IL VENETO CLASSE 5 A SCUOLA “PARINI” BORBIAGO LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI STEMMI DELLE PROVINCE VENETE IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO LA FAUNA DEL VENETO Nell’area.

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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 2

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 3

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 4

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 5

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 6

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 7

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 8

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 11

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 15

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 16

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 21

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 22

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 36

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 37

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 38

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 39

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 40

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 41

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 46

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 48

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 49

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


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IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 51

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 52

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 53

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO


Slide 54

IL VENETO
CLASSE 5 A
SCUOLA “PARINI”
BORBIAGO

LA BANDIERA DEL VENETO CON GLI
STEMMI DELLE PROVINCE VENETE

IL TERRITORIO FISICO DEL VENETO

LA FAUNA DEL VENETO
Nell’area alpina del Veneto è presente un ricco “catalogo” faunistico. Vi si
trovano,fra gli altri , il camoscio, il cervo, il capriolo, il daino, la martora, la
marmotta,l’ermellino e lalepre. Poi ci sono le aquile reali, i gufi reali, i galli

cedroni, le coturnici, i picchi tridattili, la pernice bianca , che ha
la caratteristica di mutare il piumaggio da grigio e bruno in primavera a
bianco d’inverno. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata segnalata la presenza
anche dell’ avvoltoio e persino dell’ orso bruno. Nelle zone lagunari si

trovano moltissime specie di uccelli, soprattutto migratori, come i germani
reali, alzavole, aironi, cigni reali, gruccioni e oche selvatiche. Tra i
rapaci si segnalano le albanelle reali, ifalchi, le poiane. Tra le tante specie
di rettili, nella zona alpina è presente, oltre allavipera comune o aspide e il
marasso, la vipera dal corno e nelle zone paludose lavipera palustre.

L’ERMELLINO E LA VIPERA DAL CORNO

GLI UCCELLI DEL VENETO
IL BECCACCINO USA IL SUO LUNGO BECCO PER FRUGARE TRA IL FANGO DELLE RIVE ALLA
RICERCA DIVERMI.
L’AVOCETTA ,CHE HA IL BECCO RIVOLTO VERSO L’ALTO,CERCA IL SUO “PRANZO”NEL FANGO
DELLE ACQUE,A BASSISSIMA PROFONDITÀ.
I GERMANI REALI GALLEGGIANO SULL’ACQUA IMMERGENDOSI CON LA PARTE ANTERIORE DEL
CORPO E MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO CON L’AIUTO DELLA CODA E DELLE ZAMPE.
RACCOLGONO L’ACQUA NEL LORO BECCO A FORMA DI CUCCHIAIO E LA FILTRANO CON I
LORO PICCOLI DENTI,TRATTENENDO IL CIBO.
L’AIRONE CENERINO,IMMERGENDO NELL’ACQUA IL LUNGO COLLO E IL BECCO AFFILATO,PUÒ
PESARE I PESCI DI CUI SI NUTRE IN ACQUE ALTE.
IL TUFFETTO,CHE HA UNA MACCHIA BIANCA SOTTO IL BECCO,COME DICE IL NOME È UN GRAN
TUFFATORE E CATTURA LE SUE PREDE A DUE O TRE METRI DI PROFONDITÀ.
LO SVASSO,L’UCCELLO CON LA CRESTA,INVECE,È UN VERO E PROPRIO SUBACQUEO:PUÒ
IMMERGERSI
FINO AI SEI METRI E OLTRE IL GABBIANO È UN UCCELLO ONNIVORO,CIOÈ MANGIA
QUALUNQUE COSA TROVI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA O DELL’ACQUA.

ANCORA FAUNA
BECCACCINO

SVASSO MAGGIORE

FINE
STELLA
AURORA
ALESSANDRO
ELEONORA
LAVORO DI GRUPPO!

IL VENETO
.

