Trent`anni di IRC nella Diocesi di Bergamo

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Transcript Trent`anni di IRC nella Diocesi di Bergamo

TRENT’ANNI DI IRC NELLA DIOCESI DI BERGAMO
(don Michele Cortinovis, direttore dell’Ufficio per l’IRC)
Nell’anno scolastico 1986/87 iniziava il nuovo cammino dell’Insegnamento della Religione Cattolica
(IRC), dopo gli Accordi di Revisione del Concordato tra Stato e Chiesa del 1984.
Ecco alcuni dati sul cammino percorso dal nuovo insegnamento della religione in questi trent’anni.
GLI ALUNNI AVVALENTISI DELL’IRC
La facoltà di avvalersi o no dell’IRC: è questo l’elemento di assoluta novità introdotto trent’anni fa e
percepito da tutti come una rottura rispetto al passato.
In precedenza non c’era possibilità di scelta. Dal 1986 invece i genitori per i loro figli (fino alla terza
media) e gli studenti per le superiori devono scegliere se aderire o meno a questo insegnamento.
Gli alunni avvalentesi dell’insegnamento della religione nelle scuole statali di Bergamo e provincia
– dall’infanzia alle superiori – sono l’82%.
Come leggere questa adesione che si è confermata così rilevante in tutti questi anni?
Lasciando alla competenza di esperti fare indagini puntuali ed approfondite, una considerazione
sintetica sembra corretta: in una società come la nostra, molto cambiata in questi trent’anni
(cultura, stili di vita, pratica religiosa, composizione etnica …) la scelta della religione a scuola
segnala il desiderio e la richiesta di avere un quadro di riferimento, fatto di valori e di significati, in
cui collocare i diversi saperi e le tante conoscenze, nell’ottica di una formazione integrale della
propria persona.
C’è stata certamente anche una diminuzione degli alunni avvalentisi (dal 97% all’82%). È
sicuramente da leggere alla luce della situazione socio-culturale sopra accennata, che contempla
tra l’altro una presenza – nuova e in crescita – di persone provenienti da altri paesi, con tradizioni e
retroterra culturali diversi dai nostri.
QUADRO RIASSUNTIVO DEGLI ALUNNI AVVALENTISI DELL’IRC NELLE SCUOLE STATALI
(dall’infanzia alle secondarie 2° grado)
a.s. 2015/16
Scuole
Totale alunni
Alunni avvalentisi
%
77,69
Alunni non
avvalentisi
1.800
Infanzia
8.067
6.267
Primaria
46.378
Secondaria 1° grado
%
22,31
39.080
84,26
7.298
15,74
27.920
23.881
85,53
4.039
14,47
Secondaria 2° grado
36.978
28.829
77,96
8.149
22,04
Totale complessivo
119.343
98.057
82,16
21.286
17,84
QUADRO RIASSUNTIVO DEGLI ALUNNI AVVALENTISI DELL’IRC
NELLE SECONDARIE DI 2° GRADO STATALI
a.s. 2015/16
Secondarie 2° grado
Totale alunni
Alunni avvalentisi
%
Licei
7.984
6.714
84,09
Ist. Magistrali
6.111
5.116
83,72
995
16,28
13.754
10.934
79,50
2.820
20,50
9.129
6.065
66,44
3.064
33,56
36.978
28.829
77,96
8.149
22,04
Ist. Tecnici
Ist. Professionali
Totale Complessivo
Alunni non
avvalentisi
1.270
%
15,91
1
Alcune note a commento dei dati delle tabelle sugli alunni avvalentisi
 scuola dell’infanzia
- La percentuale dei bambini avvalentisi si aggira attorno all’80%.
Il dato è molto parziale, in quanto considera solo le scuole dell’infanzia statali (110 scuole con
8.067 bambini). Se si conteggiano anche le scuole dell’infanzia paritarie, che sono molto diffuse
in Bergamo e provincia (220 scuole con 19.502 bambini), la percentuale dei bambini avvalentisi
sale oltre il 92%.
 scuola primaria e media
- La percentuale dei bambini e dei ragazzi avvalentisi si aggira attorno all’85% (è scesa di 12/13
punti in trent’anni). In questi gradi di scuola si evidenzia la differenza di avvalentisi tra città e
provincia: mentre in provincia gli avvalentisi sono attorno all’86%, in città scendono all’83%.
 scuola superiore
- La percentuale globale degli studenti avvalentisi nei diversi indirizzi – umanistici, tecnici,
professionali – è del 78%: scesa di diciotto punti in ventotto anni, negli ultimi due accenna a
migliorare;
- nel passaggio dalle medie alle superiori gli avvalentisi fanno segnare una consistente
diminuzione: dall’85% delle medie passano al 78% della prima superiore;
- mentre nei primi dieci anni di attuazione del nuovo IRC le percentuali più basse di alunni
avvalentisi si verificavano nei licei classici e scientifici, dai primi anni del 2000 la diminuzione
avviene in modo marcato negli istituti professionali maschili e femminili; in questi istituti gli
avvalentisi sono sotto il 70%, mentre negli istituti tecnici e nei licei sono rispettivamente l’80% e
l’84%.
