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Giovedì 29 Dicembre 2016
PRIMO PIANO
MF-MILANO FINANZA HA RACCOLTO I DUBBI PIÙ DIFFUSI TRA GLI OPERATORI DI MERCATO
Dieci domande sul caso Mps
Mentre la banca si prepara a voltare pagina sono ancora molti i passaggi pochi chiari degli ultimi
cinque mesi. Dalle richieste enigmatiche di Bce al fallimento del piano di mercato targato Jp Morgan
al limite dell’azzardo, giustificata
però, si diceva, dal tiepido interesse di qualche grande investitore. A partire da quegli anchor investor che, nella speranza iniziale
della banca, avrebbero dovuto
costituire il perno del salvataggio. Una speranza che si sarebbe
rivelata mal riposta.
di Luca Gualtieri
D
opo il fallimento del piano di mercato, per Mps
si è aperto il paracadute
della ricapitalizzazione
precauzionale pubblica, un passaggio che dovrebbe temporaneamente mettere in sicurezza
la banca. In attesa dell’ingresso
dello Stato, però, sarebbe auspicabile chiarire gli aspetti più
controversi di un calvario durato
cinque mesi. Sono molti i dubbi
raccolti da MF-Milano Finanza
tra i professionisti e gli operatori
di mercato che hanno seguito le
vicende del Monte. Tali dubbi
sono stati condensati in dieci domande che sono rivolte ai vertici
della banca e di conseguenza al
Tesoro (nuovo azionista di maggioranza in pectore) ma anche
ai controllori e che meritano di
ottenere una risposta.
1) Perché la banca ha deciso
di deconsolidare subito tutte le
sofferenze? Nella lettera inviata
lo scorso 22 giugno Bce chiedeva
a Mps di ridurre il non performing
loan ratio al 20% nel 2018. Il che
si sarebbe tradotto nella cessione
di circa 10 miliardi di sofferenze
lorde su 27,7 miliardi totali. A fine luglio, però, l’amministratore
delegato Fabrizio Viola presentò
un piano che prevedeva il deconsolidamento di tutte le sofferenze in pochi mesi. La soluzione
avrebbe determinato quel deficit
di capitale monstre che nessuno
è poi riuscito a colmare.
2) Le valutazioni degli npl fatte
da Jp Morgan erano allineate
a quelle di Atlante? Nel mese di
agosto è partita una doppia due
diligence sulle sofferenze del
Monte, quella di Italfondiario per
conto di Jp Morgan e Mediobanca e quella di Fonspa per conto
di Atlante. I risultati non sono
stati divulgati, ma è possibile
che le valutazioni fossero molto
distanti. Si dice ad esempio che
Jp Morgan non fosse disposta a
valutare i crediti dubbi più del
17-18% del loro valore lordo
Rocca
Salimbeni
DIECI DOMANDE PER CAPIRE COME È ANDATA
Perché la banca ha deciso di deconsolidare subito tutte le sofferenze?
Le valutazioni degli npl fatte da Jp Morgan erano allineate con quelle di Atlante?
Quali erano le condizioni sospensive del contratto di pre-garanzia?
5) In che giorno il Qatar ha ufficializzato il passo indietro? I
primi rumor su un ritiro di Doha
sono rimbalzati tra martedì 13
e mercoledì 14, prima cioè che
partisse l’aumento. Solo il 21,
però, la banca ha ufficializzato la
notizia, comunicando che «non
si sono concretizzate manifestazioni di interesse da parte di
alcun anchor investor». Tra il 13
e il 21 solo indiscrezioni.
C'erano ancora potenziali anchor investor quando domenica 11 la banca propose di riaprire la conversione?
In che giorno il fondo del Qatar ha ufficializzato il suo passo indietro?
Quante sono state le adesioni all'aumento di capitale?
Come è stato giustificato da Bce il nuovo coefficiente patrimoniale dell'8% richiesto alla banca?
Il deconsolidamento delle sofferenze andrà avanti?
Che ne sarà della cessione di Juliet, la piattaforma di gestione dei deteriorati che era stata aggiudicata a Cerved?
Il nuovo piano sarà realizzato con gli stessi advisor?
