Le 10 regole d`oro contro l`inquinamento di casa

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Le 10 regole d’oro contro l’inquinamento di casa
Categoria: Edilizia Bio | Scritto da Andrea Ballocchi il 21 December 2016.
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inquinamento dell'aria indoor
Quando si parla di inquinamento dell’aria si pensa subito a quanto si respira nelle città, specie
nelle zone più trafficate. Ma l’inquinamento atmosferico è presente anche tra le mura delle abitazioni e dei luoghi di lavoro. Si parla di
inquinamento dell’aria indoor e non è certo meno dannoso di quello outdoor. Tutt'altro, come evidenziano anche i dati
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. A ricordarlo è la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), onlus fondata per tutelare la
salute
umana tramite la salvaguardia e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, che ha presentato ieri presso la sala stampa della Camera
dei Deputati il Decalogo “Indoor Air Quality”. Perché creare questo decalogo? Beh, basti pensare che nei Paesi sviluppati la popolazione
trascorre il 90% del proprio tempo in ambienti chiusi come case, uffici, scuole. E l’aria interna può essere più contaminata di quella
esterna: sì perché, pur essendo la stessa che si respira fuori, occorre considerare che si aggiungono anche inquinanti che si sviluppano
entro le mura. Ve ne sono infatti di peculiari derivanti, per esempio, dalla cottura di cibi o dai rifiuti domestici oppure dai prodotti per la
pulizia della casa (composti organici volatili) o da fumo passivo, il radon; tutti questi fanno parte degli inquinanti chimico-fisici. Vi sono poi
gli inquinanti biologici come batteri, virus, pollini, acari; residui biologici, composti allergenici. Come detto, l’ultimo rapporto
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dal titolo “Ambient Air Pollution: a global assessment of exposure and burden of disease” ha
messo in guardia dall’inquinamento atmosferico (outdoor e indoor) definendolo il principale fattore di rischio ambientale per la salute della
popolazione mondiale. Come ha affermato il presidente della SIMA, Alessandro Miani, docente di medicina all’Università degli Studi di
Milano: «Tra il 1930 e il 2000 la produzione globale di sostanze chimiche prodotte dall'uomo è aumentata da 1 a 400 milioni di tonnellate
l'anno e negli ultimi 50 anni l'uomo ha immesso nell'ambiente circa 80 mila nuove sostanze chimiche». A ciò si aggiunga che l’aria indoor
può inoltre essere in generale più inquinata rispetto all’aria ambiente perché gli inquinanti esterni vengono intrappolati e si accumulano,
oltre che per la presenza di inquinanti propri delle abitazioni. L’obiettivo finale del decalogo della società di medicina ambientale è proporre
un’omogeneità di azioni a livello nazionale, “i cui risultati potranno portare ad appropriate strategie di sanità pubblica mirate alla riduzione
dell’esposizione negli ambienti indoor della popolazione e in particolare dei gruppi più suscettibili e quindi più a rischio per i quali sono
necessarie maggiori cautele”, si spiega in una nota.
Il decalogo per la casa
Quali sono allora le regole d’oro per ridurre l’inquinamento indoor? Eccole:
1. tenere sotto controllo le condizioni microclimatiche delle abitazioni evitando temperature e umidità elevate;
2. areare gli ambienti più volte durante la giornata per evitare l’accumulo degli inquinanti gassosi e in fase particolata: basta aprire le
finestre 5 minuti per 2/3 al giorno;
3. utilizzare sempre l’aspirazione mediante cappa o ventola quando si cucina e aprire le finestre per evitare l’aumento dell’umidità. Areare il
locale cucina dopo aver cucinato;
4. effettuare sempre una manutenzione corretta e periodica degli impianti di condizionamento. Se non perfettamente funzionanti non
garantiscono un ricambio d’aria adeguato. La manutenzione deve comprendere anche la sostituzione periodica dei filtri;
5. rimuovere subito le muffe utilizzando la candeggina appena compaiono
6. usare con moderazione i prodotti della pulizia della casa compresi i deodoranti degli ambienti perché comprendono composti organici
volatili; meglio usare in alternativa aceto o bicarbonato
7. rimuovere dalle abitazioni i tappeti che sono ricettacolo di polvere, specie se in casa abitano persone allergiche;
8. utilizzare aspirapolveri di buona qualità che non rilascino polveri mentre si utilizzano;
9. considerare che la combustione della legna in stufe e caminetti senza sistemi di abbattimento degli inquinanti costituisce una fonte
rilevante di particolato atmosferico;
10. evitare di fumare in casa o in auto e rispettare il divieto di fumo negli ambienti pubblici; limitare l’uso di candele profumate e di bastoncini
d’incenso.
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L'autore: Andrea Ballocchi
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Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali
e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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