Intervento introduttivo del Presidente di Asstra, Massimo

Download Report

Transcript Intervento introduttivo del Presidente di Asstra, Massimo

ROMA, 19 e 20 gennaio 2017
13° Convegno Nazionale Asstra - Roma
TRASPORTI PUBBLICI: INVESTIRE PER IL FUTURO
Intervento introduttivo del Presidente di Asstra, Massimo Roncucci
Il nostro punto di partenza è la consapevolezza che il trasporto pubblico, tra i servizi a rilevanza
economica, è quello che mostra le maggiori difficoltà. Il Tpl e le imprese in questa situazione hanno
prima di tutto un grande bisogno di riconquistare la fiducia verso i nostri interlocutori. Questo è un
passaggio indispensabile per inquadrare il settore sotto una nuova prospettiva.
Occorre recuperare credibilità, completando il processo già avviato di miglioramento delle nostre
performance economiche e gestionali. In concreto , dobbiamo passare da semplici aziende
erogatrici di servizi ad imprese che producono servizi, con un'impronta industriale ed
imprenditoriale, mettendo al centro della propria attività il cittadino-cliente e la qualità dei servizi.
Lo stato del settore
I dati sullo stato di salute del settore e delle aziende, come verrà evidenziato dagli studi realizzati
con IFEL e-Intesa Sanpaolo sulle principali dinamiche produttive ed economiche delle imprese, e
con Cassa Depositi e Prestiti sugli investimenti con un focus dedicato al rinnovo dei parchi mezzi,
dimostrano un tendenziale miglioramento, soprattutto dal punto di vista economico e produttivo.
Ovviamente persistono delle criticità, come per esempio la capacità di investimento.
Nel 2015 l'81% delle nostre associate che svolgono servizi di Tpl hanno il bilancio in utile, contro il
54% del 2009. Migliorano anche quelle in perdita, su alcune delle quali pesano i ritardi nei
pagamenti dei corrispettivi.
Di fronte ad una strategia complessiva chiara, noi siamo pronti a fare la nostra parte, accettando le
sfide che la situazione richiede assumendoci le nostre responsabilità.Più volte questa associazione
ha detto che il Tpl può essere un'opportunità per la ripresa e per la crescita, come avviene in altri
paesi europei. Un motore per la competitività e la sostenibilità delle città. Vedremo domani, dalla
presentazione della ricerca di Cdp, quali benefici può dare una politica strutturale di investimenti
nel settore.
Gli investimenti: si cambia musica
Con la Legge di Bilancio 2017, attraverso il Piano Strategico della Mobilità e il Fondo per gli
Investimenti e Sviluppo Infrastrutturale, e ancora prima con la revisione della Legge Obiettivo, si
registra un cambio di strategia da parte del Governo. C'è la volontà, programmando in modo serio,
di puntare ad opere utili in una visione integrata e una nuova attenzione alle città, attraverso la
cosiddetta cura del ferro, con l'integrazione delle varie modalità, terminal e nodi strategici.
Con la Legge di Bilancio 2017 e con altri stanziamenti si arriva a cifre importanti, circa 5,8 miliardi
di euro, a cui va aggiunta la quota di autofinanziamento delle imprese per il rinnovo dei mezzi.
Cifre che, se verranno confermate, per la prima volta dopo diversi anni, saranno in grado di ridurre
l'età media del parco mezzi. Ovviamente per colmare il gap che ci separa dall'età media europea, le
cifre stanziate non saranno sufficienti. Le novità riguardano anche la metodologia di acquisto dei
mezzi, attraverso la Centrale Unica, la quale è diversa da come era stata immaginata inizialmente.
Come associazioni abbiamo collaborato col Ministero dei trasporti in modo leale e costruttivo, pur
non avendo mancato di rilevare che, secondo noi, questo tipo di acquisto centralizzato deve essere
considerato un intervento straordinario e limitato a dare un impulso al percorso di rinnovamento
delle flotte. A nostro avviso è preferibile, a regime, utilizzare il sistema dei costi standard per
realizzare una stabilizzazione degli investimenti.
Fondo Nazionale e costi standard
Siamo in attesa dell'emanazione del decreto attuativo sui costi standard. Si tratta di una normativa
importante anche per ripartire le risorse in modo equo e sufficiente per gestire i servizi.
Insieme alla definizione dei costi standard c'è bisogno di dare stabilità, certezza e durata alle
risorse per la gestione. La scelta dell'istituzione del Fondo Nazionale è stata lungimirante e
fondamentale perché ha contribuito a ridurre i tagli delle Regioni. Oggi il fondo andrebbe sganciato
dalle accise, stabilizzato ed indicizzato. Scelta indispensabile se si vuole avviare un vero processo di
concorrenza.
La domanda di mobilità dei cittaddini
I dati del 13^ Rapporto sulla Mobilità presentati nel 2016 dall'Isfort registrano una perdita
percentuale della quota modale del Tpl a conferma del fatto che senza politiche strutturali
coerenti, sostenute da investimenti, non ci sarà una crescita del trasporto pubblico.
