Piano Annuale Inclusione - Istituto Comprensivo F. D`Amico Rosolini

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Transcript Piano Annuale Inclusione - Istituto Comprensivo F. D`Amico Rosolini

P

IANO

A

NNUALE

I

NCLUSIONE ISTITUTO COMPRENSIVO F. D’AMICO ANNO SCOLASTICO 2016/7

Via Soldato Pitino, S.N – Tel. 0931/856582 – Fax.0931/856582 C.F. 83000810891 e-mail : [email protected]

96019

Rosolini

(Siracusa)

FINALITÀ

A seguito della Direttiva M. 27/12/2012 e C.M n° 8 del 6/3/2013, la nostra scuola ha elaborato per l’anno scolastico 2015/2016 il

“PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ.”

(P.A.I.) Il piano è una guida d’informazione riguardante gli interventi da effettuare per affrontare le problematiche relative all’accoglienza, all’integrazione e all’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali all’interno della nostra scuola: alunni diversamente abili, con disturbi specifici di apprendimento e con difficoltà di apprendimento, problematiche sanitarie, svantaggio di diversa origine. Gli interventi coinvolgono molteplici persone sia a livello scolastico che territoriale che operano con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare dal punto di vista quantitativo e qualitativo, integrando la loro professionalità. Il presente Protocollo è uno strumento che consente di progettare l’offerta formativa e pianificare tutte le procedure e le pratiche necessarie a sviluppare una didattica efficace e attenta ai bisogni degli alunni. Nella

Parte I

si tiene conto della situazione dell’Istituto nel corrente anno scolastico in quest’area di attività, con l’analisi dei punti di forza e di criticità; nella

Parte II

sono indicati gli obiettivi di miglioramento proposti per il prossimo anno, gli aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo.

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A.

Rilevazione dei BES presenti:

1.

disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

  

minorati vista minorati udito Psicofisici n° 2 2 16

2.

3.

disturbi evolutivi specifici

DSA

  

ADHD/DOP Borderline cognitivo Altro svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

  

Linguistico-culturale Disagio comportamentale/relazionale Altro Totali % su popolazione scolastica N° PEI redatti dai GLHO N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria

B.

Risorse professionali specifiche

Prevalentemente utilizzate in…

Insegnanti di sostegno Assistenti alla comunicazione AEC Assistente educativo culturale Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor Altro: Altro:

Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

7 1 28 2% 18 8 Sì / No si si no no si si si si si no

C.

Coinvolgimento docenti curricolari

Coordinatori di classe e simili Docenti con specifica formazione Altri docenti

Attraverso…

Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro:

D.

E.

F.

Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI G.

H.

Coinvolgimento personale ATA Coinvolgimento famiglie Rapporti con privato sociale e volontariato Formazione docenti

Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori integrati Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) Altro:

Sì / No si si no si no no no no si si si no si no si si no no no no si si si no no no no si no no no si

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

0 1

Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

x

Altro: Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

x 2 x x x 3 x x x x x 4

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

(chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

La scuola:

- elabora, inserendola nel PTOF, una politica di promozione dell’integrazione e dell’inclusione condivisa tra il personale (P.A.I); - definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla disabilità e al disagio scolastico, definendo ruoli di referenza interna ed esterna; - sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema, elaborando un progetto educativo condiviso e invitandola a farsi aiutare attraverso l’accesso ai servizi (ASL e/o servizi sociali).

Modalità operative.

Le modalità operative saranno diverse nei casi di: -

alunni con disabilità

(ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/779); -

alunni con “disturbi evolutivi specifici”

(ai sensi della legge 170/2010); -

alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale e disagio comportamentale/relazionale. Soggetti coinvolti.

Istituzione scolastica, famiglie, ASL, associazioni ed altri enti presenti sul territorio (CTS e CTI).

Risorse umane d’Istituto

:

Dirigente scolastico

svolge i seguenti compiti: - convoca e presiede il GLI; - convoca e presiede il Consiglio di Classe, Interclasse, Intersezione; - individua le risorse interne ed esterne per rispondere alle esigenze di inclusione; - stabilisce rapporti con gli Enti coinvolti; - promuove attività di formazione.

Referente BES:

collabora con il Dirigente Scolastico e con il personale della scuola per svolgere: - azione di coordinamento delle attività previste per gli alunni con BES; - coordinamento per la stesura del PAI e predisposizione di modulistica.

