La longa manus Usa dietro la `guerra al contante` in India

Download Report

Transcript La longa manus Usa dietro la `guerra al contante` in India

L'Indro - L'approfondimento quotidiano indipendente
Economia > News
La longa manus Usa dietro la ‘guerra al contante’ in India | 1
venerdì 13 gennaio 2017, 17:00
Finanza e geopolitica
La longa manus Usa dietro la ‘guerra al contante’ in
India
Perché Washington appoggia le misure drastiche di Nuova Delhi?
di Giacomo Gabellini
Verso la fine del 2016, il governo indiano guidato dal nazionalista indù Narendra Modi ha dichiarato guerra al
contante, abolendo le due banconote di taglio più grande e quelle di valore intermedio (500 e 1.000 rupie).
Esse dovevano esser depositate in banca in cambio di tagli più piccoli e più grandi – cosa che molti indiani non hanno fatto in
tempo a fare, per via delle lunghe code agli sportelli. Obiettivo di questa crociata è stroncare il sistema del 'nero' su cui
lucrano le mafie locali, i tangentisti e gli evasori fiscali e premiare i normali lavoratori che guadagnano onestamente. Il
problema è che l'economia basata sul contante è l'unico mezzo di sostentamento per circa il 50% dei quasi 1,4
miliardi di indiani, specialmente per quelli che vivono nelle periferie di grandi città come Mumbai e Bangalore.
Costoro vivono di espedienti, trasportando turisti in risciò e vendendo souvenir o cibi tipici per strada in cambio di pochi
centesimi, buona parte dei quali vengono consegnati a degli 'appaltatori' un po' meno poveri che gestiscono il racket.
Qualcosa di simile ai venditori ambulanti che si vedono sulle spiagge italiane durante i mesi estivi. Naturalmente, queste
centinaia di milioni di indiani costrette a condurre lavori di fortuna per sopravvivere non hanno un conto in
banca e si sono ritrovati a fare i conti con una tremenda rarefazione monetaria, che complica
drammaticamente l'accesso a beni indispensabili quali cibo e medicinali. E il clima di disperazione ha
inesorabilmente provocato un aumento esponenziale dei casi di truffe e furti, in una guerra tra poveri che ha seminato il
caos in tutto lo sterminato territorio indiano. I principali promotori di questo esperimento social-finanziario vanno
ricercati nella United States Agency for International Development (Usaid), la quale, nel corso degli ultimi
anni, ha sottoscritto una serie di accordi di cooperazione con il Ministero delle Finanze indiano. Tra di essi
spicca Catalyst: Inclusive Cashless Payment Partnership, un'iniziativa introdotta durante lo scorso dicembre
dichiaratamente rivolta a limitare dell'uso dei contanti in favore di pagamenti digitali. Come si legge nel comunicato stampa
pubblicato sul sito dell'Usaid, Catalyst «rappresenta la fase più avanzata nella partnership fra Usaid ed il Ministero delle
Finanze per facilitare l'integrazione finanziaria universale», a cui l'agenzia avrebbe stanziato finanziamenti per oltre tre anni.
Nel gennaio 2016, l'Usaid aveva pubblicato un rapporto intitolato Beyond cash, in cui si analizzavano i
problemi legati all'uso massiccio del contante e si ipotizzavano soluzioni percorribili. Partendo dalla constatazione
che le banche indiane impongono una tassazione del 2% per 'commissioni' su ogni singola operazione finanziaria, lo studio
segnalò la necessità di elaborare misure atte a rendere l'utilizzo di carte di credito e bancomat convenienti sia per i venditori
che per gli acquirenti. La limitazione pilotata del contante in circolazione da parte del governo indiano è indubbiamente
funzionale allo scopo. Inizialmente,
ha dichiarato
Badal
Malick,
amministratore
delegato
di Catalyst, l'obiettivo del
Estratto adcome
uso rassegna
stampa dalla
pubblicazione
online
integrale e ufficiale,
reperibile su
http://www.lindro.it/la-longa-manus-usa-dietro-la-guerra-al-contante-india/
L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.
Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati.
L'Indro - L'approfondimento quotidiano indipendente
Economia > News
La longa manus Usa dietro la ‘guerra al contante’ in India | 2
programma era quello di «focalizzare l'attenzione su una singola città ed applicarvi misure tali da fare in modo che i
pagamenti digitali crescano di dieci volte in un arco temporale compreso fra i sei e i dodici mesi», ma dopo una serie di
