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NEGRELLI
Capitoli 5 e 6
L’erosione dello status occupazionale
• Più creatività e autonomia = più alta job
satisfaction?
• NO
• Perché?
segue
Risposta:
• continua erosione dello status occupazionale
Differenze per
• categorie di soggetti
• e realtà nazionali
Le categorie più penalizzate
• Giovani
• Donne
• (anche immigrati)
Minori livelli di occupazione e maggiori tassi di
disoccupazione (ma non solo…)
Qual è il problema?
• Maggiori autonomia e responsabilità possono
anche implicare
• più rischi che opportunità
• Es.: da lavoro dipendente, a lavoro a progetto
o a partita IVA
Tendenza generale
• Trasferimento crescente di rischi occupazionali
Dai datori di lavoro
Sempre più a carico dei lavoratori
segue
• In passato:
Scambio: stabilità del posto contro
subordinazione
• Oggi:
Scambio tra autonomia e instabilità)
Status e contratto per la sociologia del
lavoro
• Contratto: natura
- imposta (Weber)
- e ingiusta (Durkheim)
del libero contratto individuale di lavoro
status
• Fa riferimento
Ai diritti collettivi:
Da quelli civili e politici a quelli sociali (Marshall)
Status e contratto nell’interpretazione
dei cambiamenti del lavoro
Sumner Maine (1998)
• modernizzazione = passaggio dallo status al
contratto
segue
• In realtà: fino agli anni ‘70 del ‘900 status e
contratto si sono reciprocamente rafforzati,
• soprattutto nei paesi con modello inclusivo,
neocorporatista
Oggi: multi-segmentazione sociale
• Rispetto al passato, oggi, molteplici forme e
contenuti contrattuali
RISULTATO:
• forti dualismi che diventano infiniti
• e insoddisfazione crescente nei lavoratori
Segue multisegmentazione
• Diffusione di categorie professionali
sistematicamente interessate da rapporti
contrattuali a più bassa legittimazione di
status
Categorie penalizzate
• Soprattutto, giovani, donne, immigrati
stranieri:
•
•
•
•
+ difficoltà a trovare lavoro
+ difficoltà a mantenerlo
+ bassi livelli di occupazione
+ discriminazioni di salario e di orario
segue
• Instabilità
= riduzione dei diritti di status = insicurezza
sociale
segue
• Due estremi:
- uomo flessibile di Sennett
- periodi di disoccupazione e inattività
Inoltre: brasilianizzazione (Beck) dell’Occidente
Disuguaglianze di genere e di
generazione
Tendenza strutturale in tutti i mercati del lavoro:
• forme accentuate di segmentazione
• crescenti dualismi
Condizioni a più bassa legittimazione
di status: 3 caratteristiche
1) Più difficile entrare nel mercato del lavoro e
più facile uscirne
1) - spesso contratti temporanei e (le donne)
part-time involontario o lavoro
parasubordinato/autonomo
2) gap di salario, orario, condizioni di
lavoro
Effetti della crisi: uomini
• forte aumento del tasso di disoccupazione
maschile nei paesi ricchi.
• Però: soprattutto per effetto delle
ristrutturazioni aziendali
Segue effetti della crisi: donne
• In molte aree del mondo, le donne sono
disoccupate, inattive, sotto-occupate (per
ragioni strutturali)
• Nei paesi ricchi, la crisi sembra avere colpito in
misura minore le donne rispetto agli uomini
adulti
Effetti della crisi: giovani
• drammatica condizione lavoro dei giovani:
• + disoccupazione,
• + scoraggiati (inattivi: NEET)
Rischio: scarring effect (Rapporto OCSE)
Disoccupazione giovanile in Italia
• Fenomeno strutturale del mercato del lavoro
italiano
• E mai affrontato seriamente, prima d’ora
Segue: fenomeno strutturale
• disoccupaz. giovanile (e femminile): fenomeno
“socialmente grave, ma non economicamente
serio”
Perché alta disoccupazione giovanile in
Italia?