Referente alunni con disabilità e per le attività di sostegno:

collabora con il Dirigente Scolastico e con il personale della scuola per svolgere: - azione di accoglienza e tutoraggio dei nuovi docenti nell’area sostegno; - azione di coordinamento con l’equipe medica e il GLH provinciale; - organizzazione delle attività di sostegno, richiede la convocazione del Gruppo di Lavoro, coordina il Gruppo di Lavoro nello svolgimento delle varie attività; - aggiornamento sull’andamento generale degli alunni certificati.

Referente DSA:

collabora con il Dirigente Scolastico e con il personale della scuola per svolgere: - azione di accoglienza e orientamento degli alunni con certificazione secondo la recente normativa; - degli incontri famiglia-docenti; - provvede all’eventuale convocazione degli specialisti e dei genitori al C.d.C, su esplicita richiesta della famiglia; - consegna la documentazione al C.d.C, nel primo consiglio dopo il ricevimento della documentazione; - coordina la compilazione del Piano Didattico Personalizzato; - svolge azione di supporto didattico-metodologico ai docenti e operazioni di monitoraggio.

Altre figure di supporto

- Figure strumentali per gli alunni; - Coordinatore commissione accoglienza/orientamento; - Figura strumentale per l’autovalutazione d’Istituto; - Docenti per le attività di sostegno; - Coordinatori di classe.

Organi collegiali: GLI

(Gruppo di lavoro per l’inclusione) svolge i seguenti compiti: - rilevazione dei BES presenti nella scuola: - raccolta e documentazione degli interventi educativo-didattici; - consulenza e supporto ai docenti su strategie e metodologie di gestione delle classi; - raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai G.L.H. operativi; - interfaccia con CTS e servizi sociali e sanitari territoriali per attività di formazione, tutoraggio ecc. - rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; - elaborazione di un “Piano Annuale per l’Inclusione”. All’interno del GLI si costituiscono tre sottogruppi, specializzati ciascuno su di un campo di intervento: 1.

GLH (Gruppo di Lavoro per l’Handicap) d’Istituto, per le disabilità certificate secondo la L. 104/92; 2.

Gruppo DSA, per i disturbi Specifici di Apprendimento; 3.

Gruppo BES non certificati.

GLH

(Gruppo di Lavoro per l’Handicap). Composizione: Dirigente scolastico, referente dei docenti di sostegno, Docenti di sostegno, un Docente curricolare, un rappresentante dei genitori degli alunni disabili, referente Enti locali. Compiti: - individuare le aree di principale interesse per il sostegno; - proporre le ore di attività di sostegno da assegnare a ciascun alunno; - definire le modalità di accoglienza degli alunni in entrata; - formulare progetti di continuità fra ordini di scuola; - progettare interventi che agevolino il percorso formativo; - promuovere iniziative di collaborazione, tutoring e confronto.

GLHO

(Gruppo di Lavoro per l’Handicap Operativo). Viene istituito per ciascun alunno. Composizione: Dirigente scolastico, Docente coordinatore, Docenti curricolari, Docenti di sostegno dell’alunno disabile , genitori dell’alunno disabile, referente dell’N.P.I.A. e, eventualmente, dall’ASACOM e da altro personale che opera con l’alunno disabile. Compiti: - progettazione e verifica del PEI; - stesura e verifica del PDF; - individuazione e programmazione delle modalità operative, delle strategie, degli interventi e degli strumenti necessari all’integrazione dell’alunno disabile.

Collegio Docenti.

Compiti: - discute e delibera i criteri per l’individuazione degli alunni con BES; - su proposta del GLI delibera gli obiettivi da perseguire e le attività da porre in essere del PAI; - impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o prevenzione; - verifica dei risultati ottenuti.

Consigli di classe/Team docenti.

Compiti: - individuazione casi in cui sia necessaria e opportuna l’adozione di una personalizzazione della didattica ed

eventualmente di misure compensative e dispensative; - rilevazione di tutte le certificazioni non DVA e non DSA; - rilevazione alunni BES di natura socio-economica e/o linguistico-culturale; - produzione di attenta verbalizzazione delle considerazioni psicopedagogiche e didattiche che inducono ad individuare come BES alunni non in possesso di certificazione; - definizione di interventi didattico-educativi; - individuazione strategie e metodologie utili per la realizzazione della partecipazione degli studenti con BES al contesto di apprendimento; - definizione dei bisogni dello studente; - progettazione e condivisione progetti personalizzati; - individuazione e proposizione di risorse umane strumentali e ambientali per favorire i processi inclusivi; - stesura e applicazione Piano di Lavoro (PEI e PDP); collaborazione scuola- famiglia-territorio; - condivisione con insegnante di sostegno (se presente).

