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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada ASAPS.IT Qui il video di Striscia la notizia con il servizio di Valerio Staffelli sulla carenza di etilometri nei reparti della Polizia Stradale, e della Polizia Municipale con una intervista a Giordano Biserni e Maurizio Marchi e infine la consegna del Tapiro al Ministro Del Rio : http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/tapiro‐al‐ministro‐graziano‐delrio_27401.shtml La denuncia dell’ASAPS dell’ottobre scorso, con la quale segnalavamo la progressiva riduzione degli etilometri utilizzabili dalla Polizia Stradale e dalla Polizia Municipale a causa dei lunghi periodi, anche di 4 – 6 mesi, necessari per la revisione annuale presso i due centri del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture di Roma e Milano a causa di indisponibilità per problemi tecnici di quello della capitale, ha trovato il dovuto risalto su Striscia la notizia di lunedì 30 gennaio. Valerio Staffelli, l’uomo dei Tapiri, è venuto presso la sede dell’ASAPS di Forlì dove ha intervistato il presidente dell’ASAPS Giordano Biserni e il portavoce del SULPM Maurizio Marchi per capire come stavano le cose. Successivamente il grintoso Staffelli è andato a consegnare il Tapiro al Ministro dei Trasporti e Infrastrutture Graziano Del Rio il quale, con la gentilezza e la serietà che lo contraddistinguono, ha accettato la consegna del Tapiro senza cercare scuse banali e ammettendo la difficoltà. Del Rio ha preso l’impegno di dare una risposta adeguata per la risoluzione del problema. Probabilmente si tratterà di individuare o realizzare un altro centro abilitato alla revisione degli etilometri. Siamo fiduciosi che il Ministro troverà in tempi accettabili una soluzione. Una cosa è certa: è inammissibile che uffici di polizia che hanno in dotazione anche 5 o 6 etilometri ne abbiano disponibili la metà, altri che ne hanno uno solo o due, rimangano completamente senza. Nella battaglia per la sicurezza stradale e nel contrasto all’alcol le “truppe” in prima linea non possono rimanere disarmate. Con l’alcol non si scherza e dopo il Tapiro servono di nuovo schiere di etilometri revisionati. Ringraziamo Valerio Staffelli e la redazione di Striscia la notizia per essersi voluti interessare di un problema che all’ASAPS sta molto a cuore. E presto dovranno tornare gli agenti a dire su strada: buonasera, patente, libretto e soffio... (ASAPS) IL BLOG DI EMANUELE SCAFATO – FONDAZIONE VERONESI Il «peso» dell'alcol: quando per dimagrire è opportuno non bere Stabilito un collegamento fra le cellule nervose che regolano la fame e le bevande alcoliche Altro che bere per dimagrire. Chi ha come obiettivo la perdita di peso o il mantenimento di quello attuale, tutto dovrebbe fare, fuorché alzare il gomito. Mi arrivano ogni giorno segnalazioni a dir poco imbarazzanti che riferiscono tesi di merito relative a birra, vino e presunte proprietà miracolose di dimagrimento e, addirittura, di equivalenza tra l'uso di alcol e ore di attività fisica spese nello sforzo di perdere peso. Alcune segnalazioni, in effetti diffuse sul web nei siti più o meno noti, si spingono a consigliare di «eliminare l'alcol e la birra, mentre invece potete continuare a bere vino». Altre fanno riferimento a documenti di consenso di gruppi di ricercatori di cui spesso, quasi sempre, o è arduo reperire una dichiarazione di assenza di conflitti d'interesse oppure è evidente, alla verifica sulle fonti originali, la manipolazione in chiave sensazionalistica dei risulti scientifici e dei commenti degli autori. La realtà è che se da un lato comunità scientifica ha regole ben precise per giungere ad affermazioni condivise, dall'altra il semplice buon senso basato su un’informazione semplice, oggettiva, sempre aderente alle evidenze scientifiche e della ricerca, ci ricorda che l'alcol è una sostanza calorica con sette chilocalorie per grammo