N°32 del 15/09/2016

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Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale:Viale della Repubblica, 177
Capaccio Paestum (Sa) - “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1,
comma 1, Aut: 952/ATSUD/SA - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€
I luoghi di S. Matteo
nel Cilento
Miss Sud 2016
Ines Russillo da Potenza
GIUSEPPE LIUCCIO
un contenitore di storia tra mare,
fiume e campagne. La sua storia è
anche nel nome: Casalvelino domina, dalla collina, la pianura, il fiume e il
mare di Velia, di cui è contraltare luminoso
con i suoi casali, che dalla costa si arrampicano, tra generosi coltivi di vigneti e di
uliveti, su su, quasi a lambire il Monte
Stella. E se la Marina indigna, spesso, per
gli stravolgimenti di speculazione edilizia
selvaggia, il capoluogo non è privo di grazia nel nitore
dei nuovi insediamenti
tra
campagne assolate e nell'integrità compatta
dei rioni più antichi del centro
storico.
È
SEGUE A PAGINA 11
Parco. Ripopolare
Missione possibile
M
entre l’Italia elegge
la sua regina anche il
Sud può vantare la
sua rappresentante. È stata
eletta ieri sera, nello splendido
scenario sotto le stelle del
Delfa Hotel di Paestum, Miss
Sud 2016, VII edizione del
Concorso Nazionale ideato da
Gino Stabile. SEGUE A PAGINA 10
Vallo di Diano Fonderie Pisano
Lite tra Accetta e Giuliano
MASSIMILIANO DE PAOLA
BIESSE
u ottanta e più comuni del Parco Nazionale del Cilento, Diano e Alburni,
più della metà sono a rischio estinzione. Fatte poche eccezioni, solo quelli
sulla costa vivono di luce propria e solo a
ridosso e durante la bella stagione quando
prime e seconde case riaprono i battenti e
favoriscono anche la riapertura di numerosi negozi.
Infatti, il decremento demografico delle
aree interne è diventato il problema dei
problemi del nostro territorio dove prospera l’unica attività imprenditoriale a cui
non manca la “materia prima” le pompe
funebri.
Non c’è nemmeno bisogno di scomodare
gli istituti di statistica per rendersene
conto.
S
SEGUE A PAGINA 11
Vassallo e D’Alessio
uniti da una SIM
ORESTE MOTTOLA
C
ilentana e carismatica, dedita
al bene soprattutto nella lontana Africa. Si presenta Samtel, gigante della telefonia che parla
con accento meridionale e salernitano, addirittura con una forte inflessione cilentana, sede a S. Cecilia di
Eboli. Metà del fatturato lo destina
direttamente a missioni umanitarie.
La San Michele Comunication – che
opera tramite il servizio Alpha Mobile di Alpha Telecom – è molto di
più di una semplice scheda telefonica, bensì un vero e proprio slancio
umanitario, il 50% del ricavato è
della onlus Casa di preghiera San
Michele per le vocazioni in Africa. Sì
perchè Quando padre Michele Vassallo - questo è il nome del demiurgo
- chiama per le sue iniziative sono in
molti a rispondere.
SEGUE A PAGINA 3
BCC Aquara
Parla Marino
BARTOLO SCANDIZZO
S
pettano sempre onori ed oneri a
chi vince le elezioni, questo si sa.
Chi assume la carica di Sindaco è
ben consapevole che dopo le celebrazioni e gli onori per la vittoria, arriveranno anche gli oneri con assunzioni di
responsabilità per azioni e scelte difficili
da compiere per le proprie comunità.
Anno XVII
n° 32 del 15 settembre 2016
L’
SEGUE A PAGINA 5
Capaccio Paestum. 25 milioni
per depurare le acque nere
ultimo anno è stato un
anno particolare per il
Credito Cooperativo. La
riforma voluta dal governo Renzi ha
stravolto il concetto di banca basata
sulla vicinanza al socio e al cliente
che, molto spesso, sono gli stessi soggetti.
SEGUE A PAGINA 2
IL SONDAGGIO DI SETTEMBRE
LUCIO CAPO
A
ltri 25 milioni per il depuratore di Capaccio-Paestum sito
in località Varolato alla Laura. Un impianto di depurazione, che doveva servire 200.000 persone, progettato
negli anni ’80, realizzato negli anni ’90 e mai completato nella
rete fognaria.
SEGUE A PAGINA 12
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2
n° 32 15/09/2016
CREDITO COOPERATIVO
BCC Aquara. Intervista ad Antonio Marino
Il futuro del sistema del credito cooperativo
SEGUE DALLA PRIMA
BARTOLO SCANDIZZO
F
inora, però, gli effetti della
legge non sono arrivati a modificare il modo di essere sia
della banca sia dei suoi interlocutori. Quando i soci e i clienti si accorgeranno di essere in un’altra
dimensione?
Il rapporto banca-cliente potrà cambiare, forse, solo quando Renzi ci darà
la crescita, solo quando questa nazione comincerà a mettere la testa a
posto. Per adesso, con questa pressione fiscale, con questa burocrazia,
con questa corruzione, con questo debito pubblico non penso che faremo
passi avanti. I nostri clienti sono soddisfatti perché la nostra banca mette
in campo una grande capacità di
ascolto, non perché li spingiamo
verso la digitalizzazione del rapporto
banca-cliente.
Lei si è impegnato in prima persona
per migliorare il testo originale del
decreto. Ha dibattuto ad ogni livello, sia politico sia all’interno del
sistema del credito operativo. Quali
risultati ha prodotto questa battaglia?
Insieme ad alcuni miei colleghi di
tutta Italia siamo stati in grado di stimolare la discussione sulla stampa ed
oggi siamo interlocutori privilegiati
del gruppo trentino che sta realizzando il secondo Gruppo Bancario
Cooperativo. Non è un risultato da
poco. Senza il secondo gruppo saremmo andati incontro ad un monopolio e ad una riedizione delle
problematiche che ci hanno portato
nella condizione di avere bisogno di
una riforma così radicale. Altro principio che abbiamo difeso nel dibattito
è la salvaguardia estrema del binomio
autonomia – merito affinché le banche amministrate secondo i principi
della sana e prudente gestione possano proseguire nel proprio percorso
virtuoso.
Vuole ricordare i numeri più significativi relativi all’anno in corso con
una proiezione in percentuale rispetto a quelli positivi del 2015?
Tutti gli indicatori sono in crescita.
Ma a noi interessa soprattutto la crescita degli impieghi, cioè la crescita
dei prestiti alla buona clientela. Il
resto è solo una conseguenza. Oggi
l’imperativo per le banche è solo
quello di fare buoni prestiti. Con la riduzione in atto della forbice dei tassi,
per fare reddito c’è un solo modo: incrementare gli impieghi. La nostra
Banca al 31.08.16 ha già deliberato
nuovi fidi pari all’80% di quelli deliberati nell’anno 2015. Questo è il nostro tratto distintivo. Non abbiamo
chiuso i rubinetti del credito, anzi li
abbiamo maggiormente aperti perché
le richieste della clientela ci sono e
sono di buona qualità. Raccogliamo
oggi i risultati della buona reputazione che la Banca si è conquistata sul
campo. Oggi più che mai la Banca ha
bisogno di buona reputazione che a
noi non manca.
Uno dei motivi che hanno spinto il
governo ad emanare il decreto sul
credito cooperativo è stato quello di
voler ridurre la frammentazione
del sistema bancario e favorire la
costituzione di uno o due gruppi nazionali. A che punto è questo processo?
Come è capitato all’estero, tra qualche anno ci accorgeremo che è stato
un errore eliminare le banche locali o
le cosiddette banche di paese. Speriamo che si facciamo almeno due
gruppi bancari cooperativi in modo da
salvaguardare un minimo di pluralità
… che sul mercato non guasta mai. Il
13 ottobre prossimo ne sapremo di
più sulla costituzione del secondo
gruppo bancario.
In quale dei due gruppi si collocherà la Bcc di Aquara?
La BCC di Aquara starà sicuramente
con il Gruppo che sarà culturalmente
più distante dalle allegre gestioni del
passato, che ci hanno portato nella
condizione di avere bisogno di una riforma “punitiva”.
A livello locale è iniziata da tempo
la fase di semplificazione del sistema della Bcc con aggregazioni,
fusioni e incorporamenti. Da anni i
soci hanno sentito parlare della fusione tra la Bcc di Aquara e la
Monte Pruno di Roscigno e Laurino. Nei fatti, Michele Albanese e
Anna Miscia e il Cda hanno preso
una strada diversa annunciando la
fusione con la Bcc di Fisciano. È rimasto sorpreso e deluso per la
scelta?
Non sta scritto da nessuna parte che
bisogna fare obbligatoriamente
delle fusioni. Ce lo chiede semplicemente il mercato. È del
tutto evidente che se si riducono
i ricavi, per via della riduzione
della forbice dei tassi, ed i costi
restano invariati sarà difficile
fare bilanci con utili d’esercizio.
Per ovviare occorrerà incrementare i volumi. Ergo, occorrerà
aggregarsi per avere somme più
consistenti.
Noi siamo convinti che le fusioni vadano fatte tra banche che
non hanno criticità altrimenti per
salvarne una se ne rovinano due
… Per questo siamo stati e
siamo favorevoli alla fusione
con BCC di Roscigno e Laurino.
Si tratta di due banche sane ed
ognuna porta con sé un valore
aggiunto per l’altra.
Se Roscigno ha fatto la fusione
con Fisciano bisogna dire che
probabilmente gli è stata imposta, ma
questo non significa che non ne possa
fare altre, tanto più se una nuova fusione gli porta soluzioni anziché problemi. Voglio ricordare che la riforma
in atto darà più autonomia alle BCC
più meritevoli. Di conseguenza è importante avere banche con pochi crediti deteriorati altrimenti si perde
l’autonomia gestionale, che a noi sta
tanto a cuore.
È vera la notizia che anche al vostro
Cda la Banca d’Italia ha prospettato una fusione con una consorella
di medie dimensioni. Avete intenzione di aderire alla richiesta?
Nessuno ci ha chiesto niente. Siamo
noi che abbiamo intavolato una relazione con un paio di BCC confinanti
per vedere se c’era la volontà di aggregarsi nell’ottica del miglioramento
dei conti economici.
Ripeto, il problema sul tappeto è la
redditività delle banche non la dimensione delle loro aree territoriali. Le
banche non si misurano a Km quadrati ma dalla bontà dei loro bilanci.
Ci sono banche con un solo sportello
ed hanno un sano bilancio che permette loro di stare in piedi egregiamente e ci sono banche con tantissimi
sportelli ma che chiudono in perdita.
Noi siamo a favore di fusioni che servono a migliorare i bilanci non ad appesantirli … forse irrimediabilmente.
