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Venerdì 13 Gennaio 2017
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È uno 007 inglese. Il Guardian, lo lancia e dice: «Extradinary but unverified documents»
Contro Trump, parola di spione
Anche i grandi giornali diventano bidoni di spazzatura
position research», collezio- (parola grossa), vengono Conrad, quando descrive ta. L’arma di distrazione di
MARIO SECHI
nando fatti che il New York condotte da un giornalista, il protagonista che aveva massa è esplosa tra le mani
on verificato. Il gior- Times definisce «unsubstan- tal Glenn Simpson che «quell’aria comune a colo- dei fanciulli come una bomnalismo con Donald tiated accounts», cioè quello dopo non aver cavato un ra- ro che vivono dei vizi, delle betta di carnevale. Le mail
Trump ha aperto che in una redazione di un gno dal buco, tranne i ritagli follie e delle paure più spre- di Draghi, Renzi e Monti
nuove frontiere e la quotidiano fino a poco tem- di giornale del passato e le gevoli del genere umano; che ieri erano state lette, copubblicazione del dossier di po fa avremmo tutti defini- solite cose che si dicono sul quell’aria di nichilismo mo- piate e archiviate dalla Oc35 pagine dove si parla dei to così: «La storia non sta in Trump femminaro, ingaggia rale comune ai tenutari di chionero Spectre, oggi sono
bische e di case malfamate; immacolate e la pirateria
suoi legami con la Russia piedi». Nel caso di Trump si Mr. Steele.
E qui si uniscono due agli investigatori privati e ai contro lo Stato a breve paspasserà alla storia come il fa un’eccezione, tutto sta in
superamento della notizia e piedi, si supera tranquilla- figure che, in queste storie, detective privati; ai vendito- serà come un parcheggio in
l’ingresso nello spazio me- mente il dibattito sulle fake non mancano mai: la spia e ri di alcolici e, mi verrebbe seconda fila, ma senza dirlo,
il giornalista. Il titola- da aggiungere, ai venditori perché fratello e sorella ortafisico di quello che
re di List sente alzarsi di cinture elettriche rinvi- mai mostri sono. La notizia
il Guardian ha batMr.
Steele,
sette
mesi
fa,
ha
cominuna voce dal loggione: gorenti e agli inventori di che ieri apriva a tutta pagitezzato con comicità
ciato
a
compilare
i
suoi
bollettini
mancano le prostitute! medicine miracolose». Il li- na i quotidiani, come lo scopinvolontaria «extraorsu Trump, ha fatto cioè quella che
Tranquillo, arriveranno, bro è del 1907, ma Conrad pio di una cyber guerra, si
dinary but unverifi ed
il copione è un classico. scriveva per essere letto nel è sgonfiata come un soufflè
documents». Sì, siamo
viene definita una «opposition
Il reporter e lo spione si 2016.
cotto sul fornello anemico. Il
di fronte a un salto di
research», collezionando fatti
La Russia? Chiedete a Corriere ha una una colonmettono al lavoro, nel
qualità del giornaliche il New York Times definisce
frattempo i computer Rex. È Tillerson, ex capo na di spalla, il Messaggero fa
smo. Nel vuoto.
«unsubstantiated accounts», cioè
della direzione naziona- di ExxonMobil, prossimo se- un taglio, Repubblica un tiIl fabbricatore
quello che in una redazione di un
le dei democratici
tolo di taglio basso, La
del dossier ha un
quotidiano, fino a poco tempo fa,
è stata hackerata
Stampa un francobollo
nome e un cognome:
da Guccifer 2.0 e
di richiamo, Il Fatto
Christopher Steele,
Nel caso di Trump si fa un’ecceavremmo tutti definito così:
il committente del
Quotidiano la cita per
ex spia di Sua Maezione, tutto sta in piedi, si supera
«La storia non sta in piedi»
dossier su Trump
parlare di Carrai, Listà la Regina. Non è
tranquillamente il dibattito sulle
è cambiato. Torna
bero fa un pezzo per
decorato, non fa parte
fake news e si entra nella zona
ridicolizzare l’inchiedelle istituzioni del Regno news e si entra nella zona la domanda: chi paga?
esoterica del qui niente è vero, ma
sta. La spy story ha
Unito, non ha la biografia esoterica del qui niente è Non si sa. Il sempre inparliamone. Sul New York Times
formato New York Times
fatto la fine delle cose
di James Bond, si arrangia vero, ma parliamone.
Bene, parliamone. Chi stavolta non ha il numeall’italiana: è fi nita al
facendo la spia in un’azienlo spione inglese conquista subito,
tappeto, tra le risate,
da che ha fondato, la Orbis ha pagato la fabbricazio- ro di conto corrente, adnonostante tutto, l’upgrade di
con un occhio nero.
Intelligence, insomma è la ne del dossier? Perché Mr. dirittura scrive che gli
classe:
«a
respected
former
British
Il passaporto e la
classica mezza barba fi nta Steele sarà respected, ma autori del documento
spy»,
cribbio.
Respected.
Uno
che
Brexit. I lobbisti di
che si guadagna la pagnotta una cosa è certa: non lavo- non sono stati pagati,
fa
quel
lavoro.
E
in
quel
modo
Londra premono per
con i ferri vecchi del mestie- ra gratis. Il gentleman, per che hanno continuato a
avere un passaporto
re, ma sul New York Times i suoi servizi etti, incassa lavorare e inviare maeuropeo per i bankers
conquista subito l’upgrade come tutti il vile denaro, si teriale a Fbi e servizi
di classe: «a respected former fa pagare per spiare o fare segreti britannici. Chiaro, gretario di Stato americano. della City. Salto del canguro
British spy», cribbio. Respec- qualcosa che abbia una pa- come non pensarci prima, Durante la sua audizione sulla Brexit.