IL GRUPPO DI :
ELENA , ALICE ,
SIMONE DELLA 5^ A

SCUOLA G.PARINI

LA FLORA VENETA
La flora della Laguna Veneta è presente in forme molto diverse, in relazione alla salinità
delle acque, alla loro profondità e dell’entità dell’azione di marea. Nelle zone di barena ,
uno degli ambienti più caratteristici della Laguna Veneta, è una vegetazione di tipo
alofilo o amante del sale. Questa è costituita da piante che hanno sviluppato la capacità
di crescere in terreni asfittici, intrisi di sale, utilizzando diverse strategie di sopravvivenza :
possono accumulare sali all’interno delle loro cellule come la Salsola, o la Salicornia
oppure possono espellere i sali in eccesso attraverso le cellule delle foglie come il
Limonium.Le diverse associazioni vegetali che si possono trovare in barena sono
direttamente legate alle diverse condizioni di Salinità e d’umidità del terreno .
l’associazione a Limonietum, infatti prevale nelle zone centrali della barena , dove
l’acqua ristagna e la salinità è molto elevata ,mentre nelle zone molto umide , ma poco

Salate , diffusa , è l’ associazione a Juncetummaritimi.

I tipi di piante :
SALICORNIA:le salicornie , come dice il nome , contengono molti sali minerali come
iodio e bromo , sono per questo utilizzate in farmacia per il loro effetto calmante e
nelle cure degli ipotiroidei . Ricche di vitamina C sono state utilizzate fin dai
Vichinghi . Sono considerate piane pioniere in quanto colonizzano ambienti
proibitivi per altre piante . Presentano foglie carnose appressate le une alle altre .
In autunno assumono una forte colorazione rossastra .

SALSOLA SODA :Pianta annuale con foglie carnose cilindriche appuntite disposte
lungo il fusto . Un tempo si coltivava per estrarre dalle sue ceneri la soda , utilizzata
nell’industria vetraria .

LIMONIUM :Pianta perenne alta dai 30 ai 50 cm , foglie basali disposte a rosetta
fiori piccoli violacei disposti a pannocchia , con fioritura verso giugno . I fiori , una
volta raccolti , mantengono nel tempo il loro aspetto. Attualmente il Limonium
occupa gran parte della barena a causa dell’aumento della salinità delle acque
della Laguna .

,

IRIS O GIAGGOLO : Pianta erbacea , che cresce in prossiità dei fossi , al
margine di paludi e anche in prati periodicamente allagati . Il fiore è di
colore giallo e fiorisce in aprile – giugno , dotato di rizoma sotterraneo che
manifesta la proprietà di trattenere metalli pesanti presenti nelle acque .

ASTER: Pianta biennale alta 30 cm , presenta foglie carnose a rosetta vicino
al terreno , i fiori sono disposti a capolino di colore azzurro ; fiorisce in
autunno .

BIANCOSPINO: e’un arbusto spinoso che può raggiungere i 12 m di altezza
. I fiori , bianchi , a ombrello e profumati , hanno un diametro di circa 1 cm .
I frutti , ovali sono rossi e contengono un nocciolo . Le foglie ,a forma di
rombo seghettate , sono lunghe da 2 a 4 cm .

PRIMULA:erbacea perenne con fiori a gambo corto e cinque petali di
svariato colore:bianco , giallo , rosso , blu . Assume invariabilmente il
portamento a cuscino .

LIGUSTRO:

OLMO BIANCO: Pianta che predilige

i terreni umidi e pianeggianti ,
meglio se argillosa e ben soleggiati . L’apparato radicale genera i
numerosi palloni che spesso fanno assumere all’ olmo l’aspetto cespugliosi
.

ONTANO BIANCO:Può raggiungere i 30 metri e presenta la chioma

ricca , slanciata , di colore verde – grigio . Popola soprattutto la
fascia montana e subalpina con fitti boschetti , prediligendo le rive
d’acqua .

ONTANO NERO: nonostante raggiunga con facilità i 15 metri dall’altezza
Presenta spesso un aspetto arbustivo. Tronco eretto con corteccia da bruno
scura a nera e solcata.Chioma rada,a forma piramidale con fogliame deciduo.

ROBINIA: Pianta molto adattabile a qualsiasi tipo di terreno

purchèben drenato e preferibilmente acido.Spesso utilizzata per il
consolidamento di aree franose . Tronco con corteccia a grana
grossa di colore giallo , verde , bruno fiore a grappolo commestibili .

SALICE BIANCO: Noto anche col nome di salice
piangente per la bella chioma ricurva,ha foglie
lunghe , dentate e ricoperte di peluria.Ama i terreni
umidi e in particolare le rive dei fiumi.

