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PRIMO PIANO
Giovedì 16 Febbraio 2017
L’ex mammasantissima del Pd può contare adesso solo su un po’ meno dell’1 per cento dei voti
D’Alema conta meno di Civati
Giuliano Pisapia con i dissidenti di Sel arriva al 4%
DI
L
MARIO SECHI
a scissione, Matteo
Renzi e i renziani.
Renzi ha un problema, anzi due: contenere Renzi, lasciar perdere
i renziani. Il primo
caso non ha soluzione, il secondo sì. Il
turbo-renziano è spigoloso, tignoso, presume di sapere ogni
cosa, è un determinista con il destino
degli altri (il proprio
è sempre al sicuro)
e alterna, a seconda
dell’umore, un mo’
te spiego con un mo’
te faccio vede’. Il suo
ingenuo meccanicismo è squadernato
nelle ragioni ideali
(dunque altamente
improbabili) della
ineludibile scissione, del dado è tratto, del separiamoci e
vinciamo! Tra le paginate di cronaca dedicate al tema, oggi,
alla fine, resta un pezzo di
taglio basso su Repubblica
che illustra perfettamente la situazione. Andrea
Orlando parla con Maria Elena Boschi e avvisa: «Dobbiamo evitare la
scissione. Se va via mezzo partito, il Pd che senso
ha?» Che senso ha? Visti
i pezzi sulla scacchiera,
non ne ha. Ma siamo nel
campo dell’irrazionale – da
una parte e dall’altra – che
pretende di essere sillogistico.
Sul taccuino del titolare di List sono rimasti
alcuni appunti frutto di un
giro di cronaca tra le fonti
che contano, pesano e soprattutto sanno contare.
Eccoli:
Quanto vale Renzi.
Renzi vale il 60/70% dei
voti del Pd;
Cosa controlla. La percezione è che non abbia il
controllo del partito, ma in
realtà lo governa con durezza;
In & Out. Renzi non è
inclusivo, ma esclusivo;
Contare i voti. Quanto
valgono gli altri contendenti/uscenti? D’Alema
non vale neanche l’1%; fa
meglio di lui Pippo Civati (1%), la volatile galassia
della neo-sinistra si attesta
al 3%, ma è tutta da scoprire; decisamente più solida appare l’iniziativa di
Giuliano Pisapia che con
i dissidenti di Sel può raccogliere fino al 4%. Totale
ipotetico del tutti insieme a
sinistra di Renzi: 8%. Sono
coalizzabili? Difficile, ma
in politica quasi niente è
impossibile;
Luigi De Magistris. Il
sindaco di Napoli comincia
a emergere come opzione
sul tavolo degli scontenti.
Vale più di D’Alema, ha un
voto d’opinione meridionale,
pesca dall’elettorato 5Stelle
deluso e dalla sinistra;
Michele Emiliano. È
d’accordo tutta la sinistra
non allineata. È il candidato più temibile per Renzi.
Lo pensa anche Silvio Berlusconi e la valutazione del
Cavaliere su questi temi è
da segnare sul taccuino.
Massimo D’Alema
Vignetta di Claudio Cadei
quello che può smuovere il
quadro politico a sinistra.
Esce dal Pd? Una sua candidatura potrebbe mettere
Emiliano ha un linguaggio
diretto, va al punto, colpisce
l’elettore.
Ancora pronti ad ac-
cendere il barilotto di
polvere da sparo con la
scritta scissione? Ok, allora
ecco gli appunti del titolare
di List sui tre pilastri della
leadership di Renzi:
La comunicazione. La
forza di Renzi è il linguaggio: diretto, efficace, contemporaneo. Tolto Emiliano,
non c’è paragone con tutti
gli altri;
Il centro che non c’è. La
scissione costringe Renzi a
andare al centro, cioè in uno
spazio politico oggi indefini-
INDISCREZIONARIO
DI
PUCCIO D’ANIELLO
nazionale dei consumatori, Movimento Consumatori) che partecipano all’Osservatorio permanente della regolazione energetica idrica
e del teleriscaldamento dell’Aeegsi. Ai lavori
parteciperanno, tra gli altri, il viceministro
allo Sviluppo economico Teresa Bellanova e il
presidente dell’osservatorio parlamentare sul
mercato immobiliare Vincenzo Giibino.
