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Recensioni cinema e film | Persinsala.it
Emanuela
Mugliarisi
23 febbraio 2017
Il 23 febbraio arriva nelle sale italiane Trainspotting 2, un
sequel intriso di nostalgia, incertezze, punti morti e passaggi
geniali anche migliori del primo capitolo. Un film che mostra gioie
e dolori del tunnel della nostalgia dei “bei tempi” andati.
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“Nel primo film prevale l’irresponsabilità della fanciullezza: la parola
d’ordine è non m’importa di niente. T2 la ribalta: è al tempo che non
importa niente di te” così Danny Boyle riassume in poche parole il fil rouge
che collega il secondo film a vent’anni di distanza dal primo. E infatti in
questo nuovo capitolo della saga della “compagnia dell’ago”, gli eroi
sono gli stessi, in una Edimburgo meno proletaria, più moderna e smart di
loro dove si ritrovano sconfitti dal tempo ma non ancora arresi.
Ritroviamo Rent (Ewan McGregor) che dall’Olanda torna in Scozia
facendoci credere di aver fatto strada con quelle 16.000 sterline rubate
agli amici, ma in realtà ha un matrimonio fallito alle spalle e un posto di
lavoro che sta facendo tranquillamente a meno di lui; vediamo un Sick Boy
(Jonny Lee Miller) ancora più guasto di prima, che tra furti ed estorsioni
cerca di vivere alla giornata improvvisandosi imprenditore di quart’ordine;
Begbie (Robert Carlyle) è iroso e pericoloso quanto e più di prima, solo che
ora ha anche un figlio adolescente sul groppone e addosso porta tanti
segni del tempo che lo rendono un bozzetto patetico di quello che era 20
anni fa; infine il caro e adorabile Spud (Ewen Bremner), l’unico rimasto
fedele all’ago tanto da vivere letteralmente fuori da qualsiasi cognizione
spazio-temporale per vent’anni ma anche l’unico personaggio interessante
di questo secondo capitolo: tra tutti, solo lui esce dal tunnel e vive un
cambiamento, una crescita significativa, diventando il narratore delle
assurde vicende dei suoi amici e il dichiarato alter ego di Irvine Welsh.
Infatti quando la squadra si riunisce, per cercare di portare in vita un folle
progetto imprenditoriale di riqualificazione turistica del territorio (un
bordello di lusso) il tunnel della nostalgia inizia a risucchiare tutti tranne
Spud, tanto che sarà l’unico a non farsi fregare nel finale – un po’
prevedibile – mentre Rent e Sick Boy, troppo concentrati sul ritornare dei
ragazzini viziati e allergici alle responsabilità, verranno di nuovo traditi
dalle persone, dalle circostanze, dal tempo che non può e non vuole
aspettarli.
La colonna sonora di questo secondo capitolo è pazzesca quanto la
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precedente, sia nei momenti in cui ci sono rivisitazioni di brani che hanno
segnato la storia degli anni ’90 (un esempio su tutti “Lust for life” remixata
dai Prodigy) sia nel momento in cui il brit-pop viene sostituito e aggiornato
con la musica neo-grunge dei Wolf Alice o con l’hip hop dei Young
Fathers.
Danny Boyle riesce ancora a girare con la maestria che gli è propria, con
quel tocco cool che ti acchiappa anche quando la trama sembra morire e
girare in tondo senza andare da nessuna parte, forse volutamente, per
rendere meglio il limbo in cui vivono questi ragazzacci di 40 anni che
sembrano aver tenuto fede alla profezia dei Sex Pistols: “no future for
you”. Ci sono momenti riuscitissimi e molto più esilaranti rispetto al primo
film, ma sembrano piccoli diamanti in un mare di fango nel momento in cui
inizia a prevalere quella dinamica del “si stava meglio quando si stava
peggio”, quando l’eroina poteva darti una percezione romantica del
presente e una dilatazione infinita del futuro che era ancora tutto di là da
venire. Una trovata di marketing apparentemente riuscita su un doppio
fronte: conquistare le giovanissime generazione, avvicinandole al primo
film (col rischio che lo trovino insipido e lento) e dare una botta di
nostalgica romanticheria a chi il primo l’ha vissuto quando uscì nel ’96 ma
con il rischio di non convincere del tutto.
Titolo originale: T2: Trainspotting
Regia: Danny Boyle
Sceneggiatura: John Hodge
Attori principali: Ewan McGregor, Kelly Macdonald, Shirley Henderson, Robert Carlyle, Jonny Lee Miller,
Ewen Bremner, Anjela Nedyalkova
Fotografia: Anthony Dod Mantle
Montaggio: Jon Harris
Prodotto da:Cloud Eight Films, DNA Films, Decibel Films, TriStar Pictures
Distribuzione: Warner Bros.
Durata: 117′
Genere: Drammatico
Uscita in Italia: 23 febbraio 2017
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