I sindaci sono divisi sull`ospedale ai privati

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SV
LA STAMPA
DOMENICA 22 GENNAIO 2017
Primo Piano .41
.
SANITA’
Valbormida
I sindaci sono divisi
sull’ospedale ai privati
«Prima
di tutto
i servizi ai
cittadini»
n In difesa
dell’ospedale di
Albenga è intervenuto anche
l’ex sindaco di
Albenga Rosy
Guarnieri: «Io
sostengo il
documento
firmato all’unanimità dai sindaci del comprensorio. La
soluzione migliore sarebbe
creare un unico
ospedale, su
due plessi, Santa Maria e Santa
Corona, suddividendo in modo
equo i reparti». I
sindaci Fazio
(Ceriale) e Canepa (Alassio),
invece, pur
mantenendo
alcune riserve,
hanno cercato
di vedere gli
aspetti positivi:
«La nostra priorità è che gli
ospedali continuino a esserci e
a dare i servizi
che i cittadini
meritano»
Bologna possibilista mentre Briano insorge
Franco Bologna
A rischio
MAURO CAMOIRANO
CAIRO M.
Gestione privata degli ospedali
di Albenga, Bordighera e Cairo:
il sindaco di Cairo Fulvio Briano è pronto alla battaglia.
L’obiettivo della Regione è garantire presidi e servizi mediante l’iniezione di capitali privati, in una formula di sanità
pubblica gestita da privati sotto
il controllo pubblico. Da qui il
mandato all’agenzia regionale
Alisa per verificare le eventuali
manifestazioni di interesse.
Tuona, però, il sindaco Fulvio Briano: «L’ospedale deve rimanere pubblico. Il 25 convocherò la Conferenza dei sindaci
per dare il via all’iter per chiedere lo status di ospedale pubblico di area disagiata. Noto poi
che non vi è stata alcuna condivisione da parte della Regione o
dell’assessore Viale con il Comune di Cairo e con il territorio,
in una atteggiamento che non
mi stupisce: la Lega ci sta lavorando da tempo, anche attraverso i due loro possibili candidati a sindaco per le imminenti
amministrative, Speranza,
sponsorizzato da Arecco, e Legario da Bonino, attraverso i
quali si intende portare a Cairo
un candidato che supporti la
privatizzazione».
Commentano, dalla Lega
Nord: «L’unico rapporto tra sanità ed elezioni amministrative
è il risveglio di Briano dal letargo che ha caratterizzato i suoi
10 anni di mandato durante i
quali la Regione targata Burlando/Montaldo ha quasi distrutto l’ospedale di Cairo».
Mentre Franco Bologna, sindaco di Carcare, commenta:
«Se con questa formula si riuscirà a riportare a Cairo un vero Pronto soccorso, garantendo
i servizi e senza che agli utenti
costi un centesimo in più, penso che interessi poco se a gestire la struttura sia il pubblico o il
privato».
Prudente il Comitato sanitario locale: «Abbiamo combattuto, e per molto tempo anche da
soli, raccogliendo oltre 18 mila
firme per richiedere un Ospedale di area disagiata. Non in-
Fulvio Briano
L’ospedale di
Cairo è uno
dei tre su cui
la Regione
intende avviare la manifestazione
d’intenti per
la cessione
dei servizi
ai privati
tendiamo, per ora fare commenti». Insomma, se venissero
garantiti servizi ed un Pronto
soccorso, non ci sarebbero preconcetti.
Molti più dubbi da parte dei
sindacati, Così Massimo Scaletta, della Rsu: «Se i contratti
dei dipendenti restano quelli attuali; se come dice l’assessore,
si ripristinano i Pronto soccorso e aumenteranno i servizi alla
popolazione, quale vantaggio
avra chi, come impresa privata,
si accollerà la gestione?».
Contrari Cgil e Pd
«I reparti di Pronto Soccorso privati
non sono una garanzia per i pazienti»
n Fp Cgil e Pd regionale contro la privatizzazione
degli ospedali di Albenga , Cairo e Bordighera prevista
dalla giunta Toti. «La concessione dei pronti soccorso
di questi ospedali – dice Ciro Ferrentino di Fp Cgil sembra più un modo per zittire i timori locali che pensano di essere sicuri con un Pronto soccorso vicino.Un
pronto soccorso slegato da reparti e dai servizi di
emergenza come la rianimazione e la cardiologia, non
mette gli utenti in sicurezza. Per questo Cairo e Albenga sono stati declassati. Prima di parlare di costi si pensi alla sicurezza dei pazienti. Altro punto: il personale
non si tocca rimane tutto pubblico». Una decisione
con la quale, secondo Raffaella Paita, capogruppo Pd
in Regione, la giunta si rimangia le promesse elettorali
«Era stato detto agli albenganesi che avrebbero avuto
un ospedale pubblico con un pronto soccorso aperto
24 ore su 24 e invece lo privatizzano. La strategia di
questo centrodestra è depotenziare il pubblico per dire che non funziona e aprire le porte ai privati». [E. R.]
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Le reazioni ad Albenga
Cangiano: “L’interesse pubblico
deve essere sempre difeso”
Una sanità pubblica, ma gestita dai privati: i sindaci del
comprensorio si dividono tra
chi alza la voce e chi, invece,
cerca di focalizzarsi sugli
aspetti positivi che il nuovo
disegno sanitario potrebbe
portare. Anche l’ospedale di
Albenga, con Cairo e Bordighera, è finito nel mirino della
Regione. La replica del comprensorio ingauno non si è
fatta attendere (seppur in via
preliminare, dal momento
che a nessun comune è ancora giunta comunicazione ufficiale) e, al di là dei colori di
partito, vede il mondo della
politica «spezzato» in due. Da
una parte chi, come il primo
cittadino di Albenga Giorgio
Cangiano e il segretario della
Lega Nord Rosy Guarnieri,
chiede il rispetto del documento firmato all’unanimità dai
sindaci (dove si richiede maggiore sinergia tra i nosocomi di
Albenga e Pietra Ligure). Dall’altra chi, come i sindaci di Ceriale Ennio Fazio e di Alassio
Enzo Canepa, non reputa l’ipotesi «gestione privata» totalmente negativa. «La nostra posizione è di contrarietà, - ha
tuonato Cangiano. – Si tratta
dell’ennesimo tentativo di aggirare il territorio. Un ospedale
come quello di Albenga non
può e non deve diventare a gestione privata perché, proba-
bilmente, alcuni dei servizi che
offre potrebbero essere valutati come non redditizi dal privato ed essere invece fondamentali per il pubblico». Dello stesso avviso l’ex sindaco di Albenga Guarnieri: «Io sostengo il documento firmato all’unanimità
dai sindaci del comprensorio.
La soluzione migliore sarebbe
creare un unico ospedale, su
due plessi, Santa Maria e Santa
Corona, suddividendo in modo
equo i reparti». Fazio e Canepa,
invece, pur mantenendo alcune
riserve, hanno cercato di vedere gli aspetti positivi. «La nostra priorità è che gli ospedali
continuino a esserci e a dare i
servizi che i cittadini meritano,
L’ospedale di Albenga
- ha spiegato Fazio. – Se poi la
gestione sarà pubblica o privata sarà da vedere». Una visione
condivisa anche da Canepa:
«Ritengo che l’importante sia
che gli ospedali restino aperti e
pubblici, anche se gestiti dai
privati. Se con i privati, al reparto di Ortopedia di Albenga
era stata raggiunta l’eccellenza, ciò potrebbe avvenire anche
con l’intero ospedale».
[D.SR.]
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