioni.
Nel suo nuovo significato il termine registra la progressiva scomparsa del vecchio senso
di una vita come storia di vita e come narrazione, cioè un modo di concepire l'identità
basato sulla fede in un mondo pubblico durevole, rassicurante nella sua solidità, che va
oltre la vita del singolo individuo e che supera in qualche modo il giudizio su di essa.
(Lasch C.) (cfr. individualità).

INDICE

223


Slide 224

IMITAZIONE
 Riproduzione di un oggetto, sistema o evento in maniera
integrale. L'imitazione può dirsi riuscita se, in relazione
allo scopo per cui è stata realizzata, può sostituire ciò che è
stato imitato senza differenze percepibili né conseguenze
rilevanti nei rapporti con l'ambiente. Un'azione ne imita
un'altra se con quest'ultima presenta un'equivalenza
funzionale (rispetto allo scopo che persegue, ai significati
che ha, ai bisogni che soddisfa...) e strutturale (esecutiva),
sebbene si possano tollerare piccoli margini di variabilità.

INDICE

224


Slide 225

IMMAGINE MENTALE DELL'AZIONE MOTORIA











In prima approssimazione è definibile come "idea del movimento" (Gentile, 1972), ovvero la rappresentazione mentale dell'azione
motoria. La capacità di trasporre la realtà (effettiva o immaginata) in simboli concettuali, con la quale la mente struttura le
rappresentazioni di oggetti, eventi, relazioni, etc. e fruisce di tali rappresentazioni, è una capacità molto versatile e può essere
applicata a contenuti molto eterogenei. L'azione motoria è tra questi contenuti e può costituire uno specifico referente della
rappresentazione mentale, intesa sia come struttura che come funzione. Dell'azione motoria, nella immagine mentale si ritrovano i
parametri spazio-temporali, le afferenze ad essa relative (che il soggetto agente verosimilmente proverebbe al momento della
esecuzione), gli effetti sull'ambiente con il quale si interagisce. Quando tale immagine viene ripercorsa a livello cosciente
(specialmente se con molta attenzione), lungo la sua dimensione temporale, offre al soggetto un vissuto molto simile all'esecuzione
vera e propria; non che ordinariamente si possa confondere l'immaginazione mentale con l'esecuzione, ma sicuramente si può così
verificare l'immagine stessa, interagire con essa, per modificarla o perfezionarla; condizionando cioè l'azione immaginata, al
momento in cui la si immagina, si può ottenere una modifica persistente dell'immagine stessa, in modo che al successivo utilizzo
essa si ripresenterà con le modifiche in questione. Affinché ciò avvenga è di solito necessario ripercorrere l'immagine mentale più
volte, reiterando regolarmente il tentativo di modifica; sostanzialmente si può immaginare l'azione secondo due punti di vista diversi,
che impegnano canali percettivi altrettanto diversi (Mahoney e Avener, 1977):
- esterno; il soggetto si vede dall'esterno come potrebbe vedere un'altra persona che sta effettuando quell'azione; è un vissuto che
potremmo definire in "terza persona";
- interno; il soggetto vive l'azione con tutto le afferenze soprattutto cinestesiche, ma anche tattili, labirintiche, visive, etc.; è il tipico
vissuto definibile in "prima persona";
- misto; i due precedenti sono alternati e integrati.
L'i.m.d.a.m. può essere altresì più o meno completa e dettagliata, più o meno precisa e fedele. Inoltre l'i.m.d.a.m. ha le seguenti
funzioni (Starosta, 1987):
- programmatoria, anticipatrice dell'esecuzione;
- allenante, in funzione dell'apprendimento motorio;
- di controllo, per correggere (eventualmente) l'esecuzione in corso, se questa è sufficientemente lenta.
Con il termine trial of feed-foward (allenamento della pro-azione) si intende il ripercorrere sistematicamente l'azione motoria a
livello mentale, l'esercizio dell'auto-rappresentazione mentale dell'azione, con fini e intenzioni apprenditive. È quindi qualcosa di più
ampio e generale della semplice ripetizione immaginativa dell'azione, anche considerando gli effetti che provoca sulla futura
esecuzione; Esistono però anche effetti (fisiologici) dell'atto di immaginazione, meglio noti come effetto Carpenter; si tratta di
attivazioni neuro-muscolari (rilevabili elettro-miograficamente) la cui configurazione (muscoli interessati, successione nel tempo,
sincronie, etc.) riproduce quella dell'esecuzione concreta, unica differenza l'intensità: in quest'ultimo caso produce movimento,
nell'altro no. (cfr. rappresentazione mentale)

INDICE

225


Slide 226

IMMERGENTE
 Nella tradizionale terminologia ginnastica designa
la posizione che si assume prima di iniziare un
esercizio; può essere mantenuta o abbandonata ed
eventualmente ripresa durante l'esecuzione stessa.

INDICE

226


Slide 227

IMPLEMENTARE
 Trasporre sul piano attuativo uno scopo, un principio o un criterio. È
un'operazione in cui sono (relativamente) ininfluenti le modalità ed i
particolari, mentre è essenziale che si raggiunga lo scopo o si soddisfino le
esigenze per le quali è stata messa in atto. Un'attuazione, che corrisponda o sia
pertinente a certi scopi, è funzionale a questi ultimi. Si tratta comunque di un
rapporto asimmetrico, ma non rigorosamente unilaterale. Le modalità
implementative finiscono sempre per avere una loro influenza sullo scopo
implementato, contribuendo a definirlo in un certo modo anziché in un altro,
etc. Le azioni motorie devono essere sempre valutate in relazione alla loro
funzione implementativa, che può sfuggire ad un'analisi superficiale, ma è
sempre necessariamente presente. Le azioni motorie implementano scopi,
intenzioni, volontà, valori, etc., trasponendo sul piano attuale,
comportamentale, questi fattori delle dinamiche intrapersonali.

INDICE

227


Slide 228

IMPUGNATURA
 Rapporto delle mani (una o entrambe) con un oggetto, rispetto al quale si
realizza un contatto saldo, capace di essere mantenuto anche in presenza di
forze che tendono a rimuoverlo. La ginnastica ne codifica alcuni tipi, in base
alla modalità della mano di rapportarsi con l'oggetto, nella fattispecie
l'attrezzo:
 - palmare; l'oggetto viene avvolto da tutta la superficie flessoria della mano;
da distinguersi dalla presa palmare, in cui, più genericamente, la mano può
appoggiarsi anche aperta;
 - digitale; l'oggetto viene avvolto dalla superficie flessoria delle dita;
 - ad anello; l'oggetto viene avvolto da pollice e indice che si toccano o si
riavvicinano con le estremità;
 - a penna; l'oggetto viene stretto tra indice e medio (uniti e distesi) da una
parte e pollice (che si oppone ad essi) dall'altra;
 - carpea; l'oggetto è tenuto premuto dalle dita flesse contro la parte ventrale
del carpo; il polso è tenuto flesso; si tratta di una tipica presa ginnastica, in
sospensione agli anelli.
INDICE

228


Slide 229

INCERTEZZA
 Proprietà di imprevedibilità legata a certe
caratteristiche di una situazione: ambiente fisico o
comportamento altrui (Parlebas P.).

INDICE

229


Slide 230

INCLINAZIONE
 Posizione o azione del busto che, in estensione
(ovvero in atteggiamento lungo), devia dalla
verticale. Per ragioni di anatomia funzionale una
vera e propria inclinazione può aversi solo in
avanti. Nelle altre direzioni interviene, di solito
necessariamente,
una
modificazione
dell'atteggiamento.

INDICE

230


Slide 231

INCROCIARE
 Azione di due arti omologhi che convergono fino
a sovrapporsi, con i rispettivi assi longitudinali che
si attraversano a vicenda, sebbene su due piani
leggermente sfalsati per ovvie ragioni di ingombro
reciproco.

INDICE

231


Slide 232

INDICE
 Elemento osservabile di una situazione o di un
comportamento motori, capace di rappresentare un
altro elemento assente o, più comunemente e più
propriamente, di testimoniare un avvenimento,
una proprietà o una implicazione non
immediatamente percepibile (Parlebas P.).

INDICE

232


Slide 233

INDIVIDUALITÀ
 Insieme di caratteristiche riferite a organismi e persone. In base a tali
caratteristiche l'organismo o la persona possono mantenere la propria
distinzione dall'ambiente, separando nettamente identità e alterità. Mentre
per l'organismo esiste una i. biologica, per la persona esiste una i.
biologico-mentale, più complessa e qualitativamente diversa.
L'individualità biologica è determinata dal patrimonio genetico o dalla
specificità proteica in base alla quale l'organismo distingue sé da altri
organismi e procede all'autooganizzazione, alla difesa immunitaria, etc.
L'individualità mentale si forma e si mantiene grazie alla coscienza, in base
alla quale il soggetto vive la propria esperienza percependo il sé l'altro-dasé come distinti, anche se in relazione. Tale percezione non è
indifferenziata e neutrale, ma centrata sul punto di vista del sé, rispetto al
quale, radialmente, si struttura le mappa e la metrica delle distanze di tutto
ciò che non appartiene al sé. L'autopercezione, inoltre, riguarda un sé
capace di autodeterminazione, cioè di decisioni, scelte, giudizi, adesione a
valori, nonché di attuazioni comportamentali di tutto ciò. Vista dall'esterno
l'i. è definita da tutto ciò che rende il soggetto (semplicemente biologico
oppure umano) unico e distinguibile dagli altri.
INDICE

233


Slide 234

INDIVIDUALIZZAZIONE
 Nel rapporto educativo è l'adeguamento
dell'azione dell'insegnante alle caratteristiche di
ciascun soggetto, tenendo quindi conto delle
differenze che caratterizzano gli alunni in
relazione alla personalità, alle attitudini,
all'intelligenza, alle reazioni affettive ed ai ritmi di
apprendimento.

INDICE

234


Slide 235

IN PRIMA
 Nella tradizionale terminologia ginnastica indica
una posizione come l'attenti, ma consiste nella
posizione finale di un esercizio.

INDICE

235


Slide 236

INTEGRAZIONE
 Processo o condizione per cui i componenti di un sistema
sono tra loro (ciascuno con tutti gli altri) in relazione tale
che il sistema stesso possa dirsi unitario. La modificazione
di uno dei componenti equivale, con le dovute
trasposizioni, alla modificazione dell'intero sistema. In
campo educativo l'integrazione può essere intesa come
azione dell'insegnante (diretta e indiretta) tesa a rendere
unitario il gruppo-classe sul piano delle attività, relazionale
e umano in generale.

INDICE

236


Slide 237

INTELLIGENZA MOTORIA
 Espressione generica che indica i rapporti tra le risorse intellettive e la programmazioneesecuzione di un'azione motoria. I rapporti tra questi due aspetti del vissuto umano sono
ovviamente numerosi e complessi. Molti AA. hanno tentato una classificazione o una
definizione più compiuta. Ci ritroviamo così di fronte a numerosi termini, ciascuno dei
quali tende a cogliere e sottolineare un aspetto particolare del problema; Riportiamo qui
di seguito alcuni di questi termini, scelti tra i più significativi.
 - Intelligenza motricizzata; espressione con cui si intende indicare il fatto che, per una
parte importante, l'intelligenza è sostenuta, nel suo sviluppo e nella sua evoluzione in
genere, dalle esperienze motorie, soprattutto in età infantile.
 - Intelligenza motricizzante; espressione con cui si intende indicare il fatto che
l'intelligenza, oltre ad essere sostenuta nel suo sviluppo dalla motricità, può a sua volta
essere all'origine dei principi organizzatori dell'azione motoria. Questa definizione è
complementare della precedente.
 - Intelligenza psicomotoria; capacità di elaborare e di rappresentarsi cognitivamente e di
decidere rispetto ad una situazione definibile o definita psicomotoriamente (cfr.
psicomotricità).
 - Intelligenza sociomotoria; capacità di elaborare e di rappresentarsi cognitivamente e di
decidere rispetto ad una situazione definibile o definita sociomotoriamente; in altre
parole quando nell'azione sono in gioco contemporaneamente più soggetti agenti in
interazione tra loro (cfr. sociomotricità).
INDICE

237


Slide 238

INTENZIONALITÀ EDUCATIVA


Nell'azione educativa e didattica indica la scelta di strategie e tattiche in funzione degli scopi prefissi. In tale concetto è implicato
quello di fiducia nell'efficacia dell'azione educativa e didattica e nella direzionabilità di tale azione. "È l'insegnante che promuove
e orienta i comportamenti degli allievi. È lui che possiede l'iniziativa nella situazione educativa, nell'ambito della scuola
tradizionale", (Postic M., 1983) Questa è un'autorità che deve essere usata nella maniera migliore. Deve essere trainante e al
servizio dell'alunno. "L'intenzionalità dell'educatore si esprimerà nel capire che cosa chiede l'altro, nel mettersi con lui in un
atteggiamento di autentica comprensione cioè di disponibilità a condividere attese, desideri, angosce, entusiasmi; da parte
dell'educando; l'intenzionalità si esprime nella disponibilità ad ascoltare ed accogliere ciò che l'altro mette in gioco di sé, sia sul
piano esistenziale, che intellettuale, che sociale", (Iori, 1988). Per questo un insegnante deve essere molto preparato sul piano
pedagogico, oltre che umano ed etico. "Ciò che serve didatticamente ad un insegnante, non è sapere alla pefezione qual'è la
scaletta delle risposte corrette, ma sapere come fare le domande giuste per aiutare nel livello di concettualizzazione e di
comunicazione dell'alunno", (Rossini 1988). Piuttosto che insegnare, egli deve permettere agli allievi di identificare i problemi da
soli, stimolare la loro attività affinché conducano l'indagine." (Postic M., 1983). Il lavoro svolto così acquista valore che non è
tanto quantificabile con un voto, ma classificabile come esperienza. il lavoro svolto diventerà gratificante e stimolante
conducendo l'allievo a porsi quelle domande che ogni giorno possono svelare uno spicchio di verità. "La relazione insegnanteallievo è influenzata dalla presenza attiva del gruppo di pari, come anche dalla qualità dell'intervento dell'insegnante. Aspettative
e valutazioni provengono sia dall'insegnante che dal gruppo dei pari; il comportamento di un certo allievo è determinato sia
dall'immagine che egli si fa dei suoi compagni che da quello dell'insegnante. Ogni allievo, attraverso i processi di interazione,
valuta l'importanza che gli altri attribuiscono in un determinato ruolo in una situazione particolare" (Postic M., 1983), così che la
qualità dell'insegnante assume un valore importantissimo per la classe. "Educatore e educando interagiscono quando la logica di
ciascuno, incontrandosi con l'altro, sa modificarsi fino al punto di poter costruire con l'altro un qualcosa di nuovo che non ci
sarebbe stato senza una transizione", (De Giacinto, In Iori, 1988). L'armonia e l'angoscia si trasmettono aumentando i ritardi e le
difficoltà. Soltanto quando si sentirà sereno, nella ricerca svolta in modo professionalmente serio otterrà i risultati voluti",. Per
ottenere un buon rapporto con la classe è importante conoscere i propri allievi. Per conoscere meglio gli alunni dovranno esistere
dei momenti di colloquio personale "perché permette di formarsi un'immagine ideale del soggetto, ne dà una conoscenza più viva
ed è quanto mai utile per cogliere gli elementi più consoni allo sviluppo multilaterale alla personalità dell'individuo", (Mercatali
1991). "Ogni allievo si colloca in rapporto all'insegnante è in rapporto ai suoi coetanei e in quell'ambito egli impara ad adattare i
suoi bisogni, le sue esigenze al comportamento degli altri", (Postic M., 1983)

INDICE

238


Slide 239

INTERAZIONE
 Scambio di influenze e di effetti senza che sia isolabile
l'azione di ciascuna delle due o più parti in causa. Le
dinamiche interattive coinvolgono gli interagenti in un
sistema unico che li comprende. Il flusso di effetti può
essere asimmetrico, ma senza che tuttavia si possa separare
(se non convenzionalmente) un'“andata” da un “ritorno”.
In campo pedagogico si considerano i fenomeni di
interazione nelle diadi: docente-discente, soggetto-società,
soggetto-ambiente, libertà-autorità, istruzione-educazione,
etc.

INDICE

239


Slide 240

INTERAZIONE MOTORIA
 Anche se ogni interazione è in qualche modo sempre mediata dal corpo, coinvolto più
o meno direttamente nell'interazione stessa, con l'espressione interazione motoria, che
potrebbe apparire solamente ridondante, si intende definire, sebbene con generalità e
approssimazione, un'insieme di forme o modalità interattive che riportiamo qui di
seguito:
 - Interazione di segnatura; comunicazione o controcomunicazione motoria (cfr.) che
permette di conseguire l'obiettivo in un gioco sportivo codificato e che è dotato di
uno statuto ludico valorizzato: modificazione del punteggio o cambiamento dello
statuto sociomotorio.
 - Interazione motoria diretta; interazione motoria essenziale (o comunicazione
prassica) esplicitata e sanzionabile per le regole, che definisce le caratteristiche
tecniche dei rapporti di cooperazione e/o d'opposizione tra i soggetti interagenti.
 - Interazione motoria essenziale; interazione motoria che partecipa in modo
costitutivo al compimento strumentale del lavoro motorio considerato, e che è
effettuata per gli interventi esplicitamente previsti a questo effetto secondo le regole
del gioco.
 - Interazione motoria inessenziale; interazione motoria che non possiede le
caratteristiche di un'interazione essenziale.

INDICE

240


Slide 241

INTERESSE
 Atteggiamento di valenza positiva verso
determinati oggetti, situazioni; attività, che si
sviluppa nell'interazione tra individuo e ambiente.
Implica una componente affettiva (attrazione), una
cognitiva (rappresentazione di sé e della realtà) ed
una comportamentale (azione).

