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PRIMO PIANO
Le grandi vittorie della grande esperienza del grande Ulivo.
1996, perchè la Lega correva separata ( e quindi contro )
Forza Italia-An-Ccd.
2006, perchè l’Udc correva separato ( e quindi contro ) FiLega-An. Altrimenti Palazzo Chigi lo vedevano manco col
telescopio.
Claudio Cadei
Regeni strumentalizzato dai suoi maestri
Ho visto il filmato di Giulio Regeni (poveretto). Sarei incline a pensare che il ragazzo si comportava più da «nostro
agente all’Avana» che da ricercatore. Infatti perché un «accademico» e «ricercatore» dovrebbe fnanziare «progetti» del
sindacato dei venditori ambulanti del Cairo? Con fondi che
lui stesso dice essere di varie fonti internazionali? Direi
che i professori inglesi del Dipartimento presso il quale
Regeni lavorava lo hanno mandato al macello e che lui era
un po’ troppo ingenuo/incauto. Non a caso la professoressa
inglese che lo aveva mandato in Egitto, dopo aver indetto
manifestazioni pubbliche per ottenere la verita sull’omicidio di Regeni aveva poi negato ogni collaborazione con il
magistrato italiano che era andato ad interpellarla in Inghilterra sull’assassinio del giovane ricercatore italiano che
lavorava sotto la sua guida. L stessa si era anche rifiutata
di fornire alcun documento sulla missione da lei affidata al
ricercatore italiano. Il che non assolve certamente i Servizi
egiziani (che forse volevano sapere chi erano tutti i finanziatori) ma, purtroppo, non porta a nessuna verità vera e
non assolve neanche gli inglesi.
Serena Gana Cavallo
Generosità rimasta nascosta
Tutti i media nazionali si sono fatti portavoce dello scontento delle popolazioni del Centro-Italia sommerse dalla
neve per i ritardi dei soccorritori. E tte credo! Non appena
è scattato l’allarme pompieri, squadre di soccorso in montagna, alpini e cani da valanga si sono precipitati da Bolzano
e da Trento a bordo di spazzaneve e frese. Purtroppo quei
mezzi sono sì potentissimi, ma non sono stati progettasti
per far concorrenza alle Ferrari in quanto a velocità e quindi
ci hanno messo il loro tempo. Appena giunti sul posto si
sono prodigati giorno e notte per aiutare tutti al limite delle
forze, ma sui media nazionali non è comparsa una parola
non dico di ringraziamento, ma nemmeno di riconoscimento
del lavoro e della fatica. Tanto quelli del Nord sono duri e
alla neve ci sono abituati.
Piera Graffer
Il protezionismo di Trump può fare male
Persino Coldiretti, che per costituzione professa filiera corta
e Km zero, si è accorta che il protezionismo di Trump può
farci molto molto male. I dazi alle importazioni rischiano
di mandare in fumo il primo mercato extra Ue per l’agroalimentare italiano. Il più importante. Decine e decine di
miliardi di euro. Per altro, le fette migliori dell’economia
italiana, dalla moda al design alla meccanica di precisione, sono orientate all’export. Va anche detto, però, che da
un rasserenamento tra Usa e Russia l’Italia ha solo da
guadagnare. Quindi la domanda è: avere Trump alla Casa
Bianca è un buon affare? Per noi Italiani, intendo? Quando
le sciarpe del tifoso lasceranno il posto ai portafogli avremo
le idee più chiare. Ma forse sarà troppo tardi
Luigi Chiarello
Boicottare Sanremo e Carlo Conti. Perché?
Gira sui social un invito a protestare contro Sanremo spegnendo la tv. Oggetto della contestazione sono i 650 mila
euro che dovrebbe incassare il presentatore Carlo Conti,
ritenuti una vergogna di fronte alle necessità dei terremotati. L’ennesima occasione in cui si accostano due fatti in
maniera elementare, senza analizzare l’effettiva causalità,
che tra i due fatti ovviamente non c’è. La manifestazione
di Sanremo perlopiù è un’operazione che alla Rai porta
soldi, anche pagando bene Carlo Conti (peraltro almeno
metà del compenso è destinato a finire in tasse). Il quale
inoltre i conti li fa tornare grazie al pubblico e agli sponsor
che attira, con la sua popolarità, immagine, professionalità.
