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Donald Trump: hackeraggio? Russia ma non solo | 1 giovedì 12 gennaio 2017, 09:00

Donald Trump: hackeraggio? Russia ma non solo

Ieri la prima conferenza stampa del Presidente eletto Donald Trump, all'attacco di tutti e tutto di Sara Giannaccini

Negli Stati Uniti è andata in scena ieri la prima conferenza stampa del Presidente eletto Donald Trump. La cornice è quella della Trump Tower di New York, l’inespugnabile torre d’avorio del magnate newyorchese. Un appuntamento a cui The Donald si presenta nella sua forma più smagliante: determinato, aggressivo, con le redini del gioco ben salde tra le potenti mani. https://www.youtube.com/watch?v=vclI1s4aZ98&spfreload=10 Credits: The Awards Show Channel Tema scottante sono le delicate fila dei rapporti con la Russia, resi incandescenti dalle accuse di hackeraggio e interferenza nelle elezioni presidenziali, oltre che dal presunto e incriminante dossier a danno proprio di Trump. E la trama che il Presidente eletto traccia sembra uscita da un film di spionaggio: Cia, Fbi e oppositori interni sarebbero i grandi burattinai che si celano dietro la diffusione del dossier che metterebbe a nudo interessi personali del magnate in Russia e che lo renderebbero presumibilmente ricattabile da Mosca. Credits: Politico.com Incalzato dalle domande sui dati sensibili che lo riguarderebbero, The Donald ribatte: «Ho grande rispetto per la libertà di stampa ma siamo in presenza di una caccia alle

streghe e di informazioni false, magari alcune anche fornite dai servizi di intelligence: voglio dire che sono infondate e non

avrebbero mai dovuto essere scritte o diffuse. Sarebbe una macchia». Il dossier incriminato, consegnato dall’intelligence a Obama e a Trump, era, come riportato dal magnate «materiale classificato, confidenziale». E continua: «E' una disgrazia,

vergognoso che quelle informazioni siano state divulgate. Tutte cose mai fatte, sono stati i nostri oppositori. Per questo è un

fatto grave». Poi Trump sposta lo sguardo sull’hackeraggio e sulla difesa: «Sicuramente non è stato fatto un buon lavoro per

difendersi dagli hacker. Di certo non si sono ben difesi i democratici. Per me è importante attivare una rete difensiva molto

più efficiente», sottolinea dopo aver annunciato che creerà una task force con le sei migliori menti, unite per innalzare un vero e proprio muro informatico. E infine ammette: «Penso che dietro l’hackeraggio della campagna presidenziale americana ci sia la Russia, ma anche altri Paesi». Riflettori puntati anche sul tanto discusso rapporto con Putin, del quale Trump dice: «Lo considero una figura importante, le relazioni con la Russia saranno importanti. La vecchia relazione tra Usa e Russia ha creato l'Isis. Se Putin ora vuole agire in modo diverso non credo non sia una buona cosa». E non risparmia una stoccata alla ormai vecchia rivale, Hillary Clinton: «Sono sicuro che la Russia ci rispetterà, avrà più rispetto

per gli Usa. Come anche altri Paesi, Cina, Giappone, Messico. Ci rispetteranno molto di più di quanto accaduto con le passate

Amministrazioni. Di certo agirò diversamente da come avrebbe fatto Hillary Clinton». Credits: MPR News Ampio spazio anche ai confini nazionali. Dopo aver ringraziato Fiat Chrysler e Ford per i nuovi investimenti negli Stati Uniti, sottolinea che «Se l'elezione non fosse andata come è andata, non ci sarebbero questi investimenti e questo nuovo clima. Sarò il più grande produttore di posti di lavoro che Dio abbia mai messo sulla terra». «Ora bisogna far tornare indietro l’industria farmaceutica» ha aggiunto. Poi passa a confermare alcuni punti che hanno caratterizzato la sua anomala e travagliata campagna elettorale. Via Obamacare, la riforma sanitaria voluta dal Presidente uscente Obama. Una manovra complicata quella che si staglia all’orizzonte, un bel banco di prova per il presidente eletto e la sua amministrazione, pronta a stravolgere uno dei pilastri della politica di Obama. «Appena il nuovo ministro avrà il via libera presenteremo un piano», spiega Trump. «L’Obamacare è stato un disastro completo e totale, sta implodendo. Lo abrogheremo e sostituiremo. Sarà fatto in simultanea, probabilmente lo stesso giorno». Credits: Yahoo Sì al muro sul confine con il Messico, uno dei punti Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/donald-trump-hackeraggio-russia-ma-non-solo/ L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.

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Donald Trump: hackeraggio? Russia ma non solo | 2 chiave della sua campagna, tanto controverso da diventare iconico. «Non voglio aspettare mesi, anni. E i messicani ci

rimborseranno il costo del muro, troveremo la forma. Ma noi lo costruiremo. E la gente deve sapere che lo pagherà il Messico. Io voglio arrivare lì: costruire il muro, senza dover aspettare un anno e mezzo. Il Messico ha avuto anche in passato un atteggiamento costruttivo. A loro non do la colpa di quanto accaduto in passato, la colpa è dei politici americani. Intendo

dire che non deve più accadere». Trump rassicura anche sul tema del conflitto di interessi, tema molto delicato negli States. Trump dichiara che non porrà in essere conflitti tra la sua attività imprenditoriale e la sua carica alla guida degli USA.

Anzi, dichiara di aver appena rinunciato a un affare molto profittevole negli Emirati Arabi. Ed è l’avvocatessa Sheri Dillon ad assicurare che le azioni del futuro presidente «saranno solo a beneficio del popolo e non dei suoi affari». E sottolinea come Trump vorrà fare proprio lo strumento della trasparenza, senza usare la presidenza a suo vantaggio: è prevista entro il 20 gennaio la creazione di un `trust´ che gestirà le liquidità, probabilmente un indice di investimenti e le preesistenti attività immobiliari di Trump. «Lo sta facendo volontariamente perché le leggi sul conflitto di interessi non riguardano il Presidente né il vicepresidente».

di Sara Giannaccini

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