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Venerdì 2 Dicembre 2016
MERCATI
Con l’edizione
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CLIMA DI PRUDENTE FIDUCIA AL VERTICE DELLA BANCA SENESE SUL BUON ESITO DEL PIANO
Mps, trattativa finale coi fondi
Morelli avrebbe trovato un pre-accordo con Attestor. Fiducia in un’intesa col Qatar e incontro con
Soros. Nel week-end i risultati della conversione. Cda tra lunedì e martedì per i termini dell’aumento
di Luca Gualtieri
Marco Morelli
MONTEPASCHI SIENA
S
i respira un clima di prudente fiducia ai vertici
di Banca Mps sull’esito
del piano di salvataggio.
Nella serata di mercoledì 30
novembre il consiglio di amministrazione dell’istituto di
credito senese si è riunito per
fare il punto sull’operazione
e gli umori emersi dal vertice
(che si è concluso molto tardi)
sarebbero stati positivi. La riunione ha avuto carattere informativo e si sarebbe deciso di
non intervenire sui termini generali dell’operazione. Il bond
Fresh, per esempio, è rimasto
in stand-by perché includerlo
nel liability management sarebbe stato troppo complesso
sul piano fiscale. «I risultati
degli approfondimenti condotti relativamente alla possibilità
di includere l’emissione Fresh
2008 nel novero dei titoli oggetto di conversione volontaria non hanno consentito per
il momento di procedere in
tal senso. La banca si riserva pertanto di effettuare tale
esercizio di conversione in un
momento successivo, qualora
ricorrano determinate condizioni ad oggi non presenti»,
ha spiegato Mps.
Intanto ieri a Piazza Affari il
titolo Mps ha terminato la seduta in calo del 3,69% a quota 20,61 euro (al proposito va
ricordato che le azioni della
banca lunedì scorso sono state raggruppate nel rapporto di
35
quotazioni in euro
IERI
30
25
20,6 €
-3,69%
20
15
1 set ’16
1 dic ’16
Npl, la polacca Kruk compra la spezzina Credit Base
di Oscar Bodini MF-DowJones
rosegue la crescita in Italia di Kruk Group,
P
multinazionale polacca specializzata nella gestione dei crediti unsecured di matrice bancaria e
finanziaria. Come anticipato da milanofinanza.
it lo scorso 11 novembre, l’azienda fondata da
Piotr Krupa ha acquisito Credit Base International, società spezzina destinata a diventare l’hub
operativo in Italia. In una conferenza stampa organizzata ieri a Milano i vertici di Kruk (che in
meno di un anno ha acquisito da Ubi, Unicredit,
Mps e Locam quattro portafogli di npl per un valore nominale complessivo di 1,52 miliardi), oltre a ufficializzare l’acquisizione di Credit Base
una a 100). La discesa delle
quotazioni si spiega in ogni
caso con le prese di beneficio dopo che nelle due sedute
precedenti il titolo dell’istituto
aveva guadagno il 23%.
Tornando al piano di salvataggio attualmente in fase di
International, hanno chiarito la strategia con cui
operano. «Siamo nati vent’anni fa come società
di recupero crediti e oggi puntiamo a diventare
uno dei primi tre player in Europa per ricavi
netti», ha spiegato il direttore generale Tomasz
Kurr. «La nostra visione non è quella speculativa
tipica di un hedge fund quanto piuttosto quella di un long runner che lavora con un’ottica
decennale». Ottimista sulla situazione attuale
dell’Italia, fronte su cui il progetto è partito a
inizio 2015, Kruk ritiene che nei prossimi anni
il quadro economico sia destinato a migliorare
e a favorire pertanto il meccanismo di recupero
dei crediti problematici che costituisce il core
business della società. (riproduzione riservata)
attuazione e al cda riunitosi
mercoledì sera, va segnalato
che in teleconferenza dagli
Stati Uniti l’amministratore
delegato di Mps, Marco Morelli, avrebbe confermato un
sostanziale pre-accordo con il
fondo Attestor Capital, men-
tre i contatti con altri due-tre
investitori (tra cui George Soros, incontrato sembra proprio
nelle scorse ore) starebbero
procedendo a ritmi serrati. C’è
una certa fiducia anche sulla
possibilità di raggiungere un
pre-accordo con il fondo del
Qatar (Qia, Qatar Investment
Authority) entro lunedì prossimo per un investimento da
oltre 1 miliardo di euro.