Tornassero i conti anche per il resto dei programmi, la Rai
potrebbe stare in piedi anche senza canone, sostenendosi
con le sole entrate pubblicitarie. E gli spettatori avrebbero
più soldi da destinare ad altro. Se vogliono, anche al sostegno dei terremotati. Per i quali, in ogni caso, l’impegno della
collettività non è poi così scarso.
Lucio Sironi
15
PERISCOPIO
COMMENTI
Di Battista presenta la nuova fidanzata. Dopo l’approvazione della Casaleggio Associati.
Filippo Merli
Giovedì 26 Gennaio 2017
DI
PAOLO SIEPI
I bambini del Rigopiano sono sopravvissuti
mangiando Nutella. E adesso chi glielo dice ai
No Olio di palma? Antonio Satta. MF.
che perdo nel computer e che, come in un racconto borgesiano, nessuno troverà mai. Corrado Guzzanti, comico (Malcom Pagani). Il
Fatto.
Mantengo profonda ammirazione
per Camilla Cederna per
Il popolo ebraico, che ha dato
z
la
all’umanità così tanto, ha ricevua
l sua raffinatezza come cronista
mondana
dei costumi: ironica,
tto quasi sempre, in ritorno, perm
elegante
e implacabile. Quegli
ssecuzioni, ingiustizie e violenza.
e
articoli
sono tuttora un modello di
Jonathan Pacifici, presidente
J
a
del Jewish Economic Forum. giornalismo. Tuttavia ho un forte risentimento,
d
verso di lei e verso me stesso, perché mi lasciai
il Foglio.
coinvolgere da Camilla, come tanti altri, nella
Ho fatto un corso di lettura veloce, ho impara- sua dissennata campagna diffamatoria (spero
to a leggere trasversalmente le pagine, velocissi- in buona fede) contro un galantuomo, Giovanmamente. Sono riuscito a leggere Guerra e pace ni Leone, all’epoca presidente della repubblidi Tolstoi in 20 minuti. Parlava della Russia. ca. Come altri superficiali stupidoni, abboccai,
senza rendermi conto che alla radice c’era solo
Woody Allen.
una moda sinistrorsa e giustizialista, che non
Non ho mai rincorso le donne degli altri per- mi apparteneva. Ho chiesto scusa tante volte, e
ché, a causa delle mie dimensioni, non riesco a le rinnovo qui. Poi, anche se sono anch’io molto
entrare negli armadi quando i mariti tornano critico verso l’Oriana, non mi piacquero le sue
note volgari e offensive verso la Fallaci. Cesare
all’improvviso. Bud Spencer, attore.
Lanza. Alle 5 della sera.
La prima ragazza che mi viene
Luciano Vincenzoni, il grande sceneggiatoin mente è Lilly. Avevo nove anni
re, mi aveva raccontato che gli americani dopo
e lei era più piccola di me di un
aver visto i film di Germi erano letteralmente
anno. Abitava nel mio stesso paimpazziti. «È un genio, è un genio», dicevano.
lazzo. Ci incontrammo sul terrazzo in comune. Appena la vidi me ne innamorai
innamorai. In Italia non tutti se ne erano accorti. GastoInizialmente non mi degnò di uno sguardo, poi ne Moschin, attore (Malcom Pagani). Il
diventammo inseparabili. Luciano De Cre- Fatto.
scenzo, scrittore (Eleonora Barbieri). Il
Il miglior film su Cristo, per me, è Il Vangelo
Giornale.
secondo Matteo, di Pier Paolo Pasolini. Quando
Ogni volta che un progresso economico appare, ero giovane, volevo fare una versione contemun posto di lavoro scompare perché le macchine poranea della storia di Cristo ambientata nelle
hanno sempre avuto per missione di rimpiaz- case popolari e per le strade del centro di New
zare gli uomini. Philippe Bouvard, Journal York. Ma quando ho visto il film di Pasolini, ho
capito che quel film era già stato fatto. Martin
drôle et impertinent. J’ai Lu, 1997.