che fanno di un bicchiere medio di qualunque bevanda alcolica (che contiene 12 grammi di alcol) una componente non indifferente nell'introito calorico giornaliero. È facile calcolare che un semplice bicchiere ai pasti (a pranzo e a cena) determina l'introito di oltre 5400 chilocalorie. (*) In alcuni casi si possono raggiungere e superare le circa 7000 chilocalorie, che si traducono in un chilogrammo di peso, se non smaltite con adeguato esercizio fisico. Sono calorie in più «vuote», come si diceva negli anni '80, inutili per l'organismo, in quanto non legate a una proprietà nutriente (come nel caso di proteine, grassi e carboidrati). Che ci possa essere qualcuno che possa consigliare di bere per dimagrire, francamente, non è il massimo per chi sa che il sovrappeso lo si combatte con stili di vita salutari che prevedono una restrizione calorica e un incremento del dispendio energetico quale quello derivante dall'esercizio fisico. Questo perché, come dimostrato da una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communications, più si beve, maggiore è il rischio che il passo successivo sia rappresentato dal consumo di cibo. I ricercatori del Francis Crick Institute (Londra) sono arrivati a dimostrare quanto appena detto somministrando per tre giorni a dei topi dosi di vino corrispondenti al quantitativo di una bottiglia e mezzo di vino. Come conseguenza, gli animali hanno aumentato la richiesta di cibo. I colleghi non si sono limitati all’osservazione, ma hanno motivato il riscontro. L’etanolo s’è infatti confermato in grado di stimolare il senso del gusto, agendo sui neuroni oressigeni Agrp (che stimolano la fame) in maniera superiore alla norma. La conferma è giunta dal secondo passaggio dell’esperimento, consistente nella somministrazione di un farmaco che ha annullato i segnali inviati dai neuroni dell’appetito. Risultato? I neuroni sono tornati a consumare quantità di cibo nella norma. Nessun eccesso, nessun improvviso desiderio nascente dalla gola. Secondo i ricercatori, capire come l'alcol cambia il corpo e il nostro comportamento potrebbe essere utile nel gestire l'obesità, e chi beve dovrebbe sapere che è a maggior rischio di abbuffarsi quando beve. Quanto finora accennato conferma in maniera scientifica che le molecole di alcol etilico influenzano sostanze come la grelina, coinvolte nei meccanismi di controllo del senso di sazietà. Un aspetto che si aggiunge a quello che vede le bevande alcoliche come uno dei maggiori apportatori di chilocalorie nella dieta. Piove sul bagnato, perché la letteratura scientifica ci dice ‐ non servono ulteriori conferme ‐ che dopo aver assunto alcol l’uomo è portato a ingurgitare alimenti ricchi in carboidrati e/o di scarsa qualità: snack, dolci e salati, panini, pasta e pizza. Né insalate, né pesce arrosto. Ciò spiega perché molte persone mangiano di più quando bevono. Attenzione dunque all’«effetto aperitivo»: la conseguenza potrebbe essere un indesiderato aumento del giro vita. Il messaggio veicolato dallo studio è importante anche per tutti quei ragazzi avvezzi alla pratica del «binge drinking». La pratica del bere eccessivo episodico e ricorrente, non sempre accompagnato dalla compulsività nel suo avvio, mette in immediato pericolo la salute e la sicurezza per gli inevitabili effetti acuti legati alla perdita di controllo, all'abbassata percezione del rischio, alla perdita dei riflessi, dell'orientamento, della coordinazione e dell'integrità psico‐fisica che sono le cause vere della prima causa di morte tra i giovani in Italia per incidente causato dall'alcol alla guida incidenti stradali. L'abitudine protratta nel tempo produce effetti cronici, con possibili danni multiorgano (fegato e cervello i più vulnerabili), con steatosi epatica che evolve in epatite alcolica e cirrosi in tempi ben più precoci che in passato e danni cerebrali tipici della perdita dei neuroni deputati alla memoria necessaria all'orientamento