N°13 del 14/04/2016

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Transcript N°13 del 14/04/2016

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0828. 1992339 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it
Anno XVII
n° 13 del 14 aprile 2016
Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale:Viale della Repubblica, 177
Capaccio Paestum (Sa) - “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1,
comma 1, Aut: 952/ATSUD/SA - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€
L’ora dei borghi
C
astellabate è stato decretato
borgo più Bello d’Italia dopo
Sambuca di Sicilia. Scelto, dalla
trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” tra i piccoli centri abitati italiani.
La gara si è svolta nel corso del programma di RaiTre, tramite una votazione
on-line. I vincitori sono stati decretati
nella puntata di Pasqua del “Kilimangiaro”, dalla conduttrice Camilla Raznovich e dalla giuria tecnica composta
dall’attrice e scrittrice Anna Kanakis,
Miss Italia 1977, il critico d’arte Philippe
Daverio e lo chef Hiroito Shoda – in arte
Chef Hiro “, che ha votato proprio per
Castellabate. Il Sindaco Costabile Spinelli esprime tutto l’ orgoglio e la soddisfazione per un podio che da lustro a tutto
il Cilento. “Un traguardo di cui dobbiamo
andar fieri, al quale hanno contribuito migliaia di persone, tra votanti e collaboratori di questa splendida avventura.
Trentova
è del Comune
I
l sindaco Franco Alfieri, dopo il
Castello Angioino-Aragonese e
la Fornace di Campamento,
compra anche la Baia di Trentova.
“Trentova è una zona di rilevante interesse naturalistico – ha affermato il
sindaco di Agroppoli, quando ha firmato l’atto notarile che sanciva l’acquisto della famosa Area Naturalistica,
addì Agropoli 5 aprile 2016 – per tutelare un patrimonio inestimabile saranno investiti 11milioni di euro, che
attiveranno un processo virtuoso di
sviluppo ecosostenibile a tutela dei 75
ettari di terreno, che entrano a far parte
del patrimonio pubblico.
CAPO A PAGINA 3
Mythos e Logos
Identità cilentana
C
ilento: razionalità e fantasia, cervello e cuore, realtà
e mito!
Ci sono luoghi della mia terra che
hanno popolato l'immaginario collettivo di intere generazioni ed
hanno scatenato il demone folle dell'ispirazione ad artisti di tutte le epoche. Sono quegli stessi che battono
forte alle porte del cuore e della
mente ed accendono malinconie di
nostalgia a chi ne è lontano. Me li figuro più belli che mai in questi
giorni di primavera nella gloria del
sole e nello scialo della fioritura di
una natura generosa: Licosa e Palinuro, Paestum e Velia, Camerota ed
il Bussento, Agropoli con il borgo
antico, carico di storia, dirupante sul
mare.
LIUCCIO A PAGINA 10
CAPO A PAGINA 10
Intervista a
Padre Michele
È
stata la
m i a
prima
volta a Mercato
Cilento, un piccolo borgo nel
cuore del Cilento posto nel
comune di Perdifumo. Mi ha portato
lì la necessità di capire o scoprire
cosa muove centinaia, a volte migliaia, di individui ad affrontare un
viaggio nel cuore del Cilento profondo per pregare.
Ad accogliermi, Giuseppe Esposito,
di Eboli che fa da addetto stampa e
tanto altro per il Gruppo di preghiera
San Michele fondato e diretto da
padre Michele
SCANDIZZO A PAGINA 7
L’esortazione
I cento anni di
Amoris Laetitia Giovanna Ruggiero
a gioia dell’amore nelle famiglie, giubilo per la Chiesa
coinvolgente speranza per
l’umanità è il tema della esortazione
apostolica appena pubblicata. In questo documento Francesco, raccomandandosi alla coscienza, intona un inno
all’ottimismo sulle possibilità dell’uomo; infatti la ritiene capace di autentico discernimento su coinvolgenti
situazioni della vita. Mentre leggo, intono un canto di ringraziamento per la
speranza che il pontefice sa infondere; mi pare di scorgervi una sorta di
riscatto rispetto alla delusione causata
dai poteri forti della conservazione
curiale chiusi alle esigenze pastorali
di dialogo con l’uomo della post-modernità.
L
L.R. A PAGINA 9
I
l 9 aprile scorso la comunità
di Cardile ha festeggiato la
centenaria Giovanna Rug-
giero.
Parenti e amici, il sindaco dott. Andrea Salati e il parroco don Angelo
Imbriaco, si sono recati da lei per
farle gli auguri, rallegrandosi insieme a lei e alla sua famiglia per
questo importante traguardo raggiunto.
È impossibile,
mentre si chiacchiera con “zia
Giovannina”,
pensare
che
abbia spento
100 candeline,
LONGO A PAGINA 9
2
PERSONAGGI
n° 13 14/04/2016
Intervista a Enzo De Lucia: "Abbiano idee chiare per il futuro della banca"
Bcc Capaccio Paestum: il 24 aprile si vota per il rinnovo del Cda e del Presidente
il rientro nell'orbita dalla nostra banca
i tanti imprenditori che se ne sono allontanati: quello che da noi è stato rifiutato, lo hanno trovato dalla
concorrenza! Inoltre, lavoreremo affinché i soci siano più informati e
consapevoli di quello che succede in
banca al fine di stimolare la partecipazione.
Il mondo del Credito cooperativo è
stato profondamente riformato con
il decreto del governo di inizio
anno. Come ha intenzione di muoversi nel merito?
Il decreto deve ancora essere convertito dalle camere, per cui potrebbero
esserci delle novità importanti. So
bene che dobbiamo andare verso aggregazioni con altre consorelle. Su
Enzo Di Lucia
E
nzo Di Lucia, un imprenditore che ha sempre preso
parte alla vita pubblica della
Città dei Templi. Titolare del ristorante Oasi di Paestum, è stato tre
volte assessore al turismo e beni culturali del comune di Capaccio e due
volte consigliere della Banca di Credito Cooperativo di Capaccio Paestum a cui il prossimo 24 aprile si
candida alla presidenza.
Un uomo mite, affabile e dialogante,
non l'ho mai visto adirarsi né inveire
contro i suoi avversari politici anche
quando ha dovuto abbandonare gli incarichi, come nella vicenda che lo ha
portato a dimettersi da assessore dalla
giunta del suo "amico" Italo Voza.
Questo aspetto del suo carattere, però,
non deve far pensare che sia un "debole" né a sottovalutare le sue capacità di nuotare nelle acque sempre
agitate della vita pubblica della sua
città.
È ben informato su tutti gli aspetti e
conosce bene le vicende che animano
la realtà in cui vive senza pregiudizi:
"quando ho deciso di candidarmi, mi
sono recato in banca per informare,
correttamente, sia Rosario che il direttore (Giancarlo Manzi) della mia
intenzione e di garantire una campagna basata sui contenuti e non sulle
sterili polemiche".
Ecco perché, quando ho saputo che
avrebbe affrontato Rosario Pingaro
nella competizione per la carica di
presidente della Bcc, non mi sono
meravigliato ne ho giudicato il fatto
velleitario ...
Per questa intervista, vado a trovarlo
nel suo locale. Come al solito, appena
mi intravede dalla sua postazione da
dove domina l'ampio ingresso e
buona parte del locale, si alza per venirmi incontro. Saluto i suoi impareggiabili collaboratori, Cosmo e
Peppino, e subito entriamo nel merito
dell'argomento.
Perché ha scelto di proporsi alla carica di presidente della Bcc?
Ho risposto ben volentieri alle sollecitazione di molti amici con i quali ho
condiviso in questi tre anni l'avversione al modo di condurre la nostra
banca.
In particolare, cosa rimprovera all'attuale gestione?
Soprattutto la bassa percentuale degli
impieghi rispetto alla raccolta. Infatti,
è da questo che si determina la poca
consistenza degli utili nei tre anni
passati. Noi vorremmo dare poco a
tanti e non troppo a pochi. Inoltre,
non siamo d'accordo con gli investimenti per l'ammodernamento strutturale di tutte le filiali proprio nel
momento più difficile dal punto di
vista economico per la banca.
Cosa si propone per invertire la
tendenza?
Per prima cosa vorremmo incentivare
questo abbiamo già le idee ben chiare
sulla direzione da prendere. Una cosa
è certa, lo faremo in modo tale da garantire alla nostro banca, che ha una
storia sessantennale, un ruolo primario e di sostanziale autonomia.
Biesse
Candidato presidente
Di Lucia Vincenzo
Candidati consiglieri:
Barlotti Enrico
Bellelli Ettore
D'Angelo Claudio
Federico Pasquale
Ferrara Raffaella
Petraglia Alessandro (detto Spillo)
Scarano Catello
Voza Benedetto
ECONOMIA
n° 13 14/04/2016
3
Sacchi: bisogna aumentare quantità e qualità certificando i processi produttivi
D.O.P. Colline salernitane, un marchio che ha un futuro
olio “col naso”
e non “a naso”.
L'olio buono sa di
oliva viva olio cattivo sa di oliva
morta".
Incontro con il Consorzio di
Tutela D.O.P. Colline Salernitane sul tema “La tutela
della denominazione di origine protetta, Colline Salernitane” con il prof. Raffaele
Sacchi, docente di scienze e
tecnologie alimentari dell’Università Federico II di
Napoli, e Gerardo Alfani presidente del consorzio Colline
Salernitane. Organizzato da
Agrioil Spa, nella persona del
presidente Gabriele Quaglia.
Presenti tra il pubblico imprenditori e agricoltori, molti
i giovani.
Gabriele Quaglia saluta i presenti e precisa che questo è il
secondo incontro sul tema
“Qualità e informazione sulla
produzione di olio nel nostro
territorio”.
Gerardo Alfano invita i produttori ad aderire al consorzio DOP e a produrre Dop.
Asserisce che è più difficile
ma, assistito dal Sian, il risultato è assicurato. I costi della
qualificazione sono alti se
l'azienda è piccola per questo
è opportuno mettersi insieme.
È un grande vantaggio fare
sistema per promuovere un
territorio. Da un punto di
vista economico, il risultato
non è immediato ma col
tempo si acquisisce qualità e
valore aggiunto per il prodotto.
Quaglia afferma che il settore
è martoriato ma va fatta chiarezza. Bisogna puntare sulla
tipicità per strappare prezzi
migliori per la produzione.
Raffaele Sacchi è Cilentano,
originario di Pisciotta, con
alle spalle esperienza familiare di olio, che da sempre
ha avuto il pallino del controllo dell'acidità dell’olio.
“Negli ultimi anni non c'è
stato aggiornamento ade-
L’
guato per frantoi ani – Afferma Sacchi - La qualità si
costruisce giorno per giorno.
Bisogna gestire la dinamica
del cambiamento e non fare
le cose tanto per farle e gli
aggiornamenti solo per spendere i soldi. La dichiarazione
di Intendi deve essere chiara
efficace efficiente. L’obiettivo comune deve essere cooperazione, collaborazione, e
non paura di essere fregati e
diffidenti. Non è il caso che
fa la differenza ma la conoscenza”. Il marchio Dop è garanzia di qualità e la
Campania vanta 5 Dop: Olio
Extravergine di Oliva Cilento; Olio Extravergine di
Oliva Colline dell'Ufita; Olio
Extravergine di Oliva Colline
Salernitane; Olio Extravergine di Oliva Penisola Sorrentina; Olio Extravergine di
Oliva Terre Aurunche.
Quaglia interviene ancora dicendo che la Spagna è riuscita
a
riorganizzarsi
investendo in impianti moderni che lavorano grandi
quantità abbattendo i costi:
meno di 0,15 € al quintale a
fronte degli 0,30 € qui da
noi.
L'Italia ha ceduto il passo e
adesso le piccole aziende non
sanno e non possono affrontare la realtà globalizzata. Le
associazioni creano confusione. Ad esempio questa annata di produzione non ha
dato qualità perché i produttori hanno conoscenze limitate. Negli ultimi 5 anni c’è
stato un abbassamento della
qualità soprattutto proveniente dai frantoiani. I produttori usano pesticidi. I
frantoiani contenitori di plastica inadeguati. Troppi a fare
innovazione senza però avere
le giuste conoscenze. “Noi di
Agrioil- sottolinea ancora
Quaglia - stiamo provando a
fare formazione per recuperare la qualità. È l’unica
azienda che è cresciuta in
provincia. Ci premia il consumatore. Abbiamo grossi
rapporti di lavoro col Giappone. Rosso Pomodoro lo riforniamo noi. La qualità
spagnola è superiore alla nostre, noi possiamo difendere
con la tipicità. Dobbiamo
tornare a scuola e rimetterci
in discussione”.
Il Dop non si vende perché il
consumatore è disorientato,
soprattutto Colline Salernitane, il Cilento tira di più.
Dovremmo far nostro il
motto di Henry Ford: "Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un
progresso, lavorare insieme è
un successo …”
Alcune testimonianze tra i
presenti rincuorano un po’
perché comunque c’è chi ce
l’ha fatta. È il caso di un
commerciante italiano che in
Giappone vende prodotti italiani. A Campagna si sono
messi insieme, a sistema, superando grosse difficoltà ma
c'è l'hanno fatta e si vende
benino.
Gabriele Quaglia, Raffaele Sacchi
e Gerardo Alfani
A Postiglione si sta replicando. A Olevano c’è un'altra
bella realtà dove la qualità
raggiunge obiettivi. Agrioil è
orgogliosa di ciò perché è a
fianco di coloro che si mettono insieme per fare sistema
con la sua competenza tecnica e commerciale...
Negli ultimi 5 anni c'è stato
un aumento di iscritti alla fa-
coltà di Agraria di Portici. Il
ricambio generazionale c'è.
Salerno è l'olivicoltura campana possono essere un volano
per
il
rilancio
dell’agricoltura di qualità, ma
è necessario aggregarsi
creare futuro con tenacia, serietà, coerenza...
Gina Chiacchiaro
Il 15 e il 17 Aprile Assemblea nazionale dei
“Borghi più belli d’Italia” a Castellabate
DALLA PRIMA
V
incere la medaglia
d’Argento ci dato la
possibilità di ospitare la XVI Assemblea nazionale dell’associazione
“Borghi più belli d’Italia”
che promuove e valorizza i
paesi italiani con spiccato interesse storico e artistico”.
