continua - Parrocchia Sanpiox

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“Cercate di capire…”
«Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e
possiamo camminare per i suoi sentieri». Venite, saliamo... scopriamo le vie del Signore,
camminiamo sui suoi sentieri... È l'annuncio del Profeta in questa 1a domenica di Avvento.
Un invito ad andare, salire, camminare. Avvento: è tempo a noi offerto per gustare l'attesa,
esercitare la vigilanza, per svegliarci dal sonno dell'abitudine - come ci ricorda San Paolo - e
così scorgere che Dio è con noi. Gesù ricorda di tenerci pronti, evitando la distrazione e
l'indifferenza, per poter cogliere le occasioni di incontro con Dio. Nel vangelo abbiamo
ascoltato che uno sarà preso e l'altro lasciato. Non è un gioco a dadi, a chi la tocca la tocca,
bensì un preciso monito a non lasciarci sfuggire le opportunità per dare ascolto a chi e a ciò
che dà senso alla vita. L'Avvento non è l'attesa di una idea, di avvenimenti straordinari, di
leader che promettono mari e monti, lasciando, però, persone e cose dove e come sono.
L'Avvento è l'attesa di un Uomo/Dio che parla al cuore, che annuncia l'impresa di far capire
che è cambiando i cuori che si cambia il mondo, che assicura uno spirito nuovo che fa nuove
tutte le cose. Le persone - sottolinea San Paolo - che vivono in mezzo ad orge ed ubriachezze,
fra lussurie e impurità, litigi e gelosie, difficilmente si rendono conto che il senso della vita si
gioca sempre e solo in casa propria, nel proprio intimo, nelle coscienze. L'Avvento è il tempo
delle opportunità per sperimentare che incontro con se stessi coincide con l'incontro con Dio.
Ripeteremo spesso in questo tempo l'invocazione: "Vieni, Signore Gesù". E Lui è venuto,
viene e verrà. Ma se, come ai tempi di Noè, ci si sottrae al soffio divino alitato su ciascuno e si
sfigura l'immagine di Dio impressa nel nostro DNA, allora è prevedibile il diluvio
dell'indifferenza, l'annegamento della speranza. Cercate di capire, - ci dice Gesù - di non lasciar
sommergere il germoglio della speranza, di non perdere di vista l'orizzonte del futuro; di
pensare che non ci sia l'altra sponda della vita. L'Avvento rinnova la proposta di salire
sull'arca dell'armonia immaginata, voluta e sempre rinnovata da Dio con le sue creature. E
Gesù definisce questa armonia facendoci vedere che Dio viene con mezzi semplici, miti,
accessibili a tutti, nella normalità, nella quotidianità; è il suo modo di passare in mezzo a noi.
"Nessuno sapeva da dove e quando quell'uomo fosse arrivato in città. Con dei gessetti colorati,
dipingeva angeli, paesaggi meravigliosi e fiori nelle piazze e sui marciapiedi. La gente della città si era
abituata all'uomo. Qualcuno gettava una moneta sul disegno. Qualche volta si fermavano e gli
parlavano delle loro preoccupazioni, delle loro speranze. L'uomo ascoltava. Ascoltava molto e parlava
poco. Un giorno, l'uomo raccolse le sue cose per andarsene. Intorno a lui, lo guardavano e aspettavano.
"Lasciaci qualcosa. Per ricordare...". L'uomo mostrava le sue mani vuote: che cosa poteva donare? Ma
la gente aspettava. Allora l'uomo estrasse dallo zainetto i suoi gessetti di tutti i colori, quelli che gli
erano serviti per dipingere e li distribuì alla gente. Un pezzo di gessetto colorato ciascuno, poi senza
dire una parola se ne andò. Le persone si ritrovarono con un gessetto in mano. Qualcuno lo inquadrò,
qualcuno lo mise in un cassetto, la maggioranza se ne dimenticò. A nessuno balenò l'idea di dare un
po' di colore alla città" (B. Ferrero). L'Avvento per accorgerci che è venuto un uomo, Gesù
Cristo, e dice: cercate di capire... Lo ripete anche a noi "cercate di capire...". Cerchiamo di capire
Gesù. Fermiamoci, lasciamoci illuminare dalla Luce che dà colore alla vita. In Avvento le luci
sono un affare. Ma non bastano per la Luce di cui ha bisogno l'umanità. "Io sono la Luce..."
assicura Gesù. Avvento per ricevere e dare luce: la preghiera, l'ascolto della parola di Dio che
è lampada ai nostri passi, l'amore, la carità, il silenzio e tutto il positivo che colora la vita. È
venuto Gesù Cristo che si propone come via, verità e vita e consegna, a chi lo accoglie, infinite
possibilità di colorare di speranza il mondo. Buon Avvento! Una domanda: "Noi che ne facciamo dei
nostri gessetti?".
P. Valerio, parroco
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