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Modalità d’intervento

A livello di Istituto Per i Docenti è prevista: 

partecipazione a corsi di formazione

interna e/o esterna sui temi di inclusione e integrazione e sulle disabilità presenti nella scuola: BES, DSA, AUTISMO. 

interventi di formazione

su: - metodologie didattiche e pedagogia inclusiva; - strumenti compensativi e dispensativi per l’inclusione; - nuove tecnologie per l’inclusione; - le norme a favore dell’inclusione; - strumenti di osservazione per l’individuazione dei bisogni; - uso di strumenti per il monitoraggio della qualità dell’inclusione; - gruppo dei pari e apprendimento cooperativo come strategia compensativa per i BES. 

interventi per la formazione

Anche attraverso il supporto tecnico-scientifico fornito dalla rete predisposta dal MIUR, attraverso i Centri Territoriali di Supporto(CTS). Inoltre i CTS possono essere impiegati come centri di consulenza, formazione collegamento e monitoraggio ed essere interconnessi telematicamente .

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

La rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola avverrà in itinere monitorando punti di forza e criticità , andando ad implementare le parti più deboli. Il filo conduttore che guiderà l’azione della scuola sarà quello del diritto all’apprendimento di tutti gli alunni. L’esercizio di tale diritto comporta da parte dei docenti un particolare impegno in relazione agli stili educativi, ai metodi di lavoro, alle strategie di organizzazione delle attività in aula; il tutto si traduce nel passaggio, dalla scuola dell’insegnare alla scuola dell’apprendere .

Modalità di valutazione

Per quanto riguarda la modalità di verifica e di valutazione degli apprendimenti i docenti tengono conto dei risultati raggiunti in relazione al punto di partenza e verificano quanto gli obiettivi siano riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti. Relativamente ai percorsi personalizzati i Consigli di Classe/team dei docenti concordano le modalità di raccordo con le discipline in termini di contenuti e competenze, individuano modalità di verifica dei risultati raggiunti che prevedano anche prove assimilabili, se possibile, a quelle del percorso comune. Stabiliscono livelli essenziali di competenze che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune e la possibilità del passaggio alla classe successiva.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Organizzazione scolastica generale

L’organizzazione scolastica deve predisporre un piano attuativo nel quale si organizzano metodologie funzionali all’inclusione, al successo della persona attraverso: - attività laboratoriali (learning by doing); - attività per piccolo gruppi (cooperative learning); - tutoring; - peer education; - attività individualizzata (mastery learning). Inoltre devono essere coinvolti tutti i soggetti responsabili del progetto, ognuno con competenze e ruoli ben definiti: - Dirigente scolastico, - Gruppo di coordinamento (GLI), - Docenti curriculari, - Docenti di sostegno. Relativamente ai PDF, PEI, PDP e PEP il consiglio di classe/interclasse e intersezione ed ogni insegnante in merito alla disciplina di competenza, affiancati e supportati dall’insegnante di sostegno, metteranno in atto, già dalle prime settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una osservazione iniziale attenta (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico inclusivo. Il GLI si occuperà della rilevazione dei BES presenti nell’Istituto raccogliendo le documentazioni degli interventi educativo-didattici definiti. Il Dirigente Scolastico partecipa alle riunioni del GLI ed è messo al corrente dal referente del sostegno del percorso scolastico di ogni allievo con BES ed è interpellato direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà nell’attuazione dei progetti. Fornisce al Collegio dei Docenti informazioni riguardo agli alunni in entrata ed è attivo nel favorire contatti e passaggi di informazioni tra le scuole e tra scuola e territorio.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