Saranno ospitati a Castellabate il 15 e 17 Aprile, oltre
cento delegati dei 250 borghi, che compongono l’associazione. Una delle perle del
Cilento sarà a metà aprile al
centro dell’interesse nazionale, la complessa macchina
organizzatrice scalda i motori per un evento straordinario, che metterà in evidenza
le straordinarie bellezze storiche e paesaggistiche dell’Area Protetta più grande
d’Italia, il Parco Nazionale
del Cilento, Alburni e Vallo
di Diano. Si discuterà del
presente e del futuro della
rete dei Borghi, che oggi rappresentano la meta preferita
dei turisti-viaggiatori. All’Assemblea che si terrà
nella prestigiosa “location”
del Castello dell’Abate, alle
10.00 di sabato 16 aprile,
parteciperanno il sindaco
Costabile Spinelli, il presidente de “I Borghi più belli
d’Italia Fiorello Primi, il sottosegretario ai Beni Culturali
Dorina Bianchi, il coordinatore al Turismo della Confe-
renza delle Regioni Giovanni
Lolli. “ Per il comune di Castellabate – ha sottolineato il
sindaco, Costabile Spinelli –
si tratta dell’ennesimo attestato di stima, che giunge a
coronamento di un percorso
importante di promozione turistica, che ci ha visto protagonisti in Rai e sul mensile
“Borghi Magazine””. Con la
primavera ci si sposa e ci si
confronta sul futuro, per entrambi vale il detto antico…
Chi buon’ s’ sposa arrecchisc’ la casa…per gli sposi
figli e prosperità, per noi tutti
affari e solidità .
Lucio Capo
4
BCC CAPACCIO PAESTUM
n° 13 14/04/2016
BCC Capaccio Paestum presenta ”Eolo Elettrico”
il nuovo finanziamento green
utto ciò che facciamo ha una
sua impronta sul pianeta. La
BCC di Capaccio Paestum si
impegna affinché questa impronta sia
il più possibile Ecologica. Sabato 9
aprile è stato inaugurato nel parcheggio retrostante la sede centrale dell’Istituto di Credito l’impianto
fotovoltaico, che rientra nel quadro
più ampio delle iniziative sostenute
nell’intento di promuovere concretamente la tutela dell’ambiente.
I lavori di installazione dell’impianto
sono stati progettati ed eseguiti dalla
ditta G.M. Impianti Elettrici Srl, posizionando sulle pensiline, realizzate ad
hoc nell’area di parcheggio, 484 pannelli per l’accumulo di energia solare,
della potenza di 340W per modulo,
per una potenza complessiva di picco
pari a kWp 164,56. I moduli, composti da celle fotovoltaiche ad alta efficienza in silicio monocristallino di
provenienza europea, determinano
una produttività attesa di circa
1380kWh/anno per kWp installato,
per un totale di circa 215mila kWh per
anno. La quantità di energia pulita generata, pari al fabbisogno annuo di
quasi 100 famiglie, è sufficiente a coprire i consumi in tutte le fasce, inclusa la fascia F1, cioè quella di
massima produzione, con un risparmio di emissioni annue di anidride
carbonica pari a 120.000 kg, l’equivalente di 10.000 alberi piantati.
Dopo i saluti di rito il presidente della
Banca Rosario Pingaro, insieme al direttore Giancarlo Manzi, ha tagliato il
nastro inaugurale alla presenza di am-
T
ministratori, dipendenti, soci e clienti.
Il presidente ha poi illustrato la funzionalità della colonnina, donata da
Convergenze S.p.a., che permetterà la
ricarica di auto elettriche nelle due postazioni dedicate, fornendo anche una
dimostrazione pratica grazie alla pre-
senza di auto elettriche, tra cui due
messe a disposizione dalla concessionaria Aesse Srl, che ha offerto ai presenti la possibilità di effettuare un test
drive gratuito.
Nell’occasione il direttore ha presentato l’ultimo nato in famiglia BCC:
Eolo Elettrico. Si tratta di un nuovo finanziamento che intende dare impulso
alla mobilità sostenibile permettendo
di sottoscrivere un prestito finalizzato
all’acquisto di auto elettriche con tassi
particolarmente vantaggiosi a partire
dall’1,35, riconducibile al contesto
delle nostre iniziative #Ci Siamo. Insieme per la Ripresa e Socio x Socio.
La BCC Capaccio Paestum si conferma così attenta alle esigenze del
territorio e dell’ambiente diventando
Banca di ri-Carica Cooperativa.
La BCC Capaccio Paestum
sostiene l’Agricoltura
a BCC di Capaccio Paestum
ha aderito alla Convenzione
stipulata tra Federcasse, Iccrea Banca Impresa e Confagricoltura
che ha l’obiettivo di sostenere le esigenze finanziarie e bancarie degli associati di Confagricoltura.
La Convenzione, che ha la durata di
un anno, prevede che la Banca si
renda disponibile ad offrire con una
riduzione dei costi di istruttoria fino
al 50% i prodotti finanziari dedicati
al settore agricolo: a partire dai finanziamenti agrari di conduzione, per arrivare ai prestiti agrari di dotazione a
medio/lungo termine e ai finanziamenti atti a sopperire a temporanee
necessità di cassa.
L’accordo stipulato da Federcasse e
Iccrea Banca Impresa con Confagricoltura intende fornire un valido supporto alle esigenze relative ai prodotti
e servizi bancari degli Associati della
Confederazione Generale Dell’Agricoltura Italiana, migliorandone la
competitività e favorendo i loro investimenti, anche attraverso uno studio
L
condiviso dei progetti nell’ambito
agricolo rivolti alle imprese.
Confagricoltura dal canto suo, attraverso la Società controllata Agricheck
Srl, ha avviato un proprio progetto,
che sarà messo in opera mediante le
strutture delle sue sedi territoriali, che
ha lo scopo di fornire agli Associati
imprese agricole strumenti di supporto sul tema del credito, che comprendono l’utilizzo di un software
informatico per la gestione dei conti
aziendali e attività di assistenza alle
imprese socie finalizzate ad agevolare
le scelte di finanziamento e a migliorare i rapporti con le banche ed altri
intermediari finanziari.
BCC Capaccio Paestum con questa
iniziativa si conferma ancora un a
volta Banca del Territorio pronta a
cogliere l’occasione di essere sostegno concreto per chi nel Territorio
vive e opera, venendo incontro alle
esigenze dei numerosi imprenditori
agricoli della Piana del Sele.
VALLO DI DIANO
n° 13 14/04/2016
III laboratorio di giornalismo Brainstorming
Consegnati gli attestati di partecipazione
IN FARMACIA
IODIO UN AIUTO PER
LA TIROIDE
P
assione, curiosità e tenacia
hanno determinato il laboratorio di giornalismo Brainstorming promosso dal Comune di
Sala Consilina, dalla Banca Monte
Pruno e dalla Società Operaia Torquato Tasso. Giunto quest’anno alla
sua terza edizione. Quindici giovani
provenienti del Vallo di Diano si sono
avvicinati al delicato mestiere del
giornalista perché desiderosi e motivati dalla voglia di conoscere e apprendere. Dalla carta stampata, alla
radio alla televisione e per finire il
web sono stati i quattro media affrontati nel corso delle lezioni iniziate a
ottobre e terminate a marzo. Gli allievi, ogni mese, si sono cimentati
nella produzione di un periodico cartaceo dal titolo Brainstorming in cui
sono stati riportati articoli inerenti la
cronaca, l’attualità, la politica, lo
sport e gli eventi. Brainstorming soprattutto per rievocare quella tempesta di cervelli che sancisce il via
libera a ogni forma di idea che poi
prende forma e si concretizza. Riflessioni, spunti di discussione e varie
suggestioni hanno dominato il campo
d’azione dei giornalisti in erba che in
qualità di sentinelle attentissime
hanno monitorato il territorio e lo
hanno reso fruibile attraverso il rac-
L
Consegna attestati Brainstorming
conto. Soddisfatti dei risultati ottenuti, i partner del progetto, hanno già
annunciato la IV edizione del laboratorio Brainstorming che riserverà alcune novità. Lunedì scorso, all’aula
consiliare del comune di Sala Consilina, si è tenuta la consegna degli attestati di partecipazione. Oltre gli
allievi, era presente il sindaco Francesco Cavallone, l’assessore alla cultura Gelsomina Lombardi, Cono
Federico responsabile dell’Area Direzione banca Monte Pruno, il grafico che ha curato il giornale Daniele
Campanelli e il giornalista Rocco
Colombo Presidente Associazione
Giornalisti Vallo di Diano. “E’ un
onore essere vicini ai giovani e promuovere ogni forma di cultura che
possa servire a renderli soddisfatti e
indirizzarli verso alti traguardi” – ha
detto il sindaco e l’assessore Lombardi. “Ancora una volta abbiamo
vinto la scommessa lanciata dalla
Monte Pruno e il territorio ha risposto
ampiamente”, ha invece riferito Cono
Federico a nome della Monte Pruno.
E i giovani sono la vera linfa che
crede di nuovo in questo mestiere,
come in ogni epoca storica, perché
esercitare la professione di giornalista
resta ancora il lavoro più bello che c’è.
Antonella Citro
Il liceo classico “Gatto” presenta il proprio Mak Π 100
Waiting for…New York in White!
L
a tradizione del Mak Π è
ormai consuetudine per i ragazzi degli istituti superiori
del Cilento. Gli agropolesi già da
qualche settimana vedono appese per
la città le locandine del Mak Π 2016
del Liceo Classico. La festa di fine
anno per i ragazzi del Liceo Classico
“A.Gatto” quest’anno verrà celebrata
venerdì 22 Aprile al Glamour, la discoteca dell’Hotel Insonnia in località Mattine, start ore 23:04. Il tema,
svelato dopo una lunga attesa insieme al video pubblicitario durante
la presentazione ufficiale del primo
Aprile, sarà New York in White, una
festa in cui i vestiti bianchi dei partecipanti saranno illuminati da luci
speciali che creeranno particolari effetti. I DJs della serata saranno Luca
Severino e Luigi Tassone, seguiti dal
vocalist Anacleto. Alla presentazione
ufficiale è stato svelato anche
l’ospite: Alex Belli. Il modello e attore di Parma, dopo essersi fatto conoscere sul panorama italiano per
aver interpretato il ruolo di Jacopo
Castelli nella soap opera Centovetrine ha partecipato a molte trasmissioni televisive: da Ballando con le
stelle 8, all’Isola dei Famosi 10, ma
il 22 da Milano arriverà ad Agropoli
per intrattenere i partecipanti del
Mak Π facendo foto e autografi. Per
5
pubblicizzare l’evento è stato fatto
un video, visibile su youtube, e una
pagina facebook: Mak Π Liceo Classico #lostinthenight. Per dare risalto
all’evento sono state fatte delle magliette, acquistabili al costo di 15€
tramite gli organizzatori, e sono stati
distribuiti ai ragazzi degli adesivi con
immagini di New York e il pi greco,
simbolo del Mak Π. Insieme a questi
adesivi è stato lanciato un contest su
facebook aperto a tutti. Per partecipare è necessario inviare alla pagina
una foto con l’adesivo scattata nel
luogo più bello o strano che venga in
mente, abbianata ad uno degli hashtag proposti: #waitingfor22april
#whatisyourcolor #lostinthenight
#rompiamoilpregiudizio #bewhiteforanight #NYCityofdreams #whiteparty. I premi messi in palio per le
foto che riceveranno più “mi piace”
sono: 1° posto, maglietta del Mak Π
+ ingresso e consumazione; 2° posto
maglietta del Mak Π + ingresso; 3°
posto maglietta del Mak Π + consumazione. Termine ultimo per partecipare al contest: mercoledì 20
Aprile. Oltre alle locandine, nei prossimi giorni saranno affissi per le
strade del Cilento i manifesti dell’evento con tutti gli sponsor.
Alessandro Pecoraro
a tiroide è
una ghiandola endocrina a forma di
farfalla, posta al livello
dell’osso
ioide, nella regione anteriore del collo.
La tiroide è un organo vitale, il cui mal
funzionamento determina seri problemi di crescita e di sviluppo.
Lo iodio è un micronutriente essenziale per il corretto funzionamento
della tiroide: è il costituente principale
degli ormoni tiroidei. Per questo la Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Dediatrica (SIEDP) ha
deciso di proporre una campagna alimentare per contrastare la carenza di
iodio.
Secondo stime dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità la mancanza si
traduce in diverse patologie, più o
meno gravi a seconda dell’età e del
sesso, come l’iper o l’ipoproduzione
di ormone tiroideo da parte della
ghiandola. Una carenza di ormone tiroideo durante la vita fetale e neonatale può avere effetti diversi fino
all’arresto irreversibile della maturazione dell’encefalo. Altra patologia legata ad uno scarso consumo di iodio è
il gozzo, un aumento di volume della
tiroide. Questo ingrossamento, con il
passare del tempo, può portare alla
formazione di noduli che nel 95% dei
casi sono fortunatamente di natura benigna.
Secondo i dati messi a disposizione
degli esperti, in Italia sono circa 6 milioni le persone che si ammalano di
gozzo, una malattia che è legata alla
carenza di iodio. Ne verrebbe colpito
1 bambino su 5. Ecco dunque l'idea
della SIEDP di fare informazione nelle
scuole per prevenire i rischi da carenza
di iodio, che possono provocare anche
gravi deficit cognitivi e psicomotori.
Le fonti più note di iodio sono pesce,
crostacei e molluschi, ma gli esperti ne
segnalano anche altre: fagioli, alghe,
mirtilli rossi e yogurt biologico. Per
quanto riguarda il sale iodato, raccomandano le seguenti dosi: cinque
grammi al giorno per l'adulto e 2-3
grammi per il bambino, come raccomandato dall’OMS.
Alberto Di Muria
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6
n° 13 14/04/2016
LA STAZIONE DEL MARINAIO
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PERSONAGGI
n° 13 14/04/2016
7
“Aiutiamo i fedeli a liberarsi del Diavolo con l’autoesorcismo come indicò Leone Leone III”
Gruppo di Preghiera San Michele: a capo c’è Padre Michele Vassallo
Casa di Preghiera San Michele
DALLA PRIMA
assallo, un prete di lungo
corso rientrato in Italia dagli
Stati Uniti negli anni ’80
per dare vita alla congregazione.
Padre Michele (il “don” è riservato a
chi opera sotto l’egida della diocesi)
è un distinto prelato sui sessantacinque anni, che porta bene, che è a capo
di una comunità che conta circa 100
mila adepti in Italia e molti di più nel
mondo. Dal 1958 la congregazione è
di diritto pontificio con un cardinale
protettore. Parroco di Matonti, a Mercato Cilento, Livorno e poi di nuovo
in zona ad Omignano.
“Il nostro scopo è predicare il Vangelo e pregare Gesù Cristo morto per
noi sulla croce – mi dice – nelle nostre tre strutture, questa dove siamo,
l’altra a Campagna e la più care in
Africa sono luoghi di preghiera e di
accoglienza”.
A Mercato C. la comunità occupa un
convento che sembra un castello da
cui si domina la realtà circostante a
V
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In redazione Lucio Capo e Gina Chiacchiaro
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Vallo della Lucania al n. 119 Responsabile Trattamento
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Il N° 13 di Unico è stato
chiuso in redazione il 12/04/2016
ed è stato avviato alla spedizione agli
abbonati il giorno 14/04/2016
presso il CPO di Salerno
360°. L’orgoglio di Padre Michele è
la recente ristrutturazione del chiostro
e del refettorio che consente di ospitare i confratelli nelle giornate di preghiera e di invocazione che si
ripetono periodicamente. Una volta
all’anno, il raduno è generale e si
tiene allo stadio Vestuti di Salerno
dove si radunano migliaia di fedeli
provenienti da tutta l’Italia ed anche
oltre.
