Tiberio, la Bianchi parla. Cusani, domani decide il Riesame

Download Report

Transcript Tiberio, la Bianchi parla. Cusani, domani decide il Riesame

-MSGR - 05_LATINA - 38 - 26/01/17-N:
38
Latina
Giovedì 26 Gennaio 2017
www.ilmessaggero.it
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 82.51.151.170
Tiberio, la Bianchi
parla. Cusani, domani
decide il Riesame
L’appuntamento
Shoah, riflessioni
alla scuola “Volta”
Domani si svolgerà presso il
Teatro Ponchielli dell’Istituto
comprensivo “Volta” di Latina, a
partire dalle 10, una
manifestazione organizzata dalla
Prefettura e realizzata in
collaborazione dell’istituto
“Volta”, del Liceo Artistico,
dell’Ufficio scolastico provinciale
e del Comune di Latina.
Nell’ambito dell’evento verranno
consegnate le Medaglie d’Onore
ai familiari di cinque cittadini
pontini, deportati ed internati nei
lager nazisti e destinati al lavoro
coatto per l’economia di guerra.
Nel corso della manifestazione è
previsto un momento di
riflessione e approfondimento
attraverso la lettura di alcuni
brani significativi della shoah e il
racconto dei testimoni diretti di
quei tragici eventi e la proiezione
del documentario “Ebrei a Roma”
di Gianfranco Pannone, in cui,
con la voce di tre protagonisti, il
regista pontino descrive la
cultura complessa e
straordinaria della più antica
comunità ebraica occidentale.
I diversi momenti della
manifestazione saranno
accompagnati dall’esecuzione di
brani musicali a cura
dell’Orchestra dell’Istituto
“Volta”.
L’architetto si difende:li conoscevo appena, nessun aiuto
`Non rispondono al gip Antonio Avellino e Andrea Fabrizio
`
L’INCHIESTA
Ultimi interrogatori ieri mattina,
nell’ambito dell’inchiesta Tiberio
che il 16 gennaio scorso ha portato
all’emissione di dieci ordinanze di
custodia cautelare su richiesta del
sostituto procuratore Valerio De
Luca. Ora l’attenzione si sposta al
Riesame dove domani verrà esaminata la possizione di Armando Cusani, l’ex presidente della Provincia e attuale sindaco di Sperlonga,
in carcere da 10 giorni. La sua posizione si è complicata dopo la decisione di uno degli imprenditori, indicato come capo dell’associazione ha delinquere, Mauro Ferrazzano, assistito dall’avvocato Renato
Archidiacono, ha deciso di parlare
con il pm Valerio De Luca. Quasi
quattro ore di interrogatorio, un
verbale lungo poco meno di cento
pagine, per raccontare dal suo
punto di vista come venivano pilotati gli appalti. Al termine di
quell’interrogatorio sono stati
chiesti gli arresti domiciliari, ma il
Gip Cario non ha ancora sciolto la
riserva.
Ma torniamo a ieri. In Tribunale
sono comparsi, per essere ascoltati dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario Antonio
Avellino, 47 anni, di Napoli, dipendente di una ditta di Nettuno coinvolta nell’affidamento di lavori,
Alessandra Bianchi, 58 anni, romana, architetto, responsabile legale
di un’altra delle ditte finite nel mirino degli investigatori e Andrea
Fabrizio, 48 anni di Fondi, titolare
An Costruzioni, tutti in regime di
arresti domiciliari. Avellino, assistito dall’avvocato Vincenzo Macari, si è avvalso della facoltà di non
rispondere. La difesa ha comunque presentato ricorso al Tribunale del Riesame contro l’ordinanza
di custodia cautelare chiedendo
una misura meno afflittiva. Analogo atteggiamento da parte di Andrea Fabrizio, difeso dall’avvocato
Gaetano Marino: anche lui ha scelto di rimanere in silenzio ed ha de-
positato istanza al Riesame. L’unica a rispondere alle domande è stata Alessandra Bianchi, assistita dagli avvocati Francesca Roccato e
Francesco Pisani, che ha respinto
le accuse fornendo una versione
diversa rispetto a quella ipotizzata
dagli investigatori. La professionista, che deve rispondere di associazione a delinquere, ha chiarito di
avere partecipato soltanto ad una
delle gare oggetto di indagine,
quella per Villa Prato e di averlo
fatto all’interno del Consorzio Stabile Costruzioni Generali con sede
a Firenze di cui fa parte come tanti
altri soggetti. Ha inoltre precisato
di non conoscere le altre persone
coinvolte nell’inchiesta, fatta eccezione per Mauro Ferrazzano essendo di Anzio dove la sua ditta ha
