Negoziati di Ginevra: ultima chance per Cipro?

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giovedì 12 gennaio 2017, 16:45
Negoziati di Ginevra: ultima chance per Cipro?
In corso le trattative per la riunificazione dell'isola divisa da oltre quarant'anni
di Redazione Video / t.m.
Sono ore decisive queste per il futuro di Cipro. I colloqui per la riunificazione dell'isola, in corso a Ginevra dal 9
gennaio, che vedono impegnati il Presidente greco-cipriota Nicos Anastasiades e quello turco-cipriota Mustafa Akinci, a
detta di Mevlüt Çavuşoğlu, Ministro degli Esteri turco, sono entrati nella 'fase finale'. I negoziati in corso in Svizzera, ai
quali partecipano le delegazioni di Grecia, Turchia e Regno Unito, saranno un primo banco di prova importante per il nuovo
Segretario Generale dell'Onu, António Guterres, che ha parlato di «accordo vicino, ma non ci si aspettino miracoli». L'ex
Premier portoghese si trova a proseguire lo sforzo fatto dal suo predecessore Ban-Ki-monn e dalle Nazioni Unite, per riaprire
le trattative sospese nel maggio di due anni fa. Al tavolo sono presenti anche il Presidente della Commissione Europea JeanClaude Juncker e, con una mossa che ha lasciato tutti sorpresi, il Primo Ministro turco Binali Yildirim. L'isola è divisa tra
turco-ciprioti e greco-ciprioti da 43 anni e questo basta a comprendere la portata storica dell'evento, che vede
confrontarsi la Repubblica di Cipro e la Repubblica Turca di Cipro del Nord. Nei giorni scorsi Anastasiades e Akinci hanno
presentato il dettaglio delle loro proposte per la ripartizione geografica dell'isola, che è divisa dal 1974, e che ora si vorrebbe
riunire sotto uno Stato federale. «È l'ultima occasione per creare una Federazione», ha dichiarato Akinci in
un'intervista alla BBC alla vigilia dell'incontro, al quale ha fatto eco, parlando di «ultima chance», il Presidente Juncker (la
Repubblica di Cipro è membro dell'Unione europea dal 2004) da La Valletta, dove si trovava per il lancio della presidenza di
turno Maltese del Consiglio dell'Unione Europea. Lo stesso Juncker ha poi aggiunto che si tratta di un «momento decisivo per
l'unificazione» e, complimentandosi per il buon lavoro svolto dalle due comunità, ha concluso affermando «Quando la pace
è in gioco, coloro che non prendono rischi sono il rischio più grande». Intanto è avvenuto lo scambio di mappe tra i
due Presidenti, con le rispettive proposte sui confini: un «fatto senza precedenti», spiega Espen Barth Eide,
rappresentante speciale per Cipro del Segretario Generale dell'Onu, che aggiunge di non credere a una soluzione rapida per
l'isola. La questione cipriota si trascina come detto da molto tempo e affonda le radici nella sua storia. L'isola del
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/negoziati-ginevra-ultima-chance-cipro/
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Mediterraneo orientale, conquistata in epoca moderna (XVI secolo) dagli Ottomani, divenne località strategica con la
costruzione del Canale di Suez, attirando su di sé l'interesse dell'Impero Britannico, alla quale fu annessa nel 1913 e di cui
divenne colonia nel 1925. Ottenuta l'indipendenza dal Regno Unito il 16 agosto 1960, la nuova Costituzione cercò un
equilibrio per scongiurare scontri tra greco-ciprioti e turco-ciprioti ma, nonostante gli sforzi e il ruolo assegnato a Grecia,
Turchia e Gran Bretagna di 'garanti dell’indipendenza' della Repubblica, la salita al potere del Regime dei Colonnelli in
Grecia, complicò drammaticamente la situazione. Nel luglio 1974, il tentativo di Dimitros Ioannides, Capo della giunta
militare, di rovesciare l'arcivescovo Makarios III, all'epoca Presidente di Cipro, spinse la Turchia a inviare proprie truppe nel
Nord dell'isola. L'invasione turca si concluse con l'autoproclamazione d'indipendenza della Repubblica Turca di Cipro Nord,
non riconosciuta dalla comunità internazionale. La situazione allo stato attuale, non è molto cambiata e sono ancora
stanziati, nella zona Nord di Cipro, circa 30mila soldati turchi. Intanto permane il mandato di Grecia, Turchia e Regno
Unito, di intervenire nel caso in cui la Repubblica fosse minacciata. Negli anni si sono susseguite molte trattative per venire
a capo di una delle situazioni più complicate che la diplomazia internazionale conosca, ma tutti i tentativi di riunire l’isola
sono sempre falliti. Decisive sono state le divergenze sulla permanenza di soldati turchi, il ruolo degli Stati
'garanti' e i confini. Sono proprio questi gli scogli che i negoziati in corso dovranno sciogliere per evitare che l'ottimismo
ostentato dalle due parti, rimanga sulla carta. (video tratto dal canale Youtube 'BBC News')
di Redazione Video / t.m.
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