Elaborato Scrittori di Classe 2016

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Transcript Elaborato Scrittori di Classe 2016

PAPERINO E LA BUONA COLAZIONE
Paperino, pur non avendo letto l’opuscolo, decise di preparare una colazione con i fiocchi, per
sorprendere i nipotini e zio Paperone e far bella figura con Paperina. La tavola era tutta imbandita
e ben apparecchiata; sopra erano sistemati biscotti al cioccolato, ciambelle fatte al forno, latte
caldo, frutta di stagione e un’invitante torta di carote. Al loro arrivo Paperina, zio Paperone e i
nipotini non riuscivano a credere ai loro occhi. I nipotini sbalorditi dissero in coro : “Wow zio!” e
rimasero a bocca aperta. Paperina strinse a sé Paperino sussurrandogli: “Ma è una colazione
fantastica!” e Paperino arrossì. Si misero tutti a tavola entusiasti, ma non appena iniziarono a
mangiare si accorsero che qualcosa non andava… Quella meravigliosa colazione era un completo
disastro! Le ciambelle sotto erano completamente bruciate, il latte aveva un sapore disgustoso e
infatti era scaduto, i biscotti erano mollicci e le carote usate per la torta erano ammuffite; solo la
frutta si salvava. Zio Paperone furibondo cominciò a sbraitare contro Paperino: “Sei il solito
pasticcione imbranato! Ma volevi avvelenarci tutti?!”, mentre Paperina e i nipotini, delusi, non
riuscivano a dire neanche una parola. All’improvviso zio Paperone smise di gridare, afferrò
Paperino per un braccio e lo trascinò fuori dalla casa dicendo: “Muoviti, seguimi e stai zitto, hai già
combinato abbastanza guai per oggi!”. Quella colazione aveva fatto tornare in mente a zio
Paperone una leggenda che aveva ascoltato da piccolo. La leggenda narra di un luogo misterioso
chiamato “Colazionopoli”, situato nelle profondità dell’oceano e raggiungibile solo passando
attraverso una grotta a forma di ciambella. A Colazionopoli esiste una macchina in grado di
trasformare i cibi sani in monete d’oro. Paperone, che già si immaginava tutti quei soldi, fece
riempire di cibo il suo sottomarino da Paperino, il quale mise all’interno tutti i tipi di cibo che riuscì
a trovare e alla fine sfinito si addormentò. Dopo molti giorni di viaggio, finalmente, si trovarono
davanti all’ingresso di Colazionopoli e felici entrarono. Rimasero stupefatti nel vedere le strade di
mattoncini di biscotti integrali, attraversate da un fiume di latte e cascate di cioccolato che
riempivano un’enorme fontana a forma di tazza; i palazzi costruiti con pane tostato, burro e
marmellata, grattacieli formati con strati di ciambelle, case di pan di Spagna, giardini di cereali e
riso soffiato decorati con fiorellini di cupcakes, panchine di zollette di zucchero e gli abitanti di pan
di zenzero. Zio Paperone continuava a guardarsi intorno cercando di capire dove fosse nascosta la
macchina crea soldi. Paperino affamato, invece, non riuscì a resistere alla tentazione di staccare
da terra un biscotto ed intingerlo in quell’invitante fontana di latte al cacao. Non appena intinse il
biscotto la fontana si mise a parlare: “Gnam, gnam, molto bene! E’ in arrivo il tuo soldino”.
Improvvisamente dalla tazza schizzò fuori una moneta d’oro, che finì dritta nelle mani di zio
Paperone. A quella vista Paperone avrebbe voluto staccare da terra ogni singolo biscotto,
immaginava già montagne di soldi, quando un assordante fischio interruppe quel pensiero. Si
ritrovarono circondati da poliziotti armati, comandati dall’agente Toast che disse loro:” Pani in alto
stranieri! Da quale paniere venite?”. Paperino terrorizzato rispose balbettando:” Pa-pa-pani? Papa-paniere? Ma-ma-ma noi siamo dei paperi non dei panini!”. “Stai zitto tu, combina guai, lascia
parlare me”, intervenne Paperone e continuò: ”Perdonateci, non volevamo far niente di male,
questo buon a nulla aveva solo molta fame”. L’agente Toast lo interruppe: “Cosa ci fate qui? E
cosa volete da noi?”. Paperone rispose: “Noi vorremmo solo poter utilizzare la vostra fontana,
abbiamo portato con noi molte scorte di cibo, non prenderemo nulla dalla vostra città”. L’agente
Toast li avvertì: “Per noi va bene, ma non provate a toccare un’altra sola briciola o ve ne pentirete
amaramente, siete avvisati, quant’è vero che mi chiamo Toast!”. Appena i poliziotti se ne
andarono, zio Paperone e Paperino si precipitarono al sommergibile e zio Paperone, come al solito,
costrinse Paperino a fare tutto il lavoro di fatica da solo. Una volta trasportato il cibo davanti alla
fontana Paperino sfinito si sdraiò per terra, mentre zio Paperone cominciò a versare cibo a più non
posso nella tazza. Mise dentro della frutta fresca, yogurt, biscotti, marmellata, fette biscottate e la
