Rassegna Stampa - Forum delle Associazioni Familiari

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Mercoledì
14/12/2016
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Paolo Provenzi
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Il popolo del Family Day in guerra con Fedeli
ROMA - II Popolo del Family Day
l'ha definita «una dichiarazione di
guerra». La nomina di Valeria Fedeli
al dicastero dell'Istruzione non piace ai
cattolici che si sono battuti contro le
unioni civili e la diffusione della teoria
del gender a scuola. La considerano
«una vendetta» dopo il loro esplicito
no al referendum e «una minaccia» per
l'educazione dei figli. Più cauti i
commenti in generale da parte del
mondo cattolico sulla soluzione in
tempi record della crisi di governo
dopo il voto del 4 dicembre con la
nomina del nuovo esecutivo. Se
Avvenire fa notare che «molto sembra
uguale» a quello precedente «eppure
tutto è cambiato perché siamo passati
da un Governo dei poteri a un
Governo dei doveri», Famiglia
Cristiana definisce il nuovo esecu
Valerla Fedeli
tivo «quasi un Renzi-bis» ma
sottolinea tra le novità quella
dell'istituzione di un ministero per il
Mezzogiorno. «Il tempo dirà se è
solo un simbolo o qualcosa di più»,
commenta il giornale dei paolini. Ma
lo scontro aperto di una parte del
mondo cattolico è per la nomina di
Fedeli che ha parlato sempre con
favore sulla questione del gender.
Nomina che ha provocato anche
reazioni, non negative questa volta,
nel mondo della scuola, sindacati e
studenti in particolare II problema
però è la questione gender: «Questa
scelta ha chiaramente i toni della
provocazione, se non della vendetta,
verso le Famiglie del Comitato per il
No, colpevoli di aver vinto il
referendum», afferma Massimo
Gandolfini, presidente del Comitato
Difendiamo i Nostri Figli.
Generazione Famiglia, che è la branca
italiana di Manif, usa termini ancora
più duri: è «una dichiarazione di
guerra», dice Filippo Savarese,
lanciando la proposta di una
manifestazione davanti al Miur. Toni
più concilianti invece dal Forum
Famiglie guidato da Gigi De Palo, che
esprime la sua «disponibilità a
collaborare"»con il ministro. L'Agesc,
l'associazione dei genitori delle scuole
cattoliche, lancia invece un appello sul
dossier paritarie. Esulta l'Arcigay che
legge nella nomina un impegno del
governo «contro le discriminazioni» a
partire proprio dai banchi di scuola. I
sindacati del comparto scuola
confidano invece molto nella nuova
inquilina di viale Trastevere dalla
quale si aspettano un cambio di passo
rispetto alla precedente
amministrazione.
Si parla di Noi
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