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La comparsa precoce del male d i stag i one p ìù temuto
d'influenza intasa gli ospedali
Code di 20 ore al pronto soccorso
Da Bologna a Pordenone, da Pavia ad Ancona: aumentate rispetto all'anno
scorso anche del 40 per cento le persone che richiedono le cure dei medici
::: CLAUDIA OSMETTI
E adesso c'è l'assalto alle
Asl. Della serie: se un milione
di italiani ha già avuto a che
fare con aspirine e termometri (specie nella settimana delle feste), in queste ore pronto
soccorsi e farmacie si sono
riempiti di gente. È l'influenza, bellezza. Chi cercava un
dottore, chi si metteva in fila
per il vaccino and-influenzale, chi lamentava i sintomi del
virus che ha messo a letto mezzo Paese. Altro che cenone della Vigilia: qui si rischia un Capodanno in corsia.
File che manco alle poste il
lunedì delle pensioni si sono
registrate all'ospedale Maggiore di Bologna dove, un signore in codice verde ha aspettato la bellezza di 21 ore prima
di trovare un dottore libero.
Già, è arrivato in ambulatorio
alle 10 di mattina, è uscito (referto in mano) alle 7 del giorno dopo. E tra persone
con la febbre e pazienti ordinari, da quelle
parti è stato un vero e
proprio via vai: «La sera di martedì c'erano
50 persone in attesa»,
racconta a "Il resto del
Carlino" Daniela Gallamini, portavoce della
Fials provinciale, «alcune di loro stavano lì da
una decina di ore. A
mezzanotte i codici
gialli erano 17, tredici
dei quali ancora da visilare, uno aspettava dalle 19». Ma si sa, l'influenza, come il Natale, quando arriva arriva.
Superlavoro anche per lo
staff di medici e infermieri di
Pordenone, in Friuli. Lì le code sono state di "appena" 14
ore: e sarà che il centralino del
118 squillava in continuazione, sarà che i posti letto scarseggiavano, sarà che gli addetti ai lavori erano impegnati,
ma un anziano di 73 anni ha
passato la notte del 25 dicembre in attesa che qualcuno lo
visitasse. Ê arrivato al nosocomio la sera, è uscito a Santo
Stefano. Gastroenteriti, dolori,
spossatezza, patologie respiratore di natura virale hanno impegnato i camici bianchi per
due giomi. Senza sosta.
Stessa storia stesso pienone
(ospedaliero) anche ad Ancona: il pronto soccorso dell'ospedale di Torrette non ha
avuto un minuto di riposo,
nemmeno per fermasi a scambiare gli auguri di rito tra i presenti. In Puglia a fare i conti
con la tosse (uno dei sintomi
di questa ondata influenzale)
sono già in 1lmila, col risultato che a Lecce il servizio sanitario è inevitabilmente rallentato. In alcuni casi i ricoveri sono stati addirittura "lampo",
con il paziente dimesso nell'arco di una manciata di ore.
Meglio fare posto ai nuovi arrivati, insomma. Anziani e bambini negli ultimi dieci giomi si
sono riversati nei locali della
guardia medica barese e le visite ordinarie stanno riscontrando disagi. Ovviamente.
Non va meglio nemmeno
al Nord, intendiamoci. Tra domenica e lunedì il numero di
persone che si è rivolto al
pronto soccorso di Legnano e
Magenta (Milano) è raddoppiato. Nessun disservizio da
quelle parti, il personale ha ri-
corso ai rinforzi delle grandi
occasioni, ma i tempi di attesa, specie per gli influenzati
meno gravi, si sono allungati
rispetto alla media. I codici
rossi e gialli segnalati, tra l'altro, sono schizzati a un più
40% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. In tilt ci è
andato, semmai, il reparto di
pediatria di Pavia: solamente
nel fine settimana natalizio, infatti, sono stati eseguiti trecento interventi, dei quali il 20%
per ragioni "gravi", e il direttore della clinica è pure stato costretto a un rientro anticipato
dalle ferie. E dire che il 26 ci
sono stati addirittura dei minuti di tensione quando un genitore, probabilmente preoccupato per la salute del proprio figlio, ha provato a scavalcare la fila. Tutto rientrato, ma
per calmare gli animi sono dovuti intervenire due poliziotti.
::: I NUMERI
20
Sono le ore di attesa registrate
al pronto soccorso di Bologna
dai pazienti affetti da influenza.
11.000
È il numero delle persone colpite negli ultimi giorni dalla
tosse soltanto in Puglia.
È la percentuale di incremento
dei codici rossi e gialli nei
pronto soccorso registrati in
questo periodo rispetto allo
stesso dello scorso anno.
.
1
r
Il numero delle persone che si
sono messe in fila per comprare delle medicine in una farmacia di Benevento.
Non sono state risparmiate
nemmeno le farmacie: a Lecco, in Lombardia, quella di turno due giomi fa aveva già finito le scorte di alcune tipologie
di an tibiotici. A Molfetta in poche ore si sono riversati sul
bancone del farmacista in
150, a Benevento la fila (chilometrica) ha invaso la strada
fuori dall'unico esercizio aperto. «Anche in queste ore correre ai ripari è importante», spiega Alberto Villani, responsabile del dipartimento pediatrico
dell'ospedale Bambin Gesù di
Roma, «ma tutti gli anni i medici propongono la vaccinazione antiinfluenzale. Bisognerebbe ricordarsi per tempo di farla, e non farsi prendere dal panico quando il virus è
già in circolazione». Come si
dice in questi casi: prevenire è
meglio che curare.
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