Sono venuto per capire di più su
come interpretate il vostro essere
nella Chiesa …
Siamo uno strumento di Gesù per
evangelizzare pregando Dio insieme
e per intercedere in nome di fratelli
più bisognosi.
Cosa pensa di Papa Francesco?
Tutti i Papi precedenti hanno cercato
di spingere nella stessa direzione di
Francesco. Questo Papa è riuscito a
mettere mano ad un vero processo di
rinnovamento. Mi piace molto Papa
Francesco!
Volete spiegare perché invitate a
pregare per scacciare fatture, esorcismi, malefici … non è un modo
per riconoscere a maghi e fattucchiere un certa validità ai loro sortilegi?
Si tratta di un “esorcismo breve”
tratto da una disposizione di Leone
XIII. È una preghiera che i fedeli possono fare da soli al fine di allontanare
da sé i tentativi del Diavolo, che contende a Dio il dominio dell’universo,
di indurre a peccare o, peggio ancora,
a fare del male a se stessi e agli altri.
Non mi pare di essere più nel Medioevo!
Quindi non potrebbe essere una legittimazione indiretta di questi praticoni?
Si faccia un giro sulla Litoranea che
va da Paestum a Salerno, e troverà decine di auto in fila per essere ricevuti
dai “maghi e fattucchiere” che ci operano. Stessa cosa succede nell’AgroNocerino-Sarnese ci sono una
trentina di sette sataniche.
L’ultimo evento che dovrebbe far riflettere è stato il caso di un uomo che
in una chiesa ad Eboli, con un atto
spiegabile solo con la possessione
diabolica, è stato indotto a strapparsi
gli occhi dalle orbite … ripresosi, ha
dichiarato di essere stato sollecitato
da una voce interiore!
Si racconta che nel corso dei vostri
raduni si siano verificati dei miracoli … La Santa Sede li ha riconosciuti come tali?
Gliene indico due, accaduti proprio in
questo convento, che hanno fatto
scalpore e che hanno occupato intere
pagine di giornali: il primo è capitato
ad una giovane donna di Matonti. Era
impossibilitata a stare in piede per
una malattia che impediva la calcificazione delle ossa. Durante la funzione, inopinatamente, si è alzata e ha
camminato. Sia il suo medico curante
sia all’ospedale di Bologna non sono
riusciti a spiegare come sia stato possibile l’improvvisa guarigione.
Il secondo caso ha visto protagonista
un giovane chirurgo colpito da artrite
alle mani. Questa malattia lo aveva
reso inabile al suo lavoro in sala operatoria. Mentre assisteva ai nostri riti
da una delle finestre che davano sul
chiostro, ha gridato la sua guarigione
interrompendo la funzione. Dal
giorno dopo è tornato ad operare con
i ferri del chirurgo.
I due eventi sono stati classificati
come “grazie” dal Vaticano.
Il Gruppo di preghiera San Michele è stato autorizzato dalla gerarchia ecclesiastica?
Si! Abbiamo avuto il riconoscimento
dal vaticano nel 1958 a seguito di testimonianze di dieci vescovi titolari
di diocesi fuori dell’Italia e tanti altri
in Italia.
Anche il vescovo di Vallo della Lucania, titolare della diocesi in cui
avete sede, ha concesso la sua autorizzazione?
A suo tempo fu Giuseppe Favale che
diede il suo consenso, a seguire l’arcivescovo Pierri della diocesi di Salerno.
Come siete organizzati?
C’è il Gruppo di preghiera, che si occupa di tutto quel che concerne
l’aspetto religioso. Per gli aspetti gestionali delle case e dei luoghi che
sono da supporto logistico abbiamo
creato un Onlus (Organizzazione, non
Lucrativa) che raccoglie le offerte e
le donazioni dei fedeli, è destinataria
del 5 per mille e provvedere alla manutenzione e alle ristrutturazioni.
Come vede, in questo convento siamo
in piena opera di recupero funzionale.
Abbiamo cominciato dal chiostro. Si
è trattato di un intervento costato
circa 600 mila euro. Il refettorio è
stato ristrutturato con una donazione
di un avvocato. Ora bisogna sostituire
i pavimenti (le piastrelle ci sono state
donate da una signora di Napoli) ed
eliminare le infiltrazioni d’acqua che
rischiano di danneggiare che gli interventi già fatti. Tutto fatto con risorse
nostre e senza aiuto di enti pubblici.
La strada che porta al convento la
vedo rifatta, però!
Sì! L’ha sistemata il comune …
Giuseppe è chiamato al telefono e mi
lascia in compagnia di Padre Michele.
L’incontro si conclude con una visita
alla struttura per farmi toccare con
mano che le cose dette sono vere …
ci inoltriamo nei lunghi corridoi costellati di stanze attrezzate con lettini
destinati ad ospitare, in modo spartano, i fedeli. Scendiamo da scale
d’altri tempi. Entriamo in una cucina
dove una signora, che armeggia intorno ai fornelli, si lamenta delle infiltrazioni d’acqua. Nel chiostro una
giovane donna con un sacerdote lo attende per chiedergli se può aspettare
lì l’orario dell’incontro del pomeriggio e lui la invita a pranzo.
Domenica 10 aprile, a Mercato Cilento, c’è stato uno dei raduni periodici di preghiera che ha visto la
partecipazione di oltre 500 persone
Bartolo Scandizzo
Giuseppe Esposito e Padre Michele Vassallo
8
VALLO DELLA LUCANIA
n° 13 14/04/2016
Se fosse confermato, sarebbe sfida al cardiopalma
Comunali: la sorpresa potrebbe essere Dino Liguori
aria è calda a Vallo della
Lucania; a quella del
meteo si assomma infatti
quella delle consultazioni
e delle discussioni che
avvengono giorno e notte
nella cittadina.
È almeno motivo di animazione
e
dinamismo in
un contesto in
cui sembra che
le notizie e le
novità passino
Toni Aloia
ma non si fermano.
Innanzitutto le certezze: Toni Aloia,
sindaco uscente, si ripresenta, e con
lui buona parte della squadra che
nelle passate votazioni, in un clima
di generale sorpresa, vinse. Adesso
il medico cardiologo ha tanto fatto
parlare per l’assistenza a don Mario
Sibilio, il sacerdote che nella messa
pasquale ha avuto un mancamento.
Lo scatto fulmineo del candidato
sull’altare, è balzato su buona parte
dei media locali e nazionali, notizia
che non ha fatto certo danno al curriculum del medico. Ecco allora che
il sindaco (santo subito per alcuni)
corre per riconfermare il successo
L’
passato. Certo,
ora deve rimpiazzare i due
assessori perduti nel corso
del mandato:
Attilio Molinaro e Pietro
Miraldi. Erano
Pietro Miraldi
stati
ottimo
piazzamenti per la sua lista, e ora
sarà importante saperli ben sostituire. Il primo, chiaro esponente del
Pd di Antonio Valiante, non si ricandiderà. Diverso il discorso di Miraldi
che, con i 5 Stelle a cui è iscritto, potrebbe scendere in campo.
È un bel bottino di voti. Assieme ad
Aloia rimane Marcello Ametrano,
personaggio noto come capace di attrarre consensi e perno di un sodalizio interessante. Infatti Luigi
Cobellis aveva investito su di lui per
le regionali, o almeno così è stato
detto. Certo è che adesso sembra posizionarsi molto vicino alla squadra
della maggioranza e dunque sarà
proprio lui a inserire persone dell’Udc, partito che rappresenta ormai
da anni. Il suo investimento rafforzerebbe la squadra di Aloia che invece perde la quota Pd. Antonio
Valiante sembra orientato a contra-
stare Aloia e appoggiare lo schieramento 18 21, o quella che diverrà la
sua espressione elettorale. Marco
Sansone con alcuni partecipanti
dell’opposizione sta dedicando
tempo e impegno per costruire una
alternativa alla guida della cittadina.
In queste ore le consultazione sono
nervose e frenetiche. Si dovrebbe
compiere la “novità” di porre il Pd
tutto da una parte. Poi, si sa, parliamo di politica e qui tutto è possibile. Anche, quindi, che qualche
“infiltrato” sieda in più liste.
Mario Fariello, dei “Fratelli d’Italia”, non dovrebbe ricandidarsi. Non
ci sono state le condizioni, almeno
per una sua presenza in prima
persona. Infine
c’è la lista del
Movimento 5
stelle che rappresenta un’inedita presenza
nello scenario
cittadino.
Riccardo Ruocco
La filatura rimane costante: nomi che escono e si
bruciano, dagli avvocati ai cardiologi sono oramai pane quotidiano
per chi voterà a Vallo della Lucania.
Nicola Nicoletti
Olimpia Nicoletti non ci sta
“Non siamo tutti negromanti e fattucchiere”
M
i presento: sono una vecchia abbonata al Settimanale Unico. L’articolo,
firmato da Monica Acito nel num 9
del c.a. e che racconta la storia di S.
descritta con dovizia di particolari, ha
suscitato in me sentimenti di ribellione e di contestazione.
Lo scritto offende la dignità e la sensibilità degli abitanti dei piccoli borghi del circondario.S. ha voluto
esibirsi, collocandosi al di fuori e al
di sopra della massa; non ha pensato
che chi presenta il proprio vissuto
non ha il diritto di additare l’intera
comunità. Si evince che S. non ha
avuto la possibilità di contattarsi con
altre persone ed altre famiglie dove
non si praticano scongiuri facendo
segni di croce e sputacchiando per
terra.
È evidente che queste ancestrali prati
chele ha vissute nella sua famiglia.
All’autrice dell’articolo, Acito, consiglio di leggere “Le comunicazioni
sociali” di Mascilli Migliorini (anni
‘70\’80) per approfondire l’argomento ed evitare di offendere intere
comunità.
Infatti, Acito ci presenta una società
dal gusto “ruspante” e che sa di
“ignoranza”; descrive la mentalità
Cilentana definendola Marcia e im-
pastata da atteggiamenti da “branco”,
soprattutto nei paesini di 1000 anime.
In questi piccoli borghi i “1000” individui hanno sensibilità diverse
l’uno dall’altro. Per cui accomunarli
in atteggiamenti unidirezionali è, a
dir poco, azzardato.
Ricordo a tutti noi che le nostre comunità hanno dato i natali a dediti al
sapere con grande cultura: pensatori,
politici, storici, giudici e avvocati,
poeti e artisti.
L’onesto uso della memoria è il miglior antidoto all’imbarbarimento
della società; pertanto invito questo
giornale e i suoi redattori a ricordare
il glorioso passato e a proiettarlo nel
futuro.
Gentilissimo Dott. Scandizzo, la ringrazio per la cortese attenzione che
vorrà dedicare allo scritto di una
“vecchia donna”. Abbraccio tutta la
redazione. Con le vostre intelligenti
pubblicazioni riuscite a destare le nostre coscienze, per tanti versi, cadute
in catalessi.
Olimpia Nicoletti
Olimpia Nicoletti
n° 13 14/04/2016
9
CA
SOCIETA’
L’esortazione
Amoris Laetitia
DALLA PRIMA
P
Purtroppo, da vari fronti si
persegue l’indebolimento
del concetto di famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio; ciò non giova all’umanità
come dimostra l’attuale diffusione di
un nichilismo esasperante e senza
prospettive. Una riflessione serena ed
oggettiva aiuta a notare che atteggiamenti di ostilità non fanno maturare
individuo e comunità, né favoriscono
un’autentica esperienza di relazione
amorosa. Di fatto, non vi è parità tra
un matrimonio che fa gustare la letizia dell’amore ed esperienze di coppia di fatto o tra persone dello stesso
sesso, il cui rapporto da la sensazione
di essere molto più precario. Ciò non
significa che chi condivide questi tipi
di esperienza di coppia non deve essere rispettato, né che sia incapace di
una relazione amichevole. Ma il diffondersi di pratiche come l’utero in
affitto, modernissima condizione subalterna di schiavitù dei più poveri
materialmente e, soprattutto, in termini di sensibilità per l’ingiustificabile mercificazione del corpo,
determina un’evidente disuguaglianza
di condizioni che si affianca a quelle
collegate alla mancanza di un lavoro
dignitoso. Ovviamente, la proposta
cristiana presenta delle indubbie difficoltà soprattutto per l’attuale pervadente permissivismo che indebolisce
il senso del dovere ed esalta soltanto
quello dei diritti, che foraggia un io
gargantuelico perché fa dell’egoismo
la molla di ogni azione. Ne deriva
l’improcrastinabile impegno per una
educazione che faccia scoprire in tutte
le passioni dell’uomo una potenziale
possibilità di maturazione seguendo
percorsi di formazione che preparino
alla reciproca donazione ed abituino i
giovani a scegliere tenendo presente
la pratica di una rispettosa tenerezza
per comunicare se stessi e dare senso
alla vita anche dell’altro.
L’Esortazione, articolata in 9 capitoli,
va letta nella sua integralità per coglierne la portata ed il liberante significato per il singolo fedele e per la
chiesa tutta. Sarebbe riduttivo presentarla solo come la concessione dei sacramenti ai divorziati risposati; si
tratta, infatti, d’integrare nelle comunità cristiane, facendo superare forme
di esclusione non più proponibili chi,
grazie al discernimento personale e
all’aiuto pastorale in una prospettiva
di pentimento, considera che il grado
di responsabilità non è sempre uguale
e gli effetti di una norma non sono
sempre gli stessi anche quando si fa
riferimento alla disciplina sacramentale. E’ di grande conforto per divorziati impegnati in una nuova
esperienza di vita in comune potersi
percepire parte della Chiesa, quindi
non più soggetti all’indice puntato
della scomunica; nessuno può essere
condannato per sempre, ne andrebbe
della potenza redentrice di Cristo, con
la conseguenza di generare una pericolosa insidia per la logica del Vangelo.
Francesco affida a tutti noi la pratica
realizzazione di questo percorso d’intensa riflessione da concludere con
l’abbraccio della misericordia di Dio.
I laici, secondo l’antica formula della
lex orandi, devono acquisire coscienza che la relazione sponsale è
l’immagine dell’amore di Dio, come
ha sottolineato in un suo documento
Giovanni Paolo II, condizione imprescindibile per gustare la letizia di
Adamo, il quale supera il magone
della solitudine soltanto quando, intravedendo Eva, percepisce un sentimento di gioia serena, della quale
sovente si possono immaginare privi
certi vecchi custodi di codici.
