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Giornale d'Italia
Giovedì
15/12/2016
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———
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LA DELEGA E SCOMPARSA DAI MINISTERI - ANCHE NUOVI - VOLUTI DA GENTILONI,
INSIEME A QUELLA PER LE ADOZIONI Questo governo non tiene Famìglia Si apre così un solco
tra il mondo cattolico tradizionale e il premier, da sempre vicino a quello "progressista "
ai lgor Traboni II gender a scuola sì
(con la paladìna di questa ideologia
nominata alla Pubblica Istruzione);
lo sport in un Paese che ha appena
detto no alle olimpiadi pure merita
un rispolverato ministero; anche il
Mezzogiorno ha di nuovo il suo
dicastero che lascia ipotizzare anche
una riedizione della Cassa
andreottiana. Ma la Famiglia quella 'cosa' di cui parla la
Costituzione e per la quale milioni
di italiani si sbattono dalla mattina
alla sera no. La Famiglia non ha
alcun diritto di cittadinanza nel
governo Gentiloni. In verità, anche
in quello precedente di Matteo
Renzi che ora 'er moviola' sta
rieditando, c'erano poche tracce
della Famiglia, con una delega
arrivata solo qualche tempo dopo
(fine gennaio 2016 per l'esattezza)
conferita ad Enrico Costa e
comunque rimasta svuotata di
qualsiasi contenuto, tanto che
perfino la delega alle adozioni era
stata data a Maria Elena Boschi
(ancora e sempre lei). Adesso,
invece, di Famiglia in questo nuovovecchio Esecutivo non c'è più
traccia. Il povero Enrico Costa è
sempre ministro, sempre agli affari
regionali e alle autonomie, ma
Gentiloni s'è guardato bene (cioè
male) da conferirgli anche le
deleghe sulla Famiglia. Neppure di
adozioni si parla più: la Boschi è
sottosegretario alla presidenza del
Consiglio, ha gongolato per questa
ennesima nomina renziana, in pub-
riconsegnerà a Costa o se invece
verrà girata a qualcun altro.
Attualmente la delega alle politiche
famigliari non compare né nei
comunicati stampa né è stata
evocata lunedì nel corso del
giuramento che Costa ha fatto al
Quirinale. E' lecito quindi so
spettare che le politiche famigliari
siano state messe in soffitta? Sì,
perché a Gentiloni, se gli fosse
importata davvero la famiglia non ci
avrebbe messo molto a confermare
Costa o ad affidare il dipartimento a
qualcun altro". E Gentiloni, a
questo punto come la metterà col
mondo cattolico? Definito un uomo
"di confine", ovvero un politico
"che senza scorciatoie ha mantenuto
rapporti istituzionali cordiali e
collaborativi
con il Vaticano", secondo il ritratto
tracciato dal sempre attento Andrea
Tornielli su Vatican Insider, al
nuovo premier potrebbero insomma
non bastare i rapporti a dir poco
ottimi intessuti da sempre con la
galassia cattolica più progressista e
che di recente lo ha visto anche
autore di una prefazione al libro «II
Mondo di Francesco - Bergoglio e
la politica internazionale», scritto
dal diplomatico Pasquale Ferrara. •
blico ha anche forzatamente sorriso
mentre i minustri giuravano da
Mattarella (e lei no, anche se il suo
è un ruolo ancor più strategico di
prima), ma sul fatto che nessuno
abbia più la delega alle adozioni
non ha detto neanche mezza parola
di disappunto. Certo, c'è
l'eventualità che la delega venga
assegnata al primo Consiglio dei
ministtri utile ma, si chiede Andrea
Zambrano su La Nuova Bussola,
sito internet
vicino alla galassia tradizionalista
cattolica, "bisognerà infatti aspettare
il primo consiglio dei ministri per
vedere se il premier Paolo Gentiloni
terrà a sé la delega, la
Pianeta famiglia
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