Corriere di Novara - Besozzi in Provincia riparte da solo

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Besozzi in Provincia riparte da solo
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NOVARA - Insediamento del Consiglio provinciale in un clima tranquillo. Considerato che nessun gruppo ha conquistato la maggioranza, alla prova dei fatti non ci sono state significative prese di posizione pro o
contro il presidente Matteo Besozzi, i consiglieri hanno mostrato un atteggiamento attendista, che dovrebbe durare fino alla presentazione del bilancio. Piaccia o non piaccia Besozzi, per legge, ha ancora davanti due
anni di mandato.
Il presidente della Provincia nella prima gestione ha superato il momento iniziale quando l‘ente, alla stregua di un oggetto misterioso, muoveva i primi passi e la politica romana dei partiti, non avendo il coraggio di
eliminarla nel timore di una dannosa impopolarità, l’aveva condannata a una invisibile morte per inedia facendole mancare le risorse economiche. La legge Delrio, che ha avviato senza completare la trasformazione
degli enti locali, dopo la bocciatura referendaria della Riforma costituzionale, è carta straccia e vedremo cosa succederà ma rimane il problema di ottenere le risorse necessarie e in questo consisterà la battaglia che
tutto il territorio compattamente deve intraprendere.
Nel frattempo non si può chiudere a chiave la porta di palazzo Natta, vorrebbe dire chiudere le scuole, non occuparsi delle strade, non tutelare l’ambiente e in caso di neve non procedere allo sgombero per mancanza
di soldi com’è successo in Abruzzo.
Nelle linee programmatiche dell’Amministrazione Besozzi la continuazione nel solco di quanto è stato fatto nella prima metà del suo mandato: «Continuare il dialogo e la collaborazione con i Comuni, facendo tesoro dei servizi già istituiti quali la Centrale
unica di committenza e il Servizio europeo di area vasta (Seav) per assistere i Comuni nei progetti europe».
Nello scenario tracciato da Besozzi anche «l’attenzione al sociale, alla disabilità e alla fragilità; il miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza negli edifici scolastici. Se la Provincia è riuscita a far fronte a tutti gli impegni e a mantenere i servizi
essenziali va dato merito ai dipendenti che hanno lavorato con grande impegno e professionalità, abbiamo – ha detto Besozzi - esempi unici di dedizione, quali l’ingegner Gambaro, l’architetto Iorio, il dottor Favino che già in quiescenza hanno dedicato un
anno di lavoro non retribuito. Con spirito di servizio, proseguiamo questa sfida».
«Sappiamo quanto le Provincie siano state depotenziate di risorse umane ed economiche, - ha dichiarato Massimo Marcassa sindaco di Oleggio - siamo preoccupati per le dichiarazioni rilasciate dal presidente, della necessità di avere 10 milioni per
continuare e ci domandiamo come le buone intenzioni, contenute nel documento che ci presenta, possano essere messe in atto. Faremo una valutazione sul prossimo bilancio per vedere se queste buone intenzioni potranno realizzarsi».
Enrico Bertone (sindaco di Recetto) ha parlato dell’intenzione «di dare risposta alle esigenze del territorio e ripristinare l’anello di congiunzione Provincia - Comuni, questa e la condizione per gettare le basi di una collaborazione».
Paolo Sibilia (consigliere comunale di Castelletto) ha aggiunto: «In questo momento valuteremo caso per caso e opereremo le migliori scelte per il territorio».
«Dobbiamo lasciar da parte la politica muscolare - ha commentato Emanuela Allegra, consigliera uscente e delegata da Besozzi all’Istruzione – siamo stati eletti per mantenere i servizi in modo efficiente, dobbiamo fare governance su alcuni problemi,
mettere al centro la politica e non la ‘partitica’ per fare il bene dei cittadini».
«Ci aspettavamo una presa d’atto che Besozzi non ha più la maggioranza, - ha obiettato Ivan Degrandis (consigliere comunale di Novara) - solo per la legge Delrio, non possiamo presentare una mozione per sfiduciarlo, faremo opposizione».
Andrea Crivelli (consigliere di Trecate) ha chiesto chiarimenti sulle deleghe. Gli ha risposto Besozzi: «Dobbiamo incominciare a costruire un percorso insieme per questo non mi sono spinto nel parlare di deleghe. Al momento – ha concluso - mi sembra che
non ci sia una presa di posizione o una contrapposizione, misureremo di volta in volta se ci sarà la maggioranza».
In definitiva Besozzi parte da solo, sostenuto dai suoi quattro consiglieri, e per il resto se son rose fioriranno.
Mariateresa Ugazio