INDICE

241


Slide 242

INTERFUNZIONALITÀ DELLA PERSONA


Se consideriamo la personalità composta da diverse sfere, si possono individuare relazioni reciproche che legano ciascuna a ciascun'altra, secondo un
modello di interazione circolare in cui esiste interfunzionalità sistemica. Schematicamente le dimensioni della persona possono essere ricondotte alle
quattro seguenti: 1) corporea, 2) intellettiva (logico-cognitiva), 3) affettivo-emotiva, 4) socio-relazionale. Se prendiamo in esame tutte le possibili
correlazioni uno-a-uno si ricavano sei combinazioni possibili: 1-2, 1-3, 1-4, 2-3, 2-4, 3-4. Ma se ciascuna la consideriamo leggibile nei due sensi (es.
1-2 e2-1) allora la loro somma sale a 12. Ciascuna di queste combinazioni può essere descritta, sia pur in modo estremamente sommario, secondo le
indicazioni che seguono:



1-2 il vissuto corporeo sia in termini di in-put che di out-put è fondamentale alla formazione di strutture e funzioni logico-cognitive (come Piaget e altri hanno
indicato)
2-1 il vivere in modo consapevole e competente la propria corporeità costituisce possibilità di controllo, guida, modifica in termini di:
. atteggiamenti, espressioni, gesti (comunicazione),
. organizzazione delle azioni dal punto di vista funzionale (prassi),
. gestione di abitudini igieniche, alimentari...
1-3 la corporeità individuale influenza i sentimenti inibendo o accentuando la loro intensità. cioè l'espressione fisica di un sentimento tende ad accentuarne l'intensità;
viceversa il dissimularlo aiuta ad attenuarlo. È un'influenza somato-psichica.;
3-1 lo stato affettivo tende a riflettersi nell'espressione mimica, negli atteggiamenti, nella gestualità e in tutto il comportamento; è un'influenza psicosomatica, cioé si
tratta di una somatizzazione delle emozioni;
1-4 gli aspetti del nostro corpo che sono tali per natura e tutti quei particolari che alcuni AA. chiamano "anatomia sociale" e quelli che più o meno consapevolmente
decidiamo influiscono sui rapporti che si stabiliscono con gli altri, aiutano od ostacolano l'introduzione in un ambiente.
4-1 la presenza più o meno diretta degli altri condiziona il nostro essere fisico:
2-3 conosc re i propri sentimenti, la dinamica delle emozioni permette già di per sé una forma di controllo, di guida, di influenza sulle proprie dinamiche emotive;
sapere, attraverso l'introspezione riflessiva e/o uno studio specifico sulla natura e le caratteristiche di ciò che "sentiamo", significa già "sentire" in modo diverso;
3-2 l'interesse per un argomento, la gratificazione procurataci da un certo (o da un certo altro) procedimento logico dal suo esito, il desiderio di conoscere sono certo
fattori di influenza dell'emotività sulla sfera logico-cognitiva;
2-4 la capacità di valutare, selezionare, elaborare, decidere, permette di regolare soggettivamente il proprio rapporto con gli altri. Nell'interazione con l'ambiente a cui,
in assoluto, non è possibile sottrarsi, il soggetto ha un margine significativo di libertà e di autonomia per poter gestire tale rapporto secondo le proprie esigenze e la
propria originalità;
4-2 la struttura e la strutturazione del nostro sapere, i procedimenti logici che utilizziamo ai fini elaborativi, i presupposti su cui più o meno consapevolmente ci
basiamo, sono frutto dell'interazione e dell'interscambio con gli altri. il mondo degli altri, direttamente o indirettamente (anche come contesto culturale) costituisce la
matrice formativa della sfera logico-cognitiva;
3-4 il nostro "sentire" guida, condiziona, modifica continuamente i nostri rapporti con gli altri;
4-3 la presenza più o meno diretta degli altri, il nostro rapporto con loro, inducono modificazioni più o meno profonde nel nostro "sentire" provocando, accentuando,
attenuando o modificando le nostre dinamiche emotive.


















INDICE

242


Slide 243

INTERPRETAZIONE
 È un'operazione che consiste nell'attribuzione di significato
all'oggetto dell'i. Nell'accezione più ampia si comprende nel
concetto di i. anche il penetrare un concetto o una materia di per sé
oscura o comunque problematica. Essendo in ogni caso una forma
di mediazione, è doveroso riconoscerle questa caratteristica e, se si
vuole, questo limite; spesso infatti interpretazione è sinonimo di
versione personale, rivelatrice delle concezioni e dei princìpi che si
pongono alla sua base.
 L'interpretazione si rivela nell'esposizione o nell'operatività. Tutte le
forme comunicative svolgono la loro funzione intersoggettiva
grazie al fatto che sono passibili di interpretazione, processo in cui
la variazione dovuta alla specificità del singolo soggetto
interpretante si sovrappone ad una base convenzionale
intersoggettiva.

INDICE

243


Slide 244

INVOLUZIONE
 Trasformazione di un sistema che regredisce verso
la sua condizione originale, antecedente ad un
cambiamento che ne aveva modificato in qualche
modo le caratteristiche. L'involuzione presuppone
la reversibilità delle trasformazioni.

INDICE

244


Slide 245

(IPER)CIFOSI
 Eccessiva accentuazione della cifosi dorsale, unica
curva rachidea mobile a concavità posteriore. Per
indicare questa accentuazione il termine viene
usato spesso senza il prefisso iper-.

INDICE

245


Slide 246

IPERESTENSIONE
 Estensione di un'articolazione o di un insieme di
articolazioni, portata all'estremo limite di
escursione fisiologica. In genere l'iperestensione
permette di superare (in senso estensorio,
ovviamente) l'allineamento tra i segmenti
congiunti dall'articolazione interessata.

INDICE

246


Slide 247

IPERLORDOSI
 Eccessiva accentuazione delle curve a concavità
posteriore (cervicale e lombare). Solitamente il
termine iperlordosi, senza altre specificazioni, si
riferisce alla curva lombare.

INDICE

247


Slide 248

LANCIO
 Azione finalizzata a scagliare lontano un qualsiasi
oggetto. È effettuato con uno o con entrambi gli
arti superiori, che effettuano l'azione in
atteggiamento (pressoché) lungo. Nel lancio l'arto
o gli arti vengono usati più o meno come una
catapulta.

INDICE

248


Slide 249

LATERALITÀ


Condizione personale di organizzazione delle proprie abilità percettive e motorie conseguente alla
differenziazione asimmetrica e gerarchica dei due emisferi cerebrali. Le influenze
dell'apprendimento, o dei condizionamenti ambientali in genere, possono indurre un processo di
lateralizzazione che non asseconda le tendenze auto-organizzative del soggetto, così che si possono
riscontrare disturbi in certe esecuzioni motorie. L'ottimizzazione dei processi percettivo-motori esige
infatti un'organizzazione differenziata, asimmetrica, con prevalenza di un emisfero cerebrale, e
quindi dell'emisoma controlaterale. La predominanza laterale tende ad affermarsi con il procedere e
l'affinarsi dell'esperienza personale. Un'opportuna azione educativa può favorire e rendere più sicura
questa tendenziale predominanza, badando bene però a non confonderla con il riconoscimento
codificato dei due lati come dx e sx. Tale riconoscimento sarà il corollario della predominanza
laterale ben consolidata. Si tratta di spinte di natura probabilmente genetica quelle che orientano
l'individuo al destrismo o al mancinismo. Inoltre non è affatto scontata l'omogeneità delle varie forme
di predominanza; essere destri di occhio non vuol dire esserlo anche di orecchio; oppure essere destri
di mano non significa esserlo anche di piede. Ancora: in azioni come lo stacco di un salto è difficile
definire semplicisticamente destro o sinistro un soggetto; sarà preferibile dire che l'arto di spinta è,
per esempio, il destro e quello di attacco il sinistro, dato che non è scontato quale delle due
componenti dell'azione sia gerarchicamente più importante. Infine: le abilità acquisite con un
emisoma sono trasferibili a quello controlaterale, sebbene la loro esecuzione risulterà, all'inizio, rozza
e poco efficace.

INDICE

249


Slide 250

LIBERTÀ
 Possibilità di autodeterminarsi, di non essere sottoposti a vincoli
deterministici di tipo fisico e biologico. La libertà è da intendersi
sempre relativamente ai limiti che le condizioni contestuali pongono;
Rispetto a limiti e pressioni l'uomo può tuttavia esercitare la sua
capacità e la sua possibilità di pensare e di agire per superare o
modificare i fattori che influiscono su di lui. Poter e saper valutare,
scegliere, orientarsi, progettare il proprio futuro sono le condizioni e, al
tempo stesso, il contenuto costitutivo della libertà. La libertà è anche
una condizione che comporta responsabilità talvolta drammatiche, nel
momento in cui non siamo esonerati dalle conseguenze delle scelte
liberamente compiute.

INDICE

250


Slide 251

LINEA DI BASE
 Nella tradizionale terminologia ginnastica è il
segmento di retta tracciato al suolo (o
immaginario) che serve agli allievi come
riferimento per disporsi allineati in riga all'inizio
dell'attività.

INDICE

251


Slide 252

LINGUAGGIO
 Complesso più o meno ampio di elementi semiotici tra loro
articolati in relazione a specifici contenuti che vengono così
mediati nella comunicazione interpersonale con la espressione
selettiva e solidale tra i diversi mezzi, stili, derivazioni idiomatiche,
intensità, tonalità, fisionomia, ecc. nel rispetto di convenzioni
linguistiche (semantiche, sintattiche, pragmatiche).
 Può dirsi linguaggio un "insieme" semiotico che presenta un
repertorio paradigmatico a cui attingere elementi che possono
essere strutturati sintatticamente ai fini comunicativi, ovvero ai fini
di porsi in interazione dinamica con un altro (o più di un altro)
soggetto che può condividere l’uso del medesimo linguaggio.
 Gli effetti di interazione costituiscono la dimensione pragmatica
del linguaggio stesso.

INDICE

252


Slide 253

LINGUAGGIO CINESICO
 Capacità specificamente umana di comunicare per
mezzo di un sistema di segni non verbali
caratterizzati da uno specifico contenuto
simbolico.

INDICE

253


Slide 254

LINGUAGGIO DEL CORPO (LDC)
 In senso stretto tutte le forme di espressione e
comunicazione sono l.d.c., in quanto si avvalgono del
corpo come supporto materiale sia per essere prodotte che
ricevute; Il "significante" è sempre un oggetto o evento (in
senso lato) materiale, che viene realizzato e percepito con
il corpo. Insomma non esiste un linguaggio che, in tal
senso, non sia definibile come "del corpo". Tale termine
viene usato di solito, però, nell'accezione di mimogestualità e, più in generale, di qualità che rendono tale la
comunicazione in presenza (cfr. comunicazione non
verbale e comunicazione in presenza).

INDICE

254


Slide 255

LINGUAGGIO MIMO-GESTUALE (LMG)
 È l'insieme di gesti, posture, azioni di regolazione
della distanza interpersonale (cfr.), delle
espressioni mimiche, dell'uso dello sguardo, del
contatto fisico, che costituiscono un potente mezzo
di comunicazione e che giungono a diventare
espressione artistica nella recitazione e nella
danza.

INDICE

255


Slide 256

LOCOGRAMMA
 Rappresentazione schematica della disposizione
spaziale dei partecipanti ad un interazione
(motoria), o, più specificatamente, ad una azione
di un gioco sportivo. Il locogramma deve
comprendere la posizione anche degli oggetti
coinvolti nell'interazione.

INDICE

256


Slide 257

LOCOMOZIONE
 Facoltà di gran parte degli esseri viventi di muoversi da un punto all'altro dello spazio,
sulla terraferma, sull'acqua, nell'aria, sfruttando risorse proprie o altre. Gli animali
superiori (uomo compreso) usano come risorsa propria, per ottenere la locomozione, la
forza della contrazione muscolare, trasmessa all'ambiente tramite quel complesso sistema
di leve e giunture che è il sitema osteo-articolare. Affinché l'azione (muscolarmente
eseguita) produca locomozione occorre che la forza muscolare possa interagire con
l'ambiente, grazie agli attriti (radenti, sui corpi solidi, del mezzo, nell'acqua, etc.), alle
reazioni vincolari e/o elastiche dei supporti, alla forza di portanza dell'acqua o dell'aria.
L'uomo non possiede l'efficienza degli animali nelle vari forme e modalità locomotorie;
egli può camminare, procedere a quattro appoggi, correre, saltare, balzare, rotolare,
strisciare, nuotare, fare acrobazie e altro ancora, ma in ciascuno di questi modi di
procedere troverà sicuramente almeno una specie animale in grado di superarlo in larga
misura; Inoltre l'uomo, nella fase iniziale della vita, è, tra i viventi, quello che ha il
tirocinio più lungo per apprendere efficaci modalità locomotorie; ciò è dovuto ai tempi
richiesti dalla maturazione-sviluppo sia dell'apparato osteo-mio-articolare che del sistema
nervoso. La garanzia di cure parentali idonee e prolungate permette che la lunghezza di
tali tempi non si trasformi in un insuccesso adattivo; il vantaggio dei tempi "lunghi",
d'altra parte, è notevole: dà modo e tempo di raggiungere livelli di organizzazione
altrimenti non permessi.

INDICE

257


Slide 258

LOGICA INTERNA DELL'AZIONE MOTORIA
 Sistema di tratti che caratterizzano una situazione
motoria e delle conseguenze che si incontrano
nello svolgimento della stessa. Si tratta insomma
dell'insieme dei tratti distintivi di una certa azione
contestualizzata e attuata, in ordine alla dinamica
esecutiva, al rapporto tra esecuzione da una parte e
significato, conseguenze, implicazioni inter-attive
e intra-attive dall'altra.

INDICE

258


Slide 259

LONGITUDINALE
 In tecnica ginnastica è l'asse che attraversa il corpo
nel senso della sua lunghezza; il suo decorso è
quindi verticale e passa dal vertice e dai talloni.
Talvolta si considera, analogamente, l'asse
longitudinale di un arto o di un dito.

INDICE

259


Slide 260

LUDICO
 Che riguarda il gioco, o più specificatamente il gioco sportivo. Numerosi sono i
termini in relazione etimologica e semantica con tale aggettivo; ecco i principali.
 - Ludema: comportamento motorio che, nel corso di un gioco sportivo, funziona
come un segno.
 - Ludicità: natura e caratteristica delle pratiche di gioco viste particolarmente sotto
l'angolo delle iniziative e delle decisioni prese dai giocatori.
 - Ludizzare: rendere ludico.
 - Ludizzazione; azione del rendere ludico; processo che favorisce l'apparizione di
caratteri del piacere spontaneo e della motivazione gioiosa, liberata dalle finalità
utilitarie, abitualmente associata al gioco.
 - Ludogramma: rappresentazione grafica della sequenza dei sotto-ruoli socio-motori
(ed eventualmente dei ruoli socio-motori), nell'ordine in cui vengono assunti da un
giocatore nel corso dello svolgimento di un gioco sportivo.
 - Ludo-sistema: insieme organizzato di elementi umani e materiali (giocatori,
regole, ambiente, spazio...) che condizionano sul campo la messa in opera dello
svolgimento di un gioco sportivo.

INDICE

260


Slide 261

MARCATURA
 Totale variabile dei punti attribuiti a un giocatore o
a una squadra in funzione delle sue interazioni di
marcatura riuscita nel corso del gioco (Parlebas
P.).

INDICE

261


Slide 262

MARCIA
 In tecnica ginnastica è una successione alternata di
passi, che differisce dalla deambulazione per
l'inserimento di ordinativi (come: "passo",
"cadenza", "allineamento"...) in buona misura
legati ad un'esecuzione collettiva.

INDICE

262


Slide 263

MATRICE DELLE INTERAZIONI MOTORIE
 Tabulato incrociato che prende in considerazione le
interazioni motorie pertinenti osservate tra i soggetti
(ovvero tra i loro ruoli) che interagiscono in una certa
situazione. Tale tabulato ha la funzione di rendere evidenti
le possibili correlazioni tra i soggetti o tra i ruoli suddetti.

INDICE

263


Slide 264

MATRICE SEMIOTICA
 Impianto formale della struttura espressiva, significante in sé e comune
a più elementi semiotici derivabili sul piano del contenuto, da cui
dipartono le molteplici correlazioni tra significati e significanti sul
piano dell’espressione (ad es. bambino maschio, di alcuni anni d’età,
nato da un padre ed una madre, ecc.). Ma la stessa parola (gesto, icona,
ecc.) non potrà avere la stessa significazione in contesti interattivi
diversi, e tale variazione sarà osservabile anche nella forma espressiva.
Anche per un semplice fonema è dimostrato essere impossibile la
perfetta riproducibilità dello stesso sul piano dell’espressione con
identiche caratteristiche acustiche.

INDICE

264


Slide 265

MATRICE SIMBOLICA
 Impianto formale della struttura contenutistica, significante
in se e comune a più elementi semiotici derivati sul piano
dell’espressione, da cui dipartono le molteplici relazioni tra
significanti e relativi significati sul piano del contenuto (ad
es. PONT- e pont-eggio, pont-ile, pont-icello, pontificato, pont-ificante, pont-ificale, pont-efice, ecc.:
implicante il concetto di collegare qualcosa a/o qualcuno).
È sinonimo di paradigma sul piano del contenuto.

INDICE

265


Slide 266

MEMORIA
 È il persistere di una condizione raggiunta con l'esperienza esterioreinteriore, ovvero con l'apprendimento. Si distinguono diversi tipi di
memoria. Le denominazioni che ricorre più spesso sono le seguenti:
memoria a breve termine, di carattere funzionale, che permette di
ritenere provvisoriamente (alcuni secondi) certe informazioni e che è
destinata ad estinguersi se non intervengono eventi ulteriori che
stabilizzino il ricordo. Abbiamo poi la memoria a lungo termine
implica modificazioni strutturali del S.N. ed è quella che costituisce
l'apprendimento. La memoria di lavoro è l'insieme di informazioni che
la nostra mente e il nostro cervello riescono a rievocare e a tenere
contemporaneamente presenti entro il campo della coscienza. La
memoria di lavoro è una risorsa scarsa: le sue potenzialità di contenuto
sono limitate.

INDICE

266


Slide 267

METACOMUNICAZIONE MOTORIA
 Significazione seconda di tipo tattico, affettivo o
referenziale, portata da una comunicazione prassica dove il
senso si riferisce all'esecuzione immediata e puntuale
dell'atto in corso. La m.m. è una comunicazione motoria
che riguarda il significato ed il senso del comportamento
(c'è cioé autoreferenzialità del comportamento stesso) ove
questo viene investito di una serie, organizzata ed
articolata gerarchicamente, di inferenze socio-culturali
(metafisiche, etiche, morali, concettuali, emozionali,
linguistiche, etc.) che ne rendono unica ed irripetibile la
personale significazione entro il contesto.

INDICE

267


Slide 268

METAMOTRICITÀ
 Complesso delle azioni motorie tendenti ad
esprimere
contenuti
relativi
alla
metacomunicazione motoria (cfr.) entro una
specifica interazione. La m. può considerarsi
l'insieme di caratteristiche ed il campo delle
situazioni motorie dove certi atti sono portatori di
una significazione seconda che supera il senso
immediato del compimento del lavoro motorio in
corso.

INDICE

268


Slide 269

METASEMIOLOGIA
 Il suo ambito è la terminologia speciale ed i segni
indefinibili nella semiologia (vedi semiologia). In essa il
piano di espressione è costituito da una semiologia che
entra in relazione con un piano di contenuto costituito a
sua volta da una semiologia:
 E r (E r ErC) r
E r (E r ErC) oppure
 E r (ErC r C) r (ErC r C) r C, oppure

INDICE

269


Slide 270

MIOTASSIA
 Sensibilità muscolare. Permette di avvertire la
lunghezza dei muscoli, l'entità e la velocità di
variazione di tali lunghezze. Fa parte della
cenestesi (cfr.). I recettori della m. sono i fusi
neuro-muscolari.

INDICE

270


Slide 271

MIOTATTICO (RIFLESSO MIOTATTICO)


È un meccanismo riflesso che si basa sulla miotassia e comprende anche la risposta contrattile del
muscolo di cui si è percepito lo stiramento. Lo stiramento di un muscolo scheletrico qualsiasi è un
problema esclusivamente di quantità: ogni muscolo, qualunque sia la distanza tra origine e
inserzione, è sempre "stirato"; la prova è nel fatto che in caso di distacco o lacerazione traumatica di
un tendine il muscolo stesso si ritrae assumendo una lunghezza di molto inferiore a quella fisiologica
minima, che si ottiene avvicinando più possibile origine e inserzione. I fusi n.m. non sono quindi mai
completamente quiescenti: all'arco riflesso spinale si attribuisce di solito sia l'aumento di tono
(graduale e proporzionato allo "stiramento") che la contrazione vera e propria. In realtà tutti questi
eventi sono regolati dall'attività nervosa centrale che influisce sull'arco riflesso, che non viene
annullato, ma non è mai completamente autonomo. L'influenza dei centri superiori si esplica con due
meccanismi fondamentali: regolazione dell'attività del moto-neurone gamma (che innerva le fibre
intrafusali; queste contraendosi stimolano i recettori, le fibre anulo-spirali, al pari di un allungamento
del muscolo in cui il fuso è inserito) e regolazione dell'attività del motoneurone alfa, o via finale
comune, che innerva il muscolo interessato. Il riflesso miotattico è detto talvolta antigravitario per
indicare il fatto che la forza di gravità provoca sempre una tendenziale caduta del corpo, la chiusura
di certi angoli articolari, l'allungamento dei muscoli (solitamente estensori) responsabili di opporsi
alla gravità stessa. Altra denominazione è riflesso da stiramento, per indicare che è lo stiramento del
muscolo, indipendentemente dalla causa, che innesca il riflesso. Tuttavia si è visto che non si tratta di
un vero e proprio riflesso, ma di un complesso sistema di regolazione della tensione-lunghezza del
muscolo, sistema basato su una circuitazione spinale, ma indissolubilmente integrata (funzionalmente
e anatomicamente) con i centri superiori.

INDICE

271


Slide 272

MISURA
 In generale è l'espressione numerica di una
quantità. Anche l'azione motoria può essere
misurata. Nella ginnastica la misura è ciascuno dei
periodi, di ugual numero di tempi, in cui viene
suddiviso un esercizio.

INDICE

272


Slide 273

MISURAZIONE (TECNICHE DI MISURAZIONE)
 Nell'ambito degli strumenti utilizzabili per l'osservazione sistematica della
situazione di classe, è metodologicamente possibile ritrovare tre tipi di
t.d.m.:
 - i sistemi di categorie che comportano la registrazione di comportamenti
avvenuti in una certa unità di tempo e avendo predeterminato delle categorie
sulla cui base vengono successivamente esaminati i dati registrati;
 - i sistemi di segni che consistono in elenchi di comportamento o di indici
critici che possono o meno capitare durante l'insegnamento in classe;
 - le scale di valutazione in cui, partendo dall'osservazione del
comportamento, si attua una stima del grado in cui una persona ha o meno
una certa caratteristica (atteggiamenti vari dell'insegnante o dell'alunno),
(Groppo M., 1976; Groppo M., Liverta Sempio O., Sacchi A., Strigelli M.,
1979).

INDICE

273


Slide 274

MOBILIZZAZIONE
 Insieme di tecniche e di attività il cui obiettivo è quello di aumentare
l'escursione articolare e di ottenere così maggior libertà motoria. Si
cerca di agire sull'estensibilità e sull'elasticità muscolari capsulolegamentosi. La mobilizzazione non deve, per essere definita tale a
pieno titolo, compromettere la stabilità delle articolazioni, con il
rischio che si instaurino traumatismi secondari alla lassità. In generale
il lavoro di m. si rivolge all'estensione del rachide dorsale
(diminuzione, annullamento o addirittura inversione della cifosi), alla
flessione della spalla (raggiungimento e superamento dell'allineamento
dell'arto superiore, portato in alto, con il busto) alla flesso-estensione
ed all'abduzione dell'anca.

INDICE

274


Slide 275

MOLLEGGIO
 In tecnica ginnastica si definisce m. una forma di
movimento che sfrutta la reazione elastica di un
movimento precedente, portato al limite di
escursione. Con il molleggio si ripete la parte
conclusiva del movimento in oggetto,
raggiungendo per la seconda volta il limite di
escursione. Entrambe le volte sarà la reazione
elastica dei vincoli capsulo-legamentosi e
muscolari, oltre alla risposta miotattica del
muscolo stesso, a produrre l'inversione del
movimento.
INDICE

275


Slide 276

MOTIVAZIONE
 Ciò che dà al comportamento direzione, intensità e
intenzionalità. La
motivazione avvia il
comportamento determinandone la consistenza nel
tempo verso il raggiungimento di mete specifiche.
La motivazione conferisce insomma al
comportamento energia e direzione Influiscono
sulla motivazione sia eventi esterni che interni.

INDICE

276


Slide 277

MOTRICITÀ
 Campo e natura delle condotte motorie (Parlebas
P.).

INDICE

277


Slide 278

MOTRICITÀ INTELLIGENTE
 Concezione della funzione motoria umana come
espressione di intelligenza (cfr. intelligenza
motoria).

INDICE

278


Slide 279

MOVIMENTO
 Aspetto esecutivo, fisico, dell'azione. Nell'universo
fisico equivale allo spostamento rispetto al sistema di
riferimento. Dell'azione umana individua una
componente mai isolabile del tutto rispetto a quella
innanzitutto biologica e poi della motivazione,
dell'intenzione, della semiosi e dello scopo.
 Complesso di variazioni posturali del corpo nello
spazio-tempo determinate dalla modificazione dei
rapporti articolari tra segmenti corporei per effetto delle
sequenze di contrazione e decontrazione della
muscolatura presente nei vari distretti interessati.
 È l'elemento materiale, fisico esecutivo dell'azione.
INDICE

279


Slide 280

MULTILATERALITÀ
 Criterio metodologico secondo il quale l'intervento
dell'educatore deve tendere ad una varietà di
finalizzazioni operative e comunicative senza
prescrizione delle relative modalità d'azione che
indirizzerebbero in un modo unilaterale l'attività.

INDICE

280


Slide 281

NUOTO
 Insieme di azioni efficaci nell'interazione con l'acqua. Qualunque azione, per
mezzo della quale ci si possa spostare nell'acqua o con cui si possa variare
l'assetto idrostatico, può esser definita, in senso lato, natatoria. Secondo questa
definizione anche la variazione di contenuto di aria nei polmoni (variazione
con cui si può ottenere una variazione dell'assetto idrostatico (cui si
accennava) potrebbe essere definita un'azione natatoria, ma, più propriamente,
possiamo definire tali le azioni, eseguite con gli arti e con tutto il corpo, tese
ad ottenere l'effetto" del remo" (che sfrutta la resistenza opposta dall'acqua alla
penetrazione) e l'effetto di portanza (per il quale un corpo che penetra in un
fluido può generare una forza trasversale alla direzione del movimento stesso).
come si può ben capire tutte queste azioni hanno un carattere dinamico, mentre
la variazione di quantità di aria polmonare cambia semplicemente la
condizione idrostatica.

INDICE

281


Slide 282

OBIETTIVO








L'obiettivo è un traguardo che ci si propone di raggiungere; esso è conseguibile (le finalità si perseguono).
L'obiettivo si differenzia dalla finalità per la sua posizione più intermedia nell'iter educativo: la differenza
è quindi contestuale e non sostanziale. La successione degli o., così come si cerca di conseguirli lungo
l'asse del tempo, non coincide necessariamente con il loro ordine logico, con la loro sistemazione spaziale
nella teoria pedagogica. La successione cronologica di conseguimento avviene con una serie di passaggi
che evidenziano tre modalità complessive di realizzazione:
- filiazione: consistente in una sequenzialità che quasi spontaneamente si auto-genera;
- ristrutturazione che prevede ad ogni passaggio risistemazioni che comportano forti novità e sostanziali
differenze tra il prima e il dopo;
- ampliamento della classe di esemplificazioni, in cui le capacità di conoscere, fare, essere qualcosa,
diviene capacità di conoscere, fare, essere sempre più cose, fino a diventare capacità di conoscere, fare
essere in sé, in astratto.
L'obiettivo è in sostanza una meta che polarizza i propositi o la condotta di uno o più individui nell'ambito
di attività. Nel linguaggio metodologico didattico il termine o. indica uno scopo determinato, realizzabile a
breve e medio termine, programmato organicamente in vista del raggiungimento delle finalità educative
previste. L'individualizzazione dei singoli o., la loro operazionalizzazione, la determinazione dei loro
tempi di esecuzione e dei criteri di verifica sono momenti essenziali dell'attività didattica che deve essere
accuratamente programmata a livello individuale, del consiglio di classe e, per gli aspetti possibili, del
collegio dei docenti. Una corretta programmazione per o. consente la riduzione di dispersione di energie e
favorisce un insegnamento capace di elaborare strategie funzionali ad un apprendimento a incremento
verificabile, che motiva alla prosecuzione attiva del lavoro sia docenti che discenti.

INDICE

282


Slide 283

OBIETTIVO EDUCATIVO
 È lo scopo che si vuole raggiungere mediante una
esperienza di apprendimento, ciò che l'alunno
deve sapere o saper fare al termine di un
intervento formativo.
 Sono
in
questione
conoscenze,
abilità,
modificazioni di comportamento espresse come
qualità osservabili e misurabili. Queste vengono
valutate per stabilire se l'obiettivo è stato
raggiunto o no (De Bartolomeis F.).

INDICE

283


Slide 284

OGGETTIVITÀ
 Proprietà di un atteggiamento interattivo centrato
sulla codificazione dell'esperienza comune nella
interpretazione degli eventi.
 L'azione motoria presenta un aspetto di o. in
ordine
al
significato
convenzionalmente
attribuitole o al riconoscimento del suo carattere
prestativo, ovvero produttore di un effetto
materiale sull'ambiente, misurabile, appunto,
oggettivamente.

INDICE

284


Slide 285

OMOLOGO
 Lo stesso che omolaterale, cioè appartenente allo
stesso emisoma. Dicesi di ciascuno dei due arti
dello stesso lato.

INDICE

285


Slide 286

OPERAZIONE
 Azione che si prefigge di intervenire su una realtà
concreta o simbolica al fine di provocare un
mutamento o un processo che porti la realtà stessa
da una condizione (detta di partenza) a un’altra
(detta di arrivo) separata e distinta dalla prima.

INDICE

286


Slide 287

OPERAZIONI
 Sequenze finalizzate di azioni le cui valenze
motorie e/o simboliche che trovano applicazione
in situazioni e contesti generali o specifici.

INDICE

287


Slide 288

ORDINATIVI
 Nella terminologia tecnica tradizionale sono
definiti o. le disposizioni date dall'insegnante agli
allievi per gestire in modo preciso la loro
disposizione nello spazio di lavoro , i loro
spostamenti e le loro attività. Gli ordinativi si
basano su criteri di ordine formale, che tendono a
ridurre al minimo l'imprevedibilità o la creatività.

INDICE

288


Slide 289

ORIENTAMENTO
 Dal punto di vista pedagogico l'orientamento è un'azione educativa che
consiste nell'utilizzo di tutto un insieme di conoscenze e di interventi mediante
i quali l'educatore aiuta l'alunno ad operare scelte motivate.
 Dal punto di vista cognitivo e operativo orientamento significa la capacità di
strutturare continuamente ed in tempo reale la rappresentazione dello spazio in
cui ci si trova (o in cui si immagina di trovarsi), comprensiva della propria
posizione orientata, nonché delle variazioni di questo quadro; L'orientamento
permette di organizzare gli spostamenti nello spazio-ambiente mantenendo la
cognizione della posizione dei riferimenti rispetto a sé e di sé rispetto ai
riferimenti. La rappresentazione dello spazio (orientato e in cui è possibile
orientarsi) è la rappresentazione dell'insieme strutturato dei riferimenti che di
fatto lo costituiscono come estensione ed entità reale, popolata di entità
altrettanto reali, differenziate, identificabili.

INDICE

289


Slide 290

ORTOMOTRICITÀ
 Motricità normativa. Campo e caratteristiche di
una motricità considerata "giusta" (Parlebas P.).

INDICE

290


Slide 291

OSCILLAZIONE
 Azione o movimento pendolare di tutto il corpo (sospeso)
o di un arto la cui estremità si trova libera da vincoli.
L'oscillazione può essere prodotta e controllare
integralmente per mezzo dell'attività muscolare, oppure
può essere avviata sollevando (grazie alla forza muscolare)
un arto per poi lasciare che la gravità faccia il resto
secondo le leggi del pendolo. L'azione muscolare può
avere il ruolo di fornire opportuni piccoli rinforzi per
evitare che il movimento pendolare si smorzi naturalmente.
Nella deambulazione e nella corsa l'oscillazione degli arti
superiori avviene automaticamente per compensare
l'azione della parte inferiore del corpo.

INDICE

291


Slide 292

PALESTRA
 Ambiente generalmente coperto dove hanno luogo
attività di educazione fisica o sportive. Le
caratteristiche di tale ambiente, compreso il suo
allestimento, devono ovviamente essere idonei
allo scopo cui è destinata. Nell'antica Grecia la p.
era semplicemente un piazzale ricoperto di sabbia,
annesso ad un ginnasio. Nell'età di Pericle fu
fornita di bagni, spogliatoio, deposito di attrezzi,
sala di riposo e divenne la parte principale del
ginnasio stesso.

INDICE

292


Slide 293

PARAMETRI
 Sono gli elementi dello schema motorio che,
variando, specificano l'azione, rendendola
pertinente alla situazione, idonea a perseguire
l'obiettivo che il soggetto si era prefisso. Sono
parametri dell'esecuzione motoria, per esempio, la
velocità o l'ampiezza del gesto.

INDICE

293


Slide 294

PARTECIPAZIONE
 Contributo attivo di un soggetto ad una situazione
interattiva. L'inserimento in tale situazione. Il far
parte di un contesto relazionale. La p. degli allievi
è la condizione affinché l'attività didattica abbia
successo.

INDICE

294


Slide 295

PASSO
 Nel cammino o nella corsa il p. è la distanza che intercorre tra due appoggi podalici
consecutivi (dx-sx o sx-dx). Talvolta con passo si definisce l'atto stesso del camminare.
Il passo definisce altresì la distanza tra le prese o le impugnature. Il passo interpalmare è
quello tra le due mani, il passo interplantare è quello tra i due piedi. Il passo misto
invece misura la distanza tra gli appoggi (o prese, o impugnature) delle mani e quelli dei
piedi. Ecco la classificazione dell'ampiezza dei primi due tipi di passo.
 INTERPALMARE
INTERPLANTARE
 Normale (=ampiezza delle spalle)
Normale (=2 piedi)
 Largo (compreso tra 1 e 2 volte l'ampiezza
 delle spalle)
Lungo (tra 2 e 3 piedi)
 Larghissimo (oltre 2 volte la larghezza delle spalle) Lunghissimo (oltre i 3 piedi)
 Stretto (minore della larghezza delle spalle)
Corto (minore di 2 piedi)
 Unito (mani a contatto reciproco)
Unito (piedi a contatto reciproco)
 Incrociato (sovrapposizione degli arti e scambio
 della posizione delle mani) Incrociato (sovrapposizione degli arti e scambio
 della posizione dei piedi)

INDICE

295


Slide 296

PATTERNS CINESICI
 Sequenze di movimento essenziali alla
significatività di una espressione comunicativa
non verbale.

