La corte dei miracoli a 5 stelle

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Transcript La corte dei miracoli a 5 stelle

Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
Questo giornale
ha rinunciato
al finanziamento
pubblico
l
€1,40
Anno 94 n. 30
Giovedì, 9 Febbraio 2017
unita.tv
Fenomenologia di
Elisabetta, la regina
che veste color pastello
(e ricicla i cappottini),
ma da sessantacinque
interpreta con estremo
rigore il ruolo di sovrana
Brunetti P. 15
La corte dei miracoli a 5 stelle
l Giunta Raggi in decomposizione tra inchieste e gaffe. L’assessore: «Lei circondata da una banda»
l Per non pagare dazio elettorale Grillo lancia la campagna contro la libertà di informazione P. 2-3
Lo sberleffo
intimidatorio
Erekat (Olp): Israele ha rinunciato alla pace per le colonie
De Giovannangeli P. 8
S
D
entiamo il bisogno di una
presa di parola nel dibattito
politico in corso, con un
piccolo contributo e una
breve presa di posizione.
È necessario l'avvio di una
riflessione profonda su in contesto,
nazionale e internazionale, più vasto
di quello che emerge nell'attuale
discorso pubblico. Brexit e Trump, lo
stato dell'Unione Europea, i prossimi
importanti appuntamenti elettorali
nel continente, chiamano a
un'attenzione vigile e ad un'analisi
impegnata. È da capire dove va il
nostro tempo per capire dove
dobbiamo e vogliamo andare noi. E i
recenti difficili passaggi che ci
hanno coinvolto, elezioni
amministrative, risultato del
referendum, cambio di leadership
governativa, aspettano ancora una
ragione interpretativa che dia conto
di fatti presenti e di scelte passate.
C’è bisogno di un tempo ragionevole
per l'elaborazione di una prospettiva,
al fine di ridisegnare obiettivi
specifici e ricaricare motivazioni di
massa in grado di nutrire
l'immediata iniziativa politica.
Badare alle emergenze e risolverle
nell'interesse dei cittadini è compito
del governo. Guardare oltre e
segnare una mappa di cammino è
compito del partito. Mentre la nuova
questione sociale va messa al primo
punto dell'ordine del giorno per
l'azione combinata di partito e di
governo.
Segue a pag. 11
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Francesco Cundari
ue giorni fa il
direttore del Corriere
della sera, Luciano
Fontana, firmava un
lungo articolo per
rispondere punto su
punto alle accuse rivolte al giornale
dal blog di Beppe Grillo. Ieri il
direttore di Repubblica, Mario
Calabresi, scriveva un editoriale non
meno impegnativo in polemica con
l’iniziativa di Luigi Di Maio, che ha
inviato all’Ordine dei giornalisti una
inquietante lista di cronisti sgraditi.
In tutto questo c’è più di qualcosa
che non torna. Intendiamoci. Se la
minacciosa invettiva contro il
Corriere, invece che dal blog di un
comico, fosse venuta da un
intervento pronunciato in
parlamento o in conferenza stampa
da un segretario di partito, non c’è
dubbio che l’effetto sarebbe stato
molto diverso, e la reazione del
direttore del Corriere fin troppo
misurata. Figurarsi poi se la lista nera
dei giornalisti sgraditi l’avessero
stilata – e inviata all’Ordine – qualche
anno fa, Silvio Berlusconi o Massimo
D’Alema, Bettino Craxi o Gianfranco
Fini. In tal caso, si può scommettere
che l’editoriale di Calabresi sarebbe
stato declamato dal palco di piazza
San Giovanni, al termine di una
manifestazione cui avrebbero preso
parte migliaia di persone, insieme
con sindacati, associazioni e
movimenti di ogni ordine e grado. Ma
era una iniziativa di Luigi Di Maio. E
così, l’editoriale di Repubblica rischia
di apparire persino eccessivo. Proprio
come la polemica del direttore del
Corriere della sera con il blog di
Beppe Grillo: solo a dirlo, scappa da
ridere.
Ed è un errore, perché non c’è
niente da ridere. La capacità di
giocare sul confine tra satira e
politica, simpatica ragazzata e
strategia intimidatoria, rappresenta
una delle armi più insidiose del
Movimento 5 Stelle. Un equivoco che
è parte essenziale della natura e del
successo di un movimento nato non
per niente dagli spettacoli teatrali di
un comico, in cui è difficilissimo,
quando non impossibile, orientarsi
tra comizi a pagamento e spettacoli
elettorali, iniziative culturali e
iniziative di propaganda.
È grazie alla possibilità di
nascondersi dietro al naso rosso del
clown e alla libertà della satira che
Grillo si è conquistato la possibilità di
dire cose che a qualunque altro leader
politico non sarebbero mai permesse.
Non è questione di benevolenza, è
che a prenderlo sul serio si rischia di
passare per quelli che non hanno
capito la battuta, o non sanno stare
agli scherzi.
Segue a pag. 2
Il documento
di 40 senatori Pd
Staino
Manovra, il Pd al governo:
no all’aumento delle tasse
L’avviso: l’aumento delle
accise su benzina e tabacco
avrebbe un effetto recessivo
INTERVISTA A BUSSOLATI
Il governo deve far quadrare i conti sia
per rispondere alle richieste Ue sia soprattutto per tenere a bada lo spread (e
quindi evitare di pagare più interessi
sul debito pubblico), ma nel Pd si fa
strada il timore di una manovra con
più tasse. Mongiello P. 6
Elezioni, più
forte il partito
del rinvio
«I militanti
non vogliono
la scissione»
L’ex segretario Bersani:
congresso e poi voto nel
2018.
Zegarelli P. 4
«Non dobbiamo aver
paura di votare anche
subito».
Comaschi P. 5
Pensare
positivo
Jacopo Fo
S
e è vero che il pensiero
positivo non guarisce tutti i
mali è anche assodato che
essere pessimisti, solitari e
incazzosi è causa primaria di
morte prematura.
P. 11
Cari lettori avete una
mail [email protected]
dove rilanciare appelli,
far circolare idee,
promuovere incontri.
Risponderò
personalmente
a tutti.
Viva l’Unità.
Staino
Radar Franceschini nomina dieci nuovi direttori-manager per la gestione del nostro patrimonio d’arte P. 14