sede, e Nicola Volpe, imprenditore
e consigliere comunale a Prossedi
presentatole da Ferrazzano in occasione della campagna elettorale
per il rinnovo del Consiglio comunale di Roma dello scorso anno
nella quale la Bianchi era candidata in una lista civica e alla quale
Volpe non fornì alla fine alcun contributo. La difesa ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari,
istanza sulla quale il gip si è riservato e presenterà comunque già
oggi ricorso al Tribunale del Riesame. E’ attesa invece per domani la
decisione del Riesame sulla richiesta presentata dalla difesa del sindaco di Sperlonga Armando Cusani, un banco di prova fondamentale per l’inchiesta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alessandra Bianchi entra in Tribunale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Così il sindaco di Lenola si chiamò fuori
dal “sistema”: «Non mi convicevano»
LA STORIA
IL GIUDICE CARIO
SI RISERVA
SULLE RICHIESTE
DI LIBERAZIONE
PRESENTATE
DAGLI ULTIMI INDAGATI
Sopra da
sinistra
Antonio
Avellino e
Andrea
Fabrizio
A fianco il
sindaco di
Lenola
La chiacchierata tra Armando Cusani e Lorenzo Fiorini dello Iumec (Unione Italiana Mezzadri e
Coltivatori Diretti), intercettata
dagli investigatori nell’ambito
dell’operazione Tiberio, non è affatto piaciuta al sindaco di Lenola
Andrea Antogiovanni, definito
ora un “mezzo matto” ora un matto vero e proprio nello scambio di
battute tra i due interlocutori.
Era il 25 febbraio del 2016 e il futuro prima cittadino di Sperlonga
pur non ricoprendo alcun incarico stava sondando il terreno, su richiesta del membro dello Iumec,
per creare un’eventuale rete di comuni tramite la quale accedere a
cospicui fondi europei per l’attuazione di piani di sviluppo rurale.
Condicio sine qua non per l’ottenimento di tali finanziamenti è, co-
me noto, la contiguità territoriale
tra una cittadina e l’altra ed è per
questo che Lenola aveva un ruolo
strategico. «La nostra adesione
era fondamentale – ha commentato il primo cittadino Andrea Antogiovanni a qualche giorno dalla
pubblicazione delle intercettazioni – ma dopo un primo colloquio
la situazione non ci convinceva.
Non sapevamo che c’era di mezzo
Cusani ma senza saperlo abbiamo fatto bene a prendere un’altra
strada. Alla fine – constata lo stes-
ANTONGIOVANNI
RACCONTA COME
IL SUO COMUNE
RIFIUTO’ L’ADESIONE
AL GAL CHE PUNTAVA
AI FONDI EUROPEI
so con stupore - quel Gal è arrivato fino a Pastena. Noi invece abbiamo scelto un diverso tipo di aggregazione con i comuni, oltre
che di Lenola, di Itri, Pico, Formia
e Gaeta. Siamo in graduatoria ma,
per qualche decimo di punteggio
in meno, non in posizione utile
per essere finanziati Abbiamo fatto ricorso - ha aggiunto lo stesso e speriamo di riuscire a far valere
le nostre ragioni». Insomma,
quando il quadro non è chiaro, è il
messaggio lanciato dal sindaco di
Lenola, meglio non prendere fondi anche importanti ma essere
certi di non percorrere strade pericolose. Che Antogiovanni si sia
messo di traverso è un particolare
tutt’altro che trascurabile perché
proprio la mancata adesione di
Lenola ha bloccato l’intera operazione.
Barbara Savodini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Salute e dintorni
Stabilizzazioni beffa, i precari disposti al dialogo Sanità: medici, avvocati
ma pronti al ricorso e anche allo sciopero
e giornalisti a confronto
LA VERTENZA
Tanti, arrabbiati, pronti a fare ricorso e se necessario anche a paralizzare l’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina e le altre
strutture sul territorio. Sono medici e infermieri precari, ieri almeno in duecento all’assemblea
presso il padiglione “Porfiri”.
Un’aula mai così piena quando si
è trattato di eventi sindacali, ma
ieri non c’erano sigle a organizzare l’incontro, solo loro: medici
e infermieri che rischiano la beffa perché non possono essere
“stabilizzati”. C’è chi lavora da
un decennio, chi si è presentato
con i figlioletti al seguito, chi ricorda di avere sempre avuto un
contratto e non può apprendere
dopo anni di essere stato assunto
con una procedura sbagliata.
