M. Greco(Cerignola)
Download
Report
Transcript M. Greco(Cerignola)
1. Precocità di intervento
PTC – BTC
2. Adeguatezza metodologica dell’intervento
Utilizzo “sulla scena” di tecniche di
rianimazione avanzate
ricovero precoce “in sicurezza” presso il
centro più idoneo
L’ospedale più idoneo:
non necessariamente è il più vicino
tra i più idonei va scelto il più vicino
1. Allertamento “precoce” e “preciso” da parte della C.O.
118 = predisposizione di uomini e mezzi
2. Stabilizzazione intraospedaliera
primaria, nel D.E.A. o nel P.S.
secondaria, in Sala Operatoria o nell’Unità di
Terapia Intensiva
sangue universale
sala “rossa”
diagnostica radiologica ed ecografia immediata
équipe chirurgica attivata
TAC sempre attiva (ove necessario)
tempestiva informazione dell’arrivo del paziente,
con descrizione sintetica degli aspetti clinici
salienti
Rapido ABCD
Anamnesi del traumatizzato e della dinamica
dell’evento (Indici di trauma maggiore)
1. dal paziente (se cosciente): AMPLE (allergie,
medicine, patologie, last food, evento)
2. dati raccolti da personale sanitario, parenti,
accompagnatori, astanti
Esame completo testa-piedi
testa: segni diretti o indiretti di frattura della base cranica
(“occhi a procione”, otorragia, oto- e/o rinoliquorrea) =
Ospedale con NCH
encefalo: alterazioni della coscienza, anisocoria, midriasi
e/o segni lato = Ospedale con NCH
collo: immobilizzazione! valutazione presenza ematomi o
enfisema sottocutaneo: lesioni vascolari o vie aeree
(compressioni su vie aeree)
rachide cervicale: dolore alla colonna, alterato sensorio, turbe sensibilità e
motilità degli arti, ipotensione, bradicardia = immobilizzazione e studio del
rachide cervicale!
dorso (in log-roll)
torace: esame morfologia e movimento, enfisema sottocutaneo, rientramenti
intercostali, volet costale, pnx aperto o chiuso, caratteristiche del respiro
(tachipnea, dispnea, gasping), corpi estranei conficcati
addome: ferite, ecchimosi, ematomi, distensione addominale progressiva
(soprattutto in presenza di instabilità emodinamica), utero gravido
(sospettarlo sempre, in età fertile)
bacino: compressione bimanuale delle ali iliache (dolore e mobilità
praeternaturale), ecchimosi sovrapubiche e perdite ematiche genitali =
fratture pelviche (non cateterismo vescicale, infusione di liquidi)
genitali: ematomi, emorragie, priapismo (suggestivo di lesione midollare
al di sopra di L1)
arti: valutazione sistematica di polsi periferici, ferite, amputazioni,
tumefazioni, lesioni vascolari e nervose, eventuale presenza di corpi estranei
mani e piedi: priorità assoluta ricostruzione microchirurgica delle lesioni
vascolari.
1. stabilizzazione dei parametri vitali
2. immobilizzazione delle fratture (rachide cervicale,
bacino ed arti)
3. N.B. rivalutazione periodica dei polsi arteriosi,
immobilizzatori a depressione nelle fratture
esposte, immobilizzare le articolazioni a monte ed
a valle del focolaio di frattura)
4. trasferimento in monitoraggio continuo, clinico e
multiparametrico (ECG, NIBP, SaO2)
circa 10:100 pazienti con trauma cranico necessitano di ricovero,
1:100 casi ha esito letale
1:100 casi sviluppa ematoma intracranico potenzialmente mortale
Prevenzione del danno cerebrale secondario
(da ipossiemia ed ipotensione):
1.
2.
3.
4.
protezione rachide cervicale
intubazione tracheale se GCS < 9
ventilare con O2 per SaO2 mai < 95%
evitare l’iperventilazione: PaCO2 mai < 28-30 mmHg
per evitare l’ipocapnia severa = vasocostrizione
arteriosa)
5. P.A. mai <110 mmHg
6. tamponare le ferite del cuoio capelluto
.
Anche nel trauma cranico minore (GCS 14-15) la TAC va eseguita in tutti
i pazienti - indipendentemente da assunzione di farmaci, alcool e
droghe - con:
perdita di coscienza documentata,
anche se di breve durata
amnesia
cefalea
vomito
Se TAC negativa, osservazione clinica
In presenza di fattori di rischio (terapie anticoagulanti o antiaggreganti,
coagulopatie, anziani, pregresse patologie neurologiche) la TAC va
ripetuta:
1. entro 24 h
2. in presenza di variazioni del quadro neurologico
3. comunque, prima della dimissione
L’edema polmonare neurogeno (E.P.N.), riconosciuto e descritto agli
inizi del ‘900, ha caratteri di imprevedibilità, fulmineità e letalità.
Compare quale complicanza di:
1. Emorragie subaracnoidee e cerebrali
2. Attacchi epilettici (frequente causa di
decesso in pazienti epilettici)
3. Ipertensione endocranica
4. Traumi cranio-encefalici gravi
(Neurogenic pulmonary edema. Colice
G.L. et al, 1984)
Associazione sorprendente e significativa (11-28%), nei
pazienti più giovani, tra diverse malattie intracraniche ed
edema intralveolare
Tali reperti sono presenti anche nei soggetti che muoiono
istantaneamente o entro pochi minuti dal trauma, per cui:
1. considerare la possibile presenza di trauma cranico nei
politraumatizzati con E.P.
2. lo sviluppo di E.P. in pazienti con accertato o presunto
trauma cranico può essere indicativo di complicanze
endocraniche
ostruzione delle vie aeree (sangue, denti o frammenti dentari
avulsi, detriti, vomito, ecc.) (O2 al 100%, IOT, SNG)
trauma del laringe (disfonia, enfisema sottocutaneo del collo,
stridore inspiratorio)
trauma del rachide cervicale
trauma cranico associato
Responsabili del 20%-30% delle morti per trauma
Il 70% delle morti per trauma toracico si verifica in Ospedale
Frequente associazione con lesioni addominali e vertebrali
Lesioni ad evoluzione:
immediata: rottura del cuore e/o dei grossi vasi = morte entro
pochi minuti dal trauma
precoce: ostruzione vie aeree, volet costale, pneumotorace
iperteso, tamponamento cardiaco = morte entro le prime ore
tardiva: rottura di diaframma, rottura di esofago, ARDS = morte
entro giorni o 1a 2a settimana
PNX IPERTESO (drenaggio pleurico toracostomico)
Diagnosi: silenzio respiratorio, instabilità emodinamica,
iperfonesi plessica
PNX APERTO (medicazione a valvola unidirezionale)
Diagnosi: ferita toracica soffiante
VOLET COSTALE (stabilizzazione del lembo – intubazione
tracheale)
(danno della parete non sempre = a danno del parenchima polmonare)
Diagnosi: ispezione e palpazione!
EMOTORACE MASSIVO (drenaggio pleurico toracostomico)
(>1500 ml) 20-50% traumi chiusi, 60% traumi penetranti. Presenza di
segni di IRA e shock ipovolemico
Diagnosi: ipotensione arteriosa, ipoperfusione periferica,
ipofonesi ed assenza MV emitorace interessato
TAMPONAMENTO CARDIACO (Pericardiocentesi)
Arresto cardiaco – PEA
Criteri diagnostici:
presenza di trauma toracico,
Triade di Beck (distensione delle giugulari, ipotensione
arteriosa, toni cardiaci parafonici),
polso paradosso (riduzione P.A.S. > 10 mmHg durante
inspirazione),
segno di Kussmaul (aumento distensione giugulari durante
l’inspirazione)
Nei pazienti che sopravvivono sino all’arrivo in P.S.
(< 20% ) la rottura dell’aorta non è quasi mai la
causa dell’eventuale instabilità emodinamica
Rx torace: slargamento del mediastino, alterazione
dell’arco aortico, spostamento a destra di trachea e
SNG
Angio-TAC spirale: sensibilità elevatissima (quasi
100%)
Sino ad esclusione, ritenere estremamente probabile la
presenza di lesioni addominali in tutti i
politraumatizzati
Diagnosi difficile in pazienti con traumi cranici, lesioni
midollari, alterazione del sensorio, assunzione di alcool
e/o farmaci, autolesionismo, anziani, bambini
Nelle donne in età fertile sospettare possibile stato di
gravidanza
Incannulare sempre due vene periferiche
Non rimuovere mai i corpi estranei penetranti
Coprire gli eventuali visceri erniati con garze
laparotomiche sterili
Studiare sempre torace ed addome, soprattutto nelle
lesioni costali basse
Diagnosi: Eco-FAST (Focused Abdominal Sonography
for Trauma), DPL, TAC torace-addome
Presenza di fratture pelviche = trauma ad alta
energia, con gravi emorragie e lesioni organi
pelvici
Presenza di fratture del bacino ed instabilità
emodinamica: richiede Ospedale con Radiologia
interventistica
Traumi spinali nel 15% dei politraumatizzati
Usare nell’ordine: collare cervicale, tavola spinale
(pz. non incastrati), estricatore
Mobilizzazione atraumatica (tavola spinale
lunga,”Roll-over” – “Log-roll”)
Trattamento entro le prime 8 ore con MPSS
Primo anno di vita: soffocamento,
ustioni, annegamento, cadute
2 – 4 anni: incidenti stradali, ustioni,
annegamento, cadute
5 – 14 anni: incidenti stradali, cadute,
ustioni, annegamento
GESTIONE
Disostruzione delle vie aeree
Prevenzione dell’ipotermia
Ossigenazione accurata O2 100% (> sensibilità all’ipossia
in età pediatrica)
Bambino età < 1 anno: ricerca polso brachiale o femorale
Tachicardia ed ipoperfusione cutanea spie di grave
condizione di ipovolemia
Cristalloidi riscaldati 20 ml/Kg
Potenziale pericolo di vita per 2 soggetti:
trattamento prioritario per la madre
Se possibile escludere lesioni del rachide, decubito
su fianco sinistro
Se non possibile escludere lesioni del rachide,
cuscini sotto lato destro o inclinazione barella
Ipovolemia mascherata da ipervolemia gravidica:
per evitare ipoperfusione del feto infusioni generose
di sangue e liquidi
Eseguire sempre consulenza ostetrica, per possibile
distacco placenta o rottura di utero (lesioni chiuse)
Ricovero Ospedaliero sempre opportuno!
Valutazione Glasgow Coma Scale (GCS) e
Revised Trauma Score (RTS)
Rx torace
Rx bacino
ECG
ETG addome e pelvi
Rx rachide in toto o segmenti
TAC total body
Ecocardiogramma (contusione miocardica e
tamponamento cardiaco)
Esami
ematochimici
(prove
crociate,
emocromo completo, glicemia, azotemia,
creatininemia, elettroliti, GOT, GPT, PT, PTT,
fibrinogeno, acido lattico, CPK, LDH, CHE,
n° dibucaina, troponina, es. urine, test di
gravidanza, EGA)
1. Integrazione funzionale con medici 118
2. Gestione approccio generale con rianimatori (valutazione
GCS e RTS)
3. Gestione approccio specialistico in emergenza, ove
necessario
4. EGA, ECG - Ecocardio, esami ematochimici
5. FAST (First Assessment Sonography for Trauma) – TAC Radiografie
6. Formazione e motivazione degli operatori alla gestione del
trauma
7. Stabilità degli organici
8. Valutazione critica dei risultati, da parte dell’équipe!