PIOPPO BIANCO:SUPERA CON FACILITÀ I 35 METRI E SI DISTINGUE PER IL
PORTAMENTO ERETTO . TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA
INIZIALMENTE LISCIA , ARGENTEO VERDASTRA E VIA VIA RUGOSA ,

SOLCATA E NERASTRA DALLA BASE . CHIOMA ARROTONDATA CON
FOGLIE DECIDUE , MUNITE DI PICCIOLO , CON LAMINA OVATA O
PALMATA A CINQUE LOBI .

Le province del Veneto
Venezia
“Le case di Venezia sono edifici che rimpiangono di non essere barche “
diceva con una bella immagine poetica lo scrittore francese Paul Morand .
Venezia e i suoi contatti con l’ Oriente, con Bisanzio, con l’ Europa
occidentale . Venezia nel Rinascimento , potenza economica , patria di
grandi artisti, letterati , studiosi delle più diverse discipline . Tutte queste
cose hanno lasciato inestimabili tesori per l’intera umanità .
Vogliamo elencare qualcuno di questi tesori ? Beh , solo qualcuno ,perché per
elencarli tutti sarebbe troppo lunga la storia . A Venezia non bisogna
perdersi : la Basilica di S.Marco e la sua meravigliosa piazza , le basiliche
gotiche di Santa Maria Gloriosa e SS . Giovanni e Paolo , il Palazzo Ducale , la
Cà d’Oro sul Canal Grande , e se avete ancora un po’ di tempo , la Galleria
dell’ Accademia , il Museo Correr , dove si possono ammirare dipinti del
Rinascimento veneto , la Galleria Franchetti alla Cà d’Oro di Mantegna ,
Bellini , Carpaccio e Tiziano .

Belluno
Si dice che il nome di Belluno deriva dalle parole celtiche belodunum,

“città splendente “ . Un nome appropriato visto che , oltre a conservare
tante importanti opere architettoniche e artistiche , d’epoca romana ,
medioevali , rinascimentali ,barocche, la città è “ incastonata “ tra le Alpi , il
Piave e la Pianura . Sorge su una sorta di terrazzo, sul lato destro del Piave ,
nel punto in cui vi confluisce il torrente Ardo . Antico insediamento
paleoveneto, nel I secolo divenne municipio romano , e come molte altre
città del Veneto venne ripetutamente devastate dai barbari . E fu sotto il
dominio dei Longobardi nel IV secolo e quindi dei Franchi nel’VIII . Feudo
vescovile nel X secolo. Nel 1404 divenne libero Comune e passò sotto
l’influenza veneziana . Nel 1797 fu ceduta, come tutto il Veneto, all’Austria.
Nel1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Economicamente molto
sviluppata , le sue industrie, medie e piccole, operano soprattutto nei settori
meccanico, elettromeccanico,tessile, l’abbigliamento e della lavorazione
del legno.

Padova
Di origine antichissima ( vi sono testimonianze di un insediamento che
risale al ix secolo a.C .) Padova sorse sul fiume Brenta che però, in seguito
a disastrose alluvioni, nell’Alto Medioevo deviò il proprio corso lasciandolo
occupare dalle acque del Bacchiglione . Nel II secolo a.C. la città entrò in
contatto con i romani e nel 49 a.C. divenne municipio romano . Saccheggiata
e devastata ripetutamente da Unni e Longobardi , rifiorì nell’VIII sotto il
dominio dei Franchi . Nel 1138 divenne libero Comune . Dopo il dominio di
Ezelino da Romano e dei da Carrara , nel 1405 passò sotto il dominio di
Venezia . Sede di una delle più antiche università d’Europa ( 1222 ) , Padova
è una delle città venete più ricche di testimonianze storiche e artistiche .
Abbiamo già parlato dei famosissimi affreschi di Giotto nella Cappella degli
Scrovegni , ma non meno famosa è la Basilica si trova un vero capolavoro : i
monumento equestre di Donatello , che celebra il condottiero Erasmo da
Nardi , detto il “ Gattamelata “ . Sostenuta da una fiorente economia ,
Padova è anche centro di importanti attività culturali .

