Miracolo Dinamo la filma è di Pasquini

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Transcript Miracolo Dinamo la filma è di Pasquini

BASKET»SASSARI SOGNA
Miracolo Dinamo
lafilmaè di Pasquini
Banco ai quarti di Champions grazie al coach-alchimista
di Andrea Sini
» INVIATO A LE MANS (FRANCIA)
Federico Pasquini chiama a sé i
due panchinari fissi, Monaldi
ed Ebeling, e li abbraccia forte
con ancora due possessi da giocare prima della sirena finale.
La squadra al completo corre a
salutare i propri tifosi, mentre
Dusko Savanovic - madido di
sudore e sfinito - si trascina sulle scale della tribuna e va a baciarli uno per uno. Piccole perle di una serata che si colloca a
pieno titolo nel grande libro
della storia biancoblù.
Una pagina di storia. La Dinamo entra per la prima volta tra
le migliori otto squadre di una
competizione europea e lo fa
nel modo più autoritario possibile. Le fondamenta per l'accesso ai quarti di finale della
Champions League erano state
poste già nel match dell'andata, in particolare con un ultimo
quarto di alto livello, ma il match di ritorno a Le Mans è stato
per i ragazzi biancoblù - in maglia verde - un vero capolavoro. Pochi rischi, la capacità di
assorbire la partenza a razzo
dei francesi, per poi controllare
le operazioni e mettere al sicuro 0 risultato ancora una volta
nell'ultimo periodo, sono frutto di una solidità mentale e di
una coesione di gruppo che
hanno raggiunto ormai altissimo livello.
Revolution. Grande fiducia a livello individuale e chimica di
squadra sono elementi figli della "mini-rivoluzione" iniziata a
cavallo delle ultime festività natalizie. Da ciuel momento in
poi, dopo due mesi complicatissimi (con gran parte della
piazza che chiedeva la testa di
Pasquini), la Dinamo ha cambiato passo, raccogliendo anche i frutti dei mesi precedenti.
Nel frattempo la società è riuscita nel non semplice intervento di lifting sul roster, intervenendo là dove si evidenziavano
le pecche più evidenti: cambiato il manico (da Johnson Odom
a Bell) e irrobustito il reparto
lunghi (da Olaseni a Lawal), il
Banco appena due settimane
fa ha pescato dal mercato un
giocatore tuttofare come David
Lighty, sveglio e concreto, che
si incastra alla perfezione in
questa squadra aggiungendo
tanto in entrambi i lati del campo. L'ex giocatore dell'Aquila
Trento era appena alla terza
partita in biancoblù, eppure
martedì sera all'Antares si è
mosso come se fosse con questo gruppo dallo scorso agosto.
Chiamatela rivincita. In mezzo
a tutto questo, la mano di Federico Pasquini e del suo staff. Subito dopo la partita in terra
francese il coach biancoblù si è
affrettato a ringraziare la società, i suoi collaboratori e i giocatori, ma è chiaro che buona parte dei meriti siano del super
manager che si divide tra scrivania e panchina. La qualificazione alla seconda fase e poi ai
quarti di Champions, una Final
Eight di alto livello con la coppa Italia sfuggita solo negli ultimi istanti della finale e la squadra lanciata verso le zone alte
della classifica in campionato,
sono risultati in gran parte
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ascrivibili al tecnico ferrarese.
In un gruppo con pochissime
stelle (Lacey è destinato a diventarlo, Savanovic lo è ma è
anche un anti-divo, gli altri sono buoni o ottimi giocatori),
con tutti che aiutano tutti e fanno qualcosa per il gruppo, e
con gestioni perfette dal punto
di vista mentale come martedì
a Le Mans, la mano di Pasquini
è evidente, splendente, cristallina. Chiamatela rivincita, se volete, perché di fatto lo è. Nei
confronti di chi? Di leggende
del basket italiano come il
"vate" Valerio Bianchini, che a
suo tempo criticò pesantemente la Dinamo per non avere affidato la squadra a un vero allenatore, ma anche dei tanti tifosi che durante l'autunno nero
ne chiedevano la testa, indicandolo come principale responsabile delle tante sconfitte e del
momento nero.
I conti tornano. In mezzo allo
scetticismo generale, il coach
ha svariato dal manuale del piccolo chimico a quello della
grande pallacanestro, e viceversa, tagliando e ricamando, cucendo e assemblando, riuscendo infine nel non facile compito di far tornare i conti. L'abbraccio finale a Ebeling e Monaldi, quelli col sedere a strisce,
proprio mentre la squadra in
campo tagliava lo striscione del
traguardo, è la sintesi di questo
percorso. Che ha una destinazione ancora ignota, ma che
porta
comunque
Sassari
nell'elite del basket continentale. Scusate se è poco.
Anche Monaldi
ed Ebeling, i
meno utilizzati
in gara, fanno parte
integrante del gruppo
njBUCITE ADHESIVE
Devo dire
grazie
ai miei ragazzi,
a tutto il mio staff
e alla società
NUM
Federico Pasquini, general manager e capo allenatore della Dinamo. Al centro un'incursione a canestro di Lacey
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