La scuola si impegna a perseguire, anche attraverso le reti scolastiche, accordi e intese con i servizi sociosanitari territoriali (ASL, Servizi sociali e scolastici comunali e provinciali, enti del privato sociale e del volontariato, CTS ecc.) finalizzati all’integrazione dei servizi “alla persona” in ambito scolastico, con funzione preventiva e sussidiaria, in ottemperanza a quanto previsto dalla Legge 328/2000. Con gli esperti dell’ASL si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione. Avranno modo di verificare il livello e la qualità dell’integrazione nelle classi dell’Istituto, daranno consigli nella stesura degli obiettivi individualizzati del PEI, del PDP e del PEP oltre alla collaborazione per l’aggiornamento e la stesura del PDF.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi e concorreranno all’attuazione di strategie necessarie per l’integrazione dei loro figli. I genitori verranno informati sulle risorse esistenti a scuola e sul territorio ed ascoltati nel confronto con i docenti di classe e il docente di sostegno, il docente coordinatore di classe e il referente per i BES per condividere interventi e strategie nella redazione del PEI e del PDP.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

Per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a: - rispondere ai bisogni individuali; - monitorare la crescita della persona ed il successo delle azioni; - monitorare l’intero percorso; - favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità; Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato redatto in un piano che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare , attraverso un’elaborazione collegiale, le scelte educativo-didattiche.

1.

Piano Educativo Individualizzato (PEI)

Per gli alunni con disabilità certificata è prevista la formulazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) ad opera del GLH operativo. Le attività didattiche ed educative sono organizzate attraverso il supporto dei docenti specializzati, degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione e di tutto il personale docente ed ATA. Il PEI può essere curriculare o parzialmente riconducibile alla programmazione oppure totalmente differenziato.

Individualizzazione dei percorsi d’apprendimento.

Partendo dai contenuti delle singole discipline curriculari, gli alunni diversamente abili con lievi difficoltà di tipo cognitivo, verranno guidati alla conoscenza e alla comprensione di contenuti, ai fini del raggiungimento degli obiettivi minimi prefissati, nel rispetto dei loro tempi e delle loro modalità di apprendimento. È possibile prevedere un programma minimo con la ricerca dei contenuti essenziali delle discipline o un programma equipollente con la riduzione parziale e/o sostituzione dei contenuti, ricercando la medesima valenza formativa. Nella programmazione educativa individualizzata si promuoveranno itinerari che sollecitino l’autonomia personale, sociale e didattica, limitando quanto possibile la dipendenza dell’alunno dal docente per le attività di sostegno. Nel caso di adozione di programmazione differenziata si svilupperanno tutti i raccordi possibili con la programmazione della classe in modo da favorire l’inclusione dell’alunno. Le attività di sostegno si svolgeranno in classe o nei laboratori specifici, solo in casi rari ed eccezionali si possono prevedere attività in rapporto uno a uno.

Continuità educativo-didattica.

L’Istituto considera la continuità educativo-didattica come fattore facilitante il processo di apprendimento dell’alunno con disabilità. Per tal motivo si creeranno le condizioni affinché l’insegnante per le attività di sostegno permanga, per quanto possibile, anche negli anni successivi.

2.

Piano Didattico Personalizzato (PDP)

Gli alunni con DSA seguiranno la programmazione ministeriale comune alla classe; le misure indicate riguarderanno le metodologie didattiche attraverso un’azione formativa individualizzata e personalizzata attraverso l’introduzione di strumenti compensativi e misure dispensative, nonché progettazioni e strategie didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per competenze in uscita. L’attivazione del PDP è deliberata in Consiglio di classe, firmato dal Dirigente Scolastico, dai docenti e dalla famiglia. La famiglia autorizza in forma scritta il trattamento dei dati sensibili.

Obiettivi

Nei predetti piani devono essere esplicitati gli obiettivi didattici da perseguire per il tramite dei piani medesimi. In aggiunta agli obiettivi didattici specifici son indicati anche i seguenti “obiettivi di sistema” di carattere trasversale: - accoglienza: tutti gli alunni, inclusi quelli con BES, hanno diritto a due forme di accoglienza: a) accoglienza di natura socio-affettiva nella comunità scolastica; b) accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo, ossia diritto ad una comunicazione didattica (vedere successivo punto) che tenga conto delle proprie specifiche preferenze e risorse di apprendimento; - dotazione strumentale adeguata per ogni studente; - comunicazione didattica: oltre che per effetto di contenuti disciplinari e metodologici opportunamente selezionati, la comunicazione didattica dovrà risultare “inclusiva” anche rispetto alle variabili di “stile comunicativo” comprendenti la valutazione incoraggiante, l’ascolto, la modulazione dei carichi di lavoro, la presenza di materiale semplificato ecc.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

La rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola avverrà in itinere monitorando punti di forza e criticità , andando ad implementare le parti più deboli. Il filo conduttore che guiderà l’azione della scuola sarà quello del diritto all’apprendimento di tutti gli alunni. L’esercizio di tale diritto comporta da parte dei docenti un particolare impegno in relazione agli stili educativi, ai metodi di lavoro, alle strategie di organizzazione delle attività in aula; il tutto si traduce nel passaggio, dalla scuola dell’insegnare alla scuola dell’apprendere .