La Chiesa deve mettere a disposizione di chi è alla ricerca di senso ed
è disposto al pellegrinaggio, a volte
doloroso, del ritorno al Padre, i sacramenti perché il confessionale non è
una sala di tortura e l’Eucarestia non
costituisce il premio per i perfetti. La
Papa Francesco
comprensione che si manifesta risponde all’ideale evangelico se si procede ad un adeguato discernimento
nella consapevolezza che non esistono semplici ricette per “i battezzati
che sono divorziati e risposati civilmente”. L’integrazione è la chiave
dell’accompagnamento pastorale,
perché questi fedeli appartengono alla
Chiesa e ne possono avere una gioiosa e feconda esperienza.
Non è praticabile la facile via di una
nuova normativa generale di tipo canonico, applicabile a tutti i casi perché il grado di responsabilità non è
sempre lo stesso. I sacerdoti devono
“accompagnare le persone interessate
sulla via del discernimento secondo
l’insegnamento della Chiesa e gli
orientamenti del Vescovo”. Per pervenire in diocesi ad una prassi condivisa
ne deriva la necessità di un chiaro intervento del presule, dal quale si at-
tende con ansia un pronunziamento
per avviare una riflessione capace di
rispondere adeguatamente alle esigenze dei fedeli; probabilmente, un
argomento come quello affrontato dal
documento papale può costituire l’oggetto della sua prima lettera pastorale.
L’intervento potrebbe risultare estremamente vantaggioso e di ausilio per
alcuni nel clero che, mentre nell’Esortazione di Francesco si afferma che
“non è più possibile dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta irregolare vivano in
stato di peccato mortale, privi della
grazia santificante”, appaiono troppo
legati a vecchie normative, affermate
con enfasi nel passato e che rischiano
di compromettere l’opportunità, se
non proprio la necessità, di una prassi
condivisa.
L.R.
Il segreto della longevità: la tranquillità
Cardile festeggia la centenaria Giovanna Ruggiero
DALLA PRIMA
erché è una vecchietta arzilla che ricorda il suo passato e gli eventi che hanno
caratterizzato la sua vita con una
chiarezza sorprendente. L’infanzia e
l’adolescenza trascorse prevalentemente in campagna, esperienza comune a tante persone anziane. Poi, il
29 dicembre 1939, a 24 anni, ha sposato Pasquale Siniscalco (deceduto
nel 2015 a 101 anni). Si commuove
pensando al matrimonio perché il
marito, dopo soli 7 mesi di vita insieme, fu chiamato a combattere per
quell’Italia che era impegnata nel secondo conflitto mondiale.
Pasquale stette per cinque anni lontano da sua moglie, da suo figlio –
nato mentre lui non c’era – e da Cardile. Zia Giovannina continuò la sua
vita nei campi, accudendo il figlio,
ma con la costante preoccupazione
per le sorti del marito che per circa 7
mesi non diede sue notizie, poiché
era stato ricoverato in ospedale a
causa della polmonite.
Ancora commossa, la centenaria ricorda il giorno in cui il marito ritornò
a Cardile: “Ero nei campi con mio
suocero quando dal paese sentii urlare: ‘È tornato! È tornato!’. Capii
P
che era tornato Pasquale e cercai di
sbrigarmi per raggiungerlo subito.
Quando arrivai a Cardile vidi che
c’era tanta gente intorno a lui e anche
nostro figlio di 4 anni. Pasquale era
magrissimo e molto debole, non riusciva a reggere il bambino in braccio.
Dalla stazione vicina era arrivato in
paese a piedi”.
Dopo la spiacevole parentesi della
guerra i due coniugi hanno
vissuto sempre a Cardile lavorando nei campi e godendosi la gioia che 4 figli, 9
nipoti, 9 pronipoti e 75 anni
di vita coniugale sono riusciti a regalare loro.
Cerco di capire quale possa
essere il segreto di questa
vita lunga e della lucidità
che contraddistingue zia
Giovannina. E lei, non parla
di dieta, di alimentazione,
di attività fisica o altro. Con
una semplicità disarmante
che nasconde anche una
certa ovvietà dice: “Ho vissuto una vita tranquilla,
senza problemi e preoccupazioni” e conclude: “non
mi sento tanto vecchia!”.
Forse per poter aspirare
all’elisir di giovinezza non bisognerebbe tralasciare l’ingrediente di cui
parla zia Giovannina.
La tranquillità, se i nostri tempi frenetici e stressanti lo consentissero,
dovrebbe essere il vero toccasana cui
aspirare per poter vivere una vita migliore, più serena e.... più lunga.
Ilaria Longo
Giovanna Ruggiero
10 n° 13 14/04/2016
CILENTO
Mythos e Logos.
L’identità del territorio
DALLA PRIMA
I
l Sele ammara lento a larga foce
miscelando nel mare greco storia e storie raccolte alle radici
degli Alburni, cantati da Virgilio,
dopo aver lambito nella parte finale
del corso, l'Heraion di Gromola, dove
venne pellegrino Giasone, carico di
gloria e di ricchezza per la conquista
del "vello d'oro", ma anche preoccupato nella mente e nel cuore dall'incubo della vendetta di Medea, di cui
aveva profanato l'onore e violentato
affetti familiari e valori di patria. Lì,
lungo il fiume, il Museo Narrante ne
esalta ancora mito e storia a chi abbia
occhi ed orecchi adusi a fruire, con intelligente emotività, il passato.
Il promontorio di Licosa rovescia nel
mare festoni di pini d'Aletto a corona
ed ornamento del monumento sepolcrale della ninfa sirena, scoglio levigato dal pianto del mare a
testimonianza di un suicidio per un
mito infranto: Ulisse si sottrae con
astuzia al rito della seduzione, dolce
e fatale insieme. La sirena, ferita a
morte nell'amore e nell'orgoglio, si lascia precipitare nell'abisso dei flutti.
Gli uomini vi accendono un faro a
guida e protezione di naviganti incauti e, inconsapevolmente, forse, a
memoria di una dolente e tragica storia di amore e morte. Le coppie di innamorati vi sospirano tenere effusioni
d’amore nel docile dondolio delle
barche inargentate dalla luna nuova.
Al largo di Palinuro il remo di una
barca a pesca solitaria batte sull'onda
placida. E' un mare tranquillo come
quello che ingannò il mitico nocchiero di Enea precipitato nei fondali
per incauto sonno. E quel tozzo braccio di terra rischiarato ad intermittenza dai fasci di luce del faro ne
testimonia la disavventura eternata in
un cumulo di pietre, cenotafio conteso, sulla collina degli ulivi, tra Centola e Pisciotta. Ma la mitologia
popolare narra di un'altra storia: Palinuro, semidio bello e tenero, è follemente innamorato di una ninfa
bellissima, di nome Camerota, che,
cuore di pietra, ne respinge la corte.
Disperato per i continui rifiuti, l'eroe
si suicida lanciandosi dalla rupe, secondo alcuni, o dalla poppa della
nave, secondo altri, all’inseguimento
della ninfa... Venere punisce Camerota perché insensibile in alle emozioni d’amore, e la trasforma in
roccia. Nelle notti di plenilunio Palinuro dilava con il suo pianto d'amore
la ninfa di pietra ed il risucchio della
marea è eco di piacere del congiungimento degli amanti, per l’eternità.
Quello scoglio di mare, bianco e traslucido sotto l’argento della luna,
nelle notti di plenilunio, è meta di innamorati, i cui corpi si cercano e si
fondono in sacro furore d’amore, con
il sottofondo della musica del mare e
con l’onda spumeggiante che ricama
delicati fiori d’arancio ai margine di
un letto di pietra. Più giù il Bussento
si inabissa nelle grotte e riecheggia la
storia del potente Alarico, che vi
cercò sepoltura con cavallo e tesoro.
Si tratta di una leggenda, non priva di
fascino e di mistero, anche se gli storici rigorosi non la condividono.
Paestum nell’imponente maestosità
dei suoi templi, parla del genio degli
architetti che trasferirono il fascino
dell’arte dorica nella nostra, terra e ne
delimitarono i confini con santuari
protettivi sulle rive del Sele e del Solofrone. E la città fu teatro di fiorenti
botteghe artigiane, dove si palesò il
miracolo dell’estro, dell’inventiva e
dell’arte della manualità di Asteas e
di altri maestri della sua scuola. Ed i
reperti archeologici ne perpetuano la
meraviglia con metope, anfore ed
utensili gelosamente custoditi nelle
bacheche del Museo.
E Velia celebra la fama di urbanisti
consapevoli e lungimiranti, la cui bravura è testimoniata, tra l’altro, da quel
miracolo di arditezza, impensabili
nell VI secolo a.C, che è la Porta
Costa cilentana
Rosa. Ed agorà e terme ci parlano di
alta scuola di Pensiero; e sul filo del
sofisma sottile troneggia Parmenide,
scontroso ed orgoglioso; Zenone,
bello come un dio, inventore della
dialettica, Ippocrate, medico sapiente.
Agropoli, luminosa di sole, dirupante
sul mare, sigilla in chiesa, castello e
case del Borgo Antico la sua storia
prestigiosa. E spalanca questo suo terrazzo, a carezza pungente di jodio e
sale, sull’anfitetrao del mito e della
storia, a strategico dominio dell’una e
dell’altra costa, l’amalfitana e la cilentana, di cui registra e reitera le impareggiabili bellezze e lo scrigno dei
tesori.
Ce n'è di materia per convincersi che
il mio Cilento fu ritenuto una sorta di
Eden dei desideri già molti secoli
prima di Cristo, se un poeta come
Omero vi poneva il regno della seduzione e, successivamente, un genio
come Virgilio vi collocava una delle
più belle e dolenti storie del suo
poema maggiore e se i Greci vi approdarono con entusiasmo come ad
un'agognata terra promessa e vi impiantarono città pulsanti di vita e di
attività; e vi fecero fiorire scuole di
pensiero e vi innalzarono monumenti
che sfidano i secoli
Liuccio Giuseppe
[email protected]
Uno dei paesaggi più belli del Cilento restituito ai cittadini
Agropoli acquista per 800mila euro la Baia di Trentova
DALLA PRIMA
uperate tutte le strumentalizzazioni politiche e gli allarmismi
integralisti. L’Amministrazione Comunale, con questa acquisizione, valorizzerà e tutelerà un Area
Naturalistica Patrimonio Unesco, tra le
più interessanti del Parco del Cilento,
Alburni e Vallo di Diano.
Per raggiungere questi ambiziosi obbiettivi, il Consiglio Comunale di
Agropoli ha approvato una variante al
piano di Fabbricazione del 1972, trasformando Trentova da area turistica
di tipo C, quindi edificabile, ad area
non edificabile”.
l progetto di valorizzazione prevede, la
fruizione sostenibile dei beni, il recupero degli otto casali presenti e la sistemazione di sentieri per il trekking”.
S
“Tutto sarà fatto con massima cura e
rispetto per l’ambiente – ha aggiunto il
sindaco Franco Alfieri – in sinergia
con il Parco Nazionale, le Soprintendenze e la Provincia di Salerno”. Ecco
la dimostrazione pratica della presenza
nelle Istituzioni di uomini amanti della
propria terra e del futuro delle popolazioni amministrate. Anche L’Unesco,
tramite il Presidente della Commissione Nazio9nale Italiana, prof. Giovanni Puglisi, plaude all’acquisto di
Trentova da parte delle Comune di
Agropoli. L’Area che diventerà patrimonio comunale va dalla Baia di Trentova fino alle falde di Monte Tresino.
Si tratta di una zona di grandissimo
pregio, riconosciuta dall’Unesco come
patrimonio dell’Umanità, riserva di
biosfera, sito di importanza comunita-
ria e di protezione speciale. Il progetto
di valorizzazione della Baia di Trentova prevede la promozione e la riqualificazione della fascia costiera, con
l’obbiettivo di conservare la diversità
bio-culturale, di promuovere il paesaggio, di utilizzare in modo appropriato
le risorse naturali e culturali, di riqualificare le aree degradate, di eliminare
gli usi impropri dell’area. Inoltre l’attenzione del Comune di Agropoli sarà
posta anche sulla riqualificazione urbanistica e paesistica del territorio. Gli
obbiettivi per tale scopo si configurano, nel miglioramento della fruibilità
delle risorse naturali, nel consolidamento della qualità ambientale, nella
mitigazione dei fattori di degrado.
Tutto questo riguarda un ambito territoriale di pregio ambientale e paesaggistico ricadente nel Parco Nazionale
del Cilento, Alburni e Vallo di Diano,
inserito come “Paesaggio Culturale”
nel patrimonio Mondiale Unesco e
nella Rete Natura 2000. L’esigenza di
una tutela stringente, ha la sua motivazione nell’evidente straordinarietà del
contesto territoriale di riferimento, inserito in una fascia costiera che ha subito
l’aggressione
selvaggia
dell’urbanizzazione abusiva e della
speculazione immobiliare, che ha di
fatto snaturato e condannato all’oblio,
gran parte del nostro litorale.
Lucio Capo
n° 13 14/04/2016
11
CA
VALLO DI DIANO
L’incontro tra Brasile ed Italia
organizzato dalla Bcc di Sassano
O
ffrire concrete opportunità
per le imprese territoriali
che vogliono ragionare in
termini globali per iniziare un reale
percorso di sviluppo aziendale, volto
a creare valore e posizionamento sui
mercati internazionali. Questa la
“mission” che ha spinto la BCC di
Sassano ad organizzare presso la Certosa di San Lorenzo a Padula il “XIV
Congresso Italo - Brasileiro Interpoj”,
d'intesa con l'Istituto di Studi Europei
"Alcide De Gasperi" e il "Dipartimento di Studi e Ricerche Turistiche
e di Sviluppo Territoriale".
L’evento, che si è tenuto giovedì 7
Aprile a Padula, presso l’Ala Nord
della Certosa di San Lorenzo, ha visto
la presenza nel Vallo di Diano di
un’autorevolissima delegazione di
Magistrati, Accademici e personalità
provenienti dal Brasile, che hanno
preso parte al convegno dal titolo
“Anticorruzione e Trasparenza della
Pubblica Amministrazione. Esperienze Italiane e Brasiliane a Confronto”, le cui conclusioni sono state
affidate al Procuratore Capo del Tribunale di Lagonegro Vittorio Russo.
Riuscito e partecipato il convegno,
che ha visto la presenza di numerosi
rappresentanti delle imprese territoriali interessate al mercato brasiliano,
ma anche di avvocati e commercialisti per i quali l’evento era accreditato
ai fini della Formazione Professionale
Continua.
Il convegno rappresenta il primo appuntamento di un percorso di seminari rivolto alle imprese del territorio
di competenza dalla BCC di Sassano,
e dedicato al tema dell’Internazionalizzazione, che rappresenta lo sbocco
“naturale” della nostra economia ed il
vero motore trainante per le imprese
italiane in visione futura.
A porgere i saluti di benvenuto ci ha
pensato Paolo Imparato - sindaco del
Comune di Padula, che in mattinata
ha fatto visitare il Museo di Joe Petrosino offrendo la massima ospitalità
alla delegazione brasiliana. Ha sottolineato l’importanza di vigilare quotidianamente contro il malaffare.
