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15 dicembre 2016 delle ore 16:03
La collezione maledetta di Cornelius Gurlitt trova
casa definitivamente: il Kunstmuseum di Berna
l'accoglierà, in barba alle rimostranze degli eredi
Il Tribunale di Monaco di Baviera ha stabilito
oggi che Cornelius Gurlitt, figlio del mercante
d'arte Hildebrand Gurlitt, che serviva Adolf
Hitler ai tempi del Nazismo, era sano di mente
quando scrisse il suo testamento lasciando in
eredità la sua vasta e controversa collezione, al
Museo delle Belle Arti di Berna. Il testamento,
redatto nel 2014 poco prima della morte, nel
novembre dello stesso anno fu impugnato dalla
cugina di Gurlitt, parente più prossima visto che
l'uomo era solo al mondo, Uta Werner,
sostenendo che l'anziano soffriva di demenza.
Ma la Corte d'appello ha respinto l'accusa, non
concedendo ulteriore appello. Il museo di
Berna, che ha accettato la donazione nel
novembre 2014, ha risposto con sollievo:
"Siamo felici e sollevati della decisione della
corte", ha detto il portavoce Marcel Brülhart.
Le opere, in tutto quasi mille e 500, contano
dipinti, litografie e xilografie di Picasso, Monet,
Cezanne, Kirchner, Dix, Matisse, Renoir e
Courbet. Il tesoro, trovato nel 2012 e 2014, in
due appartamenti di Gurlitt a Monaco e
Salisburgo, avrà però bisogno di almeno altri
due anni di lavoro per svelare il mistero di tutte
le provenienze, visto che per ora pare che solo
100 pezzi siano stati parte di un bottino nazista.
E gli altri? Intanto si preparano le mostre: la
prima al Bundeskunsthalle di Bonn, e poi
appunto al Kunstmuseum di Berna.
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