Per quanto riguarda la conversione dei bond subordinati, l’entità delle adesioni si
conoscerà tra stasera e sabato
e non è esclusa una comunicazione ufficiale nel corso
del week-end. Il consiglio
di amministrazione di Mps è
comunque pre-allertato per
i giorni di lunedì e martedì
prossimi e la convocazione
ufficiale sarà probabilmente
fissata in base all’evoluzione
degli eventi. In quella sede
verranno definiti l’accordo di
underwriting con il consorzio
capitanato da JP Morgan e Mediobanca e i termini dell’aumento, atteso ai nastri di partenza tra il 6 e il 7 dicembre.
Ad alimentare un po’ di fiducia intorno al Montepaschi ieri
sono arrivate anche le parole
del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio
De Vincenti. Per Banca Mps
«non ci sarà bisogno di alcun intervento dello Stato, in
quanto è una banca perfettamente in grado di capitalizzarsi
sul mercato», ha dichiarato De
Vincenti a margine della Italy
Corporate Conference che si
è tenuta ieri a Palazzo Mezzanotte a Milano. «L’aumento di
capitale sta andando avanti e
siamo molto, molto fiduciosi
che l’operazione si completerà molto bene», ha aggiunto
l’esponente del governo Renzi.
(riproduzione riservata)
Fortress, Pimco e Cerberus hanno depositato agli advisor nuove proposte per il pacchetto da 20 miliardi di sofferenze
Si va al rilancio per le offerte sugli npl di Unicredit
di Andrea Montanari
L
e prime offerte erano arrivate martedì 22 novembre. Fortress, Pimco
e Cerberus, come anticipato da MFMilano Finanza lo scorso 24 novembre, avevano formalmente depositato
le proposte agli advisor di Unicredit
(Morgan Stanley e lo studio legale Paul
Hastings), per il pacchetto di sofferenze
da 20 miliardi netti messo in vendita
dalla banca guidata dall’amministratore
delegato Jean Pierre Mustier nell’ambito del piano di rafforzamento degli
indici patrimoniali e di razionalizzazione della struttura operativa e dei
business della banca stessa.
Ora, però, c’è stato un ulteriore step.
Perché, secondo indiscrezioni raccolte
in ambienti vicini al dossier, lo stesso
istituto di credito, che non commenta,
aveva chiesto ai consulenti finanzari di
potere ottenere una revisione al rialzo
dei valori indicati nella prima proposta. E così è stato. Perché da quel che
limento non è un’opzione).
È però plausibile che per accelerare il
processo di vendita delle sofferenze,
Unicredit decida di non avviare una vendita di un blocco dell’intero portafoglio,
ma di procedere per step, come fanno
finora: negli ultimi
anni ha messo sul
UNICREDIT
mercato 12 miliardi
quotazioni in euro
2,4
di crediti deteriorati
in tranche che sono
arrivate fino a 1,2
2,2
miliardi. Il pacchetto
di npl in vendita non
2,0
dovrebbe essere afIERI
fiancato interamente
2,08 €
dalle garanzie dello
1,9
+2,97%
Stato (Gacs).
1 set ’16
1 dic ’16
La procedura coJean Pierre Mustier
munque ha preso
una decisa accelerazione anche in vista
soglia superiore almeno del 15% del della presentazione del piano industriaprecedente prezzo indicato per aggiu- le in calendario il prossimo 13 dicemdicarsi tutto o parte del portafoglio di bre a Londra. Ed è altamente probabile
non performing loans denominato che la banca guidata da Mustier punterà
F.i.n.o (failure is not an option, il fal- tutto sul prezzo più alto offerto da uno
si apprende, nella giornata di martedì
29 tutti i contendenti in gara - Fortress,
Pimco e Cerberus - hanno inoltrato le
nuove offerte, tutte al momento in contrapposizione tra loro, prevedendo una
dei tre competitor, senza guardare ad
altre condizioni. Sul mercato si ipotizza
che in pole position possa esserci Fortress non foss’altro perché l’operatore
conosce il business e anche il portafoglio oggetto dell’asta, avendo rilevato
nel corso del 2015 Uccmb, l’attività
di gestione dei crediti di Unicredit,
ribattezzata poi doBank. Società, che
lo scorso luglio aveva rilevato Italfondiario, dando vita così al primo servicer italiano indipendente specializzato
nella gestione di crediti npl al servizio
del sistema bancario sotto la presidenza
di Giovanni Castellaneta.
E sempre in vista dell’appuntamento
di martedì 13 dicembre continua la valutazione, da parte di Unicredit, della
cessione di Piooner per la quale sono in
corsa la francese di Amundi e la cordata italiana composta da Poste, Anima e
Cdp. Di questi argomenti si farà il punto
in un cda fissato per martedì 6 dicembre nel quale si valuterà anche il cantiere
dell’aumento di capitale da almeno 10
miliardi. (riproduzione riservata)