- gli alunni non avvalentisi (quest’anno sono 8.149 su 36.978) in alternativa all’IRC scelgono
nella quasi totalità l’uscita da scuola o lo studio individuale (oltre 7.000); solo 270 svolgono
un’attività didattica formativa.
I PROGRAMMI DI IRC
Proprio perché il nuovo insegnamento della religione fa parte a pieno titolo delle finalità della
scuola, i programmi hanno seguito l’evoluzione degli orientamenti dell’istituzione scolastica in
questi decenni e sono stati aggiornati ben tre volte.
Gli ultimi, elaborati nel 2010 e 2012, sono stati pubblicati con il nome di “Indicazioni Didattiche” a
sottolineare la loro funzione non prescrittiva e il loro riferimento, prima che ai contenuti della
disciplina, ai bisogni formativi degli alunni nelle diverse età ed indirizzi scolastici.
Ecco in sintesi che cosa si prefigge l’insegnamento della religione nei diversi gradi e ordini di
scuola.
Nella scuola dell’infanzia l’IRC in questi anni ha preso decisamente le distanze da un precoce e
indebito indottrinamento dei bambini e si traduce in una mediazione culturale che vuole suscitare
nei più piccoli atteggiamenti di stupore per le meraviglie del mondo e di apertura ai contenuti
principali del messaggio cristiano, presentato con attività educative che aiutano i bambini a
scoprire la gratuità del dono, la gioia della festa, l’incontro di amicizia e di fraternità, la speranza e
la fiducia che vincono le paure.
Nella scuola primaria il processo di insegnamento/apprendimento della religione cattolica conduce
gli alunni ad una prima “alfabetizzazione religiosa”, che li avvia alla conoscenza dei segni religiosi
presenti nell’ambiente, letti quali espressioni della fede della comunità cristiana che fonda le sue
scelte di vita sul vangelo.
Con i ragazzi della scuola media l’IRC tiene conto del loro sviluppo cognitivo e della loro curiosità
intellettuale e dà loro la possibilità di accostarsi alla Bibbia – Antico e Nuovo Testamento – come
fonte per scoprire le origini e i contenuti del messaggio cristiano che hanno segnato la nostra storia
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e senza i quali è impossibile capire la nostra civiltà. Partendo poi da questa conoscenza si può
avviare un corretto confronto con le altre grandi religioni del mondo.
L’individuazione di grandi personaggi, che nella storia dell’umanità hanno incarnato i valori cristiani
o affini al cristianesimo, viene incontro alla ricerca – tipica di questa età – di modelli a cui ispirarsi
nelle prime autonome scelte di vita.
Il discorso diventa più complesso, ma anche più avvincente, con gli adolescenti e giovani delle
superiori, nei quali la capacità critica è più sviluppata e le domande esistenziali si fanno più
pressanti. Qui l’IRC approfondisce il senso del progetto cristiano di vita indicato da Gesù come via
per una piena realizzazione personale, per l’umanizzazione della società e per la costruzione di un
futuro fondato sulla verità, sulla giustizia, sulla solidarietà e sulla convivenza pacifica tra i popoli.
Nello stesso tempo l’IRC educa al rispetto e al confronto, che sono i presupposti necessari per
qualunque dialogo, anche interreligioso, ormai ineludibile in una società in cui convivono tradizioni
e culture diverse.
IRC E ALUNNI STRANIERI
Bambini, ragazzi, adolescenti figli di genitori stranieri, provenienti dai paesi più diversi (Africa,
America meridionale, paesi dell’Est europeo …) sono andati sempre più aumentando nelle nostre
scuole: sono oltre 18.000, il 16% della popolazione scolastica complessiva dei diversi gradi e ordini
di scuola.
Da una rilevazione, un po’ approssimativa svolta lo scorso anno dagli insegnanti di religione nelle
loro classi, oltre 6.000 alunni stranieri partecipano – e a volte con vivo interesse – alle ore di IRC.
Nessun corto circuito con la loro fede religiosa: la religione a scuola non è per convertire o
professare la fede cristiana. È un invito per tutti – cristiani e non – a farsi più consapevoli della
propria identità religiosa e attenti ai valori religiosi in cui gli altri si riconoscono. Per un ragazzo
straniero, che vive nei nostri paesi, l’IRC è una preziosa occasione per conoscere stili di vita,
atteggiamenti, mentalità e consuetudini delle persone con cui si trova a condividere le sue nuove
esperienze di vita.
L’IRC, vissuto dai nostri ragazzi gomito a gomito con un coetaneo straniero, diventa momento
importante per vincere ignoranza, superficialità, pregiudizi e intolleranza per coltivare e far
crescere atteggiamenti di accoglienza, di apertura, di integrazione dell’altro, atteggiamenti questi
necessari per costruire una società del futuro fondata sulla convivenza civile e pacifica.
GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE (IdR)
Attualmente gli insegnanti di religione nelle scuole statali dall’infanzia alle superiori sono 440 (365
laici e 75 sacerdoti e religiose), un numero consistente che è andato aumentando nel corso degli
anni, specialmente nella scuola primaria.
Tutti gli IdR sono in possesso del Magistero o della Laurea conseguita presso l’Istituto Superiore di
Scienze Religiose, che abbiamo la fortuna di avere sul posto – con sede presso il Seminario
diocesano. L’ufficio poi propone ogni anno iniziative di formazione in servizio/aggiornamento,
specie di carattere laboratoriale, al fine di un insegnamento di qualità, all’altezza delle sempre
nuove esigenze dei ragazzi di oggi e dell’Istituzione scolastica.
Un significativo passo verso la stabilità e la continuità nel servizio degli insegnanti di religione è
stata la legge sul nuovo stato giuridico, che ha permesso ad oltre 150 di loro di sostenere il
concorso nel 2004 e di essere poi assunti a tempo indeterminato.
Insegnanti di religione della scuola dell’infanzia e primaria (dal 1986 al 2016)
Nell’a.s. ‘86/87 erano:
Nell’a.s. ‘95/96 erano:
Nell’a.s. 2005/06 erano:
Nell’a.s. 2015/16 sono:
7 (infanzia)
13 (infanzia)
21 (infanzia)
23 (infanzia)
46 (primaria)
95 (primaria)
159 (primaria).
191 (primaria).
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- Gli IdR specialisti nella scuola dell’infanzia e primaria sono una figura completamente nuova di
questi trent’anni.
In precedenza in questi gradi di scuola l’ “educazione religiosa” era affidata alle maestre titolari
di sezione o di classe nell’ambito della normale attività didattica senza una determinata quota
oraria.
Gli Accordi pattizi del 1984 hanno stabilito per l’IRC un preciso carattere disciplinare
(programmi ministeriali e una quota oraria di 60 ore annuali nella scuola dell’infanzia e 2 ore
settimanali nella scuola primaria), un insegnamento impartito dalla maestra titolare (se
disponibile o idonea) o da un docente specifico per le sole attività di IRC.
È così che nella scuola dell’infanzia gli IdR specialisti dal piccolo gruppo di 7 persone degli inizi
sono diventati 23 e operano sulla quasi totalità delle sezioni in organico.
Nella scuola primaria gli IdR specialisti sono diventati nel corso degli anni una presenza
sempre più consistente: erano 46, si sono quadruplicati e attualmente sono 191.
-
Un cammino specifico di formazione sulle attività di IRC viene compiuto dalle oltre 1.000
maestre delle scuole dell’infanzia paritaria: lavorano in 220 scuole, frequentate da quasi 20.000
bambini dai tre ai sei anni. In queste scuole l’IRC si inserisce in un più ampio contesto di
educazione religiosa che connota i piani della loro offerta formativa.
-
Un altro cammino differenziato di formazione è quello offerto agli insegnanti della scuola
primaria statale disponibili e idonei a svolgere le attività di IRC nelle loro classi di titolarità: sono
350 maestre che insegnano IRC in meno di 400 classi, mentre gli “specialisti” intervengono su
oltre 1900 classi.
Per il loro aggiornamento l’ufficio ha costituito un’équipe di formatori che annualmente
organizza corsi dislocati su diverse sedi del territorio e predispone sussidi che riprendono temi
fondamentali della religione cristiana per il loro approfondimento e per la loro mediazione
didattica.
Insegnanti di religione della scuola secondaria - medie e superiori (dal 1986 al 2016)
Nell’a.s. ‘86/87 erano:
Nell’a.s. ‘95/96 erano:
Nell’a.s. 2005/06 erano:
Nell’a.s. 2015/16 sono:
154 sacerdoti,
102 sacerdoti,
108 sacerdoti,
71 sacerdoti,
16 religiosi/e,
7 religiosi/e,
2 religiosi/e,
3 religiose,
80 laici
112 laici
111 laici
151 laici
Fin verso la fine degli anni ’70 in quest’ordine di scuola erano impegnati come docenti molti
sacerdoti e religiosi, non raramente ad orario pieno.
La diminuzione dei sacerdoti iniziata in quegli anni e l’incremento delle iscrizioni degli studenti alle
scuole superiori dopo la terza media hanno portato all’assunzione di un numero sempre maggiore
di laici come IdR: erano 80 trent’anni fa, oggi sono quasi raddoppiati.
Quasi tutti i sacerdoti IdR sono curati di oratorio che insegnano nelle scuole medie comprese nei
confini della parrocchia: la loro presenza, apprezzata e significativa, è un anello di raccordo – non
l’unico – della scuola con le diverse realtà educative del territorio.
Nelle superiori sono impegnati 88 laici insegnanti di religione che, operando in genere con orario
completo, coprono oltre il 90% del fabbisogno orario di IRC, sono assegnati di anno in anno
tendenzialmente sugli stessi istituti e costantemente coinvolti in iniziative di aggiornamento. Il
numero dei sacerdoti IdR è molto ridotto: sono soltanto 15.
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