Successivamente ha preso la parola
Rosa Lefante, Presidente f.f. della
BCC di Sassano, sottolineando che la
BCC di Sassano ha aderito da subito
a questa brillante iniziativa in quanto
intende promuovere i progetti di internazionalizzazione e le imprese del
territorio che hanno accolto con entusiasmo l’evento e che hanno partecipato con l’intento di cimentarsi e di
incrementare la propria attività nei
mercati internazionali. Il tutto in
un’ottica della legalità e di trasparenza.
È intervenuto per un saluto Tommaso
Pellegrino, Presidente designato del
Parco Nazionale del Cilento, Vallo di
Diano ed Alburni, dal 12 aprile ufficialmente Presidente del Parco Nazionale.
E’ intervenuto al convegno Rocco
Santoro in rappresentanza dell’Ordine
dei Commercialisti sul tema dell’internazionalizzazione. Secondo Santoro, a causa della globalizzazione e
della perdurante crisi, anche le piccole imprese del nostro territorio devono ripensare soprattutto la propria
organizzazione interna per poter rispondere a questa esigenza di cercare
di aderire ai mercati non più solo domestici.
Ciro Solimeno - Direttore Generale
della BCC Cilento e Lucania Sud ha
spiegato come, attraverso l’internazionalizzazione è possibile ottenere
finanziamenti. Lui che viene dal Cilento, ha raccontato che gli è capitato
di assistere alcuni giovani in un piccolo Comune del Cilento, Gioi, dove
esiste un prodotto, un insaccato particolare che è una soppressata particolare, la famosa soppressata di Gioi
che ha il grasso al centro bianco. Alcuni giovani che hanno messo su una
start up, hanno cominciato ad esportare questo prodotto attraverso delle
conoscenze di natura personale e fa-
miliare a New York e piano piano, attraverso questi contatti, poi sono riusciti addirittura a creare un negozio
sulla quinta strada a New York. Oggi
il loro problema non è la produzione
ma la quantità di produzione, perché
non riescono a soddisfare la domanda. Ha raccontato di aver avuto
un altro caso di ragazzi che sono riusciti ad esportare la mozzarella di bufala a Londra e si sono inseriti in
alcuni grossi operatori della grande
distribuzione londinese e anche loro
non riescono a soddisfare la domanda, tanto che è forte.
A seguire sono intervenuti prestigiosi
relatori Brasiliani e Italiani: PROF.
DR. RICARDO CARDOZO DE
MELLO TUCUNDUVA, Desembargador Tribunal de Sao Paulo (Magistrato), Presidente Interpoj Brasil;
PROF. DR. JOSE’RAUL GAVIAO
DE ALMEIDA, Desembargador Tribunal de Sao Paulo (Magistrato), Professor Direito Universidade USP Sao
Paulo; PROF. DR. ÉDSON LUÍS
BALDAN, Professor Direito Penal
Criminologia Pontificia Universida
de Catolica de Sao Paulo; ARCH.
RENATO SATRIANO, Associazione
Funzionari Pubblici dello Stato di San
Paolo; CAV. ING. WILLIAM JOSE’
CARLOS MARMONTI DI GAETA,
Diretor Derex/FIESP Federacao das
Industrias do Estado de Sao Paulo;
PROF. RUY CARDOZO DE
MELLO
TUCUNDUVA
SOBRINHO, Prof. Diritto Universida de
Pontificia Universida de Catolica;
PROF. RAFFAELE PALUMBO,
Vice Presidente Centro Ricerche Sperimentali Economia e Scienze Sociali
Referente Italia INTERPOJ; PROF.
GASPARE DALIA, Docente Diritto
Processuale Penale Comparato Università degli Studi di Salerno; Dr.
GUIDO BARRELLA, Associato Business StrategiesBrasil Referente Italia
INTERPOJ;
Dr.
LUIGI
VERGARI, Presidente Ordine Dottori Commercialisti di Potenza).
“Conoscere le metodologie, le tecniche, l’organizzazione, le strategie e
tutto quanto necessita per i processi di
internazionalizzazione “spiega il presidente della BCC di Sassano Rosa
Lefante - è divenuto fondamentale per
le imprese che aspirano a cimentarsi
o ad incrementare la propria operatività nei mercati internazionali. Abbiamo scelto di cominciare con un
mercato “scuola” davvero interessante e complesso come quello del
Brasile “continua il presidente f. f.
della BCC di Sassano - perché si
tratta di un Paese con 192 milioni di
abitanti, di cui 27 milioni di origini
Italiane. Nonostante l’attuale situazione politica molto delicata, per
l’Italia il Brasile rappresenta un mercato significativo, con ottime potenzialità per le imprese italiane che
desiderano operarvi”.
Massimiliano De Paola
[email protected]
12 n° 13 14/04/2016
TERRITORIO
Il magazine online che racconta le bellezze cilentane
Cilento... e me ne vanto!
etti insieme due giovani
amici, le comuni origini
lauritane, la necessità di
emigrare a Roma – prima per motivi
di studio e successivamente per lavoro – e unisci la grande passione per
il Cilento. Da questo mix nasce “Cilento...e me ne vanto” (http://www.cilentoemenevanto.com), un progetto
collaborativo nato grazie a Marialessandra Carro e a Raffaele Lia che, due
anni fa, hanno dato vita a questo magazine online all’interno del quale, insieme
a
Carmela
Luongo
(Massascusa), Maria Ilaria Iuliano
(Laurito), Sara Marotta (S. Giovanni
a Piro) e Serena Caracciolo (cilentana
acquisita), raccontano le bellezze paesaggistiche, gli eventi e l’enogastronomia che caratterizzano il Cilento.
“Questo magazine”, precisa Raffaele
Lia, “è personale perché racconta la
nostra terra attraverso gli aspetti che
maggiormente piacciono a noi”.
Tuttavia è riduttivo definire semplicemente magazine questo progetto,
poiché offre agli internauti la possibilità di andare ‘A spasso’ nel Cilento
seguendo la strada che conduce al
Monte Gelbison o attraversando le affascinanti spiagge della costiera cilentana. E se, tra una passeggiata lungo
la spiaggia di Camerota, l’esplorazione di Roscigno Vecchia e la partecipazione ad una delle tante
manifestazioni cilentane, il visitatore
virtuale è sopraffatto dai morsi della
fame, nella sezione ‘Mangia&Bevi’
può informarsi sui posti nei quali recarsi per placare l’appetito. Inoltre, se
il curioso turista vuol scoprire se ci
sono personaggi illustri nel Cilento,
può documentarsi grazie a ‘Cilentano
DOC’. Raffaele spiega: “in questa
neonata sezione vorremmo inserire
interviste e articoli relativi alle personalità del Cilento che secondo noi
hanno dato molto alla nostra terra”.
Verrebbe da chiedersi come fanno,
praticamente, questi cinque ragazzi
ad organizzare il lavoro di redazione
e a decidere quali posti visitare, a
quali manifestazioni partecipare, in
quali pizzerie, agriturismi e ristoranti
mangiare.
“Ci incontriamo due volte all’anno”,
chiarisce Raffaele, “e tracciamo delle
linee guida, scegliamo i paesi in cui
recarci, i posti in cui assaporare i
piatti cilentani e gli eventi da seguire”.
I ragazzi, ovviamente, per dare maggiore visibilità al loro progetto, lo
hanno collegato ai principali social
network: Facebook, Instagram e Twitter. L’accattivante grafica del magazine e delle pagine social, gli
interessanti viaggi descritti e le belle
fotografie postate, hanno conquistato
gli internauti. I cilentani sono mossi
da veri e propri scatti d’orgoglio nel
vedere la loro terra, ma spesso, come
M
chiarisce Raffaele: “nei commenti alcune persone dicono che vorrebbero
visitare posti di cui prima ignoravano
l’esistenza, mentre altri dichiarano
che conoscono il Cilento in modo superficiale e trovano nel magazine
molti spunti utili per approfondirne la
conoscenza”.
In futuro i ragazzi vorrebbero estendere la loro rete di redattori mediante
un’altra valida iniziativa: presentare
il loro progetto nelle scuole cilentane
per far capire ai ragazzi come i social
possano essere utilizzati per finalità di
marketing, per spiegare le modalità di
scrittura online, per invogliare i ragazzi a scrivere e fotografare la loro
terra e inserire il loro lavoro all’interno del magazine.
Scoprire che i giovani cilentani hanno
voglia di parlare del Cilento, di dargli
la giusta rilevanza mediatica, di usare
Internet per finalità di promozione
territoriale, è come respirare ossigeno
a pieni polmoni perché è bello sapere
che ancora oggi, nonostante tutto, è
vivo più che mai l’orgoglio di appar-
Sogno Capaccio: arrivano i play-off
Basket femminile
la Campania è cilentana
onclusa la regular season
le ragazze della serie B
femminile di Basket BCC
Capaccio Paestum affrontano la
Rainbow Catania nei quarti di finale
per la promozione in serie A2. È un
traguardo storico bissato anche quest'anno dalle atlete di coach Marco
Di Mauro che portano la città di Capaccio su scala nazionale. Un
grande campionato ha confermato i
risultati già ottenuti nel 2015 che ha
visto la compagine fermarsi proprio
ai quarti contro una Pink Bari agguerrita. Nel 2016 al roster si sono
aggiunte la guardia Anna Trotta
classe '92 che ne sa qualcosa in fatto
C
tenere a un pezzo di terra.
Ilaria Longo
Lucia Di Cunzolo
Anna Trotta
Valentina Moscariello
Giovanna Memoli
Giulia Alfinito
Nicoletta Calonico
Alessia Mutarelli
Adriana Coralluzzo
Dalila Di Donato
Linda Fereoli
Franca Gnarra
Elisabeth Vecchio
1995
1992
1984
1988
1991
1995
1988
1989
1993
1990
1964
1997
play
play-guardia
guardia
ala
ala
guardia
ala
ala-pivot
pivot
pivot
pivot Capitano
pivot
di promozioni, è reduce dal campionato
vinto con l'Ancona
basketgirl; e il pivot
Linda Fereoli classe
'90 che ha rinforzato
Marco Di Mauro
Allenatore
il reparto lunghe con Gerardo Marino
Allenatore in seconda
centimetri ed espe- Patrizia Del Puente
Direttore sportivo
rienza. Entusiasmo e Franco De Marco
Dirigente
lavoro duro nel pala Donato D'Angelo
Presidente
Olimpia in via della
cio-Paestum assetata di vittoria e
Repubblica fanno da cornice alla
convinta di poter arrivare alla semiprima uscita delle beniamine di pafinale, in una sfida che si preannuntron Donato D'Angelo. Come sono
cia vulcanica Vesuvio Etna
arrivate qui? Classificandosi al seleggiamo le parole della giovane
condo posto nella stagione che
Anna Trotta: "Siamo convinte di
vede le 10 squadre campane iscritte
poter far bene, dopo la sconfitta in
al campionato di serie B. SaCoppa Campania abbiamo voglia di
ranno Marigliano (NA) e apriscatto. Purtroppo un episodio spiapunto Capaccio-Paestum
cevole ci ha costrette a giocare in
(SA) a rappresentare la nosei, la sera prima della semifinale di
stra regione nei play-off
Coppa (giocata sabato 9 Aprile) un
pool promozione.
brutto incidente stradale ha coinSono loro le guerriere nelvolto tre delle nostre atlete di punta.
l'elegante completino nero a
Nonostante il deficit e il trauma psigiocarsi un posto nell'olimpo
cologico abbiamo dimostrato di esdelle squadre di serie A2, sasere un gruppo più unito che mai
bato 16 Aprile ore 18 al padando filo da torcere alla prima
lazzetto
comunale
di
della classe Marigliano. Giorno 16
Capaccio. Come controparte
Aprile ospiteremo Catania, una
la squadra catanese Rainbow
squadra ben attrezzata ma sono siche vanta tra le sue file un ex
cura che il nostro carattere ci porgiocatrice di serie A1: la
terà alla vittoria. Invito il pubblico
sempre verde Marija Herić.
a sostenerci come sesto uomo in
Dopo un comodo 2-0 rifilato
campo. Vi aspettiamo!"
alla Viola Reggio Calabria
Adriana Coralluzzo
approdano sulla nostra costiera con determinazione e
voglia di passare il turno. Ad
attenderle una BCC Capac-
n° 13 14/04/2016
13
CA
PAESTUM
Quando Mussolini spronava i suoi ad investire nell’antico e nell’ospitalità
Settimo mistero di Pestùm… il turismo-archeologico è figlio del Duce?
in dal 1929 insieme alla Bonifica, Paestum vede un fiorire d’attività di scavo e di
restauro. Nel 1931, financo il Duce,
invitava i villici e gli indigeni ad investire in archeologia e turismo, per
“Offrire al mondo panorami incantevoli e città dissepolte, che non hanno
uguali sulla faccia della terra”. Ma si
sa nessuno è profeta in Patria, foss’anche un Dittatore. A Paestum,
dopo un secolo, per tutto quanto riguarda archeologia e turismo, siamo
ancora all’anno zero. Paestum muore
se non si da slancio all’archeologia e
al turismo. Per ottemperare alla bisogna si deve bonificare la Torre, scavare
l’Anfiteatro
Romano,
espropriare i 100 ettari di terra privata
all’interno della Città Antica, rilanciare una grande campagna di scavi
archeologici, attivare i parcheggi
fuori le Mura Antiche, risistemare la
Cirio, trasferire il Museo Archeologico Nazionale nel Tabacchificio del
Cafasso, ripristinare i ponti antichi e
l’antico fossato che circondava la
Cinta Muraria eliminando la strada
asfaltata che la cinge, ed, abbattere la
spazzatura edilizia abusiva che insozza la 220. Il turismo e l’archeologia a Paestum, invece, vivono nella
nuova inconsapevolezza, si ammantano di novella improvvisazione e si
accontentano di una valorizzazione
episodica. Per rivitalizzare l’Area Archeologica non basta calpestare il
Sacro Suolo della Cella del Nettuno,
rimuovendo con cipiglio un tabù secolare, ne, trasformare la Città Antica
in “fashion location” per congiunzioni nuziali, sotto l’ala protettrice di
aquile reali a guardia d’eruttanti zampilli, all’ombra di prospettici timpani
post-moderni a segnare ingressi neoclassici, che conducono a saloni marmorei sotterranei, addobbati per
luculliani banchetti cerimoniali…E
che nessuno si azzardi a ricordare al
padre della sposa che il vino è finito,
perché sarà pure prosciugato il portafogli, ma il vino può e deve scorrere
a fiume. L’interesse archeologico e
turistico alligna a Paestum fin dal
1926, quando ad opera della Bonifica
si realizzarono strade e scuole. Ingenti
finanziamenti furono investiti in archeologia e nel turismo a Paestum, fin
dal 1928. In quell’anno nacque la
“Commissione per lo sviluppo del turismo”, nello stesso periodo il Demanio dello Stato acquisiva dal Cav.