INDICE

296


Slide 297

PERCEZIONE
 Processo di ricerca, selezione, raccolta, elaborazione ed utilizzazione di informazioni
provenienti dall'interno e dall'esterno. La percezione è causata contemporaneamente da
eventi centrali (neurologici e mentali) e periferici (eventi-stimolo agenti sui recettori). Un
significato più profondo è quello secondo cui la percezione è un'attività conoscitiva di un
reale concretamente presente ed esperibile; in tale attività il soggetto percepiente distingue
sé dall'oggetto della percezione, che è pertanto definibile come un'azione transitiva.
 PERSONA. Con tale termine si indica l'essere umano quale entità unica ed irripetibile,
dotata di originalità biologica e culturale, il vivente che oltre a reagire agli stimoli
ambientali, è essenzialmente capace di agire progettando concatenate sequenze di atti e di
realizzarle nel tempo dandosi continue autoistruzioni. La definizione può essere la
seguente: la persona è una realtà plurisistemica bio-psico-operante consapevole, integrata,
irripetibile e aperta, capace di:
 - elaborare e utilizzare numerosi codici linguistici,
 - conoscere e modificare la realtà esterna e se stessa
 - progettare e costruire, con i suoi simili, un mondo umano sempre più soddisfacente per
tutti.
 In campo educativo la definizione va ulteriormente approfondita sino a specificare, in
maniera più analitica possibile, la struttura della persona. E ciò perché l'educazione si
dirige e investe sempre l'intera persona dal suo particolare punto di vista. (Fabi A.)
INDICE

297


Slide 298

PERSONALITÀ


Struttura dinamica comprendente sia le reazioni proprie di un individuo, sia le caratteristiche permanenti
(intelligenza, carattere...). Complesso di caratteristiche (organiche, motorie, affettive, intellettuali, sociali,
operative) che sono tipiche e irripetibili di ciascuna persona. In campo educativo indica un costrutto
teorico, elaborato dalla pedagogia (differenziale) e utilizzato in educazione, che focalizza e sottolinea le
tipiche caratteristiche bio-psico-operative individuali e uniche di ciascuna persona. L'unicità non riguarda
soltanto i fatti singoli, ma anche le modalità specifiche dell'attivazione di un gruppo di tratti o di tutta
quanta la persona; in ogni caso la personalità realizza una reattività tipica, unitaria e sempre originale,
quindi personale. Realizzare il pieno sviluppo della personalità significa:
 - dirigersi e lavorare non su tutti i predicati della p., ma soltanto sul predicato sviluppo (proprio della
pedagogia e dell'educazione);
 - l'uomo non è un dato, ma una realtà aperta che si forma e si sviluppa con caratteristiche originali e
uniche. Più esplicitamente, sulla base di una delle "grandi idee" dell'umanità (l'evoluzione) si pone come
oggetto o obiettivo generale dell'educazione il "pieno sviluppo della p." perché si vuole che ciascuno
diventi se stesso, si autocostruisca una propria identità.
 Pieno sviluppo, in particolare, significa sviluppo integrale e totale, autorealizzazione compiuta, ovvero
sviluppo di tutte le dimensioni, le aree e le funzioni della personalità nella loro interrelazione funzionale e
in tutte le loro potenzialità. Tutto ciò caratterizza l'educazione come autentico processo di umanizzazione.
Tale obiettivo generale dell'educazione è:
 . un valore incondizionato, perseguibile per sé;
 . condiziona l'intero processo educativo perché da esso traggono origine tutti gli ob. educativi e didattici;
 . riguarda tutti gli uomini in quanto tali;
 . punta decisamente sulla loro compiuta normalizzazione. (Fabi A.)
298
INDICE


Slide 299

PIANI
 Nella tecnica ginnastica i piani sono tre,
perpendicolari (ciascuno rispetto agli altri due) e
tagliano in modo immaginario il corpo. Le
rispettive denominazioni sono: frontale (cfr.),
sagittale (cfr.), trasversale (cfr.). Insieme agli assi
(cfr.) sono il riferimento geometrico per la
struttura del corpo e delle azioni che compie.

INDICE

299


Slide 300

PIEGAMENTO
 Azione che porta l'arto o la parte interessata da un
atteggiamento lungo ad uno breve, quando si trova
in attitudine di appoggio.

INDICE

300


Slide 301

POLISPORTIVITÀ
 Criterio metodologico secondo il quale l'intervento
dell'educatore deve tendere alla promozione di
atteggiamenti, abilità, conoscenze e competenze
efficaci nei vari ambiti sportivi, limitando così la
specializzazione precoce e inopportuna.

INDICE

301


Slide 302

POLIVALENZA
 Criterio metodologico secondo il quale l'intervento
dell'educatore deve trasformare i processi di
interpretazione-elaborazione
degli
in-puts
sensoriali, di pianificazione degli out-puts motori
e di controllo-valutazione dei risultati prodotti
affinché l'autonomia motoria e linguistica del
soggetto sia applicabile in contesti diversi.

INDICE

302


Slide 303

PORTANTE
 Del nostro corpo in stazione eretta posiamo
considerare portanti rachide, bacino e arti inferiori.
A definire p. una parte del corpo è comunque il
fatto che su di essa gravi il peso corporeo. Il
carico, rispetto alla sezione trasversale della parte
portante è ovviamente maggiore via via che si
procede dall'alto verso il basso.

INDICE

303


Slide 304

POSATA
 L'azione e la posizione dell'arto inferiore che, in
atteggiamento lungo, si allontana dall'altro e
appoggia il piede a terra.

INDICE

304


Slide 305

POSIZIONE
 È il rapporto del nostro corpo con il mondo
esterno o, in un'altra accezione, il rapporto delle
parti corporee tra di loro. La figura assunta dal
corpo.

INDICE

305


Slide 306

POSTURA
 Dalla definizione tradizionale di rapporto tridimensionale, geometrico-statico,
puramente spaziale tra i vari segmenti corporei, di rapporto interno, riguardante solo il
confronto con se stessi, si è passati ad una concezione più globale, quadridimensionale,
comprensiva cioè della dimensione temporale (la postura inserita nel flusso
comportamentale e flusso comportamentale essa stessa), e contestualizzata. Il
riferimento al rapporto tra i vari segmenti corporei è rimasto, ma il quadro descrittivo ed
esplicativo della p. è divenuto più ampio. La postura statica in senso assoluto, cioé
astratta dal tempo e dall'evolutività, ha ceduto il campo ad una concezione dinamica
(anche se micro-dinamica), di continua scomposizione-ricomposizione (anche se solo
tendenziale), di squilibrio-riequilibrio. La fissità nel tempo, l'invarianza totale è cioè
un'astrazione, un'artificio descrittivo fortemente fuorviante, oltre che limitante, nella
rappresentazione del corpo e della persona(lità). La postura è insomma l'insieme delle
caratteristiche invarianti (ammesso che se ne possano cogliere di significative) nel flusso
comportamentale della persona, nel complesso delle sue interazioni con l'ambiente. Ma
nella definizione di postura rientra anche il margine di variabilità, di oscillazione, per
quanto ristretto, di tale insieme di invarianti. La cristallizzazione dello spazio è in netta
contraddizione con la natura del vivente in generale e del pensante se si parla di essere
umano. La postura è insomma un equilibrio dinamico, composito, globale, che
costituisce più la risultante di un insieme molto complesso di fattori interni-esterni che
non una condizione di perfetta fissità, scontata e assoluta.
INDICE

306


Slide 307

POTENZIALITÀ
 Caratteristica dello stato di un sistema o di un
soggetto per la quale, qualora se ne presenti la
condizione, il sistema o il soggetto in questione
può compiere una trasformazione non reversibile
evolvendo verso uno stato diverso. Si dice allora
che la potenzialità è stata attuata. La potenzialità
implica anche la direzione che lo sviluppo
assumerà nel caso si verifichi.

INDICE

307


Slide 308

PRAGMATICA
 Disciplina che studia le modalità d’uso dei segni
linguistici in un soggetto entro le situazioni
interattive specifiche considerando le implicazioni
psicologiche e sociologiche dei costrutti simbolici.

INDICE

308


Slide 309

PRAGMATISMO
 Scuola di pensiero (risalente al secolo XIX e originaria
degli U.S.A.) che sostiene la validità e l'efficacia
dell'affidarsi all'esperienza e all'empirismo per ricercare le
conseguenze di un tale modo di agire e di rapportarsi al
mondo e alla vita. Il pragmatismo indica anche la
dipendenza funzionale e causale del pensiero dall'azione, o
meglio dai risultati dell'azione. In tale concezione
l'intelligenza e la conoscenza hanno una genesi ed
un'evoluzione dinamiche e spontanee.

INDICE

309


Slide 310

PRASSEMA
 Condotta motoria di un soggetto interpretabile
come segno della sua intenzionalità (dove il
significante è il comportamento osservabile e il
significato il progetto tattico corrispondente), dello
scopo che si prefigge, dei contenuti che intende
esprimere, delle modalità interattive che sceglie,
etc.

INDICE

310


Slide 311

PRASSEMICA
 Disciplina che organizza le conoscenze relative
alle procedure d’azione finalizzate. Individua le
costanti nei processi di ideazione, pianificazione,
attuazione, regolazione degli atti rispetto ai mezzi,
agli strumenti, agli scopi, all’efficacia esecutiva,
all’efficienza operativa ed ai fini perseguiti.

INDICE

311


Slide 312

PRASSEOGRAMMA
 Rappresentazione grafica della sequenza e della
combinazione simultana degli atti motori compiuti
da un soggetto o da un insieme di soggetti
interagenti.

INDICE

312


Slide 313

PRASSEOLOGIA MOTORIA
 Scienza dell'azione motoria, specialmente delle
condizioni, dei modi di funzionamento e dei
risultati della messa in opera di questa (Parlebas
P.).

INDICE

313


Slide 314

PRASSI
 "Quanto occorre in filosofia a definire l’attività pratica
come presupposto o complemento di una ideologia"
(Devoto C., 1971); procedura corrente, normale modo di
comportarsi in determinati casi; rimanda al
consolidamento di uno stile operativo e relazionale che
trae spunti dalla creatività personale e/o delle
consuetudini sociali.
 Azione. Agire. Ambito e caratteristiche dell'azione e
dell'agire.

INDICE

314


Slide 315

PRASSIA
 Sequenza di movimenti finalizzati ad una sequela
di scopi operativi che si distinguono da altre per
la tipicità della procedura d’azione impiegata
rispetto al fine.
 Combinazione (simultanea) e sequenza degli atti
motori compiuti da un soggetto rispetto ad una
certa situazione o ad un certo scopo.

INDICE

315


Slide 316

PRASSICO
 Che si riferisce alla prassia, all'azione motoria.

INDICE

316


Slide 317

PRASSIOLOGIA
 La scienza dell'agire umano. Più precisamente la scienza che si occupa
dell'interfunzionalità, delle reciproche influenze (causative o, meglio, codeterminanti)
tra le diverse dimensioni o i diversi aspetti dell'agire umano: aspetto fisico, aspetto
biologico e aspetto antropico propriamente detto (mentale, culturale, affettivo,
sociale...). La prassiologia è insomma al crocevia tra gli studi di diverse scienze e
assume come proprio specifico gli aspetti peculiari ed originali che emergono
dall'intersezione delle scienze che studiano i singoli aspetti cui si accennava. Molte e
molto articolate sono le scienze umane che orniscono modelli descrittivi, esplicativi e
prescrittivi in altrettanti settori dello studio dell'uomo. La prassiologia sposta
l'attenzione dalla centralità dei singoli contenuti all'intersezione tra questi, in modo da
poter cogliere in senso forte l'interfunzionalità e l'unità della persona e delle azioni che
compie. La p. cioé vuol cogliere un fondo comune, una natura omogenea, un residuo
invariante in tutte le azioni della persona, sia quando batte il ferro su un'incudine che
quando bacia il proprio partner, sia quando ripara un orologio che quando solleva un
sacco di cemento, sia quando digita la tastiera di un computer che quando intona una
canzone... Insomma non c'è nessun caso, ogni volta che l'essere umano mette in atto un
qualche comportamento fisicamente osservabile, di cui la prassiologia non si interessi o
di cui si interessi marginalmente.

INDICE

317


Slide 318

PRATICA (in filosofia)
 Il complesso di azioni che si propongono di
realizzare l’utile ed il bene comune. Rimanda alla
conoscenza di modalità adatte a conseguire
risultati specifici con procedimenti noti: è
collegata alle azioni dirette ad uno scopo, rivolte
ad effettuare, operare, eseguire concretamente
qualche cosa.

INDICE

318


Slide 319

PREAZIONE
 Azione che ne prepara un'altra, affinché quest'ultima possa
essere svolta nel modo più favorevole possibile. Il concetto
di p. implica, oltre alla sequenzialità temporale, anche
quello di predominanza gerarchica dell'azione che segue,
ovvero del carattere strumentale di quella che precede. La
definizione di tale struttura è in riferimento a quella
scopistica (cfr.).Nella comunicazione un'azione dal
carattere evidentemente preattivo può avere un valore
semiotico compiuto, configurandosi come gesto di
intenzione per avvisare l'interlocutore di ciò che si sta per
fare o di ciò che si avrebbe intenzione o desiderio di fare.
Da non confondere con la proazione (cfr.).

INDICE

319


Slide 320

PREREQUISITO
 Atteggiamento, caratteristica, capacità, abilità,
competenza, e, in generale, risorsa necessaria per
realizzare una determinata performance operativa,
comunicativa o riflessiva ad un certo livello di
complessità e di sviluppo personale. Riguardo
all'azione motoria la denominazione tradizionale
individua i prerequisiti strutturali (cfr.) e
funzionali(cfr.).

INDICE

320


Slide 321

PRESA
 In tecnica ginnastica è il rapporto di contatto con un
oggetto esterno. A seconda della parte del corpo con cui
si realizza può essere denominata, nei casi codificati:
 - Palmare; con il palmo della mano.
 - Plantare; con la pianta del piede.
 - Brachiale; con l'interno prossimale del braccio.
 - Poplitea; con la superficie flessoria del ginocchio.
 - Interdigitale; con la parte di reciproco contatto di due
dita vicine.
 - Tibiale; con la superficie anteriore della gamba.

INDICE

321


Slide 322

PRESTAZIONE
 Comportamento che si può osservare, registrare e
misurare secondo criteri e condizioni stabilite a
priori. La prestazione cioè viene valutata rispetto
ad un modello di riferimento basato sui risultati
prodotti.

INDICE

322


Slide 323

PROAZIONE
 Capacità di un soggetto di prevedere le proprie ed altrui procedure d'azione in corso
d'azione. La capacità di anticipazione degli eventi, basata sostanzialmente su
computazioni e considerazioni stocastiche o probabilistiche, consente al soggetto di
elaborare i propri piani di azione in tempo reale, rispetto alle dinamiche operative e
comunicative prodotte dai soggetti interagenti. In altre parole l'azione umana non è
semplice reazione, è anche anticipazione della realtà, con la relativa possibilità di
inserirsi e di modificare il flusso degli eventi senza attendere che accadano, senza aver
bisogno di vedere l'evento compiuto per capire cosa stia succedendo. Ciò apre orizzonti
di possibilità, di libertà, di creatività, di affermazione delle proprie intenzioni e della
propria volontà, altrimenti sconosciuti. Il baricentro, l'essenza dell'azione umana va
dunque spostato a priori degli accadimenti fisici, effettivi e compiuti, del mondo. La
percezione degli avvenimenti già accaduti non è che non abbia alcun valore:
semplicemente non ne dipendiamo in modo necessario e deterministico; In altre parole il
modello, deterministico, S-R del determinismo che ben conosciamo non è più né
necessario né sufficiente a spiegare in modo adeguato la natura dei comportamenti
interattivi umani, i quali hanno un momento fondamentale nella proattività, sebbene
inconsapevolmente. L'azione motoria umana è sempre in qualche modo proattiva; è la
coscienza, l'elaborazione dei dati afferenziali in idee, concetti, simboli, che ci permette
di integrare queste strutture mentali, fino a renderle comprensive dei probabili eventuali
futuri sviluppi, e di farle entrare così nell'organizzazione e gestione del comportamento.
Da non confondere con la preazione (cfr.).
INDICE

323


Slide 324

PROCEDURA D'AZIONE
 Sequenza di azioni organizzate in ragione di scopi
e finalità entro contesti determinati.

INDICE

324


Slide 325

PROCEDURA COMUNICATIVA
 Sequenza di espressioni codificate linguisticamente
(o comunque convenzionali) per trasferire o
scambiare esperienza e trasformare l'altrui scenario
rappresentativo o l'altrui comportamento.

INDICE

325


Slide 326

PROCESSO
 Insieme di trasformazioni (sequenziali e/o parallele)
correlate che concorrono a portare il sistema dalla
condizione di partenza a quella di arrivo. Se si tratta di un
processo biologico le trasformazioni sono organizzate e
tendenti ad una condizione di riferimento. Se si tratta di un
processo nervoso-mentale, il suo andamento è intenzionale
e finalizzato.

