Besozzi in Provincia riparte da solo

Download Report

Transcript Besozzi in Provincia riparte da solo

GIOVEDÌ 26 GENNAIO 2017
| Corriere di Novara
PRIMO PIANO | 7
PER IL PROSSIMO BIENNIO
Le linee guida
indicate dal presidente
«Nel primo biennio, caratterizzato dall’incertezza derivante delle modifiche introdotte dalle legge Delrio e dall’attesa per il referendum
costituzionale, abbiamo costruito una nuova
Provincia, interlocutore forte dei Comuni, so-
prattutto dei più piccoli, e loro voce nei confronti degli altri Enti locali, dalla Regione allo
Stato - ha sottolineato il presidente Besozzi
(nella foto) - Oggi il referendum ha sancito il
mantenimento delle Provincie: la sfida a cui
siamo chiamati è forse ancor più ambiziosa:
accrescere il prezioso ruolo di coordinamento
e gestire le competenze sia dirette sia delegate
dalla Regione Piemonte con un organico ridotto e con un bilancio che necessita i trasfe-
rimenti necessari affinché gli ambiti di intervento non restino solo sulla carta. Come nei
primi due anni di mandato - conclude - la nostra attività amministrativa sarà caratterizzata
dallo spirito di servizio (ricordiamo che né il
presidente né i consiglieri percepiscono compensi o rimborsi), dalla trasparenza e dalla condivisione, indispensabili per portare al territorio novarese occasioni di crescita.
l s.d.
CONSIGLIO PROVINCIALE Il presidente: «Misureremo di volta in volta se ci sarà la maggioranza»
Besozzi in Provincia riparte da solo
La prima seduta si chiude in maniera interlocutoria, la politica ancora a bocce ferme
Insediamento del Consiglio
provinciale in un clima tranquillo.
Considerato che nessun
gruppo ha conquistato la
maggioranza, alla prova dei
fatti non ci sono state significative prese di posizione
pro o contro il presidente
Matteo Besozzi, i consiglieri
hanno mostrato un atteggiamento attendista, che dovrebbe durare fino alla presentazione del bilancio. Piaccia o non piaccia Besozzi, per
legge, ha ancora davanti due
anni di mandato.
Il presidente della Provincia
nella prima gestione ha superato il momento iniziale
quando l‘ente, alla stregua di
un oggetto misterioso, muoveva i primi passi e la politica
romana dei partiti, non avendo il coraggio di eliminarla
nel timore di una dannosa
impopolarità, l’aveva condannata a una invisibile morte per inedia facendole mancare le risorse economiche.
La legge Delrio, che ha avviato senza completare la
trasformazione degli enti locali, dopo la bocciatura referendaria della Riforma co-
stituzionale, è carta straccia e
vedremo cosa succederà ma
rimane il problema di ottenere le risorse necessarie e
in questo consisterà la battaglia che tutto il territorio
compattamente deve intraprendere.
Nel frattempo non si può
chiudere a chiave la porta di
palazzo Natta, vorrebbe dire
chiudere le scuole, non occuparsi delle strade, non tutelare l’ambiente e in caso di
neve non procedere allo
sgombero per mancanza di
soldi com’è successo in
Abruzzo.
Nelle linee programmatiche
dell’Amministrazione Besozzi la continuazione nel solco
di quanto è stato fatto nella
prima metà del suo mandato:
«Continuare il dialogo e la
collaborazione con i Comuni, facendo tesoro dei servizi
già istituiti quali la Centrale
unica di committenza e il
Servizio europeo di area vasta (Seav) per assistere i
Comuni nei progetti europe».
Nello scenario tracciato da
Besozzi anche «l’attenzione
al sociale, alla disabilità e alla
SCHIERAMENTI BEN DISTINTI I tre gruppi di consiglieri
ben distanziati al primo Consiglio provinciale
fragilità; il miglioramento
dell’efficienza energetica e
della sicurezza negli edifici
scolastici. Se la Provincia è
riuscita a far fronte a tutti gli
impegni e a mantenere i
servizi essenziali va dato merito ai dipendenti che hanno
lavorato con grande impegno
e professionalità, abbiamo –
ha detto Besozzi - esempi
unici di dedizione, quali l’ingegner Gambaro, l’architetto
Iorio, il dottor Favino che già
in quiescenza hanno dedicato un anno di lavoro non
retribuito. Con spirito di servizio, proseguiamo questa
sfida».
«Sappiamo quanto le Provincie siano state depotenziate di risorse umane ed
economiche, - ha dichiarato
Massimo Marcassa sindaco
di Oleggio - siamo preoccupati per le dichiarazioni
rilasciate dal presidente, della
necessità di avere 10 milioni
per continuare e ci domandiamo come le buone intenzioni, contenute nel documento che ci presenta, possano essere messe in atto.
Faremo una valutazione sul
prossimo bilancio per vedere
se queste buone intenzioni
potranno realizzarsi».
Enrico Bertone (sindaco di
Recetto) ha parlato dell’intenzione «di dare risposta alle
esigenze del territorio e ripristinare l’anello di congiunzione Provincia - Comuni, questa e la condizione
per gettare le basi di una
collaborazione».
Paolo Sibilia (consigliere comunale di Castelletto) ha
aggiunto: «In questo momento valuteremo caso per caso e
opereremo le migliori scelte
per il territorio».
«Dobbiamo lasciar da parte
la politica muscolare - ha
commentato Emanuela Allegra, consigliera uscente e
delegata da Besozzi all’Istru-
zione – siamo stati eletti per
mantenere i servizi in modo
efficiente, dobbiamo fare governance su alcuni problemi,
mettere al centro la politica e
non la ‘partitica’ per fare il
bene dei cittadini».
«Ci aspettavamo una presa
d’atto che Besozzi non ha più
la maggioranza, - ha obiettato Ivan Degrandis (consigliere comunale di Novara)
- solo per la legge Delrio, non
possiamo presentare una mozione per sfiduciarlo, faremo
opposizione».
Andrea Crivelli (consigliere
di Trecate) ha chiesto chiarimenti sulle deleghe. Gli ha
risposto Besozzi: «Dobbiamo
incominciare a costruire un
percorso insieme per questo
non mi sono spinto nel parlare di deleghe. Al momento
– ha concluso - mi sembra
che non ci sia una presa di
posizione o una contrapposizione, misureremo di volta
in volta se ci sarà la maggioranza».
In definitiva Besozzi parte da
solo, sostenuto dai suoi quattro consiglieri, e per il resto se
son rose fioriranno.
l Mariateresa Ugazio