Provincia, ultimo consiglio. 36 candidati in corsa

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Corriere di Novara
GIOVEDÌ 22 DICEMBRE 2016
CRONACA
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IL PRESIDENTE BESOZZI, IN CARICA PER ALTRI DUE ANNI, «UNA PROGRAMMAZIONE SENZA SAPERE QUANTE RISORSE ABBIAMO»
Provincia, ultimo consiglio. 36 candidati in corsa
Presentate tre liste per le elezioni dei consiglieri previste per il prossimo 8 gennaio
n Ultimo Consiglio provinciale di Novara del
biennio iniziato nel mese di ottobre dell’anno
2014. L’8 gennaio 2017 i sindaci e consiglieri comunali degli ottantotto Comuni appartenenti
alla Provincia di Novara eleggeranno i nuovi
rappresentanti. Rimane in carica il presidente
Matteo Besozzi, il cui mandato ha una durata di
quattro anni. L’Ente ha attraversato un biennio
con il mare in tempesta. L’incertezza legislativa,
la riduzione delle risorse economiche ed umane, il mantenimento di compiti d’istituto gravosi (tra cui: scuole, strade, ambiente) hanno reso
molto complicato il lavoro della presidenza che
però ha saputo agire in rete con i consiglieri, con
il personale, con i sindaci. La trasversale determinazione della parte politica nel non voler fare
naufragio, porta la Provincia di Novara al rinnovo con le carte in regola per poter continuare
il suo cammino.
Lunedì, a palazzo Natta, sono state approvate le
ultime delibere di Consiglio tra cui il Documento unico di programmazione (Dup) che è passato con l’astensione del gruppo di minoranza.
«Anche quest’anno la predisposizione del Dup
è stata particolarmente difficile, - ha detto Besozzi - effettuiamo una attività di programmazione non sapendo, poiché la legge non è ancora
stata approvata, quante risorse saranno trasferite agli Enti locali. Manteniamo la struttura data
nei due anni precedenti, che vede al centro la
collaborazione con i Comuni, la collaborazione
per moltiplicare le possibilità di intervento, la
collaborazione per semplificare gli iter amministrativi e migliorare i servizi resi al territorio».
Besozzi ha anche ricordato i numerosi progetti
fatti in ambito sociale.
La consigliera Maria Rosa Monfrinoli, capogruppo di minoranza, preannunciando voto di
astensione, ha sottolineato «la situazione difficile e l’assurdità di non avere mai certezze sui
trasferimenti».
«Comprensibile l’astensione – ha risposto il
presidente – l’esito del referendum ci rende ancora più incerti sulla legge Delrio, ma ci dobbiamo impegnare per traghettare in una forma più
stabile questo Ente».
Approvata all’unanimità l’integrazione alla delibera sul Dimensionamento scolastico. Con un
emendamento è stato inserito l’elenco delle
scuole che hanno necessità di una deroga per
mantenere l’apertura.
Plebiscitaria la decisione di approvare la bozza
di accordo per riclassificare alcune strade pro-
Gianluca Godio
ha dato l’addio all’ente
L’attuale consiglio provinciale che scadrà a gennaio
vinciali che vengono consegnate all’Anas. Attualmente come ha riferito il presidente Matteo
Besozzi, la Provincia che ha una rete stradale
lunga 780 chilometri prevede di ritornarne 165
all’Anas. L’accordo non è ancora stato siglato.
«Lo scopo di questa cessione è di sollevarsi dal
carico economico - ha motivato Besozzi – siamo consci che la decisione che prendiamo ha
come conseguenza un impoverimento patrimoniale, ma abbiamo ritenuto che in questo
momento fosse meglio affidare questi tratti all’Anas, che può fare una programmazione strategica a livello nazionale». L’Anas (originariamente Azienda nazionale autonoma delle strade) nata nel 1946, attualmente gestisce la rete
stradale ed autostradale italiana sotto la vigilanza tecnica del Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti. La società che nel 2014 ha fatturato
oltre 1,8 milioni di euro è stata riorganizzata nel
2015 con un piano quadriennale di investimenti fino al 2019 di venti miliardi di euro. Il piano
ha posto il focus in particolare sulla manutenzione stradale e sul recupero del divario infrastrutturale del Mezzogiorno.
La Provincia, seguendo la disposizione di legge
(che impone agli Enti pubblici di dismettere le
partecipazioni azionarie, detenute in aziende la
cui missione non sia attinente con i compiti di
istituto), dismetterà le quote pari al 2,60% che
possiede nel capitale del Cim (Centro interportuale merci) di Novara, per un valore di circa
630.000 euro. Besozzi ha riferito di aver già in-
formato il presidente del Cim, Maurizio Comoli, di questa intenzione. L’unica partecipazione
azionaria che la Provincia mantiene è quella nel
Distretto dei laghi. L’approvazione della proposta è stata all’unanimità.
Il Consiglio si è concluso con l’unanime presa
d’atto di uno studio, predisposto in accordo di
partenariato (Provincia-Regione PiemonteArpa- Università di Pavia), finalizzato alla salvaguardia della biodiversità. Il consigliere Giuseppe Cremona, delegato all’Ambiente, ha richiamato il convegno che si è tenuto il 17 novembre scorso proprio a palazzo Natta, per presentare lo studio della rete ecologica della Provincia di Novara, denominato “Novara in rete”e
finanziato dalla Fondazione Cariplo, con lo scopo di tutelare la biodiversità. «Uno studio – ha
detto Cremona – che ha accertato la necessità di
mettere in rete gli ambiti naturalistici, dando la
possibilità alla fauna che li popola di poter circolare all’interno delle diverse aree. Si è dato attuazione al principio che se la fauna non circola,
la fauna muore».