Non credo che tra i motivi della riduzione della percentuale della quota di utilizzo dei mezzi
pubblici abbia inciso l’aumento delle tariffe. Anche perché sono abbastanza stabili e tra le più basse
d'Europa. Inoltre, il costo del viaggio incide poco sulla scelta dell'utilizzo del mezzo pubblico. e
sappiamo che c’è una propensione nei cittadini a pagare di più il trasporto pubblico a fronte, però,
di un miglioramento del servizio. Tutto questo è ancor più necessario nel momento in cui
assistiamo ad un profondo cambiamento delle forme di mobilità. Mobilità non convenzionali sono
sempre in maggiore espansione, specie nelle città più grandi. Dobbiamo quindi guardare a queste
dinamiche con attenzione, in un'ottica di integrazione. Il trasporto tradizionale (bus, tram) dovrà
essere sicuramente più integrato con tutte le nuove forme di mobilità privata ed in sharing,
utilizzando le tecnologie e il digitale, così da fornire tutte le informazioni sul viaggio.
Ma se vogliamo cambiare davvero le nostre città, l’asse portante della mobilità deve essere il tpl.
Le regole e la Riforma del settore all’epoca della riforma Madia
Dopo un lungo dibattito sulla riforma, alla fine eravamo arrivati ad un testo che, inserito nel
decreto Madia sui servizi pubblici, riprendeva i punti essenziali per il Trasporto. Decreto approvato
ma poi ritirato per la sentenza della Corte. Cosa succede dopo la sentenza? Verrà individuato un
percorso legislativo diverso o verrà promulgato e corretto l'attuale? Per quanto ci riguarda
abbiamo condiviso la sostanza del decreto, seppur in presenza di alcuni punti, sui quali avevamo
chiesto delle modifiche. Ci auguriamo che il testo venga quanto prima riproposto.
Noi avevamo discusso a lungo se inserire il Tpl all'interno del decreto sui servizi pubblici. Alla fine è
stata condivisa la scelta del Governo, garantendo l'omogeneità della disciplina e delle norme. Era
questo un percorso più rapido per l'approvazione.
Il decreto Madia sulle partecipate, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale, è l'unico che
resta in vigore perché non è stata dichiarata l'automatica illegittimità costituzionale. Sul decreto
pende comunque uno specifico ricorso della Regione Veneto. Come Confservizi avevamo chiesto
una sospensiva. Ci risulta, invece, che in questi giorni il testo, con piccole correzioni e qualche
spostamento di scadenze, sarà inviato alla Conferenza delle Regioni.
Come risaputo siamo rimasti delusi da alcuni contenuti del Decreto, perché nonostante le
richieste di modifica pervenute da vari soggetti, non si è voluta fare nessuna distinzione tra chi è
chiamato ad operare nel mercato e chi ha affidamenti diretti o opera in società strumentali.
Onde evitare interpretazioni restrittive, come Confservizi stiamo chiedendo di emendare l'articolo
4 per rendere esplicita la possibilità di partecipare alle gare da parte delle società a partecipazione
pubblica, anche al di fuori del proprio territorio di riferimento. La ricerca sulle aziende TPL,
finalmente, fa chiarezza anche sul numero delle partecipate, distinguendo tra partecipate e
partecipazioni.
Apriamo il convegno parlando di lavoro, partendo dalle problematiche che ci pongono i decreti
ma con uno sguardo più ampio alle problematiche più complessive delle relazioni industriali. In
particolare affronteremo la disciplina delle assunzioni con i vincoli del Decreto Madia e i problemi
che crea alle società controllate, soprattutto nelle aziende ferroviarie che nell'attuazione dei vincoli
sulla sicurezza hanno bisogno di formare e poi assumere personale qualificato che non può essere
a tempo determinato. Nel quadro più generale delle relazioni industriali affronteremo temi
complessi: la misurazione della rappresentanza; la disciplina della contrattazione; la possibile
abrogazione del 148;infine, la questione della regolamentazione dello sciopero che nel nostro
settore presenta criticità.
Concorrenza e regole del mercato
Per il nostro settore sono fondamentali le regole del mercato con cui si va all'assegnazione dei
servizi.
Come più volte abbiamo ribadito, siamo per un pieno rispetto della normativa europea, senza
penalizzazioni verso chi fa la scelta di affidamento in house. Ma non c'è dubbio che la forma
prevalente di affidamento deve essere quella di una concorrenza per il mercato che valorizzi il
concetto di rete, favorendo una compensazione tra servizi profittevoli e servizi meno profittevoli,
in modo da gravare meno sulla contrattazione pubblica, così come è previsto dalle normative
europee e dallo stesso testo di riforma.
E' fondamentale che venga confermata, così come previsto dal testo di riforma, la distinzione tra
ambiti di programmazione e lotti di gara, che dovrebbero essere inspirati da criteri trasportici e
quindi di dimensioni più ridotte. Inoltre, è fondamentale armonizzare le regole con cui si fanno le
gare, avviando una riflessione a partire da quelle svolte o in corso che, per come sono state gestite,
hanno registrato un alto livello di contenzioso.