Salati una delle torri della cinta muraria, per destinarla all’ospitalità dei
turisti-viaggiatori. E’ in questi anni
che vengono espropriati 25 ettari di
terreno tra il Nettuno e l’Heraion,
lungo la strada borbonica che taglia in
due la Città Antica, una vergogna che
perdura da 200 anni. Se non fosse
stato per il Cav. Benito Mussolini,
oggi nessuno potrebbe vantarsi dei tre
Templi di Paestum. Quando c’era
F
LUI, non solo i treni arrivavano in
orario, ma si facevano, senza tanti
fronzoli, espropri e scavi. Bisogna
sempre rimpiangere il passato e proiettarsi nel futuro, visto il vacuo presente che stiamo vivendo. Nel 1929
incominciarono, ad Est di Porta
Aurea, i lavori sulle mura antiche, furono fatti espropri, abbattute strutture
abusive e costruita la strada asfaltata
che come un cappio soffoca Paestum.
Una irrefrenabile attività di scavo e di
sterro di migliaia di metri cubi di terreno e rimozione di decine di blocchi
di travertino, utilizzati per ricostruire
sommariamente interi tratti di Cinta
Muraria. Opere di sbancamento,
sterro e scavo, che dovevano esaltare
le grandi architetture antiche, come
solitarie escrescenze calate in immensi spazi, con lo scopo di provocare ammirazione e timore.
L’infelicità e la solitudine delle grandi
Strutture Templari orfani della propria
Città, è pari solo alla scelta scellerata
di costruire un anello d’asfalto che
corre tutto intorno alla Città Antica,
trasformata nella più grande rotatoria
d’Italia. Un primato che mortifica la
più Bella Città della Magna-Grecia.
Questa strada costruita a ridosso delle
Mura Antiche, non consente d’apprezzare la maestosità e la magnificenza della perfezione dell’incastro a
raso dei blocchi originari. La strada
copre inoltre l’antico fossato, checché
ne dicano gli scienziati archeologi
contemporanei. A proposito del fossato perduto di Paestum, alcuni anni
fa ebbe luogo una nota disputa, tra cit-
tadini informati e sapienti, e, inconsapevoli impiegati pubblici, che ne misconoscevano l’esistenza. Ci volle un
articolo della gloriosa “UNITA’” fondata da Gramsci e non quella etero diretta da Renzi, a chiarire la
“Quistione” e ripristinare la verità
storica… il fossato c’era! Il fossato
correva lungo la cinta muraria ed è
stato obliterato sia dalla vecchia
strada fascista che dalla nuova strada
repubblicana. Stessa sorte ha subito il
Ponte Romano a Nord di Porta Aurea.
L’anello d’asfalto, che cince in un abbraccio mortale i 120 ettari della Città
Antica, ferma la sua corsa in un noto
ristorante stellato. Costruito in epoca
fascista a ridosso di Porta Giustizia,
utilizzando un vecchio casale al quale
fu aggiunta una nuova ala a tre arcate
con vista sulla Basilica e il Tempio di
Nettuno, tutto costruito con blocchi di
crollo della Porta Antica. Dalle ve-
Turismo in numeri
Il ponte di Pasqua nel Cilento
N
onostante il tempo non opportuno per le gite fuori
porta, quest’anno i siti naturalistici e archeologici cilentani
hanno registrato un boom di presenze. A capo dell’impresa c’è Paestum, coi suoi 6000 visitatori nei due
giorni di Pasqua e Pasquetta. Ad influire sul numero di turisti è stata sicuramente l’apertura del Tempio di
Nettuno nella domenica pasquale, organizzata dal direttore Zuchtriegel,
che ha attirato anche curiosi del
luogo. Un aumento di visitatori rispetto al 2015, quando la Pasqua fu
celebrata la prima domenica del mese
e coincise con l’evento organizzato
dal Ministero dei Beni e delle Attività
Culturali “Domenica al Museo”, con
ingresso gratuito a musei e siti archeologici in tutta Italia. Aumento
dovuto probabilmente anche alla visita dei Templi in Marzo dell’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America
John Phillips e del Console Generale
Colombia A. Barrosse. Il direttore,
dopo il successo di Pasqua, ha deciso
di aprire almeno un tempio per sempre durante le regolari visite al sito.
Il prossimo obiettivo di Zuchtriegel
sarà rendere accessibile la Basilica a
tutti eliminando le barriere architettoniche. Ma non solo Paestum; in attivo infatti anche il sito archeologico
di Elea-Velia che ha registrato circa
500 visitatori. Per quanto riguarda il
Vallo di Diano, le grotte di PertosaAuletta sono state visitate da circa
2000 turisti e la Certosa di Padula ha
ospitato circa 3000 avventori. Ma gli
amanti della natura e del relax hanno
scelto la Diga dell’Alento, una delle
mete più gettonate per la pasquetta
cilentana. Insomma un aumento di
turisti in tutto il Cilento rispetto allo
stesso periodo dell’anno scorso, che
lascia ben sperare per l’estate. Nonostante ciò i dubbi restano, per lo stato
della rete stradale e ferroviaria nel
Cilento. Ricordiamo la Cilentana ancora chiusa e un’Alta Velocità che
difficilmente potrà arrivare nel Ci-
trate del ristorante è possibile ammirare le possenti colonne greche dei
due Templi del Santuario Meridionale, mentre si addenta una succulenta “Zizzona di Battipaglia” o si
succhia un tenero e carnoso cuore di
Carciofo IGP di Paestum. Tutto è più
godurioso ed eccitante se, mentre ci
si riempie la bocca di succose leccornie del Piana del Sele, puoi ammirare
la potenza del colonnato eretto 25 secolo or sono. Affacciati agli archi di
vetro…si gode! Ci si crogiola al tepore del sole ambrato del tramonto,
mentre l’astro infuocato s’inabissa ad
incendiare il pelago all’orizzonte, e,
rimanere lì a sognare pantagruelici
momenti d’estasi, circondati dalla
STORIA. Ma è tutta un’altra storia
che racconteremo più in là.
Lucio Capo
lento per l’inadeguatezza delle stazioni. Ma è notizia di questi giorni
che in alternativa all’Alta Velocità
c’è l’idea di istituire un servizio navetta con treni regionali che potrebbe
collegare Salerno, dove arrivano i
treni ad Alta Velocità, con le stazioni
Cilentane. Il comitato che chiede da
anni la riapertura del tratto Sicignano
degli Alburni-Lagonegro, sospeso dal
1987, spera in questa proposta per incentivare il turismo nel Vallo di
Diano, collegato alla stazione di Battipaglia da un autobus sostitutivo.
Una proposta in grado di rendere
meno isolata la zona del Vallo di
Diano, ricca di patrimoni naturalistici
e architettonici, come la Certosa di
Padula, il Battistero di San Giovanni
in Fonte (Padula), le grotte di Pertosa-Auletta, il centro storico di Teggiano, il Monte Cervati e il corso del
fiume Tanagro.
Alessandro Pecoraro
14 n° 13 14/04/2016
CULTURA
La Fornace Falcone inaugura un nuovo
spazio al Cilento Outlet Village
rte e grandi consumi, manufatti in pezzi unici e
grande distribuzione. Dopo
decenni di diatribe e centinaia di volumi che affrontano il tema della riproducibilità dell'arte nell'età post
industriale, l'incontro-scontro sembra
risolversi con grande semplicità in un
evento davvero unico: sabato 9 aprile
2016 presso il Cilento Outlet Village
(ore 18) verrà inaugurato un nuovo
spazio espositivo della Fornace Falcone – Officina delle terrecotte. Si
tratta di un grande spazio-galleria, di
oltre mille metri quadrati, un contenitore di idee e di progetti artistici, una
sala polivalente dedicata all'arte ed
alla cultura, superando la banale opposizione tra cultura e consumi.
L'idea non nasce dal nulla, ma da un
lungo lavoro di promozione degli artisti su tutto il territorio, secondo un
progetto ampio e ramificato che Valerio Falcone – giovane imprenditore e
mecenate delle arti – ha portato avanti
negli ultimi anni, passando dalle più
importanti gallerie d'arte Contemporanea in Italia, dai negozi di design e
arredamento agli studi privati degli
artisti, dai musei alle fabbriche-atelier.
Sin da piccolo si è interessato ed appassionato all'azienda di famiglia For-
A
Valerio Falcone e Roberto Panza
nace Falcone.
Ironico e affabile. Valerio Falcone ha
tutte le caratteristiche dell'imprenditore-gallerista di talento con tre fattori
in più, la simpatia, l'intelligenza e la
bellezza (da non sottovalutare).
Valerio Falcone giovane imprenditore, già amministratore unico della
Falcone Immobiliare Srl, lavora oltre
15 ore al giorno con ritmi computerizzati. Ha fatto della sua passione per
l'arte e il design la sua principale
fonte di ispirazione. Tra i suoi amici i
più importanti artisti, critici e galleristi in Europa. A Montecorvino Rovella in provincia di Salerno una delle
sue tante passioni, l'Azienda Fornace
Falcone, famosa in tutto il mondo per
la realizzazione di manufatti in terracotta. I suoi prodotti sono presenti
nelle ville, nei palazzi e nei siti più
importanti. In quest'ultima vengono a
lavorare, quotidianamente, artisti da
ogni parte del mondo.
“Nel nuovo spazio espositivo del Cilento Village – spiega Falcone – organizzeremo evento artistici, dando la
possibilità, ad ormai migliaia e migliaia di artisti che frequentano quotidianamente l'azienda Fornace
Falcone, di esporre i loro progetti,
opere e manufatti”. Arte, non solo in
senso stretto, ma a 360°. Sarà uno
spazio dinamico che quotidianamente
si trasformerà, vogliamo essere un
nuovo punto di riferimento per la
Campania, anche se in verità non esiste in tutta Italia un ambiente così, decontestualizzati in un centro
commerciale”. Straordinarie e coerenti con la location le aperture: lo
spazio Fornace Falcone sarà aperto
365 giorni all'anno, dalle 10 alle 21.
Per l'inaugurazione di sabato si inaugurerà anche la mostra “Stratum” dell'artista Lello Lopez, la mostra che fa
parte della rassegna culturale “MATERIE2”. La fabbrica artigianale di
Montecorvino Rovella – all'avanguardia anche in materia di tutela dell'ambiente – tra cotto, tegole e altri
prodotti in argilla, ha firmato i suoi
manufatti per alcuni tra i maggiori
monumenti e siti patrimonio mondiale dell'Unesco: dagli Scavi di
Pompei alla Reggia di Capodimonte,
dalla Certosa di San Giacomo al Stift
Stams in Austria. Tutto è partito proprio dalla fornace, con happening
come la “Festa del fuoco”, una chiamata alle arti-conviviale.
CULTURA
n° 13 14/04/2016
15
Dalla conoscenza all’innovazione,
il futuro passa per il KIBSlab
enerdì 8 aprile, alle ore 10,
presso la sede della Fondazione Alario per Elea-Velia
ad Ascea, con grande partecipazione
di pubblico, si è tenuta l’inaugurazione del Centro Sperimentale Sviluppo delle Competenze nell’area del
Customer Relationship Management
e dei Servizi Avanzati | Kibslab.
Nella denominazione del Centro ci
sono tutte le parole chiave della competitività: KIBS sta per Knowledge,
Innovation, Business, Services. Il
KIBSLab favorirà la conoscenza, la
formazione, lo sviluppo delle competenze, ma pure la sperimentazione di
servizi e soluzioni - ad alta intensità
di conoscenza e trasferimento tecnologico - per la creazione e la crescita
imprenditoriale.
Sperimentazione significa interpretare le vocazioni territoriali in maniera innovativa, con una nuovo
modo di fare impresa, con nuove capacità di generare valore, nel nuovo
paradigma socio-economico per il
quale più dei vecchi asset conta il capitale relazionale, la capacità di organizzare e scambiare la conoscenza.
Ma prima di ogni altra sfida innovativa il KibsLab rivela il suo carattere
innovativo nel configurarsi come una
realtà capace di incidere sulla modalità di interazione fra la comunità e il
territorio: attraverso un ambiente di
coworking e collaborative innovation
- in cui sono favoriti l’incontro, l’aggregazione, l’apertura - i cittadini, le
V
imprese e i protagonisti chiave dell’innovazione potranno scambiare
idee e conoscenze, condividere progetti e lavorare insieme per contribuire
a
quel
processo
di
specializzazione intelligente e di scoperta imprenditoriale, che nel rendere
‘eccezionale’ la relazione umana,
creativa, emotiva, caratterizzante l’offerta delle specificità territoriali le
renderà in grado di esaltarne i valori.
Nella sua funzione di nodo connettivo
fra produttori di conoscenza (il
mondo dell’istruzione, della formazione, della ricerca) e produttori di
valore (il mondo imprenditoriale) la
nuova struttura - finanziata dalla Regione Campania - opererà per abilitare l’innovazione nei prodotti, nei
processi e nei servizi di ogni settore
economico, adottando il design come
nuovo metodo di progettazione e condivisione che includa valori immateriali e generi processi e relazioni in un
clima favorevole e informale, reso
possibile anche dalla modernità e
dalla funzionalità degli spazi in cui il
Centro è stato concepito e progettato,
e che venerdì si apriranno a quanti ne
condivideranno le finalità.
Al taglio del nastro a Palazzo Alario,
è seguito il talk sharing nell’auditorium Parmenide dove, coordinati dal
giornalista Peppe Iannicelli, si sono
alternati gli interventi del presidente
della Fondazione Alario Marcello
D’Aiuto, del sindaco di Ascea Pietro
D’Angiolillo, di Maria Rosaria Nese,
project manager KIBSlab, del venture
capitalist Giovanni De Caro, del presidente KIBSlab Tommaso Chirico,
di Gerardo De Paola, responsabile repertorio qualificazioni Regione Campania, di Paolo Zanenga, presidente
Diotima Society, di Aldo Borelli, direttore generale R&S Management,
del presidente del Parco nazionale del
Cilento Vallo di Diano e Alburni
Tommaso Pellegrino e di Filippo Ammirati, responsabile Progetto Enterprise Europe Network ENEA unità
trasferimento tecnologico. Ha concluso gli interventi l’assessore regionale a Startup, Innovazione e
Internazionalizzazione della Regione
Campania Valeria Fascione.
AGENZIA DI PAESTUM
VIALE DELLA REPPUBLICA,18
84047 - CAPACCIO (SA)
Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886
e-mail:[email protected]
«La Fondazione Alario è orgogliosa
di ospitare il Kibs, un esempio di merito e competenze che cercheremo di
proiettare su questo territorio. - ha
detto Marcello D’Aiuto – Oggi festeggiamo anche la Fondazione Alario
che
quest’anno
compie
trent’anni».
«Il nostro Parmenide oggi sarebbe orgoglioso di questa terra. – ha affermato il sindaco Pietro D’Angiolillo –
Dobbiamo scrivere una nuova storia
che sia degna dei nostri predecessori».