nello spazio. Se poi aggiungiamo la comparsa di temibili disturbi alimentari, su tutti l’anoressia,la bulimia e la «drunkoressia», il quadro non è tra i più incoraggianti. Il problema dell'alcol per i giovani è reale. Il 17 per cento di tutte le intossicazioni alcoliche registrate nei Pronto Soccorso in Italia è a carico di ragazzi e ragazze con meno di 14 anni e una ragione c'è. Al di sotto dei 21 anni, l'organismo non ha maturato la capacità tipica dell'adulto di demolire l'alcol. Essendo carente l'attività dell'enzima alcoldeidrogenasi ‐ che è prodotto nel fegato proprio al fine di disintossicare l'organismo dalla sostanza tossica etanolo, contenuto in quantità variabili in tutte le bevande alcoliche ‐ l'alcol circola immodificato nell'organismo agendo direttamente sulle strutture più vulnerabili, le membrane cellulari di cervello e fegato, provocando il danno di cui si è già accennato. A peggiorare la già negativa circostanza c'è l'immaturità del cervello e la sua vulnerabilità nel periodo che va dai 12 ai 25 anni all'effetto di alcol e sostanze con interferenza sul rimodellamento delle funzioni e delle parti del cervello che in questo periodo fanno evolvere la capacità cognitiva da una fase infantile e adolescenziale emotiva a quella dell'adulto «sapiens», razionale garantita dallo sviluppo della corteccia prefrontale del cervello che trasforma la persona adulta in modalità, più opportunamente capace di percepire adeguatamente il rischio, di modulare le emozione di attivare il controllo «drunkoressia» tipico di un età non legata alla modalità emotiva e impulsiva prevalente nell'infanzia e nell'adolescenza in virtù della prevalenza delle parti laterali del cervello. L'alcol interferisce su questo processo di maturazione e cristallizza la cognitività e il comportamento in una fase che la natura provvede a far evolvere in un senso di maggiore responsabilità e capacità adeguata di reazione agli stimoli esterni. Il bere eccessivo può condurre alla «drunkoressia», problema che affligge prevalentemente le giovani donne e le ragazze, sicuramente più vulnerabili dell'uomo all'alcol, portandole ad assumere quantità sempre crescenti di alcol e ad abolire l'introduzione di qualunque altro nutriente, determinando una grave forma di doppia dipendenza dall'alcol e da una forma di anorressia mentale, condizioni nelle quali oggi in Italia versano oltre seimila giovani donne con scarse o nulle possibilità di recupero. La causa di una così diffusa abitudine al bere in età giovanile, contravvenendo alle norme che vietano vendita e somministrazione di bevande alcoliche ai minori, è sicuramente culturale e sociale, indotta dai media, dal marketing e dalle pubblicità ma anche alle sensazioni che il bere genera in particolare beni più giovani, una generazione chimica, che lega l'uso di alcol, ma anche di sostanze illegali come la cannabis, la cocaina, le nuove droghe sintetiche, gli psicofarmaci, agli effetti che si desidera conseguire, all'inizio di piacere che, in seguito e in maniera subdola, proprio in virtù dell'esigenza di raggiungere quelle «sensazioni», esige necessariamente quantità maggiori per un fenomeno di «sensazioni», di perdita di risposta verificabile anche con i farmaci. Il messaggio da portare a casa? L'alcol, al netto di vantaggi o benefici che chiunque e a qualunque titolo possa anche correttamente riportare, non giova mai alla salute e se si sceglie di bere è opportuno che tale abitudine sia basata su scelte informate, anche per il piacere che si può ricercare in quantità che non eccedano le linee guida per una sana alimentazione (non più di un bicchiere ‐ 12 grammi di alcol ‐ per le donne e gli anziani, non più di 2 per un uomo, zero al di sotto dei 18 anni ‐ se si vuole rispettare la legalità, 21‐25 anni se si vuole rispettare il proprio sviluppo cerebrale). Il messaggio «meno è meglio» rifugge l'identificazione di soglie perché non esistono quantità che non