Scorsese, regista (Antonio Spadaro), CiL’Europa deve diventare un attore, soprattutto viltà Cattolica.
in Medio oriente. Credo che una responsabilità
Mi guardo nello specchio solo
speciale la debbano prendere Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia. Norbert Röttgen, per non tagliarmi quando mi
presidente della Commissione affari esteri rado, ma non conosco neppure
il colore dei miei occhi. Werner
del Bundestag (Danilo Taino). Corsera.
Herzog, regista di FitzacarI principali negozi online ti dicono persino raldo (Riccardo Staglianò).
quanti secondi mancano alla fine dell’offerta. ilvenerdì.
Puntano sull’effetto regret, cioè sulla paura di
Lo scandalo degli animatori tv non è che sono
doversi pentire per essersi lasciata scappare l’occasione di aver fatto un buon acquisto. Luigi troppo pagati, sono i telespettatori che lo sono
Ferrari, docente di psicologia economica. troppo poco. Philippe Bouvard, Journal
drôle et impertinent. J’ai lu, 1997.
la Repubblica.
Per quel che riguarda l’opposizione a sinistra,
tenne il campo un marxismo, politicamente
adulterato, che negli anni 70 avrebbe per di
più avuto una riviviscenza intellettuale quasi
totalizzante, senza riscontro in altri Paesi. Ai
socialisti, poi, mancò quella riflessione di politica economica che gli scandinavi avevano già
maturata politicamente negli anni 30, i francesi
e i tedeschi nel secondo dopoguerra. I comunisti,
infine, furono incapaci di compiere un effettivo
mutamento del loro approccio ideologico, e accostarono altri approdi culturali per addizione,
che non è la stessa cosa di un’intrinseca revisione. Piero Craveri, L’arte del non governo.
Marsilio. Paolo Mieli (Corsera).
Sul giornale sei solo una firma. In televisione diventi anche
m
una faccia. Più una faccia che
u
una testa. Un tempo i giornalisti
u
rraggiungevano la notorietà dopo
scritto almeno alcune migliaia di
che avevano sc
articoli. Da qualche anno basta un’ospitata ogni
tanto nei talk show, magari con due parolacce e
un po’ di strepiti in diretta, e chiunque si trasforma in personaggio. Che poi, a ben vedere, che
cosa c’entrano i giornalisti con lo star system?
Siamo pagati per dare notizie e commentarle,
mica per metterci in tutù. Vittorio Feltri con
Stefano Lorenzetto, Il Vittorioso. Marsilio,
2010.
Lavoro tutti i giorni, l’unica mia pigrizia è
nel portare a compimento le cose. Ho sempre
avuto tante idee immesse in file enciclopedici
L’altro giorno ho mangiato un’arancia e mi
hanno detto che era stata raccolta dall’albero
qui fuori. Non ci credevo. Io le arance, nella vita,
le avevo viste solo al supermercato. Robert
Dennis, docente di business English che
si è trasferito e vive ad Agrigento (Laura
Anello). La Stampa.
Si capisce che è un vizio anche il gusto di
bere. Perfino il pregare è un vizio, secondo il
mio vescovo Rovati. Molti lo fanno labialmente
non impiegandovi più dei muscoli interessati
a biascicare. L’anima ristagna miserella sotto
quei bisbigli insulsi. Non si volgono gli occhi al
cielo se non per indovinare l’ora traverso i finestroni del tempio. Gianni Brera, L’arcimatto.
Longanesi, 1978.
Le orme parallele dei loro piedi nudi si disegnavano stampate fin dove arrivava lo sguardo: il mare, in un punto le lasciava com’erano,
senza toccarle; in un altro le lambiva appena,
deformandole un po’; in un altro le lambiva con
un velo d’acqua, si ritirava, le orme restavano
semicancellate, poi ridotte a un minimo accenno, al pari di certi lontani ricordi, infine cancellate del tutto. Eugenio Corti, Il cavallo
rosso. Edizioni Ares. 33ma edizione.
Qui giace Roberto Gervaso:
««Scusate se vi ho fatto aspetttare, ma avevo sbagliato data».
Roberto Gervaso. Il MesR
ssaggero.
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