Antonio Marino
In ogni caso è risaputo che il sistema bancario subirà nel prossimo
futuro forti cambiamenti. Come si
modificherà il rapporto banca socio – cliente?
Il rapporto si modificherà secondo le
istanze del mercato non certo per decreto. L’Italia è diversa da regione a
regione non si può trattare tutto allo
stesso modo. Tutti dicono oggi che il
rapporto banca-cliente si svilupperà
sul telefonino ma noi assistiamo ad un
incremento consistente delle presenze
di utenti ai nostri sportelli. Si tratta di
persone in carne ed ossa che chiedono
alla banca, consigli, comprensione,
relazione e di essere accompagnate
nelle scelte. Tutto ciò non si può certo
fare per corrispondenza. Il vento che
spira forte e irragionevole contro le
banche non giova a nessuno e danneggia la nazione. C’è bisogno delle
banche. Proviamo ad immaginare che
succerebbe se gli sportelli bancari
chiudessero per una settimana …
In giro c’è una cultura finanziaria bassissima e, purtroppo, ne fa le spese
l’intero sistema creditizio e, di conseguenza, l’intero sistema economico.
Se un cliente è insoddisfatto della propria banca non c’è motivo che si lamenti,
basta
cambiarla:
la
concorrenza ha fatto bene alle banche! Le banche buone e in salute esistono, basta solo saperle scegliere e
servirsene …
PREGHIERE, FEDE E RISORSE
n° 32 15/09/2016
3
Da una compagnia telefonica i mezzi per la Casa di preghiera S. Michele
Don Michele Vassallo e Gigi D’Alessio uniti da una SIM
SEGUE DALLA PRIMA
ORESTE MOTTOLA
L'
ultimo ad averlo fatto è
stato il cantante Gigi
D'Alessio.
ORA LA COMPAGNIA
TELEFONICA
Ancora prima sul suo percorso si è
trovato un manager della telefonia
che gli ha fornito quest'idea per fare
soldi per fare il bene. L'impegno di
Dalessio è recente: "Il 10 settembre
parteciperò come ospite alla Notte
del Cuore, una serata di beneficenza
organizzata per promuovere e aiutare la ricostruzione del convento
Casa Di Preghiera San Michele
Onlus di P. Michele Vassallo, che
per decenni è stato un centro di accoglienza e formazione per giovani
seminaristi". Questo è il messaggio
che ha diffuso, tramite i social, e lo
ha diretto ai suoi numerosi fans. La
Provvidenza ora ha il volto e la
voce di Gigi. Il vasto repertorio del
cantante napoletano servirà infatti a
rimettere in sesto l’antico convento
di Mercato Cilento, frazione del comune di Perdifumo. L’edificio religioso ha bisogno di urgenti lavori di
ristrutturazione ma mancano i
fondi. Dopo un’attenta riflessione
Padre Michele Vassallo, che gestisce la struttura con la sua Casa Di
Preghiera San Michele Onlus, ha
deciso di organizzare un concerto di
beneficenza. Per incassare una ragguardevole somma si doveva puntare su un nome forte che
richiamasse tanto pubblico nel piccolo centro del Cilento. Tra le star
la scelta di Padre Michele, tenace e
vivace parroco dalla spiccata vena
imprenditoriale, è caduta su Gigi
D’Alessio. Quasi mille biglietti a 35
euro ognuno. La vendita è avvenuta
sul sito della Onlus al costo di 35
euro.
UN MOVIMENTO CON OLTRE
400MILA ADERENTI
Telefonia e grandi artisti per fare
del bene in Italia e in Africa. La ricetta di padre Michele funziona. Il
sacerdote, impostosi all'attenzione
provinciale per i grandi raduni allo
stadio Arechi, ha sempre dimostrato
di fare sul serio. A Mercato Cilento
una sua casa editrice origina diversi
posti di lavoro. Il suo gruppo è
quello del Rinnovamento Carismatico Servi di Cristo Vivo, associazione di Diritto Pontificio Padre
Michele Vassallo, è esponsabile e
direttore anche della casa di preghiera San Michele di Mercato Cilento. L’associazione ha come
obiettivo la promozione dell’evangelizzazione secondo il desiderio
del Santo padre Giovanni Paolo II,
attraverso la continuità dell’azione
intrapresa dal fondatore dei padri
vocazionisti, tra cui il beato Giustino Russolillo. Un gruppo vocazionista costituito da sacerdoti,
suore e tanti missionari sparsi in
tutto il mondo.
UNA SIM TUTTA CATTOLICA
Torniamo alla telefonia. Come ricevere la SIM (dall'acronimo inglese
Subscriber Identity Module)? Lo
spiega il gestore virtuale sul proprio
sito, samtel.it, dove è possibile ordinare le schede: “RICEVERAI la
sim in contrassegno fra circa 20
giorni e [...] contribuirai a supportare la creazione di questo progetto
solidale, otterrai la tua SIM personalizzata con 10 EURO e 5 euro di
traffico telefonico incluso e con
condizioni super-vantaggiose riservate solo ai primi 15.000 iscritti richiedenti: i fondatori del nostro
sogno.” Sintetizzando, la Samtel,
ecco la prima sim cattolica al
mondo La scheda Sim patrocinata
da San Michele, con tariffa unica da
6 centesimi al minuto, si rivolge
alla vasta platea di fedeli. Il suo
gruppo è "stimato" da oltre 400
mila fedeli. Con questi numeri, più
che la benedizione di Dio, il business promette di volare. Metà dei
guadagni - è la promessa fatta vanno per progetti di solidarietà
prioritariamente indirizzati verso
l'Africa. L'obiettivo è anche quello
di consolidare le dimensioni planetarie del gruppo del prete nato a Acciaroli.
ESPERIMENTO DI TELECOMUNICAZIONE SOCIALE
Con la scheda telefonica di San Michele, non si potrà parlare direttamente con Dio, ma è probabile che
questa iniziativa piaccia alle alte
sfere. Niente patti con il diavolo,
per la prima volta al
mondo prende vita
un progetto di telecomunicazioni sociali, che coinvolge
direttamente
una
specifica nicchia di
utenti, in questo
caso cattolici. «Stimolati dalle opportunità offerte dalla
tecnologia, abbiamo
deciso di fondare la
San Michele Com-
Casa di preghiera San Michele
Don Michele Vassallo
munication, un modo nuovo e moderno per raccogliere fondi a
sostegno delle nostre attività umanitarie e religiose», dice a
Corriere.it Padre Michele Vassallo,
sacerdote da quasi 50 anni con una
lunga esperienza apostolica negli
Stati Uniti. «L’idea è semplice, far
adottare la scheda telefonica ai nostri fedeli e devolvere il 50% del
guadagno netto per finanziare i progetti promossi dalla Casa di Preghiera San Michele Onlus, in modo
particolare quelli a sostegno degli
studenti universitari nelle Città di
Yaoundè e Betoua in Camerun, e
per l’assistenza a un buon numero
di bambini le cui famiglie necessitano di beni di prima necessità»,
sottolinea ancora Padre Michele.
Per quanto bizzarra possa apparire
l’iniziativa ha tutti i numeri per funzionare. Numeri importanti perché
il gruppo di preghiera messo in
piedi da Padre Michele conta oltre
400 mila fedeli tra Italia, Stati
Uniti, Australia e altri 15 Paesi nel
mondo.
PER ORA E' VENDUTA SOLO IN
ITALIA
La tessera telefonica, per il momento disponibile solo per il mercato italiano, propone una tariffa
unica di 6 centesimi al minuto verso
tutti, senza scatto alla risposta e
senza canone. Una tariffa piuttosto
competitiva che Padre Michele confida possa convincere molti dei suoi
affezionati fedeli. «Tutti ormai abbiamo un telefonino, e tutti dobbiamo chiamare, ma solo con la
nostra scheda è possibile chiamare
e fare del bene», dice il sacerdote.
La promozione sarà quasi interamente bastata sul passaparola tra i
partecipanti al gruppo di preghiera,
ma ovviamente una buona cassa di
risonanza si prevede che venga
anche dai siti social, visto che solo
su Facebook Padre Michele conta
oltre 10 mila amici. Samtel si appoggerà sulla rete mobile di Tre e
utilizzerà la piattaforma di comunicazione di Alpha Telecom società
con un assetto societario anglo-italiano che fa capo al fondo di investimenti Red di Orlando Taddeo.
«Grazie ai forti investimenti che abbiamo fatto in questi anni sulla tecnologia, abbiamo potuto offrire a
Padre Michele un’infrastruttura
snella, versatile e con costi d’ingresso molto contenuti, favorendo
un progetto altrimenti impossibile
da realizzare», dichiara Taddeo. Il
progetto parte dunque sotto i migliori auspici, forte anche di un protettore piuttosto influente come San
Michele.
4
n° 32 15/09/2016
L’INTERVENTO
RECORD DI CONTI CORRENTI APERTI
Fiducia nella Bcc Aquara: in costante aumento i clienti che scelgono i servizi offerti
CAPACCIO
Protagonisti con la Fondazione Paestum
Da inizio anno presso la nostra Banca sono stati aperti ben 1.400 nuovi conti
correnti. L’anno scorso ne furono aperti ben 1.930. Se continua questo trend di
nuovi conti a fine 2016 avremo aperto ben 2.100 nuovi conti. Un record per la
nostra Banca. Un record che si concretizza grazie al lavoro delle nostre filiali.
La filiale che ha aperto, quest’anno, più conti correnti è Capaccio, seguita da
Battipaglia, Campagna, Oliveto Citra, Roccadaspide e poi le altre.
Oggi la nostra piccola Banca conta ben 12.000 conti correnti. Una folla consistente che testimonia la bontà della nostra offerta soprattutto per la convenienza
dei nostri prodotti. Abbiamo, infatti, molte categorie di conti correnti. Ognuno
può scegliere quello più funzionale alla propria attività o professione.
Sempre più clienti scelgono di aprire un conto corrente presso la nostra Banca
perché trovano il nostro personale molto competente e perché trovano poco
costosi i conti correnti che noi offriamo.
Particolarmente apprezzato, inoltre, è il servizio di IN-BANK che permette di
fare le operazioni a distanza. Da casa o dall’ufficio è possibile visionare il proprio conto e tutti i servizi connessi ed è possibile fare bonifici e pagare bollette.
Praticamente si può utilizzare il conto senza andare in Banca, L’efficienza e la
funzionalità del nostro IN-BANK è molto apprezzata dai nostri clienti.
Provare per credere!
ANTONIO MARINO
Direttore generale Bcc Aquara
CONFERMATO L’IMPEGNO DELLA BCC AQUARA PER LA CULTURA
Il presidente Luigi Scorziello (al centro) con il direttore del Museo e il sindaco
di CapaccioLa Bcc Aquara protagonista a “Dialoghi sull’Archeologia della
Magna Graecia e del Mediterraneo”, rassegna annuale di studi, ricerche e notizie di scoperte promossa dalla Fondazione Paestum a Capaccio Paestum.