Per il momento c’è uno studio di fattibilità che
una volta acquisito «prevede la realizzazione di
opere finalizzate a collegare queste aree naturalistiche - ha concluso il consigliere - con dei costi
per sostenere i quali si spera di poter trovare finanziamenti. Lo studio che oggi recepiamo non
vincola ma costituisce un riferimento per gli
Enti locali nel loro agire».
Mariateresa Ugazio
n Al termine della
seduta di lunedì
scorso il consigliere
Gianluca Godio ha
rivolto un saluto di
congedo al presidente Besozzi e ai
consiglieri. Dopo
dieci anni lascia la
Provincia di Novara e non si ricandida
più.
«Ho visto la Provincia nei suoi momenti gloriosi e nel declino di questi ultimi due anni. Sono
contento – ha detto Godio - che l’esito del referendum dia la possibilità al legislatore di ripensare e auspico di riportare questo ente alla dignità che merita. Rivolgo un grazie a tutte le
persone che ho incontrato in questi anni e dico
grazie anche a lei presidente Besozzi; ho apprezzato il suo modo di lavorare e sono convinto che senza le limitazioni che ha incontrato
avrebbe saputo fare molto di più».
Besozzi a sua volta ha ricambiato le parole di stima dicendo di «condividere l’analisi, mi sono
accorto di quanto sia importante il lavoro della
Provincia per tenere insieme i sindaci di questo
territorio. Mi auguro che l’ente possa trovare
nuove fortune».
Gianluca Godio era poco più che trentenne
quando nel 1999 divenne capogruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio provinciale, era
presidente Maurizio Pagani che dopo un anno
gli affidò la delega di assessore all’Industria e al
Lavoro.
Il 15 giugno 2001 entrò nel Consiglio regionale
del Piemonte (il governatore era Enzo Ghigo
FI), nel gruppo di An, subentrando a Gianni
Mancuso, dimissionario per essere stato eletto
alla Camera dei deputati. Fece ritorno in Provincia di Novara con l’elezione del 2009, il presidente Diego Sozzani (Pdl) lo designò come assessore alle politiche della mobilità e dei trasporti, viabilità, lavori pubblici e protezione civile. Il mandato terminò nel 2014. Dal 13 ottobre 2014 è stato consigliere nella nuova Provincia, a cui lunedì scorso ha dato l’addio.
mt.u.
ANALISI A 360°: DALL’IMMINENTE RINNOVO DEL CONSIGLIO PROVINCIALE ALLE PROBABILI FUTURE ELEZIONI POLITICHE
Sozzani: «Maggioranze costruite solo per vincere le elezioni»
n Una “chiacchierata” per
fare il punto della situazione politico - amministrativa
locale e non solo alla fine di
questo 2016.
Con questo scopo il consigliere regionale e coordinatore provinciale di “Forza
Italia” Diego Sozzani ha incontrato i rappresentati
della stampa nel tardo pomeriggio di martedì.
Molta la carne al fuoco,
dall’imminente
rinnovo
del Consiglio provinciale
alle probabili future elezioni politiche.
Non poteva mancare un accenno all’esito del recente
referendum che ha bocciato la riforma costituzionale
di Renzi.
Un “no”, tra l’altro, che ha
di fatto impedito anche la
“cancellazione” delle Province. Anzi, proprio da
questo per Sozzani si dovrebbe ripartire, «rilanciando l’idea del “quadrante”».
Anche se sarebbe auspicabile cogliere l’occasione
per «ridiscutere l’impianto
della legge Delrio per rilan-
ciare un’Ente rivelatosi
quanto mai importante sul
territorio come primo interlocutore dei Comuni».
In una situazione politica
che non ha esitato a definire «”liquida”, con diverse
iniziative che vanno al di là
degli schieramenti tradizionali, ci troviamo di
fronte a maggioranze “costruite” unicamente per
vincere le elezioni, dove il
cittadino si trova a volte
spaesato». Tornando alle
elezioni provinciali, Sozzani ha cercato poi di mini-
Diego Sozzani
mizzare quella che qualcuno ha considerato una vera
“spaccatura” all’interno degli “azzurri”: «Ognuno fa la
sue scelte - ha detto in merito alla presenza di due
amministratori come Marzia Vicenzi e Massimo Marcassa nella lista di centrodestra che ha come punto di
riferimento “Lega Nord” e
“Fratelli d’Italia”. Di sicuro
non faranno più parte del
direttivo del partito».
Capitolo politiche. Sozzani,
come molti altri, attende
prima di tutto «le decisioni
che saranno prese sulla legge elettorale», aggiungendo
di «non essere contrario al
“Mattarellum”, anche perché il proporzionale sotto
certi aspetti è come un ritorno alla “Prima Repubblica”. Prima di tutto, però - ha
concluso - ci deve essere un
programma forte e riconosciuto sul territorio che
coinvolga tanto le forze politiche che i movimenti civici. Chiediamo quindi un
confronto programmatico».
Luca Mattioli