ripensamenti si è optato per estendere l'operazione di limitazione dei contanti a tutto il territorio indiano. Beynond Cash
gode del supporto di numerose organizzazioni internazionali, tra cui spiccano la Gates Foundation, la Dell Foundation e la
Omidyar Network, riconducibili quasi sempre ad aziende che forniscono servizi informatici per i pagamenti. In India, uno
dei più entusiasti sostenitori del progetto si è rivelato Raghuram Rajan, professore di economia presso l'Università
di Chicago e capo economista del Fondo Monetario Internazionale che ha ricoperto il ruolo di governatore della Reserve Bank
of India dal 2013 al 2016. Uno studioso profondamente legato alla 'scuola di Chicago' che sostiene, conformemente
alla visione introdotta da Milton Friedman, l'applicazione delle politiche di austerità introdotte in Europa sulla base degli studi
(errati) del suo collega Kenneth Rogoff. Posizioni che gli hanno garantito il favore della grande finanza
internazionale ma che l'hanno allo stesso tempo reso molto impopolare tra gli imprenditori legati all'economia
reale. Rajan è inoltre considerato un uomo di fiducia dell'oligarchia finanziaria euro-statunitense, al punto da indurre l'ex
ministro del Commercio Subramanian Swamy a dichiarare che «faceva riferimento soprattutto agli occidentali, ed in India
ai settori trapiantati legati a doppio filo all'Occidente». Secondo alcuni, la decisione di Rajan di non ricandidarsi a banchiere
centrale dell'India è dovuta molto più alla prospettiva di ereditare il ruolo di direttore del Fondo Monetario Internazionale da
Christine Lagarde che alle fortissime critiche piovute sul suo operato da quasi tutto lo spettro politico indiano. Eppure,
come ha scritto l'economista Norbert Häring, «a nessuno che fosse coinvolto da vicino nella faccenda poteva essere
sfuggito che ciò avrebbe provocato un periodo estremamente difficile, specialmente per la maggior parte degli indiani poveri
residenti nelle campagne, falsamente designati come gli ipotetici beneficiari della campagna di integrazione finanziaria.
Usaid ed i suoi partner avevano analizzato a fondo la situazione e nel rapporto Beyond-Cash si poteva leggere che il 97%
delle transazioni erano condotte in contanti e che solo il 55% degli indiani erano titolari di un conto in banca. Sapevano
anche che persino tra questi ultimi "solo il 29% lo aveva utilizzato negli ultimi tre mesi" […]. Quando il disastro si è
verificato, è stato chiaro a tutti quanto falsa fosse sempre stata la chimera dell'integrazione finanziaria mediante la
digitalizzazione dei pagamenti e la limitazione del contante. Molto semplicemente, nessun mezzo di pagamento può
competere con il contante nel permettere a chiunque di agire nel mercato senza ostacoli. Ma per Visa, Mastercard e gli altri
fornitori di servizi di pagamento […], l'assalto al contante si rivelerà quasi sicuramente un grande successo, in quanto
suscettibile di incrementare progressivamente i pagamenti digitali all'interno del 'teatro di prova' designato. Alla luce delle
perdite subite, gli imprenditori che possono ancora permetterselo si attrezzeranno con ogni probabilità per accettare
pagamenti digitali. Mentre i consumatori, con le attuali restrizioni sul denaro contante, si vedranno costretti a munirsi di
carte di credito». L'interesse economico dei colossi delle carte di credito costituisce quindi una delle principali
ragioni alla base dell'appoggio fornito dagli Stati Uniti all'esperimento indiano, che si inserisce nell'ambito di
una ben più ampia e generalizzata 'guerra al contante'. A livello strategico, tuttavia, l'obiettivo fondamentale
sembra essere quello di conferire alle agenzie statunitensi un formidabile strumento di controllo sui miliardi di
transazioni che avvengono quotidianamente in tutto il pianeta. Un'arma che va a consolidare il predominio sul
sistema finanziario mondiale che gli Usa sono in grado di esercitare fin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale grazie al
ruolo di moneta di riferimento per i pagamenti internazionali di cui è titolare il dollaro.
di Giacomo Gabellini
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su
http://www.lindro.it/la-longa-manus-usa-dietro-la-guerra-al-contante-india/
L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.
Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati.