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NA CA CT MI RM LV
DIALETTO A SCUOLA
NUOVA DIRETTRICE
LE STORIE
La battaglia
indipendentista Il treno della rinascita
più forte dell’alluvione
del Veneto
Lessi A PAGINA 13 E UN COMMENTO DI FERDINANDO CAMON A PAGINA 23
Cambio al vertice
L’ultimo riparatore ad Artissima,
di macchine da cucire sorpresa e veleni
Muriel Bria, Paola Scola A PAGINA 18
Francesca Soro A PAGINA 18
Minucci e Olcese ALLE PAGINE 24 E 25
LA STAMPA
LA STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL
QUOTIDIANO
NEL 1867
1867
GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2016 & ANNO 150 N. 340 & 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE ­ D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB ­ TO www.lastampa.it
I sospetti sul ruolo di Franceschini. Oggi via alle consultazioni di Mattarella. Moody’s taglia le prospettive dell’Italia
Alla sicurezza interna
Padoan o Gentiloni per il dopo­Renzi
Tutti i generali
del presidente
Trump arruola
il terzo militare
Il piano del premier: congresso subito per sconfiggere la minoranza del Pd
FRANCESCO BEI
COSÌ NASCE
IL PARTITO
DI MATTEO
MARCELLO SORGI
I
l 7 dicembre verrà ricordato, non solo come il giorno delle dimissioni formali
del premier e della fine del
suo governo, ma anche del
battesimo del Partito di Renzi. Un partito nuovo, nato domenica nelle urne del referendum in cui la riforma costituzionale è stata sconfitta,
ma oltre tredici milioni di
elettori hanno votato «Sì».
Un partito che forse non sarà
del 40 per cento, il numero
magico che ha accompagnato fin qui la carriera del leader del Pd - dalla sconfitta alle primarie del 2012 contro
Bersani, alla vittoria alle Europee del 2014, alla crisi di
governo, provocata dall’exploit del «No» al 60 per
cento -, ma secondo gli studiosi dei flussi elettorali può
puntare tranquillamente al
consenso di un italiano su
quattro, una percentuale
ragguardevole, per giocare
nella nuova (o vecchia?) stagione che sta per aprirsi del
ritorno al proporzionale e alla Repubblica partitocratica.
Renzi ha detto che i risultati referendari, a suo giudizio,
hanno abbattuto la riforma, il
Parlamento che l’aveva votata
sei volte e il governo che conseguentemente va a casa.
DIARIO DELLA CRISI
ROMA
La rivincita
dei peones
“Ciao Matteo”
È
sera, l’auto corre veloce
verso
Pontassieve,
Matteo Renzi ha bisogno di mettere una distanza
fisica e mentale tra sé e la Capitale. «Mi tolgo dalla scena,
vado via con un atto di dignità politica», dice.
Il governo è caduto in piedi, con 173 senatori che hanno
votato la fiducia. Adesso è il
momento di valutare la tattica più giusta per arrivare all’obiettivo, contare gli amici e
difendersi dai nemici.
CONTINUA A PAGINA 3
FILIPPO SENSI
Matteo Renzi scrive i saluti da premier
Servizi DA PAG. 2 A PAG. 10
È Donald
Grillo tentato
da una pausa: il rivoluzionario
torno a teatro
dell’anno
Ilario Lombardo A PAGINA 6
TREDICI MINUTI DI APPLAUSI PER L’OPERA NELLA VERSIONE ORIGINALE. FOYER SENZA POLITICA E CULTURA
Butterfly, la rivincita di Puccini alla Scala
D
onald J. Trump, eletto
45° presidente degli
Usa, sarà dunque la
90a Persona dell’Anno, scelta
per il 2016 dalla rivista «Time». Una dei finalisti contro
il magnate repubblicano era
la rivale Hillary Clinton, un
obbligo in caso di vittoria.
REPORTAGE
Nell’India
che sprofonda
senza rupie
CARLO PIZZATI CHENNAI (TAMIL NADU)
L’
audience stupefatta
che ascoltava il premier Modi in diretta,
la sera dell’8 novembre, non
era consapevole d’essere
appena diventata la cavia di
uno dei più vasti esperimenti di demonetizzazione della
storia.
FRANCO BRUNI
CONTINUA A PAGINA 15
Madama Butterfly, la soprano Maria José Siri, in una scena dell’opera di Puccini
Buongiorno
MASSIMO GRAMELLINI
u Nel
9 771122 176003
GIANNI RIOTTA
CONTINUA A PAGINA 11
Le reti di protezione
Ridurre le diseguaglianze
non resistere al cambiamento
61208
Mastrolilli A PAG. 11
Mattia Feltri A PAGINA 7
CONTINUA A PAGINA 23
A PAGINA 23
La sicurezza nazionale
Usa con Trump alla Casa
Bianca sarà in mano ai generali. Il neopresidente arruola anche il marine John Kelly
al vertice dell’Homeland Security, l’equivalente del ministero dell’Interno.
n
suo sabbatico prossimo venturo,
Renzi farebbe bene a studiare le immagini
del premier canadese Justin Trudeau
mentre ascolta i ringraziamenti di un profugo siriano tamponandosi gli occhi con il
fazzoletto. Sembra la solita marmellata
dolciastra di buonismo. Ma la scena madre è così trattenuta e lieve da apparire
spontanea. Trudeau ha la faccia giusta: mite e sgombra di
arroganza. Magari nel tempo si rivelerà disattento ai temi
sociali come tutti i leader di sinistra dell’ultimo ventennio,
ma per ora trasmette una sensazione di disponibilità all’ascolto che fa di lui il politico più femminile del pianeta.
Renzi invece, in questo simile all’odiato D’Alema, è il clas-
Cappelletto, Comazzi, Mattioli e Santolini ALLE PAG. 30 E 31
Modello Trudeau
sico maschio alfa che per coprire le proprie fragilità deve dimostrare in ogni circostanza di essere più burbero degli altri.
Anche ieri, davanti ai notabili del Pd, non
ha nascosto il fastidio per essere costretto
a perdere tempo in chiacchiere con persone che stima meno di una sua cravatta.
Ma a nessuno piace essere trattato da mediocre. Tantomeno ai mediocri, che in qualunque consesso, e
in quello in particolare, rappresentano la maggioranza. Ah,
che futuro potrebbe ancora avere Renzi, se solo imparasse
ad ascoltare Gotor, magari senza dargli retta, e a tamponarsi
gli occhi con il fazzoletto quando parla Speranza.
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