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
Il nuovo piano a Bruxelles entro la fine di febbraio
i chiarisce il percorso che porterà il MontepaS
schi nell’orbita delle partecipazioni statali. Il
nuovo piano di ristrutturazione della banca senese
dovrà essere presentato entro due mesi all’Unione
Europea, cioè per la fine di febbraio. La prima
scadenza importante è però il 31 dicembre. Entro quella data dovranno arrivare il via libera di
Bankitalia e poi del Tesoro alla richiesta di Mps
di accedere alla garanzia dello Stato su bond da
emettere a breve per garantirsi liquidità. Il confronto con la Commissione europea sarà succescontro il 33% di Atlante. Una
divergenza che si sarebbe riflessa
anche nella delicata trattativa sul
prestito ponte.
3) Quali erano le condizioni
sospensive del contratto di
pre-garanzia? Le 13 banche
del consorzio, coordinate da
sivo e Bruxelles dovrà valutare la compatibilità
del nuovo piano con le norme in tema di aiuti
di Stato. Ieri intanto il ministero delle Finanze
tedesco guidato da Wolfgang Schäuble ha espresso i propri timori circa il piano di salvataggio di
Mps, sottolineando che Roma deve attenersi
alle regole europee. «La Bce e la Commissione
europea devono controllare e assicurarsi che le
autorità italiane si attengano alle regole europee»,
ha affermato all’agenzia Reuters il portavoce del
ministero delle Finanze tedesco.
Mediobanca e Jp Morgan, hanno
negato la garanzia sull’aumento
di capitale impegnandosi solo
nel collocamento delle azioni.
Solitamente contratti del genere
prevedono condizioni sospensive
che, oltre al contesto di mercato
(che fa scattare la macro adverse change clause), considerano
OGGI SU MILANOFINANZA.IT
anche l’esito dell’attività di premarketing.
4) C’erano ancora potenziali
anchor investor quando domenica 11 la banca propose di
riaprire la conversione? La versione finale del piano privato è
sembrata a molti una scommessa
IL SONDAGGIO
Alla domanda «Dove sarà arrivatoo
l’indice Dow Jones a fine 2016? », i
lettori hanno risposto così:
1 Sopra 20.000
54,3%
2 Ai livelli attuali
26,0%
3 Sotto 19.900
29,7%
Parla Gentiloni
Le notizie più lette
La conferenza stampa di fine anno
del presidente del Consiglio. Le risposte
su Mediaset, Alitalia e Mps dalle 11
su Class Cnbc (507 Sky) e in streaming su
www.milanofinanza.it
accusa: ho le prove,
1 Erdogan
gli Stati Uniti aiutano l’Isis
i tedeschi invitano Roma
2 Mps,
a non aggirare le regole
borsa tifa
3 LaTelecom-Mediaset
Partecipate al nuovo sondaggio proposto
da Milano Finanza online: «La Banca d’Italia prevede sofferenze in calo di 16 mld tra
2015 e 2018. Cosa faranno nel 2017?» Le
vostre risposte su www.milanofinanza.it
1 Aumenteranno
2 Rimarranno ai livelli attuali
3 Si ridurranno
6) Quante sono state le adesioni
all’aumento di capitale? Mps
non ha comunicato al mercato
i risultati puntuali della ricapitalizzazione. Nella nota diffusa
giovedì 22 la banca si è limitata a riconoscere il fallimento
dell’operazione, senza però fornire dati sulle adesioni.
7) Come è stato giustificato dalla
Bce il nuovo coefficiente patrimoniale dell’8% richiesto alla
banca? Nella comunicazione al
mercato di lunedì 26 la banca non
ha motivato la scelta della nuova
soglia di capitale che implica un
fabbisogno patrimoniale di 8,8
miliardi. Né lo ha fatto la Bce.
8) Il deconsolidamento delle
sofferenze andrà avanti? Il
fallimento del piano privato ha
fatto decadere anche il processo
di cartolarizzazione. C’è però
il sospetto che, dopo l’ingresso
dello Stato, le condizioni del deal
potrebbero cambiare profondamente. Anche perché, con 8,8
miliardi in pancia invece di 5, la
banca potrebbe permettersi controparti di mercato molto diverse
dal fondo Atlante.
9) Che ne sarà della cessione di
Juliet, la piattaforma di gestione dei deteriorati che era stata
aggiudicata a Cerved? La domanda deriva dalla precedente,
alla luce del fatto che il deal annunciato lo scorso 14 novembre
rientrava nel più ampio progetto
di smaltimento degli npl.
10) Il nuovo piano sarà realizzato con gli stessi advisor?
Il precedente piano privato era
figlio della stretta collaborazione della banca con Jp Morgan,
Mediobanca e Lazard che oggi
formalmente rivestono ancora il
ruolo di advisor. (riproduzione
riservata)
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