L’imprenditore Andrea Della Valle, il banchiere Luigi Abete, l’intellettuale Angelo Crespi, il
gallerista Franco Senesi, il direttore dell’Accademia di belle arti di Roma Tiziana D’Achille: pubblico delle grandi occasioni l’altra sera
a Roma nell’Auditorium Conciliazione, per
l’inaugurazione di Microcities, mostra visibile
***
fino al 3 aprile dedicata alle grandi immagini fotografiche di Matteo Procaccioli, curata
da Luca Beatrice, già coronata dal successo Oggi a Roma in via della Conciliazione, a due
milanese al Museo della Perpassi dal Vaticano, sarà premanente. Intere città sono state
sentato il museo Leonardo da
riprese dall’alto, a volo di uccelVinci, che riunirà in un’unica
lo, ponendo in evidenza la loro
mostra permanente le riprocollocazione nel contesto delle
duzioni certificate di tutti i
forme naturali che le circondadipinti più celebri del genio
no, e facendosi in questo modo
rinascimentale, realizzati a
apparentemente piccole. Per
grandezza naturale, realizzaVittorio Sgarbi, le fotografie di
ti a mano con le tecniche delle
Andrea
Della
Valle
Procaccioli «perlustrano luoghi
antiche botteghe e gli stessi
aridi e impraticabili, rendendoli
materiali utilizzati dall’artiaccostabili soltanto alle vedute a cavaliere con- sta. Nel nuovo museo saranno visibile inoltre
sentite da una distanza che ritaglia porzioni di cinquanta macchine a grandezza naturale di
un mondo più inconoscibile che sconosciuto». Leonardo, tutte interattive e funzionanti. Presenzieranno all’evento l’autore e conduttore
***
del programma tv Voyager, Roberto Giacobbo,
e il vicedirettore dei Musei Vaticani Sandro
In Italia 4,5 milioni di persone versano in Barbagallo.
condizioni di povertà assoluta: a questa so***
glia contribuisce in modo non trascurabile la
cosiddetta povertà energetica (fuel poverty,
ovvero la mancanza di accesso a forme ade- Le caserme dei carabinieri di Amatrice e
guate, affidabili e sicure di energia a prezzi Accumoli saranno sostituite con dei moduli
sostenibili per soddisfare i bisogni primari provvisori adeguati a supportare l’attività
degli individui, come mangiare, riscaldare gli dei militari nei territori colpiti dal terremoto:
ambienti, spostarsi). Oggi a Roma si terrà la parola del comandante generale dell’Arma, il
presentazione del primo rapporto sulla po- generale Tullio Del Sette, che si è recato di
vertà energetica, nell’ambito della conferen- nuovo nelle aree del sisma per fare il punto
za dal titolo «Il ruolo dell’efficienza energetica sulla situazione delle tante attività che i canel contrasto alla fuel poverty». L’iniziativa è rabinieri, unitamente alle altre forze dell’orpromossa da Aicarr, Federesco, Associazione dine, svolgono sul territorio sin dal giorno del
dei consumatori (Federconsumatori, Unione terremoto del 24 agosto.
to a causa di uno
scenario sempre
più polarizzato.
C’è la destra o la
sinistra o, meglio,
il sovranismo e la
globalizzazione;
Il non voto. La
scissione del Pd
e la crisi politica
dei 5Stelle a Roma
stanno alimentando il partito del non
voto. Cosa significa? Che si abbassa
l’affluenza, si alza
la percentuale dei
partiti (alcuni,
come Forza Italia, forse il Pd) ma
non si schioda il numero dei
voti. Catturare il non voto
significa cogliere la vittoria,
ma in queste condizioni per
ora vince l’astensione.
Scenario internazionale. Che tipo di elezioni
saranno? Influenzate dallo scenario internazionale
come non mai. Arriveranno
dopo il voto olandese, francese e probabilmente tedesco. Anche se non dovessero
vincere, tutte le forze euroscettiche, sovraniste, guadagneranno voti (e seggi)
in maniera esponenziale.
Cosa contrappone il Pd? Il
giovane candidato francese
Emmanuel Macron? Gli
italiani non sanno chi sia,
Macron, mentre riconoscono benissimo, nel bene
e nel male, chi è Trump e
chi è Le Pen. È una questione di immaginario, di
egemonia, di vento della
storia. E le elezioni si fanno dentro la storia, non
fuori.
Lettura consigliata ai
partitanti e ai loro consiglieri: Political Brain, di
Drew Westen. Quanto
contano le emozioni in politica? Sono (quasi) tutto.
Il protezionista è
Trump. Proprio così, quello contro il free market, il
dittatore dei mercati con
i dazi. Il protezionista è
Trump, non il governo tedesco che dice nein! il gruppo General Motors non può
vendere le attività della
Opel in Germania ai francesi di Psa Citroën. Quei
mangiatori di lumache?
In Germania? Achtung! Il
protezionista è Trump, proprio così, quello che viene
descritto come l’Attila del
container. Sì, il nemico
della globalizzazione è lui,
non quelli del Parlamento
europeo a Strasburgo contrari al Ceta, il trattato di
libero scambio tra Unione
europea e Canada. Non
l’Olanda che si prepara a
affondare quel trattato con
un referendum. Il protezionista è Trump, il giornalismo collettivo è servito.
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