AMNESTY INTERNATIONAL • Gianluca Stanzani

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CUBA: I DIRITTI UMANI DOPO CASTRO

Gianluca Stanzani

Sono appena passate poche ore dalla morte, a 90 anni, di Fidel Alejandro Castro Ruz, primo ministro di Cuba dal 16 febbraio 1959 al 2 dicembre 1976, e dal 3 dicembre 1976 al 18 febbraio 2008, Presidente del Consiglio di Stato e Presidente del Consiglio dei ministri, nonché Primo Se gretario del Partito Comunista di Cuba. Figura carismatica e al tempo stesso controversa: secondo i suoi sostenitori, la leadership di Castro si è mantenuta così a lungo gra zie al sostegno delle masse, dovuto al miglioramento delle condizioni di vita. Secondo i detrattori, invece, le cause andrebbero cercate nell’utilizzo di metodi coercitivi e re pressivi – wikipedia.

In oltre mezzo secolo di ricerche sulla situazione dei di ritti umani a Cuba, Amnesty International ha riscontrato un’incessante ostilità nei confronti di chi osava criticare le politiche del governo. Nel corso degli anni, l’organizzazio ne ha raccontato al mondo centinaia di storie di prigionie ri di coscienza, persone detenute solo per aver esercitato pacificamente il loro diritto alla libertà d’espressione, di

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associazione e di riunione.

“Poche figure politiche sono state più polarizzanti di Fidel Castro,

un leader progressista ma pieno di difetti” - ha dichiarato Eri ka Guevara-Rosas, direttrice per le Americhe di Amnesty International. Dopo la rivoluzione del 1959 che lo portò al potere, Fidel Castro fu artefice di enormi miglioramen ti nell’accesso dei cubani a diritti umani quali la salute e l’alloggio così come nel campo dell’alfabetizzazione. “Per

questo la sua leadership dev’essere applaudita. Ma nonostante i pro gressi nelle politiche sociali, i 49 anni di Fidel Castro sono stati ca-

ratterizzati dalla brutale soppressione della libertà d’espressione” - ha commentato Guevara-Rosas. “Lo stato attuale della libertà

d’espressione a Cuba, dove gli attivisti continuano a subire minacce e arresti per le critiche rivolte al governo, è il lascito più oscuro di Fidel

Castro” - ha aggiunto Guevara-Rosas.

Dopo l’istituzione del governo provvisorio, nel 1959, Ca stro organizzò i processi contro gli esponenti dei passa ti governi, che si conclusero con centinaia di esecuzio ni sommarie. Rispondendo alle proteste internazionali e all’accusa che molti dei processi erano stati irregolari, Ca stro replicò: “La giustizia rivoluzionaria non si basa su precetti

legali ma su convincimenti morali. Non stiamo mettendo a morte innocenti od oppositori politici, ma assassini che se lo meritano”.