Damia, la tragédienne de la chanson

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lunedì 05 dicembre 2016, 07:00
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Damia, la tragédienne de la chanson
Il 5 dicembre 1889 nasce a Parigi Damia, una delle grandi interpreti della 'chanson réaliste' francese
di Gianni Lucini
Il 5 dicembre 1889 nasce, a Parigi, Damia, una delle grandi interpreti della 'chanson réaliste' francese. Il giorno
della nascita è certo, l'anno un po' meno, visto che in qualche biografia degli anni Cinquanta la lancetta del tempo viene
spostata di tre anni più avanti, nel 1892. Come accade in seguito anche a Edith Piaf, per Damia l’intensità
dell’interpretazione è molto più importante della perfezione asettica del vocalizzo. Questa sua caratteristica
interpretativa le è valsa l’appellativo di 'tragédienne de la chanson' (attrice tragica della canzone), con un richiamo
evidente alla tradizione drammatica di quella grande scuola teatrale che è stata la tragedia greca classica. All’anagrafe è
registrata come Marie-Louise Damien. Figlia di un poliziotto non ha ancora compiuto quindici anni quando esce di
corsa dalla porta di casa intenzionata a cercare fortuna nel mondo. Trova ospitalità nelle compagnie di attori,
saltimbanchi, vagabondi e musicisti le cui attività animano le strade, le piazze e i locali della frenetica capitale francese.
Spinta dall’irrefrenabile voglia di sperimentarsi segue i suoi compagni su una delle tante carrette che attraversano la Manica
e se ne va in Inghilterra. Qui a diciassette anni scandalizza e, insieme, entusiasma il pubblico londinese portando
sul palcoscenico lo scandalo de 'la valse chaloupée', (il valzer ondeggiante) il ballo lanciato da Mistinguett che
mima il rapporto aggressivo e violento di una ragazza di vita con il suo protettore. A Londra è accompagnata dallo
stesso Max Dearly che è stato al fianco di Mistinguett. Tornata a Parigi sbarca il lunario lavorando come figurante nelle
varie compagnie che arrivano al Châtelet. Lavora con moltissime compagnie e da ciascuna impara qualcosa. Pian piano
riesce a ritagliarsi spazi sempre maggiori e, grazie anche ai consigli e alle raccomandazioni di Robert Holland, detto
Roberty, il marito della grande Fréhel, debutta come cantante solista sul palcoscenico della Pépinière con il nome
di Maryse Damia. Le cure e le attenzioni di Roberty le aprono le porte del Petit Casino, del Concert Mayol e di molti altri
locali alla moda nei quali divide spesso il palcoscenico con Fréhel. Il suo rapporto con Roberty diventa sempre più stretto fino
a quando l’uomo decide di lasciare per lei la moglie Fréhel che gli ha da poco dato un figlio. Quest’ultima non si dà pace e,
dopo la tragica morte del figlio, precipiterà in una depressione disperata destinata a cambiarle la carriera e anche la vita. In
qualche modo, però, questa vicenda segna anche l’esistenza e la carriera di Damia che finirà per essere lungamente
colpevolizzata da parte dell’opinione pubblica e della stampa popolare. Dopo la prima guerra mondiale, Damia va in
tournée con la coreografa statunitense Loïe Fuller e scopre l’uso delle luci e dei proiettori sul palcoscenico.
Diventa, così, la prima cantante a utilizzare i proiettori come complemento scenico. Nel 1921 Abel Gance le affida il ruolo
della Marsigliese nel suo film muto 'Napoléon', la prima di una lunga serie di importanti performances cinematografiche. Nel
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/damia-la-tragedienne-de-la-chanson/
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1929 recupera 'Les goélands', una canzone già interpretata nel 1905 da Lucien Boyer, e la trasforma nel più grande
successo della sua carriera. Il modo di presentarsi in scena diventa parte del personaggio e della sua leggenda:
sola, con un vestito nero lungo e senza maniche, e nessuna invenzione scenografica al di fuori di un proiettore
bianco puntato sulla sua figura intera. Nel 1956 lascia definitivamente le scene dopo un concerto nel quale indossa per
l’ultima volta quell’abito nero destinato a ispirare anche Juliette Gréco. Nel 1964 la Francia le concede il Grand Prix du
Disque per la sua straordinaria carriera e la cantante ringrazia ma poi torna nell’ombra. Muore il 30 gennaio 1978 all’età
di ottantanove anni nella sua casa di Saint-Cloud. https://www.youtube.com/watch?v=xPZHG8F2840
di Gianni Lucini
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