ROVIGO
Le sue origini risalgono alla costruzione di un castello, voluto dal
vescovo di Adria nel 920 , all’interno di un modesto insediamento
preesistente . Possesso della casa d’Este , alla fine del quattrocento
passò ai veneziani . Dal 1815 al 1866 fu sotto la dominazione
austriaca . Capoluogo del Polesine , situata tra il Po e l’Adige ,
Rovigo
non ha certo conosciuto i fasti e la ricchezza di altre città venete.
Tuttavia , oltre a conservare interessanti monumenti e opere d’arte
(ricordiamo ,ad esempio,la Pinacoteca che custodisce opere di
Bellini e
Tiepolo) , Rovigo ha saputo conquistare nel tempo una notevole
importanza economica , soprattutto in campo industriale , agricolo
e
commerciale .

TREVISO
Sorta alla confluenza del Botteniga nel Sile , da un primo insediamento
dell’Età del Bronzo , Treviso , Tarvisiumper i Romani , si ampliò in Età
augustea . Fu ducato longobardo nell’VIII secolo e libero Comune nel XII ,
quindi signoria sotto i da Romano , i da Camino e gli Scaligeri . Nel 1339 passò

sotto il controllo di Venezia . Nel 1866 fu annessa al Regno d’Italia .
Nonostante un devastante bombardamento aereo durante la Seconda Guerra
Mondiale , la città conserva ancora importanti resti del passato e oggi le sue

piccole e medie industrie , associate a un ulteriore impulso delle attività
agricole , fanno di questo capoluogo uno dei centri veneti più sviluppati .

VERONA
Situata allo sbocco della Val d’Adige , è attraversata dall’omonimo
fiume. Si hanno notizie di un certo abitato nel IV secolo a.C. ma
sembra che questo sia sorto su un nucleo più antico. La sua storia è
complessa e affascinante: Ostrogoti e Longobardi ne fanno una delle
città capitali; devastata dagli Ungari nel 933, nel 1136 è libero Comune;
nel 1226 ne diventa signore Ezzelino da Romano e nel 1260 gli
Scaligeri; quindi fu la volta dei Visconti e dal 1405 del governo
veneziano . Dal trattato diCampoformio (1797) passa sotto l’Austria,
infine nel 1866 entra nel Regno d’Italia. Verona è, per importanza
economica, la seconda città del Veneto. Un’importanza che riguarda
anche la bellezza dei suoi palazzi, delle sue chiese , piazze e strade:
dalla spettacolare arena romana ,alle torri medioevali , dai palazzi
rinascimentali , alle chiese romaniche e gotiche.

VICENZA
Vicetia, dal latino vicus , villaggio : questa è l’origine del nome di Vicenza .
Sorta in epoca pale-oveneta alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione , ai
piedi dei monti Berici , nel 49 a.C. ottiene per i suoi abitanti la cittàdinanza
romana . Dopo aver subito numerose invasioni barbariche , venne occupata dai
Longobardi e poi dai Franchi . Libero Comune nel 1164 , subì il dominio dei
da Romano , degli Scaligeri , dei Visconti e infine di Venezia . Con il trattato di
Campoformio passò all’Austria . Dopo aver fatto parte del Regno Italico , ritornò
sotto il dominio austriaco , contro il quale nel 1848 si ribellò eroicamente ma a cui
dovette arrendersi . Nel 1866 entrò a far parte nel Regno d’Italia . Vicenza è un
importante centro industriale e commerciale in vari settori , come quello del tessile ,
dell’oreficeria , della lavorazione del cuoio e dell’attività tipografica . L’antico
villaggio paleovenetosi è trasformato nei secoli in una città bellissima in cui
possiamo leggere l’evolversi della storia impressa nella sua struttura , nelle sue pietre
e mattoni . Infatti Vicenza , chiamata anche “ Venezia di Terraferma “ , è famosa
per le opere architettoniche di Andrea Palladio , che si inseriscono con meravigliosa
Armonia nell’antico centro medioevale .

Ora parliamo dei musicisti veneti

I MUSICISTI DEL VENETO
 Tommaso Albinoni(Venezia,1671-1751)compositore e violinista.
 Antonio Vivaldi(Venezia,1678-Vienna,1741),compositore e
violinista veneziano.
 BaldassareGaluppi(Burano,1706-Venezia,1785),compositore e
organista.
 Antonio Salieri (Legnago,1750-Vienna,1825),compositore.
 Luigi Nono (Venezia 1924-1990),compositore di musica
contemporanea.
 Giuseppe Sinopoli(Venezia,1946-Berlino,2001),direttore
d’orchestra, compositore.
 Mario Brunello (Castelfranco Veneto,1960),violoncellista
italiano.
 Rondò Veneziano,ensemble musicale italiano che compendia
la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e
rock.