Anche in questa occasione apprezzato l’impegno della Bcc Aquara per la promozione della cultura.
GIOVANI BCC AQUARA
Presenti al Forum nazionale a Firenze
DICONO DI NOI
Nessuna mortificazione per le imprese
Mentre Pasquale Capo così
scrive:”Gentile Direttore, ho
letto la vostra arguta nota
“Non mortificate le piccole
imprese”. Come al solito il
Vostro spirito “pratico” ha
colto nel segno!! E tuttavia,
Vi segnalo: 1) Le grandi
Banche del nord (Unicredit)
per fare una lettera per la referenza bancaria pretendono
anche 150 - 200 Euro; 2) E’
una disposizione di legge del
2006 a prevedere per gli appalti pubblici la presentazione di una referenza
bancaria. Non so però perché
se ne chiedano “due” per un
piccolo appalto!! Non so, infine, come le nostre pmi possano reggere. E il mondo
bancario (quello dei grandi
numeri) fa brutta figura e il
piccolo (quello delle cooperative) No !!.”.
L’attestazione in forma assolutamente gratuita da parte della Bcc Aquara di
una referenza bancaria, rispetto a quella a pagamento da parte di un istituto di
credito nazionale, ha innescato il dibattito tra soci e clienti della banca registrando notevole eco. “Il legislatore riformatore della BCC, poco attento, non
ha considerato tali aspetti...!!!! Tale episodio si sentirà tra qualche anno con la
mancanza (speriamo di no) della istituzione Bcc del territorio”, il commento
dell’avvocato Francesco Cesaro.
A pochi giorni dal Sesto Forum dei Giovani Soci del Credito Cooperativo, che
quest’anno si terrà a Firenze dal 16 al 18 Settembre, i rappresentanti dei Club
Giovani Soci BCC della regione Campania si sono incontrati a Salerno presso
la sede della locale Federazione delle Banche di Credito Cooperativo.Così Toni
Fernicola, Presidente dell’Associaizone Giovani BCC Aquara: “È stato un incontro proficuo, abbiamo fatto un bilancio delle iniziative promosse durante
quest’ultimo anno di attività e condiviso idee e progetti per il futuro, dandoci
appuntamento all’imminente Forum dei Giovani Soci del Credito Cooperativo,
giunto ormai alla sesta edizione, e che vivremo da protagonisti”.
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mirato e veloce, basta compilare ed inviare il modulo che si trova sul sito
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attese. Così sarà più semplice chiedere
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effettuare operazioni di deposito.
VALLO DI DIANO
n° 32 15/09/2016
IN FARMACIA
Delocalizzazione delle Fonderie Pisano a Polla
Scontro tra Rocco Giuliano e Raffaele Accetta
MASSIMILIANO DE PAOLA
I
l terzo millennio si è aperto
con nuove aspettative da parte
di cittadini e imprese, ma
anche con nuovi problemi da affrontare, il più urgente di tutti
quello occupazionale. E i sindaci
sono i primi ad essere chiamati in
causa quando le cose non vanno
per il verso giusto.
Nei giorni scorsi, nel Vallo di
Diano, è nata una diatriba tra il
Sindaco di Polla Rocco Giuliano
ed il Presidente della Comunità
Montana del Vallo di Diano Raffaele Accetta. Una dialettica abbaRocco Giuliano
Raffaele Accetta
stanza aspra nei toni e nei
contenuti. Contrasti, contraddizioni e incomprensioni di un territorio che ancora non riesce a
coordinarsi. Le difficoltà di parlare con una sola voce si riscontrano sia a livello politico sia a
livello imprenditoriale. Non si riesce a capire in che direzione s’intende andare. Le Istituzioni sono
quelle che ci dovrebbero guidare,
eppure, a volte, come in questo
caso, si fa davvero fatica a comprendere come vogliono programmare lo sviluppo del nostro
territorio.
Frutto di queste incomprensioni o
equivoci, sono le Fonderie Pisano.
La Comunità Montana del Vallo
di Diano si oppone decisamente
all’apertura delle Fonderie Pisano
da parte del Comune di Polla. Già
in passato l’assessore Giuseppe
Curcio aveva mantenuto una porta
aperta in relazione ad una prospettiva di questo tipo, dicendo che a
Polla non erano pervenute richieste in tal senso ma laddove fossero
arrivate il progetto sarebbe stato
valutato.
Il Presidente Raffaele Accetta si è
subito mobilitato scrivendo al
Sindaco di Polla Rocco Giuliano
per ricordare che “la Comunità
Montana da tempo ha posto in essere azioni e progetti rispondenti
ai propri principi statutari con particolare interesse alla tutela e salvaguardia del territorio quale bene
comune da difendere sulle barricate della democrazia e della partecipazione. Beni comuni come la
montagna, i fiumi, il paesaggio, la
salute, la cultura e l’ambiente
vanno sempre difesi”. Nella lettera Accetta ricorda al collega
Giuliano che “le battaglie contro
le aggressioni si vincono attraverso il ‘fare sistema’, oggi siamo
tutti coscienti del fatto che per ottenere uno sviluppo sostenibile
del territorio è necessario attuare
questa logica, ovvero unire le
forze e collaborare con l’obiettivo
di sviluppare l’economia, tutelare
l’ambiente e migliorare la qualità
della vita della comunità locale.
L’individuazione del Vallo di
Diano da parte della Regione
Campania, d’intesa con il Mini-
stero della Coesione, quale 2°
Area Pilota della Strategia Nazionale delle Aree Interne, è il riconoscimento di come si possono
trasformare gli obiettivi in risultati
attraverso il lavoro di rete”.
Dalla missiva, inoltre, il Presidente della Comunità Montana fa
trapelare una certa preoccupazione sulla tendenza a destabilizzare il lavoro e l’immagine di un
territorio coeso e responsabile e,
proprio per questo motivo, informa il Sindaco di Polla, stante le
precedenti iniziative fatte anche
per impedire le ricerche di idrocarburi e la volontà di perseguire
da anni un diverso tipo di sviluppo, della decisione di portare
nei prossimi giorni l’argomento
all’attenzione della Conferenza
dei Sindaci in quanto si ritiene che
la scelta di determinati insediamenti comprensoriali, vada preventivamente
discussa
e
approfondita con le Istituzioni locali e le rappresentanze territoriali
già impegnate nel percorso di costruzione del preliminare di progetto della Snai.
Tutto questo accade mentre sul
nostro territorio si parla ancora
della proposta Città Vallo, per alcuni ormai divenuta stantia, anacronistica e senza senso. Non è
facile riuscire a coniugare benessere e salute ambientale mantenendo un livello occupazionale
decente. Il nostro comprensorio
ha estremo bisogno che si crei lavoro e benessere sociale. E’ compito delle Istituzioni trovare il
giusto equilibrio per rispondere
alle esigenze dei cittadini. Di proposte ce ne sono state tante nel
corso degli ultimi anni, di concretezza nei fatti un po’ meno. Il risultato è che il territorio si è
impoverito a vista d’occhio e ciò
ha avuto come prima conseguenza
una diaspora di giovani preoccupante. Speriamo che si cambi la
tendenza e che finisca il declino.
Leggo dai giornali “In Italia meno
giovani a casa e 189 mila occupati
in più”, speriamo che sia di buon
auspicio anche per noi!
[email protected]
Punto vendita – degustazione
Formaggi
Gela con lae di CAPRA
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Visita agli Animali
Via Strena Scorzello
Capaccio ­ Paestum (SA)
info +39 339 467 3188
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Faoria Cavallo "in goat we trust"
5
LE PROPRIETA’
ANTITUMORALI
DELL’ARTEMISIA
ALBERTO DI MURIA
l vero nome è Artemisia
Annua ed è stata rinominata "erba magica" per un
suo presunto potere: sarebbe
in grado di distruggere il 98%
delle cellule tumorali in pochissime ore, solo 16.
A sostenere l'efficacia delle cure a base di questa
erba di origine cinese sono soprattutto alcuni
medici dell'Università della California che,
come riporta la rivista Spirit Science and Metaphysic , hanno condotto studi che mostrano che
l'artemisina ferma il fattore di trascrizione
'E2F1' e interviene nella distruzione delle cellule
tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule
del cancro. L'artemisia, inoltre, si sarebbe rivelata efficace nella distruzione del 75% delle cellule tumorali resistenti alle radiazioni, nel
cancro al seno, dove si registra un'elevata propensione ad accumulo di ferro, in sole 8 ore.
Questa erba era usata nella medicina cinese, poi
venne dimenticata per un lungo periodo, fino
agli anni '70 quando ne fu riproposto l'uso come
antimalarico. Può dare degli effetti positivi là
dove c'è un'alta concentrazione di ferro, situazione che si verifica in alcuni tipi di tumore, per
garantire la rapida riproduzione delle cellule tumorali, sulle quali questa erba risulta tossica.
Al momento dunque esistono dati sperimentali
in vitro, ma perché si possa davvero usare il
principio alla base dell'azione dell'Artemisia
Annua ci vorranno ancora diversi passaggi, dalle
procedure su animali fino alle sperimentazioni
cliniche. Non resta che aspettare, perché la cura
con l'erba Artemisia non è al momento una cura
disponibile: possiamo considerarlo come un farmaco in via di sviluppo.
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6
CANNALONGA
n° 32 15/09/2016
Una volta “Fiera di S. Lucia” e mercato di merci e bestiame
La “Fiera della Frecagnola” ha una tradizione secolare
VERONICA GATTA
S
pettacoli di musica etnica e
popolare, gruppi folkloristici
itineranti, stand enogastronomici, mostre di pittura e di fotografia, convegni sulla cultura e la
tradizione cannalonghese e cilentana… questo e molto altro è la
“Fiera della Frecagnola”.
Nei giorni che precedono la seconda domenica di settembre si respira “aria di fiera” e di festa a
Cannalonga – un piccolo, antichissimo borgo alle falde del Monte
Gelbison, circondato da castagneti
secolari e da una maestosa faggeta,
nel cuore del Parco Nazionale del
Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Nata come “Fiera di Santa Lucia” –
un mercato onnicomprensivo di
merci e bestiame –, è conosciuta
oggi come “Fiera della Frecagnola”
e affonda le sue radici nel lontano
1459. La Frecagnola è musica, cultura, gastronomia; è una “fiera” radicata nella tradizione e nella vita
di Cannalonga che organizza con
cura – grazie al costante lavoro dell’Ente “Fiera della Frecagnola”,
dell’amministrazione comunale e
alla collaborazione dei cittadini.
Dal 7 all’11 settembre scorsi è stato
possibile rivivere le emozioni, gli
odori, i sapori e le musiche di un
tempo.
