Scuola, Anief: Contratto mobilità 2017, oggi al Miur i sindacati

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26-01-2017
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Scuola, Anief: Contratto mobilità 2017, oggi al
Miur i sindacati vogliono chiudere
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Ugo Giano
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anief, contratto, Scuola
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il contratto in via di definizione dia giusto
riconoscimento al servizio dei precari, anche ai fini dell’assolvimento del vincolo su
posto di sostegno e nel pieno rispetto della normativa comunitaria; già lo schema di
Decreto Legislativo recante “norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli
studenti con disabilità”, approvato il 14 gennaio in CdM, e ora al vaglio delle
commissioni parlamentari, ci ha dato ragione sul punto. Questa mobilità sarà
determinante e il nostro sindacato vigilerà affinché i pasticci del 2016 non possano
ripetersi: per questo, è bene sottoscrivere subito, nero su bianco, un contratto chiaro e
puntuale, che consideri tutte le supplenze svolte. Altrimenti, saremo costretti a una
nuova stagione di ricorsi e il Miur sarà ancora condannato in tribunale.
Si sta rivelando complessa e più lunga di quanto preventivato la trattativa tra
amministrazione scolastica centrale e sindacati rappresentativi sul contratto di mobilità
da adottare per il prossimo anno scolastico. Gli incontri svolti sinora non sono bastati
per dirimere più di una questione, con il rischio che si ripeta l’illegittimità dell’operato
dell’amministrazione nei cambiamenti di sede svolti nel 2016 e che hanno coinvolto
207mila dipendenti. Oggi potrebbe, comunque, arrivare la firma definitiva sull’articolato
del contratto integrativo 2017/18. È importante che ciò avvenga in tempi brevi, al fine di
evitare i ritardi sulle nomine che hanno caratterizzato l’attuale anno scolastico, con
ripercussioni negative sulla didattica e con spostamenti del personale che si sono
protratti sino a questi giorni. Parallelamente, si sta cercando di definire come attuare la
chiamata diretta dei docenti ritrovatisi su ambito territoriale: i tempi di questo accordo
appaiono, però, decisamente più lunghi.
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Teramo, Di Bernardo (I
Salumieri di Castel Castagna):
11 stalle distrutte e circa 2500
suini morti. L’agricoltura e
zootecnia in Abruzzo è
devastata
Xylella, Stefàno: “Mipaaf difenda
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(AGENPARL) – Roma, 26 gen 2017 – I tribunali del lavoro confermano l’illegittimità
dell’operato dell’amministrazione nei cambiamenti di sede svolti nel 2016 di 207mila
dipendenti: il tribunale del Lavoro di Venezia rileva gravi errori nell’attribuzione delle
sedi in Fase C, a causa del famigerato algoritmo e condanna il Ministero all’immediata
correzione dei trasferimenti operati, riportando a casa una docente Campana
erroneamente assegnata in Veneto. Intanto, il giudice del Lavoro di Pavia conferma che
il contratto sulla mobilità è illegittimo nella parte in cui non attribuisce rilevanza alcuna
al servizio precario su posto di sostegno. Sono, però, anche altri i punti da modificare:
oltre alla considerazione del servizio da precari per il computo del quinquennio sul
sostegno, è fondamentale che si renda valido tutto il periodo pre-ruolo, per la mobilità
d’ufficio e le graduatorie interne d’istituto; che si valorizzi il servizio nelle paritarie, si
renda trasparente l’algoritmo ministeriale, si dia precedenza assoluta per i dipendenti
con disabilità o che assistono familiari che necessitano di assistenza. È bene, infine, che
i docenti assegnati su ambito territoriale possano chiedere la titolarità nella scuola di
attuale servizio.
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È, tuttavia, altrettanto importante che nei testi che si andranno ad approvare non si
ripetano gli errori fatti nel 2016: le sentenze emesse in questi ultimi giorni dai tribunali
hanno confermato le tesi patrocinate dal sindacato Anief e confermano che il Ministero
dell’Istruzione ha posto in essere delle operazioni di mobilità che non hanno rispettato
il fondamentale principio del merito e della professionalità, acquisita dai lavoratori,
valorizzata nel punteggio attribuito loro per i trasferimenti. Nelle ultime ore, si sono
aggiunte anche altre sentenze.