INDICE

326


Slide 327

PRODUZIONE DIVERGENTE
 Atto o esito del produrre, le cui caratteristiche
sono tali da renderlo specifico di un certo oggetto.
Nella produzione divergente ci si allontana dalle
modalità consuete e dalla conformità con i modelli
proposti. Nella produzione divergente c'è
originalità ed espressione delle caratteristiche
personali che rendono il soggetto unico e diverso
da ogni altro.

INDICE

327


Slide 328

PROGRESSIONE
 In tecnica ginnastica è una sequenza di esercizi
disposti con difficoltà e/o intensità crescente.

INDICE

328


Slide 329

PRONARE
 Azione che consiste nel rivolgere verso terra il lato
ventrale del corpo, oppure nel ruotare verso
l'interno, attorno al suo asse longitudinale un arto
o parte di esso; in quest'ultima accezione è lo
stesso che intraruotare. È il contrario di supinare
(cfr.).

INDICE

329


Slide 330

PRONTEZZA DI REAZIONE
 È la rapidità e la tempestività con cui si attua un appropriato comportamento reattivo.
L'appropriatezza del comportamento (che non deve risolversi in una risposta generica o
più o meno casuale), è condizione affinché la reazione in oggetto possa essere definita
tale. In genere viene misurata come tempo intercorrente tra il verificarsi dell'evento
costituente lo stimolo e la risposta motoria. Tale tempo varia considerevolmente a
seconda che:
 - il soggetto abbia caratteristiche di base di maggiore o minore prontezza;
 - lo stesso soggetto:
- sia in attesa dello stimolo oppure no;
 - presti attenzione oppure no;
 - conosca oppure no il tipo di stimolo che riceverà;
 - sappia oppure no il tipo di risposta che dovrà fornire.
 Tutto ciò dimostra l'importante componente cosciente e volontaria anche delle reazioni
più rapide, che sono sempre e comunque mediate da una (seppur brevissima ed
automatica) elaborazione cerebrale; Il ruolo del cervello, prima e durante la reazione, è
quindi determinate per il comportamento reattivo. È per tutti questi motivi che si
preferisce sostituire il termine prontezza di riflessi con quello di p.d.r., più rispondente
alla natura ed alla genesi del comportamento messo in atto.

INDICE

330


Slide 331

PROPEDEUTICO
 Dicesi di azione preparatoria di un altra. L'aggettivo p.,
riferito ad un'azione, può essere usato nell'accezione di
"avente carattere di preazione" (cfr. preazione) oppure
nell'accezione di carattere di necessità, strumentalità,
nell'acquisizione di una certa competenza, rispetto alla
quale il movimento propedeutico presenta una difficoltà
più modesta, e svolge una funzione introduttiva al fine di
strutturare efficacemente il processo di apprendimento.

INDICE

331


Slide 332

PROPRIOCEZIONE
 È la percezione del sé corporeo tramite i fusi neuro-muscolari, i
recettori articolari e tendinei. Questo complesso di recettori permette di
rendersi conto delle posizioni articolari, della lunghezza dei vari
muscoli, delle variazioni di tale lunghezza, dell'entità e della velocità
di tali variazioni. Il che consente di avere continuamente ed in tempo
reale il quadro dei rapporti tra i segmenti corporei e dell'evoluzione di
tale quadro; La propriocezione, ai fini della rappresentazione della
posizione del proprio corpo, rispetto a sé ed all'ambiente, viene
integrata con altre forme di percezione, la cui fonte può essere interna
(labirinto) o esterna (tatto, vista...); per quest'ultima si parla anche
esterocezione. La propriocezione non è da confondersi con la
enterocezione, che riguarda le afferenze dai vari visceri, intestino, etc.

INDICE

332


Slide 333

PROSSEMICA










"Lo studio dei modi con cui gli esseri umani strutturano lo spazio." (Watson O.M., 1972) Viene definita come quella disciplina che
organizza le conoscenze relative alla significatività comunicativa delle varie forme di dislocazione dello spazio tra se e gli altri durante le
interazioni. Nel 1936 Hall Edward T. coniò il termine che assunse un significato estensivo relativo allo "studio di come l’uomo struttura il
micro-spazio - la distanza tra gli uomini nel corso delle transazioni quotidiane, l’organizzazione dello spazio nelle sue case e nei suoi
edifici, ed infine la pianta delle sue città" (Hall E.T., 1963). In seguito egli si espresse ulteriormente caratterizzando la prossemica come
"lo studio dei modi in cui l’uomo acquista conoscenza del contenuto delle menti di altri uomini, attraverso giudizi su modelli di
comportamento, associati a gradi variabili di vicinanza ad essi" (Hall E.T., 1964); ed ancora la prossemica si occupa "delle osservazioni e
delle teorie tra loro connesse che concernono l’uso che l’uomo fa dello spazio, inteso come una specifica elaborazione della cultura" (Hall
E.T., 1966).
Ambito della semiologia che studia le modalità di uso degli spazi fisici che l'uomo utilizza nelle sue relazioni interpersonali e nella
comunicazione in presenza, attuando un'organizzazione significativa degli spazi stessi. "Le interazioni, verbali e non, si collocano in uno
spazio la cui particolare occupazione fornisce un primo quadro significativo". Ruwet (1974) scrive che ogni individuo mantiene sempre
intorno a sé uno spazio di sicurezza nel quale non è tollerata nessuna intrusione del vicino. Questa distanza individuale risulterebbe dalla
duplice tendenza ad attaccare e ad evitare l'attacco; l'importanza del quoziente "attacco-fuga" determinerebbe la spazialità dei soggetti.
Tale limite di distanza corrisponde all'organizzazione di dominanza-sottomissione e di territorialità, secondo cui i soggetti rivendicano,
sempre secondo tale concezione, proprietà e potere su un'area che conquistano, occupano, difendono. La p. è comunque la scienza dello
spazio umano, anzi dell'uso umano dello spazio; La distanza tra due persone può essere classificata, secondo Hall, come:
- intima (0-45 cm); è la distanza dell'invasione totale dell'altrui spazio; è la distanza della minaccia, dell'aggressione, ma anche
dell'effusione intima, dell'approccio avanzato, della copula;
- personale (45-120 cm); solo poche persone conosciute e tollerate sono ammesse e gradite in qusta sfera; è la distanza del rapporto
amicale, della cordialità, della vicinanza senza eccessivo coinvolgimento;
- sociale (120-360 cm); è la distanza dell'interazione (di lavoro, di collaborazione, di scambio di informazione) senza coinvolgimento
personale; è la distanza del rapporto casuale o imposto dalle circostanze;
- pubblica (360 cm e oltre, fino a 700-900 cm); è la distanza del rapporto distaccato e formale, più collettivo che uno-a-uno o uno-a-pochi.
Nella p. deve essere incluso, oltre lo studio delle distanze, anche quello dell'orientamento del viso e del corpo, della posizione nello spazio,
dell'altezza della posizione occupata (dimensione verticale), degli oggetti e delle strutture presenti nello spazio di interazione, e soprattutto
delle variazioni nel tempo dell'intero "quadro prossemico".

333


Slide 334

PROTESA
 In tecnica ginnastica è la posizione asimmetrica degli arti inferiori,
entrambi in atteggiamento lungo. uno di questi è poggiato a terra e
svolge funzione portante, l'altro proteso in una qualsiasi direzione con
l'estremità in leggero appoggio al suolo, ma senza sopportare un carico
considerevole. Quando si dice corpo proteso si intende che il busto è
allineato con gli arti inferiori, questi ultimi sono in atteggiamento
lungo, le mani sono in appoggio al suolo e sopportano buona parte del
peso corporeo. Il corpo può essere proteso: dietro (la parte ventrale è
rivolta verso il suolo); avanti (la parte dorsale è rivolta verso il suolo);
lateralmente (un fianco è rivolto verso il suolo).

INDICE

334


Slide 335

PROTOTIPO
















Corrisponde ad una delle configurazioni funzionali possibili del sistema (rete neurale o cervello che sia). Tale configurazione, attivabile a certe
condizioni, ha la funzione di attrattore nei riguardi di altri messaggi (o insieme di messaggi) in ingresso considerati dalla rete riferibili ad esso
(in virtù di un rapporto recepito come di assimilabilità). Può essere considerato l'equivalente semantico della classe, che il p. individua e
rappresenta. Prototipica è la rappresentazione mentale (e il corrispondente stato funzionale del S.N.), appresa, che ha un grado di generalità
elevato, anche se non assoluto, almeno tale da farle svolgere la funzione di riferimento di cui si diceva. A seconda della modalità interattiva che
sono destinati a guidare e regolare, i prototipi possono essere classificati nel modo che segue.
PROTOTIPO DI AZIONE. Corrisponde ad una configurazione funzionale (della rete neurale) che rappresenta un'azione eseguibile previa
conversione in schema esecutivo tramite un apposito algoritmo, che ne specifica le modalità ed i parametri quantitativi di attuazione. I prototipi
di azione, riferiti alla motricità umana, nel loro complesso costituiscono "abilità", "capacità" e "schemi motori".
PROTOTIPO PERCETTIVO. Corrisponde a una configurazione funzionale (della rete neurale) che rappresenta un oggetto, una sua qualità, un
evento o una situazione, in termini tali che a questa configurazione possano essere ricondotti oggetti, qualità, eventi o situazioni anche diversi,
purché riferibili al p.p. in questione in quanto,rispetto a certi elementi scelti come rilevanti, sono considerati al di sotto di una certa soglia di
differenza. (cfr. pattern recognition)
PROTOTIPO SUPERVISORE. Corrisponde ad una configurazione funzionale che si pone a livello gerarchico superiore, informativo rispetto
ad altri prototipi, potendo influire su essi, sulla loro genesi e sulle loro dinamiche (cfr. supervisione). Possono avere funzione di p.s. quelle
rappresentazioni il cui contenuto è costituito da concetti, idee, etc.
Il prototipo ottimale dovrebbe avere (Churchland,1992), le seguenti caratteristiche:
- Ricchezza di particolari,
- Garanzia dovuta al confronto, verificatosi con successo, con molte situazioni empiriche, e quindi garanzia di elevata possibilità di successo
nelle verifiche venture.
- Correttezza, ovvero eliminazione di tutte le parti che contengono o costituiscono errore, anche se nascosto e non evidente in certe verifiche
empiriche.
- Unitarietà massima, ovvero tensione verso una forma che dà modo e spazio, al suo interno, ai vari "sotto-prototipi" di coesistere
sistemicamente e coerentemente, eliminando quindi salti di discontinuità tra le diverse creature mentali.
Questa definizione di ottimalità del prototipo può essere assunta come criterio peagogico-didattico per i processi di apprendimentoinsegnamento. L'apprendimento e l'insegnamento devono cioè tendere alla formazione di prototipi con caratteristiche di ottimalità.

INDICE

335


Slide 336

PSICOCINESICA
 Disciplina che organizza le conoscenze relative
alle forme ed alle modalità di uso delle espressioni
comunicative non verbali entro specifici contesti
interattivi (di coppia, di gruppo, professionali,
ecc.) da ciò sono evidenziati gli stili di
comunicazione non verbali.

INDICE

336


Slide 337

PSICODRAMMA
 Situazione predisposta appositamente, nella quale
i soggetti sviluppano un tema che riguarda aspetti
importanti della loro vita emotiva, introducendo
modalità di rappresentazione della stessa in cui
avviene una risoluzione diversa rispetto alla vita
reale, in modo tale che questo vissuto "alternativo"
provochi una rimozione o comunque un
superamento delle problematiche.

INDICE

337


Slide 338

PSICOMOTRICITÀ
 Campo e natura delle pratiche corrispondenti a situazioni psicomotorie. La
psicomotricità riguarda i rapporti tra l'esecuzione motoria da una parte ed i processi
cognitivi e le dinamiche affettivo-emotive dall'altro. Le pratiche psicomotorie si
propongono, agendo in modo analitico, di recuperare difficoltà e ritardi dei giovani
soggetti a partire dl un'azione educativa centrata sulla motricità. La psicomotricità si
rivolge soprattutto all'Io, al Sé e ai disturbi che a questi due aspetti della persona
possono derivare da disturbi o ritardi della funzione motoria; agendo sull'aspetto
biologico o psico-neuro-biologico di tale funzione (aspetto supposto causa e origine dei
disturbi di cui si diceva) si cerca di ripristinare l'equilibrio intrapersonale. La
psicomotricità si rivolge soprattutto alla motricità globale, alla motricità fine,
all'organizzazione spazio-temporale, all'organizzazione dello schema corporeo, alla
lateralizzazione e così via, cercando di suscitare una gratificazione, anzi un gradimento
nell'esecuzione in quanto tale e per le operazione neuro-psicologiche che implica.
 Se questa impostazione può avere un suo valore nel definire principi e metodiche per il
recupero o la vera e propria terapizzazione di soggetti con qualche tipo di difficoltà,
non si può assumere la psicomotricità come modello generale dell'educazione fisica,
né, tantomeno, dello studio generale della motricità umana. (cfr. sociomotricità).

INDICE

338


Slide 339

RACCOLTA
 Posizione che si ottiene con il busto in
atteggiamento lungo, l'anca ed il ginocchio
flessi; se si parla di massima raccolta anche il
busto è in atteggiamento breve.

INDICE

339


Slide 340

RAPPRESENTAZIONE MENTALE
 Struttura mentale della quale il soggetto ha coscienza e per mezzo della
quale ha coscienza di oggetti o eventi della realtà o di elementi
concettuali. L'atto di rappresentarsi mentalmente qualcosa il soggetto
lo ottiene con le sole risorse del pensiero. La rappresentazione mentale
può essere costruita in modo più o meno correlato con la realtà
esperita, ma la sua natura è specificatamente mentale e autonoma dalla
realtà stessa. Il soggetto può costruire, memorizzare, rievocare,
trasformare le proprie rappresentazioni mentali. La rappresentazione
mentale costituisce una condizione transitoria, evolutiva, dinamica,
modificabile consapevolmente e intenzionalmente con idonei processi
ricorsivi (cfr. ricorsività) e più in generale con le interazioni e
l'esperienza. (cfr. immagine mentale dell'azione motoria; cfr. idea).

INDICE

340


Slide 341

REAZIONE
 Comportamento di risposta. Automatismo percettivo-motorio connesso con situazionistimolo standardizzate. La strutturazione di una reazione consegue generalmente a
procedimenti addestrativi volti a massificare le forme comportamentali rispetto a
situazioni problemiche ricorrenti; Il comportamento di reazione può essere rivolto verso
la stessa fonte dello stimolo, verso altra direzione o riflessivamente, verso sé; tale
comportamento può avere la funzione di:
 - tentare il ripristino di un equilibrio compromesso (o di un evento percepito come
compromissione);
 - liberazione o innesco di un comportamento predeterminato;
 - attuare un'azione che sia speculare rispetto a quella che è stata fonte o origine dello
stimolo;
 - adattamento ad una situazione mutata, in modo da mantenere il ruolo, la posizione o il
vantaggio che si aveva prima del mutamento.
 Pur se la persona non è indifferente o passiva al bombardamento di stimoli cui
continuamente è sottoposta, le sue reazioni sono ben lungi dall'essere esecuzioni
meccaniche, pre-determinate e pre-vedibili, secondo lo schema della causa-effetto. La
capacità di anticipazione, la creatività, la possibilità di scelta permettono al soggetto di
interagire con l'ambiente, in relazione agli stimoli e adeguatamente rispetto ad essi, ma
senza essere vincolato (a stereotipi puramente meccanici, esecutivi e deterministici.
INDICE

341


Slide 342

RECETTORE


Struttura del sistema nervoso periferico in grado di convertire (trasdurre) stimolazioni meccaniche
(tattili cutanee e profonde, acustiche, vestibolari, pressorie, arteriose), termiche, dolorifiche,
elettromagnetiche (visione), chimiche (gustativa, olfattiva, chemiocettiva relativa alla concentrazione
di ossigeno arterioso, alla osmolarità, alla concentrazione ematica di anidride carbonica, di glucosio,
di aminoacidi, di acidi grassi) in potenziali di azioni nervose che consentono di indicare certe aree del
S.N.C. come specificamente deputate alla funzione percettiva, dato che su di esse si proiettano le vie
afferenziali; Nel loro insieme, i recettori permettono di monitorare lo stato del soma e dell'ambiente.
il recettore è un organo periferico facente parte di un analizzatore (cfr.) la cui funzione è quella di
raccogliere stimoli; nella fattispecie stimoli che che siano idonei a ragguagliare il soggetto sul
l'azione che sta eseguendo; I recettori si classificano come propriocettori, enterocettori ed
esterocettori (cfr. propriocettori). C'è un alto livello di integrazione centrale tra le informazioni
provenienti dai vari tipi di recettori, integrazione che consente al soggetto di fare interpretazioni ed
inferenze. Le vie dell'analizzatore non sono da considerare a senso unico, come nastri vettori
unicamente centripeti. Per ogni recettore esistono anche vie centrifughe in grado di influenzare la
funzione recettiva, periferica, a partire dal livello centrale. I recettori non sono insomma dei bersagli
passivi in balia del bombardamento di stimoli, ma costituiscono filtri selezionatori e, in un certo
senso, interpretativi-periferici. In ogni caso il loro contributo alla percezione dell'azione eseguita è
importantissimo. Tale contributo deve considerarsi distribuito in proporzioni diverse tra i vari canali
recettivi, variabili in funzione di ogni specifica situazione; In genere giocano un ruolo importante i
propriocettori, il complesso dei recettori vestibolari, il complesso dei recettori tattili pressori (specie a
livello di pianta del piede, per l'equilibrio), del recettore visivo.

