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Mercoledì 28 Dicembre 2016
PRIMO PIANO
MPS/1 VIA XX SETTEMBRE POTREBBE INVESTIRE 6,5 MLD NEL NUOVO AUMENTO DI CAPITALE
Il Tesoro para il colpo della Bce
La Nouy chiede 8,8 miliardi. Malumori al vertice della banca, che cerca una sponda. Ma il governo non
contesterà la richiesta. Con i nuovi ratio sarà possibile tenere gli npl. Due mesi per il salvataggio
IL TITOLO MONTE DEI PASCHI DI SIENA DA LUGLIO
di Luca Gualtieri
Quotazioni in euro
40
D
opo l’ennesima doccia
gelata ieri gli umori erano
cupi ai vertici di Mps. Il
diktat della Bce di alzare
da 5 a 8,8 miliardi il fabbisogno
patrimoniale è stato accolto con
stupore e disappunto dagli amministratori della banca, anche
se una contromossa appare improbabile. Il Tesoro e il ministro
Pier Carlo Padoan, destinatari insieme a Bankitalia della missiva
di Francoforte, non sembrano
intenzionati ad aprire una controversia con l’autorità di vigilanza
in un periodo di forte criticità per
Danièle Nouy
l’intero sistema bancario. Al contrario lo Stato potrebbe accollarsi
il conto presentato dall’organo
presieduto da Danièle Nouy e
investire fino a 6,5 miliardi nella banca. «Il perimetro del fondo
per le crisi bancarie», spiegano
fonti vicine al Tesoro, «è stato
disegnato in modo ampiamente
sufficiente a fare fronte a tutte
le esigenze di intervento che
dovessero emergere dalle situazioni attualmente sotto osservazione da parte delle istituzioni».
Ragioni di convenienza politica
suggeriscono insomma di sposare la linea del rigore, sperando in qualche sconto nella fase
autorizzativa della ricapitalizzazione precauzionale. E questo
malgrado le incongruenze della
richiesta di Bce che ancora ieri
non risultava del tutto chiara agli
addetti ai lavori.
Nel calcolare il nuovo fabbi-
29 luglio
Fabrizio Viola presenta
la prima versione
del salvataggio
355
300
24 ottobre
Morelli presenta
la seconda versione
del salvataggio
8 settembre
Viola lascia
l’incarico. Arriva
Marco Morelli
22 dicembre
Fallisce il piano
di salvataggio
privato
255
200
porto sarebbe stato più elevato rispetto a 5 miliardi», spiega una
fonte. Del resto il tempismo della
vigilanza dimostra che l’intervento era stato definito da tempo.
La lettera reca la data di venerdì
23 dicembre (l’ad Marco Morelli
ne sarebbe venuto a conoscenza
solo sabato 24) e dunque sarebbe
stata compilata quando il decreto
Salva-risparmio era in procinto
di essere firmato dal presidente
della Repubblica e pubblicato
155
Luglio
Agosto
Settembre
2016
Ottobre
Novembre
Dicembre
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
sogno di capitale, Francoforte
parte dai risultati dell’ultimo
stress test, da cui Mps è uscita
con un Cet 1 a pieno regime a
-2,4% nello scenario avverso. Il
richiamo all’esame dell’Eba è
giustificato dalla modalità di salvataggio scelta dal Monte, cioè la
ricapitalizzazione precauzionale.
L’articolo 32 della direttiva Brrd
prevede infatti la possibilità di intervento pubblico nella forma di
ricapitalizzazione precauzionale
solo per banche solvibili ma bocciate al termine di uno stress test.
Se non che lo scenario avverso
è una mera simulazione teorica
(per giunta fatta su dati vecchi
di un anno) e non una fotografia
puntuale dello stato di salute del-
la banca. L’incongruenza più forte, però, riguarda la nuova soglia
indicata dalla Bce, cioè quell’8%
che farebbe emergere un fabbisogno patrimoniale di 8,8 miliardi.