Ragioni strutturali:
A) sistema mediterraneo di regolazione del
lavoro e di welfare state
B) rete di protezione offerta ai giovani dalla
famiglia
Altre ragioni strutturali
• C) mancata connessione tra mondo della
scuola e mondo del lavoro
• D) SOPRATTUTTO: caratteristiche storiche del
sistema produttivo italiano (sbilanciato verso
le dimensioni di piccola impresa)
segue
• Circolo vizioso della bassa qualità del capitale
umano
• Può essere interrotto solo con interventi
strutturali su: innovazione, formazione, lavoro
Erosione dei mercati interni del lavoro
Categorie deboli:
• Difficoltà di entrata
• Contratti instabili
• Precariato lungo/uscita precoce
Mondi del lavoro sempre più
diversificati
Diversificazione per:
• Per identità economica
• Per status occupazionale
• Per traiettorie della vita di lavoro
Crisi e flessibilità
• + intensa e de-regolata nei paesi dove esisteva
già forte flessibilità in uscita
• - intensa e + regolata, in ec. coordinate di
mercato
In Italia
FLESSIBILITà: strategia di riduzione del costo del
lavoro (via Bassa)
RISULTATO: precarietà (FLEX-IN SECURITY)
MERCATO INTERNO DEL LAVORO
Chiara distinzione fra:
• Settori centrali
• e settori periferici (mercato secondario del l.)
3 tendenze
• + contratti di durata temporanea
• + part-time involontario
• + lavoro autonomo sostitutivo del lavoro
dipendente
oggi
(FIG. A PAG. 93)
CERCHIE concentriche, dai confini sfumati:
• forza lavoro centrale (sempre più ridotta)
• fascia del lavoro temporaneo
• lavoro esternalizzato
• lavoro informale
Lavoro centrale
Sempre più ridotta e circoscritta
Meno stabile
Meno protetta socialmente
Lavoro temporaneo: donne e
soprattutto giovani (ma anche adulti)
• Andamenti connessi al ciclo economico
(funzione cuscinetto)
• Contenuti: + concentrato in occupaz.
elementari, servizi, commercio al dettaglio
• Istruzione: da media a medio-bassa
Part-time involontario
E’ cresciuto
• sia prima della crisi che dopo,
• sia tra le donne, sia in misura maggiore
(recentemente) fra gli uomini
segue
• IPER-FLESSIBILITA’
Quando il part time è a tempo determinato o è
svolto con contratti di “collaborazione”
Lavoro autonomo
• Diversi andamenti nei paesi UE, dopo la crisi
• In Italia, da sempre, quota consistente di
lavoro autonomo senza dipendenti
• Oggi, in lieve calo (Questione dei lavoratori
autonomi economicamente dipendenti)
multisegmentazione
• Lavoratori autonomi in senso proprio
• Figure nuove, fra cui, i parasubordinati
segue
PROBLEMI:
- come rilevare se un autonomo lo è davvero
(fasci di indici)?
- Come evitare lo sconfinamento nell’area
dell’informale (lavoro nero)?
Lavoro informale
• Riguarda la maggior parte dei lavoratori a
livello mondiale (dati ILO)
• Molto difficile ottenere dati sulla quantità di
lavoro informale esistente nei vari paesi
Definizione (ILO)
• Il lavoro informale comprende:
1) Il lavoro retribuito – sia salariato che
autonomo – che non è riconosciuto, regolato
o protetto dal sistema legale o di regolazione
1) Il lavoro non retribuito svolto nelle imprese
produttrici di reddito
Segmentazione lavoro informale
A) livello inferiore
B) livello intermedio
C) livello superiore
Lavoro informale in Italia
• Diminuito leggermente sino al 2003, poi
rimasto costante.
• Concentrato soprattutto in:
Agricoltura
servizi (in particolare servizi alla persona,
presso le famiglie)