INDICE

342


Slide 343

RECIPROCITÀ
 Atteggiamento interattivo della persona centrato sulle
proprie ed altrui esigenze, in quanto elementi sociali dotati
di ugual valore, pur nella diversità della conoscenza,
competenza...
 L'elaborazione dell'esperienza con l'altro è data da una
messa a fuoco dei reciproci punti di vista sull'oggetto della
conoscenza. I processi comunicativi sono affiancati da
processi metacomunicativi in un circuito relazionale non
gerarchizzato e che garantisce reciproco riconoscimento tra
i soggetti che vi partecipano.

INDICE

343


Slide 344

RECUPERO
 Tempo più o meno lungo di riposo, necessario per il ristoro
delle energie tra un'attività e la seguente. Il recupero può
essere parziale o totale, a seconda che si ripristinino
completamente le condizioni precedenti l'attività che ha
prodotto stanchezza (o, se si vuole, il "consumo" delle
risorse energetiche), oppure si ripristinino solo in parte.
Nell'attività motoria (ivi compresa quella di allenamento
sportivo) è molto importante saper individuare,
quantificare, organizzare, gestire e controllare i tempi e le
modalità di recupero, pena il crearsi di squilibri o,
quantomeno, se si tratta di allenamento, l'inefficacia
dell'allenamento stesso.

INDICE

344


Slide 345

REGISTRO LINGUISTICO
 Modalità d’utilizzazione delle espressioni
linguistiche di un soggetto nei diversi contesti
sociali anche rispetto al ruolo che egli assume
(volutamente o subiettivamente) rispetto ai suoi
interlocutori. Relativo al contegno ed ai modi di
fare e comunicare (mediante il mezzo, lo stile, la
derivazione ideomatica, l’intensità, la tonalità, la
fisionomia, ecc.).

INDICE

345


Slide 346

RELATIVITÀ
 Atteggiamento interattivo della persona centrato
sui fatti come dipendenti da relazioni oggettive di
causa e effetto, solo parzialmente prevedibili, ma
ampiamente collegabili ai caratteri, agli attributi
ed alle funzioni degli elementi implicati tra loro
situazionalmente interconnessi entro lo stesso
ecosistema ed il sistema rappresentativo che viene
adottato dai soggetti interagenti.

INDICE

346


Slide 347

RELAZIONE
 Funzione di selezione, solidarietà e combinazione
tra le parti di un paradigma (classe di un sistema
semiotico) entro un processo per dar forma alla
sostanza linguistica.

INDICE

347


Slide 348

RELAZIONE LINGUISTICA
 Modalità e qualità di un rapporto esistente tra una
forma espressiva (elemento o costutto semiotico)
ed il suo contenuto (significato), in ragione di
convenzioni arbitrarie o naturali e di competenze
personali.

INDICE

348


Slide 349

RESISTENZA
 V. condizionali, capacità.

INDICE

349


Slide 350

RESPONSABILITÀ
 Condizione nella quale il soggetto entra in
relazione con gli altri o indirettamente per mezzo
dei suoi comportamenti, consapevole delle ragioni
e dei motivi che ne dirigono i suoi gesti e le sue
azioni. Questa condizione implica ovviamente la
scelta intenzionale e critica delle finalità e degli
obiettivi d'azione, nonché delle modalità di
attuazione e di valutazione di risultati attesi.

INDICE

350


Slide 351

RETE DI INTERAZIONI
 Termine che definisce la rappresentazione grafica (una sorta di "mappatura")
dell'insieme di modalità interattive e transazionali; All'interno di tale ambito
possiamo più nel dettaglio definire, per esempio:
 - Rete della comunicazione motoria: tra i soggetti, che sono raffigurati nella
loro posizione spaziale materiale o metaforica, si tracciano le linee che
indichino le interazioni esistenti, le loro tipologie, anche se necessariamente
semplificate, l'ordine causativo e temporale, se è individuabile e se la sua
definizione è utile allo studio che si sta facendo.
 - Rete dei cambiamenti dei ruoli sociomotori: le posizioni, individuate dalla
mappa, simboleggiano i ruoli nell'interazione, definiti nei tratti rilevanti per lo
studio o l'osservazione che si sta facendo, nonché le relazioni (gerarchiche,
funzionali, etc.) tra essi. Altri segni, che indicano i singoli soggetti, sono
collocati in corrispondenza dei ruoli che competono ad essi in un certo
momento. Opportune tracciature indicano i cambiamenti di ruolo da parte dei
soggetti, eventualmente le modalità, i tempi e le motivazionidi tali
cambiamenti.

INDICE

351


Slide 352

RETRAZIONE
 Azione caratteristica dell'addome e del mento. A livello
addominale si può agire in due diversi modi: contraendo la
muscolatura della parete, appunto, addominale e in special
modo il muscolo trasverso, oppure con uno sforzo
inspiratorio (ad espirazione avvenuta, quindi con i polmoni
più vuoti possibile) a glottide chiusa, operato con la
muscolatura che agisce sul torace (non con il diaframma,
che deve rimanere rilassato); tale azione solleva la griglia
costale e "risucchia" il diaframma, e dunque la massa
viscerale, e dunque la parete addominale, provocando così
una r. dell'addome anche più marcata che nel caso
precedente. La r. del mento si ottiene delordotizzando il
tratto cervicale e tenendo la testa in asse con il tronco.
INDICE

352


Slide 353

RETROAZIONE
 V. feed-back.

INDICE

353


Slide 354

RIFLESSIONE
 Conoscenza autoreferenziale. È il pensiero che
pensa se stesso, il proprio pensare, quindi un
metapensiero o, più semplicemente, senso interno,
dell'interno. La riflessione è la condizione affinche
i processi di pensiero possano autoprodursi,
autogestirsi (cfr. ricorsività).

INDICE

354


Slide 355

RIFLESSO
 Il riflesso, in senso proprio, è una risposta motoria standard ad un evento che agisce
come stimolo, o meglio come innesco del riflesso stesso, che è totalmente
predeterminato. Il meccanismo con cui viene messo in atto è una sorta di "cortocircuitazione" spinale (recettore periferico - midollo spinale - organo effettore) e quindi
a carattere segmentale. Si verifica cioé un meccanismo stimolo-risposta, senza
elaborazioni significative, in modo automatico, involontario ed incosciente. Tale
modello è parziale e, a nostro avviso, fuorviante. Infatti sul moto-neurone alfa (spinale),
detto anche via finale comune, utilizzato nel cosiddetto arco riflesso, confluiscono anche
specifiche linee assoniche provenienti dai centri superiori, i cui messaggi integrano,
modificano e talvolta competono con la risposta che tende a formarsi per via riflessa. il
contributo centrale, di natura proattiva, si compone con quello periferico per dare come
risultante una risposta ben più complessa e certamente meno meccanica del semplice
riflesso, per cui sarebbe più opportuno, per tale tipo di risposta, parlare di reazione, se si
vuole sottolineare l'ordine sequenziale tra l'evento esterno (che precede) ed il
comportamento (che segue). Alcuni meccanismi riflessi, presenti nel neonato, per
vicariare un comportamento che dovrà essere appreso (e che ancora appreso non è),
scompaiono nell'arco di pochi mesi. Il loro persistere è considerato patologico. (per il
riflesso miotattico cfr. miotattico, riflesso).

INDICE

355


Slide 356

RIGA
 Nella denominazione ginnastica tradizionale è la
disposizione ordinata degli allievi uno accanto
all'altro, tutti con la fronte rivolta nella stessa
direzione.

INDICE

356


Slide 357

RIPETERE
 Eseguire un'azione più volte. Si parla di
ripetizione se l'intervallo di tempo, che separa
un'esecuzione dall'altra, è abbastanza breve
(talvolta le ripetizioni stesse possono essere
praticamente consecutive) da far sì che gli effetti
delle azioni ripetute si possano sommare.

INDICE

357


Slide 358

RIPORTO
 In tecnica ginnastica si dicono esercizi di r. quelli
che, essendo specifici di un determinato attrezzo,
vengono eseguiti ad altro attrezzo o senza attrezzo
alcuno.

INDICE

358


Slide 359

RISCALDAMENTO
 Vengono dette di riscaldamento, tutte quelle attività che servono a
preparare il soggetto ad azioni più impegnative e il cui successo è
ritenuto importante. Il riscaldamento deve innalzare il metabolismo, la
temperatura corporea (predisponendo così muscoli ed articolazioni ad
impegni maggiori), il flusso circolatorio (e quindi gli scambi respiratori
a livello tissutale). Altresì il riscaldamento deve predisporre anche
psicologicamente, tecnicamente e da un punto di vista relazionale ed
emotivo il soggetto all'attività che seguirà; Il riscaldamento ha quindi
funzione preparatoria, introduttiva e predisponente.

INDICE

359


Slide 360

RISPOSTA
 Lo stesso che reazione (v.).

INDICE

360


Slide 361

RITTO
 Dicesi di un segmento o di tutto il corpo quando si
trova in atteggiamento lungo ed in attitudine di
appoggio.

INDICE

361


Slide 362

RUOLO SOCIOMOTORIO
 Classe di comportamenti motori associati ad uno
statuto sociomotorio più o meno esplicito.

INDICE

362


Slide 363

RUOTARE
 Eseguire un'azione circolare attorno all'asse
longitudinale. Può ruotare una parte del corpo o
tutto il corpo. Tale azione comporta una variazione
di orientamento (cfr. torcere).

INDICE

363


Slide 364

SAGITTALE
 In tecnica ginnastica è definito sagittale
orizzontale che attraversa il corpo in
postero-anteriore. Il piano sagittale è il
verticale che divide il corpo in due
simmetriche, destra e sinistra.

INDICE

l'asse
senso
piano
metà

364


Slide 365

SALIRE
 Azione riferita solitamente a tutto il corpo che si porta,
rispetto ai riferimenti esterni, in una posizione più alta; per
ottenere questo scopo si possono usare i modi più diversi:
quando si sale una scala, per esempio, si usano i soli arti
inferiori; in altri casi ci si può sollevare con i soli arti
superiori; ancora: si può fare un balzo atterrando su un
supporto più alto di quello di partenza, ci si può
arrampicare, etc. Insomma la categoria di azioni comprese
sotto il termine s. è molto più generale di quella riferita
all'arrampicata (cfr.).

INDICE

365


Slide 366

SALTARE
 Azione che consiste nell'abbandonare il supporto per
ritrovarsi in attitudine di volo e poter superare così una
distanza o un ostacolo. L'impulso viene di solito ottenuto
con una spinta degli arti inferiori (monolaterale, bilaterale
asimmetrica o simmetrica), oppure con un particolare
dinamismo dell'intero corpo prima di abbandonare
l'impugnatura cui si è sospesi o appoggiati. L'azione di s.
implica di solito un'esecuzione unica; dopo il volo viene
eseguito un atterraggio che tende a neutralizzare gli effetti
della caduta, piuttosto che preparare un altro salto
immediatamente conseguente. Più adatti all'esecuzione
seriale sono i balzi (cfr. balzare).

INDICE

366


Slide 367

SCHEMA CORPOREO
 È una rappresentazione che usiamo nei modi più diversi, che ci serve per
conoscerci, per valutarci, per avere un riferimento-quadro a cui rapportare
tutto quanto ci accade, tutto il nostro vissuto. Lo schema corporeo (possiamo
chiamarlo così in ossequio alla denominazione tradizionale) è qualcosa di più e
soprattutto qualcosa di diverso da un'immagine tri- o quadri-dimensionale.
Non è confinabile con i limiti fisici, geometrici o anatomici del corpo: è
indissolubilmente intessuta con giudizi, aspirazioni, tendenze, sentimenti e con
tutte le dimensioni del nostro essere. La rappresentazione che ciascuno di noi
ha del proprio corpo include, come "contenuto", le interazioni con l'ambiente
e, al tempo stesso, ne è influenzata. In questo possiamo ravvisare
l'autoreferenzialità di tale rappresentazione. L'immagine corporea costituisce la
base della coscienza di sè o coscienza dell'io, che indica sia la nozione che
abbiamo di noi stessi come soggetti staccati e, nel contempo, socialmente
collegati alla realtà esterna, sia la capacità di discriminazione fra la nostra
identità e quella degli altri. Lo schema corporeo, come la coscienza di sé, non
è un dato primitivo, bensì, come sostiene Wallon, un prodotto già molto
differenziato dell'attività psichica.
INDICE

367


Slide 368

SCHEMA MOTORIO
 È la specificazione di un insieme di modalità
esecutive di una certa azione. Il suo contenuto è
costituito dall'individuazione dei muscoli da
attivare, l'ordine di attivazione, la durata e
l'intensità di contrazione dei medesimi, in
relazione a riferimenti proprio- ed estero-cettivi e
al raggiungimento di obiettivi parziali e finali. Lo
s.m. riguarda quindi l'aspetto esecutivo dell'azione.

INDICE

368


Slide 369

SCHIERAMENTO
 Nella tradizionale denominazione di tecnica
ginnastica è l'ordinativo che serve ad organizzare
lo spazio tra gli allievi per rendere possibile
l'esecuzione di esercizi collettivi.

INDICE

369


Slide 370

SCIOLTEZZA
 V. condizionali, capacità.

INDICE

370


Slide 371

SCONTRO
 Forma di controcomunicazione motoria (cfr.) con la quale
si cerca di far prevalere certe proprie risorse sulle altrui; Lo
scontro può essere assoggettato ad un sistema di regole
formali (come lo scontro sportivo), oppure non formali,
oppure, ancora, essere al di fuori di qualsiasi
regolamentazione.
 Situazione di verifica delle proprie capacità, abilità,
competenze, sorretta da un atteggiamento di ricerca della
supremazia sull'altro a ogni costo.

INDICE

371


Slide 372

SCOPISTICA
 Studio sistematico degli scopi che un soggetto o un gruppo di soggetti
può porsi e dei rapporti (gerarchici) che ci sono tra essi e tra essi e
l'azione. I traguardi che uno o più soggetti possono porsi non hanno
mai, a ben vedere, una natura unitaria o quantomeno semplice e
lineare; essi corrispondono alla complessità da una parte delle
aspirazioni, intenzioni, valori, volontà etc. dell'interiorità del soggetto
in questione, e dall'altra alla complessità del mondo, dei
condizionamenti che impone e delle risorse che offre, nonché delle
modalità interattive che il soggetto attua con il mondo stesso. Con il
termine scopistica può intendersi anche la natura dell'azione compiuta
da un soggetto dotato di intenzionalità, diretto ad un fine e capace di
comprendere il rapporto tra la propria azione e il fine stesso.

INDICE

372


Slide 373

SEGNO
 Oggetto o evento che rimanda ad altro segno o evento in base ad una
correlazione inferita interpretativamente (es. riconosco il fumo come
segno del fuoco o di una qualche forma di combustione) o stabilita
convenzionalmente. In quest'ultimo caso la genesi del segno è
necessariamente antropica ed intenzionale. L'oggetto o evento
richiamato dal segno è detto contenuto semantico del segno stesso.
 Indizio da cui si possono trarre conseguenze, deduzioni, conoscenze, è
una manifestazione simbolica (gesto, parola, ecc.) che manifesta un
modo di essere una condizione personale, ecc. Il segno è portatore di
significato, designa, denota, ecc. se è correlato ed in relazione ad altri
segni. "Il segno è un’entità generata dalla connessione fra una
espressione e un contenuto". (Weisgerber L., 1927).

INDICE

373


Slide 374

SEMANTICA
 Proprietà di un segno (o di un insieme di segni) in virtù
della quale quest'ultimo può richiamare un oggetto, un
evento o un concetto con cui non ha un legame diretto o
comunque con un rapporto in termini formali. Nessuna
regola sintattica può infatti dar ragione del contenuto
semantico di un segno. La dimensione semantica
appartiene all'universo simbolico e la sua esistenza
presuppone un soggetto cosciente e intenzionato.
 Disciplina che organizza le conoscenze relative alle
relazioni tra contenuto e forma di un elemento semiotico
oltre il contesto interattivo.

INDICE

374


Slide 375

SEMIOLOGIA
 Scienza che studia i sistemi di elementi semiotici delle
comunità umane, le relazioni tra significati e significanti,
prodotti nella interazione sociale rispetto ai codici
linguistici in uso (sinonimo di semiotica). Studia e realizza
comparazioni formali e funzionali tra di essi. Definita
anche "metasemiotica" in quanto il piano dell’espressione
entra in relazione sul piano del contenuto con una
semiotica metasemiotica
 E r E r (E r C) . (Vedi semiotica)
 Scienza dei segni e dei processi interattivi in cui i segni
sono implicati più o meno direttamente.

INDICE

375


Slide 376

SEMIOSI
 Processo in base al quale qualcosa assume funzione di
segno di qualcos’altro.

INDICE

376


Slide 377

SEMIOTICA
 Disciplina che organizza le conoscenze relative alla relazione tra
significanti (verbali e non verbali) sul piano dell’espressione e loro
significato sul piano del contenuto entro i contesti interattivi di una
data comunità umana. Avremo vari tipi di semiotiche:
 - a) Semiotiche Denotative: E r C il piano dell’espressione è in
relazione immediata con il piano contenuto
 - b) Semiotiche Connotative: (E r C) r C il piano dell’espressione è
una semiotica in relazione con il piano di contenuto
 - c) Semiotiche Metasemiotiche: E r (E r C) il piano
dell’espressione è in relazione con una semiotica sul piano del
contenuto.

INDICE

377


Slide 378

SEMIOTRICITÀ
 Natura e campo delle situazioni motorie viste sotto
l'angolo della messa in gioco dei sistemi di segni
direttamente associati ai comportamenti motori dei
partecipanti all'interazione; i comportamenti
possono essere classificati come strumentali,
socio-affettivi, referenziali.