Il deserto della sinistra
ted. Uno che fa quel lavoro. E rentela con quel mestiere. si battevano per la demo- parlamentare al Senato, ha
che lavoro. E che sceneggia- Parliamone, cari difensori crazia! Alice nel paese delle spiegato bene quella che sarà francese. Guerra di numeri
tura. No, non ha indossato lo della democrazia: chi ha meraviglie, in confronto, è la linea realista della Casa per le aperture della camBianca e del Dipartimento pagna presidenziale dei due
smoking da perfetto agente pagato Mr. Steele? Si dice un manuale di cinismo.
Chi ha pagato non si di Stato: duro confronto con rampolli della gauche: Masegreto, non era al volante che il primo tentativo di
dell’Aston Martin, con una far deragliare la campagna sa, forse non si saprà mai, la Russia di Putin, ma sulle cron ha totalizzato duemisventola al suo fianco e il elettorale di Trump con la ma quel report di 35 pagine sanzioni in futuro si vedrà. la presenze, Valls trecento.
conto sempre aperto al ca- «oppo research» (quello che fi nirà per divorare chi l’ha È il pragmatismo di un pe- Tutto a Clermont-Ferrand.
in Italia è il sempre verde commissionato: le tracce del troliere. Meglio una politica Che sfida appassionante. Sul
sinò, proprio no.
Christopher Steele, set- dossieraggio) sia stato finan- suo uso in campagna eletto- del tubo che un tubo di po- Financial Times viene dipinlitica.
ta la rivalità tra i due, ma il
te mesi fa ha cominciato a ziato da un facoltoso repub- rale sono rimaste.
E gli spioni italiani? problema è un altro: entramChe storia è? Il titolare
compilare i suoi bollettini su blicano.
Trump, ha fatto cioè quella
Possibile? Sì, ma il nome? di List consiglia la lettura Tutto finito, come previsto bi sono perdenti.
Il Foglio.it – List
che viene definita una «op- Copertissimo. Le indagini de L’agente segreto, Joseph ieri su List: è stata riscritDI
N
FORLÌ-CESENA: LINA AMORMINO È STATA ELETTA COL PD NEL NUOVO CONSIGLIO PROVINCIALE
L’ex pupilla della Santanché se ne è andata con la sinistra
DI
MAICOL MERCURIALI
D
a pasionaria del centrodestra a capolista di un
raggruppamento di amministratori di centrosinistra. Per l’ex pupilla di Daniela Santanché in Romagna un
bel cambiamento che, giravolte
a parte, testimonia l’incredibile
difficoltà del popolo azzurro nella
rossa terra romagnola. Un terra
che si è dimostrata più fertile per
i seguaci di Beppe Grillo piuttosto che per quelli di Silvio Berlusconi, ma che a parte qualche
isolato scossone vede ancora dominare il Pd di Matteo Renzi.
Lina Amormino, ex assessore al bilancio del Comune di
Cesenatico fino al giugno scorso e
ora consigliere comunale della li-
sta civica dell’ex sindaco Roberto Buda, con la sua candidatura
– e la successiva elezione - nella
lista degli amministratori di centrosinistra al consiglio provinciale di Forlì-Cesena ha sollevato un
gran polverone. Forza Italia, Lega
Nord e Movimento 5 Stelle hanno
gridato all’inciucio, ma lei – ex
segretario provinciale del Movimento per l’Italia della Santanché e soprattutto ex coordinatrice
provinciale di Forza Italia – prima si difende dicendo di essere
stata eletta “in una lista istituzionale e non politica”, poi passa
all’attacco annunciando, in una
lunga intervista sul dorso locale
de Il Resto del Carlino, che farà
“di tutto per rottamare le persone
che hanno distrutto a livello locale il centrodestra e Forza Italia, a
partire dai vertici regionali sino
al delegato di Cesenatico”.
Perché in fin dei conti la
Amormino si sente donna di
destra. “Forza Italia potrà rinascere quando ci sarà un ricambio, con una leadership in grado
di saper mediare e rispecchiare
l’animo vero del centrodestra. A
livelli superiori Forza Italia deve
capire che questi suoi rappresentanti locali hanno fallito. L’odio e
il rancore sono la loro missione,
ma sono sconfitti”.
Replica così alle accuse di
inciucio dell’attuale coordinatore azzurro, Fabrizio Ragni,
e anche al segretario della Lega
Nord Romagna Jacopo Morrone,
uomo di fiducia del deputato leghista Gianluca Pini. Alle elezioni provinciali di Forlì-Cesena,
infatti, il centrodestra aveva scelto di presentare una sua lista in
contrapposizione a quella del Pd.
Il centrodestra, però, anche a livello locale sconta una carenza di
leadership, soprattutto per quanto riguarda Forza Italia: con il
passaggio della senatrice Laura
Bianconi nelle fila dell’Ncd di
Angelino Alfano; con Luca Bartolini, ex consigliere regionale di
An prima e Pdl poi e riferimento
locale di Altero Matteoli sempre
più defilato dalla scena politica; e
poi con la prematura scomparsa
dell’ex consigliere regionale Antonio Nervegna, tra i fondatori
del partito azzurro in Romagna, Forza Italia si trova praticamente senza
riferimenti. Una situazione non troppo distante da quella nazionale.
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