nuocciano alla salute ma solo evidenze che a qualunque quantità, anche in funzione di una estrema variabilità individuale, è registrabile un rischio che cresce al crescere delle quantità. Se poi si decide di fare prevenzione oncologica, il Codice Europeo contro il Cancro ci suggerisce che non bere è la scelta migliore. Emanuele Scafato (*) Nota: in un mese. CORRIERE.IT Ciclismo, la Lampre passa agli arabi Proibito lo spumante sul podioLa decisione confermata da Sasha Modolo, punta di diamante della squadra: «Giusto rispettare la cultura degli azionisti». Vietato postare anche sui social immagini legate al consumo di alcolici. Il precedente del Real Madrid che cancella la croce dalla sue divise di Claudio Del Frate Via la bottiglia di spumante al momento dei festeggiamenti sul podio: gli atleti dell’ex scuderia ciclistica Lampre, di recente acquistata da una società di Abu Dhabi, dovranno tenere un comportamento più sobrio e soprattutto alchool ‐free in caso di festeggiamenti. La svolta proibizionista è stata confermata da Sasha Modolo, punta di diamante della squadra, in una intervista alla “Tribuna di Treviso”, quotidiano della sua città d’origine. La concessione al politicamente corretto della scuderia ciclistica fa il paio con quella adottata pochi giorni fa dal Real Madrid: la squadra spagnola toglierà dallo stemma che compare sulle maglie la croce cristiana nel caso in cui giocherà in paesi arabi. Il tutto per rispetto alla religione musulmana. «Stop ai festeggiamenti alla veneta» «Non si potrà festeggiare alla veneta, non rivedrete più l’esultanza stile‐Jesolo. A noi trevigiani potrà sembrare strano ma in altri Paesi è la normalità. È doveroso comportarsi in modo serio». È stato il commento di Modolo, ciclista in forza alla Uae Abu Dhabi, nata dalle ceneri della Lampre, nell’intervista alla Tribuna di Treviso sulle norme poste ai suoi atleti dalla società araba in tema di comportamento sul podio e in ogni occasione pubblica. Il riferimento di Modolo, in particolare, è all’abitudine di stappare sul podio una bottiglia di spumante in caso di vittoria, gesto che si pone in contrasto con l’austerità auspicata dalla compagnia proprietaria della squadra, in particolare alla luce del conflitto culturale fra il consumo di bevande alcoliche ed il credo religioso prevalente negli Emirati. (*) Per la stessa ragione, ai componenti del team la Uae impone anche di non pubblicare su Facebook o Twitter foto, apparentemente innocue, legate ad aperitivi. «La società ha investito ‐ dice Modolo ‐ ed è giusto rispettare la cultura dei suoi azionisti». Il velocista di punta 29enne del team degli Emirati dovrà rispettare il nuovo vademecum fin dalla prima trasferta della stagione, con l’avvio domani dei Dubai Tour. (*) Nota: la gara ciclistica più importante del mondo, il Tour de France, da molti anni ha abolito il festeggiamento con la bottiglia per i vincitori. Non lo ha abolito per motivi religiosi, ma per promuovere e proteggere la salute. IL GIORNO Cremona Interviene per difendere sua moglie: ubriaco gli spruzza il peperoncino Crema, è successo nel parcheggio del campo sportivo Bertolotti Crema, 31 gennaio 2017 ‐ Ubriaco fradicio, molesta una donna, rompe uno specchietto, ferisce il marito con lo spray al peperoncino e finisce nei guai. E non è la prima volta. L’episodio è avvenuto sabato nel pomeriggio nel parcheggio del campo sportivo Bertolotti, a Santa Maria. Un uomo ubriaco si è avvicinato a un’auto nella quale c’era una donna che attendeva il ritorno del marito. L’uomo ha chiesto alla guidatrice di abbassare il finestrino e quando questa ha rifiutato, le ha danneggiato lo specchietto retrovisore. La donna ha chiamato il marito, che era all’interno del campo sportivo e poi è scesa dall’auto per chiedere spiegazioni all’ubriaco. Mentre si svolgeva questa scena è arrivato il marito che ha visto la moglie in difficoltà ed è intervenuto, frapponendosi tra l’ubriaco e la moglie. Il