fontana cominciò a far zampillare una montagna di monete d’oro. Paperone, impazzito dalla gioia,
assestò un calcione a Paperino e gli intimò di aiutarlo. Paperino dolorante e dispiaciuto si mise
all’opera. I due continuarono a riempire la fontana senza sosta e lei ingolosita ripeteva il suo
gnam, gnam e produceva soldi a raffica. Nel versare finirono dentro anche budini, uova con
bacon, bombe fritte, cornetti e nutella. Ad un tratto la fontana cominciò a tossire e a ripetere:
“Glu, glu questo cibo non va giù! Non mi piace, non è sano!” e smise pure di produrre monete. Zio
Paperone rosso dalla rabbia gridò: “Possibile che non ne combini mai una giusta?!”, Paperino
mogio, mogio rispose:”Ma zio, tu non mi hai mica specificato quale cibo caricare, io…”. Paperone
senza nemmeno ascoltarlo continuò:”Non c’è tempo da perdere, sbrigati a portare tutte le monete
sul sottomarino”. Paperone aveva già in mente un altro piano. Durante la notte avrebbero staccato
ogni singolo biscotto dalle strade di Colazionopoli e gettato nella fontana tutto ciò che avrebbero
potuto prendere e dopo sarebbero fuggiti il più in fretta possibile con l’oro. Quella notte i due
paperi non fecero neanche in tempo a sfiorare un biscotto con un dito che l’agente Toast e i suoi
omini gli piombarono addosso. “Vi avevo avvertiti, ora non siete più graditi in questa città” e senza
sentir ragioni li cacciarono a forza di calci nel sedere. Dal sottomarino sentivano ancora urlare
l’agente Toast:”Non fatevi più vedere da queste parti o non saremo così gentili la prossima volta!”.
I due paperi si rimisero in viaggio verso Paperopoli, ignari dell’amara sorpresa che li attendeva…
Paperone si affrettò ad andare a controllare che il ricco bottino fosse al suo posto. Quando aprì il
portellone si accorse che qualcosa non quadrava; le monete non brillavano e per di più
emanavano uno strano odore. Immediatamente ne afferrò una e l’addentò. “Nooooo!!!” gridò a
squarciagola e svenne. Le monete uscite da Colazionopoli si erano trasformate in monete di
cioccolato. Paperino accorse subito e trovò Paperone distrutto e inconsolabile, davanti a quelle
finte monete; tanta fatica per nulla. Durante il lungo tragitto di ritorno, per la fame, Paperino
trangugiò tutto quel il cioccolato; delle monete rimase solo la carta. Tornati finalmente a casa zio
Paperone, arrabbiatissimo, se ne andò senza nemmeno salutare il nipote. L’avventura si concluse,
ma… non del tutto per Paperino. Infatti, quando Paperina e i nipotini lo videro rimasero sconvolti:
era ingrassato, quasi irriconoscibile. Qui, Quo, Qua dissero: “Zio ma cosa ti è successo? Sembri
una palla di piume!”. Paperina arrabbiata seguitò:”Ma come hai fatto ad ingrassare così? Cosa hai
mangiato?” Paperino imbarazzato rispose:”Niente di che, solo qualche migliaia di monete di
cioccolato”. Paperina sgranò gli occhi e urlò:”Sei un incosciente, ma non sai che mangiare tutto
quel cioccolato fa male alla salute?”. “Questo significa che lo zio non ha neanche aperto l’opuscolo
che gli abbiamo dato!” intervennero i nipotini. Paperino non sapeva più come difendersi e ammise
di non aver mai letto quell’opuscolo e di non essersi interessato alle regole della corretta
alimentazione. A quel punto Paperina e i nipotini lo costrinsero a leggere insieme l’opuscolo, a
mettersi a dieta e a fare movimento fisico. Ogni mattina, dopo aver fatto una sana colazione, con
una deliziosa spremuta all’arancia o un buon bicchiere di latte e qualche biscotto, Paperino
avrebbe accompagnato Qui, Quo, Qua a scuola a piedi. A pranzo e a cena avrebbe seguito una
dieta equilibrata, bilanciando carboidrati , proteine, grassi e aggiungendo porzioni di frutta e
verdura; nel pomeriggio, tre volte a settimana, avrebbe seguito un corso di acquagym, nella
piscina di Acquapaper. Paperino svogliato e affaticato, già dopo qualche giorno, non ne poteva più
di quella vita faticosa. “Uff, io non sono fatto per questo genere di roba, sono esausto! Ma chi li
vuole sentire Paperina e quei tre se smetto proprio adesso”. Paperino non ebbe altra scelta se non
continuare… Dopo tre mesi ritornò in splendida forma e Paperina e i nipotini si congratularono con
lui. “Bravo zio, ce l’hai fatta!” dissero soddisfatti Qui, Quo, Qua e Paperina aggiunse:”Hai visto?
Seguendo poche e semplici regole sei tornato il papero di sempre!”. Paperino disse:”Oh meno
male, ora posso tornare a sdraiarmi tranquillamente sul mio adorato divano”. I quattro in coro
esclamarono:”Sei proprio incorreggibile!”. Da quel momento Paperino continuò a seguire una dieta
sana, ma riprese ad essere il solito pigrone.