INDICE

378


Slide 379

SEMIOTRICIZZARE
 Creare le condizioni per cui la persona agente
organizza le sue condotte motorie in funzione
della sua presa in considerazione dei codici legati
alla sua interpretazione più o meno riflessa della
situazione (Parlebas P.).

INDICE

379


Slide 380

SEMIOTRICIZZAZIONE
 Processo per il quale il soggetto agente impara a
tener conto di un codice che sollecita le sue
condotte motorie (Parlebas P.).

INDICE

380


Slide 381

SENSO
 Significato concettuale di una espressione
linguistica interpretata in relazione ad un contesto
interattivo specifico.

INDICE

381


Slide 382

SENSORIALITÀ
 1) Insieme di caratteristiche di un oggetto o di un
evento, tali che permettono di poter attivare i
recettori sensoriali di un organismo.
 2) Caratteristica di un organismo di poter recepire
gli effetti dell'interazione con un oggetto o evento
per mezzo di appositi recettori, classificabili in
base alla natura fisico-chimica di ciò che funge da
stimolo.

INDICE

382


Slide 383

SEPARAZIONE
 Distinzione tra soggetti operata rispetto alle
capacità, abilità, competenze, in riferimento ai
risultati che essi riescono a produrre in una
situazione problemica standardizzata.

INDICE

383


Slide 384

SEQUENZA CINETICA
 Sequenza di cinemorfi aventi uno scopo
comunicativo ed una relazione significativa
identificabile sul piano comunicativo tra forma dei
significanti e contenuto dei significati espressi.

INDICE

384


Slide 385

SEQUENZIALITÀ
 Organizzazione temporale (e, di solito, anche
causale) di un insieme di eventi secondo una
struttura a catena che stabilisce l'ordine di
successione degli eventi stessi.

INDICE

385


Slide 386

SERIE
 Gruppo di azioni o di esercizi ripetuti sequenzialmente.
(cfr. ripetere)

INDICE

386


Slide 387

SERRAFILA
 In tecnica ginnastica è la denominazione che
caratterizza l'ultimo allievo della fila.

INDICE

387


Slide 388

SERRARE
 Termine della tradizionale tecnica ginnastica, che
indica l'ordinativo con cui si eliminano le distanze
tra gli allievi.

INDICE

388


Slide 389

SIGNIFICANTE
 Aspetto fisico del segno linguistico esprimibile e
percepibile generalmente da un soggetto.

INDICE

389


Slide 390

SIGNIFICAZIONE
 Qualità e quantità di un complesso strutturato di
elementi semiotici.

INDICE

390


Slide 391

SIGNIFICATO E SENSO
 Dimensioni imprescindibili dell'azione dell'uomo. Il
significato rimanda ad un oggetto o evento o qualità che
l'azione denota. Il senso è l'espressione del modo in cui tale
riferimento viene fissato. Il significato rimanda quindi più
alla struttura e alle dinamiche interne dell'azione
significante, mentre il senso la pone in relazione ad un
sistema concettuale-valoriale esterno.
 Contenuto semantico espresso da uno o più segni (parole,
frasi, gesti, azioni); concetto collegato ad un segno
linguistico o ad una data espressione linguistica.

INDICE

391


Slide 392

SIMULAZIONE
 Riproduzione di un oggetto, di una situazione o di
un evento solo per gli aspetti che interessano o
sono, comunque, ritenuti rilevanti per qualche
fine. La riproduzione che simula una certa realtà
può avere rispetto a questa anche una natura
completamente diversa.

INDICE

392


Slide 393

SINERGICI
 Sono quei muscoli che, rispetto a quello
considerato il principale esecutore, concorrono
all'effettuazione dell'azione.

INDICE

393


Slide 394

SINTAGMA
 Gruppo minimo di elementi semiotici che forma l’unità di base di una
struttura sintattica significativa entro una espressione in codice
linguistico.
 Struttura costituita secondo regole formali. La scelta di ogni elemento
ed i rapporti tra un elemento e l'altro sono tali da costituire un insieme
formalmente corretto. Gli elementi per comporre il sintagma sono
attinti dal paradigma (cfr.). In termini di motricità umana il sintagma è
l'azione stessa così come può esser concepita, programmata, attuata. Le
regole formali di composizione sintagmatica possono essere (insieme)
quelle delle leggi fisiche (del mondo fisico con cui si interagisce,
sempre ed inevitabilmente), quelle date dalle proprie risorse e dai
propri limiti anatomo-fisiologici (ineludibile, infatti, è anche la nostra
natura biologica), quelle semantiche, semiotiche, scopistiche, sociorelazionali, etc.

INDICE

394


Slide 395

SINTASSI
 Complesso di funzioni proprie delle strutture di
una sequenza di elementi semiotici entro un
determinato ambito morfologico-linguistico. La
sintassi descrive i processi linguistici (catene
semiotiche e parti semiotiche).

INDICE

395


Slide 396

SISTEMA
 Insieme di componenti identificabili rispetto
all'ambiente e che sono caratterizzati da una certa
configurazione strutturale (cfr. struttura) al loro
interno.

INDICE

396


Slide 397

SISTEMA DEI PUNTEGGI
 Reti dei successi, dei vantaggi o dei punti acquisiti
dai giocatori o dalle squadre di un gioco sportivo e
previsti esplicitamente dal codice di gioco, tanto
nello svolgimento di tutte le possibilità che nella
designazione eventuale dei vincenti e dei perdenti
(Parlebas P.).

INDICE

397


Slide 398

SISTEMI DI DISPOSIZIONI
 Complessi organizzati, nessi di implicazioni tra
disposizioni, di mappe disposizionali, di sviluppo come
progressiva complessificazione logica o come filiazione o
ristrutturazione o ampliamento. Si parla di sequenze di
obiettivi, di percorsi alternativi, di tappe scandite nel
tempo ma collegate. Si parla di catene di causazione. Tra
finalità, obiettivi e attività ci sono collegamenti diretti e
indiretti.

INDICE

398


Slide 399

SITUAZIONE DI PARTENZA
 Condizione del soggetto nella fase iniziale del ciclo di
attività didattica. L'educatore deve conoscere in modo
approfondito la s.d.p. per capire il rapporto che ha con se
stesso, con l'ambiente fisico e sociale, con le
rappresentazioni culturali del reale (adottate in una certa
comunità), nel rispetto del livello di sviluppo dell'allievo.
Da soggetto a soggetto la situazione personale di partenza
può essere ampiamente differenziata.

INDICE

399


Slide 400

SITUAZIONE MOTORIA
 Insieme di dati oggettivi e soggettivi caratterizzanti l'azione motoria in
sé e rispetto al contesto. Si individuano alcune tipologie essenziali di
situazione motoria, così definibili:
 - situazione psicomotoria: situazione motoria in cui si considera il
soggetto isolato, in assenza di comunicazione prassica;
 - situazione sociomotoria: situazione motoria in cui viene messa in
gioco un'interazione motoria essenziale, ovvero una forma di
comunicazione prassica;
 - situazione problemica: contesto interattivo situazionale implicante un
compito cui i soggetti debbono dare le loro risposte personalizzate,
ciascuna delle quali viene accettata come prodotto della evoluzione
personale, ma viene anche messa in crisi in ragione della conseguenza
o della pertinenza richiesta.
 Le caratteristiche sopra esposte non si escludono a vicenda, anzi in
ogni s.m. possono essere riconosciute tutte e tre.
INDICE

400


Slide 401

SITUAZIONE PROBLEMICA
 Compito interattivo situazionalmente implicante
un compito cui i soggetti debbono dare le loro
risposte personalizzate, ciascuna delle quali
viene accettata come prodotto della evoluzione
personale, ma viene anche messa in crisi in
ragione della congruenza e della pertinenza
richiesta.

INDICE

401


Slide 402

SLANCIO
 Azione con cui, velocemente e lasciando agire
anche l'abbrivio, si porta un segmento corporeo,
tenuto sempre in atteggiamento lungo, da una
posizione ad un'altra; quest'ultima corrisponde di
solito al limite dell'escursione articolare.

INDICE

402


Slide 403

SOCIALITÀ
 Atteggiamento della persona attenta a
contemperare i propri e gli altrui bisogni,
desideri, aspettative…, nella ricerca costante di
dialogo, di collaborazione, di integrazione, per
dare risposte proficue per sé e per gli altri.
 Le dinamiche comunicative in tal senso giocano
un ruolo fondamentale.

INDICE

403


Slide 404

SOCIALIZZAZIONE
 Assunzione da parte di un individuo delle convinzioni, dei
valori e delle norme di un gruppo. La socializzazione
comporta l'inserimento e l'integrazione nel gruppo stesso.
L'interazione motoria, la comunicazione mimo-gestuale e,
in genere, tutte le forme di comunicazione in presenza
sono dei fattori importantissimi per la s.

INDICE

404


Slide 405

SOCIOCINESICA
 Disciplina che organizza le conoscenze relative alle
relazioni esistenti tra i significanti non verbali e i
significati entro specifici contesti interattivi con esigenze
comunicative analoghe in cui l’uomo assume determinate
funzioni e mansioni comunicative. Produce una
comparazione ed una selezione di cinemorfi specifici per
determinati ruoli sociali, professionali, sessuali, ecc. in
chiave comunicativa.

INDICE

405


Slide 406

SOCIODRAMMA
 Situazione didattica nella quale i soggetti sviluppano un
tema che riguarda aspetti importanti della loro vita di
relazione, introducendo modalità di rappresentazione della
stessa in cui avviene uno scambio di ruoli tra protagonisti
reali e protagonisti della situazione didattica. Si
sperimentano così, sebbene in modo consapevolmente
fittizio, situazioni e ruoli altrimenti vissuti in terza persona,
nell'auspicio che ciò faciliti il decentramento del punto di
vista e una miglior comprensione interpersonale.

INDICE

406


Slide 407

SOCIOMOTRICITÀ
 Campo e caratteristiche delle pratiche corrispondenti a
situazioni sociomotorie. La sociomotricità comprende e
riguarda tutti quegli aspetti dei comportamenti motori che
implicano più o meno direttamente l'interazione, se non un
vero e proprio scambio comunicativo con altri soggetti o
con il contesto culturale. A ben guardare tutti i
comportamenti dell'uomo hanno una più o meno spiccata
componente sociomotoria. Il termine sociomotricità allora
non individua certi comportamenti escludendone altri,
quanto piuttosto tende a cogliere una costante del
comportamento umano, un residuo in ultima analisi
ineliminabile di tutto ciò che l'uomo fa.

INDICE

407


Slide 408

SOCIOPRASSEMA
 Prassema collettivo portato dalle condotte motorie
d'interazione tra più copartecipanti che si
influenzano reciprocamente nel compiere la tattica
di una azione motoria comune.

INDICE

408


Slide 409

SOCIOPRASSIA
 Sequenza motoria alla quale partecipano
simultaneamente più co-interventi (Parlebas P.).

INDICE

409


Slide 410

SOLIDARIETÀ
 Atteggiamento di coloro che avvertono le
necessità altrui e cercano con il loro contributo
di dare risposte efficaci.
 La reciproca solidarietà può determinare
condivisione di obiettivi e quindi collaborazione
e cooperazione mirate.

INDICE

410


Slide 411

SOLLEVATA
 Posizione asimmetrica degli arti inferiori
(entrambi in atteggiamento lungo), in cui uno è
appoggiato al suolo sostenendo il carico del corpo,
l'altro ha l'estremità ad un piede di distanza dal
suolo. Posizione simile alla posata (cfr.), solo che
qui l'arto non portante non tocca il suolo.

INDICE

411


Slide 412

SOSPENSIONE
 È una attitudine in cui il baricentro del corpo, al di
sotto del punto di sostegno, tende ad
allontanarsene ulteriormente.

INDICE

412


Slide 413

SOTTO-RUOLO SOCIOMOTORIO
 Sequenza ludomotoria di un giocatore considerato
come l'unità comportamentale della base del
funzionamento strategico di un gioco sportivo
(Parlebas P.).

INDICE

413


Slide 414

SPARO
 Modalità tipica di attivazione di un sistema che risponde ad
un evento con una modificazione enorme ed improvvisa
del proprio stato. L'evento scatenante non può spiegare
etiologicamente lo sparo: dobbiamo considerare lo stato
del sistema, che possiede l'energia potenziale necessaria
allo s., oltre alla capacità di liberarla repentinamente.
L'evento scatenante, anche se esiguo, deve avere
caratteristiche appropriate per poter innescare lo sparo. È
quanto accade in un'arma da fuoco (per l'azione del
percussore che fa esplodere la carica del colpo) o in un
neurone al momento dell'attivazione.

INDICE

414


Slide 415

SPAZIO
 Estensione. Il significato di questo termine è molto articolato e diversificato,
in riferimento alle modalità in cui viene concepito e rappresentato a livello
mentale e culturale.
 Tale concezione e rappresentazione può essere definita secondo vari aspetti:
 - lo spazio è la totalità dell'estensione in cui trovano spazio gli oggetti
materiali. Le estensioni parziali in essa contenute sono commisurabili e
quantificabili.
 - lo spazio è un sistema di localizzazioni e posizioni reciprocamente
definentesi; ognuna di queste localizzazioni si differenzia dalle altre ed ha
una sua individualità.
 - lo spazio è l'insieme di estensioni parziali definite da limiti e confini che le
separano dalle altre, ne definiscono la forma, la quantità, l'identità.
 - lo spazio non esiste: è solo una categoria astratta a cui riferire tutti gli
oggetti esistenti, per definirne la posizione rispetto ad altri oggetti.
 L'elenco potrebbe continuare. In ogni caso lo spazio è un riferimento
imprescindibile nello studio dell'uomo e dell'azione.
INDICE

415


Slide 416

SPECIFICITÀ
 Proprietà che testimonia una
originale, esclusiva e dunque
(Parlebas P.).

INDICE

caratteristica
differenziale

416


Slide 417

SPETTACOLARITÀ




















Proprietà che il corpo, i suoi gesti, le sue espressioni assumono in certi contesti. La spettacolarità consiste nel provocare il piacere della contemplazione
o comunque dell'osservazione. Ciò presuppone che ci sia n agente o attore oggetto di oss
ervazione e uno o più osservatori o "spettatori", intenti ad osservare. Il contesto ed il ruolo degli attori può essere intenzionalmente predisposto, come
nei casi seguenti:
- recitazione teatrale;
- recitazione filmica;
- recitazione in genere;
- body art;
- danza, in tutte le sue forme;
- sfilata di moda;
- esibizione coreografica;
- esibizione del nudo;
- spettacolo circense;
- saggio di bravura, ginnico o di altro tipo;
- etc. Oppure può non essere predisposta specificatamente e risultare comunque; qualche esempio:
- attività lavorativa;
- certe azioni della vita quotidiana;
- attività sportiva.
In quest'ultima il fine primario è il risultato quantitativo che porta alla vittoria. La spettacolarità del gesto è, almeno in parte, accidentale e solo in alcuni
sport (ginnastica artistica, ginnastica ritmica, tuffi, nuoto sincronizzato, pattinaggio artistico e sport simili) coincide con la "quantità" della prestazione.
La spettacolarità è ovviamente una proprietà denotativa del corpo e della motricità e può connotarsi in senso positivo o negativo a seconda del valore
che si attribuisce al contesto, alle implicazioni, alla finalità ed alle conseguenze di ciascuna situazione.
Anche se un animale può essere, nelle sue azioni veramente spettacolare e presentare qualità decisamente stupefacenti, occorre precisare che l'azione
umana, per le sue caratteristiche di simbolicità, di rappresentazione dell'astratto, di espressione di coscienza e di conoscenza, raggiunge un livello di
spettacolarità qualitativamente diverso dal caso degli animali e della natura in genere. L'azione umana si distingue per essere, appunto, veicolo di
trasmissione dell'universo simbolico, per essere cosciente, competente ed intenzionale, nonché svincolata dalla necessità e dal determinismo fisico e
biologico. Lo strutturarsi della s. dell'azione umana va considerata sul duplice versante dell'attore e dello spettatore, i cui ruoli sono da intendere come
indissolubilmente complementari. Molti gesti ed espressioni si sono sviluppati anche come elaborate forme culturali (è il caso di danza e spettacoli in
genere), proprio perché costantemente in circuito con l'informazione di ritorno dello spettatore che attivamente percepisce, partecipa emotivamente,
critica ricerca e chiede o in qualche modo fa sentire le proprie aspettative sulle modalità e le forme di rappresentazione. I risvolti psicologici, sociologici
e storici esulano comunque dalla presente trattazione.

INDICE

417


Slide 418

SPINTA
 Passaggio veloce, effettuato con gli arti (uno o
più), da un atteggiamento breve ad uno lungo. Si
ha una vera e propria spinta quando l'azione si
esercita contro una resistenza.

INDICE

418


Slide 419

SPORT
 Dall'inglese; letteralmente diporto, ovvero divertimento, attività
dilettevole. Termine comunemente usato ad indicare tutte quelle
attività ginnastiche, di gioco, di esercizio, praticate per divertimento o
per professionismo, che hanno come scopo il confronto agonistico e
richiedono un più o meno intenso sforzo fisico. Lo sport, già diffuso
presso i greci, ebbe un carattere nazionale e quasi sacro (giochi
pubblici); presso i romani, invece, fu riservato agli schiavi o ai
professionisti che lo esercitavano nei ludi; nel medioevo fu limitato
alla caccia e all'equitazione, particolarmente praticate dalle classi
nobili, ed alle gare nei tornei e nelle giostre; nella nostra epoca la
codificazione delle competizioni sportive tende ad assumere un
carattere "planetario" ed omogeneo in tutti i paesi del mondo. Anche le
attività motoristiche hanno carattere sportivo e caratterizzano la nostra
epoca.

INDICE

419


Slide 420

STATUTO SOCIO-MOTORIO
 Insieme di convenzioni, di diritti e di divieti
prescritti a un giocatore per le regole del contratto
ludico di un gioco sportivo e che definiscono il
campo degli atti motori permessi a questo
giocatore (Parlebas P.).

INDICE

420


Slide 421

STAZIONE
 Il tenersi in appoggio stabilmente su un terreno o su un
supporto. In tecnica ginnastica si parla di stazione quando
gli arti inferiori sono in appoggio: si potranno avere così la
stazione eretta (quando siamo ritti, in piedi), in ginocchio,
seduta. Nelle attività di educazione fisica o di allenamento
si dice stazione ogni zona organizzata dello spazio di
lavoro, inserita in un percorso. L'allievo vi si sofferma per
eseguire le azioni che ivi sono prescritte, usando gli
attrezzi eventualmente presenti, predisposti allo scopo.

INDICE

421


Slide 422

STILE COGNITIVO
 Particolare organizzazione che un soggetto adotta per costituire,
trasformare e utilizzare le proprie conoscenze. È l'impronta personale
delle strategie di approccio o di interazione con l'universo fisico e
simbolico, oltre che di rielaborazione interiore delle informazioni in
arrivo. È il margine di originalità dei processi cognitivi. Variazione
individuale del modo di percepire, ricordare e pensare, come anche
nell'apprendere, immagazzinare, trasformare e utilizzare le
informazioni (Kogan, 1971). Agli stili cognitivi appartiene lo stile di
apprendimento, cioè l'insieme di operazioni e di procedure che l'alunno
può usare per acquisire, ritenere e recuperare differenti tipi di
conoscenza e di prestazione (Kigney).

INDICE

422


Slide 423

STILE MOTORIO
 Personale scelta e interpretazione delle tecniche
motorie. Particolari modalità di azioni, coerenti e
caratterizzanti il comportamento del soggetto,
riconoscibili in ogni sua azione.

INDICE

423


Slide 424

STIMOLO
 Ogni evento che sia recepibile dal soggetto in quanto capace di
attivare uno o più canali afferenziali.
 La recezione dello stimolo provoca sempre una modificazione del
comportamento, dell'equilibrio o comunque delle condizioni del
soggetto.
 Il soggetto non è tuttavia da intendersi come bersaglio passivo degli
stimoi, ma è in grado (in modo più o meno coscientemente
intenzionale) di pre-adattare i recettori periferici e l'analizzatore
centrale (cerebrale) in modo da accogliere, trattare e trasformare e
selezionare l'imput in mdo attivo e specifico.
 L'interazione soggetto-stimolo è quindi circolare, reciproca.
 - Stimolo esterno: la fonte è l'ambiente circostante.
 - Stimolo interno: la fonte è intraorganica o intrapsichica.

INDICE

424


Slide 425

STRATEGIA
 Linea comportamentale generale, stabilita a priori in
funzione del raggiungimento di un certo traguardo. La
strategia tiene conto di: situazione in cui si prevede di
agire; mezzi e risorse disponibili; obiettivi prefissati (in
ordine gerarchico). La strategia è l'insieme coerente e
organizzato delle scelte progettuali su cui si baserà l'azione
che si sta per intraprendere. L'elaborazione strategica
quindi anticipa l'azione, anche se si riserva la
contestualizzazione tattica (cfr. tattica).

INDICE

425


Slide 426

STRATEGIA MOTORIA
 Messa in opera sul campo di un piano di azione
individuale o collettivo in vista di risolvere una
situazione problemica proposta da una situazione
motoria.

INDICE

426


Slide 427

STRETCHING
 Metodica di condizionamento psico-fisico,
consistente in esercizi di allungamento muscolare
secondo
tempi,
intensità
e
modalità
opportunamente fissati.

INDICE

427


Slide 428

STRUTTURAZIONE
 Progressiva modificazione della struttura in ragione della
necessità d'uso. Tale trasformazione avviene anche a
livello organico con la progressiva finalizzazione delle
proprie funzioni nei vari ambiti applicativi. Si ottiene così
progressivamente una selezione delle relazioni tra struttura
e funzione in ragione delle scelte di finalizzazione del
nostro comportamento e dei nostri processi psichici e
mentali nelle situazioni problematiche della vita.

INDICE

428


Slide 429

SUPERVISIONE
 È la funzione di monitoraggio e gestione di un processo, pur senza
specificare le modalità ed i parametri del processo stesso. Il ruolo del
supervisore è gerarchicamente più in alto del processo supervisionato;
inoltre prevede livelli di gestione intermedi tra il proprio e l'esecuzione. Il
supervisore controlla che tale processo risponda ai requisiti di pertinenza
ed efficacia, oltre ad implementare lo scopo che gli era stato assegnato.
Interventi modificatori vengono indotti dal supervisore quando
necessario. Nella pratica motoria possono avere funzione di supervisione:
1)- le reafferenze (o meglio la loro interpretazione e valutazione) relative
all'esecuzione e alle sue modalità (KP);
 2)- la constatazione dell'esito dell'azione e la comparazione con lo scopo
prefisso (KR);
 3)- un resoconto esterno e differito da parte di un soggetto che
verbalmente o gestualmente fornisce informazioni (più o meno
interpretate) sulla nostra esecuzione; tale informazione di ritorno può
provenire anche da una registrazione A.V.
INDICE

429


Slide 430

SUPINARE
 Rivolgere il lato dorsale verso terra. Nel caso degli
arti o delle loro estremità s. equivale ad extraruotare. È il contrario di pronare (cfr.).

INDICE

430


Slide 431

SUPPORTO DI MARCATURA
 Insieme organizzato di interazioni di marcatura
che, nel corso di svolgimento di un gioco sportivo,
permette l'attribuzione dei punti del punteggio o la
designazione del successo. Questo insieme
rappresenta la struttura di base del sistema dei
punteggi (Parlebas P.).

INDICE

431


Slide 432

SUSSIDI DIDATTICI
 Nella pratica di educazione fisica sono tutti quegli
oggetti o quei mezzi che possono essere utilizzati
per far sperimentare agli allievi delle attività
ritenute significative ed efficaci per promuovere in
loro l'apprendimento motorio e l'accrescimento
delle loro competenze motorie.

INDICE

432


Slide 433

SVANTAGGIO SOCIALE
 Condizione di difficoltà derivante dalla propria posizione,
dal proprio ruolo e dai rapporti (istituzionali e non) che si
instaurano in ambito sociale. Lo svantaggio sociale può
comportare diifficoltà nel raggiungimento di un certo
status, nello svolgimento di certe attività, nell'ottenimento
di mezzi, condizioni e stimoli per la propria evoluzione in
termini di personalità e cultura. Non è mai determinante in
senso assoluto, ma può costituire una serie ipoteca per il
raggiungimento di certi traguardi.

INDICE

433


Slide 434

SVILUPPO MOTORIO
 Termine piuttosto improprio per designare il
processo di apprendimento motorio su scala
temporale lunga. È da preferirsi, in tale accezione,
l'espressione evoluzione (apprenditiva) delle
competenze motorie.

INDICE

434


Slide 435

TATTICA
 Applicazione contestualizzata della strategia. Tenta di implementare il
fine di quest'ultima in rapporto ai fattori contingenti della situazione in
cui viene attuata. È insomma un insieme di soluzioni adattive decise in
situazione, rispetto alla valutazione di come sta procedendo
l'esecuzione, degli effetti che sta producendo, dell'evoluzione del
contesto. La tattica può per un verso essere definita un comportamento
reattivo, di adattamento mutevole, pur persistendo gli obiettivi
originali, anzi proprio in funzione di tale persistenza. Per un altro verso
le si deve riconoscere anche un carattere proattivo, in quanto le
soluzioni adottate non sono improvvisate al momento a partire dal
nulla; l'esperienza pregressa, gli apprendimenti effettuati, la capacità di
anticipazione e altro ancora sono risorse imprescindibili per una buona
tattica.

INDICE

435


Slide 436

TECNICA
 Selezione ed organizzazione (in funzione di un loro riutilizzo) delle risposte
pertinenti, efficaci ed efficienti che ciascun soggetto produce nel corso di
situazioni problemiche ricorrenti ed implicanti compiti simili. La tecnica si
produce, si arricchisce, si rettifica e si affina con il procedere dell'esperienza e
degli apprendimenti. L'elaborazione ricorsiva (cfr. ricorsività) e la capacità di
anticipare problemi e soluzioni, hanno una funzione importante. La tecnica è
un insieme di competenze tutt'altro che giustappositivo: è un sistema integrato
e gerarchico che, tra i suoi pregi, deve annoverare quello di una agevole
accessibilità ed un pronto utilizzo. Inoltre non si deve trascurare il carattere
intersoggettivo e sociale della t.: molte tecniche lavorative, per esempio, sono
il frutto di esperienza di grandi strutture culturali o industriali,
dell'integrazione di tali esperienze anche grazie ad appropriati processi di
comunicazione.

INDICE

436


Slide 437

TEMPO
 Concetto definibile solo indirettamente.
Estensione del succedersi degli eventi, dei
movimenti, delle trasformazioni. Estensione
direzionata, irreversibile delle sequenze degli
avvenimenti, in cui sono ravvisabili quindi un
ordine (per ogni "punto" collocato nel tempo
esiste sempre un prima, un contemporaneamente
e un poi) e una misurabilità (le estensioni o
durate
temporali
degli
eventi
sono
commisurabili). Nel vissuto di ciascuno è
l'intuizione della processualità del mondo e della
stessa interiorità.
437

INDICE


Slide 438

TEMPO DI MOVIMENTO (TM)
 Durata cronometrica dell'esecuzione dell'azione,
dal momento riconosciuto come suo avvio a
quello riconosciuto come sua conclusione.

INDICE

438


Slide 439

TEMPO DI REAZIONE (TR)
 Durata
cronometrica
dell'intervallo
che
intercorre tra il verificarsi dell'evento che ha
funzione di stimolo (o comunque delle
condizioni che dovrebbero innescare l'azione) e
l'inizio dell'azione.

INDICE

439


Slide 440

TEORIA DEI GIOCHI
 Disciplina matematica che studia le situazioni di
raffronto e di conflitto sotto l'angolo della presa
razionale di decisioni (Parlebas P.).

INDICE

440


Slide 441

TEORIA DEI GIOCHI SPORTIVI
 Settore di conoscenza e di ricerca che studia il
gioco sportivo sotto l'angolo dell'azione motoria
(Parlebas P.).

INDICE

441


Slide 442

TESO
 Condizione che deriva dalla combinazione di
atteggiamento lungo e di attitudine non di
appoggio. Può riferirsi al corpo o ad un solo
segmento.

INDICE

442


Slide 443

TIPOLOGIA CINESICA
 Raggruppamento di elementi semiotici non
verbali che assumono una stessa forma
espressiva o una stessa funzione comunicativa.

INDICE

443


Slide 444

TORCERE
 Compiere un'azione con una parte del corpo o con
tutto il corpo, attorno all'asse longitudinale. Per
esserci torsione le estremità del segmento
interessato devono ruotare su piani paralleli, ma in
senso contrario (oppure una rimane fissa mentre
l'altra ruota), in modo che il segmento stesso si
deformi elicoidalmente. La torsione implica
dunque la rotazione (cfr. ruotare), ma non si
identifica con essa.

INDICE

444


Slide 445

TRACCIA PERCETTIVA
 Organizzazione
degli
elementi
percettivi,
afferenziali e reafferenziali di origine interna ed
esterna, relativi all'esecuzione di una certa azione
o di una certa classe di azioni. L'esperienza
permette di costruirla ed integrarla. Anch'essa,
come la traccia mnestica, costituisce contenuto di
memoria ed ha la funzione di termine di confronto
durante e dopo l'esecuzione.

INDICE

445


Slide 446

TRANSFER
 Applicazione, in un altro ambito, delle conoscenze acquisite in un certo ambito.
Affinché ciò sia possibile occorre che il soggetto sappia operare la necessaria
contestualizzazione e che l'apprendimento oggetto di t. abbia un sufficiente grado
di generalità. Il termine t. ha un significato abbastanza ampio, ma occorre, ai
nostri fini che si sappiano distinguere e definire due accezioni fondamentali:
 - Transfer d'apprendimento; effetto che si constata quando l'apprendimento di
un'abilità modifica, in positivo o in negativo, la messa in atto di un'altra abilità,
acquisita prima o dopo quella suddetta. In altre parole il t.d'a. è la trasposizione di
una competenza in un ambito in qualche modo nuovo o diverso. Perché il t.d'a. si
verifichi occorre che il soggetto operi le necessarie computazioni di correlazione
tra i due ambiti, di estensione e di generalizzazione. Si intende "positivo" il t.d'a.
che facilita in qualche modo il nuovo compito, "negativo" quello che lo rende più
difficoltoso.
 - Transfer controlaterale; consiste nella utilizzazione con l'emisoma controlaterale
di uno schema motorio appreso e finora eseguito con un certo emisoma.

INDICE

446


Slide 447

TRASLARE
 Spostare sul piano frontale un segmento rispetto
ad un altro su cui quello traslato appoggia (per
esempio il busto sul bacino: il bacino rimane
fermo mentre il busto si sposta).

INDICE

447


Slide 448

TRASLOCARE
 Spostarsi
modalità
genere il
superiori.
attrezzi.

INDICE

da un punto all'altro dello spazio con
altre rispetto alla deambulazione. In
traslocare implica l'impiego degli arti
Possono essere implicati anche grandi

448


Slide 449

TRASVERSALE
 In tecnica ginnastica indica l'asse che attraversa il
corpo orizzontalmente, più esattamente da una
spalla a quella controlaterale. L'attraversamento
può essere considerato anche con diverse
localizzazioni, ma sempre parallelamente a questo.
Una delle localizzazioni più ricorrenti è quella che
passa dal baricentro. Trasversale è anche la
denominazione del piano che attraversa
orizzontalmente il corpo dividendolo in due metà,
una superiore ed una inferiore.

INDICE

449


Slide 450

UNIVERSALI
 Modelli operatori rappresentanti le strutture di
base del funzionamento del gioco sportivo e
portatori della logica interna di questo (Parlebas
P.).

INDICE

450


Slide 451

VALUTAZIONE


(COME INFORMAZIONE RETROATTIVA)

Un tratto comune che caratterizza i tre tipi di valutazione (diagnostica, formativa e sommativa) è
costituito dal fatto che in ogni caso gli accertamenti sono finalizzati ad avere immediati riflessi sulle
decisioni circa la progettazione, la realizzazione, il controllo e la convalida dei processi didattici.
Bisogna sempre tener presente che la messa a punto di una programmazione non é altro che un
sistema assai complesso ed articolato di ipotesi didattiche che, come in ogni procedimento di
sperimentazione, devono essere confermate, confutate o ridefinite attraverso un processo sistematico
di verifica. "Ogni metodo scientifico, ogni ricerca, ogni operazione compiuta per risolvere un
problema si conclude con il momento della verifica. E poiché il lavoro, qualsiasi lavoro, è una
successione di operazioni, il momento del controllo o della verifica è necessario per passare da
un’operazione all’altra. Se l’operazione, al momento della verifica, si rende conto dello scarto tra
l’effetto voluto e quello raggiunto, torna indietro e si corregge. Se non vi é scarto si procede oltre.
Egli rinforza il suo comportamento. Infatti ripete le stesse operazioni che lo hanno condotto al
successo o, tutt’al più, le varia per renderle meno faticose o meno costose in fatto di energia. Egli
perfeziona così le sue tecniche operative e consegue risultati sempre migliori", (Izzo D., 1976).
Questo tipo di processo é sostanzialmente fondato sul concetto cibernetico di feed-back (retroazione);
ad ogni operazione compiuta consegue una "informazione retroattiva" (il feed-back) che ci informa
degli effetti sortiti dalla nostra azione e che ci pone pertanto in condizione di valutarne l’efficacia e di
apportare tutte le eventuali modifiche necessarie. In caso contrario la nostra attività educativa non
può che risolversi in un vero e proprio procedere alla cieca, con il rischio evidente di non sapere mai
a che punto ci si trova e dove si andrà a finire.

INDICE

451


Slide 452

VELOCITÀ
 V. condizionali, capacità.

INDICE

452


Slide 453

VETTORE DI ATTIVAZIONE
 Informazione (o insieme di informazioni) che ha la proprietà di
innescare una risposta non lineare nella struttura destinataria, attivando
in modo caratteristico e specifico un certo stato funzionale. Ciò accade
perché la configurazione parallela e/o sequenziale del messaggio in
questione ha caratteristiche che la struttura destinataria è predisposta a
cogliere come rilevanti e sufficienti a tal fine, attivandosi e originando
un (altro) messaggio caratteristico. Nelle dinamiche interattive le
caratteristiche di vettorialità sono quindi definibili in funzione della
predisposizione del soggetto, raggiunta tramite apprendimento. Ciò che
per un soggetto ha in un certo momento funzione di v.d.a., per un altro
soggetto, o per lo stesso in un momento differente, può non averla.

INDICE

453


Slide 454

VIDEO-MOTRICITÀ
 È la motricità della visione: orientamento della testa,
direzionamento dello sguardo (per mezzo dei muscoli
oculo-motori), ivi compreso il nistagmo (seguire con gli
occhi un oggetto che si muove relativamente a noi per poi
riportare lo sguardo rapidamente all'orientamento iniziale),
regolazione dell'apertura palpebrale (socchiudere gli occhi
se c'è troppa luce, chiuderne uno per prendere la mira,
etc.), regolazione del diametro pupillare, regolazione della
convessità del cristallino per la messa a fuoco.

INDICE

454


Slide 455

VOLO
Attitudine particolare in cui non vi è presa
alcuna; il corpo è isolato nello spazio.

INDICE

455