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estratto alle ore 17:04
Paolo Salvati: l’uomo, il suo io, il suo animo. Una
domenica di sole
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Iscriviti | Pubblicità | Contatti [22|02|2017] Arte
moderna Paolo Salvati: l’uomo, il suo io, il suo
animo. Una domenica di sole
Esattamente 78 anni fa, nasceva un’eccellenza
pittorica dell’arte moderna italiana, Paolo
Salvati. Nato a Roma, nello storico quartiere
Esquilino, nel 1939.
Esattamente 78 anni fa, nasceva un’eccellenza
pittorica dell’arte moderna italiana, Paolo
Salvati nato a Roma, nello storico quartiere
Esquilino, nel 1939. Caratterizzato da un
inconfondibile stile espressionista, il pittore era
anche ritrattista disegnatore, miniaturista,
restauratore di cornici e maestro liutaio per
chitarra classica da concerto.
Una domenica di sole, stemperato da una
leggera brezza che rende l’aria frizzante ma
gradevole. La monumentale chiesa sovrasta e
domina la piazza antistante. La gente cammina
lentamente per osservare le tante opere d’arte
poggiate sui cavalletti delle postazioni
composte dei rispettivi artisti, ordinatamente
allineati uno all’altro senza soluzione di
continuità. Ritrattisti, caricaturisti, espressionisti,
neorealisti, paesaggisti, c’è di tutto.
Qualcuno li chiama artisti di strada ma in realtà
sono artisti che dai loro laboratori, scendono in
strada, non tanto per farsi conoscere perché ve
ne sono di già famosi ma per cercare di sbarcare
il lunario vendendo qualcosa. E piegandosi
anche a caricature e ritratti se pure poco
gratificanti per un artista con la A maiuscola,
avvezzo a ben altre realizzazioni artistiche. Non
siamo a Montmartre, anzi per un certo senso
potremmo dire che ci siamo perché parliamo
della "Montmartre” romana che è Piazza
Navona. All’ombra di Sant’Agnese in Agone
gli artisti passano lì le loro giornate e mentre
attendono qualche acquirente, continuano a
creare opere bellissime, combattendo la calura
estiva ed il sole che picchia, calzando sulla testa
un fazzoletto a quattro nodi.
In questa suggestiva cornice spiccava un artista
taciturno, dall’aria mite e dallo sguardo
profondo, di quelli che in due secondi ti fanno
la radiografia dell’anima e ti dicono chi sei e
chi non sei. Paolo Salvati è nato artisticamente
qui e qui ha trascorso molto del suo tempo dove
mentre cercava il quotidiano sostentamento
della famiglia cresceva artisticamente dentro di
se, giungendo ad una rara veloce maturazione
stilistica del tutto personale ed originale. Anzi,
unica! Unica infatti è il nome ufficiale
dell’operazione di mercato in fase di lancio che
associa a bottiglie di vino pregiatissimo,
etichette altrettanto pregiatissime che raffigurano
le opere più significative di Salvati.
Michelangiolescamente, Paolo già sapeva che
l’opera idealizzata era dentro la tela, bisognava
solo tirarla fuori e darle vita coi colori e coi
pennelli. In una velocità di esecuzione sicura,
certa, senza tentennamenti e correzioni, segno
del raggiungimento di una massima maturazione
interiore.
La sua musa ispiratrice era sempre la stessa:
quella filosofia di vita tipicamente romanesca
con la quale Salvati affrontò e superò ogni
difficoltà materiale e spirituale. Trasferendo
tutta la sua saggezza e la sua compassione nelle
grandi opere che ci ha lasciato, capolavori che
non appagano solo gli occhi ed il gusto del bello
ma anche l’animo. Non una popolana
rassegnazione alle ingiustizie ed alle disparità
sociali ma un modo esclusivo di superare le
miserie umane attraverso l’arte, attraverso un
messaggio che invita la psiche dell’osservatore
a passare oltre le debolezze umane, volando
alto. Prendiamo, ad esempio, i suoi " Alberi
blu”. Il blu è, per antonomasia, il colore della
calma, della tranquillità e dell’equilibrio ovvero
proprio il carattere del Maestro. Il blu ha la
capacità di generare un senso di rilassamento
che regala equilibro nella sfera emotiva. Un
valore quindi inestimabile del "bene” che
possono gratuitamente fare a chi li osserva.
Salvati medico, senza enfatizzazione alcuna,
precursore della cromoterapia che oggi ci dice
che il blu rappresenta il "cielo padre”,
metafisico e che la sua parola chiave è
"purificazione” intesa come la capacità di
separare ciò che è velenoso, nocivo da quello
che non lo è, aiutando il nostro corpo ad
eliminare i veleni della quotidianità. Il colore
delle ali dei Cherubini, segno di saggezza
divina.
La saggia umiltà con la quale Paolo ha condotto
la sua straordinaria ed eclettica esistenza,
creando per il gusto di creare, per un dovere
morale tutto suo – la sua mission di vita,
potremmo dire - e non per ambire, un giorno a
fama e gloria, ben sapendo, il Maestro che la
gloria è solo un effimero dono degli dei. Gloria
comunque arrivata – ed era impensabile non
giungesse - ma della quale il Maestro non ha
potuto godere per averci lasciati prematuramente.
Ma conoscendo un po’ Salvati, siamo certi che
se pure fiero ed orgoglioso dei tanti e tanti
riconoscimenti, passato quel momento di
umana e giusta gioia, se ne tornava, silenzioso
ai suoi colori ed alle sue tele senza perder tempo
a donarci una nuova creazione. Potremmo dire
che nella sua filosofia di vita aveva la giusta
incuria delle illusioni del mondo!
Era il suo Io a predominare la sua esistenza,
quell’Io che si sentiva appagato solo con il
creare dal nulla, con il cercare l’originalità,
l’esclusività, plasmando i più disparati
materiali per dar corpo alla sua fervida
immaginazione. Spaziando, così, dagli oli agli
intarsi, dalle foglie in oro e argento alla
realizzazione di strumenti musicali in legno, dai
bassorilievi alle sculture vere e proprie.
Fino ad oggi, di Paolo s’è parlato dello stile,
delle tecniche, delle prospettive che sono solo
una parte della sua unicità e da sole non sono
sufficienti a darci un "quadro” completo del
Maestro. E’ ora, però, che venga dato risalto
anche all’altra parte, quella umana, spirituale
che sola, unendosi allo stile ed alle tecniche
completa la medaglia, dandole quel valore
aggiunto senza il quale Salvati non sarebbe
Salvati.
Andrea De Liberis
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Exibart.com
Critico e Storico dell’Arte
Chambre Européenne des Experts – Conseil en
Oeuvres d’Art al n. 114226
Union Française des Experts (UFE) al n. 409
accreditata alla Corte d'Appello di Parigi
Sculptures, bronzes
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lyonnaise XIXè siècle
Peinture et sculpture italiennes des XIXè et
XXè siècles
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