Le sere e le notti trascorse a Cannalonga fanno parte di una tradizione
che si rinnova ogni anno a fine
estate, dove i giovani aspettano
l’alba in Piazza del Popolo al suono
di organetti che ritmano tarantelle
cilentane.
Anche quest’anno non sono mancati i momenti culturali: nel pomeriggio di sabato 10 settembre è stato
assegnato il “Premio Pietro Car-
“A carne re crapa vudduta”
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iatto principe della “Fiera della
Frecagnola” è il bollito di capra
(in dialetto locale “crapa vudduta”), preparato – come da tradizione – secondo la seguente ricetta:
Ingrdienti:
- Carne di capra (l’animale deve essere intero, di taglia media e di giovane età)
Per il brodo vegetale:
- 1 gambo di sedano con foglie
- 3 carote
- 3 patate
- 3 pomodori
- 1 cipolla
- olio extravergine di oliva del Cilento
- sale quanto basta
Procedimento:
Tagliare a pezzi la carne ed eliminare
il grasso in eccesso, successivamente
porla in una capiente casseruola
colma di acqua fredda.
Quando l’acqua si approssima all’ebollizione, raccogliere con una
schiumarola il grasso in superficie.
Successivamente, calare in acqua le
verdure tagliate molto grossolanamente. La cottura è lenta, può durare
dalle tre alle quattro ore, a seconda
della taglia dell’animale.
Aggiungere il sale e l’olio extravergine di oliva del Cilento.
La carne deve essere servita con il
suo brodo.
Tommaso Pellegrino e Antonio Aloia
[email protected]
bone” a Daniela Ferolla (Miss Italia
2001 e conduttrice di “Linea
Verde”). Ogni anno, infatti, durante
la “Fiera della Frecagnola” viene
assegnato un riconoscimento ai cilentani che si sono contraddistinti
nel contribuire alla crescita del territorio.
Il Premio è stato ideato per ricordare il maestro di montagna impegnato e sempre disponibile, grande
appassionato e studioso della sua
terra, scrittore, considerato simbolo
di richiamo ai grandi valori della
vita.
Il simbolo e la “regina” della “Fiera
della Frecagnola” è la capra. Nei 5
giorni di Fiera è stato possibile gustare i piatti tipici a base di carne di
capra (la famosa “carne re crapa
vudduta”), il formaggio di capra, il
pane fatto in casa, il vino locale e
molto altro ancora … presso le caratteristiche “baracche” e presso gli
stand gastronomici allestiti da cannalonghesi e non solo.
Daniela Ferolla e Mimmo Pizzolante
PARCO CILENTO DIANO ALBURNI
n° 32 15/09/2016
7
“No a Cercatori di poltrone, Trombati, Professionisti della politica …”
I 5 stelle si candidano alla guida della Città dei Templi
S.MARIA DI CASTELLABATE
MONCIL
D
a giovedì 8 settembre è iniziata la nuova era per Capaccio Paestum. Si tratta di
“qualcosa di unico nel suo genere per
un comune come il nostro: un percorso innovativo …”.
Il primo elemento di novità sta nel
fatto che “è stato scelto Capaccio Capoluogo come location della conferenza stampa” convocata per
comunicare la discesa nell'arena politica capaccese del nuovo soggetto
politico, i Capaccesi a 5 stelle. Da
piazza Temponi “si può ammirare
l'intero territorio sul quale vigiliamo
e vigileremo a prescindere; e da qui
si può osservare uno splendido tramonto”. In attesa di veder tramontare
“finalmente tramontare il vecchio
modo di amministrare. Liberarci definitivamente di questa vecchia politica che ha amministrato per decenni
e decenni, sempre con gli stessi personaggi, portando avanti sempre gli
stessi interessi di pochi...”
Poi, i cittadini a 5* invitano i cittadini
ad inviare la propria candidatura
entro il 30 novembre 2016. Attenzione, però, che non si azzardino a
farsi avanti “i Cercatori di poltrone, i
Trombati che cercano di riposizionarsi, i Professionisti della politica e
i Personaggi che mirano a mantenere
o conquistare posizioni di privilegio.
Cioè tutta la vecchia politica clientelare.” Tutti segnalati rigorosamente
con la maiuscola! I criteri sono quelli
previsti dal regolamento del movimento pentastellato.
Si può anche aderire all'elaborazione
del “programma partecipato, aperto
a tutti quelli che vorranno collaborare
alla stesura del programma elettorale
insieme a noi. Idee, progetti, studi, etc
saranno ben accetti, sviluppati, elaborati.” Per partecipare bisogna inviare
“idee, progetti e suggerimenti … all'indirizzo email [email protected] oppure scrivendo
un messaggio sulla pagina FB "Cittadini 5 stelle Capaccio Paestum". Inoltre si può aiutare “ partecipando alle
assemblee pubbliche”.
Non solo i singoli cittadini sono chiamati, ma anche “associazioni e comitati possono offrire il loro contributo
con proposte concrete per affrontare
e risolvere i problemi del territorio
con progetti di sviluppo innovativi ed
eco sostenibili.”.
Ma chi si farà carico di valutare, scegliere e discernere. Separare il buono
dal malvagio, il nuovo dal vecchio,
promuovere o bocciare? Ecco la risposta: “Il gruppo si farà carico di inserire nel proprio programma le
proposte che vengono dal basso”. Poi
viene ulteriormente spiegato “come si
fa il programma: Il programma si fa
con i gruppi di lavoro tematici, i quali
portano le loro proposte in assemblea
che decide nel merito.” Tramite il metodo “a noi (5*) caro: cioè tutti decidono nel merito attraverso la
condivisione.” Con questo semplice,
ma efficace sistema “come è successo
per Roma, Torino e tanti altri comuni,
la liberazione di Capaccio” è assicurata.
Il “gruppo” fatto tutto ciò, come prescrive il manuale a 5*, non fa altro
che dare “l'appuntamento con i cittadini è all'alba del giorno dopo le elezioni festeggiare”.
Una domanda viene spontanea: Capaccio Paestum, a parere del
“gruppo” si avvicina più a Roma o a
Torino?
L'onda del Movimento 5 stelle arriva nel Cilento e coinvolge tutta la
fascia costiera del litorale campano.
L’arrivo di Alessandro di Battista,
nel cuore di Santa Maria di Castellabate, come in un film, dopo essere
sceso dalla moto, arriva direttamente sul piccolo palco allestito in
piazza e toglie il casco, come nel più
classico degli spot pubblicitari, con
conseguente applauso scrosciante.
Lasciato il ruolo dell'attore, il parlamentare passa dall'attacco ai media,
giornali e TV non fa differenza, ai
privilegi, alle scorte del premier, alla
scuola, alla privatizzazione selvaggia, alle banche, soffermandosi principalmente sui motivo del No al
referendum costituzionale. “Fino a
poco tempo fa Renzi diceva che se
avesse vinto il No sarebbero arrivate
le cavallette, oggi dice che se vince
il No, non cambia niente, si andrà a
votare comunque nel 2018. Non ne
possiamo più delle sue bugie... Non
siamo più cittadini, siamo consumatori : è così che ci definiscono. Ci
chiamano elettori e non più cittadini.
Anche Montecitorio è costruito
come se fosse Versailles…”. Dibba,
come ormai lo chiamano i suoi, una
via di mezzo tra cabaret e politica, è
poi passato al parallelismo tra Renzi
e Berlusconi: “Anche dal punto di
vista dell'occupazione della televisione pubblica ha superato Berlusconi che cacciava solo i suoi
nemici, Renzi non caccia più solo i
suoi nemici, ma coloro che non sono
abbastanza amici, è oltre, è innamorato del pensiero dominante, l'unico
che va applicato, secondo lui…”.
L’angolo della poesia. Una rievocazione di “mamma Lucia”
(Manifestazione ‘Verso il duemila’, 1980)
GIUFFRIDA FARINA
L
ucia Apicella, straordinaria e sublime figura di Madre
di tutti i Caduti, durante il 2° conflitto mondiale, ella
raccoglieva i resti di centinaia di soldati, senza alcuna
differenza di bandiera, per consentire degna sepoltura.
L’eroina ricevé alti riconoscimenti ed onorificenze, conferite dalla Germania e, in Italia, con delibere dei presidenti
della Repubblica: Giovanni Gronchi e Sandro Pertini. Il seguente passo è estratto da ‘Internet’ (pagina di Wikipedia
dedicata a ‘Mamma Lucia’): “Nel luglio del 1980, all'età di
92 anni, su iniziativa della rivista letteraria “Verso il 2000”,
fu premiata a Salerno con medaglia d'oro del Presidente
della Repubblica, nel salone dei marmi del Palazzo di Città.
Per l'occasione, venne drammatizzata, dall'attore Antonio
Angrisano, la novella dedicata all'eroina dallo scrittore
Franco Pastore (Il Secolo d'Italia, Anno XXIX, dell'11 luglio 1980)”. Uno dei momenti più belli della mia vita
(chiedo perdono per le sottolineature in rosso presenti nell’articolo,vanità giovanile,ero ventiquattrenne), quella manifestazione nella quale conobbi ‘Mamma Lucia’; stupiva
l’aspetto esteriore, gracile paragonandolo alla sua enorme
forza spirituale, alla sua energica tempra interiore, glielo
dissi, lei mi sorrise: “Grazie, guaglione mio”; poi era illustre
ospite il Dr. Alfonso Menna, che si congratulò con me per
il libro di liriche: ‘Nel dolore’ (Studio P Edizioni, 1980),
pubblicato nella collana di poesia diretta dall’editore Franco
Di Matteo, nipote del direttore di ‘Verso il Duemila’ Arnaldo Di Matteo. Di seguito una lirica della raccolta; dedicata ad un amico,
Giuseppe Fleres,
vittima di un incidente
stradale,
aveva 16 anni.
Quella
musica
lontana / appare
nel cuore / ridesta
il dolore / che mai
m’abbandona. /
Nel pianto /
tra quelle note / ci
accarezzava / il
tuo sguardo, / il
tuo sorriso, / che
univa / tanti cuori
in uno /
e
che non muore /
per l’eternità.