ANTONIO VIVALDI
Antonio Vivaldi è nato a Venezia ed è stato un compositore e violinista
italiano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei suoi capelli, fu uno dei violinisti più
virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca.
Antonio Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto,
soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli e della tecnica del

violino e dell’orchestrazione. Non trascurò inoltre l’opera lirica.
Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi
concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue composizioni più note
sono i quattro concerti per violino conosciuti come le quattro stagioni
che noi abbiamo ascoltato a scuola.

ANTONIO VIVALDI

I MONUMENTI
DI
VENEZIA

IL GRUPPO DI :
CHIARA, MARTA,
THOMAS E CHANTAL

Il palazzo ducale






IL PALAZZO DUCALE E’ L’ ESEMPIO PIU ‘ BELLO DELL’ ARCHITETTURA
GOTICA VENEZIANA, DI FORME ELEGANTI E LEGGERE E’ RICOPERTO
DI MARMI BIANCHI E ROSA . FU COSTRUITO FRA IL 1309 E IL 1442
COME SEDE DEL DOGE E DEL PARLAMENTO.
OGGI PER ENTRARE NEL PALAZZO DUCALE SI PASSA DALLA RIVA
DEGLI SCHIAVONI, MENTRE UN TEMPO SI ATTRAVERSAVA LA
PORTA DELLA CARTA(L’INGRESSO D’ ONORE)DA CUI SI ENTRAVA
NELLO SPLENDIDO CORTILE PER POI SALIRE,ATTRAVERSO LA
SCALA DEI GIGANTI (DETTA COSI’ PER LE DUE GRANDI STATUE DI
MERCURIO E NETTUNO CHE LA CHIUDONO)E LA SCALA
D’ORO, ALL’APPARTAMENTO DUCALE E ALLA SCALA DEL MAGGIOR
CONSIGLIO. QUESTA SALA E’ IMMENSA:MISURA QUASI 25m DI
LARGHEZZA, 53 DI LUNGHEZZA ED E’ ALTA PIU’ DI 11METRI. SU UNA
DELLE PARETI SI TROVA IL QUADRO PIU’ GRANDE DEL
MONDO(METRI 22 X 7 )DIPINTO TINTORETTO E RAFFIGURANTE IL
PARDISO.

LA STRUTTURA DELLA BASILICA DI
SAN MARCO

E’ VISIBILE LA SEQUENZA DI CUPOLE E VOLTE CHE
CARATTERIZZANO LE TRE NAVATE. AL DI SOPRA
DELLE COLONNE CHE DIVIDONO LE NAVATE
LATERALI ERANO RICAVATI I MATRONEI, ANTICAMENTE USATI PER OSPITARE LE DONNE DURANTE LE
FUNZIONI . GIA’ NEL XII SECOLO,DOPO L’ INCENDIO
DEL 1145, UNA GRAN PARTE DEI MATRONEI FU
ELIMINATA E RIDOTTA AL SOLO CAMMINAMENTO
ATTUALE . NEL XIII SECOLO, DOPO ULTERIORI
INCENDI VENNERO ELIMINATI ANCHE GLI ALTRI.

I mosaici
LA BASILICA DI SAN MARCO E’ UN IMPONETE E RICCHISSIMA
COSTRUZIONE ISPIRATA ALL’ ARTE BIZANTINA,DECORATA DA PREZIOSI
MOSAICI E SORMONTATA DA CINQUE CUPOLE.
PRECEDUTO DA UN ATRIO RICOPERTO DI MARMI E DI MOSAICI MULTI
COLORI RAFFIGURANTI LE STORIE DELLA BIBBIA, L’INTERNO DELLA
BASILICA È ABBAGLIATA DAL FULGORE DORATO DEGLI INFINITI
MOSAICI CHE RIVESTONO LE SUE PARETI,LE VOLTE E LE CAVITA’
DELLE CINQUE CUPOLE SOSTENUTE DA PODEROSI ARCONI. PERFINO
IL PAVIMENTO E’ TUTTO A MOSAICI. UNA RICCA COLLEZIONEDI STATUE
E DI RILIEVI MARMOREI COMPLETA LA STRAORDINARIA DECORAZIONE
INTERNA . LA BASILICA DI SAN MARCO FU COSTRUITA INTORNO
ALL’ANNO MILLE PER CUSTODIRVI IL CORPO DELL’EVANGELISTA
MARCO .