Come quella del giudice del Lavoro di Venezia, che ha ribadito che l’unico principio da
rispettare nei trasferimenti dei docenti, in assenza di precedenze, è quello del merito
professionale: il tribunale ha, infatti, rilevato gravi errori nell’attribuzione delle sedi in
Fase C, a causa dell’ormai famigerato algoritmo, e condannato l’amministrazione
all’immediata correzione dei trasferimenti operati nel 2016, riportando a casa una
docente Campana erroneamente assegnata in Veneto. Nella sentenza si sottolinea come
“la corretta modalità operativa nella predisposizione delle graduatorie e
nell’assegnazione della sede a ciascun docente consista nello stilare preferenza per
preferenza la graduatoria dei docenti sulla base del punteggio assegnato secondo il
punteggio posseduto ed assegnato secondo le previsioni di cui all’allegato D al c.c.n.i.
del 2016 senza tener conto dell’ordine con cui ciascun interessato abbia espresso la
preferenza, a prescindere cioè che l’ambito territoriale esaminato sia collocato come
prima o come terza o come altra successiva scelta/preferenza”.
Anche il tribunale di Pavia ha dato pieno riconoscimento della pari dignità del lavoro
svolto a tempo determinato su posto di sostegno, ai fini del raggiungimento del
quinquennio di servizio post ruolo, in modo da ottenere il trasferimento su posto
comune: in questo caso, il giudice ha spiegato che è stata posta in essere
dall’amministrazione un’evidente “discriminazione non consentita dai principi
costituzionali e dalla normativa europea, richiamata dalla Corte di Giustizia Europea”, la
quale ha definitivamente chiarito che “per quanto riguarda le condizioni di impiego, i
lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole
dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o
rapporto di lavoro a tempo determinato”.
Oltre alla considerazione del servizio pre-ruolo per il computo del quinquennio di
permanenza sul sostegno, ci sono diversi altri punti da modificare nel contratto in via di
definizione, anche rispetto all’intesa politica di massima raggiunta a fine dicembre 2016:
la validità del periodo pre-ruolo, nella mobilità d’ufficio e nelle graduatorie interne
d’istituto, la valorizzazione del servizio nelle paritarie, la trasparenza dell’algoritmo
ministeriale, la precedenza assoluta per i dipendenti con disabilità o che assistono
familiari che necessitano di assistenza. È bene, infine, che i docenti assegnati su ambito
territoriale possano chiedere la titolarità nella scuola di attuale servizio. Sulla necessità
di apportare delle modifiche all’accordo, sono emblematici i successi ottenuti dai legali
Anief presso i giudici del lavoro italiani, con ripetute condanne del Miur a riformulare i
trasferimenti nel rispetto della normativa nazionale e transnazionale, nonché del
principio del merito in ambiente lavorativo.
“La mobilità che si sta andando a comporre – commenta Marcello Pacifico, presidente
nazionale Anief e segretario confederale Cisal – dovrà per forza di cose rispettare la
normativa europea, dando innanzitutto il giusto riconoscimento al servizio svolto
durante il precariato, anche ai fini dell’assolvimento del vincolo su posto di sostegno;
già lo schema di decreto legislativo recante “norme per la promozione dell’inclusione
scolastica degli studenti con disabilità” approvato il 14 gennaio in Consiglio dei Ministri
e ora al vaglio delle commissioni parlamentari, ci ha dato ragione sul punto”.
“Il testo sulla mobilità che si sta andando a firmare deve necessariamente rispettare il
diritto di tutti i lavoratori al giusto riconoscimento della propria professionalità. È
evidente che i pasticci fatti nel 2016, sull’algoritmo come sulla chiamata diretta, non
potranno assolutamente ripetersi. Per questo, è bene sottoscrivere subito, nero su
bianco, un contratto chiaro e puntuale, che consideri necessariamente i periodi di
servizio, a iniziare dalle supplenze. Altrimenti, saremo costretti a una nuova stagione di
ricorsi e il Miur – conclude il presidente Anief – sarà ancora condannato in tribunale.”.
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accordo per rinnovo contratto 20162018
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