POLLICA
L’attesa svolta nelle indagini sul delitto del sindaco di Pollica Angelo
Vassallo non c’è ancora stata. Sono
passati sei anni da quell’omicidio
ma la mano esecutrice resta ignota,
nonostante sul registro degli indagati siano finite quattro persone accusate dalla Procura di aver
concorso al crimine con l’aggravante mafioso. Il primo sulla lista
della Dda è il salernitano Bruno
Humberto Damiani, alias ‘o brasiliano, catturato a Bogotà in Colombia nel 2014 dopo aver lasciato
l’Italia qualche giorno dopo quel 5
settembre 2010. Ma l’arresto era legato allo spaccio di droga nel Cilento e per un espiamento pena
SEGUE A PAGINA 9
8
n° 32 15/09/2016
PARCO CILENTO DIANO ALBURNI
Casal Velino, Velia, Paestum, Morigerati e Palinuro
Una giornata con gli ospiti dell’Oltrepò pavese
GINA CHIACCHIARO
P
er natura sono sempre entusiasta quando vivo una nuova
esperienza. Quando poi l’avventura è condivisa con un gruppo
di persone che non conosci, essa diventa ancora più importante perché
ti arricchisci e trasmetti con enfasi
le tue conoscenze. Ho avuto modo
di passare una giornata con un
gruppo di persone provenienti da
Voghera, nell’OltrePo in provincia
di Pavia, arrivato nel Cilento per
una breve vacanza. Il desiderio di
conoscere il Cilento di cui avevano
sentito parlare era evidente e, da
parte nostra, il piacere di raccontarglielo era altrettanto palese. Il tour
prevedeva il classico giro in barca
davanti al promontorio di Palinuro
e una escursioni alle grotte di Morigerati con sosta pranzo al tipico ristorante “I Compari”. Il gruppo,
molto eterogeneo per interessi, si è
lasciato guidare con quel pizzico di
curiosità che contraddistingue la
gente del nord e senza particolare
enfasi, stando attenti, però, a tutto
ciò che l’accompagnatore di turno
diceva, indicava, raccontava. L’accompagnatore, prestati a questo
ruolo "solo per un giorno ", è subito
entrato nella parte del Cicerone e si
è speso nel parlare del nostro Cilento: storia, curiosità, aneddoti, archeologia, cultura... Dopo un po' il
gruppo è divenuto più interattivo e
sembrava affascinato e curioso allo
stesso tempo. Arrivati a Palinuro
tutti, ma proprio tutti, hanno deciso
di fare il giro in barca senza lasciarsi influenzare dalle piccole
onde che increspavano il mare né
dalle bizzarre nuvole che vorticavano nel cielo. Dalla barca il promontorio di Palinuro pian piano ha
fatto il suo ingresso in tutta la sua
grandezza, la sua prepotenza, la sua
bellezza selvaggia negli occhi dei
visitatori. Intanto il barcaiolo ci invitava ad osservare le sculture che
in mare aveva realizzato nel corso
dei secoli e ad cogliere la somi-
glianza con particolari immagini.
Il pomeriggio, dopo il pranzo, l’intera comitiva, lentamente, si è “inabissata” verso la Risorgiva di
Morigerati. Il sentiero è difficoltoso
a scendere e faticoso a salire. Il mulino, le grotte, la sorgente, il fresco
“raffreddato” dall’ombra e dallo
scorrere del fiume ha dato il meglio
si sé.
Il rientro a Casalvelino, presso l’hotel Licosia è stato un continuo raccontarsi del vissuto. La stanza, il
letto, un breve riposo e poi a degustare la cena prima di una passeggiata sul lungomare di Casalvelino.
Le “sorelle illvminate”
GAETANO RICCO
I
n forma di antico contrasto retorico (sacra rappresentazione) il
nuovo libro- saggio di Gaetano
Ricco di Albanella narra dello “storico ” caso di due:“donnette (mulierculae!) che nella terra di Albanella
sotto la direzione di un sacerdote confessore di nome Mauro Gatto si spacciavano come fondatrici della
congregazione delle “Sorelle Illvminate” e che sul cominciare dell’anno
del Signore 1771 il vescovo del
tempo, dopo averli severamente ammoniti e rimproverati li “ sottopose ad
un rigoroso processo durante il quale
avvenne che questo nuovo Montano
con le sue Priscilla e Massimilla, cioè
con le predette “Sorelle Illvminate”,
si sciolse come cera davanti al
fuoco…”
L’evento organizzato dall’Opera “Nicola Vernieri” di Albanella dal Municipio di Albanella e dal Comitato per
la Rinascita della Congregazione del
SS. Rosario di Albanella, si terrà Venerdì 23 settembre 2016 alle ore 19.00
presso la sala convegno di Palazzo
Spinelli ad Albanella dove … dopo i
saluti istituzionali del Presidente
dell’Opera “Nicola Vernieri” e del
Sindaco di Albanella Renato Josca,
seguiranno gli interventi della scrittrice Maria Rosaria Pagnani e del critico d’arte Aldo Carrozza che con
l’autore Gaetano Ricco faranno “ pubblica narranza di quei tristi accadimenti che ebbero luogo ad
Albanella sul finire dell’inverno dell’anno del Signore
1771… Moderatrice della serata Milva Carrozza, titolare
della prestigiosa rubrica culturale “Parla con Milva” di
radio Paestum e della rubrica
televisiva “Artes libri” di Stile
Tv.
A conclusione della serata e
per promuovere la rinascita
dell’antica “Congregazione
del SS. Rosario di Albanella”
e raccogliere nuove adesioni
sarà proiettato il video di Raffaele Tortora dal titolo “La
Congregazione del SS. Rosario di Albanella,anno 1728” in
cui oltre ad una breve storia
della Congregazione stessa,
verranno in forma solenne
evocati, uno per uno, tutti
nomi dei cittadini albanellesi che
nell’anno del Signore 1779 sottoscrissero la richiesta di approvazione delle
“Regole” al Regio Collegio di Napoli!
Stampato a cura dell’Opera “Nicola
Vernieri” sarà fatto dono a tutti i convenuti di una copia omaggio del libro.
n° 32 15/09/2016
9
CA
PARCO CILENTO DIANO ALBURNI
Decremento demografico: si può fare di più!
Il Parco e la missione possibile “di ripopolare”
POLLICA
SEGUE DALLA PRIMA
BIESSE
sufficiente farsi un giro
nell’alta Valle del Calore,
come nei comuni del Cilento
interno, nel corollario di agglomerati in cui sono frazionati i comuni
che fanno corona dalle colline del
Golfo di Policastro o nei borghi
degli Alburni per toccare con mano
la desolante realtà di luoghi dove il
rapporto tra nascite e decessi e di
1/30 … E sbaglio per difetto. Né
può consolare il fatto che alcuni comuni, i cui amministratori hanno
saputo guardare avanti da tempo,
sono fermi alla crescita/ decrescita
zero. Anche in questo caso, solo
l’arrivo di cittadini di importazione
come pensionati (Italiani e stranieri) attratti dalla tranquilla vita
Cilentana hanno deciso di porre la
residenza nella terra dei miti. Oppure l’insediamento di lavoratori
extracomunitari dediti alla potatura
e raccolta di ulivi, vigne e castagneti …
La programmazione per l’impiego
dei fondi europei 2014/2020, prendendo atto del fenomeno che metterebbe a rischio l’esistenza stessa
delle comunità, ha posto in alto
l’aspettativa di investimenti nelle
aree interne. È una chance che sarebbe sbagliato non cogliere per il
nostro territorio. Nel passato, milioni di euro sono stati impegnati
per sistemare piazze, ristrutturare
palazzi e conventi, costruire rotatorie, aprire case di riposo, adibire cascinali
ad
agriturismi,
ammodernare chiese, illuminare
strade, ristrutturare scuole … Allar-
È
Tel 0828. 1992339
Fax 0828. 1991331
e-mail: redazione@unicosettimanale. it
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Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo
In redazione Lucio Capo e Gina Chiacchiaro
Grafica ed Impaginazione Veronica Gatta
Testata realizzata da Pietro Lista
Stampa C.G.M. s.r.l.
Contrada Malagenia, 84061 Ogliastro Cilento - (SA)
tel. 0974 844039
Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale
di
Vallo della Lucania al n. 119 Responsabile Trattamento
Dati
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Tiratura: 3500 copie
Il N° 32 di Unico è stato
chiuso in redazione il 13/09/2016
ed è stato avviato alla spedizione agli
abbonati il giorno 15/09/2016
presso il CPO di Salerno
gare cimiteri!
Risorse impiegate per
migliorare la qualità
della vita di chi già
vive nei paesi del
parco. Intanto, molta
parte del patrimonio
abitativo dei centri storici è stato invece abbandonato al degrado
facendo fuggire i pochi
stoici “paesani” che
non ne volevano sapere
di lasciare la terra dei
padri sia per necessità
sia per virtù.
Se non fosse stato per
le centinaia di badandi,
poche italiane e molte
straniere, importate da
figli e figlie trasferitisi
in città o da qualche
altra parte a costruirsi
un futuro, anche la
Vincenzo Inverso
Vice presidente del Parco
qualità della vita alla base della
longevità di cui ci vantiamo sarebbe risultata decisamente ridimensionata.
L’incremento demografico è l’iperattivo categorico al quale non ci si
può sottrarre nel prossimo futuro se
si vorrà salvare il salvabile del nostro mondo. Ci si riferisce ai luoghi
in cui la generazione del dopo
guerra è nata ed è cresciuta fino a
quando non è scomparsa all’orizzonte perché partita alla ricerca del
mondo altro da quello a cui erano
destinati.
Molti si spostarono di pochi Km
verso al zona costiera (anche nello
stesso comune); altri a fare i portieri nei palazzi del capoluogo; tanti
salirono sui treni diretti alle città industriali del Nord o, ancora più in
là, in Francia, Germania, Belgio;
numerosi quelli che “richiamati” da
lontani parenti scelsero l’America e
l’Australia …
La ricetta miracolosa non è dato di
conoscerla. Né quelle che hanno già
SEGUE DA PAGINA 7
dopo una tentata estorsione quando
faceva parte del gruppo di Giuseppe
Stellato. Insieme al “Brasiliano” a
gennaio scorso sono finiti sotto la
lente della Procura Antimafia salernitana (Pm Marco Colamonici) personaggi residenti nel Cilento e
provenienti dal Napoletano, tra cui
imprenditori con “movimenti” nel
campo della droga, che in quegli
anni erano interessati anche alla
compravendita di immobili di lusso
e alla gestione di alcuni ristoranti tra
il comune di Pollica e le frazioni
marinare. Subito dopo il delitto, le
indagini si concentrarono- tra le
piste seguite - anche su “certa” imprenditoria proveniente da Napoli (e
dall’hinterland) che il sindaco cilentano aveva combattuto perchè ritenute vicine alla cosche malavitose.
dato segnali positivi potrebbero essere usate per realtà con caratteristiche dissimili. Il problema di
Capaccio capoluogo è diverso da
quello di Valle dell’Angelo; come
non si può proporre la stessa soluzione per Centola e per Montano
Antilia; nè si può mettere sullo
stesso piano Caggiano e Teggiano e
Perito con Ascea paese.
In ogni caso, tutte le azioni che potenzialmente potrebbero essere immaginate e finanziate non possono
non partire da una presa di coscienza collettiva che faccia giustizia di tutti i luoghi comuni coniati
finora: “mancanza di strade, vincoli
paesaggistici che impediscono di
costruire, chiusura di servizi pubblici come poste e scuole … mancanza di lavoro che pure è una
piaga sociale.