LA PIAZZA SAN MARCO

Campanile di San Marco..
• Il campanile di San Marco svetta isolato nella
piazza, poiché venne eretto sul sito di un'antica
torre di avvistamento la cui fondazione sembra
risalire al IX secolo. Il campanile, più volte
ristrutturato nel corso dei secoli, crollò nel 1902.
L'attuale struttura risale all'opera di ricostruzione
di Luca Beltrami, avvenuta tra il 1903 e il 1912.

I PONTI
ORA VI PARLEREMO DEI
PONTI CHE POSSIAMO TROVARE A
VENEZIA

IL PONTE DI RIALTO
Il Ponte di Rialto, costruito tra il 1588 e il 1591 per
sostituire un precedente ponte in legno, fu per
lungo tempo il centro della finanza e del commercio
cittadini: sotto le sue doppie arcate coperte si
trovavano laboratori, botteghe, banchi pubblici e
privati, e le magistrature legate alle attività
economiche. Rialto è collegato a San Marco, cuore
politico e religioso della città, dall'antico percorso
delle Mercerie, che conduce in piazza San Marco
attraverso la Torre dell’Orologio.

IL PONTE DI RIALTO

PONTE DEI SOSPIRI
Il PONTE DEI SOSPIRI FU COSTRUITO NEL 600
PER UNIRE GLI UFFICI DEL TRIBUNALE DEL
PALAZZO DUCALE ALLE PRIGIONI NUOVE
DOVE VENIVANO RINCHIUSI I DETENUTI IN
ATTESA DI GIUDIZIO. PER I SUOI STRETTI
CORRIDORI PASSAVANO I PRIGIONIERI E I
LORO SOSPIRI HANNO DATO IL NOME AL
PONTE.

STORIA DELL’ ARTE DEL VETRO
La storia del vetro di Murano nasce nel 1291 quando si
decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già
prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che
i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi
incendi,che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca
le costruzioni erano principalmente il legno. Solo i mastri
vetrai, fra i non nobili, potevano sposare figlie di patrizi. La
Repubblica infatti ,emanò un decreto, in seguito ai disordini
avvenuti nel Maggior Consiglio di Murano, che dichiarava
cittadini muranesi solamente coloro i quali fossero nati nell’
isola o avessero acquistato i mobili nella stessa .

Il vetro
• La tecnica della soffiatura trasforma una massa di vetro fuso,
senza forma, in un oggetto delicato e trasparente. Utilizzando
un tubo di ferro, detto "canna", l'artigiano preleva dal forno a
crogiolo la quantità di vetro fuso sufficiente alla formatura.
Poiché il materiale è allo stato pastoso, la porzione prelevata
assume l'aspetto di una grossolana goccia, detta bolo o pera. Il
bolo appena tolto dalla padella è troppo fluido e tende a
colare; per questo viene parzialmente raffreddato facendolo
rotolare su una piastra metallica. Questa operazione serve
anche a dare al bolo una forma cilindrica. Il soffiatore pone poi
la canna in posizione verticale e comincia a insufflare aria
dentro il bolo, che gradualmente si gonfia mentre le pareti
dell'oggetto in formazione si assottigliano.

FABBRICAZIONE DEL VETRO

Soffiatura del vetro
Questa immagine rappresenta un mastro vetraio mentre
sta creando una scultura di vetro.

L’ ARTE

I PIATTI TIPICI DEL VENETO

OMELETTE CON GAMBERI
TRA TUTTI I PIATTI TIPICI DEL VENETO ORA VE NE
RAPPRESENTIAMO UNO: OMELETTE CON GAMBERI
QUESTO PIATTO E’ MOLTO COMODO E SEMPLICE DA PREPARARE .
GLI INGREDIENTI SONO:
o 125 g DI GAMBERI
o 65 g DI BURRO
o 3 cl DI BISQUE DI GAMBERI
o SALE PER L’OMELETTE
o 3 UOVA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 1 PERSONA )