Da questo punto di vista un ruolo importante, devono svolgerlo le Autorità, a partire da quella dei
Trasporti, per definire i capitolati tipo e i criteri per la predisposizione di linee guida per la
redazione di piani economici e finanziari. Piani indispensabili per verificare la bancabilità e
soprattutto la congruità stessa delle offerte che devono trovare legittimità nel progetto presentato.
In questo scenario non dobbiamo sottovalutare la necessità di avere un tessuto di imprese più
forti anche attraverso processi di aggregazioni. Costruire gruppi più grandi, in uno scenario di
avvio della concorrenza che si baserà anche sugli investimenti può portare sicuramente dei
vantaggi sul piano della solidità patrimoniale e nella capacità ad investire, nonché nella
possibilità di competere con gruppi di livello nazionale ed europeo.
I rapporti con Fs
In questi giorni si è parlato molto del Piano Industriale del Gruppo FS. Si tratta del principale
operatore italiano e di un grande operatore su scala europea e pertanto è scontato che
un'associazione come la nostra guardi con interesse e sia disponibile a confrontarsi e collaborare
sulle proposte che ci toccano più da vicino.
Riteniamo legittimo che un gruppo di queste dimensioni ragioni a tutto campo per allargare il
suo mercato nel campo della mobilità e che sia interessato ad estendere la sua presenza sulla
gomma e all'interno delle realtà metropolitane. L'importante è che tutto questo si faccia nel
rispetto delle regole. Infatti, se questo processo di espansione e acquisizione di servizi nella
modalità gomma avviene con le regole della concorrenza e delle norme europee, il settore può
solo beneficiarne. Se invece, anche in virtù di enti locali non più interessati a detenere
partecipazioni, si trattasse di semplici acquisizioni, sganciate da un processo concorrenziale,
diventerebbe un semplice rafforzamento di posizioni dominanti senza portare, soprattutto nel
lungo periodo, alcun beneficio e con il rischio di svendere il patrimonio delle aziende.
Anche nel ferroviario, dove oggi è possibile l'affidamento diretto, ciò deve avvenire nel rispetto
delle regole, applicando la procedura di pubblicazione dell'avviso di richiesta dell'affidamento.
Ferrovie concesse e sicurezza
Novità importanti si registrano anche per le ferrovie concesse, in applicazione del decreto 112/2015
che ha comportato il passaggio della competenza sui gestori dell'infrastruttura ferroviaria sotto
l'Agenzia per la Sicurezza delle linee interconnesse, con un'immediata applicazione delle misure più
restrittive delle rete nazionale, senza prevedere una fase transitoria.
L'Agenzia, anche al fine di garantire la continuità dell'esercizio ha previsto, in attesa della
realizzazione degli interventi a regime, delle misure mitigative che originano impatti forti sul
servizio, sui costi e sui ricavi, perché agiscono sui limiti di velocità, sui passaggi a livello e sul
personale. Come era ovvio anche il Ministero, dopo l'Agenzia, ha richiesto per le ferrovie isolate
norme più stringenti sulla sicurezza con un impatto simile o addirittura peggiore per le linee
interconnesse. Ma va detto che le nostre aziende ferroviarie hanno sempre agito nel rispetto delle
norme di sicurezza previste dalla normativa e dal Ministero e da sempre sono impegnate a
raggiungere livelli di sicurezza sempre più elevati. Queste problematiche saranno discusse
nell'ultima tavola rotonda del convegno. Qui mi limito solo a qualche considerazione:
1) Trattandosi di sicurezza, noi più volte abbiamo detto che non ci può essere una sicurezza di
serie A ed una sicurezza di serie B e che era necessario programmare gli interventi che oggi sono
richiesti.
2) Lo voglio dire con chiarezza, il ritardo sugli interventi non è dovuto ad una sottovalutazione
delle nostre imprese ma ad un'assenza delle risorse per fare gli interventi.
3) Si discute del passaggio della rete ad un unico gestore. E' una discussione legittima che
riguarda i proprietari. E' chiaro che nell'immediato il passaggio non risolve il problema delle
risorse e dei tempi di realizzazione degli interventi.
4) Noi avremmo preferito un percorso diverso. Prima i lavori e poi il passaggio sotto l'Agenzia.
Questo avrebbe evitato i problemi che stiamo registrando, in questi giorni, sul servizio.
Su queste tematiche, mi preme ricordarlo, c'è una collaborazione con RFI: in questi giorni stiamo
sottoscrivendo un'intesa per il supporto agli interventi in questa fase delicata.
Mi auguro che si possa davvero imboccare una strada nuova, che faccia uscire il trasporto pubblico
dall’impasse di una crescita mancata. L'occasione del convegno sarà utile per confrontarci e per
valutare i vari punti di vista. L'auspicio è che prevalga la convinzione comune che investire nel Tpl
porta benefici. Grazie per la vostra attenzione e buon lavoro a tutti.