Secondo quanto appreso da MFMilano Finanza nella missiva di
circa 15 righe pervenuta lunedì
26 ai consiglieri non ci sarebbero indicazioni sulla metodologia
seguita per calcolare la nuova soglia. «Non c’è niente. Non è stato
fornito alcun elemento, neanche
nei contatti telefonici avuti tra i
vertici della banca e la Bce», si
confida una fonte a MF-Milano
Finanza. La ricostruzione più
probabile è che il nuovo coefficiente dell’8% faccia riferimento
non tanto ad altre recenti opera-
zioni di salvataggio, quanto al
requisito di capitale richiesto per
il rischio di credito. In sostanza,
per Francoforte, Mps non è più
una banca che sta per ripulirsi
da 27,7 miliardi di sofferenze,
ma un istituto che si porterà appresso quel fardello ancora per
molto tempo. Difficile dire se
questa sia già un’indicazione di
carattere strategico e dunque un
invito a soprassedere alla cartolarizzazione, ma certamente il
quadro appare molto fluido. La
sensazione, comunque, è che la
richiesta aggiuntiva di capitale da
parte di Bce non abbia sorpreso
più di tanto il governo. «Da qualche giorno si dava per certo che,
in caso di intervento statale, l’im-
E la Vigilanza abbassa i requisiti Srep di Deutsche B.
seguito dei risultati degli Srep 2016, la Bce
A
ha abbassato i requisiti minimi di capitale
per Deutsche Bank, lasciando all’istituto tedesco più margini per definire dividendi e bonus.
L’istituto dovrà mantenere un common equity
tier 1 di almeno il 9,51% su base consolidata
a partire dal 1° gennaio 2017. Un coefficiente inferiore a quello attualmente richiesto del
10,76%, soglia sotto la quale la banca non poteva scendere quest’anno senza dover limitare
dividendi, remunerazione variabile e cedole ai
detentori di titoli Additional Tier 1. A inizio anno i timori su una mancata distribuzione delle
cedole da parte di Deutsche Bank avevano mandato in tilt tutto il comparto dei bond Additional
Tier 1. Gli altri requisiti richiesti sono l’11,01%
per il Tier1 capital ratio e il 13,01% per il Total
capital ratio. L’istituto si trova abbondantemente
sopra questi livelli, sia quelli del 2016 che del
2017, potendo contare al 30 settembre su un
Cet1 ratio del 12,58%, un Tier 1 del 14,47%
e un Total capital del 16,15% di capitale come
guidance a cui attenersi su base volontaria. La
scorsa settimana Deutsche Bank ha raggiunto
un accordo transattivo con il Dipartimento della
Giustizia statunitense per mettere fine, dietro
il pagamento di 7,2 miliardi di dollari, a un
contenzioso sulla vendita di titoli rischiosi con
sottostanti mutui ipotecari subprime nel periodo
precedente la crisi finanziaria del 2008.
OGGI SU MILANOFINANZA.IT
Pier Carlo Padoan
in Gazzetta Ufficiale. Ma c’è
chi ritiene che l’intervento fosse
pronto da tempo, probabilmente
da prima che fallisse il piano di
salvataggio privato di Jp Morgan. Il che spiegherebbe perché
quella partita, pure molto impegnativa, non sia stata neppure giocata, spianando la strada
all’intervento dello Stato nel
capitale della banca.
Messe da parte le polemiche,
da oggi si comincerà a lavorare
al nuovo piano di salvataggio.
Il primo passaggio sarà l’intervento sulla liquidità. Già nei
prossimi giorni la banca potrebbe elaborare un piano di emissioni per il quale verrà richiesta
la garanzia statale. Tempi più
lunghi invece serviranno per la
presentazione a Bce e Bruxelles del piano di ristrutturazione,
presupposto indispensabile per
lanciare la ricapitalizzazione
precauzionale. (riproduzione
riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
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IL SONDAGGIO
Alla domanda «Come sarà accollmbi?» i
ta Mps una volta tornata agli scambi?»,
lettori hanno risposto così:
1 Scenderà sotto 14 euro
56,1%
2 Tratterà ai livelli attuali
17,1%
3 Andrà sopra 18 euro
26,8%
I titoli delle tlc ai raggi x
Analisi Tecnica
Le notizie più lette
Il 2017 sarà, secondo gli analisti di
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nella riorganizzazione del settore. Chi
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