«Kibs che è una sigla quasi sconosciuta in Italia – ha osservato Maria
Rosaria Nese – è invece un importantissimo driver della competitività individuata a livello internazionale:
Knowledge Intensive Business Services, servizi per le imprese ad alto contenuto di conoscenza.
I KIBS
svolgono un ruolo tanto più rilevante
quanto più riescono a supportare il dinamismo territoriale in termini di innovazione e sviluppo, operando non
solo come agenti capaci di acquisire
conoscenza dall’esterno, ma anche
come canali di diffusione nei circuiti
locali in cui sono inseriti».
«Nella nostra proposta - che la Regione Campania ha accolto con favore consentendo al Cilento di avere
un centro di rilevanza regionale - è
forte l’interazione fra sistema dell’istruzione, sistema della formazione
e sistema delle imprese. – ha ricordato Tommaso Chirico».
«Stiamo dimostrando che oggi anche
nei nostri territori si riescono a fare
delle cose di grande innovazione ma
contemporaneamente si punta su un
elemento fondamentale che è quello
della formazione e della conoscenza.
- ha aggiunto Tommaso Pellegrino In passato la Campania si è distinta in
modo negativo per la formazione,
sprecando le risorse. Oggi finalmente
con il modello di Kibs e di altre ini-
ziative si inizia a parlare di una formazione concreta, seria, finalizzata a
formare i giovani che vivono in questo territorio ed è così che diamo loro
delle opportunità».
«E’ un bel segnale avere qui sul territorio un centro che parla ai giovani,
ma parla anche ai dipendenti delle
imprese, magari anche della pubblica
amministrazione, e il cui tema di base
è il capitale umano. E’ importante
parlare di capitale umano perché
stiamo vivendo una trasformazione
epocale» ha detto concludendo l’incontro l’assessore regionale Valeria
Fascione. «La parola “formazione” è
un perno centrale perché da un lato i
risultati della ricerca e dell’innovazione devono essere portati sul territorio, ma c’è bisogno anche di
competenze e di persone che siano in
grado di recepire l’innovazione. Il nostro compito è di portare innovazione
sui territori, nelle imprese, nella pubblica amministrazione, nelle scuole,
ma abbiamo bisogno di un sistema
capace di raccoglierla e di professionisti in grado di accompagnare le imprese in questi percorsi».
LIBRO
16 n° 13 14/04/2016
“Il Sindaco in fuga o della buona politica”
L’ultimo libro di Ermanno Corsi
I
l tempo di questo librofavola:quello di una città-metropoli fuori controllo con fenomeni
sconvolgenti di cielo,terra e mare.
Ogni giorno proteste. Folti gruppi di
dimostranti esasperati invadono il Palazzo del potere e mettono sindaco e
assessori con le facce contro il muro:
non per fucilarli alla schiena, ma per
non vedere più i loro volti. Comune
sciolto,nuove elezioni.
Fulvio De Angelis è mediatore sociale
di
cultura
giuridicoumanistica,un
intellettuale
di
prestigio. In un dormiveglia gli sembra di “vedere” l’integerrimo Catone
l’uticense che,nel viaggio da Cartagine a Roma,si ferma per un po’ di
giorni in città e incontra gli industriali,in particolare i costruttori edili.
I suoi giudizi sono schioccanti.
Il Partito Unico sceglie il candidato
a Sindaco. Il Potente Segretario
chiama Fulvio De Angelis (“vogliamo
aprirci alla società civile,tu sei la nostra bandiera e carta vincente”).
Appena si diffonde la voce,il candidato (ma Sindaco in pectore con certezza assoluta di essere eletto) viene
assediato da richieste e proposte indecenti. Poi ascolta il programma del
Potente Segretario (grandi opere pubbliche a tempo di record:”Il mattone
salverà la città”; Grattacielo di cento
piani nella “piazza grande”; via Lattea
asfaltata per snellire il traffico; col turismo subito 2 milioni di nuovi posti
di lavoro).
Prima di sottoscrivere la candidatura,De Angelis si consulta con
l’amico fraterno Antonio Del Piero
che,da sindacalista e assessore comunale,aveva svolto ruoli importanti.
Vuole sapere da lui perché,a un certo
punto,aveva deciso di mollare tutto
(non aveva resistito all’assedio di politicanti e faccendieri).
Sconcertato per le ragioni,anche De
Angelis pensa di fermarsi con la candidatura. Poi,però,lo prende il sartriano dovere di “sporcarsi le mani” e
di verificare fino in fondo le intenzioni del Partito unico e del potente
Segretario. A loro espone,con un audace e grottesco controcanto, il modo
con cui intende agire e l’organigramma che ha in testa: una provoca-
zione “intollerabile” che “scandalizza” tutto il “cerchio magico” di
quegli spregiudicati affaristi.
Quando,dopo pochi giorni,ritorna
per conoscere ufficialmente reazioni
e decisioni,non trova più nemmeno il
Palazzo dove il Partito si era pervicacemente insediato da anni. Scomparso
del tutto.
Mentre se ne torna a casa,sotto forma
di gigantesca massa caliginosa il Palazzo che si era “nebulizzato” in seguito
alle
sue
“indecenti”
proposte,tenta di ingoiarlo per vendetta. Ma lui, accelerando senza perdersi d’animo,riesce a salvarsi. La
sua “fuga” è la sua vittoria. Il Palazzo
e il “cerchio magico”, simbolo della
spregiudicatezza più spinta,sono stati
spazzati via. Sconfiggere la malapolitica è stato possibile e si potrà ancora.
Red.Azione
MISCELLANEA
“
Referendum 17 Aprile:
ulteriori agevolazioni
tariffarie per i viaggi
”
La Corte
di Cassazione ha
da tempo chiarito
che nessuna efficacia causale, per
escludere la responsabilità del
datore di lavoro,
può essere attribuita al comportamento negligente
del medesimo lavoratore infortunato, che abbia
dato occasione all’evento, quando questo sia da ricondurre comunque alla insufficienza di quelle
cautele che, se adottate, sarebbero valse a neutralizzare proprio il rischio derivante dal richiamato
comportamento imprudente. Nell’ambito della sicurezza sul lavoro, l’obbligo di vigilanza che grava
sul datore di lavoro risulta funzionale anche con riferimento alla possibilità che il lavoratore si dimostri imprudente o negligente verso la propria
incolumità. Può escludersi l’esistenza del rapporto
di casualità solo nel caso in cui sia provata l’abnormità del comportamento del lavoratore infortunato
e sia provato che proprio tale abnormità abbia causato l’evento. Si considera abnorme il comportamento che, per la sua stranezza e imprevedibilità,
si ponga al di fuori di ogni possibile controllo da
parte delle persone preposte all’applicazione delle
misure di prevenzione prevista dalla normativa
sulla sicurezza sul lavoro contro gli infortuni.
L’eventuale colpa del lavoratore non può spiegare
alcuna efficacia esimente per i soggetti aventi l’obbligo di sicurezza che si siano comunque resi responsabili della violazione di prescrizioni in
materia antinfortunistica. La violazione delle normativa riguarda il fatto di non avere attuato misure
tecniche organizzative idonee a ridurre i rischi e per
non avere impedito l’utilizzo della macchina sabbiatrice con metodiche non corrette. Inoltre altra
violazione riguarda il non avere assicurato al lavoratore idonea formazione sull’utilizzo della macchina sabbiatrice. Le norme antinfortunistiche sono
destinate a garantire la sicurezza delle condizioni
di lavoro, anche in considerazione della disattenzione con la quale gli stessi lavoratori effettuano le
prestazioni. La Cassazione ha ritenuto corrette le
valutazioni espresse dal giudice dell’appello relativamente alla non abnormità del comportamento
imprudente del dipendente. Il lavoratore aveva
agito, cercando di smuovere i pezzi che erano rimasti incastrati sulla benna di carico, con la macchina in movimento in modalità automatica; la
manovra dello stesso era stata di fatto avallata dal
datore di lavoro che, date le ristrette dimensioni
dell’azienda e per il fatto che lavorava a diretto
contatto con i suoi dipendenti, non poteva non essere a conoscenza della prassi lavorativa adottata
n° 13 14/04/2016
dal lavoratore. Il comportamento del lavorate coinvolto nell’infortunio mortale, seppure imprudente
e pericoloso, non poteva qualificarsi come abnorme; l’adozione di una modalità di lavorazione
pericolosa era strettamente funzionale all’esigenza
di velocizzare il ciclo produttivo. Per questo motivo la condotta imprudente del lavoratore non può
essere concorrente con le colpe del datore di lavoro
ma ne ha costituito l’effetto stesso.
“
Possibile l’addio
al bollo auto?
Le ipotesi del Governo
”
Forse già dall’anno
prossimo non dovremo più pagare il
bollo auto che sarà
così cancellato dall’elenco delle tasse
che gravano sugli italiani. Sul settore automobilistico gravano ingenti
imposte, prime tra tutte le accise sulla benzina e
l’Rc auto. Abolire il bollo auto alleggerirebbe i
costi degli automobilisti dell’8%. Secondo recenti
stime per ogni veicolo gli italiani pagano mediamente 106€, ma sono forti le differenze territoriali
poiché diversi sono gli sconti e le esenzioni previsti. Inizialmente si potrebbe iniziare con un alleggerimento della tassa su determinate categorie,
come ad esempio le auto storiche, o con l’abolizione del superbolle. Ma ovviamente queste sono
soltanto ipotesi che il governo confermerà soltanto
quando presenterà una bozza di legge al riguardo.
Il bollo auto, una tassa che interessa quasi 50 milioni di veicoli, vale per l’esattezza 5,9 miliardi di
euro e, insieme all’addizionale Irpef, è l’unica entrata di cui le Regioni dispongono per le spese extrasanitarie che vanno dal sociale al lavoro ai
trasporti alle infrastrutture. “In media copre il 30%
della parte del bilancio non sanitario della Regione”, spiega il coordinatore degli assessori al bilancio per la Conferenza delle Regioni, il leghista
Massimo Garavaglia. Tale misura costerebbe alle
Regioni quasi 6 miliardi di euro e quindi richiederebbe la copertura con altrettante risorse. Il premier
Renzi potrebbe affrontare la questione, sempre secondo le fonti, forse già in occasione della prossima legge di Stabilità e, comunque entro la fine
della legislatura. Ma resta il problema delle risorse
da trovare per la copertura. I governatori potrebbero dunque mettersi di traverso di fronte a questa
scelta, salvo che il governo, come per l’Imu e i Comuni, assicurerà loro il rimborso del mancato gettito. Ci sono molti italiani, ad oggi, che
preferiscono attendere la prescrizione dei tre anni
del bollo auto, piuttosto che le promesse del Governo. Ma c’è anche chi, per non averlo pagato, ha
subìto il fermo amministrativo di Equitalia. Ed è
proprio questo lo spauracchio che rende così invisa
17
l’imposta sull’auto e che potrebbe portare, l’attuale
Consiglio dei Ministri, a rivederne termini e forme
di pagamento.
“
Le nuove regole sulla
rottamazione delle
cartelle di Equitalia
”
La sanatoria per chi
non ce la fa a pagare
il debito con Equitalia: possibile il saldo
e stralcio. Arriva la
tanto attesa rottamazione delle cartelle
di pagamento notificate da Equitalia: misura di cui si parla già da diversi anni, ma mai portata a compimento. Al
Senato della Repubblica è stata presentata una proposta di legge da parte dall’ex Ministro delle Politiche Ue nel governo Berlusconi IV e senatore di
Forza Italia, Anna Maria Bernini insieme al Senatore Emilio Floris, ribattezzata “Ddl rottamazione
dei ruoli”. Il testo mira ad obbligare Equitalia ad
accettare la rateizzazione dei debiti dei cittadini insolventi con l’erario e/o con la previdenza. Il disegno di Legge è stato chiamato “Rottamazione dei
ruoli”: la disposizione prevede piani di rientro che
consentiranno di stralciare una parte del debito, ma
nello stesso tempo consentiranno allo Stato di recuperare una grande fetta di quanto non riscosso.
Un meccanismo per la definizione agevolata dei
debiti di quei contribuenti impossibilitati a pagare
tutto il debito accumulato con il fisco. Il testo mira
ad obbligare Equitalia ad accettare la rateizzazione
dei debiti dei cittadini insolventi con l’erario e/o
con la previdenza. Le somme iscritte a ruolo a carico di Equitalia ammontavano a circa 700 miliardi,
di cui circa 600 miliardi però “sono da considerare
prudenzialmente inesigibili (direi che di questi
Equitalia difficilmente incasserà qualche euro). Il
DDL da ad Equitalia pieni poteri decisionali sulla
concessione del piano di estinzione di ciò che rimane da pagare al cittadino. Posto che il cittadino
deve accettare la proposta dell’erario, il pagamento
dovuto sarà pari a: l’importo integrale dell’Iva e dei
contributi, più il 75% dei tributi per i contribuenti
in “gravi difficoltà”; mentre sarà pari all’importo
integrale dell’Iva e dei contributi, più il 95% dei
tributi per chi si trova in stato di “momentanea difficoltà” finanziaria. Per importi inferiori a 50mila
euro, il debito si estingue con 8 rate trimestrali pagabili in 2 anni. Per quelli superiori a 50mila euro,
il debito si estingue con 12 rate trimestrali pagabili
in 3 anni.
Anig
18 n° 13 14/04/2016
Calore con energ
gia a Km zero
La Bcc Aquara favorisce la diffusione di fo
on
nti alternative con tassi co
onvenienti
La Bcc di Aq
quara è sempre attenta alle idee che nascono dal territorrio e a finanziarle, con un occhio
rivolto alle esigenze di famiglie e
imprese che vivono e operano sul
territorio. Proprio per questa sensibilità la banca diretta da Antonio
Marino ha sposato ormai da anni
il filone del prestito fotovoltaico,
uno strumento nato per soddisfare le esigenze di chi desidera
puntare ad una sempre maggiore
autonomia energetica, per la propria famiglia o per la sua azienda.
Finita l’epoca dei vecchi incentivi,
il fotovoltaico sta vivendo una
nuova giovinezza, grazie ai prezzi scesi, alla migliore qualità dei
materiali, alla detrazione fiscale
del 50% e allo Scambio sul Posto,
che è un vero contributo statale
perché consente di valorizzare
tutta l’energia che non si riesce
a consumare nel momento. Oggi,
però, il fotovoltaico non si installa
soltanto per ragioni economiche,
ma anche per dare un contributo
tangibile alla difesa dell’ambiente
e al futuro dei nostri figli.
erde”
Con l’iniziativa “Spinta Ve
presentata a Campagna pochi
mesi fa in occasione dell’apertura della nuova filiale, si va oltre.