molestatore, per nulla intimidito dal nuovo arrivo, ha estratto dalla tasca una bomboletta al peperoncino e l’ha spruzzata negli occhi del rivale il quale è arretrato per proteggersi, ma con poco successo. Passato il dolore, l’uomo ha reagito spintonando l’ubriaco che è caduto a terra. In quel mentre è arrivata una volante, chiamata dalla donna. Gli agenti hanno chiamato un’ambulanza per soccorrere la persona ubriaca. Ma quando sono arrivati i soccorritori, l’ubriaco ha impedito a chiunque di avvicinarsi. Con non poca fatica l’esagitato è stato caricato sull’ambulanza e accompagnato in ospedale dove a fatica è stato curato. Terminata anche questa operazione, questa persona è stata identificata per un italiano di 44 anni residente in città. Oltre a essere sanzionato per ubriachezza molesta, multa da circa 110 euro, visto che il tasso alcolico presente nel sangue era di 3 microgrammi di alcol per litro di sangue, equivalente a due volte il minimo per essere considerato ubriaco, il cremasco è stato denunciato per lesioni aggravate, porto ingiustificato di arma, oltraggio e resistenza. Si attende la denuncia della parte lesa per danneggiamenti all’auto. ROVIGO OGGI ROVIGO Abusa di alcool e droghe, spesso è stato segnalato per ubriachezza. Il 33enne in questa circostanza si sarebbe accanito contro il genitore Ubriaco fradicio picchia il padre: "avvisato" Rovigo ‐ E' stato anche arrestato, con l'ipotesi di reato di spaccio di stupefacenti e, senza dubbio, il procedimento penale ora farà il proprio iter. Intanto, però, si è aggiunto anche un provvedimento amministrativo, fatto scattare dal questore di Rovigo: l'avviso orale, ossia un invito a seguire una condotta maggiormente rispettosa della legge. Destinatario dell'avviso, un 33enne di Rovigo già noto per varie vicende alle forze, dell'ordine, dal momento che risulterebbe noto come assuntore di stupefacenti, più volte denunciato e sanzionato amministrativamente per assunzione smodata di bevande alcoliche, disturbo alle persone, resistenza a pubblico ufficiale, molestia, maltrattamenti in famiglia, e lesioni personali. In passato è stato anche arrestato. L'ultimo episodio, quello che evidentemente ha indotto il questore a procedere con l'avviso orale, che comunque non sostituisce l'esercizio dell'azione penale, è risalente allo scorso dicembre, quando risulta denunciato per lesioni personali ai danni del padre. TIO.CH Al volante ubriaca, condannata Céline Amaudruz La consigliera nazionale democentrista si è vista infliggere una pena di 100 aliquote giornaliere di 450 franchi, con la condizionale GINEVRA ‐ La consigliera nazionale Céline Amaudruz (UDC/GE) è stata condannata stasera a una pena di 100 aliquote giornaliere di 450 franchi, con la condizionale per tre anni, per aver guidato in stato di ebbrezza. La ginevrina è stata anche condannata a pagare un'ammenda di 9'000 franchi e spese processuali per 250 franchi. Per ora si tratta dell'aspetto penale della vicenda e il periodo di ricorso è ancora pendente. La notizia è stata anticipata in serata dalla Radiotelevisione romanda RTS. Il legale della donna ha dichiarato che non ci sarà ricorso contro questa sanzione. La politica venne fermata dalla polizia la notte tra il 10 e l'11 dicembre dello scorso anno, mentre tornava a casa, con un'alcolemia oltre il consentito (0,5 per mille). Secondo rivelazioni della stampa romanda, Amaudruz aveva chiamato al telefono il consigliere federale democentrista Guy Parmelin, probabilmente per un suo intervento, ma per l'avvocato della donna ‐ il consigliere nazionale Christian Lüscher (PLR/GE) ‐ lo ha fatto unicamente per cercare il conforto di un amico. Stando al quotidiano romando "Le Temps", che aveva citato fonti di polizia, sia Lüscher sia Parmelin avrebbero cercato di calmare la donna, in stato di agitazione, consigliandole di collaborare con la polizia dopo essersi rifiutata in un primo momento di sottoporsi al test dell'alcolemia.