COME PREPARARE OMELETTE CON
GAMBERI
PRIVARE I GAMERI DEL CARAPACE ,ELIMINARE IL FILO INTESTINALE E CUOCERNE LE
CODE NEL BURRO ,SALANDOLE LEGGERMENTE. VERSARNE LE UOVA IN UNA TERRINA ,
SBATTERLE QUANTO BASTA PERCHE’ GLI ALBUMI SI MESCOLINO CON I TUORLI,
QUINDI AGIUNGERE 20g DI BURRO A FIOCHETTI PER DARE MAGGIOR CREMOSITA’
ALLA PRAPARAZIONE E CONDIRLE CON IL PEPE E LE 3 PRESE DI SALE. IN UNA PADELLA
A SPONDA CURVA FONDERE IL RIMANENTE BURRO E QUANDO E’ CALDISSIMO
VERSANI LE UOVA MESCOLANDONE CON UNA MANO SERVENDOSI DI UNA
FORCHETTA , E IMPRIMENDO CON L’ALTRA MANO UN MUOVIMENTO RITMICO
(AVENTI E INDIETRO) AL RECIPIENTE. ALZARE IL MANICO DELLA PADELLA E FAR
SCIVOLARE L ‘ OMELETTE CONTRO LA PARETE OPPOSTA IN MODO CHE SI PIEGHI ;
ALZARE CON LA FORCHETTA IL LEMBO RIMASTO AL CENTRO , RIPIEGARLO SU SE
STESSO , QUINDI COMPLETARE L’ARROTOLAMENTO ROVESCIANTO L’OMELETTE IN UN
PIATTO E INCIDERLA NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA. ADAGIARE SOPRA L’INCISIONE E
E GAMBERI E VERSARE LA BISQUE ACCANTO A L’OMELETTE.

GRANSEOLE ALLA VENEZIANA
QUESTO PIATTO E UN PIATTO TIPICO DI VENEZIA GLI INGREDIENTI SONO QUESTI:
o 40 g DI MAIONESE
o 4 GRANSEOLE DI MEDIA GRANDEZZA
o UN CUCCIAIO DI ERBE TRITATE ( DRANGONCELLO , ERBA CIPOLLINA, SERFOGLIO,
PREZZEMOLO)
o OTTO FOGLIE DI CUOR DI LATTUGA
o SALE E PEPE BIANCO
(RICETTA PER 4 PERSONE)
PULIRE SPAZZOLANDO CON CURA LE GRANSEOLE IN ACQUA CORRENTE, QUINDICUOCERLE IN
ACQUA SALATA BOLLENTE PER 6-7 MINUTI. SPEGNERE LA FIAMMA E LASCIARLE
INTIEPIDIRE , QUINDI SGOCCIOLARLE , STACCARNE LE ZAMPE E LE CHELE . INSERIRE LA
PUNTA DI UN COLLTELLO NEL CARAPACE E FARE LEVA IN PROSSIMITA’ DEGLI OCCHI QUINDI
ROMPERE LA PARTE INFERIORE DEL GUSCIO PER ESTRARNE LE CARNI INSIEME CON IL
CORALLO E UNIRLE A QUELLERICAVATE DALLE ZAMPE E DALLE CHELE CONDIRE CON LE
CHELE. CONDIRE CON LE ERBE ,IL PEPE E LA MAIONESE E MESCOLARLE. REGOLARE
L’APERTURA DEI CARAPACI SUPERIORI , FODERARLI INTERNAMENTE CON LE FOGLIE DI
LATTUGA LAVATE E ASCIUGATE E RIEMPIRLI CON LA FARCIA OTTENUTA.

ECCO LA GRANSEOLA PRONTA!