La vera battaglia da combattere è
quella culturale. È indispensabile
convincere chi è rimasto che solo
guardando in faccia la realtà la si
può riformare. Per cui è arrivato il
momento di chiamare a raccolta
ogni “intelligenza” per un confronto su come andare oltre lo stato
attuale. Amministratori e sindaci
facciano un passo avanti verso lo
straordinario impegno senza cedere
di un palmo su quello ordinario per
evitare che il fenomeno travolga
ogni speranza.
In questo, il nuovo presidente del
Parco, Tommaso Pellegrino, e la
comunità del Parco presieduta da
Salvatore Iannuzzi, e il nuovo consiglio dell’ente appena “decretato”,
si facciano parte attiva e convochino gli stati generali del Cilento,
Diano e Alburni per un confronto
aperto franco e leale al fine di evitare il tracollo annunciato.
STRADE CILENTANE
Strade dissestate e il disastro della
sanità sono le emergenze che bloccano il Cilento. Lo ha ribadito il vescovo della Diocesi di Vallo della
Lucania Ciro Miniero, intervenuto
a un incontro pubblico a Cannalonga. E lo ha fatto con parole forti
e decise, non lesinando accuse e inviti agli amministratori locali e non:
“Il Cilento è un territorio martoriato
– dice – utilizzare parole come “difficoltà” è sbagliato. Dobbiamo piuttosto parlare di un vero e proprio
massacro. Il non poter raggiungere
il Cilento in maniera agevole, il non
poterlo percorrere a causa di strade
a dir poco dissestate sono sinonimi
di abbandono del territorio. In questi bellissimi luoghi la vita è ogni
giorno sempre più difficile, una salita sempre più irta”. Stessi problemi per la Sanità: “Ai problemi
legati alla viabilità si aggiungono
quelli della sanità – sottolinea il vescovo – Ospedali chiusi, pochi posti
letto, reparti che rischiano la soppressione, strutture fatiscenti e inadatte a reggere un alto numero di
pazienti sono emergenze di cui non
si dovrebbe parlare, in special
modo in Paese evoluto e industrializzato come l’Italia … Abbiamo
unicità che ci permettono di essere
allo stesso livello di altri luoghi, di
altre località. Eccellenze che tutti ci
invidiano. Queste eccellenze devono essere il nostro futuro ma con
questo stato delle cose non garantiscono a chi vive qui uno stile di vita
dignitoso”.
10 n° 32 15/09/2016
CULTURA
La Fornace Falcone premia Carlo Verdone per
l’inaugurazione del Premio Fabula 2016
Lunedì 5 e martedì 6 settembre Alfonso Mangone ha dipinto con i ragazzi del Premio Fabula dando vita ad
un vero e proprio workshop. Per la sua performance video di Ciccio Cuomo e foto di Dario Di Sessa.
Valerio Falcone e Carlo Verdone
Vince Ines Russillo di Potenza
Miss Sud 2016
SEGUE DALLA PRIMA
L
Corso Italia, 39
Tel. e Fax 0828.723253
Capaccio Scalo (SA)
email: deslinelibero.it
a vincitrice si
chiama Ines Russillo, ha 21 anni e
viene da Potenza. Bruna
con gli occhi verdi sogna
di fare la modella, ed ha
convinto la giuria per
semplicità ed eleganza,
ma soprattutto per quei
colori che perfettamente
incarnano il meridione.
La neo miss effettuerà un
casting fotografico a New
York. Al suo fianco il titolo di “Ragazza in Jeans”
che è andato ad Annarita
Imperato di Massa di
Somma (Napoli).
Delle 22 le concorrenti che
hanno partecipato all’evento ecco le altre premiate: Carmen Passaro, 20
anni di Salerno (Metoio di
Ceraso) è Miss Convergenze; Elisa Rinalduzzi, 18
anni di Caserta (Canicola) è
Miss Egon Von Furstenberg; Desire Ceresoli, 19
anni di Salerno è Miss
Word Of Beauty; Greta Luciano, 28 anni di Brescia
(Gavardo) è Miss Web;
Nensi Bevilacqua, 23 anni
di Perugia (Bastia Umbra)
è Miss Cinema e Tv; Lucia
Grieco, 18 anni di Battipaglia (Salerno) è Miss Moda.
Miss Sud 2016 - Ines Russillo
I VIAGGI DEL POETA
n° 32 15/09/2016
11
La cilentanità dell’apostolo ed evangelista San Matteo protettore di Salerno
Viaggio alla scoperta dei luoghi di San Matteo
SEGUE DALLA PRIMA
GIUSEPPE LIUCCIO
E
, se il Bivio dei Quatrro Ponti
cresce a dismisura con il suo
carico spesso disordinato di
case e di esercizi commerciali, Acquavella ti accoglie nei silenzi assorti
con il sottofondo della brezza che
sbriglia gli uliveti. E Chiesa e Torre e
Palazzo Baronale e ruderi di Torricelle ti narrano di un "frurion" velino,
di strade di penetrazione a fruttuosi
commerci verso l'interno e, via via, di
signorotti prepotenti, che elessero arroganza e soprusi a sistema di vita, e
di popolo ribelle che lavò nella vendetta rivoluzionaria l'onore del riscatto. Ma basta inerpicarsi per la
montagna alla scalata dello Stella che
si stempera l'orrore delle storie truci
e l'eco ti rimanda canti devozionali a
scansione di pellegrinaggi o avventurarsi nella gimcana del nastro
d'asfalto verso Pioppi per sperdersi
nell'accecante conflagrazione di cielo
e mare con la risacca che racconta alle
falesie le dolci avventure dei miti.
Ma, forse, il meglio del territorio è da
ricercarsi nel fiume, nastro di storia
liquida, che plana a mare, dove, un
tempo, pulsarono di vita e di commerci i "porti velini". Si tratta dell'Alento, da cui il Cilento trae il
proprio toponimo.
E proprio alla confluenza del torrente/affluente Velino con il fiume
sacro ai miti ed alla storia ci imbattiamo in un piccolo gioiello di arte e
di testimonianza preziosa di storia religiosa e civile. Si tratta di San Matteo
"ad duo flumina”, sconosciuta ai più,
soprattutto ai Salernitani che venerano l'Apostolo come Santo Patrono.
Da qui bisogna prendere le mosse per
seguire il viaggio avventuroso delle
spoglie del Santo fino alla sistemazione definitiva nell'attuale splendida
cattedrale che Roberto il Guiscardo
fece edificare in Suo onore.
Nella Piana di Casalvelino viveva una
santa donna di nome Pelagia, madre
del monaco Atanasio. L'apostolo le
venne in sogno e le rivelò il luogo del
suo sepolcro. Pelagia ne parlò con il
figlio monaco, che non le credette e,
solo dopo lunghe e reiterate insistenze, si decise a scavare nel luogo
indicato dalla madre. Sorpreso ed
esaltato dal ritrovamento avvolse il
corpo in un sudario e lo depose nel vicino cenobio, dove aveva la sua cella
di monaco basiliano, preoccupandosi
di tenere segreta la notizia ai confratelli. Non doveva essere proprio uno
stinco di santo il monaco Atanasio,
più attaccato a ricchezze e beni terreni
che a conquista di eternità di paradiso, se maturò l'idea di partire per
l'oriente e collocare sui mercati di
terre lontane le venerate spoglie del
Santo lungo le rotte dell'allora fiorenti
traffici di reliquie sacre. La madre
provò a dissuaderlo senza esito. E per
ben due volte il monaco con malcelata voglia di simonia tentò di salpare
dal minuscolo porto di Casalicchio
(questo il nome antico di Casalvelino), ma per due volte i marosi furibondi del mare in tempesta lo
risospinsero a riva. Atanasio lesse
nella furia della tempesta l'avversione
divina al suo progetto e, pentito, si dedicò alla costruzione di un monumento funebre che conservasse il
corpo del Santo all'interno di una minuscola chiesa, quella attuale di San
Matteo "a duo flumina". L'evento è riportato da testi storici dell'epoca: il
"Chronicum Salernitanum" e la "Traslatio Sancti Matthei apostoli ed
evangelistae". All'interno della chiesetta velina una lapide rievoca la devota storia, che dimostra come il
Santo elesse la terra salernitana a sede
del Suo culto.
Ma ci vorranno anni prima che il
Corpo del Santo trovi la sua definitiva
sistemazione nel Duomo attuale. E
quanto ci riserviamo di narrare seguendo il viaggio dell'Apostolo dal
Cilento a Salerno. Ma prima di chiudere questa prima tappa vorrei fare
una notazione ed una proposta:
La notazione: le spoglie del Santo dovettero essere trasferite nel Cilento
nel periodo della persecuzione iconoclasta, quando i monaci basiliani si rifugiarono nell'Italia Meridionale e vi
trovarono rifugio sicuro e vi fondarono laure e cenobi e dedicarono la
loro missione alla evangelizzazione
delle anime, ma anche al recupero
delle terre incolte insegnando ai contadini nuove colture, l'arte degli inne-
AGENZIA DI PAESTUM
VIALE DELLA REPPUBLICA,18
84047 - CAPACCIO (SA)
Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886
e-mail:[email protected]
Chiesa di San Matteo “Ad duo flumina”
Cardinale Martino e Alfonso Grieco (gruppo di preghiera S. Matteo)
sti, la regimentazione delle acque torrentizie, l'arte di pestare salute dalle
erbe officinali nelle farmacopee. Non
a caso il primo custode del corpo del
Santo era un monaco basiliano; e non
a caso nel Cilento, lungo la costa e
nelle zone interne, ci sono testimonianze di laure, cenobi ed abbazie di
inequivocabile impronta basiliana.
La proposta: recuperare questa straordinaria pagina di storia si può e si
deve. Lo faranno, spero, i ricercatori
medievisti. Ma lo possono fare anche
i miei bravi colleghi di Telediocesi
con una serie di puntate a recupero
della Storia del Santo Protettore, ma
anche ad esaltazione di testimonianze
straordinarie di siti, religiosi e non, di
grande prestigio storico/artistico,
sulle orme dei monaci. Il Cilento ne è
pieno.