E’ stata promossa dalla società
Geco Renew Group Srl presente
a Capaccio e a Ottati, da anni
impegnata nella progettazione e
installazione di impianti fotovoltaici e solari termici, con oltre 200
installazioni nella sola Provincia di
Salerno. Il settore delle rinnovabili
può essere anche un valido strumento per lo sviluppo economico
locale. Ogni mese, famiglie e imprese pagano la bolletta di energia
elettrica: sono tutte risorse che
escono dal territorio e vanno ad
arricchire soggetti esterni, i fornitori elettrici, impoverendo il territorio. Una maggiore diffusione del
fotovoltaico consente di arginare
questa emorragia finanziaria. Le
risorse trattenute grazie ai ri sparmi in bolletta e al rimborso
dal GSE, girano e sono spese sul
territorio, generando ricchezza:
è il principio del moltiplicatore
keynesiano di spesa, proposto
dal Dott. Francesco Mazza, responsabile della comunicazione
di Geco Renew Group.
Ora, si aggiunge un’altra iniziativa dall’alto valore sociale: la Bcc
PER
R IL TERRITORIO
Soostegno concreto alle impprese edili
G
Renew hanno
di Aquara e Geco
chiesto all’Ordine
d
dei Medici di
Salerno il pattrocinio morale ad
una iniziativa dal titolo abbastanza
eloquente: Quaalità dell’aria in casa
e prevenzione. Spegniamo le caldaie,, ”accendiaamo” il Sole... L’idea
’
nasce da una semplice
s
constatazione: la qualittà dell’aria nelle nostre case è pegggiorata negli ultimi
decenni, anchee per il diffondersi di
caldaie a comb
bustione, di stufe a
pellet e di sisteemi a cappotto, che
hanno di fatto “sigillato” le nostre
case, causando un innalzamento
deciso del livelllo di monossido di
carbonio, con effetti dirompenti
sulla salute deelle persone. Ogni
anno in Italia vi sono circa 600
nossido
d d
di carbonio.
b
decessi da mon
Q ua l e so lu z io
o n e? G e co Re new
propone il “paassaggio all’elettrico” a condizio
oni particolarmente
vantaggiose, con prezzi chiari,
trasparenti e a tasso agevolato:
3,50%. Il passaggio all’elettrico
avviene attraverso la graduale
sostituzione di caldaie e di impianti di riscaldamento e cucine, da
fonte fossile a fonte rinnovabile,
attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici e solari termici.
p
Inoltre, le soluzioni proposte prevedono l’abbinamento a sistemi
di ventilazione e di ricambio-aria,
per mantenere costantemente
pulita l’aria presente in casa.
Il tasso di interesse del 3,50%, già
di per sè molto competitivo, scende ulteriormente: Geco Renew
interviene con un contributo sul
costo del danaro, in maniera da
portare il costo finale effettivo
all’1,50% per finanziamenti a 5
2 50% per quelli
ll a 10
anni e all 2,50%
anni. Il contributo viene elargito
con uno sconto in fattura. Oggi
ci sono davvero tante ragioni per
passare al fotovoltaico. Grazie alla
Bcc di Aquara...
IN ONDA
Il direttore Maarino ogni
o venerdì a Lira Tv
Pillole di economia
e attività della Bcc
di Aquara ogni vener dì in tutte le
edizioni del telegiornale di L ira
Tv che ospi ta il
direttore genera le dell’istituto di
cr edito Antonio
M arino . Appunt a m e n t o o r a ma i
consolidato che
gode del gradimento dei tele spettatori i quali
pr opongono set timanalmente alla
r edazione quesiti
da porre al direttore Marino.
IMPEGNO DEL
LLA BCC DI AQUARA
Per le imprese impegnate nel
n settore del’edilizia
La Bcc di Aquara conferma il proprio storico allo Sviluppo Econom ico, Antonio Gentile , e
impegno per il comparto dell’edilizia affiancando il Vice ministro alle Inffrastrutture e Trasporti,
le imprese. Non a caso la banca di cui è presi- Riccardo Nencini. Mentr
e e i lavori sono stati
dente Luigi Scorziello ha sostenuto il convegno conclusi dal Governatore della Regione Cam organizzzato sabato 8 aprile a Salerno da Ance pania, Vincenzo De Luca.
u
Aies di cui è presidente Enzo Russo sul tema “Da
Da parte nostra stiamoo sostenendo sin dall’inidall ini
“La roadmap dei Fondi europei” a cui hanno zio il nuovo corso di Annce e non ci arresteremo
partecippato, moderati dal giornalista Gianluca nel supportare le aziennde edilizie che rappreSemprini di Sky Tgg24, il presidente designato di sentano un concreto volano di sviluppo per
Confinddustria nazionale, Enzo Boccia, l’ammini- l’economia dell’intero territorio salernitano.
stratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, Pronti, come sempre, ad ascoltare quali sono le
il delegato Ance Fondi Europei Diretti ed Indi- esigenze e ad offrire sooluzioni ”, ha sottolineato
retti, Do
omenico De Bartolomeo, il parlamentare Antonio Marino, diretttore generale della Bcc
europeoo Andrea Cozzolino, il sottosegretario di Aquara.
DICO
ONO DI NOI
«Baanca solida e risparmi al
a sicuro»
SOLUZI
U ONI PER
R PRIV
VATI
T ED IMPRESE
Apprezzamenti allaa Bcc di Aquara da Maria Espo
osito e Marco De Feudis
“La Bccc di Aquara banca solida e siccura di cui fidarsi anche per i pr
p opri risparmi frutto di
sacrificci e necessari a poter garantire serenità per il futuro a tutti i co
omponenti della famiglia.
Gli investimenti proposti dalla Bcc dii Aquara rappresentano una siccurezza e non sono mai
azzardati. Il personale risponde in maniera chiara e senza interessi, cossa che non mi è accaduto
presso
o altri istituti di credito di cui ero cliente. Per questo ho consigliato la Bcc di Aquara ad
altre persone”. Questo il parere della ragioniera Maria Esposito, soccio e cliente della Bcc di
D Feudis spiega così la
Aquaraa presso la filiale di Capaccio. Mentre l’imprenditore Marco De
bontà del Conto Anticipo Fatture che
che la Bcc di Aquara propone: “S
Si tratta di una concreta
opporttunità di ottenere liquidità presentando le fatture dei propri clienti. In pratica la Bcc di
Aquaraa anticipa le somme dovute da chi ha fruito dei servizi della società che richiede il servizio.
Ed in una
u situazione di crisi economica caratterizzata dalla mancanza di danaro contante è
chiaro che questo servizio permette di poter fare fronte alle necessità delle aziende. Il tutto
con un
n costo estremamente conveniente e fuori mercato”.
CAP
PACCI
C O
Asssemblea dei soci sabato 7 maggio
Al termine si terrà il pranzo sociale
L’assem
mblea ordinaria dei Soci della Banca di Credito Cooperativo di Aquara è indetta in prima
convoccazione per il 28 Aprile 2016, alle ore 8.30, in una sala appositamente allestita presso l’Hotel Arisston, in Via Laura, 13, Capaccio- Paestum, e in seconda convocazione per sabato 7 Maggio
2016, allle ore 10.30. Presso la sede sociale e gli sportelli della Banca resta depositata sino alla data
della riunione assembleare la documentazione. Al termine dell’assemblea è previsto il pranzo
sociale presso la sede dell’Ariston.
GASTRONOMIA
a cura di Diodato Buonora http://diodatobuonora.blog.tiscali.it
Il carciofo è sempre di più una
“superstar” in cucina
Q
uando scrivo di carciofi è
probabile che mi possa ripetere. È uno degli alimenti che
mi piacciono di più. Li mangerei tutti i giorni, anche perché in cucina sono molto versatili, si possono
utilizzare negli antipasti, nei primi, nei
risotti, nei secondi, come contorno e in
modo estremo anche nei dolci. È un prodotto che non da limiti alla fantasia.
Oltre che mangiarli, mi è sempre piaciuto anche coltivarli, tanto che ne posseggo diverse varietà che curo in modo
naturale con il minimo dei trattamenti
possibili. Tra queste ce ne sono quattro
varietà che più si adattano al nostro
clima. Naturalmente coltivo il Tondo di
Paestum (posseggo l’originale “pascaiolo”), il Rosso di Paestum, il Bianco di
Pertosa e il Violetto spinoso simile a
quello di Albenga.
e Salvitelle. Specie priva di spine, con
grandi infiorescenze di forma sferoidale
e di un colore molto chiaro tendente
all’argento. Negli anni ’80 questa specie
era quasi a rischio di estinzione. Grazie
ad un gruppo di agricoltori la coltivazione è stata ripresa e da circa un ettaro
di quegli anni oggi si è raggiunta una superficie stimabile in circa 15 ettari.
Trovo che si adatta a meraviglia nei nostri terreni, è molto produttiva e ha una
grande resistenza al freddo e alle intemperie.
Passiamo al primo piatto. Qui utilizziamo il Rosso di Paestum.
È una varietà brevettata circa 20 anni fa
da un piccolo consorzio di produttori,
nata dall’incrocio fra il Morello toscano
e il Romanesco, si tratta di un carciofo
rossastro, di grande pezzatura. La ricetta:
Paccheri con carciofi “Rosso di Paestum” e salsiccia
Ingredienti per 4 persone: 300 g di paccheri, 4 carciofi “Rosso di Paestum”,
200 g di salsiccia, 1 cipolla piccola,
mezzo bicchiere di vino bianco secco,
caciocavallo grattugiato, olio extravergine d’oliva del Cilento, sale e pepe.
n° 13 14/04/2016
19
quando in zona non era ancora arrivato
l’ecotipo cosiddetto “C3”, un clone di
romanesco prodotto in Romagna e importato nelle nostre zone, soprattutto
perché anticipa la produzione. Come ricetta prepariamo:
Spezzatino di pollo con carciofi al profumo di limone
Ingredienti per 4 persone: 1,2 kg di pollo
tagliato a pezzetti, 4 carciofi “Tondo di
Paestum”, 1 cipolla piccola, 1 spicchio
d’aglio, farina bianca “00”, brodo caldo,
olio extravergine d’oliva del Cilento, 1
limone non trattato, foglioline di menta,
Carciofo Tondo di Paestum
Carciofo Rosso di Paestum
Carciofo Bianco di Pertosa
Carciofo Violetto Spinoso
Ho già avuto modo di scrivere che il
carciofo ha un elevato valore nutritivo:
è fornito di tutte le principali vitamine
(vitamina A, vitamina C, tiamina, riboflavina e niacina), è ricco di sali minerali
(potassio, calcio, fosforo, ferro) e di
fibre. È adatto alle diete per diabetici, favorisce l'eliminazione del colesterolo, è
un toccasana per il fegato e gli vengono
attribuite addirittura delle proprietà afrodisiache. Insomma, un ortaggio dalle
grandi virtù. Su questo numero proponiamo tre ricette e anche se i manuali di
tecnica di degustazione danno per impossibile l’abbinamento con il vino, noi
ne abbiniamo ugualmente uno per ogni
piatto, perché all’acqua … preferiamo
sempre il vino. Naturalmente le ricette
proposte, come sempre e volutamente,
sono di semplice esecuzione e con ingredienti facilmente reperibili.
La prima ricetta, l’antipasto, la prepariamo con il
Carciofo Bianco di Pertosa. Questo carciofo,
molto tenero e delicato, è
una specie che cresce in
un’area ristretta della provincia di Salerno, per la
precisione nei comuni di
Pertosa, Auletta, Caggiano
Ecco la ricetta:
Carciofi bianchi di Pertosa con patate e
acciughe salate
Ingredienti per 4 persone: 4 carciofi
“Bianco di Pertosa”, 4 patate di media
grandezza, 4 filetti di acciuga dissalati,
1 limone non trattato, prezzemolo, vino
bianco, olio extravergine d’ oliva del Cilento, aceto di vino bianco e pepe.
Preparazione: Lessate le patate. Spremete il succo del limone e tritatene fine
la scorza con il prezzemolo. Pulite i carciofi e metteteli in acqua fredda acidulata con il succo di limone per non farli
annerire. Spezzettate i filetti di acciuga
e mescolateli in una ciotolina con 5 cucchiai di olio, un cucchiaio di aceto e una
macinata di pepe. Sbucciate le patate ancora calde, tagliatele a rondelle, trasferitele in una ciotola e spruzzatele con un
poco di vino. Aggiungete i carciofi ben
sgocciolati e affettati molto sottili. Condite con la salsetta all'acciuga e mescolate delicatamente. Servite spolverando
con il trito di limone e prezzemolo.
Vino abbinato: Heraion 2015, Fiano Cilento Dop, I Vini del Cavaliere.
***
Preparazione: Pulite i carciofi, tagliateli
a metà e metteteli in acqua fredda acidulata con il succo di limone per non
farli annerire. Mondate e tritate la cipolla. In una padella fate scaldare tre
cucchiai d’olio e soffriggete la cipolla a
fuoco basso. Aggiungete i carciofi tagliati a spicchietti e lasciate insaporire.
Pelate e sbriciolate la salsiccia e soffriggetela a parte in una padella antiaderente. Unite la salsiccia ai carciofi.
Irrorate con il vino bianco e lasciate sfumare. Aggiungete i paccheri, che nel
frattempo avrete cotto in abbondante
acqua salata, e dell’acqua di cottura se
necessario. Amalgamate bene il tutto e
servite con una generosa manciata di
Caciocavallo grattugiato e del pepe macinato al momento.
Vino abbinato: Lacryma Christi Rosato
2015 del Vesuvio Doc, Sannino.
***
Terza ricetta, la prepariamo con il Tondo
di Paestum. È il carciofo pestano per eccellenza.
Tutti sappiamo che è stato riconosciuto
Igp (Indicazione Geografica Tipica) e su
di esso sono stati scritti fiumi di parole.
Le mie piante sono quelle ereditate dai
miei genitori (coltivatori di carciofi),
sale, pepe.
Preparazione: In un tegame, con un filo
d’olio, fate soffriggere dolcemente la cipolla tritata. Quando la cipolla è ben appassita, unite il pollo, rialzate la fiamma
e fate ben rosolare mescolando spesso.
Una volta che il pollo avrà preso colore,
insaporite con sale e pepe e bagnate con
il vino. Lasciate sfumare. Abbassate la
fiamma e lasciate cuocere, coperto, per
circa 30 minuti, aggiungete un mestolino di brodo caldo quando il fondo si
asciuga troppo. Nel frattempo pulite i
carciofi e immergeteli in acqua acidulata
con il succo di limone e successivamente li tagliate a julienne. Scaldate
l’olio in un altro tegame e soffriggete lo
spicchio d’aglio leggermente schiacciato. Aggiungete i carciofi tagliati a julienne, insaporite con sale e qualche
fogliolina di menta tritata e lasciate cuocere a fuoco dolce, mescolando frequentemente per circa 8-10 minuti. Togliete
lo spicchio d’aglio e versate i 2/3 dei
carciofi sullo spezzatino. Continuate la
cottura a fuoco lento. Al termine, impiattate lo spezzatino, aggiungete i carciofi cotti separatamente e completate
con una grattatina di scorza di limone.
Vino abbinato: Per’è Palummo 2015,
Piedirosso Ischia Doc, Mazzella.