Modalità di valutazione

La valutazione delle abilità va eseguita in tre momenti: - all’inizio dell’anno scolastico per valutare la situazione di partenza allo scopo di poter elaborare la programmazione e i progetti didattici più idonei per i soggetti diversamente abili; - al termine del primo quadrimestre per verificare e valutare il raggiungimento degli obiettivi al fine di poter effettuare interventi adeguati, rapidi e puntuali; - alla conclusione dell’anno scolastico per verificare i progressi compiuti rispetto alla situazione iniziale. Per quanto riguarda la modalità di verifica e di valutazione degli apprendimenti i docenti tengono conto dei risultati raggiunti in relazione al punto di partenza e verificano quanto gli obiettivi siano riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti. Relativamente ai percorsi personalizzati i Consigli di Classe/team dei docenti concordano le modalità di raccordo con le discipline in termini di contenuti e competenze, individuano modalità di verifica dei risultati raggiunti che prevedano anche prove assimilabili, se possibile, a quelle del percorso comune. Stabiliscono livelli essenziali di competenze che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune e la possibilità del passaggio alla classe successiva.

Valorizzazione delle risorse esistenti

Ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse e dalle competenze presenti nella scuola:  Saranno valorizzare le competenze specifiche di ogni docente.  Sarà implementato l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli   della scuola e quelli della società multimediale. Sarà valorizzato l’uso dei software in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l’interazione e la partecipazione di tutti gli alunni. Sarà implementato l’utilizzo dei laboratori presenti nella scuola per creare un contesto di apprendimento personalizzato in grado di trasformare, valorizzandole, anche le situazioni di potenziale difficoltà.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

L’Istituto necessita: Risorse materiali: attrezzature informatiche-software didattici. Risorse umane: psicologi, educatori, docenti specializzati in attività ludico-formative-laboratoriali-relazionali. Risorse umane per l’organizzazione e la gestione di laboratori informatici, nonché l’incremento di risorse tecnologiche in dotazione alle singole classi, specialmente dove sono indispensabili strumenti compensativi. Implementare i corsi di formazione sulla didattica inclusiva, in modo da ottimizzare gli interventi di ricaduta su tutti gli alunni. L’assegnazione di educatori dell’assistenza specialistica per gli alunni con disabilità dal primo periodo dell’anno scolastico.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Procedure di accoglienza

Nell’ottica dell’accoglienza, il referente per le attività di sostegno , incontra i docenti della scuola di provenienza dell’alunno e i suoi genitori , nel mese di maggio, per formulare progetti per l’integrazione. Il referente verifica la documentazione pervenuta e attiva risposte di tipo organizzativo per accogliere l’alunno stesso (assistenza di base, trasporto, strumenti e ausili informatici ecc..). il docente per le attività di sostegno assegnato alla classe informa il Consiglio sulle problematiche relative all’alunno, incontra i genitori all’inizio dell’anno scolastico, prende contatti con gli specialisti della ASL, collabora con gli insegnanti curricolari al fine di creare un clima di collaborazione e di inclusione per gli alunni diversamente abili. Il referente per le attività di sostegno predisporrà all’inizio dell’attività scolastica tutte le attività volte ad accogliere l’alunno diversamente abile, assieme al docente referente dell’accoglienza. Gli alunni con disabilità grave saranno affiancati da un alunno tutor. Durante l’accoglienza, il docente di sostegno assieme al C.d.C. proporrà attività di orientamento volte a migliorare l’efficacia dello studio.

Orientamento in entrata

Le famiglie che vogliono conoscere l’offerta formativa dell’Istituto per gli alunni disabili possono usufruire di un servizio di informazione e consulenza da parte del referente per le attività di sostegno, o altro docente di sostegno delegato.

Orientamento in uscita

In base al progetto di vita individuato nel P.E.I. l’alunno e la famiglia possono usufruire di varie attività di orientamento. Tali attività vengono progettate in collaborazione con la figura strumentale competente.