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Roma, Spalletti: “Siamo ossessionati dalla
vittoria”
Torna allo stadio Olimpico la Roma dopo le due vittorie in trasferta con Genoa e Udinese
che l’hanno rilanciata nella corsa scudetto. Si gioca la Coppa Italia e negli ottavi c’è
la Samp, squadra che in campionato ha messo in grande difficoltà i giallorossi salvati
da Totti e da un nubifragio quando perdevano 2-0. E alla vigilia il tecnico Spalletti
tiene alta la guardia e sulla sua voglia di vincere un trofeo scherza: “Chiamateci gli
ossessionati”.
“E’ una partita difficile -aggiunge il tecnico toscano – dove loro metteranno intensità.
Bisognerà essere forti e disponibili alla corsa. La Sampdoria è stata apprezzata da
tutti per essere una delle squadre che gioca il miglior calcio. Il suo allenatore è un
grandissimo amico. Giampaolo lo conoscono tutti, è una persona che si sa far apprezzare.
Gli erano stati messi dei dubbi sulla sua qualità, ma penso che sia fuor di dubbio che
sia un allenatore da grande squadra”
Sulle scelte per la sfida con i blucerchiati Spalletti si sbilancia e dà qualche
indicazione: “Alisson gioca perché se lo merita. Fa vedere di essere nelle condizione di
poterci assicurare il livello di Szczesny. Mario Rui si sta allenando a buoni livelli.
Qualche sostituzione la voglio fare in partita. All’inizio o dopo, sarà sicuramente
della partita. Mario Rui sa fare benissimo il ruolo di Emerson. Non ci sarà invece Juan
Jesus che ha accusato qualche problemino”.
Sugli errori clamorosi di Dzeko a Udine, rigore compreso, l’allenatore di Certaldo ha il
suo personale punto di vista: “Sul fatto che io l’abbia stuzzicato qualche volte è vero,
ma criticato mai. Lui c’è rimasto un po’ sorpreso. C’è chi fa il tifo per noi, chi fa il
tifo per gli altri. Poi viene fuori il titolo. Noi ci conosciamo molto, non solo con lui
ma con tutta la squadra. Abbiamo un contatto bellissimo con tutta la squadra. Si parla
sempre per concetti da realizzare in generale. Qual è la chiave di accesso? Non
accontentarsi. Dzeko ha giocato delle partite splendide un paio di volte. Se si analizza
la partita, ha fatto una buonissima gara anche a Udine. Poi ha sbagliato quelle due
occasioni e si va a guardare quelle. Ma il tentativo è quello di richiamare la squadra a
non accontentarsi. Dzeko è un calciatore magnifico, splendido, divino. Voglio vedere se
qualcuno fa il titolo. ‘Dzeko giocatore divino’, vediamo”.
Dal mercato Spalletti si aspetta un innesto in avanti, ma qui non si sente
ossessionato: “Servono giocatori che danno subito il rendimento, che è dentro
l’esasperazione del nostro calcio e la mentalità della squadra. questo fa la differenza.
Musonda, si dice che l’ho bocciato… Io non ho bocciato nessuno, sarà uno dei più forti
ma in questo momento non gioca. Lo porti via da una nazione all’altra, non c’è il tempo
materiale… Conte parla in maniera stratosferica di Musonda, dice che sarà uno dei più
forti. La società sta cercando questo profilo qui, dal centrocampo in su, ma ci vuole un
giocatore pronto, uno a cui puoi far fare un tempo determinante. Noi non possiamo
perdere un secondo in più, per niente. Se perdi 2 punti, la Juve va a +6 e per
riguadagnare quei 2 punti… Dopo Torino abbiamo perso un’occasione e forse un po’ di
fiducia, ma perdi veramente se smetti di provarci. E per riprendere loro 3 punti ci
abbiamo messo 4 partite”.
Spalletti non si sbottona invece sull’interesse dei giallorossi per Defrel: “Non si
cerca un apprendista ma un professionista. Mi sembra che il direttore del Sassuolo abbia
detto che non sia stato chiesto. Defrel è un gran calciatore, ma non sono io quello che
deve fare dei nomi. C’è Massara e poi c’è il presidente che è quello che deve tirare
fuori i soldi. Si fa un ragionamento, se si riesce a trovare bene se no rimaniamo così.
Stiamo cercando un calciatore, perché poi siamo a posto. E del mio contratto non se ne
parla più fino a fine anno”.
Riportato da Sportmediaset.it