L’iniziativa va caldeggiata dai comuni cilentani, Casalvelino, Rutino e
Capaccio, che hanno avuto il privilegio di conservare nei rispettivi territori le sacre spoglie dell’evangelista
ed apostolo, oggi venerato protettore
di Salerno e provincia. Parlo del progetto con l’amica avvocato Silvia Pisapia
sindaca di Casalvelino,
intelligente, colta, motivata e fattiva
e che, luminosa di grazia e di sorriso,
fa suo il progetto. La cosa mi carica
di entusiasmo e guardo con fiducia al
futuro della mia terra.
liuccio [email protected]
CAPACCIO PAESTUM
12 n° 32 15/09/2016
I paesi della Chora non allacciati al depuratore di Varolato
25 milioni per depurare le acque nere di Capaccio Paestum
SEGUE DALLA PRIMA
LUCIO CAPO
I
comuni della Chora Pestana, Albanella, Altavilla, Roccadaspide
Trentinara, Cicerale, Ogliastro e
Agropoli, a tutt’oggi, non sono allacciati al depuratore di Capaccio,
costato più di 40 miliardi di vecchie
Lire, ma che non hai mai risolto, la
“problematica” della depurazione
del lido Poseidoniate. Il Sele, il Capodifiume, il Solofrone e il Testene,
continuano a sversare le loro acque
“problematiche” nel tratto di mare
tra San Marco e Foce Sele. Però, nonostante la mancata depurazione
delle acque di fogna del comprensorio pestano, le Bandiere Bleu e le
Vele Gialle, sventolano alte sui pennoni delle spiagge di Paestum e di
Agropoli. Così mentre politici, burocrati, tecnici e imprese appaltatrici, si sollazzano tra ricorsi, beghe
giudiziarie, denunce, contestazioni e
cavilli burocratici, i cittadini della
Chora continueranno a fare la
“birra”, come diceva il Principe De
Curtis nel film “Totò truffa” al ristoratore, che non voleva che davanti al
suo ristorante venisse montato il Vespasiano d’ordinanza. Il depuratore
di Capaccio è in funzione dalla fine
degli anni ’90, era stato progettato
per servire una decina di comuni e
circa 200.000 persone, ma attualmente all’impianto è allacciato solo
il comune di Capaccio-Paestum. Gli
altri comuni non sversano le loro
acque nere nel depuratore di Capaccio, e, non si hanno notizie circa i
reflui fognari prodotti dai cittadini
dei paesi che si affacciano sulla
Piana, dalle colline. Sono anni che
l’appassionante mistero, su che fine
faccia la “cacca” e il “piscio” degli
abitanti di Albanella, Altavilla, Roccadaspide, Trentinara, Cicerale,
Ogliastro e Agropoli, arrovella
scienziati ed esperti, che hanno deciso di convocare un simposio in un
grande albergo della costa dal titolo
“ Il caso del depuratore di Capaccio,
circa l’allaccio, l’evacuazione e lo
smaltimento di reflui fognari dopo
una luculliana magnata”. Dopo vent’anni le opere di convogliamento
dei reflui sono ancora in corso, e, gli
allacciamenti, forse, saranno realiz-
zati negli anni a venire. Solo Agropoli avrebbe potuto allacciarsi al depuratore di Capaccio, ma nonostante
la fine dei lavori, non sversa ancora
nell’impianto. Capaccio, invece,
prosegue nell’adeguamento dell’impianto di depurazione, nel completamento ed adeguamento della rete
fognaria, le opere sono finalizzate al
disinquinamento della spiaggia tra il
Sele e il Solofrone. Giungano,
aspetta che le opere fognarie terminino , per potersi allacciare al depuratore.
Altavilla,
Albanella,
Ogliastro, Trentinara, Roccadaspide
e Cicerale, rimangono in trepida attesa che Capaccio provveda a realizzare le opere utili per permettere ai
paesi “vicinori” di poter sversare i
propri reflui nel depuratore di Varolato, e, finalmente respirare aria
pura e non la “puzza insospettabile”
che fuori esce dai tombini intasati.
Speriamo che i 25 milioni di euro risolvano definitivamente la proble-
Compleanno
Auguri a Santina “50”
L
o scorso 6 agosto la signora
Santina ha festeggiato il suo
cinquantesimo compleanno.
Facciamo i nostri più sentiti auguri, dal marito Franco e dalle sue
splendide figlie Iolanda e Michela.
Altri cento di questi giorni.
matica del disinquinamento del
mare pestano, e, nel contempo, con
parte di questi milioni, si risolva la
questione annosa dei tombini di
Cortigliano e del bivio della Laura,
che continuano a sputare acqua di
fogna ad ogni scroscio di pioggia. A
tal proposito bisogna apprezzare la
indefessa efficienza dei nostri amministratori, che rimangono vigili e
svegli nell’opera quotidiana di servizio e controllo, solerti nel muovere rilievi sulla gestione del
depuratore di Varolato, alla ditta che
gestisce gli impianti. Difetti e criticità sul funzionamento del depuratore sono stati rilevati e denunciati
dall’Assessore competente, quali il
trattamento e lo smaltimento dei
fanghi. Speriamo che l’ufficio deputato si faccia carico solertemente di
risolvere la problematica. Fate presto, perché noi della piana la facciamo in piano, ma quelli delle
colline c’è la fanno in testa.
POLITICA
n° 32 15/09/2016
13
Tappa a Paestum per il referendum tour dei Cittadini 5 stelle
#IODICONO… “L’Unione Europea ha una costituzione illeggibile”
ADRIANA CORALLUZZO
accusato di associazione mafiosa ed è
la prima volta nella storia della Repubblica. L’avv. Romeo è venuto in audizione in Senato per la riforma
costituzionale, perché gli interessava
anticipare la riforma della città metropolitana di Reggio Calabria nelle mani
in quel momento della ‘ndrangheta. A
quel punto inizia il gioco con la Finocchiaro, chi è che l’ha invitato? Io no.”
Una cosa è certa: aldilà del partito di
cui, caro lettore, lei fa parte: “il progresso è la capacità dell’uomo di complicare la semplicità”. (Thor
Heyerdahl).
V
enerdì 9 settembre si è tenuto
a Paestum, Piazza Basilica, un
incontro con Andrea Cioffi
(portavoce al Senato, membro commissione ambiente), Mario Michele
Giarrusso (portavoce al Senato, membro commissione giustizia e commissione antimafia), Ugo Grassi
(professore di diritto civile all’Università degli studi di Napoli Parthenope),
Angelo Tofalo (portavoce alla camera,
membro Copasir) e Michele Cammarano (portavoce alla Regione Campania,
membro
commissione
agricoltura). Il tema sul quale si è discusso: il perché votare NO al Referendum costituzionale con data da
definirsi entro il 13 ottobre. Gli interventi degli esponenti del Movimento
5 stelle, che per rispettare a pieno il
simbolismo salgono proprio in 5 sul
palco, toccano i 5 (ancora) punti in cui
è divisa la riforma: superamento del
bicameralismo perfetto; modifiche per
l’elezione del Presidente della Repubblica; abolizione del Cnel (Consiglio
nazionale per l’economia e il lavoro);
riforma del titolo V della costituzione
con nuova ripartizione delle competenze di alcune materie tra Stato e Regioni e modifica delle modalità con
cui i cittadini possono richiedere l’indizione di referendum abrogativi e
proporre leggi di iniziativa popolare.
Il primo punto che prevede una riduzione dei senatori da 315 a 100, non
più eletti direttamente tra l’altro, viene
scandagliato dal Prof. Grassi che invita i presenti a prendere il proprio
smartphone e cercare su google il testo
della riforma scaricabile da sito del Senato affiancato al testo attualmente in
vigore. Chiarisce con un paragone
fruibile ai non addetti ai lavori: “Prendiamo in considerazione l’attuale Art.
70 cost. «la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere»,
occorre
capire
il
funzionamento dello Stato per capire
il senso di questo articolo. L’ordinamento italiano è organizzato secondo
la gerarchia delle fonti, immaginate di
avere davanti uno scaffale al primo
piano ci mettiamo gli usi e le consuetudini, al secondo i regolamenti, leggi
regionali, legge ordinaria, regolamenti
e direttive UE e poi in alto legge co-
Angelo Tofalo, Ugo Grassi, Michele Cammarano,
Michele Giarrusso, Andrea Cioffi
stituzionale. Il sistema individua il
procedimento legislativo in ragione
della fonte. Immaginiamo che io
debba mettere un libro al quarto piano
dello scaffale, dovrò fare quattro saltelli, credete che un sistema di questo
genere preveda errori? Il nuovo Art. 70
stabilisce: «La funzione legislativa è
esercitata collettivamente dalle due
Camere per le leggi di revisione della
Costituzione e le altre leggi costituzionali….» non continuo è lunghissimo.
Questo procedimento legislativo, a
differenza di quanto accade con l’attuale Art. 70, si individua per materia
non più per fonte. Si deve stabilire
qual è la materia, è come se io dovessi
mettere al primo piano dello scaffale
le bomboniere in cristallo, al secondo
piano le bomboniere in acciaio e così
via, che succede quando la bomboniera è in acciaio e cristallo?”. In merito all’Art. 117 (individua le
ripartizioni di competenza per materia
tra lo Stato e le Regioni) , croce e delizia della dottrina costituzionalista, il
Prof. Grassi cita nuovamente il testo
della Riforma: «lo Stato può intervenire sulle materie riservate alle Regioni quando lo richieda la tutela
dell’unità giuridica o economica della
Repubblica» quindi si introduce un ulteriore elemento di valutazione. La
chiusa del Prof. è su una certezza:
“Questa riforma è complicativa! Qual
è il movente? Perché bisognerebbe
proporre una riforma che complica? Al
prossimo intervento cercherò di svelare l'assassino”.
Il senatore Giarrusso rivendica la storia della nostra Costituzione, ne fa un
fatto storico e ricorda i diritti come
abitudini imprescindibili per noi: "La
Costituzione è la nostra casa, l'arbitro
di questa partita tra diritti e poteri è
stata da sempre la Corte Costituzionale. Questa riforma costituzionale
sbilancerebbe il sistema di poteri
creato per evitare una dittatura della
maggioranza: la nomina dei giudici
della Corte Costituzionale viene concentrata nelle mani del capo del Governo perché nominando 5 membri
tramite il Presidente della Repubblica,
altri 5 li nomina il Parlamento con
maggioranza data dalla legge elettorale e avendo il controllo del CSM
(Consiglio superiore della magistratura) che sono gli altri 5 membri della
Corte. Porre rimedio ad una legge costituzionale che sbilancia i poteri è un
incubo”. Qualche dubbio sul controllo
del CSM sorge per chi come me crede
nell’imparzialità della magistratura.
Grassi svela il movente e l’assassino:
“Le Costituzioni devono essere semplici, fruibili. Sapete perché noi consideriamo l'Unione europea un alieno?
Perché l'Unione Europea ha un testo
costituzionale illeggibile”.
La conferenza si anima sull’intervento
sopra le righe del senatore Giarrusso
che svela un dietro le quinte del Senato: “Noi abbiamo il senatore Caridi
AQUARA
Il sindaco Pasquale Brenca, unitamente ad altri volontari muniti
di mezzi propri, ha ripulito la
strada provinciale 44, località
Piano, da ebraccia e sterpaglie.