«Dov’era la Asl? E la Regione
non ha mai controllato?»
L’incontro di ieri era finalizzato
a sentire dalle parole degli avvocati dello studio “Gallone&Urso”
il parere predisposto sulla vicenda. Secondo la delibera del commissario regionale per la sanità
del 23 dicembre, infatti, non ci
sarebbe posto a Latina per la stabilizzazione ovvero questa possibilità sarebbe data solo a una minima parte (23 medici e 67 infermieri) a fronte di circa 600 precari. Una vicenda che sarebbe le-
IN 200 ALL’ASSEMBLEA
MEDICI E INFERMIERI
ASSUNTI A TEMPO
IN GRADO DI BLOCCARE
GLI OSPEDALI
gata a errori commessi negli anni da parte della Asl nell’assunzione a tempo determinato del
personale.
Al termine dell’assemblea è stato deciso che si chiederà un incontro alla direzione generale
della Asl e alla Regione per cercare una via d’uscita, in assenza
della quale si procederà con il ricorso al Tribunale amministrativo regionale.
I motivi ci sono tutti, a cominciare dal fatto che sono in servizio
da diversi anni, che il dirigente
della Asl che si occupa di queste
cose doveva sapere come andavano fatti gli avvisi, che sono stati per i medici solo 23 i posti su
una stima di 180 in quelle condizioni, che ci sono branche completamente dimenticate e quindi
specialisti che non vengono presi in considerazione e che manca
la riserva di posti.
Carne al fuoco ce n’è tanta, quindi, e il ricorso se accolto bloccherebbe le procedure in tutta la Regione. Lo sanno alla Pisana e vogliono evitarlo, lo sanno alla Asl
dove intanto stanno ricostruendo le posizioni di ciascuno e provano a gettare acqua sul fuoco.
I precari hanno deciso di raccogliere le adesioni al ricorso - unico strumento per bloccare gli atti predisposti, a meno che non
siano rivisti - e andare a un confronto con Regione e Asl. Se positivo, stop alla protesta, altrimenti la vicenda finirà in Tribunale.
Nel frattempo, sempre a seconda
dell’esito dell’incontro, si valuta
uno sciopero che bloccherebbe
la sanità pontina. Perché procedure d’assunzione o meno, senza i precari gli ospedali si fermano.
Giovanni Del Giaccio
L’INIZIATIVA
Un ciclo di incontri che punta ad
aprire un dialogo, praticamente inedito, tra diverse figure professionali,
spesso contrapposte per rispettivi
ruoli e per formazione. L’esperimento parte proprio dalla provincia pontina, grazie a una serie di seminari
che saranno organizzati durante tutto l’anno, a cadenza quasi mensile,
dall’Associazione Stampa Romana,
Ordine dei giornalisti del Lazio, Associazione Progetto Futuro e Asl di
Latina. Primo incontro sabato 28
gennaio, a partire dalle 9, presso la
palazzina direzionale della Asl sul
tema: “Luci ed ombre sulla responsabilità sanitaria. L’evoluzione”. Il
nuovo ciclo di “Dialoghi sulla sanità
pontina” è stato presentato ieri da
Giovanni Del Giaccio, rappresentante di Stampa Romana, Renato Mattarelli, avvocato specializzato in contenzioso sanitario, Carla Vecchiotti,
docente di Medicina Legale dell’Università La Sapienza, e Giorgio Casati, commissario della Asl. Obiettivo
del percorso di incontri è quello di
migliorare la comunicazione fra i diversi attori chiamati a gestire il percorso sanitario. «Il primo obiettivo –
ha spiegato Casati – è saper cogliere
il punto di vista dell’altro. E’ un’iniziativa che per la prima volta mette
intorno a un tavolo chi proviene da
esperienze diverse e costruisce un
dialogo». Ciascun seminario, rivolto
alle varie categorie professionali della Asl e ai giornalisti, aprirà il confronto tra mondi diversi: quello della salute e dell’informazione, della
medicina legale, della magistratura.
Lo farà, a partire dall’analisi di casi
concreti, affrontando temi che vanno dal consenso informato alla documentazione sanitaria, dal diritto
alla salute all’errata diagnosi fino alla malattia terminale.
La.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-TRX IL:25/01/17 22:05-NOTE: