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Venerdì 3 Marzo 2017
PRIMO PIANO
POP VICENZA E VENETO BANCA NON ALLUNGHERANNO I TERMINI DELLA TRANSAZIONE
Venete, niente proroga ai ristori
Dunque entro il 22 marzo i soci dovranno aderire all’accordo (9 euro per azione ai soci Bpvi e il 15%
dell’investimento a quelli di Montebelluna). Intanto i diktat di Bce e Ue rimettono in dubbio la fusione
di Gabriele La Monica
MF-DOWJONES
I
termini per l’adesione alla proposta di transazione
avanzata dalla Popolare di
Vicenza e Veneto Banca
ai vecchi soci, con un ristoro
pari al 15% dell’investimento azionario per gli ex soci
dell’istituto di Montebelluna
e di 9 euro per ogni titolo per
gli azionisti della banca berica, non verranno prorogati. È
questo, secondo quanto MFDowJones ha appreso da una
fonte vicina al dossier, l’orientamento dei due istituti di credito veneti, che quindi, salvo
colpi di scena al momento non
preventivabili, rispetteranno
la tempistica dell’offerta comunicata al mercato. Più nel
dettaglio, i soci hanno tempo
fino al prossimo 15 marzo per
formalizzare la manifestazione
di interesse mentre l’adesione
con la firma dell’accordo transattivo potrà essere formalizzata entro il successivo 22
marzo. Sicuramente non c’è
alcuna possibilità che possa
essere aumentato l’ammontare complessivo che i consigli
di amministrazione delle due
banche hanno destinato al
ristoro dei soci. Nonostante
il numero delle adesioni non
stia aumentando al ritmo sperato, i contatti con i soci interessati all’iniziativa (94 mila
per la Popolare di Vicenza e
75 mila per Veneto Banca)
Fabrizio Viola
Palenzona rinuncia alla vicepresidenza di Unicredit
abrizio Palenzona rinuncia alla carica di viFmunicato
cepresidente di Unicredit. Palenzona ha coieri la propria rinuncia, con effetto
immediato, a Giuseppe Vita, presidente della
banca di piazza Gae Aulenti. Palenzona, segnala
una nota dell’istituto diramata ieri, «ha assunto
questa decisione allo scopo di agevolare le iniziative di revisione della governance programmate per il 2018 e annunciate da Unicredit nel
corso della presentazione del piano strategico.
Tali iniziative si basano sulle analisi svolte dal
comitato corporate governance, nomination and
sustainability di Unicredit e includono anche la
raccomandazione di una riduzione del numero
dei vicepresidenti dagli attuali tre a uno. Le
sono stati moltissimi, tanto da
giustificare un ragionevole ottimismo riguardo alla possibilità che, così come accade nel
caso delle offerte pubbliche
di acquisto, le adesioni possano arrivare nelle ultime ore
modifiche suggerite potranno avere attuazione
successivamente all’assemblea convocata per
approvare il bilancio relativo all’esercizio 2017,
che si terrà nel 2018». Intanto va segnalato che
Yapi Ve Kredi Bankasi, istituto turco controllato da Unicredit, ha ceduto a Güven Varlik
Yönetim un portafoglio di crediti in sofferenza
(derivanti da contratti di carte di credito e prestiti personali) per 531 milioni di lire turche,
pari a circa 140 milioni di euro. La cessione è
in linea con la strategia di Unicredit volta alla
riduzione delle esposizioni deteriorate e non
avrà alcun impatto sul rapporto tra esposizioni
deteriorate e totale crediti lordi, essendo Yapi
Kredi valutata al patrimonio netto.
di validità dell’offerta. Sullo
sfondo rimane il confronto fra
i vertici delle due banche e le
authority europee sulla ricapitalizzazione precauzionale
e sulla fusione. Le authority
europee coinvolte, ovvero il
Single Supervisory Mechanism della Banca Centrale
Europea e la Dg Competition
della Commissione Ue, come
rivelato ieri da MF-Milano
Finanza, avrebbero chiesto a
Popolare di Vicenza e Vene-
to Banca di presentare piani
industriali separati, specificando i rispettivi fabbisogni
patrimoniali. Questo perché,
secondo quanto si apprende, la
fusione messa in cantiere dal
fondo Atlante per semplificare
il processo di ristrutturazione
non è stata ancora autorizzata dall’autorità di vigilanza e
dunque non si potrebbe impostare il piano sul presupposto
della combined entity. Al di là
dell’allungamento dei tempi, la
redazione di due piani separati
riporta sul tavolo l’eventualità,
finora assolutamente esclusa,
che le due banche possano avere un futuro stand alone. L’amministratore delegato Fabrizio
Viola in una recente intervista
ha spiegato che Popolare di
Vicenza e Veneto Banca hanno bisogno di nuovo capitale
e che in presenza di una fusione la possibilità di reperire
capitale risulterebbe maggiore
rispetto a una situazione in cui
gli istituti rimanessero due singole entità. Senza contare che,
se naufragasse il progetto di fusione, ci potrebbero essere delle uscite eccellenti fra le prime
linee del management. Gianni
Mion, presidente della popolare vicentina, è stato il primo
sostenitore della fusione come
unica possibile soluzione per
il salvataggio delle due banche
venete e difficilmente rimarrebbe al suo posto in mancanza di
un progetto che sia in grado di
convincerlo altrettanto. (riproduzione riservata)
BCG: NEL MONDO DAL 2009 SANZIONI PER 321 MLD. E SPUNTANO 200 NUOVE NORME AL GIORNO
Pioggia di multe e regole sulle banche
di Antonio Lusardi
M
ulte per 321 miliardi di euro dal
2009 a oggi e più di 150 mila
nuove regole in 5 anni. Bastano
questi numeri, contenuti nel rapporto
di Boston Consulting Group intitolato Staying the Course in Banking,
per dare un’idea della pressione che
i regolatori in tutto il mondo hanno
messo sulle banche dopo la crisi finanziaria del 2008. All’impatto della sempre crescente regolamentazione sulle
banche di tutto il mondo è dedicato,
nella ricerca, lo stesso spazio riservato alla profittabilità, segnale di quanto
forte sia l’impatto della normativa sul
business del credito. I numeri delle
nuove regole lasciano pochi dubbi
sull’escalation in corso: dalle 14.200
nuove normative individuali del 2011
si è passati alle oltre 51 mila del 2015,
con un aumento annuo medio del 37%.
Si tratta di circa 200 nuove normative
al giorno con cui le banche si trovano
a fare i conti. Un flusso che è destinato
a continuare, come si legge nel report:
«Dobbiamo considerarlo come un au- quasi i due terzi delle sanzioni (204 dimostra il caso Deutsche Bank, possomento permanente del livello del mare miliardi), mentre i restanti 118 miliar- no diventare una vera spina nel fianco
più che come un’alta marea destinata di hanno riguardati istituzioni europee. per la profittabilità delle banche.
a ritirarsi». Gli autori del report non Molto meno equilibrato è il bilancio Non sono però l’unica. L’analisi della
pensano che gli sviluppi politici negli dei beneficiari finali delle multe: 123 profittabilità delle istituzioni bancarie
Usa possano cambiare lo scenario e su miliardi per clienti e parti civili, 179 per delle diverse aree rivela ancora una
entrambi i lati dell’Atlantico «il fardel- le autorità Usa e solo 20 miliardi per le volta un confronto impietoso tra le
lo di regole consisterà sempre di più autorità europee. Queste sanzioni, come banche europee e quelle americane:
in linee guida sull’applicamentre le prime hanno
zione tecnica di principi ge- L’AUMENTO DELLE REGOLAMENTAZIONI BANCARIE bruciato dal 2009 a oggi
nerali». Il flusso normativo,
821 miliardi di euro di
Dati a livello globale nel periodo 2011-2015
che riguarderà sempre di più
valore economico ag60.000
anche le attività contigue al
giunto (Eva), gli istituti
~51.600
50.000
credito (asset management,
americani, dopo le pertrading), dovrebbe inoltre
dite monstre del 2009~40.600
40.000
continuare a non essere glo10 (196 miliardi di vabalmente coordinato.
lore aggiunto bruciati),
30.000
~27.000
Non appaiono globalmente
dal 2013 hanno invertito
20.000
~17.800
coordinati nemmeno gli sforla rotta. A creare questo
~14.200
zi sanzionatori, che hanno
solco sarebbero state, se10.000
visto assegnare 321 miliarcondo lo studio, in primo
di di dollari in multe dopo
luogo le continue svaluta0
la crisi dei mutui subprime
zioni dei crediti a cui sono
2011
2012
2013
2014
2015
che ha messo alla prova il
state costrette le banche
Media
sistema finanziario internaeuropee a causa di una
~60
~75
~100
~150
~200
giornaliera
zionale. A pagare sono state
debole ripresa economica
soprattutto le banche ameFonte: Thomson Reuters, Boston Consulting Group
nel Vecchio Continente.
ricane, che hanno ricevuto GRAFICA MF-MILANO FINANZA
(riproduzione riservata)