«Oltre ogni competenza. Per il
giorno della Madonna del Piano
abbiamo messo in campo tutte le
nostre risorse» scrive Brenca sul
proprio profilo facebook con
tanto di foto che lo ritraggono
con decespugliatore intento a pulire la provinciale. Il gesto ha suscitato il plauso di molti ma
altrettante critiche verso chi
avrebbe dovuto invece intervenire nella manutenzione delle
strade. La Provincia, di competenza nella pulizia delle strade
provinciali, nei mesi scorsi aveva
diramato un documento in cui
chiedeva alle Comunità montane
di adoperare gli operai forestali
per provvedere a tale incombenza. Mentre in altri posti le Comunità montane hanno firmato
l’accordo, l’Ente montano alburnino lo ha rimandato al mittente.
E così chi fa da sé fa per tre. Nel
luglio scorso a Corleto Monforte
cinque volontari, tra cui anche
amministratori, hanno provveduto al taglio di sterpaglie e spine
lungo la strada provinciale 12.
14 n° 32 15/09/2016
LA STAZIONE DEL MARINAIO
di Sergio Vecchio
LUTTO
Antonio De Marco, una vita tra scuola e famiglia
A
ntonio De Marco ha lasciato, la sua famiglia, gli amici e tutti noi in modo
improvviso e senza fare troppo rumore.
Prima da insegnante e poi da dirigente scolastico ha attraversato l'universo educativo della
scuola con dignità, diligenza è un grande senso
di rispetto verso il prossimo sia esso docente,
genitore o alunni. Appariva timido, a volte impacciato; altre volte dava l'impressione di vivere il suo lavoro con distacco. Era, invece, il
suo modo di essere uomo prima che responsabile della funzione dirigente e docente.
Siamo in tanti ad averlo salutato con rammarico quando lasciò la scuola per collocarsi in
pensione. Purtroppo, non ha potuto godere a
lungo del tempo maturo in cui ci si può affacciare sul proprio vissuto guardandolo dalla terrazza di una serena vecchiaia.
Alla moglie, alla famiglia e a tutti quelli che lo fanno
avuto a fianco per un tratto del cammino della propria
vita resta solo il ricordo di un uomo sereno e buono capace di essere se stesso nonostante le difficoltà.
GASTRONOMIA
a cura di Diodato Buonora http://diodatobuonora.blog.tiscali.it
n° 32 15/09/2016
15
Promette molto bene “A’ Taverna”
a Fonte di Roccadaspide
Q
uesta settimana, la mia tappa
gastronomica mi ha portato a
Fonte, contrada viva e dinamica, soprattutto dal punto di vista
commerciale, del comune di Roccadaspide. La località prende il nome
dalla presenza di una sorgente che
sgorga in una valletta posta lungo la
direttrice viaria che conduce all’interno. La presenza dell’acqua ha certamente determinato un insediamento
precoce sulle collinette poste a ridosso. Nel 1964, durante l’esecuzione
di alcuni lavori idraulici, all’epoca effettuati dal Consorzio di Bonifica di
Paestum, vennero alla luce numerosi
frammenti di materiale arcaico: statuine fittili di terracotta riproducenti
le sembianze di Hera, vasellame, monete ed armi antiche. Il recupero di
questi reperti ha fatto ritenere edificato in quel punto un Santuario minore simile a quello di Hera edificato
a Foce Sele, al momento dell’occupazione della Valle pestana da parte dei
Greci (VII-VI sec. A.C.). Quindi,
anche se queste notizie sono sconosciute ai più, fanno capire come questa contrada ha un’illustre ed
interessante passato millenario. La
nostra meta è stata il ristorante pizzeria “A’ Taverna”, un locale completamente nuovo che è aperto da poco più
di un mese. Generalmente cerco di
evitare i locali che da poco hanno iniziato la loro attività, ma questo ha attirato la mia curiosità dopo aver
conosciuto i gestori e il loro modo di
fare. Si tratta dei fratelli Giuseppe e
Aniello Alessio provenienti dal vicino
comune di Capaccio Paestum. Giuseppe ha avuto, come chef, diverse
esperienze in alberghi e ristoranti
della piana, tra Paestum e Agropoli,
oltre a qualche parentesi in Germania,
ed è rinomato per avere, in cucina,
una “mano felice”. Aniello, invece,
proviene da un altro mondo, quello
dei carburanti, che non ha niente a
che vedere con quello della ristorazione. Sicuramente è stato spinto, ad
iniziare questa avventura, dalla bravura del fratello. In tutti i casi, al ristorante si occupa dell’accoglienza ed
è chiaramente visibile che i suoi modi
garbati e disponibili piacciono molto
alla loro clientela. Ma, iniziamo da
capo. Il locale è situato al pian terreno
in una casa di nuova costruzione,
sulla sinistra della statale che da Capaccio Scalo porta a Roccadaspide.
Per chi conosce la zona
è nei pressi della FonteGas, o meglio attaccato
al distributore Repsol.
Comunque le insegne
sono ben visibili. Davanti troviamo un ampio
parcheggio, poi, si salgono delle scale e sulla
sinistra troviamo un bar
(stessa gestione) ben
fornito, adatto per la co-
lazione mattutina oppure per il caffè
dopo pranzo e sulla destra l’ingresso
del ristorante. Lo stile, anche se porta
il nome di taverna, lo possiamo definire un classico moderno: tovaglie
beige, coprimacchia bianchi, bicchieri adatti a bere vini di qualità e
sedie in legno scuro. Il tutto ne fa un
ambiente caldo e accogliente. A vista
c’è il forno per le pizze che, anche se
non le abbiamo assaggiate, sembravano molto invitanti. Su una parete si
nota un vistoso dipinto con colori vivaci che raffigura la struttura esterna.
A riceverci abbiamo trovato Aniello
che ci fa accomodare al nostro tavolo
che precedentemente avevamo prenotato. Ci portano il menu, è ampio, ci
sono specialità sia di mare che di terra
e le proposte sono soprattutto territoriali e classiche. Conoscendo lo chef,
ci siamo affidati a lui. Per iniziare ci
hanno servito un ricco antipasto di
mare composto da insalata di polipo
con olive, spada affumicato, salmone
marinato, gamberone al vapore e vongole. Il tutto è stato ben preparato e
presentato. Si intuisce subito che i
fratelli Alessio puntano direttamente
sulla qualità e il loro obiettivo è differenziarsi da quei locali che offrono
cibo scadente a basso prezzo. Siamo
d’accordo con loro perché siamo convinti che mangiare di qualità è salute.
Primo piatto: lo chef ci ha preparato
dei gustosissimi ravioli bicolore ripieni con cernia fresca e serviti con
frutti di mare e crostacei. Tutti, eravamo in tre, abbiamo gradito e apprezzato. A questo punto, siccome
eravamo a cena, volevamo quasi fermarci, ma il posto, l’ambiente e l’atmosfera non ci hanno fatto rifiutare
una generosa tagliata di tonno fresco
servito con un saporito sughetto ai
pomodorini. A questo punto, come
potevamo rifiutare la proposta del
dolce fatto in casa? Così abbiamo
preso un assaggio di “Sacher” e una
torta con cocco e Nutella. Come vino,
ci hanno portato una lista che comprende una trentina di etichette, attentamente selezionate, tra campane e
nazionali. Noi abbiamo scelto il
Greco di Tufo di Di Prisco e il Pecorino abruzzese di Faraone, due vini
che hanno accompagnato a meraviglia il tutto. Alla fine ci è stato presentato il giovane staff. In sala
abbiamo conosciuto la giovanissima,
gentilissima e solare Luana Pingaro.
Nella foto: Michela Tummillo, Lorenzo Aquino, Giuseppe Alessio, Aniello Alessio e Luana Pingaro.
Al bar troviamo l’elegante e brava
Michela Tummillo, mentre ad aiutare
lo chef c’è lo “sveglio” Lorenzo
Aquino. Una bella squadra che ha
nella sua forza l’umiltà e la consapevolezza che può ancora migliorare
molto. “A’ Taverna” promette bene e
ci sono tutti i presupposti per diventare un punto fermo della ristorazione
della zona. Il costo medio per una
cena “à la carte” è di circa 30 euro. A
pranzo, invece, quotidianamente troviamo dei menu che vanno dai 10
euro (infrasettimanali) ai 20 euro (domenica e festivi).
Ristorante Pizzeria A Taverna, Via
Nazionale 145 Fonte di Roccadaspide, 84069 Roccadaspide (SA). Tel.
333.3057753
La ricetta
Polpettine ai funghi porcini su letto
di salsa di pomodorini
Ingredienti (per 4 persone): 500 g
di carne macinata di manzo, 300 g di
funghi porcini freschi, 3 fette di pancarrè, 2 uova, 1 bicchiere di vino
bianco, 1 bicchiere di brodo vegetale, 50 g di caciocavallo stagionato
grattugiato, olio extravergine d’oliva
del Cilento, prezzemolo, aglio, farina, pane grattugiato, sale e pepe.
Per la salsa: ½ kg di pomodorini
maturi, 1 cipolla piccola, 5-6 foglie
di basilico, olio evo, sale e pepe.
Preparazione: preparate la salsa di
pomodorini, lavandoli e tagliandoli a
metà. Versateli in una pentola con la
cipolla tagliata a fette, le foglie di basilico lavate e asciugate, condite con
sale, pepe e un filo d’olio evo. Lasciate cuocere per 10-15 minuti, mescolando di tanto in tanto. Ad
ebollizione, passate i pomodorini con
il passapomodoro e fate cuocere il
sugo a fuoco lento, aggiustando di
sale e pepe, fino a raggiungere una
buona corposità. Per le polpettine,
mettete un filo d’olio in padella e aggiungete uno spicchio d’aglio, fatelo
rosolare e aggiungete i funghi porcini puliti e tagliati a pezzetti. Fate
cuocere per circa 10 minuti e spegnete il fuoco. In una ciotola mischiate la carne macinata con il
pancarrè sbriciolato, le uova, il caciocavallo grattugiato, il bicchiere di
vino bianco e il sale. Unite i funghi
porcini tritati al coltello. Nel caso
l’impasto risultasse troppo molle aggiungete del pane grattugiato fino a
raggiungere la giusta consistenza.
Formate delle polpettine con le mani
e passatele nella farina. In una padella riscaldate dell’olio extravergine
d’oliva e adagiatevi le polpette. Fatele rosolare da tutti i lati, aggiungete
il bicchiere di brodo vegetale e fate
cuocere per una mezzoretta girando,
di tanto in tanto, fino ad evaporazione del brodo. Servite in un piatto
piano adagiando le polpettine su letto
di salsa ai pomodorini calda, guarnendo con un filo d’olio e del prezzemolo tritato.
Vino consigliato: Piedirosso 2014,
Pompeiano Igt, Sannino.