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“Gli stereotipi”, in L’opinione pubblica (1922)
Analisi dell’opinione pubblica 2011-12
L’esperienza mediata
“Di tutti gli avvenimenti pubblici che hanno
vasti effetti, vediamo al massimo solo una
fase e un aspetto”
 “Inevitabilmente le nostre opinioni coprono
uno spazio più ampio, un tempo più lungo,
un numero maggiore di cose di quanto
possiamo direttamente osservare.
Debbono, perciò, essere costruite sulla
base di ciò che ci viene riferito da altri, e di
ciò che noi stessi riusciamo a immaginare”

 Mediazione dei media e degli stereotipi mentali
Analisi dell’opinione pubblica 2011-12
L’esperienza diretta “trasfigurata”
Perfino “il testimone oculare […] ciò che
egli crede il resoconto di un fatto è già in
realtà la sua trasfigurazione”
 “Il ruolo dell’osservatore è sempre selettivo
e di solito creativo. I fatti che vediamo
dipendono dal punto di vista in cui ci
mettiamo, e dalle abitudini contratte dai
nostri occhi”

 M. Weber e le inclinazioni soggettive degli
scienziati sociali
 Fatti, news e views: Il mito giornalistico
dell’obiettività
Analisi dell’opinione pubblica 2011-12
Schemi e “scorciatoie cognitive”
In teoria, “quelli che ammiriamo di più sono
gli uomini e le donne la cui coscienza è
popolata fittamente di persone piuttosto
che di tipi; che conoscono noi piuttosto che
la classificazione nella quale potremmo
essere fatti rientrare”
 Tuttavia “il tentativo di vedere tutte le cose
con freschezza e in dettaglio, invece che
nella loro tipicità e generalità, è spossante”
 Mentre “un atteggiamento di questo genere
[tendente a classificare] risparmia energie”

Analisi dell’opinione pubblica 2011-12
Processi di categorizzazione


“Nella maggior parte dei casi noi definiamo
non dopo, ma prima di aver visto. Nella
grande, fiorente e ronzante confusione del
mondo esterno (James 1890) trascegliamo
quello che la nostra cultura ha già definito per
noi, e tendiamo a percepire quello che
abbiamo trascelto nella forma che la nostra
cultura ha stereotipato per noi”
“Non è che vediamo davvero quest’uomo e
quel tramonto; ma piuttosto notiamo che
l’oggetto è un uomo o un tramonto, e poi
vediamo soprattutto ciò di cui la nostra mente
è già piena al riguardo”
Analisi dell’opinione pubblica 2011-12
Assimilazione “intra-categoriale”

J. Dewey (1910)
 “Le lingue straniere che non comprendiamo ci danno
sempre l’impressione di un confuso chiacchericcio,
un cicaleccio…”
 “Gli stranieri di un’altra razza proverbialmente si
somigliano tutti, agli occhi del visitatore forestiero. In
un gruppo di pecore, ognuna della quali è
perfettamente individualizzata per il pastore, un
estraneo percepisce solamente grossolane
differenze di grandezza e di colore”.
○ Enfatizzazione dell’omogeneità interna all’outgroup
 Differenziazione inter-categoriale
○ Estremizzazione delle differenze percepite tra gruppi
Analisi dell’opinione pubblica 2011-12

“Per non pochi membri dell’Union
League Club non esiste un’apprezzabile
differenza tra un membro del partito
democratico, un socialista, un anarchico
e uno svaligiatore, mentre agli occhi di
un anarchico molto raffinato passa un
universo intero tra Bakunin, Tolstoj e
Kropoktin”
○ (Lippmann p. 94, capitolo fuori antologia)
Analisi dell’opinione pubblica 2011-12
Stereotipi e pregiudizi

“E così ci limitiamo a notare un tratto, che
caratterizza un tipo ben conosciuto, e
riempiamo il resto dell’immagine grazie agli
stereotipi che ci portiamo in testa”
 “Quello è un agitatore. Fin lì notiamo, o ce lo dicono.
Ebbene, un agitatore è fatto così e colà, e quindi
anche lui è fatto così e colà. E’ un intellettuale. È un
plutocrate. È uno straniero. È un sud-europeo […] .
Cosa non sappiamo di lui, o di lei, allora?”

“Sentiamo parlare del mondo prima di vederlo.
Immaginiamo la maggior parte delle cose
prima di averne esperienza. E questi
preconcetti […] incidono profondamente
nell’intero processo della percezione”
Analisi dell’opinione pubblica 2011-12




Noi utilizziamo “una serie più o meno organizzata di
immagini per descrivere il mondo che non si vede. Ma
non solo per descriverlo: anche per giudicarlo. E
perciò gli stereotipi sono carichi di preferenze, soffusi
di simpatia o antipatia …”
“Tranne quando deliberatamente teniamo in sospeso il
pregiudizio, noi non giudichiamo cattivo un uomo dopo
averlo esaminato. Vediamo un uomo cattivo. Vediamo
[…] un inglese privo di spirito, un pericoloso rosso, un
pigro indù, uno scaltro orientale, uno slavo sognatore,
un cupido ebreo …”
“Nel mondo di ogni giorno il vero modo di giudicare è
spesso questo, molto in anticipo sui dati di fatto”.
“In questo tipo di giudizio […] il giudizio ha preceduto i
dati di fatto”.
○ (Lippmann, ibid., p. 39, capitolo fuori antologia)
Analisi dell’opinione pubblica 2011-12
Percezione selettiva


“Se qualcuno avesse potuto entrare nella
mente di Clemenceau, vi avrebbe trovato le
immagini reali dell’Europa del 1919 o non
piuttosto un forte sedimento di idee
stereotipate accumulate e irrigiditesi nel corso
di una lunga e combattiva esistenza? Vedeva i
tedeschi del 1919, o il tipo germanico che
aveva imparato a vedere dal 1871?”
“Vedeva proprio quest’ultimo, e tra i vari
rapporti che gli arrivavano dalla Germania
dava peso a quelli – e, a quanto pare, solo a
quelli – che si attagliavano al tipo che aveva
nella mente”
Analisi dell’opinione pubblica 2011-12
“Quando un sistema di stereotipi è ben
stabilito, la nostra attenzione si rivolge a
quei fatti che lo appoggiano e si distoglie
da quelli che lo contraddicono”
 “Se invece l’esperienza contraddice lo
stereotipo […], egli liquida la
contraddizione come un’eccezione che
conferma la regola, scredita il testimone,
trova un difetto da qualche parte e riesce a
dimenticarla”

 (Lippmann, ibid., p. 121-138, capitolo fuori antologia)
Analisi dell’opinione pubblica 2011-12