INSALATA DI BIGOLI AI FRUTTI DI
MARE
INGREDIENTI SONO :
o 280g DI BIGOLI
o 200 g DI VONGOLE VERACI
o 200g DI FASOLARI
o 200g DI COZZE
o 200g DI TARTUFFO DI MARE
o 200g DI CANNOLICHI
o 2 CUCCHIAI DI OLIO D’ OLIVA
o 1 CUCCHIAIO DI PREZZEMOLO TRITATO
o SALE
(PER 4 PERSONE ) DOPO AVER SPAZZOLATO I GUSCI, METTERE I FRUTTI DI MARE A SPURGARE
IN ACQUA SALATA .APRIRLI RACCOGLIENDO PARTE DELLA LORO ACQUA ,RIUNIRE I MOLLUSCHI
IN UN PIATTO FONDO QUINDI FILTRARNE L’ACQUA TENUTA DA PARTE E FARLA RESTRINGERE .
LASCIARLA FAFFREDDARE ,QUINDI EMULSIONARLA CON UN CUCCHIAIO D ’OLIO ,VERSARLA SUI
FRUTTI DI MARE INSIEME CON IL PREZZEMOLO E MESOARE .CUOCERE I BIGOLI IN ACQUA
SALATA,SCOLARLI ,RAFFREDDARLI NELL’ ACQUA CRRENTE,CONDIRLI CON L’ OLIO RIMASTO E
AGGIUNGERVI I FRUTTI DI MARE .MESCOLARE NUOVAMENTE E DISTRIBUIRE NEI PIATTI.

TAGLIATELLE, ASPARAGI E SCAMPI
GLI INGREDENTI SONO :
o 320 gDI TAGLIATELLE
o 20
ASPARAGI
o 240 gDI CODE DI SCAMPI
o 40 gDI BURRO
o UN CUCCHIAIO DI SCALOGNO TRITATO
o SALE E PEPE
(PER 4 PERSONE )
PULIRE GLI ASPARAGI TENENDONE LA PUNTA TRA IL POLLICE E L’INDICE E
PELANDOLI CON IL PELAPATATE. TAGLIARLI A RONDELLE DI 2 MILLIMETRI CIRCA
DI SPESSORE IN UNA PADELLA CAPACE. FARLI SALTARE CON IL BURRO E LO
SCALOGNO, UNIRE LE CODE DI SCAMPI PULITE , SALARE PREPARARE. FAR
CUOCERE LE TAGLIATELLE IN ABBONDANTE ACQUA SALATA ; SCOLARLE E
AGGIUNGERLE AGLI ASPARAGI E AGLI SCAMPI. FAR SALTARE GLI INGREDIENTI
IN PADELLA E DISPORRE IN PIATTI CALDI.

GARGANELLI ALLO SPECK
o
o
o
o
o

40g DI BURRO
UNA CIPOLLA BIANCA ,TRITATA
120g DI SPECK TAGLIATO A JULIENNE
350g DI GARGANELLI ( PASTA ALL’ UOVO TIPO PENNE)
SALE

IN UNA PADELLA FATE SCIOGLIERE META’ DEL BURRO E ROSOLATEVI LA CIPOLLA PER
CIRCA 10 MINUTI A PARTE SALTATE NEL RIMANENTE BURRO LO SPECK PER POCHI
SECONDI FINO A QUANDO RISULTA CROCCANTE .
UNITELO ALLA CIPOLLA CUOCETE I GARGANELLI IN ACQUA ABBONDANTE BOLLENTE
SALATA,POI SCOLLATELI BENE AL DENTE , UNITELI AL SUGO E COMPLETATE LA
COTTURA IN PADELLA UNENDO 5 CUCCHIAI DELL’ACQUA DI COTTURA.

FRITOLE DE POMI
INGRIEDENTI :
o 100 g DI FARINA BIANCA 00
o 25 g DI ZUCCHERO SEMOLATO
o MELE RANETTE
o UN UOVO
o VINO BIANCO
o LATTE
o SALE
o MARMELLATA DI MIRTILLI
o OLIO PER FRIGGERE
PELAT E E AFFETTATE LE MELE A DISCHETTI DELLO SPESSORE DI UNA MONETA DA 1 EURO.
PREPARATE UNA
PASTELLA PIUTOSTO FLUIDA CON LA FARINA , POCO LATTE , E UN PIZZICO DI SALE. IMMERGETE
LE FETTINE
DI MELA NELLA PASTELLA E FRIGGETELE NELL’OLIO BOLLENTE ,QUANDO LE “FRITOLE” SARANNO
PRONTE,
TOGLIETELE E PASSATELE SU CARTA ASSORBENTE DA CUCINA . SERVITELE SUBITO CON LA
SALSA I MIRTILLI
PREPARATA SCALDANDO SUL FUOCO LA MARMELLATA DILUITA CON UN PO’ DI VINO BIANCO .

LAVORO DI GRUPPO

GIULIA
LINDA1
LINDA2
JACOPO